The lost generation: quando il confronto tra Under 20 è impietoso

A Genova contro la Banda Brunel i Pumas hanno schierato 5 Under 21 e due Over 30. E noi quando vedremo una “giovine Italia”?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 18 Novembre 2014, 08:10

    La risposta che gli addetti ai lavori vi diranno ” aspettate a giudicare, è iniziato un nuovo corso, CdF, giudicate i risultati tra un paio d’anni”…
    Ma se la gente che ci lavora è quasi sempre la stessa, ma che risultati vogliamo aspettare?!?!?
    Nulla di nuovo sotto il sole, o meglio dire le nubi

  2. Gianangelo 18 Novembre 2014, 08:32

    E così abbiamo scoperto che l’Argentina è meglio di noi, pensa un po’.
    Comunque sarà meglio che a preoccuparsi dell’Argentina siano un po’ tutti visto che nel 2007 sono arrivati quarti al mondiale nonostante la mancanza di Castro e Parisse che allora erano fra i migliori al mondo. Quando dico tutti dico tutti i partecipanti al 6N più l’Australia.
    Mi piacerebbe vedere anche una squadra Samoana ed una Figiana in un campionato pro magari con dentro tutti i “furtarelli” di: AB, Australia, Inghilterra, Francia…….
    Sabato i Figiani hanno schierato una squadra da 17 quintali con una mischia oltre i 9 ma soprattutto con i sette dietro attorno agli 8 quintali, e non parlo di panze, noi Orquera….
    Anch’io sono convinto che il peso degli atleti non può essere una discriminante nelle scelte ma una squadra come queste come la batti al mondiale? con la furbizia?

    • western-province 18 Novembre 2014, 09:47

      i furtarelli dei top team sono ben differenti dai nostri; per esempio i Tuilagi e i Vunipola sono cresciuti rugbysticamente in Inghilterra/Galles al seguito dei loro papà giocatori
      Idem per NZ, tutti i giocatori di origine isolana sono nati e cresciuti in NZ; anzi buona parte dei nazionali samoani si sono nati e vissuti in NZ (Census Johnston e Fotualii per esempio), salvo poi giocare con Samoa perchè evidentemente non c’era spazio per loro (e BigBen ne è un esempio attuale

      • marcoV 18 Novembre 2014, 12:09

        idem Faletau, per i dragoni

      • Rabbidaniel 18 Novembre 2014, 13:42

        Infatti, nel 90% dei casi sono isolani di origine, ma di formazione rugbistica robustamente locale e spessissimo anche cittadini neozelandesi, australiani ecc.

        • ginomonza 18 Novembre 2014, 16:50

          E vabbè se i nostri sono casualmente nati lá e anche cresciuti cosa vuole dire ? 🙂 🙂

        • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:00

          infatti @Rabbi…

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:00

      io credo che solo Parisse sarebbe arrivato nel giro dei Pumas, non so Castro, alla fine loro hanno talmente tanti giocatori di qualità che Sergio e Martin probabilmente sarebbero stati due dei tanti, loro hanno avuto fortuna qui (soprattutto Castro che deve quasi tutto della sua carriera al Calvisano), chissà da loro se sarebbero emersi in questo modo…dunque dire che i Pumas alla RWC 2007 erano senza Castro e Parisse mi sembra un’affermazione poco fondata…

  3. Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 08:34

    Gira e rigira la frittata sempre quella è.
    Se il rugby si sviluppasse per partenogenesi o altri meccanismi genetici, ognuno potrebbe stare tranquillo dietro la propria scrivania che i giocatori verrebbero fuori da soli.
    Con tutto il rispetto per il lavoro del giornalista del “Gazzettino”, ma basta guardarsi un po’ intorno e vedere che le strutture, anche minime, per reclutare e istruire giocatori di rugby in Italia non ci sono.
    Per dare una scossa servirebbe un piano straordinario in cui la Fir ci dovrebbe mettere del suo ( eurini) e le società anche ( uomini e istruttori) per fare un intervento nelle scuole primarie ( elementari e medie) che portasse almeno 15/20.000 ragazzi all’anno ad avvicinarsi al rugby. Parliamo di una media di 150-200 ragazzi per ogni provincia Nel giro di 5 anni 100.000 ragazzi italiani avranno conosciuto il rugby.
    Serve una campagna TV. Un corso regionale per istruttori in cui ogni società si impegna a mandare un neo laureato in scienze motorie o un giocatore a fine carriera. La Fir poi premia con un contributo le società che aderiscono o le nuove società che nascono su questo progetto.
    Parliamo di 100 voucher all’anno da 8.000 €, pari a 800.000€ il primo anno per arrivare a 4.000.000 il quinto anno.

    • jazztrain 18 Novembre 2014, 08:48

      Alcune domande ad AdG: ma a che punto sono le nostre accademie? Secondo lei stanno avorando bene? Quanti giovani hanno reclutato dalla loro fondazione? Come mai la maggior parte dei nostri giovani non giocano nei nostri campionati maggiori? Come mai, come notano molti commentatori e come ha scritto il Nero in un suo post, molti giovani hanno problemi a tenere la palla in mano?

      • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 08:57

        Le Accademie di per se stesse non sono atte a reclutare nessuno. Il reclutamento è un’altra cosa. Esso avviene per lavoro capillare territoriale. Le Accademie dovrebbero perfezionare la tecnica di ragazzi già reclutati e ampiamente testati nelle loro potenzialità. Ma se manca la prima fase del reclutamento diffuso lavoreranno su ragazzi di qualità non eccelsa per l’alto livello.
        Se tu non intervieni nell’età pre adolescenziale 6/12 anni la palla in mano non la terremo mai. Il nostro sistema produce a malapena discreti giocatori di mischia ma i 3/4 , per i quali l’handling è fondamentale, sono il ns. tallone d’Achille. Ma semplicemente perchè non abbiamo da un lato la profondità sufficiente e dall’altro sono troppo pochi i ragazzi Italiani che vedono il pallone in età scolare ) elementare e media.

        • jazztrain 18 Novembre 2014, 09:05

          Un’idea folle: non sarebbe utile chiamare gli allenatori dei portieri di calcio, costringendo i giocatori a toccare Potrebbe essere una soluzione.

          • jazztrain 18 Novembre 2014, 09:07

            ….a toccare la palla ovale.

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 09:09

            Servono solo, una montagna di volontari, come quelli del rugby Olbia, che si impegnino in un lavoro di intervento presso i circoli didattici. E logicamente la Fir che patrocina e da il supporto.

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 09:14

            piu che altro per i riflessi e la reattività..ricevere e maneggiare il pallone è troppo diverso..
            sono interessanti gli allenamenti dei portieri per velocità, reattività, esplosività, riflessi..
            anche il modo di calciare il rinvio da terra è molto simile al calcio piazzato..
            rincorsa e calcio verso l’ alto..altro non guarderei..

          • Stefo 18 Novembre 2014, 09:20

            AdG concordo su tutto tranne quando mi cadi sui volontari, di nuovo sono il sale della terra ed andranno sempre supportati, ma ci sono cose che bisogna andare oltre e far fare a gente professionsita, il lavoro di promozione, il lavoro che tu proproni sul territorio nelle scuole ecc deve essere fatto come lavoro, ongi giorno andare nelle scuoe, nei club e fare quel lavoro…Rugby Development Officers per fare quell’attivita’ oppure sarai sempre a questo punto nella promozione.

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 09:23

            vero alberto, i nostri dirigenti sono persone eccezionali! se ci aggiungi anche i problemi e le conseguenze dell’ alluvione dello scorso anno, oggi l’ anniversario, han fatto miracoli!
            una passione sconfinata! grazie!!!

          • jazztrain 18 Novembre 2014, 09:36

            Meezena, hai fatto bene a ricordare quel terribile giorno. Io sono stato fortunato, ma altri no.

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 09:39

            @ Stefo , è indispensabile che il primo passo sia una via di mezzo tra professione e volontariato.

          • Stefo 18 Novembre 2014, 10:30

            Ma perche’ AdG?Perche’ la Fir non puo’ prendere e copiare la figura professionale e metterla sul territorio?Perche’?

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 10:49

            @ Stefo , secondo me se lo fa direttamente la FIR, ne esce un carrozzone. Per essere efficace deve essere gestito dalle società.

          • Stefo 18 Novembre 2014, 11:09

            AdG ok capisco il tuo punto, problema i club non sono in grado di pagarli questo tipo di professionisti in molti casi…non che prendano cifre stratosferiche neanche qua ma non so quanto club possano permettersi di pagare 30mila Euro all’anno qualcuno e non serve che ogni club ne abbia uno basta farlo per aree geografice…vuoi fare un po’ di devolution e farlo ai comitati regionali che magari anche conoscono la loro area di riferimento meglio?Mi va benissimo, il punto e’ che devi inizare a profesionalizzare quest’aspetto.

          • boh 18 Novembre 2014, 14:32

            jazz, spero tu stia scherzando….

          • Hullalla 19 Novembre 2014, 09:21

            I club SONO in grado di pagare dei professionisti qualificati per le giovanili: basta che i (pochi) soldi che ci sono vadano tutti la’.
            Non e’ una scelta facile, lo so. L’ho vissuta.

        • Hullalla 18 Novembre 2014, 10:42

          Mi dispiace, ma non accetto la “scusa” delle Accademie che se non gli arrivano giocatori gia’ formati nei fondamentali dal minirugby, loro non ci possono fare piu’ di tanto: allora chiudiamo le Accademie e spostiamo i finanziamenti sul minirugby, perche’ cosi’ come sono non servono a niente.
          Tutti bravi a trovare altrove le scuse dei propri fallimenti, ma a nessuno che rinunci ai propri finanziamenti / stipendi.

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 10:47

            Tu puoi non accettare, ma non sono io che lo dico. Sono i fatti e i meccanismi stessi di apprendimento che lo testimoniano.

          • malpensante 18 Novembre 2014, 11:16

            E infatti il sistema attuale non ha alcun senso: in compenso fa senso.

          • Hullalla 18 Novembre 2014, 13:16

            Sei fatti sono che il momento cruciale di formazione dei rugbysti e’ il minirugby, allora chiudiamo le Accademie e finanziamo i formatori dei minirugbysti.
            Tra l’altro potremo finalmente vantarci del fatto che Tommaso Allan e’ di formazione Italiana, visto che il minirugby l’ha fatto in Italia.

            Invece piangere il morto e non prendere le conseguenti decisioni e’ solo una ricerca di alibi.

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 14:06

            piu che senso ribrezzo caro mal!

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:05

            veramente Allan ha fatto solo un breve periodo del minirugby in Italia, proprio un prodotto del nostro movimento non è…

          • Matteo Zardini 24 Novembre 2014, 22:29

            Signori, la formazione è importante in ogni momento, dal minirugby in poi. Guardiamo però un altro aspetto fondamentale. Quante ore di sport fa mediamente un ragazzo in Sudafrica? Quante un ragazzino in Italia?

            Altra cosa, sembrerà stupida ma così non è: un italiano al 90% avrà meno attitudine al contatto rispetto a un pari età sempre sudafricano, per mantenere il parallelo. È una questione anche di tipo antropologico.

            Sapete quanto tempo ci vuole perché un ragazzino vinca la paura del contatto? Tanto. Perché la forza la posso allenare in modo sistematico, l’handling anche, l’aspetto emotivo invece no, ed è li che la nostra formazione ritarda.

            A me è capitato di vedermi arrivare ragazzini di 14 anni con le capacità motorie di un bambino di 8. Troppa poca attività fisica, intesa non come allenamento, ma come attività generale, che permette al ragazzo di costruire abilità motorie, e trovare risposte a tutte le situazioni che gli capitano. Cominciamo a far fare Motoria alle scuole elementari con insegnanti di questa materia, cambierebbero molte cose.

    • mezeena10 18 Novembre 2014, 08:51

      oltre a me (mi occuperò di formare ed allenare le future aperture e mediani e i calciatori di tutte le under) la società ha contrattualizzato un “reclutatore” preparatore atletico laureato in scienze motorie e sportive specializzato nel rugby..
      stiamo dando grande importanza allo sviluppo motorio, psicomotricità etc.
      ti segnalo un paio di pezzi del buon Fini:
      http://www.minirugby.it/allenare-rugby/item/4430-il-preparatore-fisico-minirugby
      http://www.minirugby.it/allenare-rugby/item/4357-sport-sviluppo-motorio-bambini-minirugby

    • mezeena10 18 Novembre 2014, 08:53

      AdG ti ho risposto ma il commento è in attesa di moderazione..niente di che, due note su minirugby e formazione..
      mah!

      • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 09:10

        Visto. Ma voi riuscite ad avere spazio nelle ore curricolari della scuola?

        • mezeena10 18 Novembre 2014, 09:19

          in un paio di scuole siamo riusciti ad organizzare un mini campionato, l’ anno scorso si è ripetuto l’ esperimento con le altre scuole del nord, Olbia e Sassari in particolare..
          per le ore curricolari, oltre le 2 misere ore a settimana, talvolta concedono permessi speciali, ad esempio in occasione delle partite con le altre scuole, ma mai per raduni allenamento..qualcosa si muove pero e viene recepito come una risorsa piu che un impiccio per parte dei professori e dirigenti scolastici. il 26 tenteremo in una citta vicina, tempio pausania dove vivo e lavoro, di intaccare l’ egemonia del calcio (oltre 10 club con varie selezioni in una cittadina di 15mila abitanti!) con un allenamento partita esibizione promozione reclutamento..speriam bene!

        • Hullalla 18 Novembre 2014, 13:17

          Non e’ facile, ma si puo’ fare.
          Io quando ancora vivevo in Italia (ed ero uno studente) lo facevo.

    • Gigi da Dolo – Ve 18 Novembre 2014, 09:05

      Sono d’accordissimo con te.
      Secondo te, cosa impedisce di fare o iniziare quanto dici?
      Gli euro che mancano? ok bisognerebbe ridurre i costi (invece di 100 voucher all’anno vanno bene anche 50), ma bisogna partire !

      • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 09:12

        Secondo me la spasmodica e smisurata attenzione verso Celtic league e 6N. Con l’illusione che questo sia sufficiente a farci crescere.

        • malpensante 18 Novembre 2014, 09:37

          Secondo me quello che manca è un problema comune a tutto lo sport italiano, calcio compreso: un minimo di cultura sportiva, dalla culla alla tomba. Io, come tanti altri dei miei tempi, ho visto la prima palla ovale a 14-15-16 anni alle superiori. Ma eravamo delle polisportive ambulanti, tra calcio, pallavolo, pallacanestro e atletica, fionda e cerbottana, sia per i pomeriggi spesi all’oratorio e nelle squadre dell’oratorio, sia per i prof di ginnastica delle medie, campionati studenteschi e giochi della gioventù compresi. Imparare i fondamentali del rugby per molti è stato facile, calciare naturalissimo, molto meno prendere i cartoni sul muso almeno per quelli che non venivano dalla periferia. Se hai tanti ragazzini con le ginocchia e la schiena dritte, tono muscolare e reattività, a 14 anni con dei tecnici buoni fai miracoli in qualsiasi disciplina. Se non li hai, bisogna che ti dia da fare per quello e non per selezionare il nulla.

  4. lear 18 Novembre 2014, 08:38

    Di questo passo l’80% della ns. nazionale passerà direttamente a giocare nei VETERANS, così finalmente vinceremo qualche partita!!

  5. mezeena10 18 Novembre 2014, 08:43

    aggiungerei anche Dominic Bird, Brodie Rettalick, gia in nazionale maggiore e poi Brad Shields, Ben Tameifuna, Codie Taylor, Luke Whitelock, tutti pro affermati..
    forse la piu forte U20 mai vista per qualita dei singoli e struttura di squadra!

  6. malpensante 18 Novembre 2014, 08:52

    Trovo il tutto un po’ sconclusionato, semmai confronterei l’età media che la soglia di età uno la sposta come vuole. Quanto al pro e non pro, questione di lana caprina: dal prossimo anno avranno il pro anche loro e vedremo quanti domestici convocheranno. Loro hanno un domestico largo, a gironi e fasi, come piacerebbe a me, tre squadre per club e le giovanili, noi accademie e federazione, campionati seniores dopati con qualche euro in più o in meno, e campionati giovanili rasi al suolo. Loro giocano a rugby, noi al professionismo. Noi siamo usciti dalle scuole anche dove c’eravamo da sempre per tradizione, e dove non c’eravamo, se possibile ci siamo ancora meno. Ma alla fine evidentemente va bene così a tutti, la FIR è ricca di famiglia e munifica, prima con sé stessa, poi con gli amici, poi con gli elettori, infine per la plebe. Finché dura.

    • mezeena10 18 Novembre 2014, 08:59

      un cane che si morde la coda, con le dovute proporzioni mi ricorda l’ affaire delle cosiddette “bolle speculative”..

    • leipheimer 18 Novembre 2014, 12:01
    • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:14

      @mal, condivido tutto, ma preciso che loro saranno nel professionismo tra due anni con la franchigia nel Super Rugby…inoltre, stando a quanto detto dall’UAR, il bacino dei Pumas poggerà esclusivamente su atleti che faranno parte della franchigia che si alimenterà con giocatori domestici e su chi deciderà di tornare in patria dall’Europa (il primo di questi a dichiarare che ci sarà in questa nuova avventura è el Mago Hernandez, almeno una stagione penso che se la farà)…

  7. Gianangelo 18 Novembre 2014, 09:00

    La fortuna dell’emisfero sud è che l’emisfero nord gli fotte tutti i giocatori cotti favorendo un continuo ricambio, vedi la politica di Tolone per esempio, i Francesi giocano in D2 e la Nazionale, se vuole stare ad alto livello, deve usare gli equiparati.

  8. lear 18 Novembre 2014, 09:14

    Se in una partita tutti facessero lo stesso numero di placcaggi che fà Favaro forse avremmo vinto il 50% delle partite disputate negli ultimi due anni. Altro che CdF, Accademie, ecc.
    A mio modesto parere l’unico aspetto negativo che abbiamo è la mancata visibilità sui media del ns. sport, chiaramente in questo contesto il calcio ha un indotto di parecchi milioni di euro. Specifico che il business è quello che gira intorno al calcio non quello che investe la FIGC.

    • maz74 18 Novembre 2014, 09:17

      SI è notata una crescita di livello dei giocatori emigrati in Inghilterra, evidentemente la qualità del lavoro quotidiano ed un campionato performante induce alla crescita.

      • malpensante 18 Novembre 2014, 13:57

        Secondo me no: il Citta, Rizzo, De Marchi e soprattutto il Barbieri di due-tre anni fa non li rivedo proprio.

        • balin 18 Novembre 2014, 15:45

          Concordo per quello che per ora si è visto , su Città Barbieri e Rizzo. Ghira DeMrachi e MacLean mi sembrano stabili. però giocare all’estero serve senza Racing LoCicero Terminava ben prima la carriera e Masi in Inghilterra si è ripreso dopo un’esperienza poco positiva in Celtic

          • malpensante 18 Novembre 2014, 16:11

            Almeno a quello la Celtic è servita: prima se volevi assaggiare un campionato pro era obbligatorio fare le valigie. Luke e Cosafaidovewai è un discorso a parte, legato a cosa gli fa fare l’allenatore e a cosa gli facevan fare qui.

        • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:17

          @mal, sul Citta non sono d’accordo, anzi rispetto all’anno scorso è più in forma, sugli altri forse hai ragione…

    • Stefo 18 Novembre 2014, 09:24

      Scusa lear gusto epr capire, l’unico aspetto negativo intendi dire che e’ l’unico problema del rugby italiano?Cioe’ secondo te formazione e sviluppo non sono un problema ma lo e’ solo la visibilita’ sui media?

      • lear 18 Novembre 2014, 10:26

        Mi spiego meglio: cosa parliamo a fare di formazione e sviluppo quando in nazionale giocano 10 giocatori over 30 al di fuori della panchina. I giovani che sono usciti dall’accademia che sono stati utilizzati fino ad ora si sono sempre comportati egregiamente ed altri meritevoli non giocano per far posto agli over 30, quindi se non li fai giocare come fai a dire che non sono di qualità?
        Ci vuole coraggio a prendere certe decisioni. Quello che hanno altre Union.
        Al momento questo è il contesto (num. di praticanti), ora cosa bisogna fare per aumentare il bacino? Aumentare la visibilità, (a mio modesto parere) e di conseguenza aumenteranno anche i praticanti e sicuramente la qualità. Poi, se è il caso, andiamo a parlare di altre priorità.
        Ti sei mai interessato di promozione e reclutamento? Io si. Sono 25 anni che propongo Progetti per il minirugby nelle scuole, ad oggi, parlando con gli scolari mi fanno capire che conoscono il rugby come lo conoscevano i ragazzi di 25 anni fà.
        Quindi, i ragionamenti con chiare tendenze politiche di parte lasciano il tempo che trovano.
        Non sò se sono stato chiaro?!

        • Stefo 18 Novembre 2014, 10:35

          Non so a che tendenze politiche ti riferisca.
          Se secondo te il problema e’ la visibilita’ amen, per me le priorita’ vere sono altre.

        • gsp 18 Novembre 2014, 10:45

          Daccordo con stefo, anche perché basta guardarsi intorno. Non é che la visibilitá sia tanto diversa dai movimenti a nostro livello. Per capirci, d’eccellenza non la manda in tv nessuno.

        • Hullalla 18 Novembre 2014, 10:47

          “Ti sei mai interessato di promozione e reclutamento? Io si. Sono 25 anni che propongo Progetti per il minirugby nelle scuole, ad oggi, parlando con gli scolari mi fanno capire che conoscono il rugby come lo conoscevano i ragazzi di 25 anni fà.”

          Io l’ho fatto per anni (e ho smesso una decina di anni fa) e quando ho smesso la conoscenza del rugby era sicuramente piu’ alta di quando ho iniziato, diversi anni prima. Sara’ che ero a Padova, ma il cambiamento e’ stato importante.
          Non disperare.

        • Pesso 18 Novembre 2014, 11:37

          Dall’ingresso al Sei Nazioni ad oggi, la nazionale ha avuto una discreta visibilità mediatica. Non paragonabile al calcio, ma nemmeno da buttare. Il numero di praticanti, così come di squadre, è effettivamente cresciuto, il rugby come sport è sicuramente più conosciuto oggi che non 15 anni fa…e allora perchè i progressi in termini di risultati sono stati così scarsi?
          La visibilità aiuta a reclutare, senza dubbio, ma il nodo è cosa insegnare a questi ragazzini che hai reclutato!
          Ci servono più allenatori preparati, altro che più partite in tv!

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 14:09

            servono e molto anche le partite in tv..modelli di riferimento ed apprendimento e apprendimento visivo!
            ma non si puo certo prescindere dalle basi, quando i bimbi son piccoli e piu “recettivi”..

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 14:10

            modelli di riferimento come “sistemi di emulazione” ad esempio del gesto tecnico di un giocatore, un campione etc..

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:21

            concordo su tutta la linea @Pesso…

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:23

            aggiungo che naturalmente la diffusione del rugby in tv ha il suo peso e deve continuare, ma la formazione e lo sviluppo del movimento sono altre cose…

          • Stefo 18 Novembre 2014, 17:58

            La diffusione in TV e mediatica e; importante ma non posso accettare che si dica che “l’unico aspetto negativo che abbiamo è la mancata visibilità sui media del ns. sport”

          • Stefo 18 Novembre 2014, 18:08

            E soprattutto parlando di un singolo giocatore Favaro che e’ l’eccezione nei problemi del rugby italiano…insomma come quello che diceva “non c’e’ crisi i dati di vendita dei telefonini sono in crescita”…

  9. maz74 18 Novembre 2014, 09:15

    Parola sconosciuta in FIR: PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE, che viene invece sostituita da CLIENTELISMO ELETTORALE.
    Questa è la differenza tra noi e loro, perchè di risorse (EURO) ne spendiamo di più noi della Nuova Zelanda, ma la qualità del lavoro è completamente diversa.

    • gsp 18 Novembre 2014, 09:42

      Dove hai letto che spendiamo piú della NZ?

      • boh 18 Novembre 2014, 10:48

        gsp, forse si intende il rapporto investimenti/benefici. noi, usiamo un tir, per portare a destinazione un pallet di polistirolo. Loro, usano sempre un tir, ma portano a destinazione 20 pallet di lingotti in rame. Comunque, questi argomenti, nonostante siano interessanti sarebbero da sviluppare avendo tutti davanti una visione della situazione che sia comune. Altrimenti si salta di palo in frasca a secondo delle idee che uno ha.

        • gsp 18 Novembre 2014, 11:21

          pienamente daccordo boh, e per questo non mi piace la superficialita’ dell’articolo di Malfatto. ci vuole una alnalisi seria ed emergerebbe che non e’ vero che noi spendiamo di piu’ e c’e’ anche un problema di risorse.

          • maz74 18 Novembre 2014, 14:17

            Le risorse ci sono ma vengono spese malissimo, la FIR ha un bilancio di 40 milioni di Euro, dopo il calcio è la federazione più ricca.
            Si spende 11 milioni per le franchigie (2 squadre) e circa 1.5 milione per l’eccellenza (10 squadre), si spendono vagonate di soldi per le accedemie e niente per i vivai delle squadre e spesso questi soldi sono a favore di pochi e non vengono spesi per un lavoro qualitativo. E la Nazionale quanto costa? Quanti dirigenti, accompagnatori, tecnici, ecc… sono a libro paga della nazionale?

          • gsp 18 Novembre 2014, 18:08

            si, ma dubito siano piu’ di quelle spese in NZ.

  10. mike 18 Novembre 2014, 09:50

    Sinceramente, ogni volta che si affronta il problema della formazione si va a finire nello stesso modo: la federazione non fa quello che deve fare, manca cultura sportiva, le scuole non pensano allo sport, il coni… e così via. Tutte cose vere, ma secondo me il problema è (soprattutto) un altro: non c’è un movimento di base forte e se non c’è, a meno che non vogliamo cadere in evidente contraddizione, non può essere colpa dei vertici. Conosco bene la situazione argentina, è anche lì c’è il problema dello sport nelle scuole, lamentele nei confronti della federazione e altri “vertici”, ma la differenza è che i club funzionano. Sono i club la vera linfa del movimento, i campionati locali competitivi (logica conseguenza di club forti e non merito della federazione) la causa di una nazionale in crescita. Da lì, bisogna partire. Se per ogni che si lamenta (e nei campi di rugby se ne vedono tanto) ci fosse uno che si tira su le maniche e si mette a lavorare seriamente nel proprio club tra pochi anni la situazione sarà sicuramente diversa. Se invece continuiamo ad aspettare che Gavazzi o chi per lui risolva i problemi a meno di imprevedibili colpi di culo non faremo grandi progressi…

    • Hullalla 18 Novembre 2014, 10:48

      E’ come quando scriviamo sui forum “basta alibi per la Nazionale” e poi tiriamo fuori gli alibi per noi stessi e per le nostre societa’.

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:25

      bravo @mike, hai pienamente ragione…
      Vamos Pumas!

  11. soa 18 Novembre 2014, 09:59

    Senza un’adeguata formazione di base non si va da nessuna parte. Stare nel pro12 è figo, ma non dobbiamo dimenticarci che giocatori di livello si possono ottenere mandando i giocatori a giocare all’estero, proprio come hanno fatto gli argentini.
    Per quanto riguarda il 2007, d’accordo che mancavano Castro e Sergio, ma credo che quest’ultimo in particolare non abbia mai preso in considerazione di giocare per l’argentina. Insomma, gli mancava “solo” Castro.

    • mike 18 Novembre 2014, 11:25

      Guarda che i giocatori sono già “di livello” quando escono dall’Argentina… poi si perfezionano, questo è vero, ma anche nel Rugby Championship hanno giocato parecchi dei campionati locali

      • soa 18 Novembre 2014, 12:43

        Ovvio, ci mancherebbe. Il senso era che si può avere una nazionale competitiva senza un campionato pro interno sfruttando i campionati pro degli altri. Rinunciare al professionismo e puntare sulla base. Se si riesce a sostenere anche un proprio campionato pro, tanto meglio.

        • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:28

          e infatti l’Argentina entrerà nel Super Rugby tra due anni, logica conseguenza dell’ingresso nel Rugby Championship…

    • Andrea B. 19 Novembre 2014, 11:29

      Concordo con Soa su Parisse: Sergione, pur mostrando sempre rispetto per il luogo del mondo dove è nato, ha sempre detto chiaramente di sentirsi italiano e di aver vissuto quegli anni da bambino in Argentina come “italiano residente temporaneamente all’estero”…poi si possono sempre fare discorsi sul fatto che se papà Parisse veniva mandato dall’azienda non in argentina ma altrove, chissà se Sergio sarebbe diventato quel campione di rugby che è…
      Per Castro la cosa è diversa, fosse stata un’altra Argentina chissà che sarebbe accaduto e con che nazionale avrebbe giocato, ma erano anni in cui l’economia non andava bene per nulla da quelle parti e, proseguendo nel solco già tracciato dei tanti rugbisti, si andava in Europa per fare due soldi da pro… e quel nonno italiano sui documenti era un’ opzione in più da provare a far fruttare.

  12. Emy 18 Novembre 2014, 10:04

    La base su cui è nato il progetto delle Accademie, cioè il fatto che tra aspettare di aver formato dei tecnici o partire subito a c…o di segugio è stata scelta la seconda strada (e non si inventa niente: l’ha ammesso Gavazzi) dà la cifra di tutto: un’idea che doveva essere di sviluppo dei giovani per l’alto livello e per le nazionali è stata fatta partire subito zoppa. Così abbiamo tonnellate di corpulenti giovanotti che alla fin fine non escono preparati per l’alto livello per il quale, in teoria, dovrebbero venire “costruiti”.
    A breve i numerosi over30 ancora in nazionale, cresciuti, non dimentichiamolo, non in accademia, ma prima nei mai abbastanza rimpianti campionati giovanili nazionali, poi in S10 e poi in campionati stranieri probanti fin da giovani se non giovanissimi, lasceranno la maglia azzurra, e a chi verrà infilata sta maglia? Gente che aveva esordito in nazionale maggiore a 18 anni o poco più.

    @mike: se la federazione si facesse il mazzo anche solo 1/10 di quanto viene fatto ogni santo giorno dai club, le cose sarebbero ben diverse. Il rugby di base, ignorato e massacrato dalla federazione invece di essere supportato e valorizzato, è l’unica cosa che tiene in piedi tutta la baracca, nonostante tutto.

    • gsp 18 Novembre 2014, 10:42

      Emy secondo me li Gavazzi diceva una cosa diversa, ed é lo stesso che fece e disse Dondi. Mancando formatori nei club, ne trovi 30 competenti che ci sono, li metti in 10 accademie e gli metti i ragazzi intorno.

      Il problema purtroppo é che la formazione dei formator, soprattutto nei primi anni d’attivitá, nei club continui a non farla. Il modo in cui operano I CdF é positivo e va nella giusta direzione.

      • Emy 18 Novembre 2014, 10:49

        le parole esatte le ritrovi facilmente, anche qui su onrugby: aveva detto che dovendo scegliere tra partire subito con le accademie e rinviare per formare i tecnici, è stata scelta la prima strada. Secondo me è incommentabile, poi ognuno la veda a modo suo.

        • gsp 18 Novembre 2014, 10:58

          É quello che ti ho detto emy. Non é che in Italia non ci sono 30 tecnici. Non ci sono I tecnici per tutti i club di base.

          • Stefo 18 Novembre 2014, 11:05

            gsp la tua e’ una libera interpretazione, e dico un po’ di comodo per difendere i CdF in cui credi, come dice Emy le parole di Gavazzi furono chiare e ben precise.

          • gsp 18 Novembre 2014, 11:13

            infatti ho detto secondo me. ma i due argomenti (CdF e dichiarazioni di Gavazzi) sono totalmente separati e non hanno nessuna relazione.

          • malpensante 18 Novembre 2014, 11:31

            Non ci sono i tecnici e non ci sono nemmeno i giocatori per riempire un baraccone di quella portata. Per quelli che c’erano, c’erano i tecnici magari non eccelsi ma c’erano. Spendevi qualche 100k e:
            1) ti portavi a casa un responsabile e una decina di tecnici buoni,
            2) li mettevi a far funzionare i CF che c’erano,
            3) gli facevi aggiornare e valutare i tecnici nostrani,
            4) mettevi lo staff a disposizione dei Comitati e dei club, sia programmati che per eventuali progetti,
            5) riorganizzavi i raduni e le selezioni all’antica.
            Troppo difficile? Troppo economico? Troppa poca fuffa?

          • gsp 18 Novembre 2014, 11:45

            sicuramente meno economico e piu’ fuffa, ma vogliamo davvero dire che non ci sono 30 tecnici d buon livello in italia? non ce ne sono invece 200 per tutti i club.

            poi magari il problema e’ che non hai preso i 30 migliori, ma hai fatto scelte strane.

          • malpensante 18 Novembre 2014, 12:17

            Se è per quello, anche con la pellagra attuale e la follia della politica federale, ci sono ben più di 30 club in grado di formare giocatori di livello. Anche se li affami. A costo zero per la FIR: secondo, che so, Noceto e San Donà, o Paese e Milano, o tanti altri, hanno meno qualità dei cf nel formare giocatori?

          • gsp 18 Novembre 2014, 12:36

            assolutamente no. ed io non avrei nessun probema, anzi ne sarei felice, se fossero dirette le risorse verso quelle e gli da una accademia. io sarei felicissimo. proprio per questo quando si parla di accademia chiedo sempre se il problema e’ in concetto d’accademia o chi la gestisce. e per quello l’affermazione di castro l’ho sempre trovata fuori luogo (le academie in NZ).

            pero’ sai anche che l’italia del rugby va a due velocita’, e quindi il modello che applichi a colorno, san dona’, paese, mirano e milano non puoi applicalo altrove e quindi li vanno trovate altre soluzioni, piu’ simili a quelle che hai fatto oggi.

            e c’e’ un altro problemino che non e’ secondario. quelli che citi tu, giustamente non sono club d’eccellenza. e l’appoggio di quello zoccolo duro difficilmente l’avrai. in questa querelle, c’e’ anche una lotta di potere dei club d’eccellenza, che ormai da anni non sono eccellenze formative.

          • malpensante 18 Novembre 2014, 14:09

            E lì casca l’asino, gsp. Tanti lamenti, e chi piange più forte è il primo che non vuole cambiare niente se non il presidente. Fino alla noia, l’unica soluzione è lanciarsi in una struttura competitiva, agonistica, con tanti soldi per chi fa meglio in u16 e in u18, e allo stesso tempo progetti concreti scuola-club per le classi più giovani. Se vogliono buttare soldi in eccellenza, avanti, ma niente premi ai primi 4, solo al primo e rimborsi per le coppe. Contributo di iscrizione e rimborso spese con quote fisse in base alle distanze. Stop. Di suo la FIR ci metta uno staff centrale che sovrintenda e contribuisca a risultato dando mandato ai Comitati per gestirsi come meglio credono. Seconda squadra alle celtiche, con contributo federale per quei prospetti che interessano la FIR e non il club. Con 8 milioni di contributo, gli fai pure un piacere. Spending review, parolaccia.

          • gsp 18 Novembre 2014, 14:50

            in generale te l’appoggio.

            io sarei anche piu’ drastico. max 5 giocatori pagati per squadra, gli altri a rimborso spese. ma non perche’ sono cattivo, ma perche’ di fatto gia’ e ‘ cosi’. sara’ interessante vedere quanti giocatori a fine campionato davvero ricevono tutti gli stipendi.

            su u16 e u18, se il movimento fosse davvero come tutto veneto, lombardia e roma ti darei pienamente ragione. ma ci vogliono strutture di potenziamento e supporto in regioni meno dense rugbysticamente ed a numeri limitati dove mancano proprio i numeri per fare campionati competitivi a quei livelli.

            e dai 18 ai 20 ci vogliono cose diverse, che qualcuno dovra’ anche pagare, e solo la FIR ha quelle risorse.

          • malpensante 18 Novembre 2014, 16:08

            Da 18 in su, seniores ognuno al suo livello, quelli buonissimi e/o motivatissimi e prontissimi seconda squadra celtica come accademici, quelli buoni e meno buoni nei campionatoni domestic giù giù fino agli amatori.

          • gsp 18 Novembre 2014, 18:07

            si, ma sai come funziona.; se non fai una regola, tipo JIF, vivai o simile, questi dai 18 a 20 non giocano, ne’ in eccellenza e nemmeno in serie a.

          • malpensante 19 Novembre 2014, 09:33

            Se togli il doping amministrativo, giocano eccome. E se fai campionati larghi e a fasi come in Argentina, i ragazzi si spostano in su e in giù a seconda della qualità che esprimono, senza bisogno di tenerne 300 in accademia per tirarne fuori un paio. Se va bene.

    • mike 19 Novembre 2014, 00:07

      @Emy, il mio massimo rispetto per chi lavora nei club, ma evidentemente bisogna fare di più. Insisto, la federazione avrà mille colpe ma, come in ogni ambito della vita, se le cose non ti arrivano dall’alto te le devi costruire tu e, secondo la mia modesta opinione, sono pochi oggi i club in grado fare formazione e sviluppo in modo serio.

  13. ginomonza 18 Novembre 2014, 10:05

    Non mi appassiona questo dibattito.
    E’ talmente chiaro e dibattuto il problema che ho abbandonato ogni speranza.

  14. mistral 18 Novembre 2014, 10:07

    argomento endemico, come l’influenza, ritorna regolarmente ma un po’ mutato, e come l’influenza crea disagio articolare, mal di testa, nausea, a volte anche un po’ di diarrea… e non c’é vaccino che tenga, proprio come l’influenza! 🙂

  15. Andrea da Treviso 18 Novembre 2014, 10:30

    Come ho detto altre volte in federazione non interessa niente di migliorare la situazione! Sono come i nostri parlamentari hanno la loro poltrona si fanno i loro stipendi, ogni tanto ci danno il contentino tanto per far vedere che fanno qualcosa, vivono nel mondo delle favole sulle nuvole e sono convinti che stanno facendo bene le cose e che i problemi che ha il nostro rugby è così che vanno affrontati! Ed è anche per questo che in ruoli chiave ci sono gente come Ascione e Rosolen oppure guardatevi gli staff delle varie accademie sono imbarazzanti! A loro interessa solo mantenere la posizione un esempio di questo il fatto di aver creato il civ del Friuli che ha sempre fatto parte di quello del Veneto non metto in dubbio che fosse giusto che il Friuli avesse un suo civ, sono il primo ad essere d’accordo ma il motivo sul xché gli è stato concesso è anche per rompere il fronte veneto!

    • lear 18 Novembre 2014, 10:39

      Sempre è solo demagogia spicciola e di parte. Finitela una volta tanto. Quando ci saranno le elezioni federali, allora, recati a Roma e cambia le cose (col voto)!!!

      • Andrea da Treviso 18 Novembre 2014, 11:03

        Per lear: I fatti provano questo!La verità fa male!togliti i paraocchi! E non dare peso al fatto che sul mio Nickname c’è scritto treviso a me non interessa che ci sia come presidente Gavazzi invece che Zatta e neanche vorrei una “dittatura” veneta! Sono soltanto stufo di vedere un falso rispetto nei confronti delle nostre squadre da parte delle altre federazioni europee! Vorrei vedere le nostre squadre vincere e guadagnarci così il rispetto che meritiamo! Se solo seguissimo l’esempio dell’Argentina; certo ci vorrebbero almeno una decina d’anni per vedere dei risultati ma poi sono sicuro che molti tremerebbero, non abbiamo sfruttato neanche un decimo del nostro potenziale sia al nord che al sud italia!

  16. demon1981 18 Novembre 2014, 10:33

    Analisi lucida e tremendamente vera..!!!
    Purtoppo il Gap tra noi e l’elite mondiale ed Europeo aumenta girono dopo fiorno…
    Ma è un problema tutto Italiano..
    Quando si pensa prima alla poltrona ed ai propri interesse e solo successivamente al bene comune..cosa vogliamo otenere di piu’..???

  17. gsp 18 Novembre 2014, 10:36

    Articolo di Malfatto come spesso inutile, basato su relazioni e comparazioni senza senso.

    In termini di centrare il bersaglio meglio come sempre quello che si legge qui, basta mettere insieme AdG e Mike. E quello che dice Malpensante di quando era ragazzetto lui, mi porta a farmi la domanda su che cavolo é successo in Italia negli ultimi 20/30 anni. Poi é vero, manca una federazione, tutto lí.

    • malpensante 18 Novembre 2014, 16:18

      E si, anche tu andresti a cercare
      le parole sicure per farti ascoltare:
      per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
      io cercai d’imparare la Treccani a memoria,
      e dopo maiale, Majakovskij e Malfatto,
      continuarono gli altri fino a leggermi matto.

      • mezeena10 18 Novembre 2014, 17:57

        artisti!
        Faber e un po mal per la citazione!

      • gsp 18 Novembre 2014, 18:04

        ehhhh livelli altissimi. e nel 65% dei casi neanche lo capisco 🙂

  18. dogriccio 18 Novembre 2014, 10:40

    ma “il Preside” dice niente a nessuno?
    gli argentini subito dopo lo spettacolare mondiale giocato con la squadra IMHO più forte della loro storia, e con il loro equivalente della generazione di fenomeni, invece di sedersi e festeggiare un 3° posto (e non una vittoria esterna al 6N, un 3° posto mondiale), hanno ingaggiato l’allora allenatore campione del mondo, e badate bene, non per allenare ma per fare da guida al movimento.
    una figura per indirizzare le scelte, formare gli allenatori e gestire i giocatori, un guru (ironia, lo stesso soprannome dell’allora allenatore vero e proprio).
    questo si chiama programmare.
    l’altro giorno AdG mi diceva che forse ce la prendiamo troppo con Gavazzi, ma è stata fatta mai una scelta così in italia? no!
    noi abbiamo il progetto apertura, mai decollato..
    noi abbiamo il kilo-rugby, una ca**ata di quelle stratosferiche (quanti supercampioni vanno elencati che noi avremmo scartato?!)
    ma sopratutto nessuno delle persone responsabili di questi fallimenti ne paga mai le conseguenze.
    “Sbagliato? evvabè riprovaci, magari ti riesce..”
    non è così che si va in paradiso.
    E neanche con 100mila strutture federali. Lascia i club ad ogni livello liberi di formarsi giocatori/allenatori e dai bei soldi di premio per le varie rappresentative nazionali, vedrai che interessi avrebbero a formare elementi validi, altrochè..

    • Emy 18 Novembre 2014, 10:51
    • gsp 18 Novembre 2014, 11:01

      La solita contrapposizione inutile club/FIR. Si faccia quello che funziona. Di formazione dei club c’é stata per anni e con nessuna differenza di risultati rispetto ad oggi. É tipico che chiedi alla fed di fare qualcosa ma non va bene se chiede a te di fare qualcosa di diverso. O se non ti da I soldi.

      • dogriccio 18 Novembre 2014, 11:10

        i soldi non deve darli tanto per darli. devono essere premi alla formazione.
        è un discorso economico di base proprio:
        “invece di spendere X per la formazione, diviso tra strutture, allenatori ecc.ecc.
        io metto X in premio totale così suddiviso
        X/48esimi per ogni giocatore convocato in nazionale (di cui un quarto va al club di appartenenza se in italia, un quarto va al club precendente e due quarti vanno al club dove ha fatto U18 e U20)
        X/96esimi per ogni giocatore convocato in nazionale A (con la stessa retribuzione).
        alla fine paghi gli stessi soldi, ma li paghi a risultato, ridistribuendoli con meritocrazia e premiando chi investe/lavora meglio.

        • gsp 18 Novembre 2014, 11:24

          allora dog, facciamo un conto realistico. quant’e’ il monte formazione per giocatore per partita della nazionale.

          il problema e’ anche che le risrose sono poche e se li spendi in mille rivoli diventano anche meno eficaci di quanto lo sono oggi.

          lo stesso discorso vale ad esempio per la CL. magari costa 11mln all’anno. pero’ se dai 1mln a squadra di eccellenza all’anno non hai lo stesso risultato.

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 11:44

            facciamo i conti della serva. diciamo che tra accademie, celtiche e gitarelle varie nel pacifico la federazione spende 100, giusto?
            questi 100 non li spende più..
            tutto privato e
            50 vengono suddivisi sui 30 atleti della nazionale (ca. 1,7). questo 1,7 viene diviso tra la squadra attuale, quella precedente e quella U18-U20 (che prende 2 volte la quota)
            i restanti 50 vengono divisi 30 a nazionale emergenti e 20 a nazionale U20 come sopra.

            facendo dei conti mooooolto moooolto a mente. le due celtiche prendono 4 milioni di euro l’una, e già sono 8. vuoi che le accademie non costino altri 2?
            10. Usiamo 10 per fare l’esempio:
            5 milioni alla nazionale 160mila euro a giocatore divisi 40mila euro alla squadra attuale, 40 alla squadra predente e 80 alla squadra dove ha fatto U18 e U20. non è tanto, ma se consideri una squadra che li forma e li lancia prende tutto il gruzzolo, e comunque i conti sono fatti al minimo.
            il resto lo dividi come sopra.
            ripeto non sono tanti soldi, ma sono spesi sul risultato, e già è tanto, inoltre non sono i soldi reali ma un conto approssimativo moooolto per difetto.

          • gsp 18 Novembre 2014, 12:02

            dog, io non ho nessun problema sul pagare in base a merito e risultati, ma deve essere una massa critica di soldi che ti permette di fare qualcosa di produttivo.

            se sposti i soldi dalle accademie che formano dai 18 a 20 anni verso i club dove formi dai 18-20 anni non hai fatto molto. a me sembra una lotta per il gruzzolo, senza cambiare granche’. ed infatti non e’ che prima delle accademie la formazione brillasse.

            l’obbiettivo sarebbe invece spostare quei soldi verso le u16, fino al mini rugby, dove i giocatori hanno inizato a giocare e li useresti i soldi in modo davvero strategico.

          • gsp 18 Novembre 2014, 12:04

            aggiungo, la formazione dai 18 a 20 costa. spendendo quei 5mln in rivoli non avresti piu di tanti centri d’eccellenza, anche privati, dato che devi cmq pagare vitto ed alloggio ad alcuni giocatori.

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 12:07

            bah io vedo una sostanziale differenza.
            le società fanno un investimento che se buono verrà ripagato, altrimenti nada.
            scusa se è poco.
            le accademie prendono soldi comunque, giocatori formati o meno.
            poi io dubito che se per esempio convocassero Zanusso e Bacchin (esempio stupido) e al San Donà arrivassero 40 (squadra precedente)+80(giovanili)+80(giovanili) ossia 200 mila euro così di botto dubito non li investirebbero nel mini rugby, che dici te?

          • gsp 18 Novembre 2014, 12:16

            dog, ma non c’e’ molto da investire, perche’ le societa’ non hanno capitale da investire, ne’ c’e’ molto da guadagnarci. e basta una serie di infortuni a catena che una societa’ ed un allenatore che ha fatto bene per 5 anni perde il posto.

            il ‘Pay by Results’ ha molti limiti nella sua applicazione. funziona per societa’ con grossi capitali e dove il pay per result non e’ neanche relativo al maggior settore di produzione. o dove il premio per unita’ e’ cosi’ alto che da solo giustifica due o tre anni di lavoro. questi requisiti io non li vedo.

            finira’ a coagularsi intorno a 4/5 realta’ e crei le stesse restrizioni che hai oggi. con la differenza che la FIR non ha neanche piu’ le risorse per mettere mano a problemi specifici, ad esempio in ruoli specifici. poi tu dici, che non lo fanno nemmeno ed oggi. ed e’ vero. ma un conto e’ avere le risorse ed un conto e’ non averlo.

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 12:29

            no cioè aspetta perchè voglio capire per bene.

            “non c’è molto da investire, perchè le società non hanno capitale da investire, nè c’è molto da guadagnarci?”
            le società questo lavoro lo stanno già facendo, magari a fatica, magari male ma lo stanno facendo. magari premiandole si potrebbe migliorare, ovvio, ma nessuno sta dando loro adesso premi per la formazione.
            non c’è molto da guadagnarci?
            ma scherzi? cioè per esempio Corazzi, flanker dell’under 20 viene da CUS perugia. pensi che se gli dai 20 mila euro perchè lo hanno formato in U18 li buttano?

            la parte degli allenatori non l’ho capita, boh. però anche se esco di casa e mi prende un fulmine muoio, ma non è che programmo la mia vita su questa base..

            qui non si parla di premio per unità. ma di premio per qualità.
            non si chiede ai club di fare più di quello che fanno ora, ma gli si riconosce il merito di quello che fanno. è sostanzialmente diverso.
            se poi le strategie dei club confluiranno nell’obiettivo di prendere questi riconoscimenti con investimenti maggiori ben venga.
            certo lo trovo comunque più sensato che pagare una cosa comunque, al di là del risultato prodotto.

            ripeto se sono 4/5 realtà è perchè sono le migliori e non perchè una federazione ci ha calato un’accademia.
            questo è più coagulante mi pare.
            ripeto l’esempio, qualcuno di voi sa in che serie è il CUS perugia?
            beh, penso pochi. Gli umbri si sarebbero beccati 20-30mila euro soltanto perchè Corazzi era in U20. e continuerebbero a prenderseli se in un futuro andasse in nazionale. vi pare poco? a me no..
            vi pare coagulante sulle solite realtà? a me no..

            perchè la FIR abbia liquidità basterebbe fare un conto all’80% invece che al 100%. ripeto ho messo cifre fantomatiche e molto al ribasso.
            ma poi questi progetti specifici sarebbero? ah il progetto apertura, ho capito..

            chiudo dicendo che avere le risorse e non usarle è immorale perchè sono soldi pubblici, allora li ridessero indietro che in italia servirebbero a qualcosa. altrochè averli….

          • Stefo 18 Novembre 2014, 12:43

            @ dog io non so se il tuo sistema funzionerebbe o meno ma trovo la proposta sicuramente interessante ed intelligente, ma io sono per un rugby che parta dai club sul terriotrio e vedo il sistema delle Accademie e CdF messo su mostruoso, io penso come AdG che mi prendo la liberta’ di quotare seprando non sel aprenda per diritti di copyright: “Le Accademie di per se stesse non sono atte a reclutare nessuno. Il reclutamento è un’altra cosa. Esso avviene per lavoro capillare territoriale. Le Accademie dovrebbero perfezionare la tecnica di ragazzi già reclutati e ampiamente testati nelle loro potenzialità. Ma se manca la prima fase del reclutamento diffuso lavoreranno su ragazzi di qualità non eccelsa per l’alto livello.” attivita’ di base che deve essere fatta dai club ed in cui il supporto Federale io lo vedo principalmente nella promozione e nell’implementazione di progetti nelle scuole e se si vuole negli oratori (dove ci sono bambini che giocano) fatti per aiutare i club a reclutare.
            L’altra parte in cui vedo fondamentale l’azione federale e’ quella della formazione dei formatori e dei tecnici per i club e qua concordo con quanto detto sopra come idea da malpensante…con azioni del genere allora si si potrebbe limitare il numero di Accademie e farne dei veri centri di perfezionamento per l’alto livello….come dovrebbero esserlo e sono in realta’ dove la formazione alla abse e’ fatta seriamente.

          • gsp 18 Novembre 2014, 12:43

            dog, hai capito bene. dalla formazione non ci si guadagna.

            l’esempio del Perugia che fai e’ tipico. e’ uscito un giocatore forte e bravo. ma e’ uno solo. anche se gli dai 30000 euro non ti paghi 3 allenatori bravi per 5 anni per permettere di produrre con costanza. e quindi sono soldi che magari hanno effeto per un anno o due e poi basta.

            il pay by results, fai un po’ di ricerca, funziona solo in casi limitati ed per societa’ che hanno capitali che possono permettersi di lavorare o sostenere perdite. cosa impensabile per club sportivi piccoli e di base.

            i progetti specifici, scusami ma non e’ una risposta seria la tua. vuoi negare che il problema apertura c’e’ e che i club lo risolverebbero da se come hanno fatto nei 30 anni passati?

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 12:53

            Vorrei solo mettere in risalto il secondo aspetto di un intervento massiccio di propaganda sul territorio ( scuola + società).
            Se da un lato, da questa azione, usciranno atleti , dall’altro si formeranno spettatori e futuri fruitori del prodotto rugby, che ritorneranno sotto forma di bilglietti d’ingresso e spettatori tv, l’investimento fatto.

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 13:17

            @gsp.
            eh no. non è uno solo, Corazzi è la punta dell’iceberg di una squadra in grande crescita con adesso (oltre a lui) 3 giocatori in eccellenza a Prato (lo so non è il massimo, ma intanto stanno li..)
            significa che il loro sistema nel loro piccolo funziona. poi ovvio se tu quei 30 mila euro ci vai a pu**ane finiscono subito. se invece ci mandi i tuoi allenatori di prima squadra, U20 e U18 a fare uno stage al Leinster o agli Ospreys o dove cavolo ti pare, quanto ti ritornano?
            ora pensalo in una realtà di serie B come il Viterbo rugby che ha dato alla nazionale Picone e Bocchino, oltre che vari giocatori in eccellenza (penso a Matzeu, Ceccarelli, Vannini), se questi avessero preso il “gettone” per i prodotti del loro vivaio in nazionale come sarebbe la loro situazione ad oggi? meglio dell’attuale, io dico di si, tu che dici?
            ora pensa questo a livello dei Cavalieri Prato, il solo Gori avrebbe dato loro ipotetici 120mila euro anno, sarebbe diversa la loro situazione economica?
            poi c’era Traorè (U20), Majstorovic (A), Cicchinelli (U20/A), Derbyshire (Giovanili)

            insisti con questi investimenti, ma cosa gli viene chiesto di più di quello che pagano alle squadre?!
            niente!
            solo quello che fanno gli viene reso merito (economico).

            vuoi una risposta seria sui progetti specifici? non c’è perchè l’unico progetto specifico fatto in italia per un 10# è stata l’equiparazione. Marcato valeva De Marigny, Scanavacca valeva Gower, Padovani ora gioca 10# e Haimona 12# ma noi convochiamo il secondo. Buscema fa panca a Barraud che mi puzza di nuovo Haimona.
            basta come risposta?
            e vorrebbero anche dei soldi extra per questo? ma scherzi?

            @stefo, capisco il tuo discorso, ma se il club ha una filiera di alto livello a che serve mandarlo in un’accademia federale a quel punto?
            in tutto il mondo le accademie sono dei club e funzionano bene..

          • gsp 18 Novembre 2014, 14:36

            dog, che gower vale scanavacca non e’ vero in nessuno degli infiniti universi possibili.

            il discorso che fai su Gori e Prato e’ quello che piu’ mi preoccupa. un premio per la formazione speso nella idrovora dell’eccellenza.

            quello dici su altre societa’ piccole e’ piu’ che vero, ma la formazione pro costa, tipo accademia, e non la fai con 20/30mila euro.

            quello che sto cercando di dire, e che secondo me tu sposti risorse dalla formazione accademica senza rimpiazzarla con altre risorse.

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 14:53

            @gsp:
            ma infatti la formazione pro la fa Mogliano, non Perugia. capisci ora?
            Perugia fa una formazione semi-pro e viene retribuita, Mogliano una formazione pro e viene retribuita poi la Celtica fa la formazione definitiva “godendosi” anche il giocatore..
            il discorso dell’eccellenza non lo capisco, come fai a dare i soldi alla base o alla celtic senza pensare di investire in eccellenza?!
            Scanavacca non varrà Gower ma era di formazione italiana e i risultati ottenuti con l’uno e con l’altro non sono tanto diversi, anzi..

            per il discorso risorse io sono per darle a quelli che fanno rugby, ossia i club. senza mettere in mezzo altre cose federali che succhiano soldi al movimento, ridistribuendo ricchezza..

          • gsp 18 Novembre 2014, 15:14

            io ho capito quello che dici Dog (o almeno penso).

            ma se tu togli le risorse che ci sono oggi per i 18-20, spostandole ai club tipo perugia, o quelli che formano l’Under 16, il Mogliano con quali soldi fa la formazione dai 18 ai 20 anni?

          • dogriccio 18 Novembre 2014, 17:46

            no, se mi rispondi così non hai capito. ai club non viene chiesto nessun altro sforzo rispetto a quello che fanno ora. i soldi che vengono ridistribuiti sono quelli della Celtic e delle Accademie. se poi le squadre volessero investire maggiormente per andare a prendere quei premi, meglio per loro.

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:51

      @dog, condivido assolutamente, bravo a ricordare l’ingaggio GH come consulente per l’alto livello, figura che forse farebbe comodo anche a noi…

  19. fracassosandona 18 Novembre 2014, 11:01

    Butto lì un’idea che ai più sembrerà un’eresia…

    sapete come ha fatto la Federginnastica a riempire le palestre di praticanti e i palasport di pubblico?
    ha fatto un reality su MTV… (Ginnaste, vite parallele)
    pensate che i ragazzi della nostra Accademia Ivan Francescato sarebbero meno telegenici?
    il progetto avrebbe più benefici che costi, a mio avviso…

    • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 11:30

      Ancor prima il cartone animato giapponese sulle pallavoliste ha molto aiutato il Volley. In una intervista , Valentina Diouf, ha dichiarato che lei si è appassionata al volley guardando Mila e Shiro in tv. Quindi non solo non dici affatto un’eresia, ma il sistema funziona.

      • Emy 18 Novembre 2014, 12:35

        Mica solo lei! Generazioni intere di pallavoliste, seppur non arrivate ovviamente tutte in nazionale, hanno iniziato a giocare grazie a Mila e Shiro. Anche io! 😀

        • Emy 18 Novembre 2014, 12:37

          Il passo successivo però è che i ragazzini che guardano il reality sul rugby e vogliano provarlo poi possano riuscire a giocarlo a scuola e/o ad una distanza ragionevole da casa. Sia che vivano in città e sia che vivano in paese.

          • Alberto da Giussano 18 Novembre 2014, 12:45

            Off course!
            Scusa ma ti spacci per una maturotta, ma è una bugia, sei una ragazzina, ti sei scoperta!!

          • fracassosandona 18 Novembre 2014, 15:06

            in Veneto ciò è certamente possibile.
            Purtroppo non ho ancora capito che cosa insegnino come educazione fisica alla scuola primaria – secondaria e perché non sia delegata ad insegnanti diplomati ISEF.
            Io ho fatto elementari e medie a San Donà ma a scuola nessuno di noi ha mai visto un pallone da rugby.
            In ogni caso l’iniziativa della federginnastica ha portato non solo più praticanti ma anche un sacco di nuovo pubblico nei palasport, quando prima tutte le gare si disputavano solamente davanti ai familiari delle atlete…

          • mezeena10 18 Novembre 2014, 18:03

            AdG “maturotta” non si puo leggere ahahahah 🙂

  20. Dagoberto 18 Novembre 2014, 11:09

    Molti aspetti toccati nei post precedenti, oltre che condivisibili, sarebbero oggettivamente utili, se efficacemente trattati, per una possibile evoluzione del livello di performance nella competizione dell’alto livello, ma un aspetto su tutti, a mio avviso, sarebbe prioritario e assente di connessi problemi, a volte insormontabili al momento (molte iniziative suggerite necessiterebbero di un contesto economico più generoso, attualmente mancante, e servirebbe una maggiore forza mediatica attorno al rugby, aspetto comunque legato a quello precedente), quindi più facilmente percorribile. Mi riferisco ad una ferrea e generale volontà da parte di tutti gli attori del movimento rugbistico a offrire reali opportunità di giocare ai giovani atleti. Un esempio su tutti lo abbiamo con la giovane apertura delle Zebre Padovani, verso la quale ci si poteva aspettare, come abitualmente si registra nel rugby nazionale, dubbi ed indifferenza circa la sua reale capacità di poter performare adeguatamente in PRO12. Ebbene, vuoi, forse, per qualche problema di troppo di un Orquera non nella condizione migliore, ma fondamentalmente grazie ad una coraggiosa gestione del management della franchigia del nord ovest, Padovani ha potuto testare il suo livello sul campo più volte mettendo in evidenza una decisa capacità di evolvere partita su partita. Ecco, questo oggi, a mio avviso, ancora manca, il coraggio di testare e buttare nella tenzone i giovani a costo di bruciarli, ipotesi, tra l’altro probabile anche se non fatti giocare. La domanda è: dove sono finiti tutti i giocatori che hanno fatto parte delle nazionali U20 negli utlimi anni, perchè non è stato offerto a molti di loro l’opportunità di testarsi ai livelli superiori, chi o cosa si frappone alla naturale evoluzione delle cose che dovrebbe permettere ad un giovane atleta di continuare il proprio percorso facendolo diventare adulto sul campo da gioco e non in panchina, sostituendo i più atempati colleghi? Certo è necessario formare meglio i giovani, certo è utile poter contare su tecnici capaci nel trasferire skill e competenza di gioco, certo sarebbe auspicabile allargare la platea dei giovani su cui puntare, come innegabile l’utilità di impianti adeguati, ma se i giovani migliori che si presentano alle porte di una possibile ribalta li si lascia in naftalina, o a loro si continua a preferire oriundi o equiparabili stranieri per i più svariati motivi, non solo sportivi, non si avvierà mai quel possibile ricambio tanto atteso. In questo, forse, anche la FIR potrebbe fare di più, spingendo e forzando anche un po’ la mano con regolamenti appositi (come la superata regola sull’impiego di aperture di nazionalità italiana) al fine di sponsorizzare un maggiore impiego dei giovani. In campo internazionale assistiamo alla regolare convocazione di giovani in importanti gare e non sempre con risultati così positivi sin dal primo test, ma spesso la loro continua presenza in campo ci ha permesso di assistere alla maturazione di grandi giocatori.

    • mezeena10 18 Novembre 2014, 18:04

      ciao..anche padovani non calcia d’ esterno però 🙂

  21. Machete 18 Novembre 2014, 11:27

    argomento trito e ritrito
    10 anni fa l’argentina era al nostro livello……hanno investito e adesso si trovano un sistema che sforna a profusioni giocatori giovani e che sanno giocare
    ha sicuramente favorito questo passaggio l’essersi trovati al momento giusto la generazione di Roncero Ledesma Contepomi Pichot etc etc…e quindi hanno potuto lavorare con calma
    mettiamoci anche che lì la palla ovale la conoscono da 100 anni e passa…..con uno sviluppo che copre l’intero territorio….
    quindi il confronto è impietoso…..

    cosa deve fare la Fir ??….investire sulla base…punto !

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 17:56

      condivido, però sulla frase “10 anni fa l’argentina era al nostro livello” non sono molto d’accordo, sono stati sempre un gradino sopra di noi, seppure li abbiamo battuti diverse volte…

  22. Frank69 18 Novembre 2014, 11:44

    Espongo solo una modesta opinione…nei vari post ci sono molte idee e come sempre in Italia, invece di prendere spunto e mettere insieme, si cerca di contrapporre anche dove non serve…per esempio non vedo nulla di sbagliato nel cercare di sviluppare il lavoro dei club (e per sviluppo intendo sia migliorare l’aspetto più sentitamente tecnico della formazione, sia l’aspetto divulgativo dello sport) e contemporaneamente cercare di allargare la base dei praticanti migliorando l’immagine generale della disciplina e la divulgazione della stessa …credo che non ci sia altra via se si vuole veramente avvicinarsi alle altre nazioni storiche del rugby europeo, e per il momento non mi spingerei oltre, che allargare il bacino d’utenza su cui poter selezionare i talenti e poi valorizzarli al massimo migliorando la formazione…Lapalissiano direi…si, ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…e soprattutto bisogna usare competenze specifiche in ambo i casi…per insegnare rugby bisogna avere dei bravi istruttori/allenatori e per diffondere la conoscenza e pratica di uno sport bisogna avere dei buoni comunicatori…ora io non mi permetto di giudicare i tecnici italiani e lascio ad altri più competenti di me il compito, ma di professionisti della comunicazione in federazione proprio non ne vedo…e non c’è dubbio che in Italia i professionisti della comunicazione non mancano…purtroppo bisogna smetterla di affidare a persone non competenti certi ruoli…non basta essere stato un buon atleta per diventare un manager sportivo…l’immagine di un atleta vincente e carismatico è sicuramente un plus, ma se non ci sono le basi…non si va da nessuna parte…pertanto iniziamo ad affidare certi ruoli a persone competenti in materia ricordandoci che l’allenatore deve fare l’allenatore, il giocatore il giocatore, ed il manager lo deve fare un manager e non un ex atleta….senza offesa per nessuno….ovviamente il top sarebbe un bravo manager ex atleta…

  23. M. 18 Novembre 2014, 11:49

    Mi risulta che la nostra under abbia vinto con la loro l’anno scorso giusto?

    Alla domanda del titolo si risponde facilmente: giocheranno i giovani quando saranno più forti dei “vecchi”.

    • Dagoberto 18 Novembre 2014, 12:06

      per sapere se un atleta è più forte di un altro, vecchio o giovane poco importa, devono essere testati nel medesimo contesto, ergo un giovane atleta per sapere se sia più forte o possa diventare più forte di un vecchio atleta lo devi testare insieme. Tra l’altro, se è vero che le U20 finora abbiano vinto poco è altrettanto vero che la nazionale dei vecchi, per modo di dire, e degli oriundi ha vinto altrettanto.
      un giovane atleta sicuramente pagherà in termini di mancanza di esperienza e abitudine a giocare a certi livelli rispetto ad uno suo più atempato collega, ma potrà compensare con maggiori stimoli, moggiore energia e vitalità, anche maggiore pazzia e, comunque, per far maturare un atleta da un suo esordio inevitabilmente si dovrà passare, nessuno nasce imparato 🙂

  24. Frank69 18 Novembre 2014, 11:50

    A scanso di equivoci, non è il pezzo di carta (una laurea) che fa il bravo manager…il bravo manager è chi oltre al titolo abbina capacità più che normali ed esperienza…

  25. Da 18 Novembre 2014, 12:01

    In tanti hanno già espresso quel che vorrei dire e non sto a ripetermi. Aggiungo solamente che, in qualsiasi maniera vogliamo esprimerla, o costruiamo un settore giovanile adeguato che fornisca giocatori già preparati per la carriera da professionista o rimarremo sempre all’età della pietra nel confronto contro con le altre realtà mondiali.
    Aggiungo: tanti ricorderanno che la Scozia, tempo fa, ha investito una bella somma nel Rugby di base invece che nella costituzione di una terza franchigia, in modo da implementare la formazione delle loro giovanili. Cosa vuol dire questo? Che, a breve, il cucchiaio di legno sarà di nostra competenza per un bel pezzo..

  26. Katmandu 18 Novembre 2014, 12:48

    Apparte il fatto che non concordo nemmeno per una virgola con quanto dice Malfatto, direi che c’è da fare un ragionamento comunque sui giovini virgulati italici, partiamo dal presuppoosto che solo il campo allena i giocatori (e su questo penso siam tutti concordi) un U20 non può e non deve avere una corsia preferenziale, anzi deve essere a mio modo di vedere, invogliato a migliorare
    Son convinto che l’eccellenza sia il campionato meno provante che si possa avere rispetto ai 5 secondi livelli del sei nazioni, ma pure di quelli del RC, fino a qua tutti concordi spero
    Ora però viene il mio ragionamento, portiamo un esempio concreto, Buscema a Mogliano non sta giocando, a me non mi ha mai fatto impazzire il ragazzo, ma nemmeno Padovani, salbo poi ricredermi, ma chiedo vedendo gli HL e la partita contro Viadana qualcuno può dire che barraud gli sta rubando il posto? Ma lo stesso discorso lo possiamo fare per il duo mckinley apperly o mettete chi volete. Per me o la Fir fa politiche protezionistiche o si promuove una politica di incentivo alle società che a monte devono investire sui locali, ma entrambe faranno abbasare il livello dell’eccellenza
    La verità comunque che i giovini italici escono dalle accademie meno pronti di uno straniero scafato

    • Dagoberto 18 Novembre 2014, 13:06

      può essere che sia come dici tu, può essere che barraud non stia rubando il posto a nessuno, ma siamo solo nell’ambito delle ipotesi. io non ho visto giocare buscema al posto di barraud e il citato apperly ha giocato nel Viadana di coach phillips per tanti minuti, facendo vedere errori, ma facendovedere anche cose egregie.
      certo, solo chi vede i giocatori durante gli allenamenti può giudicare il migliore, peccato poi trovarci un padovani, a detta di molti, mediocre e non esaltante, ben performare in chalenge in un palcoscenico di tutto rispetto solo dopo 3 o 4 convocazioni nei primi 15. forse, allora, c’è qualche cosa di più della valutazione dei tecnici, forse c’è qualche pregiudizio di troppo, o cosa?

      addio di coach phillips

  27. parega 18 Novembre 2014, 13:18

    ancora qualcosa da dire sul nulla del nostro settore giovanile ?
    finche’ non cambia il sistema meglio non parlarne

  28. cla 18 Novembre 2014, 13:25

    A parte la seconda linea, dove effettivamente non siamo messi bene, anche noi possiamo mettere in campo molti under 20, in tutti i ruoli, ma si preferisce equiparare lo straniero, piuttosto che far crescere il giovane. La verita’ e’ che la politica dell’oriundo e’ fallita, in 15 anni non c’e’ stata crescita, anzi, siamo regrediti

  29. San Isidro 18 Novembre 2014, 16:20

    “L’Argentina in tre anni (18 partite) di Quattro Nazioni ha fatto più progressi dell’Italia in quindici (75 partite) di Sei Nazioni”, concordo con questa frase di Malfatto anche se Argentina e Italia non è che si possano mettere proprio sullo stesso piano, insomma i Pumas e il movimento argentino ci sono sempre stati superiori, anche in epoca pre-RC…
    Tuttavia non so che dati abbia preso Malfatto perchè i giocatori pro argentini contro l’Italia erano 9 + Tuculet (che era libero e in queste ultime ore si è accasato ai Cardiff Blues) e gli atleti NON pro erano 13…chi sarebbe quello dell’Italia non pro visto che parla di 22 giocatori professionisti? I 23 azzurri erano TUTTI professionisti…
    Solo per precisare, come ho anche detto nei giorni scorsi, gli atleti domestici argentini che sono nel giro del nazionale maggiore non è gente che viene convocata nei Pumas la settimana prima, sono giocatori che hanno un contratto pro con l’UAR, fanno un percorso specifico nel corso della stagione che li porta a giocare poco con il club d’appartenenza e fanno anche l’esperienza del Pampas XV, insomma sono atleti che vengono ben preparati prima di essere catapultati in certi palcoscenici…resta comunque il dato di fatto che questi giocatori non possono essere paragonati ai loro colleghi professionisti che giocano in Europa o negli altri Paesi dell’emisfero sud…dei 13 argentini domestici che hanno affrontato gli Azzurri ben 6 giocano nel Torneo de la URBA (Montero, Cubelli, Petti-Pagadizabal, Ponce, Landajo e Moroni), giocano per modo di dire visto che l’URBA non ammette il professionismo, così gli atleti domestici dei club di Buenos Aires che passano a regime pro con l’UAR non possono giocare con il proprio club nell’URBA, a meno che non sospendano temporaneamente il loro contratto con la federazione nazionale (così infatti hanno fatto i vari Cubelli, Landajo e altri in occasione della nuova edizione del Nacional de Clubes la primavera scorsa) anche se Petti, Ponce e Moroni hanno militato nell’URBA nelle settimane scorse con SIC e CUBA, idem Montero con il Pucarà quando ha potuto, non so loro che tipo di contratto abbiano…invece gli alteti dei campionati interni hanno meno vincoli rispetto a quelli di Buenos Aires, quindi possono giocare di più con il club d’appartenenza quando non sono impegnati con i raduni della nazionale maggiore o con gli impegni del Pampas XV…e proprio gli altri 7 non professionisti che erano sabato al Ferraris vengono dai tornei del Interior: 4 dal Torneo del Noroeste (Isa, Iglesias-Valdez, Noguera-Paz e Lezena), 2 dal Torneo del Litoral (De La Fuente e Desio) e uno dal Torneo Cuyano (Cortese)…
    Dei 13 argentini del domestic di sabato però vanno distinti quelli con maggiore esperienza internazionale, ovvero Montero, Cubelli, Landajo e Cortese, e in particolar modo Cortese è tornato in patria dopo lunghe militanze europee con club pro…poi c’erano quelli comunque già rodati a questi livelli come Iglesias-Valdez, Noguera-Paz, De La Fuente e Desio…i veri esordienti erano 5: Ponce, Moroni e Isa che avevano un solo un cap all’attivo e Petti-Pagadizabal e Lezena che erano alla loro prima assoluta…

  30. San Isidro 18 Novembre 2014, 16:20

    Dopo il preambolo di sopra, volevo sottolineare che le differenze rugbystiche tra noi e loro sono enormi, non mi stupisco del fatto che l’Argentina abbia buttato dentro giocatori giovanissimi nel TM di Genova, per giunta Lezena è stato capitano dei Pumitas non molto tempo fa…è vero che Brunel potrebbe azzardare di più, ma è anche vero che in questi anni sulla panchina azzurra di giovani ne ha lanciati, di giocatori ne ha provati, ma questo è quello che ci dà il nostro movimento…magari la nostra nazionale maggiore potrebbe immettere nel suo gruppo gli atleti promettenti dell’Italia u.20, ma i nostri giovanissimi sarebbero preparati per un certo impatto? Perché gli argentini allora si? Probabilmente perché i ragazzi argentini hanno delle skills e delle capacità di adattamento maggiori delle nostre perché lì a Buenos Aires, Rosario, Cordoba, ecc, c’è una formazione migliore di quella che c’è qua, poi c’è anche da dire che i giovani talenti li inseriscono rapidamente ad alto livello per capire se valgono…ne sono l’esempio Isa e Petti-Pagadizabal che hanno preso parte all’ultima Pacific Rugby Cup in Australia con il Pampas XV, anche se Isa aveva già fatto un periodo di alcuni mesi al centro di formazione giovanile del Toulon strappando anche qualche presenza in Top 14…un esempio ancora più rappresentativo è quello del tallonatore dei Pumitas Montoya, questo ragazzo ha preso parte all’avventura del Pampas e ha esordito con i Pumas nei TM di Giugno a 19 anni pur non avendo MAI giocato a livello senior, infatti giocava nel campionato giovanile dell’URBA con la M-20 (la u.20) del suo Newman…è questo il punto, movimento profondissimo e provano e riprovano tanti giocatori, sia validi atleti domestici, sia giovanissimi che magari hanno solo l’esperienza nei Pumitas e non a livello senior di club…dal primo Rugby Championship tanti giocatori di spessore hanno vestito la camiseta de los Pumas, ma poi, chi per scelte tecniche, chi per la “situazione politica” che si è venuta a creare prima dell’estate, chi per ritiro, non si sono più visti e la lista è lunga: Roncero, Guinazù, Figallo, Carizza, Albacete, Galindo, Farias-Cabello, Vergallo, Fernandez, Camacho, Orlandi, Leonardi, Rodriguez, Bustos, Vallejos (che ora veste biancoverde a Treviso), De La Vega, Figuerola, Carballo, Bustos-Moyano, Diaz, Contepomi, ecc, ve li ricordate? Tutti hanno preso parte alle rose di almeno uno dei due RC 2012 e 2013 e molti di loro sono stati veri protagonisti con la nazionale albiceleste, ma nell’ultima edizione del 4N, la migliore per i Pumas, di questi giocatori non si è sentita una particolare mancanza (ovvio che qualcuno di loro avrebbe fatto più che comodo) proprio perché ce ne sono stati altrettanti che degnamente li hanno rimpiazzati, soprattutto giovani, in seconda linea penso all’ottimo Alemanno de La Tablada de Cordoba che si è guadagnato anche la convocazione con i Barbarians…Hourcade ha dovuto richiamare qualcuno in emergenza come Guillemain (che non giocava in nazionale da due anni), ma sono state eccezioni…ora, nei due anni precedenti, quanti giocatori dell’Italia hanno lasciato il giro azzurro e sono stati adeguatamente rimpiazzati? Ecco, qui sta il punto, nella profondità del movimento e allora di che vogliamo metterci a discutere se i Pumas contro di noi schierano giovanissimi ed esordienti? Se lo possono permettere e basta, noi no.
    Inoltre in Argentina si gioca a rugby dagli anni ’70 dell’ ’800 e hanno una tradizione e una cultura ovale maggiori delle nostre…il Torneo de la URBA (ex Torneo de Buenos Aires) è uno dei campionati più antichi del mondo (1899) e solo a questa competizione (a cui partecipano soltanto i club dell’aerea metropolitana di Buenos Aires e di La Plata, un territorio abbastanza circoscritto dunque, seppure molto popolato, oltre 10 milioni di abitanti) quest’anno erano iscritti ben 96 (!!!) squadre strutturate su 4 divisioni…noi 96 squadre non le facciamo nemmeno sommando i club di Eccellenza, A e B (anzi 96 sono le squadre del neonata C1) e dobbiamo considerare che molti di questi 96 club hanno una struttura giovanile solida, oltre ad avere una rosa senior che in certi casi arriva fino alla quarta squadra (primera, intermedia, pre-intermedia A e pre-intermedia B) e le squadre cadette non prendono parte allo stesso torneo, ma a rispettive competizioni parallele riservate alle seconde squadre, terze squadre e quarte squadre…fuori da quei 96 ci sono poi tanti altri club nell’area di Buenos Aires che non sono iscritte, per ora, all’URBA, ma fanno solo attivita amatoriale e/o giovanile, poi c’è il Torneo Empresarial de BA che l’anno scorso contava 32 squadre, poi si fa rugby a livello scolastico nei collegi di stampo inglese…e parliamo SOLO di Buenos Aires, che tra l’altro è considerata la capitale mondiale del calcio (quindi il rugby non passa nemmeno in primo piano), figurarsi delle altre zone dell’Argentina…e allora, per fare un confronto con noi, di che vogliamo metterci a parlare? Con la speranza ovviamente che il nostro movimento possa crescere di più e che possa darci parecchie soddisfazioni…

  31. fracassosandona 18 Novembre 2014, 17:21
  32. Katmandu 18 Novembre 2014, 18:26

    Scusate sarò prolisso, ma Malfatto racconta solo una parte della verità quella che gli fa comodo e non porta i tutti i DATI oggettivi
    partiamo dal fatto che i pumas son quasi sempre stati avanti a noi per molte cose, ma basarci su di loro per fare un paragone con noi siamo sicuri che ne usciremo così malridotti?
    soprattutto mi da fastidio che questi articoli escono puntualmente dopo la sconfitta, mai prima e soprattutto una sconfitta contro una squadra 5 punti avanti noi nel ranking (unico dato certo) e ben 5 posizioni
    ma partiamo da lontano, questa gestione Hourcade, la peggiore Pumas a mio modo di vedere ha prodotto un declassamento di 2 posizioni e la perdita di 5 punti, mentre noi si siam scesi di 2 piazze con JB ma perdendo meno valore assoluto.
    Diciamo noi abbiamo perso con Romania e Georgia ma con gli emergenti, e cioè con nessun titolare in campo, non è una scusante, ma loro avevan molti titolari in questo tour europeo e han preso una bambola dagli scozzesi mica da ridere e con 5 punti di vantaggio nel ranking han pure rischiato di prenderlo nel …. da noi che quanto a sperimenti e a pochi caps non è che ne avevamo troppi di più
    Mi si dirà “loro son venuti con una squadra con metà giocatori del domestic…” da come so io comunque i pumas e jaguar han un “rimborso spese” per cui non son dei dopolavoristi
    il nostro domestic è meno provante dei loro campionati interni, bene il sig malfatto cosa propone? se noi con mezzi titolari avessimo vinto contro la Russia di 2 punti a Krasnodar cosa avremmo detto? ma loro vincono di 2 con mezzi titolari e son fenomeni? perchè è questo il metro di paragone, inoltre anche un anno fa non è che han fatto una figura migliore, e con un’Italia peggiore rispetto a questa e anche allora un paio di errori (Campagnaro e Canale) e ci han ciavato
    nel complesso anche noi abbiamo rischiato nel era JB di battere Inghilterra Australia, Galles, abbiamo vinto contro Francia e Scozia, loro a onor del vero han vinto contro l’Australia, pareggiato contro il SA ma mi pare che dalle seconde squadre le abbia abbondantemente prese, per cui attenzione a fare paragoni senza tenere in considerazione anche altri fattori
    lo so sarò tacciato a vita come anti pumas ma a sto punto 😉

    • Stefo 18 Novembre 2014, 19:19

      “questa gestione Hourcade, la peggiore Pumas a mio modo di vedere ha prodotto un declassamento di 2 posizioni e la perdita di 5 punti, mentre noi si siam scesi di 2 piazze con JB ma perdendo meno valore assoluto.”
      3 anni di TM di Giugno praticamente coi Jaguars o squadre sperimentali, 9 partite in cui comunque sono riusciti a battere la Francia 1 volta e…toh l’ITalia (la terza vittoria e’ con la Georgia)..e le scorse due stagioni anche nei tour di novembre dovevano restituire ai club europei diversi titolari…direi che prima di fare i calcoli queste “cosette” debbano venir prese in considerazione.

      “da noi che quanto a sperimenti e a pochi caps non è che ne avevamo troppi di più”: 654 per l’Italia, 267 per i nostri avversari..2.44 cap per l’Italia per ogni cap argentino…piu’ del doppio “non troppi di piu'”…mah
      Ah l’Italia Emergenti a Giugno dai loro Jaguars privati dei migliori perche’ nei Pumas ne presi 45 (a 20).

      E gia’ su questi due punti la tua anlisi fa acqua

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 20:16

      @Kat, non volermene, ma @Stefo ha pienamente ragione, non è questione di essere contro la squadra X, ma mi pare che a volte tu scriva contro l’Argentina per partito preso…riguardati tutti i risultati dei Pumas al RC e vedrai che le sconfitte veramente pesanti sono state solo 3 (con gli AB in casa il primo anno e 2 il secondo anno, con il SA a Soweto e in casa contro l’Australia), gli altri risultati, a parte la vittoria e il pareggio, o sono sconfitte di pochi punti o comunque con uno scarto accettabile…Hourcade poi sta facendo un gran lavoro e ha dovuto fare a meno anche di una lunga lista di giocatori importanti (tra cui i dissidenti politici, puoi vedere l’elenco che ho scritto sopra), come si possa dire che sia la peggiore gestione non lo capisco, vedi i miglioramenti in difesa che ci sono da Giugno e quelli in chiusa dal RC, oltre ai risultati da lui ottenuti (e comunque non sono mai stato un detrattore di Phelan)…
      Paragonare poi noi con il livello della Russia è molto azzardato, resta il fatto che l’Argentina ci ha batutto con 13 atleti NON pro nei 23, non hanno giocato al meglio, ma ci hanno sconfitto…
      Ovvio che i loro giocatori domestici non sono dopolavoristi, hanno un contratto specifico con la federazione, ma non possono essere paragonati ai loro colleghi professionisti che giocano in Europa o negli altri Paesi dell’emisfero sud…e per precisare ricopio quanto detto su sull’argomento:
      “gli atleti domestici argentini che sono nel giro del nazionale maggiore non è gente che viene convocata nei Pumas la settimana prima, sono giocatori che hanno un contratto pro con l’UAR, fanno un percorso specifico nel corso della stagione che li porta a giocare poco con il club d’appartenenza e fanno anche l’esperienza del Pampas XV, insomma sono atleti che vengono ben preparati prima di essere catapultati in certi palcoscenici”…

      • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:09

        @ stefo
        “3 anni di TM di Giugno praticamente coi Jaguars o squadre sperimentali”… e gliel’ha ordinato il dottore di far giocare i jaguars? giusto per capire anche l’Inghilterra è andata in argentina rimaneggiata, sonn davanti a noi per qualcosa mica per altro
        @ san ma se han un contratto come fanno ad essere non pro? scusa un attimo, resta il fatto che abbiamo perso con una che sta 4 posizioni sopra di noi di 2 in casa, e l’altra volta un anno fa mi pare 8 ma cambia poco, indovina un po chi c’è quattro posizioni sotto di noi? era solo per fare il paragone….e poi a me Hourcade non piace per nulla ma il dato che rimane è che ha perso punti e posizioni nel ranking sempre per rimanere sui numeri

        • San Isidro 18 Novembre 2014, 21:25

          Kat, i giocatori domestici hanno un contratto pro con l’UAR, sono gestiti secondo un programma specifico, quando non hanno impegni con la nazionale o con il Pampas tornano ai club d’appartenenza (anche se gli atleti dell’URBA hanno più restrizioni) e giocano nei tornei locali, di conseguenza non possono essere paragonati a chi milita in Pro 12, Top 14, Premiership o Super Rugby, un conto è affrontare la domenica l’Universitario de Tucuman, altro conto giocare contro Munster, Racing, Bath o Waratahs…capito la differenza?e mi pare che noi con giocatori che militano tutti nei campionati europei abbiamo perso contro di loro…

        • Stefo 18 Novembre 2014, 21:27

          Kat dai non fare il finto tonto o il paramulo, sai benissimo perche’ a giugno devono giocare con squadre sperimentali ed e’ per l’inclusione nel RC (e no non glielo ha ordinato il dottore di entrare in RC ma loro avevano chiesto il 6N e la IRB li ha messi li’ invece)…e’ una situazioen che si son trovati a dover affrontare ma che pagano in termini di risultati e ranking…perche’ con la squadra al completo col piffero che lo socrso Giugno l’Irlanda (cosi’ sei contento che non palro dell’ITalia) avrebbe potuto lasciare a casa Healy, O’Brien, D’Arcy, Bowe ed altri nel doppio incontro.

        • Stefo 18 Novembre 2014, 21:30

          Kat son 3 anni che canti il rquiem agli argentini e loro intanto continuano a batetre l’#Italia, pareggiano coi Boks, battono l’Australia…

          • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:35

            Stefo io cantero il requiem…. han perso 5 punti nel calcolo 2 posizioni (come gli azzurri) han vinto contro di noi di 2 punti… ma a che distanza dovremmo essere realmente? ecco capisci la differenza? ricordo che di pessime figure, che anche san ha criticato in questi 3 anni ne han fatte a bizzeffe, se non han messo i “migliori” in assoluto secondo i nostri occhi di chi è colpa?

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 21:41

            “a bizzeffe” mi sembra esagerato…

          • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:44

            e poi noi battiamo le Samoa…. minimo sindacale, perdiamo di 2 una partia che si poteva vincere giocado alla pari di avversari sulla carta più forti, he ma sai siamo quagliotti, basta con ste figure da mulo, no buoni pe regbi, non sapiamo formare e via così capisci cosa intendo o ancora siamo distanti, io dico che il salto che vuole fare l’argentina è lo stesso che vuole fare l’Italia il problema è che è complicato, dannatamente complicato e non ci vedo tutte queste differenze tra noi e loro son libero di pensarla così anche sulla base dei numeri e di quello che vedo?

          • Stefo 18 Novembre 2014, 21:46

            kat ripeto il punto inutile fare calcoli matematici e basta se non li constestualizzi, 9 TM in 3 anni con squadre speriemtnali ed anche gli altri di Novembre 2012 e 2013 a doversi barcamenare perche’ dovevano ridare i migliori ai club europei, gli altri match…nel Rugby Championships 6 partite all’anno con le tre migliori squadre al mondo…estiquatsi han perso 2 posizioni…ma tu pensi che altre Nazionali Europee come Galles o Irlanda avrebbero fatto emglio?Il Galles in condizioni simili ai Pumas han lasciato le penne in Giappone, fai te.
            Per la situazione in cui sono stati catapultati da un giorno all’altro stanno salvando le penne, l’Italia l’han battuta ogni volta, la Georgia l’han battuta e si son presi il lusso di battere la Francia una volta ed il Galles a Cardiff, di parewggiarne una coi Boks e vincerne una con l’Australia.

          • Stefo 18 Novembre 2014, 21:50

            kat ah per me puoi credere anche che le twin towers se le son buttate giu’ da soli gli americani…

          • Stefo 18 Novembre 2014, 21:52

            Comunque hai perso di due contro una squadra con 13 giocatori del domestic contro una squadra di giocatori del Pro12, Premier e Top14 e con degli equiparati…a casa mia si direbbe che sarebbe meglio prendere appunti altroche’ provare a fare loro le pulci.

          • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:54

            @ san coì a memoria, Cardiff 40-7 la partita di Londra dell’anno scorso, i TM ccontro le terze scelte inglesi, la legnata nel 2012 a Dublino, il primo test contro l’Irlanda di Giugno, la bambola che per un ora han preso quest’anno a Edimburgo, la bella prestazione di Perth… e soprattutto la partita di Rosario contro l’Australia… ha già dimenticavo la mattanza di J’o-burg….
            il tutto nella gestione Hourcade, quella ceh non mi è piaciuta, e almeno nel 75% della partite che a me non son piaciute hai criticato aspramente anche tu
            ps quelle con la NZ non le conto, troppo fuori portata

          • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:56

            stefo le Twin towers son state buttate giù da Topo Gigio in combutta con Spongebob… lo sanno tutti

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 22:07

            @Kat, a parte che Hourcade ha preso in mano l’Argentina dai TM 2013, quindi con la sconfitta di Soweto ed altre non c’entra niente…ti riscrivo quanto detto sopra “riguardati tutti i risultati dei Pumas al RC e vedrai che le sconfitte veramente pesanti sono state solo 3 (con gli AB in casa il primo anno e 2 il secondo anno, con il SA a Soweto e in casa contro l’Australia), gli altri risultati, a parte la vittoria e il pareggio, o sono sconfitte di pochi punti o comunque con uno scarto accettabile”…inoltre a Perth i Pumas hanno perso di un solo punto (14-13), con gli AB l’unica sconfitta pesante è stata quella di La Plata il primo anno, riguarda i risultati…nei TM di Novembre poi hanno battuto il Galles e due volte l’Italia (e sappiamo con quali formazioni)…non mi attribuire cose non dette, posso aver fatto delle critiche, magari sul gioco (ad es. quando andarano in bambola a Soweto contro i Boks o a Rosario contro l’Australia), ma non ho mai polemizzato aspramente sulla gestione dei Pumas…sulla sconfitta di Edimburgo di due sabati fa ho dato merito alla Scozia e colpa all’Argentina di essere calata anche sul piano psicologico, forse dopo un bel RC sono venuti in Europa con supponenza, però alla fine sono risciuti ad accorciare fino al 41-31 e con noi comunque hanno vinto con 13 NON professionisti…

          • Stefo 18 Novembre 2014, 22:10

            Kat scusa mi e’ venuto un dubbio che forse ho frainteso, stai criticando solo la gestioen hourcade o stai criticando il movimento e cio’ che riesce a fare?

          • Stefo 18 Novembre 2014, 22:29

            Ah akt non so se poi hai letto cosa abbiamo scoperto oggi?San ha una sorella…che e’ pure maggiorenne…

          • Katmandu 18 Novembre 2014, 22:36

            ma la sorella di San è la monaca di …..Roma 😀
            la mia era una critica a Hourcade, come movimento son anni luce da noi (italiani) col materiale che aveva vincere di 2 e di 6 in due gare contro l’Italia mi pare un po pochetto capisci cosa intendo?

          • Stefo 18 Novembre 2014, 22:50

            Ok avevo quindi parzialmente frianteso, scusa, non mi fa impazzire ma lo trovo uno capace di mantenere a galla una suqdra che ha i problemi che ha a dover cambiare ogni 3 partite gruppo… per me in quella situazione sta facendo quello che puo’.
            Lo scrissi a Giugno prima dei 3 TM e resto dell’idea, l’Argenitna e dove sta veramente non e’ facile dirlo finche’ non saranno dentro il SR e potranno almeno organizzare una preparazione fisica omogenea per tutti i giocatori ed in funzione di quel calendario fino ad allora si stanno barcamenando come possono…ma onestamente vincere di 2 con 13 atleti del domestic ocntro una squadra con 23 professionsiti dei 3 massimi campionati Europei non lo trovo molto discutibile come risultato.

          • Stefo 18 Novembre 2014, 22:53

            Io non vedo l’ora che Gianni Berton scopra l’esistenza di una San Isidra…

          • San Isidro 18 Novembre 2014, 23:03

            ma non credo che a Gianni facciano gola le diciottenni, o forse si…

  33. And 18 Novembre 2014, 18:40

    articolo che lascia il tempo che trova, devono giocare i migliori nn importa quale età abbiano, se ti fanno perdere le partite come Allan ed Esposito (Galles 2014) è meglio che nn giocano, Simon Shaw e Brad Thorn esempi su tutti

    • HumptyDumpty 18 Novembre 2014, 20:14

      And, ma tu ci capisci qualcosa di rugby inteso come sport di squadra?

      • And 19 Novembre 2014, 01:34

        si gioca in 15 ma gli errori decisivi si pagano, come il liscio di Esposito sul calcetto innocuo del 10 gallese e l’inconsistenza dalla piazzola di Allan: morale della favola tagliati entrambi da Brunel!

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 20:27

      Esposito dopo l’errore che fece i primi minuti a Cardiff, si riprese immediatamente e fece una signora partita, altrochè!

      • And 19 Novembre 2014, 01:37

        lo so però a livello Test Match certi errori li paghi, quanti minuti aveva Esposito in pro12 prima di disputare il 6N? Simon Shaw 36 anni Mom nel 2009 in SAF-LIONS: viva i giovani!

  34. 6nazioni 18 Novembre 2014, 18:46

    quanta ipocrisia in questo blog nessuno dico nessuno che scrive chi sono i
    colpevoli di questo fascio.
    la risposta all’articolo MAI, non sono preparati x giocare nella ns nazionale.
    vedi gli avanti di morisi e campagnaro contro i pumas da ridere.

  35. Katmandu 18 Novembre 2014, 18:56

    Ha un’ultima cosa loro, non equiparano… Fatti loro e lo si vede, tutte le nazionali davanti hanno altleti nati e formati da altri…. Quindi alla fine non mi pare una genialata

    • Katmandu 18 Novembre 2014, 18:56

      Tute tranne la nz ovvio 😉

    • San Isidro 18 Novembre 2014, 20:24

      “tutte le nazionali davanti hanno altleti nati e formati da altri”???
      Per me una nazionale, che poggia anche su atleti domestici non professionisti formati in casa, che batte l’Australia, che se la gioca con le prime tre del mondo, che è da anni nei piani alti del rugby mondiale, è solo da ammirare, se poi per te non sono geni perchè non equiparano, boh non so che dirti…anzi io sono molto contento che non equiparano…

    • Stefo 18 Novembre 2014, 20:30

      Intanto sono arrivati in semifinale ad un mondiale, sono costantemente tra i primi 10 al mondo…poveri pirla eh Kat!

      • Katmandu 18 Novembre 2014, 21:19

        stefo e i poveri pirla quanti pro avevano? giusto per capire…ha già se proprio vuoi sfottere…. quante volte l’irlanda spendendo più dell’italia è arrivata in semi finale del mondiale, e nell’edizione in cui son arrivati terzi gli argentini gli irlandesi che han fatto rimembramelo……
        comunque per spiegare meglio il discorso, questi ci han battuto 2 volte su 2 in casa ma negli ultimi due anni, il problema è che dato che son più forti di noi come movimento e come programmazione dovevan vincere meglio tutto qua, invece molte volte stentano, più chiaro il discorso, e poi a me Hourcade come mette in campo i pumas non piace che devo dire

        • Stefo 18 Novembre 2014, 21:24

          L’Irlanda non e’ mai arrivata in semifinbale, giusto ed e’ un’onta con quanto hanno speso in questi anni ed e’ un merito degli Argentini con molti meno soldi esserci arrivati…non cambia di una virgola il discorso sui Pumas, anzi e’ ancora piu’ dimostrazione di quello che si puo’ fare se si programmano bene le cose.
          Comunque guarda che l’Italia ha perso le ultime 5 coi Pumas di cui 4 in casa, e’ dal giugno 2008 che non li batte.

  36. Antonio9 18 Novembre 2014, 19:42

    Le esperienze positive e consolidate dei club esistono .
    Petrarca, Lazio, Capitolina solo per fare degli esempi ;
    moltiplichiamo per 10 ed abbiamo risolto.

  37. Danthegun 20 Novembre 2014, 14:55

    D’accordo con molti post sopratutto per quanto riguarda la formazione e l’allargamento dalla base.
    Volevo però concentrarmi su di un aspetto molto italiano e che aggancio alla discussione sulla esclusione di Allan:
    Ho l’impressione che la nostra nazionale (ma un pò tutto il paese) ha difficoltà a dare chance ai giovani e a permettergli di fare esperienza e sbagliare se necessario.
    Nei recenti test match ci sono alcuni esempi di questo almeno in due ruoli: Apertura e Seconde Linee.
    Il primo è ovviamente il caso di Allan a cui è sempre stato preferito Orquera non sicuramente per scelta tecnica (la scelta di Haimona a 10 è una scelta tecnica).
    Per quanto riguarda le seconde linee è assodato che la coppia titolare sia Furno (anni 25) e Biagi (anni 29). Il primo ha sempre giocato mentre il secondo mai. Forse si poteva evitare la convocazione? In squadra, tra l’altro sono presenti Minto, che può giocare seconda, e Parisse che salta e chiama le touche. In questo quadro la scelta del nostro ct è stata quella di chiamare come riserve Gelde (anni 33) e Bortolami (anni 34) senza prendere minimamente in considerazione la convocazione di giocatori come Cedaro (anni 26) e Fuser (anni 23). Le nostre seconde linee del futuro a cui far fare esperienza sono Gelde e Borto oppure Cedaro e Fuser?

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