Zatta: “Treviso non smobilita”. E per i Dogi chiede tempo e solidità

Il presidente del Benetton chiarisce il senso delle parole con cui aveva annunciato che la sua squadra era pronta a fare un paso indietro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Alberto da Giussano 27 Novembre 2014, 10:27

    Ecco, così va meglio!

  2. rugbymalato 27 Novembre 2014, 10:34

    Squadra più forte x l anno prox? Mentre altre squadre straniere hanno già annunciato giocatori e possibili colpi, nessun blog ha parlato di giocatori futuri in Benetton ..qualcuno ha notizie in merito? (A parte il possibile taglio di salesi)

    • try 27 Novembre 2014, 11:04

      Il fatto di non dire chi arriverà non vuol dire non lavorare per chi verrà.

      • rugbymalato 27 Novembre 2014, 11:22

        Immagino , proprio per questo ho chiesto se qualcuno ha notizie in merito

    • Hullalla 27 Novembre 2014, 14:13

      Ma quando mai il Benetton ha fatto annunci ufficiali (o quasi) con grande anticipo?
      L’unico che mi viene in mente e’ quello di Franco Smith, e…

    • boh 27 Novembre 2014, 14:27

      Io lo so ma non lo dico….

  3. jeekelemental 27 Novembre 2014, 10:40

    Questo fa ben sperare, IMHO. La solidità si costruisce un passo per volta.

  4. Thunderstruck 27 Novembre 2014, 10:41

    Tradotto: Dogi dal 2019.
    Altrimenti qualcosa non mi torna…

    • ginomonza 27 Novembre 2014, 11:10

      fai la prova del nove e scoprirai l’errore 🙂 🙂

      • Thunderstruck 27 Novembre 2014, 12:06

        A meno che non partecipi direttamente ad un Progetto Dogi di prossima realizzazione ed al contempo programmi un grande B.Treviso assicurando fino al 2018 l’impegno celtico (cose difficilmente fattibili assieme, a mio avviso), altrimenti continua a non tornarmi qualcosa…

        • DaniS 27 Novembre 2014, 12:21

          Bhé…perché mai dovrebbero smantellare?
          Se un giorno si faranno i Dogi e quel giorno Treviso ci arriverá con una squadra solida, quella squadra sará proprio il punto di partenza dei Dogi.

          Se Treviso lasciasse andare, i Dogi partirebbero zoppi.

          • Thunderstruck 27 Novembre 2014, 12:42

            E’ esattamente ciò che sto dicendo. Finchè Zatta assicurerà l’impegno celtico (per l’appunto senza smantellare, anzi, rilanciando, sembra…) fino al 2018, come potrebbero nascere i Dogi, prima? Solo poi potrebbero partire e, come giustamente dici, sulla base di un Benetton solido e pronto per dare disponibilità tecniche e finanziarie adeguate. A quel punto Treviso sarebbe nella futura Eccellenza (o come si chiamerà…) ma ridimensionato.
            Almeno credo…

          • DaniS 27 Novembre 2014, 13:55

            Ah ok…Non avevo capito 🙂

    • Hullalla 27 Novembre 2014, 14:16

      Tradtto: i Dogi, se verranno, almeno all’inizio saranno la Benetton Treviso con un’altra maglietta ma con un’organizzazione di base e una capacita’ di coaugulare la (tri)regione attorno tutta diversa = fare sistema.
      Mi pare tutto sommato un modo di fare passi avanti nella giusta direzione – magari si fosse fatto cosi’ fin dal principio.

      • Thunderstruck 27 Novembre 2014, 15:16

        Non la vedo come la vedi tu. I Dogi non potranno certo essere il Benetton Treviso con Rovigo, Petrarca, SanDonà e Mogliano che danno un giocatore a testa giusto per dire di esserci e camuffato di biancogiallogranata. Ed il board celtico non credo concederebbe un cambio di identità, oltre che di nome, nel proprio torneo una volta che solo la Tv biancoverde ha garantito la presenza fino al 2018. Quindi io credo che prima di quella data non se ne farà nulla.

        • Hullalla 27 Novembre 2014, 21:03

          La squadra all’inizio giocoforza sara’ fatta sulla base di quella di Treviso e non vedo quali possano essere i problemi del Board Celtico se c’e’ l’appoggio della FIR all’operazione.

  5. marino 27 Novembre 2014, 12:08

    OT
    Gori in un intervista Parla di come il gruppo della nazionale abbia beneficiato della aumentata professionalità dei giocatori che sono andati all’estero.
    : Le franchigie italiane non riescono a dare ai giocatori quella attitudine che è normale nei campionati inglese e francese e nelle squadre celtiche irlandesi e scozzesi e gallesi?
    Se si pensa che fino a sei o sette anni fa c’erano in Italia almeno sette squadre professionistiche di un discreto livello magari non eccelso ma comunque discreto, adesso abbiamo solo due squadre professionistiche.
    La celtic rappresenta, a mio parere, una strada sbagliata per la crescita del movimento italiano.
    Quindi i dogi sono, secondo me, un progetto estremamente affascinante, legato alla tradizione, pittoresco, ma non sono il modo giusto di sviluppare il rugby italiano.
    La verità è che il movimento è spaccato tra filo federali e antifederali. Chi beneficia del clientelarismo della federazione (vedi giocatori e struttura delle accademie e delle franchigie) e chi invece è totalmente escluso da ogni processo decisionale e che vede i propri sforzi fagocitati dalle fauci federali ( i club).
    Si parla molto in questi giorni di campionato del mondo giovanile, dello stadio di Calvisano, del progetto dei dogi, del primo pareggio della Benetton Treviso, tuttavia ci si dimentica di moltissimi limiti strutturali del nostro movimento: Clubs poveri economicamente e tecnicamente e lasciati a se stessi, la mancanza di un campionato Under 20 (Che nelle nazioni evolute è di un livello estremamente alto e da noi semplicemente non esiste), la totale irrazionalità della struttura dei campionati dall’eccellenza, con due squadre che abbassano ulteriormente il livello, alla serie A che ha una formula ridicola, alle serie minori dove i club esprimono un livello di rugby Che non cresce da molti e molti anni.
    Se non si inizia a riformare la parte amatoriale del nostro sport (significa praticata senza ricompensa da chi ama il rugby) con la volontà di diffondere la conoscenza di questo bellissimo sport nel più ampio possibile strato sociale, allora le vette che giustamente tutti gli appassionati sognano, rimarranno lontane ancora per molto tempo e vedremo i nostri amici francesi inglesi gallesi sudafricani o australiani scalarle equipaggiati di tutto punto. E noi rimarremo a valle, Fermi, male equipaggiati e invidiosi di quei movimenti che con tutti i loro limiti e problemi hanno comunque istituzioni che si occupano di OGNI aspetto del movimento stesso e non solo di una ridottissima parte di esso.

    Scusate lo sfogo

    • DaniS 27 Novembre 2014, 12:24

      Non sono d’accordo col primo punto…(il resto lo leggeró in pausa).

      Proprio per come sarebbero concepiti i Dogi, l’Eccellenza riacquisterebbe maggiore importanza. I Dogi diverrebbero una reale espressione di un movimento rugbystico (limitato al Veneto…ma quando si parla di Veneto non si parla di noccioline) che parte dalla base. Essendci coinvolte cosí tante realtá di Eccellenza, serie A, serie B…sará nel loro interesse accrescere il valore e la qualitá del nostro campionato interno.

  6. Francesco.Strano 27 Novembre 2014, 12:32

    Solidità ,tempo,SOLDI ,SVILUPPO e COORDINAMENTO giovanili Triveneto con TECNICI STRANIERI

  7. Gianangelo 27 Novembre 2014, 13:13

    Traduco in modo più semplice? “Si convinto ai Dogi a Treviso”
    .

  8. Danthegun 27 Novembre 2014, 14:42

    Ma come può esserci un futuro celtico per i Dogi se Benetton e Zebre non escono dallo stesso campionato?

    Dico una eresia: ma non si potrebbe lavorare per avere 2 squadre nel top14?
    Magari gli stessi Dogi e una franchigia romana di cui già si parlava.

    • frank 27 Novembre 2014, 17:35
    • Sergio Martin 27 Novembre 2014, 23:38

      Pretoriani? Top14? Tres bien!…aussie je vais a Paris a voir la partie, avec mon ami Saint-Isidore…

  9. Andrea B. 28 Novembre 2014, 00:10

    Come ha scritto giustamente un commentatore giorni addietro sull’argomento, se volete vedere i Dogi subito in Pro12 l’unica è una “soluzione federale”, modello Zebre che rimpiazzano gli Aironi, ma non credo proprio che questo sia quello che vogliono i club veneti sottoscrittori, né la maggioranza delle persone che hanno a cuore il rugby italiano.
    Per come la vedo io inizialmente ci dovrebbe essere un periodo di rodaggio, con i Dogi che tornano a farsi vedere in campo, con qualche test con squadre straniere di rango nei periodi di stop delle competizioni, eventi ben calibrati quanto ad avversarie, ben “lanciati” ed organizzati, con relativo supporto pubblicitario, in modo da smuovere il terreno e vedere di raccogliere consensi e …sghei !

    Il passo successivo- ed è per questo che ci vorrà il tempo necessario- non dovrebbe essere soltanto la semplice partecipazione al Pro 12 (di cui mi ostino ad essere un difensore ad oltranza, perché non saremo MAI come Francia od Inghilterra quanto a campionati domestici), ma la riorganizzazione del modello rugbistico italiano. Una simile franchigia, che raccolga effettivamente un territorio rugbistico e non a parole, dovrà essere all’interno di un sistema che preveda, esempio, doppi tesseramenti, accademia di sua competenza etc etc, insomma una “contea veneta”…tutte cose che non avremo se non con un cambio della guardia ai vertici.

  10. Frank69 28 Novembre 2014, 09:52

    Sicuramente capisco meno di tutti voi, ma non continuo a vedere alcun che di strano in quanto prospettato da Zatta, anzi mi sembra talmente logico e banale che non vedevo la necessità di chiarimenti dopo quanto espresso nei giorni scorsi: avanti con Benetton in Celtic, probabilmente fino al 2018, o fin tanto che il progetto Dogi non sarà completamente definito e concretizzato in ogni particolare…quindi difficilmente prima del 2019…trovo ovvio che quanto costruito a Tv fino al 2018 passerà poi ai Dogi visto che anche Tv ne farà parte…
    I problemi veri saranno invece riuscire a mettere d’accordo tante teste e soprattutto come finanziare il progetto…ma è ovvio che non ci saranno Dogi se prima non saranno affrontati e risolti questi problemi…e a questo si riferiscono le parole di Zatta:”è stato fatto un passo importante, ma credo che nulla nasca in 24 ore. E forse nemmeno dopodomani. Se e quando ci saranno garanzie di solidità, di risorse, di competitività, saremo pronti a fare un passo indietro”…mi pare sia stato molto onesto anche nel dire che c’è ANCORA molto su cui LAVORARE. Più chiaro di così?

  11. wilrugby 29 Novembre 2014, 09:40

    Il motivo per cui non si annunciano giocatori nello stesso periodo dei club più importanti, ė che il nostro movimento non attrae giocatori di prima e seconda fascia…
    Quindi, quando tutti i club hanno fatto acquisti, i nostri due raccolgono gli avanzi!

    Basta pensare agli stranieri! Prima pensiamo a far crescere e far giocare i nostri giovani al posto di terze e quarte scelte straniere che sono molto ma molto peggio! Tanto ho visto che si sfogano tutti, l’ho fatto anche io….

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