Alto Livello, Zebre e Treviso: l’orizzonte piatto del pianeta Italia

Un inizio di stagione disastroso ma la corsa a indicare il colpevole fatta “con la pancia” non serve ed è controproducente

COMMENTI DEI LETTORI
  1. msbelli123 22 Settembre 2014, 08:37

    Bisogna cambiare subito!!!
    GAVAZZI DEVI DIMETTERTI!!!!!

  2. il carogna 22 Settembre 2014, 08:38

    ….c’è il rischio di Buttare il bimbo con l’acqua sporca ?
    Non c’e nessun bimbo, solo acqua sporca. Tanta.
    E ce la teniamo per altri due anni. Minimo.

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 09:54

      Se non c’e’ proprio niente da salvare, allora tamnto vale smettere di giocare a rugby in Italia, no?

      • il carogna 22 Settembre 2014, 10:04

        oltre alla incrollabile perseveranza di chi porta avanti a sue spese il rugby di base, non riesco a vedere altro. Sopratutto in questi due ultimi anni. Non intravvedo in mezzo a ‘sta nebbia nessun progetto.

        • Hullalla 22 Settembre 2014, 11:22

          Allora vediamo di non buttare via l’incrollabile perseveranza di chi porta avanti a sue spese il rugby di base, che non e’ una cosa da poco.

          • il carogna 22 Settembre 2014, 11:48

            più che altro è l’unica cosa rimasta e che si porta sulle spalle il secchio e l’acqua sporca

  3. aristofane 22 Settembre 2014, 08:40

    Bell’articolo, la critica ragionata è l’unica possibile: si guardano i problemi e si cerca una soluzione, accomunare tutto dicendo che l’unico colpevole è Gavazzi o la FIR non serve. Servono invece proposte per far ripartire il movimento, che è lo stesso, come si sottolinea bene, del 6nazioni 2013: i problemi sono gli stessi, che la contingenza sia positiva o negativa. Al di là degli errori singoli dei vari allenatori del nostro alto livello, Brunel compreso, dobbiamo capire in che direzione svilupparci, avere le idee chiare e provare soluzioni alternative a quelle in atto, ma non da oggi…

    • tony 22 Settembre 2014, 14:30

      @ari approvo compiutamente il modo di proporre, per migliorare cercare il colpevole non serve…il sistema è composto da una moltitudine di soggetti..certo alcune colpe sono anche personali….ma bisogna lavorare tutti nella stessa direzione per migliorare.

  4. il carogna 22 Settembre 2014, 08:47

    ….cambiamento nella continuità.
    Sicuramente i primi due anni erano quelli della continuità.
    I prossimi due, vedremo.

  5. Stefo 22 Settembre 2014, 08:49

    Paolo senza dubbio addossare tutte le colpe sul Presidente non e’ corretto pero’ non trovo molto corretta la tua analisi della vox populi, non sono un paio di risultati che fanno discutere le persone ma lo storico negli anni…dai non nascondiamoci dietro ad un dito l’andamento generale e’ negativo tranne qualche sporadica eccezione per la NAzionale (e qui potrei io ricorare come ci si esalto’ per due vittorie mai contestualizzate nel 2013 lascoiandosi andare a trionfalismi esagerati, inni alla glora di Brunel precoci, discorsi su “vittorie di sostanza e vittorie di forma” assurdi….li’ non ci si basava su un paio di risultati e basta?) ed un paio di stagioni (la prima e la terza) positive del del Benetton in CL.
    Insomma forse la vox populi sta sottolineando una cosa, che i nodi stanno evnendo al pettine, che le scelte e le politiche fatte negli anni e che negli anni molti hanno criticato avvertendo dei rischi a cui si andava in contro si stanno avverando e che si inizia a vedere il conto che si temeva. L’attacco ai nomi e’ senza dubbio di pancia e forse in alcuni casi non correttissimo ma andando al di la’ dei nomi il discorso verte sulle scelte e le politiche atte negli anni e le conseguenze cui hanno portato.

    • Paolo 22 Settembre 2014, 09:00

      Infatti Stefo io parlo di movimento fermo da anni. Siamo dove eravamo nel 2007, più o meno. Se non prima.

      • Stefo 22 Settembre 2014, 09:08

        Ma secondo me anche il resto delle persone, mi riferivo alla tua interpretazione della vox populi.
        Siamoa l 2007 o prima, concordo pienamente e su questo biognerebbe forse aprire una discussione (costruttiva ovviamente) anche sulla CL…

      • Giovanni 22 Settembre 2014, 11:00

        Quello che scrivevo ieri: siamo tornati indietro ai tempi del 2007. Solo che allora non c’era la CL, per dirne una, ed il resto del mondo cammina spedito (vedi Giappone che ci ha appena battuto).
        Quanto alla vox populi, ritengo che Gavazzi dovrebbe dimettersi ed, un attimo dopo di lui, tutti coloro che hanno avuto posti di responsabilità in federazione negli ultimi anni. Vero che ha ereditato situazioni e personaggi, ma non si può fare come i politici che vanno al governo: ai primi insuccessi, invocano le mancanze ereditate dai governi precedenti. E qui siamo già ad almeno 7 mesi consecutivi di disastri, tra Nazionale, franchigie, Eccellenza ed attività giovanile. Il tutto nella stagione dei mondiali, quella in cui si dovrebbe raggiungere il massimo del rendimento a tutti i livelli. Invece siamo al 14°posto del ranking, con la Georgia a mezzo punto. A giugno qualcuno ha ipotizzato un possibile licenziamento di Brunel, poi smentito dallo stesso presidente federale. Non vedo perchè non si possano richiedere le sue di dimissioni: essere stato eletto dal movimento non significa avere ottenuto l’immunità parlamentare, nè che detto movimento non possa essersi sbagliato nella propria valutazione.

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 10:01

      Io provengo da una societa’ che da un certo momento in poi ha investito le (poche) risorse disponibili esclusivamente nel settore giovanile.
      Per chi era in prima squadra e’ stata durissima: una vera tracersata del deserto: i risultati sul campo sono spesso stati deludenti.
      Pero’ dopo un certo numero di anni la societa’ e’ ricresciuta dalle fondamenta e adesso la differenza si vede bene.

      Se l’Italia avesse attraversato questa crisi di risultati con sotto una crescita seria e “dal basso”, io ne sarei stato orgoglioso.
      Quello che mi rattrista e’ che non c’e’ questo contraltare mentre i risultati dell’alto livello continuano ad essere deludenti.

      • gsp 22 Settembre 2014, 10:12

        Sono daccordo Hulla. Quello é l’esempio di quello che si dovrebbe fare dall’eccellenza in giú. Modello Capitolina, o quello della tua societá, é l’unico sostenibile.

        • Stefo 22 Settembre 2014, 10:37

          Hullala complimenti alla tua societa’, e per me e’ quello che forse bisognerebbe accettare a tutti i livelli, schiacciare il botton reset prima che sia troppo tardi.

      • hyperion 22 Settembre 2014, 10:41

        Concordo con entrambi e sappiamo benissimo che è la strada giusta da intraprendere e se chiedete in fir vi risponderanno che ci sono le accademie….
        Che così come strutturate non servono ad un piffero.
        C’è da riformare e ripartire da zero.

      • Giovanni 22 Settembre 2014, 10:46

        @Hullalla: ti ho risposto sul post di ieri, dove chiedevi un chiarimento ad una mia affermazione.

      • gsp 22 Settembre 2014, 10:55

        @hyperion, per fare queste scelte non devi chiedere permesso a nessuno, ne deve dirtelo la FIR. Ci sono decine di societá che lo fanno giá. Sennó si aspetta l’autoritá che decide, e quando decide ci si lamenta che decide tutto l’autoritá.

        • hyperion 22 Settembre 2014, 12:43

          @gsp Certo che ci sono già società che fanno un ottimo lavoro la riforma e ripartire da zero era inteso ai vertici fir con nuovi programmi e mantenere ciò che c’è di buono.

  6. maz74 22 Settembre 2014, 08:50

    Il vero argomento è la mancanza totale di PROGRAMMAZIONE e dopo la coppa del mondo sarà ancora peggio, molti senatori dovranno chiudere con la nazionale e dietro c’è molto poco.
    Accademie, politiche di vario genere, programmazione, qualità degli staff tecnici, campionato domestic, ecc… sono tutte da rivedere profondamente come è giusto che certe persone si schiodino dalla poltrona per far spazio ad altre persone più preparate (logicamente da reclutare all’estero).
    L’ultimo quadriennio di DONDI è stato fallimentare, è mancata completamente la visione verso il futuro e questo di GAVAZZI è nella continuità.
    RISULTATO: il rugby italiano è tornato al livello pre 6 nazioni.

    • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:00

      sulla totale mancanza di programmazione sono d’accordo…

  7. M. 22 Settembre 2014, 08:50

    Onestamente non mi sento di giudicare le Zebre con tutti quegli infortunati, anzi se continua così sarà inevitabile pescare sul mercato (terze linee ad es.). Per Treviso, alla fine ha ottenuto, almeno monetariamente, quello che voleva. I contratti con i vari Auva’a e co, sono stati tutti sottoscritti dopo il 5 maggio? A me pare un po’ strano, magari è così eh. Un conto è cambiare, un conto è buttare via anche l’anima della squadra. Ha senso giocare con Ambrosini MM e aver lasciato andare via Semenzato? Filippucci era meglio o peggio di Auva’a? Queste sono state scelte, al di là di quelli che sono andati via.

    • crosby 22 Settembre 2014, 09:10

      Infortunati Treviso non disponibili nelle prime 3 uscite: Minto, Zanni, Derbyshire, Favaro, Gori.
      Tutti titolari Benetton se fossero stati ok.
      Tutti titolari Italia se saranno ok.
      Vedi un problema infortuni per le Zebre e non per Treviso?
      Vabbe’…

      • M. 22 Settembre 2014, 11:24

        Riformulo: VS, Ferrarini, Leonard sono tegole cascate addosso ora, quelli citati sono infortunati di lungo/lunghissimo corso con prognosi altrettanto lunghe (a parte Derby, tegola dell’ultimo minuto), anche nella gestione del mercato forse si doveva tenerne conto?
        Resta la domanda: Treviso ha fatto firmare contratti a tutti i suoi stranieri solo dopo il 5 maggio?

      • greenleaf 22 Settembre 2014, 12:41

        Aggiungiamo agli infortunati per il Benetton anche:
        Budd (altra terza/seconda)
        Swanepoel (terza)
        Gori (MM)
        Lucchese (MM)
        Hayward (Estremo)
        Mercanti (tallonatore)
        Sbaraglini (tallonatore)

    • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:03

      @M., concordo che la Benetton ha fatto alcune scelte molto discutibili sul mercato, almeno un paio di stranieri potevano evitarseli e tenere tranquillamente Filippucci e Semenzato che hanno dato tanto alla causa biancoverde in questi anni e valevano ancora il livello…

  8. crosby 22 Settembre 2014, 08:58

    Il pesce puzza dalla testa.

  9. mezeena10 22 Settembre 2014, 08:59

    “innovazione nella continuità” credo fosse il motto..che tristezza, altri alibi, alibi su alibi..
    e quei 2 c’ erano anche con dondi..

  10. parega 22 Settembre 2014, 09:02

    trovo che come sempre quando ci sono insucessi come nel rugby italico la colpa e’ sempre e’ solo di chi conta
    chi sceglie le persone per il settore tecnico e che non le cambia mai in 14 anni !!! assurdo
    scelte assurde per l’alto livello ma le persone che lo gestiscono sono sempre li’
    accademie federali che costano decine di milioni ma producono giocatori che sono al livello dei georgiani o rumeni….forse
    e le societa’ ? per me sono dello stesso livello della fir, difatti hanno preferito non cambiare aria lasciando un dondiano che putroppo sta’ facendo anche peggio
    nelle societa’ chi le gestisce molte volte sono dilettanti allo sbaraglio o addirittura persone che non conoscono il rugby
    va’ riformata la base per far arrivare qualita’ di giocatori e allenatori al vertice
    come ? chiedendo aiuto a allenatori o manager stranieri di sicuro , perche’ da noi non ci sono persone capaci di questo

    • hyperion 22 Settembre 2014, 10:49

      Bravo!! Concordo e quoto.
      Per quanto riguarda Zebre e Benetton i roster sono nuovi in particolare per Treviso,ci vuole tempo per amalgamare i gruppi e far si che gli schemi di gioco vengano assimilati.
      Qualche risultato son convinto arriverà.
      Per quanto riguarda le Zebre ed una domanda chi è che ha valutato gli acquisti di Ferreira e Daniller e inoltre ha ritenuto il gruppo completo e idoneo in ogni reparto?

      • parega 22 Settembre 2014, 13:30

        una domanda che si fanno in tanti visto che la squadra e’ piena di giocatori vecchi che hanno gia’ dato , invece in eccellenza ci sono giovani come barbieri castello violi e altri che potevano starci
        secondo me sono state fatte male cosi’ per come e’ gestito l’alto livello

        • malpensante 22 Settembre 2014, 14:51

          Il problema non sono i due SA, anche se dovessero rivelarsi scandalosi, come personalmente non credo. Il problema è una rosa inadeguata in numero e qualità, soldi spesi per giocatori non utili a coprire i buchi e per giunta alcuni stoltamente costosi rispetto al loro reale valore. Non parlo di Perugini, anche se un Trevigiano era arruolabile (ma per quello, il budget non era sforabile) ma dei giocatori che hai deciso di rilasciare. Se lasci andare Cattina e Quartaroli non puoi sostituirli con Sarto e Bisegni, se molli Ratuvou non è che siccome ha giocato di merda non ti serva un giocatore di quel livello teorico, se molli Caffini ne prendi uno con le stesse caratteristiche. Se eri drammaticamente corto in diversi ruoli, non puoi diventarlo anche di più, e dove eri scarso qualcosa devi pur fare. Subito, presto, se no ti ritrovi a cercare le margherite nel Sahara.Tenendo conto che la spina dorsale italiana dell’anno scorso ha un anno di più, non sono giovanotti e , per la legge dei grandi numeri, difficilmente avrai dai vecchietti un altro anno al di sopra delle previsioni di tutti, non solo dei malpensanti.

          • gsp 22 Settembre 2014, 15:05

            hai pienamente ragione. la rosa e’ corta, c’e’ poco da fare e non si capisce come non si sia intervenuti in certi ruoli. a meno che non si volesse vedere prima che succede con Calvisano e Rovigo, e la seconda coppa.

          • parega 22 Settembre 2014, 15:35

            la rosa e’ corta e ci sono giocatori che non dovevano prendere, hai detto bene su cattina e caffini, assurdo lasciarli andare, poi barbieri e saccardo del prato che hanno fatto una grande stagione con belle partite in coppa non andavano bene ?
            assurdo poi vedere il duo statico garcia mirco quando in eccellenza c’e’ un certo castello che potrebbe essere meglio dei due
            dico potrebbe perche’ e’ da verificare , pero’ il ragazzo e’ veramente forte
            insomma chi ha fatto sta’ rosa per me ha cannato di brutto !!!!!!!

          • malpensante 22 Settembre 2014, 20:58

            Arzàn, sarò politicamente scorretto ma il cambio di Cattina in Italia non c’è, non ci sono i centri che servirebbero, non ci sono aperture: pronti, abili e arruolati da farti fare un passetto avanti e non due indietro, intanto che i nuovi rosicchiano un po’ di crostini. Hanno fatto dei biennali insensati, sia a chi già c’era sia a chi è arrivato come è arrivato. I biennali li fai se hanno una certa età e se costano poco rispetto a cosa ti aspetti dal giocatore. Due o tre ragazzi giovani in più, comunque, non sarebbero certo costati una follia e li avresti almeno preparati un minimo in estate.

          • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:19

            Tutto sommato son d’accordo con malpensante: pare che in Italia abbiamo un sacco di campioni in erba pronti a fare sfracelli se “avessimo il coraggio” di provarli in Pro12.
            La settimana scorsa le Zebre hanno provato la “formazione giovane ideale” che tanti forumisti si auguravano (con Pallazzani, Padovani, Haimona e un sacco di giovani provenienti dall’Eccellenza (alla terza giornata di pro12, e quindi non dopo averli lasciati ad “arrugginire” per un anno…) e si son presi un trentello in simpatia.
            Non e’ facile per nessuno. Spero che adesso i loro estimatori non si mettano a dire che sono degli scarsi, dei bidoni e dei paraculati, perche’ in Italia basta un secondo e si passa dalle stelle alle stalle, ma nel rugby le cose bisogna conquistarsele un pezzettino alla volta…

            Adesso tutti i forumisti hanno cominciato a seguire la moda di osannare Castello: anche se venisse catapultato in Pro12 a meta’ stagione, avrebbe comunque (come tutti) una montagna da scalare. Se verra’ tenuto in tribuna per un anno (cosa capitata anche a Gori, Morisi, Campagnaro, Esposito, ecc…) tutti brontoleranno e sbraiteranno perche’ se non gioca, non puo’ far vedere quanto e’ bravo. Se invece verra’ mandato in campo subito “alla garibaldina” (un po’ come Bisegni, per capirsi…) fara’ vedere che non e’ immediatamente pronto al livello e allora tutti brontoleranno e sbraiteranno perche’ “non e’ a livello” (cosa ovvia)… se ci pensate, l’anno scorso Vunisa (che non mi sembra gli manchi il fisico) ha rimbalzato contro i muri per oltre meta’ stagione, prima di cominciare a trovare qualche varco…
            Sempre e comunque l’importante e’ non perdersi nemmeno una buona occasione per brontolare e sbraitare… cosi’ non si ha mai torto.
            Manco fossimo la Nuova Zelanda.

  11. poros 22 Settembre 2014, 09:07

    Crescita del movimento, crescita delle competizioni ai vari livelli, crescita dell’alto livello, compreso le squadre di alto livello, crescita della nazionale. Questo è solo il profilo sportrivo della crescita, poi ci sono gli altri (economici, di immagine, di cultura, di competenza, di gestione).
    Con una battuta mi viene da dire che ala colpa di tutto è di Dondi: non ha voluto che ci fosse un successore che potesse oscurarlo, ha creato una struttura (un carrozzone parastatale costoso e inefficiente), ha sprecato l’occasione della sua successione per orientare le radici del rugby italiano verso una necessaria sprovincializzazione.
    Risultato, risultati? L’ultimo 6N tornato ai livelli di prima della partecipazione alla CL. La ns. partecipazione alla CL non parzialmente, ma pienamente deficitaria, un movimento che vaga senza una meta precisa, un programma definito, delle responsabilità chiare e la possibilità di basare i giudizi e le valutazione sul verdetto del campo. Qualcuno lo chiamerebbe il primato della politica. Ops, siamo in Italia.

  12. Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 09:12

    Ciò che fa un gruppo di lavoro di successo sono i risultati.
    Noi viviamo nell’eterno dualismo: essendo stato un successo l’essere stati ammessi al 6N significa che ciò che abbiamo fatto e facciamo è positivo in quanto continuamo ad esserci.
    Purtroppo non è così, ma non da oggi. Da Mondelli, da Dondi e da Gavazzi ( che in questa scala ha solo la responsabilità di essere l’ultimo).
    Dal punto di vista numerico e qualità degi armamenti ci troviamo con 4 cacciatorpediniere e forse 1 incrociatore a combattere con flotte perfettamente armate e funzionanti, questo da 20 anni non da oggi.
    L’oscuro oggetto del desiderio , il 6N, condiziona ogni azione FIR ad ogni livello.
    Nello sport, più ancora che in altri settori, la programmazione è l’asse portante di ogni successo. Ciò che saremo fra 10 anni sarà tale per le decisioni di oggi. Questo modo di operare, questo Know How, in FIR non c’è, ma non perchè Gavazzi è un coglione, ma perchè la struttura della federazione e tutto il movimento che elegge i suoi consiglieri federali non lo conosce.
    Insultare Gavazzi, per quanto appagante, non serve a nulla.

    • maz74 22 Settembre 2014, 09:37

      Va bene per gli errori del passato oggi hanno riflessi importanti, ma Gavazzi era presente nell’ultimo quadriennio dondiano, avrebbe dovuto capire ciò che non andava e le persone in ruoli chiave non all’altezza.
      Ma come si dice “ha venduto la pelle al diavolo”, per essere eletto ha dovuto mantere certi promettere a 360° e mantere certe persone.
      Concordo con te che all’interno della FIR manca il know-how, ma però non si va a cercare altrove.
      L’ingresso nel 6 nazioni ha portato molti soldi alla FIR, che se fossero stati investiti meglio avrebbero portato notevoli vantaggi, ma purtroppo non è stato così.

      • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 09:51

        Chiarisco meglio il mio pensiero.
        Il movimento rugbistico italiano è arrivato al livello ( minimo) per essere preso in considerazione per il 6N con le sue forze.
        Da lì in avanti tutti gli sforzi sono stati concentrati sull'”alto livello” come se fosse un qualcosa che fosse raggiungibile e sostenibile a priori. Senza implementare la base che deve portare i numeri per l’alto livello.
        Se non ci fosse il totem del 6N,( e i suoi soldi) non sono dell’opinione che cadremmo in un baratro.
        Il 6n ha sì portato una vagonata di soldi , ma in una struttura che non sa come spenderli, perchè non ha il know how organizzativo per farlo. E qui Gavazzi centra poco.
        Se tu mi chiedi se ci possono essere presidenti migliori di Gavazzi in Italia? Sicuramente sì, ma devono eleggerli i presidenti del “movimento” non questo blog.

        • Machete 22 Settembre 2014, 10:16

          scusa Alberto ma il non saper come spendere o addirittura spendere male la vagonata di soldi che è arrivata è una colpa non da poco…..non credi?
          manca il konw how e le strutture ??….prendi persone esterne capaci che sanno indirizzarti…..
          i mali non nascono con Gavazzi ovvio…..ma anche lui ci sta mettendo di suo senza magari fare quell’opera di discontinuità che ci si aspettava
          è il classico bagno d’umiltà che servirebbe non solo al rugby ma anche in tanti ambienti della società italiana

          • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 10:47

            E’ una colpa enorme. Ma non si tratta di prendere qualcuno e farti aiutare. Devi avere un movimento, con dirigenti periferici preparati e altrettante società strutturate che nelmomento incui dai loro 1 euro finisce nel posto giusto. Se ha ragione @mal, cioè che Dondi aveva messo da parte un “tesoretto” è perchè da persona di buon senso non vedeva questa struttura.
            Creare una struttura efficiente che riesca a tramutare in praticanti e talenti gli investimenti che riceve non è cosa da poco.

          • Machete 22 Settembre 2014, 11:02

            e se mai cominci però
            il movimento non si costruisce da solo…i dirigenti non si preparano da soli….
            i bravi gestori e amministratori non nascono sugli alberi o dai cavoli
            se non siamo in grado di farlo chiediamo a chi ne sa più di noi paghiamolo e facciamoci affiancare……fin quando anche noi non saremo autonomi

          • maz74 22 Settembre 2014, 11:02

            Gavazzi è un ottimo imprenditore e mi sorprende negativamente che non prende provvedimenti nei confronti di quelle persone che hanno responsabilità enormi sui risultati di oggi (vedi Ascione), nelle sue aziende se un dirigente non funziona stai pur sicuro che lo defenestra.
            Mi sembra un po’ che non possa fare quello che vuole, dal momento che in campagna elettorale ha promesso forse troppo.
            Da quanti anni Ascione è responsabile tecnico della federazione?
            Come sono messe le nazionali giovanili?

    • hyperion 22 Settembre 2014, 11:08

      Caro AdG come già espresso in altri post a Gavazzi non gli e l’ha ordinato il medico di proseguire con lo status quo anzi se avesse rivoluzionato la federazione applicando semplicemente quello che lui ha fatto da manager della sua azienda e cioè programmazione ,business plan,efficenza e ottimizzazioni dei costi.
      Tradotto voleva dire rifondare la federazione,chiedere l’aiuto di persone competenti e “cacciare i farisei dal tempio”.
      Avrebbe avuto il sostegno ed il plauso della maggioranza del popolo rugbysta e delle società.
      Ma tantè non ha avuto il coraggio di spezzare la linea dondiana pensando solo di acquisire potere e prestigio mantenendo quello che c’era, sbagliando in pieno.
      Ed i risultati si vedono,si deve assumere le proprie responsabilità del fallimento del rugby italiano visto che è il presidente se non le vuole non si sarebbe dovuto candidare.

      • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 11:23

        Purtroppo penso sia proprio il presidente che il rugby italiano vuole!

        • il carogna 22 Settembre 2014, 11:28

          @ AdG :
          ho la brutta impressione che abbia ragione.

          • il carogna 22 Settembre 2014, 11:30

            Scusa, volevo scrivere : che tu abbia ragione

        • 6nazioni 22 Settembre 2014, 19:02

          questo e’ il vero problema del ns rugby.

      • Giovanni 22 Settembre 2014, 12:04

        @hyperion: non è che non abbia il coraggio, è che proprio non vuole, perchè sa benissimo che tutta la base che lo ha votato e fatto eleggere, gli si rivolterebbe contro come un solo uomo. Nel post di ieri, nella risposta @hullalla, ho spiegato come funziona il meccanismo di potere di tutte le federazioni sportive italiane, non solo quella di rugby. Quando si crea la saldatura di interessi tra base dei votanti e presidente eletto, tutto il governo del sistema deve sottostare a questo “do ut des” bidirezionale e chi prova a ribellarcisi viene mobizzato.

  13. boh 22 Settembre 2014, 09:32

    Parega, a proposito di incompetenza..e dilettanti allo sbaraglio… Questa mi è stata raccontata dal diretto interessato, chiamato dal direttore sportivo della X società per un eventuale ingaggio. Premetto che al solo sentire il nome del giocatore tutti noi sapremmo il curriculum degli ultimi 10 anni visti i suoi trascorsi. Ebbene, il suddetto DS, inizia il colloquio chiedendo nome, cognome, provenienza, al che il giocatore gli fa osservare, che se lo ha convocato è perché ha in mano il suo curriculum. Ebbene, il DS gli risponde, che lui, non lo conosce e non è tenuto ad informarsi sulla carriera dei giocatori…..

  14. il carogna 22 Settembre 2014, 09:32

    in azienda da me c’erano i due figli dell’anziano titolare, che non sapendo fare una cippa ma essendo stati messi a comandare dal titolare, stavano portando l’azienda nella merda. E’ arrivato un nuovo direttore. I due figli non si potevano toccare (anche se costano un botto di stipendi) e quindi adesso per evitare che continuino a fare dannosissime cagate, hanno ancora i loro uffici e i loro stipendi, ma non fanno praticamente nulla. Al loro posto abbiamo ora un ex dipendente di un concorrente (che costicchia parercchio pure lui) che ci sa fare veramente. Stiamo riuscendo a sopravvivere a ‘sta crisi bastarda.
    Morale:
    pagali perchè non puoi mandarli via ma non gli fare toccare un cavolo.
    Uno stipendio in più, dato a chi sa fare, non è una spesa in più, è un guadagno.

    • Burroughs 22 Settembre 2014, 09:39

      Sottoscrivo pienamente…
      Però mi permetto di osservare: chissà quanti stipendi inutili si dovrebbero pagare se dovessimo mettere in pratica questo tuo, peraltro saggio consiglio. 🙂

      • il carogna 22 Settembre 2014, 10:08

        Di solito chi sa fare, fa,
        chi non sa fare insegna, o va in viaggio alle Fiji a scegliere i nuovi italiani

        • il carogna 22 Settembre 2014, 10:11

          e tra parentesi il mio non è un consiglio, è una descrizione di come la mia azienda sia uscita dal liquame in cui i due cog…azzi incompetenti ma fighissimi. ci avevano menato

        • gsp 22 Settembre 2014, 10:15

          Chi non sa fare insegna é uno dei detti piú sbagliati e problematici per l’italia. Infatti giustifica sempre e cmq chi non ha voglia e pazienza di imparare.

          • il carogna 22 Settembre 2014, 10:43

            Se l’insegnante non ha titolo e capacità e nessuno lo toglie di mezzo, hai poco da imparare ne adesso ne per i prossimi due anni. Se hai caparbietà ( e disponibilità finanziarie ), vai all ‘estero per imparare dai maestri veri.
            Poi concordo che un ciuco non impara ne da un’altro ciuco ne da un vero insegnante e darà la colpa ad altri.
            Ma non mi pare sia il caso nostro.
            Magari mi sbaglio io.

          • Hullalla 22 Settembre 2014, 11:40

            “Se non sai fare niente, allora puoi sempre insegnare” lo ha scritto Shakespeare (e lo hanno messo in pratica molti popoli a tutte le latitudini….)

          • il carogna 22 Settembre 2014, 11:51

            …ma allora ‘sto Shakespeare lavora già in Fir .

          • gsp 22 Settembre 2014, 14:14

            ma non e’ proprio la stessa cosa del ‘chi insegna non sa fare, quindi posso non ascoltare’.

          • il carogna 22 Settembre 2014, 15:06

            Esatto.
            in questo caso, questo è il ragionamento del ciuco a cui puoi dare anche il miglior maestro, ma ciuco resterà.
            Avendolo il miglior maestro

        • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:11

          “chi non sa fare insegna, o va in viaggio alle Fiji a scegliere i nuovi italiani”…grande @carogna!
          Ma siamo sicuri poi che quelli che sono andati in viaggio alle Fiji sappiano insegnare qualcosa? Ho qualche dubbio…

  15. Burroughs 22 Settembre 2014, 09:35

    Apro una parentesi molto off-topic: ma la settimana appena passata non doveva essere quella che avrebbe sancito l’aggiudicazione dei diritti almeno del Pro12???
    Così, tanto per dire…
    Certo, se lo spettacolo offerto dalle nostre corrisponde a quanto visto negli highlights di Scarlets-Benetton, preferisco vedermi qualcosa in streaming.
    L’anno scorso il Benetton aveva problemi nella gestione della pressione (e meno male che erano quasi tutti nazionali, se non la sanno gestire loro la pressione), quest’anno siamo all’anno zero, le Zebre hanno fatto parecchi passi indietro rispetto all’anno scorso (almeno così leggo, perché di immagini manco a pagarle), però si piange perché ci sono gli infortunati…
    Ma perché, il rugby è uno sport dove non c’è contatto e non ci si infortuna mai?
    Finiamola con gli alibi e cominciamo a lavorare seriamente, ma tanto… vox clamantis in deserto.
    Ps: date un’occhiata anche all’editoriale di ieri di Duccio Fumero da cui, di sicuro, ha preso le mosse questo di Paolo.

  16. malpensante 22 Settembre 2014, 09:43

    Per me non è vero che di notte tutti i gatti siano neri, tanto meno che l’ultimo conti meno del primo quanto a responsabilità. Ovvio che venti anni incontrastati (ma per esclusivo merito (?) delle sue indubbie e grandi capacità) hanno segnato profondamente quel che è il nostro rugby, ma la responsabilità di questo sfacelo di fatti e di idee è prima di tutto di Gavazzi e del “gruppo sociale” che l’ha sostenuto. Ma oggi la responsabilità principale di Dondi è di averlo appoggiato, in modo determinante, e di aver voluto vincere la sua guerra personale con Treviso tramite lui. Con Dondi c’era una logica, per quanto assurda almeno a mio parere, un piano, la capacità di far seguire i fatti alle chiacchiere, la scelta e l’attitudine a lavorare negli organismi internazionali, la difesa del ruolo (e dei denari) della FIR con una logica elitaria ed esclusiva, un oserei dire maniacale controllo sula plebe questuante. Tutta roba assolutamente negativa, per me, sia quanto a ideologia sia quanto a conseguenze a medio e lungo termine. A breve termine, l’uomo ha comunque portato a casa risultati non banali, in parte buttati via nell’ultimo quadriennio.
    Chi è arrivato dopo, ha scelto di scialacquare, pagare le cambiali e i famigli per mancanza di autorevolezza, venire a patti con tutti, farsi asfaltare a livello internazionale perdendo il ruolo (anni luce dal nostro peso reale) che ci eravamo ritagliati. Ha un conflitto di interessi gigantesco (per il topolino che è il nostro orto), nessuna idea in testa, l’unica chiave che sa usare è quella della cassa. Penso che possa bastare, ma ci sarebbe altro da dire.

    • gsp 22 Settembre 2014, 09:58

      Ma la battaglia é persa totalmente a costi esosi e senza senso. Il problema é che anche all’epoca si faceva la guerra negandone invece una serie di qualitá che l’uomo indubbiamente aveva. Si faceva la guerra all’uomo su tutto invece che sottolinearne le aree di forza e debolezza. É che a noi piace lo stato di guerra permanente.

    • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 10:00

      Tu stesso @Mal hai più volte parlato del tesoretto. Io non conosco così bene le cose, ma ti credo. Ma cosa significa questo? Che abbiamo una struttura FIR che non sa spendere. Che non ha lo Know how per spendere. E’ rimasta la federazioncina di prima dell’ingresso nel 6N.
      A me francamente, di Gavazzi presidente Fir, non importa molto. Lo rispetto per quello che ha fatto a Calvisano, che è tanta roba. Io l’avevo sconsigliato di accettare la candidatura.
      Sicuramente, anche lui, come purtroppo molti, focalizza la sua attenzione sull”alto livello”, totem che attanaglia e focalizza le idee di tutti i dirigenti italiano di Rugby. Ma è questa un ‘ operazione corretta?
      Cosa significa “alto livello”. Prendere soldi e sperperarli. meglio farne a meno.

      • malpensante 22 Settembre 2014, 10:16

        Una federazione di poveretti che ha oltre 40 milioni di euro da spendere è un tesorone, mica un tesoretto: una roba mai vista in nessun posto e in nessuno sport.
        Soldi prodotti da altri e piovuti qui per il combinato disposto:
        1) di due signori che si chiamano Berlusconi e Benetton;
        2) per la capacità di una signore che si chiama Dondi Giancarlo.
        La FIR sa spendere alla grande, anche sputtanare, Gavazzi sta riuscendo a incenerire.

        • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 10:53

          Tra saper spendere e “sputtanare” , come dici tu, c’è differenza. Ma per saper spendere devi avere un organizzazione che tramuta in campioni e/o normali giocatori ogni euro che tu dai loro. La Fir non ha questa struttura, il movimento non ha la capacità di tramutare i soldi del 6N in azioni coerenti a ottenere il risultato che queste somme meriterebbero.

          • malpensante 22 Settembre 2014, 11:16

            Prima di tramutare i normali giocatori in campioni, bisogna preoccuparsi di averne, di giocatori normali. Tanti. E poi bisogna mettersi d’accordo su cosa sia un giocatore normale, io in giro di giocatori normali per gli standard internazionali ne vedo proprio pochini. Normali ce ne hanno in Argentina, dove quasi metà dei convocati vengono dal domestic e li mandano a giocare contro gli AB e i Bokke. Sulla mancanza di struttura, hai ragione fino in fondo, quello che vedo io è che non c’è un’idea che sia una, solo spendere quel che c’è in cassa. Di Dondi ho detto in questi anni tutto il male possibile, ma mai che fosse il diavolo e non lo dirò certo di Gavazzi (che al massimo sarebbe un diavoletto). E non è per niente curioso che, con opinioni e stili spesso molto diversi, parte della sostanza sia alla fine simile nei discorsi di molti che scrivono qui.

    • Stefo 22 Settembre 2014, 10:08

      mal tu sei convinto che con Dondi le cose oggi sarebbero molto diverse?Per esempio parlando del ruolo internazionale tu pensi che con Dondi le cose sarebbero state diverse?Che la riforma delle coppe sarebbe stata diversa?Dondi ha operato quando le altre union hanno deciso di giocarsi l’espansione del rugby in Italia, hanno dato fiducia al fatto che potesse crescere mediaticamente ed economicamente prima che sportivamente, dopo piu’ di 10 anni hanno deciso che non succedeva, che intanto loro erano cresciuti ancora di piu’ economicamente e mediaticamente e che si erano rotti di dare quei soldi all’Italia…tu pensi che Dondi avrebbe evitato questo?Che avrebbe bloccato il declassamento del rugby italiano nelle coppe europee?Io non credo proprio, non credo neanche Zatta, Munari, Amore o chiunque altro avrebbero evitato la cosa…e la domanda poi diventa sotto la direzione di chi si e’ fallito nel crescere nonostante il supporto economico non da poco che si stava ricevendo internazionalmente?
      Il discorso dell’andare a patti con tutti e pagare cambiali, immagino includi anche i 4 milioni a Treviso…ok sai che anche io sono rimasto perplesso da tutta la dinamica ma con Dondi pensi sarebbe stato diverso?Forse si, li avrebbe fatti fuori come Melegari mettendo su le Zebre 2…meglio?

      • malpensante 22 Settembre 2014, 10:26

        Stefo, Dondi è sopravvissuto a sé stesso negli ultimi 4 anni. Irriconoscibile, ostaggio di questo e di quello, rancoroso senza costrutto e capace di scelte che bizzarre è dir poco, a partire da far fuori Mallet un anno prima del mondiale lasciandolo lì, e prendere quel signore di Brunel. Sulle coppe, si era comunque già mosso tre anni fa, per tempo, mirando a portare a casa i soldi che il resto era indifendibile. Ci sarebbe riuscito? E’ riuscito in cose del tutto impossibili, e tu lo hai pure sottolineato, vendendo pacchetti di consensi che riusciva a mettere insieme e a gestire nelle sedi. Di certo per come la FIR ha gestito la cosa, tra un proclama EIAR e una smentita, ci è forse già andata bene così. Forse perché gli altri si son sorpresi di trovarci così sciocchi e nullafacenti.

        • Stefo 22 Settembre 2014, 10:33

          mal Dondi sulle coppe si era mosso proponendo le selezioni in Amlin, proposta rispedita al mittente…le coppe erano insalvabili, il downgrade dell’eccellenza in campo europeo inevitabile anche perche’ naturale conseguenza della scelta celtica. Francesi ed inglesi avevano gia’ deciso che le coppe sarebbero state ridisegnate come volevano loro e sopra si e’ aggiunta la mossa inglese del contratto BT che ha reso ogni trattativa inutile.
          Ricordo poi che quando tutto scoppio’ Dondi gia’ ex presidente alla fine dei conti suggeri’ come soluzione quella trovata, ok sistema di qualificazione in CL ma con un posto assicurato per union…niente di piu’ e niente di meno di quanto successo…anzi le celtiche son riuscite a strappare gli spareggi con le settime inglesi e francesi. La seconda coppa ed il ruolo dell’eccellenza sono uno sviluppo della riforma della prima coppa.

          • malpensante 22 Settembre 2014, 10:51

            Ma han perso i soldi. Dondi muovendosi per tempo aveva proprio quello in testa: proporre, trattare visto che erano tutti contro tutti, e ok al downgrade sportivo ma salvare la cassa. Gavazzi è partito coi proclami: contro i Celtici, contro tutti, non molleremo di un centimetro. Come è andata a finire, dalla tassa celtica che ha solo cambiato nome alla fantomatica terza coppa, è cronaca. Sui soldi, non sono posso essere sicuro visto che nessuno ne parla, ma secondo me ci smeniamo almeno un milioncino mentre tutti gli altri (tutti) beccano più soldi. A occhio.

          • Stefo 22 Settembre 2014, 11:20

            mal ma i soldi era quello che interessava a francesi ed inglesi alla fin fine mal…tutti i discorsi sul “eh ma voi non vi qualificate e quindi vinchete poi le coppe” erano lo specchietto per le allodole, quello che loro volevano erano la fetta di torta piu’ grande (un terzo a tutti invece che 30-30-40), magari non smettere ma fortemente limitare di dare soldi a fondo perduto a finti professionisti ecc ecc
            mal a me l’idea del Dondi deus ex machina che avrebbe salvato capre e cavoli non convince per nulla, i nodi in campo europeo erano venuti al pettine…Dondi ha regnato in un periodo di fiducia o voglia di scommettere sul rugby italiano da parte degli altri che dopo piu’ di 10 anni in cui loro son cresciuti ma anche i loro costi lo sono ed anche tanto e si son fatti due conti in tasca ed han detto “bon ora basta”.
            E ottolineo che non credo che con altro Presidente sarebbe stato diverso, Dondi, Gavazzi, Munari, Zatta,Amore…chiunque avrebbe avuto zero margine di manovra.

  17. marcoV 22 Settembre 2014, 09:46

    l’articolo di Fumero mi sembra mooolto meglio calato nella realtà italica di questo che, per inciso, a me sembra l’ennesimo tentativo di dare “un colpo al cerchio e uno alla botte”… critico, ma lascio alibi. Evidenzio incapacità dei singoli, ma rimando a problemi più lontani. Sì stiamo facendo schifo, ma alla fine ci sono gli infortuni.
    Se la chiusura di tutto questo bell’articolo è questa: “Buttare il bambino con l’acqua sporca è un rischio che c’è ed è molto alto e sparare nel mucchio è la cosa meno indicata da fare, soprattutto se si fa sull’onda emotiva di una serie di alcuni risultati negativi” allora mi chiedo se non ci stiamo prendendo in giro…
    la solita malsana paraculaggine…!

    • marcoV 22 Settembre 2014, 09:47

      sorry, volevo commentare il post di @Burroughs, qui sopra!

    • Paolo 22 Settembre 2014, 10:07

      Ciao, perdonami se intervengo, ma sai quella “malsana paraculaggine”…
      Sei padrone di pensarla come ti pare, magari rispettando anche le opinioni altrui.
      Io penso che nel nostro movimento ci sia la necessità di cambiare davvero tanto. Tutto? No, ma capisco che vedere il mondo in bianco e nero è un po’ più semplice e pure più affascinante. Se Zebre e Treviso perdono ci sarà sicuramente una qualche responsabilità federale, ma pure a livello di giocatori e tecnici delle due squadre. Ripeto: se le due franchigie avessero vinto solo un paio delle loro prime partite di quest’anno l’andazzo e il “clima” sarebbe molto diverso. Quello che non cambierebbe è il panorama che fa da sfondo e io, molto modestamente, dico che quello che conta è proprio quel panorama

      • marcoV 22 Settembre 2014, 10:37

        Grazie Paolo per l’intervento. Il mio era evidentemente di spalla… aggiungo due cose soltanto, perché ci si potrebbe dilungare all’infinito, vista l’ampiezza dell’orizzonte dei problemi del rugby italico, dall’alto livello alla base:
        1) “se le due franchigie avessero vinto solo un paio delle loro prime partite di quest’anno”. Un bel problema è che non ci sono nemmeno andate vicine (tra chi era a Parma non tutti hanno visto una partita “buttata via” dalle Zebre…). Vittorie o prestazioni convincenti (che non sono arrivate) ad inizio di questa stagione avrebbero sicuramente dato dei segnali positivi di inversione di rotta; ovviamente sto parlando soprattutto di un problema mentale, che c’è, e che porta a vedere alcune prestazioni e atteggiamenti che due-tre anni fa non vedevamo. Sarebbero state un bell’indizio per pensare che gli staff e le rose delle celtiche sono adeguate; che, sì, c’è da crescere e migliorare, ma qualcosa di buono c’è e la voglia di dimostrarsi a livello è grande. Il problema è che si vede poco di tutto questo, ad oggi!
        2) I problemi più profondi ci sono da anni, ma forse sta finendo la pazienza, perché di esempi virtuosi da cui provare a copiare ce ne sono, ma la sensazione è che le scelte non vengano fatte sempre in nome del bene del movimento e del rugby italiano. Ed è questo che più spazientisce chi fa parte di quella base.
        3) E’ vero: il mondo in bianco e nero è più facile, ma nemmeno continuare ad assolvere e a sopportare chi ha perpetuato errori o si è manifestato nella sua incompetenza non è sintomo di grande intelligenza. Quindi la domanda che mi faccio (una risposta me la sono data da mo’, e spero di sbagliarmi) è questa: ci sono le competenze, nel movimento o, ancora meglio, al vertice dello stesso, in grado di portarci fuori da questa palude/bonaccia/sabbie mobili in cui ci siamo cacciati?

        • luis 22 Settembre 2014, 14:26
        • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:16

          @marcoV, secondo me, come dicevo anche nel mio intervento di sotto, si deve scindere il problema delle prestazioni sul campo delle nostre franchigie dalla gestione dell’Alto Livello…

      • Stefo 22 Settembre 2014, 10:48

        “se le due franchigie avessero vinto solo un paio delle loro prime partite di quest’anno l’andazzo e il “clima” sarebbe molto diverso. Quello che non cambierebbe è il panorama che fa da sfondo e io, molto modestamente, dico che quello che conta è proprio quel panorama”
        Probabile che il clima sarebbe diverso pero’ allora visto che concordo al 1000000% che quello che conta e’ il panorama di sfondo meglio che non siano arrivate se no si sarebbero fatte illusioni come successo in passato…ad un certo punto se si concorda che la gestione generale non specifica e’ deficitaria per sperare che qualcosa cambi bisogna che si sbatta il muso sull’amara verita’.

        • Paolo 22 Settembre 2014, 10:58

          e questo è un bel punto di vista

          • Stefo 22 Settembre 2014, 11:12

            Era ironico come commento?

        • Hullalla 22 Settembre 2014, 11:52

          Io non sono per il “tanto peggio, tanto meglio”. Mi piacerebbe che chi di dovere vedesse chiaramente le cose che non vanno bene anche se c’e’ qualche exploit ad addolcire un po’ le amarezze.
          Evidentemente sono folle.

          • Stefo 22 Settembre 2014, 13:24

            Hullala problema chi di dovere appena puo’ spazza la polvere sotto i tappeti, usa alibi all’infinito aspettando la botta di mulo o exploit per farsi bello e dire che tutto va bene…e’ bastata una stagione con un record W-L del 50% per far urlare “la prossima stagione andiamo ai PO”, un paio di vittorie al 6N per far pensare che si era arrivati allo stesso livello, che si nasconde da anni dietro agli 80mila per gli AB.
            Il problema e’ che chi di dovere nasconde la testa sotto la sabbia sapendo di farlo…le cose non cambieranno mai se non si tocca il fondo mi sa ed anche li’ si ricercheranno gli alibi, l’addossare le colpe ad uno o due persone (probabilmente gli allenatori).

  18. gsp 22 Settembre 2014, 09:55

    Molto daccordo con l’articolo. Aggiungo solo che la colpa della smobilitazione di Treviso é di Gavazzi, perché lui avrebbe dovuto impedirla. Soluzioni tipo contratti ponte e centralizzati ce ne sarebbero state. É colpa sua se non é intervenuto prima se una squadra da 4mln di contributo fa il mercato all’insegna del ‘meno nazionali’.

    Ha ragione AdG quando dice che il problema é che una base dilettatistica é chiamata a decidere del movimento pro spinto e ma che non sa che cosa é il pro (anche a Treviso al Max si conosce il pro di 10 anni fa, figurarsi gli altri). Ma la colpa storica viene dall’altro. Il professionismo segue il flusso dei soldi e se quello viene dall’alto, idem per il professionismo. Se arrivasse una botta di c..o tipo BT, io spenderei tutto oggi sulla formazione a tutti i livelli, con gente pagata per lavorare ed insegnare.

    C’é poi lo stato di lotta permanente con i club, che però non produce e non impone nulla. Petulanza continua e costante ma senza prendere alcuna decisione drastica e necessaria.

    • gsp 22 Settembre 2014, 10:39

      C’é cmq un vantaggio che sarebbe bene ad iniziare a sfruttare. Copiare dall’estero soluzioni applicabili. Certo un lavoro che non tutti hanno le capacitá di fare, ma che si può e deve fare.

  19. Gigi da Dolo – Ve 22 Settembre 2014, 10:03

    Assurdo questo immobilismo dirigenziale.
    Tratto dall’articolo, verso la fine ” La “pancia” è nemica della freddezza e delle decisioni ragionate e l’Italia rugbistica ha bisogno come il pane delle ultime due. ”
    Sono tantissimi anni che si ragiona e non si segue l’onda emotiva.
    Sarebbe ora di cambiare dirigenza, continuando su questa strada si otterranno questi risultati.
    Devo dire che sono d’accordo con quanto scritto nella parte precedente dello stesso articolo.

  20. gsp 22 Settembre 2014, 10:05

    Sulla competitivitá delle celtiche. Non mi aspetto molto altro se una squadra intera, compreso reserve gioca tra francia ed inghilterra. É una scelta stupida secondo me di Gavazzi.

    Ma credo anche che se le celtiche tengono la barra dritta e si lavora con costanza tra due anni potremmo avere una nazionale più o meno all’estero (considerando anche i ritiri) e due squadre competitive in CL. E potrebbe essere un passo avanti. E cmq per competitive, intendo nel gruppone di bassa classifica a vincere 5/6 partite l’anno.

    • Stefo 22 Settembre 2014, 10:40

      gsp se l’obiettivo e’ una nazionale piu’ o meno all’estero e due franchigie da 5/6 vittorie all’anno…beh allora forse la CL diventa veramente superflua per quello che costa.

      • gsp 22 Settembre 2014, 10:49

        Ed infatti, io ho detto che é una scelta che non condivido. Ma ad oggi é così, é un cambiamento rispetto al passato, e bisogna tenerne conto quando nei giudizi sulle nostre in pro12, sulla nazionale, sugli alibi…

      • Giovanni 22 Settembre 2014, 11:31

        Inoltre il mondiale arriva tra 11 mesi, non tra 2 anni!

      • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:19

        ma senza CL non permetti a tanti giocatori italiani di giocare a certi ritmi e a certi livelli, se torniamo al Super 10 sarebbe ancora peggio…

  21. marcoV 22 Settembre 2014, 10:12

    Per giudicare l’attuale stagione di TV e Zebre è ovviamente presto, ma per favore non parliamo di “onda emotiva di una serie di alcuni risultati negativi”, perché proprio non esiste. In primis perché non siamo davanti ad ALCUNI risultati negativi, ma (come evidenzia anche Stefo) ad un trend oggettivamente negativo e preoccupante, all’interno del quale ci sono state SPORADICHE eccezioni (non ALCUNI scivoloni).
    Quindi, più che di commenti “a caldo” o “di pancia”, potremmo parlare dell’esasperazione a vedere il nostro “alto livello” in piena caduta libera in termini di prestazioni, capace di offrirci… che cosa? Ad essere eufemistici diremmo prestazioni assai povere di contenuti tecnici, tattici, agonistici ecc. La realtà parla di operazioni elementari eseguite in modo imbarazzante, soprattutto in difesa. Vedo la sintesi di Scarlets-Benetton ed è un colpo nei maroni. Il problema è che non è un problema di Treviso… Certo, nella partita di Llanelli erano i biancoverdi ad esibirsi in tentativi pigri, molli e distratti di fermare avversari che fanno le cose più semplici e basilari del rugby. Ma le stesse scene le abbiamo viste in Nazionale o, talvolta, anche alle Zebre (in realtà mi vengono in mente partite così solo nel loro primo anno celtico).
    Allora che facciamo? Se dopo poche fasi si è in balia degli avversari, vien da pensare si è pronti per ritmi più bassi di quelli celtici o del 6N. Parlare di piano di gioco, scelte tattiche ecc. diventa superfluo quando ti dimostri semplicemente di un livello diverso, come spesso è stato in Nazionale e in CL.
    Come siamo arrivati a sto punto? Perché è vero che ci sono problemi profondi e altri contingenti, ci mancherebbe… Però io son convinto ci sia un problema anche nella testa di alcuni atleti del nostro “alto livello”. E a quello credo la responsabilità sia in buona parte della gestione Gavazzi, che si sta dimostrando molto più che deludente e insufficiente. La definirei avvilente, sconcertante, offensiva del lavoro altrui. Distruttiva.
    Ripeto: i problemi di fondo ci sono e non sono imputabili solo all’attuale presidenza, ma siamo sicuri che l’inadeguatezza della gestione-Gavazzi non sia fortemente complice dei risultati e delle prestazioni di queste due ultime stagioni!??

  22. Emy 22 Settembre 2014, 10:19

    L’articolo di Fumero, evidente punto di partenza di questo, secondo me non fa una grinza: crudo, asciutto e pieno di cose vere, che poi sono le cose che si vedono chiaramente e che in tanti pensiamo.
    Vero che non è mai giusto dare tutte le colpe ad una sola persona, ma è altrettanto vero che questo fa un po’ parte dell’italico malcostume di voler comandare e di essere riconosciuti come “capi” ma senza volersi assumere le proprie responsabilità: se le cose vanno bene è merito mio, se vanno male è colpa degli altri, ai quali però gli ordini li do sempre io.
    E’ sconcertante la prosecuzione nell’errore madornale e ormai assai pluriennale di circondarsi di persone, anche in ruoli chiave, che non vengono giudicate in base ai risultati: sono manager di che cosa, se non devono rispondere del loro operato? Posso spendere tutti i milioni del mondo in qualsiasi cosa, ma se lascio decisioni fondamentali in mano a gente che ha già ampiamente dimostrato di lavorare male, è come buttarli nel cesso e tirare la catena e non vado da nessuna parte.
    Ci sono errori di gestione così macroscopici che li vede anche un bambino, eppure si perpetuano nei secoli dei secoli. E ora sono pure finiti i soldi!
    Il rugby nazionale dovrebbe essere un sistema, basato su programmazione (ma come si scrive?), studi sul lavoro da fare sia breve che a medio che a lungo termine, organizzazione dello stesso, fissare obiettivi, lavorare per raggiungerli e, se non arrivano, correggere e agire di conseguenza. Ed invece, si cammina sempre nella stessa direzione, si va a sbattere contro un palo, ma non si cerca di aggirarlo o spostarlo: si continua a sbatterci contro, sperando che prima o poi il palo si sposti.
    L’Eccellenza è stata disintegrata, il pro12 è un disastro, la nazionale è nel mezzo di un potenziale filotto di sconfitte da record e ha davanti la prospettiva di un mondiale da piangere, è stata persa l’occasione del 7 olimpico, il movimento è alieno dall’alto livello ed è la sua parte migliore, nel suo andare avanti con voglia, fatica, passione e, in diversi casi, anche competenze che ai piani alti si sognano. E che non si meritano, ma per fortuna il rugby italiano è assai migliore di chi lo governa e di chi decide per esso. E questa è probabilmente l’unica cosa che ancora lo fa esistere.

    • gsp 22 Settembre 2014, 10:35

      Daccordo su tutto, compreso la chiosa.

      Sull’eccellenza però, io penso che chi vuol far credere che una eccellenza anche a 8, con neo promosse competitive, é fattibile, secondo me prende in giro la gente. L’eccellenza come la conoscevamo é finito da un pezzo e non possiamo permettercela.

      • Emy 22 Settembre 2014, 10:53

        E’ sicuramente vero: l’Eccellenza “che fu”, che già era in declino, è stata poi definitivamente cancellata dalla creazione delle celtiche, che si sono prese squadre, giocatori e soldi. L’Eccellenza è stata un vero, per quanto modesto, massimo campionato nazionale finchè, per l’appunto, ci giocava gente che andava in nazionale, ha in qualche modo retto quando c’è stato l’esodo verso l’estero, ma è stata poi annientata dalle franchigie. Probabilmente andava fatta una serie e concreta riforma già da quel momento. Ed invece, non solo non è stata fatta, ma siamo finiti anche a vedere un aumento del numero delle squadre (!), un campionato dispari (!!!), poi una nuova riduzione a 10 ma con iscrizioni da mettersi le mani nei capelli. Sicuramente un campionato a 8 non farà risorgere un qualcosa che non esiste più, ma io sarei comunque favorevole: se non altro sarebbe probabilmente l’unico modo per fare quella scrematura che a tavolino nessuno si prende la briga di fare. E approfitterei della riforma fatta in A, che suddivide la seconda fase in “promozione” e “salvezza”, per fare ancora qualche modifica e far incrociare, in una qualche sorta di fase finale, le compagini dei due campionati.

        • gsp 22 Settembre 2014, 13:55

          Emy, la riduzione del campionato ad 8 e’ basata su due argomenti principali.

          a) si concentrano gli sponsor, che pero’ io dubito fortemente perche’ uno che investe a Recco non e’ detto voglia investire a Prato.

          b) si concentrano i giocatori. pero’ questo vuol dire spostare giocatori e famiglia e dargli stipendi in modo che possano permttersi vitto ed alloggio. e quindi stai parlando di nuovo di professionisti che e’ esattamente quello che non possiamo permetterci, ehc evede ogni anno societa’ fallire.

          Una soluzione intermedia sarebbe un limite max di giocatori pagati (magari 5), piu’ un numero pagati (e quindi scelti) dalla FIR. ma il resto non puo’ non essere un rimborso spese perche’ non possiamo permetterci altro.

    • Stefo 22 Settembre 2014, 10:38

      Bravissima Emy come sempre lucida e concreta nelle analisi.

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:24

      Purtroppo c’e’ anche la malsana abitudine italiana di non voler far niente e di aspettarsi che i “capi” risolvano per noi tutti i problemi.
      Non e’ che una malsana abitudine faccia sparire l’altra.

  23. Paolo82 22 Settembre 2014, 10:31

    Io chiedo alla luce dei risultati delle due franchigie in Pro 12: come fà una federazione trovare un canale tv disposto a trasmettere partite del genere? e come fà poi il canale tv a trovare degli inserzionisti disposti ad acquistare spazi pubblicitari?

  24. fracassosandona 22 Settembre 2014, 10:45

    Nessuno si aspetta una vittoria da Treviso prima dei derby di Natale.
    La nazionale di brunel non vincerà neanche un tm a novembre e dubito possa impensierire gli avversari al 6n.
    Obiettivo massimo è il terzo posto nel girone al mondiale, sempre che non ci si faccia fottere dai rumeni.
    Downgrade su tutti i fronti…
    Non impossibile che le altre cinque europee ci escludano dal rugby che conta a livello di nazionale e di club per manifesta inferiorità e, soprattutto, per non regalare i loro soldi a noi che ci sediamo a tavola con loro senza portare nemmeno il vino o il dessert.
    Cercate di farci la bocca perché non credo andrà molto diversamente.
    Ps: non sono un pessimista, solo stramaledettamente obiettivo.

    • hyperion 22 Settembre 2014, 11:44

      Analisi amara ma veritiera sottoscrivo e quoto.
      Ma cercare di copiare che so il lavoro fatto dall’Argentina nel riformare il movimento no,fa troppo schifo,vero?

      • Hullalla 22 Settembre 2014, 12:05

        Ma tu credi che ci vogliano tre mesi per mettere su un movimento di base come quello argentino??? Sarebbe un cambiamento che mi piacerebbe moltissimo, ma durissimo da portare a compimento.

        • hyperion 22 Settembre 2014, 15:30

          Caro Hullalla l’importante sarebbe poter cambiare strada da subito, straconvinto che alla lunga i risultati arriverebbero anche se non immediati …..

          • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:26

            allora siamo d’accordo – la difficolta’ sarebbe convincere il movimento che vale la pena fare la traversata del deserto, perche’ non sarebbe certo indolore e i risultati non sarebbero certo migliori, eper diversi anni….

    • western-province 22 Settembre 2014, 15:40

      condivido abbastanza ma,
      l’argentina dopo il rugby championship porterà la seconda squadra per i TM, quindi incrociamo le dita
      a mio parere non siamo così inferiori agli scozzesi, anche lo scorso 6N la partita è stata buttata via dall’Italia con un disastroso calo di concentrazione, in più non credo che ci cacceranno via perchè 5 partite in più a torneo fanno comodo alle TV e a riempire gli stadi anche se il risultato è già scritto

      • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:27

        allora magari creeranno un sistema di ripartizione degli utili dove i risultati sul campo sono ancora piu’ importanti per avere una fetta piu’ grossa…

      • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:25

        @wp, veramente l’Argentina l’anno scorso senza 10 titolari ci ha battuto all’Olimpico…inoltre i Pumas di Novembre saranno un mix tra giocatori che hanno partecipato al Rugby Championship ed esperimenti, quindi non proprio una “seconda squadra”…non è semplice per niente, inoltre se gli argentini manterranno questa striscia positiva di prestazioni (vedi TM di Giugno e partite attuali) e noi giocheremo come nel tour estivo allora non avremo proprio scampo…

  25. Hrothepert 22 Settembre 2014, 11:24

    Bell’ articolo Paolo, equilibrato così come gli interventi di Emy, Stefo e gsp: tutto come al solito non è cambiato nulla, sono ormai svariati anni (sin dai tempi del “Grillotalpa”) che ciclicamente ritornano gli stessi discorsi, la cosa che mi stupisce è che nella generalità non si è ancora arrivati ad elaborare il fatto che, al netto di errori di gestione di chi ha guidato e guida attualmente il movimento e che hanno in parte, ma non così troppo come tanti pensano, sicuramente inciso, il movimento Italiano è questo né più né meno, il Rugby in Italia è uno sport di nicchia, purtroppo seguito e praticato da quattro gatti, a parte in qualche località del Veneto i ragazzi (ed per loro i genitori) sperano al 90% di diventare calciatori il resto del 10% è suddiviso tra gli altri sport capitanati da quelli che vorrebbero diventare Valentino Rossi a scendere.
    Quante volte nel corso degli anni ci siamo trovati a ripetere che si sarebbe dovuto cercare di introdurre il Rugby come disciplina nelle scuole, come avviene in zone della Gran Bretagna, ma qui non ci sono né la volontà né le possibilità, quindi, in conclusione, massimo rispetto per chi con tanta passione e sacrifici di energie, tempo ed anche economici si dedica al rugby di base ma che, con la pochezza del “materiale” a disposizione, i miracoli non li può fare, la qualita dell’ alto livello viene da se che è una naturale conseguenza. Prima tutti prenderanno atto che senza un molto improbabile cambiamento radicale la situazione è questa e meglio sarà, vivranno meglio senza stare a rodersi il fegato e a farsi il sangue marcio.

    • Stefo 22 Settembre 2014, 11:37

      Viao hro allora sei vivo nonostante il risultato del referendum…ma soprattutto non ti sei dato alla macchia dopo aver fatto gesti inconsulti alle insulse…tiro un sospiro di sollievo ero preoccupato.

      Hai ragioni quando parli di sport di nicchia ecc pero’ se le cose alla base e nella diffusione dello sport non funzionano sara’ ben colpa del fatto che non si fanno queste cose?Sara’ sempre il solito discorso ma quando si imparera’ la lezione?Quando si cambiera’ la politica?
      L’altra settimana chicchierando sul blog con rabbi notavo una cosa, l’accettazione con cui la sconfitta col Giappone e’ stata presa sia dal pubblico che dalle istituzioni. Non parlo dell’analisi della partita ed eventuali critiche a Brunel, ma il discorso generale “loro son cresciuti tantissimo in questi anni” ecc…ok vero sono cresciuti tantissimo come movimento e di conseguenza la NAzionale ma cio’ significa anche che l’Italia non e; cresciuta o non e’ cresciuta allo stesso ritmo e questo nonostante palanche di soldi spesi in alto livello, CL, Accademie ecc…al di la’ dei meirti indiscutibili dei giapponesi ci si dovrebbe porre delle domande perche’ il gap con chi sta sopra non e’ diminuito e si e’ legati ancora a sporadici exploit mentre il gap con alcune nazioni che stavano/stanno sotto si e’ accorciato…no invece accetazione, come se fosse naturale come risultato ed allora la cosa diventa preoccupante perche; vuol dire che ormai ci si sta accontentando senza avere mire di crescita.

      • Hrothepert 22 Settembre 2014, 11:50

        Stefo lasciamo stare l’ esito del referendum che non l’ ho ancora superato; qui c’ è stato il momento di crescita e sviluppo in determinate circostanze e le nazioni che ci stavano davanti facevano esattamente lo stesso discorso che fai tu in relazione alla sconfitta col Giappone, le condizioni adesso sono cambiate e noi, in questo momento, non siamo pronti e non abbiamo la capacità e la possibilità per reggere il passo, purtroppo l’ Italia, ma come lei quelle che la seguono nel Ranking, non ha un movimento tale da poter avere una continuità di risultati, vedrai che il calo tra qualche anno colpira anche i nipponici e magari sarà il turno di qualche altra di affacciarsi per qualche tempo alla ribalta.

          • Hrothepert 22 Settembre 2014, 12:15

            Che gente senza…cuore!!!!! 🙁 😉 🙂

          • Giovanni 22 Settembre 2014, 12:20

            @Hrot: sto organizzando con @jock di andare a vedere Ita-Saf a Padova il 22 novembre prossimo: ti unisci a noi?

          • Hrothepert 22 Settembre 2014, 13:02

            Veramente ero più orientato ad andare a Genova (per questioni di vincinza territoriale e perchè location gradita a mia moglie, che posso sguinzaglire in città, insieme alle onnipresenti..insulse, mentre io vado alla partita trascinandomi dietro il marito dell’ insulsa bona!!) per la partita con i Pumas.
            Comunque grazie dell’ invito.

          • ginomonza 22 Settembre 2014, 14:53

            Allora hro ci vediamo a Genova?

          • gsp 22 Settembre 2014, 15:02

            attento a Gino Hro, che si fara’ scudo con l’eta, e poi di sorpressa attacca ed azzana l’insulsa bona.

          • ginomonza 22 Settembre 2014, 15:43

            gsp nessun problema sono in perfetto stato di conservazione : appena uscito dal frigorifero 🙂

          • Stefo 22 Settembre 2014, 18:24

            Il problema Hro e’ che tu pensi di andare alla partita ma se ti porti dietro moglie ed insulse ti troverai bloccato in una qualche mostra sul futurismo portoricano o ancora peggio sulla visione della versione integrale di Imitation of Christ di Andy Warhol

          • gsp 22 Settembre 2014, 20:19

            E trova @san e @rabbi con gli occhiali falsi e giacca di velluto che fanno i fighi. 🙂 🙂

          • Hrothepert 22 Settembre 2014, 23:50

            Perchè no gino?! Ne ripaliamo piu avanti.

          • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:29

            @Hroth, molto probabilmente a Genova per i Pumas ci sarò anch’io, poi ci organizziamo dai, così mi presenti pure l’insulsa bona…
            @gsp, ok per le mostre, ma sempre dopo le partite di rugby, che scherziamo?

    • il carogna 22 Settembre 2014, 11:42

      Quale potrebbe essere” l’improbabile cambiamento radicale” ( se c’è ) visto che siamo solo a metà mandato ? (sigh sigh, sob sob)

      • hyperion 22 Settembre 2014, 11:51

        Nessun cambiamento almeno per i prossimi 2 anni,quando l’osso sarà spolpato e gettato via probabilmente ci libereremo dei parassiti,chi raccoglierà l’eredità,spero gente competente,potrà fare solo bene.
        Quindi prepariamoci ci vorranno almeno 5/7 anni per arrivare ad alti livelli.

      • Hrothepert 22 Settembre 2014, 12:00

        Forse non mi sono spiegato, il cambiamento non è riferito alle politiche decisionali di Gavazzi e della FIR ( al posto di Gavazzi puoi metterci Munari, Zatta, Dondi, San Isidro o chi vuoi tu il risultato cambia di poco), se non in minima parte, ma alla condizione culturale (sportivamente parlando) in cui il movimento Rugby italico si muove.

        • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:31

          no, con me al potere cambia tutto! peccato che la LOV abbia perso le elezioni di Giugno…

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 12:03

      Portare il rugby nelle scuole e’ un sogno difficile (c’e’ da cambiare non solo la struttura del rugby di base, ma anche quella delle scuole italiane) ma non impossibile. Il problema e’ che bisognerebbe puntarci TUTTO (lasciando quindi pardere praticamente tutto il resto…) e non due bagigi (dati in mano a Tullio Rosolen).

      • Hrothepert 22 Settembre 2014, 12:12

        Non solo Hulla dovresti cambiare anche la testa della mamma di (per fare un esempio) Lucca che piuttosto che mandare il figlio “picchiarsi nel fango” lo iscrive ad un corso di danza classica o di badminton o del babbo di Nocera Umbra (sempre un esempio a caso) che spera che il figlio finisca in serie A e sposi una modella o cubista conosciuta in una discoteca della riviera romagnola!!

        • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:39

          Guarda, visto che ho abitato per cinque anni in Scozia (non nei Borders, ma conunque in una zona dove la squadra a piu’ alto livello e’ regolarmente arrivata ai primi posti del campionato nazionale scozzese), ti diro’ che le mamme Scozzesi non sono meno spaventate dal rugby delle mamme Italiane.
          Per altri paesi non saprei dire con sicurezza, ma non credo che nessuna mamma sia “facile” sotto questo punto di vista. Bisogna pero’ presentare un ambiente di un certo tipo e le mamme possono diventare il nostro miglior agente reclutatore.

      • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 12:15

        Caro@hullalla c’è un solo modo per entrare nelle scuole. Fare dei progetti formativi con al centro lo sviluppo del rugby. Presentarlo al consiglio d’istituto. Se viene approvato e lo fanno con estrema facilità, se è ben congegnato, ci sono due strade:
        1) se qualcuno “slinge” all’interno del consiglio la scuola lo fa nelle ore curriculari, obbligatorio epr tutti
        2) se ha solo l’approvazione , ma non il finananziamento è fatto sula base dell’adesione volontaria dei ragazzi ( e delle famiglie)
        In ambedue i casi servono istruttiri preparati che non ci sono.

        • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 12:16

          Spinge e non slinge
          istruttori e non istruttiri

        • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:49

          Quando ero ancora uno studente sono andato molto nelle scuole e so bene come funziona.
          Purtroppo come molti ero un volontario pieno di entusiasmo e buona volonta’, ma non potevo certo definirmi un istruttore preparato.
          Gli istruttoi preparati invece ci sono o ci potrebbero essere senza troppa difficolta’ (indizio: si laureano all’ISEF), ma per avere un impatto numericamente importante sulle scuole bisogna pagarli (se sono preparati, vuol dire che hanno investito nella loro formazione e gli investimenti si devono ripagare!).

          Allora bisogna che, anziche’ pagare gli stranieri per la prima squadra (di sessantacinquesima categoria, ma che comunque in Eccellenza o in serie A ti danno una certa qual sicurezza di risultati), bisogna che TUTTE le risorse del club vadano al rugby di base, per molti anni. Lo stesso si puo’ dire anche a livello federale / nazionale: dei dieci milioni (dico un numero a caso) che vanno alla nazionale, si lasciano solo quelli per le trasferte e niente premi partita, alche l’allenatore della nazionale si deve prendere 50 o 100 mila euro all’anno.

          In questo modo avremmo un vero e duraturo impatto sulle scuole e una base solida per la crescita (e’ la ricetta -dura, durissima) che ha messo in pratica la mia societa’ a suo tempo, con ottimi risultati, ma dopo 10-15 anni….).

          Saremmo capaci in Italia di fare una traversata del deserto del genere??? O alla prima sbandata avremmo un’ondata di pugnalate alle spalle?
          Io non ho dubbi.

          • Stefo 23 Settembre 2014, 10:57

            @ Hulla sul primo aspetto, quello che scrivevbo l’altro giorno ad AdG: i rugby development officers come altrove, gente preparata, che viene pagata per fare quel lavoro…e sottolineo di nuovo per non venir frainteso (non da te hulla) che cio’ non vuole sminuire i volontari che sono importantissimi ma perche’ si mettano su una serie di programmi scolastici non uno o due qua e la’ serve gente professionista e che fa questo per lavoro.

          • Hullalla 23 Settembre 2014, 22:43

            Si, ma per pagare loro non si possono pagare i giocatori delle prime squadre, perche’ le risorse sono per forza limitate.

  26. gian 22 Settembre 2014, 13:51

    comunque sia, chi diceva che le cose non andavano bene, ha sempre detto che i risultati non dovevano ingannare e che una crescita, con la CL e la professionalizzazione dei giocatori top, era dovuta e naturale (un po’ meno il loro calo di performance nell’ultimo anno) e doveva essere l’occasione per cambiare perché dietro le cose non funzionavano, le gestioni precedenti hanno fatto cose buone per il rugby, ma hanno iniziato a considerare solo l’alto livello importante e tutti hanno criticato tali scelte, nella gestione attuale si è continuato e perseverato in questa linea, anzi con la creazione delle accademie e compagnia cantante ha accelerato ulteriormente l’allontanamento dalla base declassando ulteriormente il domestic, e tutti hanno detto che è un’errore e prima o poi l’avremmo pagata, nonostante qualche buon risultato, se il vertice non lo vuole capire, non andiamo da nessuna parte, ogni tanto sperare di essersi sbagliati non è falso trionfalismo.
    non creiamo giocatori di qualità, non è vero, i nostri all’estero giocano quanto se non di più degli altri e sono importanti nelle squadre;
    il nostro domestic fa schifo, non ho confronti con gli altri celtici, quindi non ne parlo, ma le nostre domestiche sono a livello superiore di nazionali A di nazioni emergenti che tutti indicano come gli spauracchi della nostra nazionale maggiore;
    non c’è leva, non so in giro, ma l’iniziativa rugby tots, che in francia fanno all’interno delle materne come attività psicomotoria e tutti a dire che bravi, qui a padova stà ottenendo un successo pazzesco confrontabile con i migliori movimenti, quindi la possibilità c’è eccome di prendere ragazzini, forse il problema è che bisogna prima costruire e rafforzare dove il bacino c’è e poi attaccare i nuovi mercati e lasciar fare a chi sa fare le cose;
    la CL è fondamentale perché con i club non potremmo competere, non è vero, se nel nostro campionati girassero soldi (penso ne basterebbero 5/6 mil a squadra top e 3/4 le altre), saremmo più performanti sia delle zebre che del treviso degli ultimi anni, vero che i soldi non ci sono quindi è un discorso che lascia il tempo che trova, ma se penso ai 40 milioni di budget (fatti con il nulla, quindi pensa quanti ne avremmo con la televisione che paga per la trasmissione di campionato e coppe), per quanto sia contrario agli sponsor di stato, avendone dati 2/3 a 8 squadre, saremmo messi decisamente meglio

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 22:55

      Avendo toccato con mano e facendo riferimento a squadre italiane che entrambi conosciamo bene, per capirci, il Mirano di serie A degli anni di Colleselli, Zanato e Stocco sarebbe un serio candidato alla vittoria del campionato nazionale scozzese.

  27. Sidepass 22 Settembre 2014, 14:24

    Riguardo Munari.
    Presidente subito e carta bianca su tutto per quanto mi riguarda.
    La FIR deve ancora capire che il primo passettino per la ricostruzione è legare l’ accademie ai club; purtroppo forse non sivuole ricostruire.
    Sembra come la politica, qua nessuno fa niente e si spera che l’ Europa faccia sempre il miracolo (vedasi partecipazione alla CL e al 6N con relativi finanziamenti) e ci tolga dalle castagne; ma evidentemente non funziona così e i risultati parlano da se. Mi piacerebbe che il board del Sei Nazioni mandasse una prima lettera di avvertimento a questo punto, perchè forse è l’unico modo per far svegliare qualcuno dall’ illusione in cui vive.
    Se continui a fare sembre le stesse cose è difficile che le cose cambieranno, probabilmente bisognerebbe farla propria questa frase.

    • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 14:34

      Scusa, ma tu, hai parlato con Munari?

      • Sidepass 22 Settembre 2014, 15:04

        Prego? Non capisco il senso di questa domanda.

        • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 15:19

          Sei il suo procuratore? a che titolo lo tiri in ballo?

          • Sidepass 22 Settembre 2014, 15:47

            Bisogna avere un titolo per parlare di qualcosa o di qualcuno che di lavoro ha fatto il dirigente sportivo di una squadra di rugby in un blog di rugby? Mi spieghi perchè non capisco.

          • Alberto da Giussano 22 Settembre 2014, 15:59

            Direi proprio di sì visto che gli proponi di fare il presidente della FIR.

          • Sidepass 22 Settembre 2014, 16:12

            Nel commento c’ era scritto: “Egregio Signor Vittorio Munari le propongo ufficialmente di ricoprire l’illustre carica di presidente della FIR – Federazione Italiana Rugby a partire da ecc ecc.
            Firmato Sidepass – un forumista”.
            Se lei ha letto questo allora potrei anche darle ragione altrimenti penso che non sia nemmeno il caso di rispondere perchè pareva più una speranza che una proposta; se la sua speranza è quella di non vederlo mai ricoprire quel ruolo pace.

    • gsp 22 Settembre 2014, 16:16

      Side, onestamente con tutti i problemi centrali e fondamentali, la proposta di legare accademie ai club, che personalmente condivido, avrebbe un impatto molto, ma molto limitato.

      • Sidepass 22 Settembre 2014, 16:33

        Sono d’ accordo che non risolverebbero il problema, infatti ho scritto primo passettino, per quanto riguardo l’impatto invece penso che se strutturate bene nel periodo a medio-lungo termine potrebbe fare la differenza.
        Il fatto è che non si attua una gestione globale dell’ argomento rugby ma solo parziale e centralizzata; invece bisognerebbe sfruttare il know-how di tutte le entità che fanno parte di questo mondo.

  28. San Isidro 22 Settembre 2014, 17:12

    Allora qui si deve scindere il problema delle prestazioni sul campo delle nostre franchigie dalla gestione dell’Alto Livello…
    Partiamo dai risultati sul campo, come dicevo anche ieri naturalmente tre sconfitte su tre con 0 punti in classifica per entrambe non è un bel segnale, tuttavia proprio perchè siamo alla terza giornata non dobbiamo allarmarci, d’altronde le squadre che sono immediatamente sopra di noi non è che abbiano fatto così meglio, come i Dragons con soli 2 punti…non mi aspetto chissà quali risultati per Zebre e Treviso quest’anno, ma qualcosa di buono sono sicuro che arriverà…di certo una serie così negativa non è da giustificare, ma ci sono anche diversi fattori…la franchigia federale ha un elevato numero di infortunati ed acciaccati che indubbiamente ha condizionato la qualità dei vari XV schierati fino ad ora (poi fare una rosa di Pro 12 con sole 6 terze linee di ruolo è stata una scelta scellerata), la Benetton d’altra parte paga l’assenza di un’amalgama che ancora si deve costituire vista la rivoluzione estiva (e anche nella campagna-acquisti del Treviso ci sono state alcune scelte scellerate, )…una cosa però davvero preoccupante (stando anche agli highlights di Scarlets-Treviso) è la difesa di entrambe le franchigie, mi chiedo perchè non ci sia un tecnico che curi solo difesa sia a Parma che al Monigo, d’altronde i nostri team hanno uno staff tecnico meno profondo rispetto a quello delle altre franchigie di Pro 12 e questa è un’altra cosa che non si capisce…vediamo che succede ora in casa con l’Ulster per i bianconeri e a Newport per la squadra di Casellato, se contenessero i passivi e agguantassero il punto di bonus difensivo sarebbe già tanto…
    Secondo punto, il governo del massimo livello del nostro rugby…beh, a me pare che è dall’inizio della nascita di questo blog che stiamo sempre a parlare delle stesse cose…ho sempre detto che sono favorevole alla Pro 12 e al mantenimento di un Alto Livello, ma parallelamente era necessario che la FIR creasse una struttura di supporto alle franchigie, esattamente come avviene negli altri Paesi celtici, se siamo entrati in un sistema per franchigie dovevamo cambiare tutto l’assetto del sistema, Zebre e Treviso non devono essere due superteam slegati da tutto, ma devono essere due vere franchigie nel senso stretto del termine…se la FIR non vuole collegare un’accademy u.20 alle franchigie, se non cerca di legare le franchigie al territorio (colleganodole in modo sensato ai club), se se ne lava le mani sul problema dei permit e non vuole fare il doppio tesseramento per gli atleti celtici, così chi non gioca in Pro 12 va a rinfonzare l’Eccellenza con il club d’appartenenza (e in questo modo per me potrebbero orbitare anche 50/60 atleti per franchigia: un gruppo fisso, un secondo gruppo con doppio tesseramento che si allena con la franchigia fino ad un determinato giorno della settimana + i ragazzi di un’eventuale accademy…vedi poi come non sussiste più il problema della profondità della rosa) allora ripeteremo sempre le stesse cose all’infinito…
    I risultati sul campo delle franchigie poi sono responsabilità dei giocatori e degli allenatori, ristrutturare il sistema invece è compito della federazione…

  29. jock 22 Settembre 2014, 17:44

    Altri due anni di questa Presidenza… In ultima, anche ultimissima analisi, sempre, lo scaricabarile finisce alla scrivania di chi presiede, gestisce, amministra, di chi detiene deleghe, poteri di ordinaria e straordinaria o quote di proprietà delle Società e della Federazione. A mio parere.

  30. jock 22 Settembre 2014, 17:49

    @giovanni, a vedere i Bokke, da qui, non viene nessuno. (:

    • Giovanni 22 Settembre 2014, 19:29

      @jock: sto provando ad arruolare gente: sono in trattative con @M. e @ugotruffelli. Terzo tempo a base di sfogliatelle per chi verrà… 😉

      • jock 22 Settembre 2014, 21:15
        • Giovanni 22 Settembre 2014, 21:41

          Non abbiamo molto tempo però. Non so se hai letto il post, ma pare che la prevendita migliore sia proprio quella di Padova…

  31. western-province 22 Settembre 2014, 17:55

    confrontando la nostra situazione con la nostra avversaria diretta (scozia) quello che si vede è che i Glasgow Warriors costituiscono il 60-70% della nazionale e a parte qualcuno (vedi Laidlaw, Jackson, Brown, Gray, Hamilton) il grosso dei giocatori forti scozzesi gioca in patria (e mi sembra anche che abbiano optato per avere una squadra A e una squadra B).

    Noi invece
    1 Rizzo-De Marchi
    2 Ghiraldini
    3 Castrogiovanni-Cittadini
    4 Furno
    7 Barbieri
    8 Parisse
    10 Allan
    15 Masi / Mc Lean
    quasi tutti i giocatori più forti nel panorama italiano sono all’estero, ma quale pretesa abbiamo di essere competitivi in CL
    se si vuole pensare in logica nazionale gli italiani devono giocare il più possibile insieme, magari offrendo contratti centrali ai giocatori più importanti. E magari comprando anche meno stranieri ma forti (in stile Leonard)
    facendo fantarugby (che semplicemente significava non smobilitare e far tornare i nostri a casa)
    con un Benetton così
    15 McLean
    14 Nitoglia/Esposito
    13 Morisi
    12 Masi / Christie
    11 Campagnaro
    10 Carlisle / Allan
    9 Leonard / Gori
    8 Barbieri
    7 Zanni
    6 Favaro / Derbyshire
    5 Minto /Pavanello
    4 Fuser / Furno
    3 Cittadini / Muccignat
    2 Ghiraldini / Giazzon
    1 DeMarchi / Rizzo
    non avrei tanta paura di affrontare il Glasgow Warriors, ne gli Scarlets ecc
    Magari affidando la squadra a Casellato e un bel coach giovane NZ che si vuole fare un po’ di esperienza in Europa (come fece Tana Umaga per dire)

    • jock 22 Settembre 2014, 18:10

      Effettivamente, molto bella, da vedere, così. Di soddisfazione. Leoni, Leoni.

      • ginomonza 22 Settembre 2014, 18:27

        sperando non siano quelli dello scorso anno però.

        comunque smettiamola di parlare di alto livello, il nostro è indecente, come Livello.

        Scherzo eh se no san si arrabbia ( però non troppo 🙂 )

        • parega 22 Settembre 2014, 22:18

          medio livello puo’ andare ?

          • ginomonza 23 Settembre 2014, 00:57

            Volendo 😉

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 23:02

      Una formazione piu’ o meno come quella che hai scritto tu, l’anno scorso e’ arrivata penultima per un punto (dopo essere partita puntando ai play off).
      Il fantarugby non e’ detto che funzioni sul campo. Ci sono tanti fattori che devono girare in un certo modo.

      • Stefo 23 Settembre 2014, 00:19

        Oh per fortuna che qualcuno l’ha fatto notare…non dovrebbe aver paura dei Warriors ma intanto i Warriors si qualificano con regolarita’ ai PO e l’anno scorso sono andati in finale…

  32. jock 22 Settembre 2014, 18:45

    Pessima serata, vecio gino, hai una pessima serata.

  33. aperturalampo 22 Settembre 2014, 20:11

    Arrendetevi siete circondati!!!!

  34. eurobatman 22 Settembre 2014, 20:32

    E dare la colpa anche alle nostre squadre di vertice? Non dovrebbero avere l’interesse ad alzare il livello dei settori giovanili non solo propri, ma anche delle squadre limitrofe per aumentare il livello tecnico e la competitività così da fare emergere migliori elementi, per poi trattenerli in rosa?
    Lasciamo perdere le società più piccole che spesso vuoi per scarsi mezzi, per poca autostima o per un’autoimmagine di sport alternativo, non vanno a competere con gli altri sport (vedi calcio) per riuscire ad accattivarsi sempre più le simpatie dei più giovani tra cui un maggior numero di buoni atleti potenziali. In prospettiva faccio notare che sarà sempre più difficile ingrossare la base perché i nuovi nati sono sempre meno, basta guardare a quante scuole si stanno ridimensionando a causa del precipitare delle richieste di iscrizione.
    La programmazione poi, non può venire solo dall’alto, anzi, dovrebbe cominciare pur sempre dal basso,dalle società. Ma in un ambiente sano questo abbisogna della giusta quantità di “razio” e cultura della programmazione. Il presidente di turno probabilmente proviene da un contesto simile a quello della gran parte delle squadre italiane, nonostante il nome della società. Mi aspetto, quindi, che riproponga ad alto livello le medesime cose che ha visto e vissuto nella propria vita.
    Basta sparare a zero contro il presidente che può essere attaccato per le sue prese di posizione politiche forse, ma un’idea di sviluppo del rugby italiano almeno ce l’ha, per quanto possa essere poco condivisibile sotto taluni aspetti importanti.

  35. gianniRC 22 Settembre 2014, 22:51

    Ok…dopo qualche anno a seguire questo fantastico sito e lasciare un commento qua e là senza mai sbilanciarmi, approfitto del fatto che sono ad un punto, che ancora fatico a focalizzare, tra il moderatamente alticcio ed il fottutamente ubriaco e sparo un poco di stupidaggini.
    Doverosa premessa…ho seguito il rugby in Italia negli ultimi 15 anni ma mai giocato. Ho iniziato ora in Inghilterra a 37 anni in una league amatoriale (6 divisioni 50 squadre, solo il west londinese). Diciamo quindi che il mio è il punto di vista di un appassionato che però non è molto addentro alla politica del rugby italiano (se non per quello che leggo ogni tanto qui) ed alle sue logiche. Non potrei neanche esprimere giudizi tecnici visto che mi pare che il forum è frequentato da ragazzi con anni e anni di attività alle spalle.
    Però certe volte il punto di vista di qualcuno che ha una visione diversa per quanto meno professionale può dare spunti interessanti.
    Punto 1. Paolo ti apprezzo nel tuo lavoro ma sono daccordo con Marco V…quando si tratta di articoli di analisi non ti sbilanci mai, come se hai timore di esporti. Molto politically correct. Ed in questo caso specifico….davvero le Zebre potevano battere Cardiff?
    Punto 2. La Federazione: per me un Presidente che ha questi toni (dichiara pubblicamente che non vuole più vedere e sentire una persona che ha fatto parte della storia di questo sport in Italia) e porta il rugby italiano, e mi riferisco al caso celtico, Dogi, Benetton ecc., ad una situazione come quella di maggio, dovrebbe svolgere un mestiere meno concettuale.
    Trovo inconcepibile poi parlare di diritti TV per la Celtic a settembre. Date mille giustificazioni…soldi…streaming o meno…appeal…ma la verità è che giustificazioni non ce ne sono….sono incompetenti. La Lega Pro di Calcio che non ha appeal manda tutte le partita in streaming online su sportube.tv quest’anno ed i risutati sembrano ottimi. Trovo utopistico pensare che Sky possa comprare il Pro 12 delle italiane di quest’anno visto il livello.
    Punto 3. Ma c’e’ in Italia oggi uno sport dove la programmazione e la competenza delle persone ad esso legato ci fa primeggiare in Europa? (spero nel basket in 5 anni)-La verità è che vuoi per gli interessi personali che non abbandonano mai del tutto i dirigenti,vuoi per l’arroganza di sentirsi superiori e non imparare da chi è maestro (come fa chi ci sta indietro e ci tallona sempre più da vicino) ci fa scendere sempre più verso il basso.
    Vivo una realtà (quella inglese) dove la ricerca del miglioramento è continua….tanto per restare alla FIR provate a vedere quanti bug ha il sito, chiedetevi perchè fino a due settimane non avevo conferma ufficiale dell’orario del test match di Padova e non potevo prenotare l’aereo per me ed amici sudafricani, e perchè annunciano i biglietti in vendita in pompa magna “da questo momento” mentre su ticketone la pagina non è ancora disponibile (e fanculo pure a ticketone che oltre a 2.5 euro di commissione servizi mi fa pagare pure 2.5 euro di stampa@casa…che mi spediscono una cartuccia di inchiostro? metti 5 euro di commissione servizi e basta ma non prendermi in giro)….saranno stupidaggini, ma come dicevo, da semplice appassionato sono magari le cose che ti spingono sempre più a legarti ad uno sport…..

    ora appena mi ricordo il resto continuo…

    • Hullalla 22 Settembre 2014, 23:06

      …ma esiste ancora il Walkabout?…

      • gianniRC 22 Settembre 2014, 23:13

        Diversi sparsi per la città (è una catena)…ma potrei consigliarti alcuni tra i bar peggiori di Caracas a Londra per avventure tipo “Una notte da leoni”…:)

        • Hullalla 22 Settembre 2014, 23:18

          Non ti preoccupare, che ho abitato anche li’ per un po’… e quandoe ro ancora scapolo… uno dei miei preferiti era la Casita de Pepe… ma il Walkabout ()Sheperd Bush, se ben ricordo… un posto comodo per andare dal centro verso West London…) are un classico per i rugbisti…

          • gianniRC 22 Settembre 2014, 23:28

            Guarda dopo le partite e il paio d’ore nei bar delle strutture sportive che hanno qui (fantastiche davvero…sono rimasto meravigliato) ora puntano tutti agli economici Wetherspoon…:)

  36. gianniRC 22 Settembre 2014, 23:10

    Punto 4: Le franchigie….per quanto la Benetton sia stata ricostruita e gli infortuni vari di entrambe (penso però siano da considerarsi per tutte le 12 squadre della Celtic, o no?) le 6 partite giocate fin qua sono obbobriose….non so quale possa essere la cura o le colpe ma scendere in campo in quel modo è fuori da ogni logica. Se Garcia non c’è in questo momento, ti prego Cavinato non farlo giocare per ora per rispetto del ragazzo che è un ragazzo d’oro.
    Punto 5: la Nazionale. Penso che Brunel sia un signor allenatore….come anche coloro che l’hanno preceduto…..raccoglie quello che la base gli mette nelle mani. Che in primavera si sia parlato di un suo possibile licenziamento è un’altra delle cose che non riesco a spiegarmi.

    Detto tutto ciò….siamo ad un anno dal Mondiale…un anno e mezzo fa eravamo tutti gasatissimi per il Sei Nazioni 2013…certe volte il vento cambia in modo imprevedibile…e tutti i ragazzi che stanno giocando all’estero potrebbero tornarci indietro ancora più cresciuti e motivati…e poi rientrerà prima o poi quel numero 7 a cui McCaw può fare una pippa…
    Margini per cambiare qualcosa non ce ne sono! Si va avanti così e si tifa e si supporta la Nazionale, la Benetton e le Zebre.
    Dopo si potranno aprire tutte le tavole rotonde che si ritengono necessarie (con un’analisi completa anche dei risultati delle franchigie di quest’anno).

    Ecco il punto di vista di un appassionato qualunque.
    Buon rugby a tutti

    • San Isidro 23 Settembre 2014, 02:39

      infatti Garcia dopo l’orrenda prestazione di Belfast, in cui per giunta era capitano, è stato accomodato in panchina da Cavinato nel match contro Munster…
      su Brunel, è vero quello che dici, ma su questo mi permetto di copiarti parte di un mio commento al riguardo che avevo scritto un paio di settimane fa:
      “al tour estivo abbiamo avuto un gruppo azzurro con pochi stimoli, molti giocatori hanno affrontato i TM di Giugno senza le motivazioni giuste e la nazionale è mancata di carattere…ovviamente le colpe sono anche individuali dei singoli atleti, ma un allenatore ha pure una responsabilità psicologica, è lui che deve motivare e scuotere i ragazzi, a me non sembra che Brunel sia stato determinante in questo ruolo nelle ultime finestre internazionali…inoltre le scelte tecnico-tattiche sono dell’allenatore e se la squadra non funziona su certi fronti anche il ct ne è responsabile, dunque non condivido più di tanto la teoria che gli allenatori azzurri siano intoccabili, ovvio che poi Brunel lavora con quel poco che ha a disposizione, ma se la difesa dell’Italia da oltre un anno va male e se i giocatori entrano in campo con poca determinazione, oltre che i singoli, mi permetto di osservare anche l’allenatore…”

  37. gianniRC 23 Settembre 2014, 09:40

    Ciao San, si…dicevo Garcia come avrei potuto dire qualcun altro che nei commenti ai vari articoli spunta spesso…ma e’ da almeno 6 mesi che per me non dovrebbe giocare.
    Sono onestamente dubbioso se per i TM di giugno mancavano stimoli o eravamo semplicemente scarsi. Ma la domanda e’: Avresti preso in considerazione tu una possibile sostituzione di Brunel?

    • San Isidro 23 Settembre 2014, 16:29

      Ciao gianni, da Garcia sono rimasto deluso dalle sue prestazioni al 6N, infatti non lo avrei convocato al tour estivo…ad ogni modo per me vale ancora il livello del Pro 12, poi vabbè mi auguro che la brutta prestazione contro l’Ulster sia solo una giornata storta…
      Quanto ai TM di Giiugno, spesso ho notato proprio un’assenza di motivazione da parte di molti, ma anche in generale una poca volontà di imporsi in attacco, qualcuno era anche affaticato e scarico, con le Samoa abbia raggiunto l’apice della bruttezza, con il Giappone lo scandalo, seppure bisogna dar merito ai nipponici di aver dato l’anima contro di noi…qualche buona prestazione individuale c’è stata, non lo nego, ma siamo mancati nel collettivo…e Brunel per me ha delle grandi responsabilità in tutto questo…la FIR ha deciso comunque di tenerlo per tutto il suo mandato (non ho capito se fino al 6N 2016 o al tour estivo di quell’anno), soluzione che ci sta e che si può condividere, personalmente, visto l’andazzo azzurro da un anno a questa parte, avrei dato a Brunel questi TM di Novembre come ultimatum per vedere qualcosa di nuovo…

  38. Silverfern 23 Settembre 2014, 10:48

    Mi sembra che ormai da più di un anno si parli sempre delle stesse cose, i problemi siano sempre gli stessi, e che il movimento (come del resto tutto questo nostro Paese sgangherato) sia prigioniero di sabbie mobili che lo trascina inesorabilmente giù.
    Per me (e magari sarò di parte) tutto comincia con “l’omicidio” pilotato degli Aironi, da lì è iniziaqta una guerra di ripicche, di clientelarismo, di scelte senza logica prese con arroganza, ed intanto si buttava negli occhi della gente il “ma noi siamo nel 6 nazioni!”.
    Il problema non è Gavazzi, ma è chi lo ha votato. Tra di noi, in questo blog, ci sono bravi esperti, e semplici appassionati: possibile che noi vediamo cose che loro non vedono? Non è assolutamente credibile.
    I problemi ci sono, tutti li vedono, e ci sono anche le soluzioni, ma siamo in Italia: chi deve decidere è troppo abituato a farlo guardando al proprio tornaconto, oltre al fatto di autoincensarsi appena si ha un pò di potere; e come diceva giusto il “gobbo” il potere logora chi non ce l’ha….perchè chi ce l’ha si guarda bene dal condividerlo (ecchecaspita: tengo famiglia!).
    E’ tutto l’apparato dirigenziale che puzza di muffa e di marcio.
    L’alto livello di questo nostro amato sport (…sempre che ci sia stato…) ormai è stato ucciso, di questo passo lo estirperanno anche dalla base.
    Servirebbe un bel bagno di umiltà, chiedere scusa a tutti e ripartire con molta più modestia.

    • Hullalla 23 Settembre 2014, 22:47

      Non e’ solo il rugby, e’ un po’ tutta l’Italia di questi tempi…

  39. ginomonza 23 Settembre 2014, 11:34

    Ragazzi ho deciso che mi candido alla prossima tornata.
    Il mio motto sarà:gnocca per tutti e per tutte le età!

    • San Isidro 23 Settembre 2014, 16:32

      evvai! un altro candidato per le elezioni di Giugno 2015!
      comunque gino sei sleale, hai appena fregato il motto alla lista “Rugby & le Tette” di @gianni berton ed @eclipse…

      • ginomonza 23 Settembre 2014, 17:24

        No no San ho sbagliato il mio e’ il programma! 😉

        • ginomonza 23 Settembre 2014, 17:27

          E poi e’ candidatura FIR 😉
          Se c’è G ci posso essere pure io.

          • Hullalla 23 Settembre 2014, 22:48

            Si, ma devi spiegare nel dettaglio come intendi mettere in pratica il tuo ambizioso programma…

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