Benetton Treviso a trazione straniera e con panorami azzurri futuribili

Tanti arrivi dall’estero nel club biancoverde. Qualcuno storce il naso ma forse è tutta colpa di un equivoco

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 20 Luglio 2014, 09:36

    Disamina lucida. Come in qualsiasi situazione di emergenza, l’uno-due si risolve con (1) affrontare e risolvere il problema nell’immediato e (2) con il tempo guadagnato riorganizzare/risolvere le magagne di lungo termine che hanno portato all’emergenza. Certo che se il (2) non viene fatto, l'(1) serve a ben poco. A chi storce il naso perché i cognomi degli atleti in maglia azzurra non sono italianissimi, a parte quanto detto nell’articolo (così fan tutti e non solo nel rugby), ma ieri, parlando di altro sport, l’Italvolley dei vari Zaytsev, Travica e Raranowicz le ha prese dal Brasile che aveva un tal LUCARELLI (!!) in squadra che ci ha fatto vedere i sorci verdi.

    • Appassionato_ma_ignorante 20 Luglio 2014, 09:37

      Baranowicz, ovviamente.

      • Appassionato_ma_ignorante 20 Luglio 2014, 19:33

        Guarda, non sto portando avanti nessun discorso pro domo mea. Faccio solo notare che gridare allo scandalo per stranieri o naturalizzati che siano è semplicemente opinabile: è più italiano (o tedesco o cinese o indiano…) chi è emigrato e risiede in Italia o chi ci è nato? O chi ci ha studiato? È un tale criterio X indefinibile che mi pare ozioso persino discuterne. Si fanno regole con cui si può essere o meno d’accordo e finita lì. CIÒ NON TOGLIE che fare il giro al supermercato degli atleti esteri per allestire una squadra nazionale è una foglia di fico se si vuole creare un movimento nazionale, ma può avere un senso se mentre ci si copre (più o meno) le pudenda si prepara la veste (sperabilmente non quella nuova dell’imperatore, come FORSE si sta facendo nell’ovalia italiana).

        • Giovanni 20 Luglio 2014, 19:44

          “può avere un senso se mentre ci si copre (più o meno) le pudenda si prepara la veste”, proprio così: ben vengano gli equiparati, SE nel frattempo si lavora capillarmente per ampliare/migliorare la filiera. Purtroppo è questa fondamentale seconda parte che invece sta venendo a mancare.

        • San Isidro 20 Luglio 2014, 19:44

          che fai dialoghi con te stesso? per la serie “me la canto e e me la suono”…

    • fabrio13H 20 Luglio 2014, 17:29

      …seguendo poco la pallavolo sono andato a leggere qualcosa. Cominciamo con il dire che i quattro esempi che porti tu si riferiscono a giocatori nati, escludendo mi pare Travica, e vissuti quasi sempre nel Paese per cui giocano e per tanto, di formazione italiana e brasiliana per quel che riguarda Lucarellli, per usare la terminologia che usiamo spesso in questi forum. Chi cerca di barattare come stessa moneta tale tipo di giocatore e le equiparazioni di giocatori presi in giro per il mondo già in buona parte o completamente formati sbaglia di grosso o fa un discorso propagandistico pro domo sua. Parlando poi pragmaticamente il fatto è che giocatori del valore di Zaytsev, Travica e Baranowicz non vengono a giocare per la Nazionale italiana di rugby union e, per inciso, neanche di pallavolo, pur essendo questa molto pù quotata della nostra Italrugby, visto che non ho notizia di nazionali formati altrove o almeno di un contributo importante all’Italvolley da parte di giocatori formati altrove. Provate a pensare se il parallelo da fare non sia piuttosto quello con l’hockey su ghiaccio dove la nostra Federazione da decenni presenta una Nazionale composta per la maggior parte da giocatori veramente e pienamente formati altrove che avrebbero dovuto portare risultati grazie ai quali si diceva che tale sport sarebbe riuscito a uscire dalle montagne e da Milano, dilagando nelle pianure verso il Centro e forse il Sud. Niente di tutto ciò si è visto, unico risultato sul campo è che periodicamente l’Italia riesce ad arrivare nel gruppo A dei Mondiali venendone poi di nuovo espulsa al primo o al più, secondo tentativo e forse, senza quei canadesi pronipoti di qualche emigrante, saremmo fissi nel gruppo B evitando la soddisfazione di quegli ultimi posti giocando con il Canada vero, scandinavi, USA, etc. Pur dovendo considerare le peculiari difficoltà climatico/ambientali/costi di impianti, va detto che l’hockey su ghiaccio è rimasto confinato all’Agorà di via dei Ciclamini e poi in Trentino e in Sud Tirolo, oltre a qualche timida e a volte saltuaria appendice, mi pare a Varese, Torino e Aosta, Alto Veneto, forse Alto Friuli, nonostante i pochi appassionati che colà si recano con bandieroni ed entusiasmo degni di miglior sorte. Ma sapete dove, secondo me, ha fallito e fallisce i calcoli la Federazione di hockey ? Nel fatto che i nipotoni canadesi, americani o altro non sono atleti del valore degli italiani Zaytsev, Travica e Baranowicz, ma sono i corrispettivi dei Pez, Bortolussi, Peens, Haimona, Vunisa, Van Schalkwyk e cento altri, buoni giocatori e nulla più.

      • malpensante 20 Luglio 2014, 20:34

        Non l’avrei potuto scrivere meglio.

      • Andrea B. 21 Luglio 2014, 00:31

        Ben detto!
        P.S. Per curiosità…quanto a squadre di hockey su ghiaccio italiane a latitudini “basse”, sapevo che ce ne era una a Cerreto Laghi, località turistica sull’Appennino tosco emiliano…

      • ginomonza 21 Luglio 2014, 09:23

        Francamente in tutti gli Sport e in tutti i paesi ci sono esempi di atleti nati e formati altrove e che sono nazionali per paesi diversi dalla nascita e formazione.
        Questo accade anche nei grandi USA sia nel basket sia in atletica sia hockey che sono tra i loro spor più significativi.
        Si può essere autarchici ma sempre fuori dalla storia.

        • fabrio13H 21 Luglio 2014, 14:06

          Il problema è quello di voler considerare solo i percorsi estremisti (cosa che tra l’altro secondo me non riguarda solo lo sport, ma stiamo all’argomento) senza pensare neppure lontanamente alla possibilità di una via di mezza che integri i diversi percorsi prendendo qualcosa di buono da essi ed eliminando il negativo degli estremi. Vi sarebbero un sacco di variabili da prendere in considerazioni: quantità, ricerca sitematica o episodo occasionali, tipo di storia di ogni giocatore. Ci sarà pure una differenza e anche grande tra il caso Allan, già perché giocva nell’unico ruolo dove non siamo riusciti a produrre un giocatore di livello internazionale neppure buono da molti anni, che per altro è successo anche proprio perché si è cercato altrove, ma poi perché, pur essendo giocatore non formato in Italia, per storia familiare e personale è persona quantomeno anche di cultura italiana; ecco, ci sarà pure grande differenza tra tutto ciò e l’idea di non pochi a i tempi del Mondiale di League, di prendere buona parte di quei giocatori australiani con una lontana ascendenza familiare italiana e propor loro di giocare lo Union per l’Italia, oppure con ciò che concretamente sta di nuovo accadendo, ossia lo strutturare sistematicamente buona parte del movimento italiano alla ricerca di equiparabili.

          • fabrio13H 21 Luglio 2014, 15:28

            Ma la cosa principale è data dal fatto che, cercando equiparati, sostengo, ragionando in termini pratici, che non si ottengano risultati. Non mi si risponde mai su questo ma sempre con cose tipo che non siamo in epoche di autarchie, che il mondo è globalizzato, che tutti lo fanno. Invece ripeto che non mi viene in mente un solo esempio in un solo sport di squadra (mi pare ovvio che quelli individuali non c’entrano nulla, visto che lì un solo atleta puo’ ottenere grandi successi anche in e per un Paese dove quello sport non esiste) dove una Nazionale ha ottenuto successi rimarchevoli cercando sistematicamente in giro per il mondo e trovando in gran numero, atleti che altrove si erano formati. Ma la stessa Scozia del nostro rugby union ne è esempio: ha trovato Visser e qualche altro ma, nella sostanza, non ha mutato la sua gerarchia del rugby mondiale di questi anni, al di là di poter offrire al pubblico qualche sporadica bella traversata del campo fino alla meta, dell’olandese volante.

  2. Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 09:49

    Nel breve sunto della redazione sono racchiusi temi, intorno ai quali, si potrebbero scrivere fiumi d’inchiostro, come si diceva una volta.
    Tutti le criticità sono toccate.
    Quella più preoccupante, perché più difficile e complicata da risolvere, è la mancanza di ingresso di talenti nelle due squadre di vertici.
    Tutto il resto è rappresentato da problemi “tattici”. L’unico problema strategico e strutturale è rappresentato dalla scarsa capacità che ha il sistema rugby Italia di reclutare e preparare rugbisty che stiano al pari dei ns. competitors. ( e non è solo un problema di allenatori)

    • Da 20 Luglio 2014, 11:41

      Amen fratello!!! Quand’è che si fa tabula rasa del settore alto livello e di quello giovanile dato che sono anni che sempre gli stessi incompetenti non migliorano la situazione?

      • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:46

        Più che tabula rasa ( capisco il senso polemico dell’affermazione) servirebbe un progetto per raggiungere il doppio o il triplo dei ragazzi che attualmente vengono raggiunti tra i 6 e 12 anni.

        • Hullalla 20 Luglio 2014, 18:37

          Quand’e’ che si cambiera’ il manico e il modello di gestione del Progetto Scuola (tale Tullio Rosolen), che, per quanto poco, assorbe quasi tutti i fondi devoluti al rugby di base Italiano?

        • Da 20 Luglio 2014, 20:11

          Non mi verrai mica a dire che sei soddisfatto del lavoro di Ascione e soci vero?

  3. Joest 20 Luglio 2014, 09:53

    il rugby italiano è destinato a sparire

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 10:01

      Dipende in quanto tempo. La Repubblica Veneta ci ha messo 500 anni a sparire dopo ché la scoperta dell’America aveva indicato ad Olandesi, Spagnoli e Inglesi un’altra via delle Indie. Nel frattempo abbiamo avuto: Palladio, Goldoni, Tintoretto, Canalett0, Foscolo.

      • ermy 20 Luglio 2014, 10:21

        Si, ma il doge non era Gavazzi! 🙂

        • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 10:43

          Infatti, allora noi bresciani, eravamo sudditi. Pagavamo le tasse ai Dogi, quindi pensa da quanto tempo li conosciamo. Non so come abbia fatto A.G. a dire che li ha inventati lui.

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 18:39

            Speriamo che nessuno gli faccia la domanda! 😉

      • Joest 20 Luglio 2014, 10:47

        Bell’esempio…. ma ormai il rugby in Italia è come la repubblica veneta del ‘700….

        • steve 20 Luglio 2014, 11:12

          Paragonare le due cose è come paragonare una Ferrari con un comodino. La prima ha una storia, una sfilza di vittorie da riempire libri con anneddoti e vicende, e un lento crepuscolo (vedasi ora la F1); il secondo vive solo di luce riflessa delle altrui vicende e solo per caso qualcuno ci è andato a sbattere contro (le rare vittorie frutto della distrazione dell’avversario). Sono daccordo con @Joest: il rugby italiano è FINITO.

          • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:20

            Steve, sono battute!! Io comunque non credo che il rugby italiano sia finito, lo zoccolo duro c’è. E gli zoccoli duri hanno risorse infinite!!

      • Back 20 Luglio 2014, 19:54

        e portoghesi..

  4. malpensante 20 Luglio 2014, 10:23

    Bene. A questo punto si capisce che stiamo investendo 12 milioni di euro all’anno per 4 anni nella caccia all’equiparabile (tra tre anni). Per una volta mi sembra un bel programma strutturato, appena un po’ costoso. D’altra parte per i pupi abbiamo più accademie che oratori, e fino a 20 anni possono giocare al piccolo professionista sotto gli occhi vigili di tante italiche badanti. Certificato di nascita e patentino, palesemente.

  5. ermy 20 Luglio 2014, 10:24

    Le accademie devono tornare alle società! Così si crea anche identità, cosa che mi pare manchi molto oggi.
    Non ci vuole un genio… solo volontà politica.
    Hai detto niente!!! 🙂

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 10:36

      Sei sicuro di trovare società che:
      1) abbiano la professionalità, la logistica e la struttura per farlo
      2) se ne sobbarchino l’onere ( secondo me un ‘accademia costa più di un campionato di eccellenza)
      3) Le facciano costare meno
      4) non utilizzino i contributi federali per fare altre cose
      5) quando “bucano” ( vedi Aq, Prato, ecc) non trascinino all’inferno anche l’accademia.
      Detto questo, in linea di principio, anch’io sono per un impegno diretto delle società

    • Gabriele 20 Luglio 2014, 11:07

      Abbiamo qualcosa che si muove se cosi si puo dire:
      Rovigo sta facendo una operazione molto ma molto lungimirante la franchgia del Polesine, che speriamo sia di esempio e ausilio per le altre societa, Padova investe da sempre sui giovani e il buon Munari ha disegnato un sistema che funziona e che da risultati , Mogliano da sempre investe sui giovani e ha raccolto il lavoro fatto , San Donà mi sembra un po ma solo un po più indietro ma anche qui il vivaio è una enorme richezza , infine il Benetton che ha competenze maturate e piu visibilità .
      Queste sinergie magari tutti ci aspettiamo che siano il motore per la passione che ci unisce : una palla che va dove vuole e tanti amici.

      • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:11

        Ok! e qui parliamo di una, perché non credo che le provincie di Padova, Rovigo e Treviso facciano uscire più di 40 atleti di livello internazionale. E le altre a chi le affidiamo?

      • San Isidro 20 Luglio 2014, 14:19

        Ciao Gabriele, vado OT, ho visto il tuo messaggio di ieri nel post sul beach rugby…a me fa piacere e va benissimo un’eventuale birrata prima di un match della Benetton, la prossima stagione mi piacerebbe salire da Roma per vedere una partita di Pro 12 dei biancoverdi, si può organizzare…già a Ottobre non lo so, ma nel corso della stagione comunque vengo…mi pare di aver capito che sei di San Donà, sono in contatto anche con i tuoi conterranei di @AreaDiMeta (con i quali ho avuto il piacere di incontrarmi qui in occasione di Lazio-San Donà) e ho detto loro che non mi dispiacerebbe fare anche un salto al Pacifici, se tu comunque hai la possibilità la prossima stagione di venire a Roma per vedere Lazio-San Donà o Fiamme-San Donà fammi sapere…

        • Giovanni 20 Luglio 2014, 18:49

          Aspetta San, qua ti stai promettendo ad un sacco di gente, in vista della nuova stagione ormai alle porte. Questo tuo tour va definito per bene, data per data e tappa per tappa. Devi dare democraticamente la possibilità a tutti di venire in pellegrinaggio da te, per poter vedere con i propri occhi, udire con le proprie orecchie, toccare con le proprie mani (magari qualcuno gradirà l’idea di portare a casa una reliquia, tipo una ciocca di capelli) il profeta San Isidro.

          • San Isidro 20 Luglio 2014, 19:27

            ahah…diciamo che devo dare la possibilità a tutti di sentire dal vivo le mie cazz, ehm, cavolate…
            con @Gabriele stavamo parlando sempre del match del Treviso comunque…fosse per me andrei ovunque, ma seriamente parlando le cose concrete che farò saranno il week-end a Genova per vedere Italia-Pumas e uno in Veneto per vedere il Treviso in Pro 12, se poi riesco magari a conciliare anche un match di Eccellenza non mi dispiacerebbe, da Treviso potrei poi spostarmi a Rovigo o a San Donà…tempi e soldi permettendo mi farebbe gola ancha andare a vedere le Zebre…poi nel corso della stagione non mancheranno una trasferta a L’Aquila e la giornata a Napoli (di cui tanto parliamo) per venire a vedere la Partenope…poi tutti quelli che verranno qui per il 6N o per vedere l’Eccellenza all’Acquacetosa e/o Ponte Galeria saranno ben accolti da me e dagli altri romani del sito…

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 19:36

            @San: forse ho scovato un quasi-pub al Vomero che apre fin da ora di pranzo, invece che dalle 19 come fanno gli altri ed ha perfino una libreria a disposizione di avventori che vadano oltre la lettura di “Chi”. Per la visione di partite di rugby in tv, devo vedere se da settembre mi riesce di lavorarci su con i proprietari.

      • Hullalla 20 Luglio 2014, 18:44

        NON e’ vero che Padova investe da sempre sui giovani, specialmente quando c’e’ il passaggio in prima squadra.
        Dopo il Petrarca allenato da Munari e pluriscudettato, e’ solo da un paio di anni (e grazie alla crisi!) che in prima squadra ci sono cosi’ tanti ragazzi del vivaio.
        E comunque anche oggi, come nel passato prossimo, i giovani giocatori del Petrarca, appena possono, se ne vanno. Evidentemente al passaggio in prima squadra l’investimento fatto su di loro non e’ piu’ sufficiente.

    • Hullalla 20 Luglio 2014, 18:41

      In generale sono d’accordo, ma anche le societa’ hanno le loro colpe…

  6. gsp 20 Luglio 2014, 10:30

    Non va, gli stranieri sono troppi. Speravo almeno si abbassasse la conflittualitá visto che rispetto a due anni fa sono raddoppiati contributi federali e num di stranieri a Treviso. 4mln a queste condizioni sono un mezzo furto. E poco m’interessa se te lo lasciano fare, rimane uno sperpero di soldi del movimento dal punto di vista logico e morale.

    Gli stranieri servono ma in num ragionevole. Per il resto devi prendere il meglio che ti offre il movimento senza sofismi, teoremi e senza cercare ogni volta il crack o il fenomeno. Non é quello il tuo lavoro. Nessuno ti chiedi di vincere, ma di fare il meglio con quello che hai. Su questo dondi aveva ragione in principio.

    Sul fatto che all’estero i giocatori sono pronti direttamente dalle giovanili non é vero. Devi prenderli, allenarli, pagarli per un anno o due in cui vedranno il campo molto poco e basta, come succede ovunque. Se maturano a 23 invece che a 20 CE ne faremo una ragione. A quella Capra di Gavazzi direi di risolvere le seconde squadre o PP prima possibile. E di togliere un altro alibi.

  7. andreac 20 Luglio 2014, 10:31

    ripartiamo sempre dal principio che la pertecipazione alla celtic avrebbe dovuto riportare in italia giocatori che gicavano nei campionati esteri, a avrebbe dovuto, attraverso una programmazione e selezione dei giovani più promettenti essere il punto d’arrivo anche dei migliori prospetti italiani dell’eccellenza o delle accademie. Oggi a che punto siamo? i migliori giocatori e i migliori prospetti continuano ad andare all’estero perchè pecunia,apprendimento e prospettive sono ancora su un altro pianeta rispetto a quanto possiamo dare noi. L’eccellenza non produce quento aspettato, dell’unico progetto sensato (apertura) non si hanno più notizie, e le nostre squadre in celtic per essere competitive si riempiono di stranieri a spese pricipalmente della collettività. Io non sono contro la presenza di stranieri nelle squadre aprescindere. Quello che manca è un progetto generale che dica dove si vuole arrivare e in che tempi. A meno che non si pensi ancora che per sviluppare il rugby in questo paese serva solo vincere qualche partita con la nazionale o qualche partita con le squadre in cL, senza poi avere una struttura che garantisca adeguata formazione e una base solida su cui poggiare per il futuro.

  8. Mr Ian 20 Luglio 2014, 10:33

    Purtroppo questa era l unica via percorribile per far rimanere Treviso in vita, anche se la cosa non mi piace tantissimo. Considero i primi 4 anni come un apprendistato della società alla Celtic, per vedere se riuscivano da soli a mantenere la categoria, tutto sommato penso che abbiano raggiunto una meritata promozione. Però è palese come abbiano accantonato l aspetto formativo e di sviluppo dei giovani, tant’è vero che alla fine del ciclo si sono trovati senza giocatori, chissà magari quanti discreti ne siano passati da quelle parti, la maggior critica al sistema societario.
    Adesso questo nuovo ciclo inizia puntando sull usato sicuro, con gente pronta che conosce l alto livello, per cui mi auguro che le energie maggiori verranno concentrate sulla formazione dei giovani, ricordando che l U18 Benetton sono campioni nazionali in carica.
    I giovani potranno imparare da gente che viene da alti livelli, se questi poi possano essere azzurabili, perchè no, non ci vedo niente di peccaminoso, avviene dapertutto ed in tutti gli sport, compreso il volley che ieri ho visto e ha preso na bella ripassata..
    Certo che se a livelli alti non avverrà la pace ci sarà poco di che progettare..

  9. Giovanni 20 Luglio 2014, 10:37

    “lo fanno tutti, anche quei movimenti che hanno tradizioni, strutture e un numero di tesserati che noi non abbiamo”, appunto: Inghilterra, Francia ed altre possono permetterselo perchè hanno un numero di tesserati (veri) che noi ci sogniamo, oltre ad avere know-how, strutture e tradizione incomparabilmente maggiori. Ma per costruirsi tutto ciò, nel passato, non fecero di certo ricorso a dosi massicce di stranieri.
    “Si chiede a Zebre e Benetton Treviso di coprire e risolvere le magagne e le criticità di un intero movimento”, a questo punto però si rischia l’effetto opposto: il movimento non mi fornisce abbastanza giocatori di livello per il professionismo, io franchigia ricorro a stranieri eventualmente equiparabili e tu federazione sei contenta perchè ti ritrovi un domani un certo numero di elementi utilizzabili in Nazionale “senza colpo ferire” (su cui cioè non hai dovuto spendere ed investire nella formazione). Stiamo assistendo ad una sorta di tacita complicità Benetton-FIR? Se così fosse meglio uscire dalla CL subito, così nessuno può più accampare scuse: Benetton torna in Eccellenza ed è contento di risparmiare, la FIR non ha più il fardello degli 8ml annui e li può investire sul domestic. Viceversa la federazione abbia il coraggio di imporre un tetto massimo di giocatori stranieri tesserabili dalle due franchigie, altrimenti, continuando di questo passo, si arriverà alla distruzione del rugby italiano. 18 stranieri su 40 è quasi il 50%: un’enormità. Domanda: e se, per motivi vari (tecnici, scelta di vita, ecc.), solo una minima parte diverrà effettivamente equiparata tra 3 anni?

    • gsp 20 Luglio 2014, 10:40

      Sulla tacita complicitá ai fatto 180 a freccette. Non mi piace e mi sento molto preso in giro.

      • Mr Ian 20 Luglio 2014, 10:46

        Invece io penso sia il contrario, Benetton ha un nome da fa rispettare in Europa e non può permettersi di schierare solo i prodotti dell Eccellenza, per cui ricorre a tutti i mezzi leciti.
        Anche se mi avete fatto venire il dubbio che si stia assistendo ad un gioco tra le parti, i Benetton fanno i cattivi e gli altri i buoni, noi ci scanniamo e loro poi mangiano assieme..
        Cmq prima che questi vestiranno la maglia azzurra, ne passerà acqua sotto i ponti…

        • gsp 20 Luglio 2014, 10:59

          É vero che Benetton ha un nome, ma dovevano pensarci prima in societá. Ed invece s’é scelto di non rinnovare per due anni, buttare fuori i migliori un tot al chilo (per coprire le scelte errate) e sei stato costretto ad andare al supermercato. E se 1 straniero su 3 avrá una buona stagione diranno anche che sei fenomeno.

          Non penso ci sia un inciucio, penso davvero che si schifino tra loro. Ma niente che 4mln ed una manciata di equiparabilo non metta a posto. Ed i principi e la morale e @san ci fa la tesi.

          • Mr Ian 20 Luglio 2014, 11:08

            Si certo, la mancata attenzione sulla formazione secondo me è il peccato orginale che ha avuto la Benetton, però sai il passaggio da semi-pro a squadra di caratura europea non è così facile, hanno ancora parecchi aspetti da curare, che va dalla promozione al merchandising, ma pian piano lo faranno, ne sono sicuro, almeno che non si decida di investire sui Dogi a lungo termine..
            I 4 mln sono stati anche il premio che la fir ha dato alla società che per aver fornito l ossatura principale alla nazionale..

          • Stefo 20 Luglio 2014, 11:12

            gsp come facevano a rinnovare senza sapere dove giocavano?E se poi non si faceva una ccordo celtico o Benettone ir non si accordavano per la partecipazione?
            Ora io condivido certe crticihe fatta sul numero di stranieri (anche se ripeto non mi sembra ci sia sto gran numero di atleti da far fare il salto 16 fanno il salto tra zebre e Benetton, ce ne saranno stati altri 3-4 non i piu’) ma tu gsp non puoi pretendere che un privato metta soldi in una cosa in ui non sa neanche se participera’, semmai il compito di bloccare l’esodo in quelle condizioni d’incertezza spettava a qualcunaltro.

          • gsp 20 Luglio 2014, 11:16

            Stefo, potevi e dovevi rinnovare perché nella peggiore delle ipotesi avresti fatto l’eccellenza. Non parlo di prime scelte ma ossatura e comprimari. E la programmazione (anche nel piano b) era il selling point di Treviso rispetto agli altri. Ed hai deciso di poter farne a meno. C’era solo da guardarsi intorno.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 11:47

            De Marchi, Rizzo, Ghira, Citta, Barbieri, Vosawai, Loamanu, Mclean non li potevi rinnovare.
            Williams si e’ ritirato.
            Rouyet, Ceccato, Di Santo diciamo che si potevano tranquillamente lasciar andare per prendere gente piu’ fresca.
            Berquist deludente.

            Cosa resta?Bernabo’,Botes, Semenzato, Di Bernando, Filippucci. Questi sono gli unici che si sarebbero potuti confermare (Botes lo includo ma magari lui voleva tornare a casa non lo sappiamo).

            Questa e’ l’amara verita’, una rivoluzione come questa era impossibile da evitare nella situazione d’incertezza, e pensare che benetton mettesse in incertezza 2-3 milioni sul tavolo e’ una pretesa fuori di testa.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 11:54

            Muccignat,Maistri, Sbaraglini, Van Zyl, Pavanello, Fuser, Zanni, Budd, Derbyshire, Favaro, Minto, Gori, Ambrosini, Sgarbi, Campagnaro, Nitoglia, Esposito, Morisi
            sono lo zoccolo Benetton confermato 19 giocatori e confermare Zanni, Favaro, Campagnaro non penso fosse cosi’ facile.

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 11:58

            @Stefo: ti risulta che Leinster o Munster abbiano 18 stranieri su 40 nel roster? I problemi di filiera che portano al numero esiguo di giocatori inseribili nel contesto professionismo li conosciamo e ne abbiamo parlato varie volte, ma si può continuare a rimandare il problema, affidandosi quasi esclusivamente a soluzioni di comodo che mettano la “pezza a colori” alle magagne di un movimento dai piedi d’argilla?

          • Stefo 20 Luglio 2014, 12:05

            Giovanni inutile tirare fuori esempi stranieri, loro hanno le accademie (cofinanziate dalle federazioni) le celtiche Italiane no.
            Vuoi che le celtiche italiane si occupino anche di quello?Allora gli dai ste benedette accademie e non ti metti in competizione con le accademie federali che prendo i prospetti teoricamente migliori tra i 18 ed i 20 anni, glieli dai a loro da fare quel passaggio nella formazione.
            E per inciso Giovanni Zatta la seconda squadra l’ha richiesta ad inizio avventura celtica e salto’ direttamente perche’ MElegari disse che lui non era disposto a mettere quei soldi, e Zatta l’ha riproposta altre volte incluso a febbraio marzo di quest’anno parlando apertamente di seconde squadre Under qualcosa (mi sembra 23) da schierare in eccellenza ma la proposta non e’ stata accettata.
            Vuoi togliere gli alibi e dargli questa responsabilita’?Io sono d’accordissimo e lo dico da 5 anni che le Celtiche debbano avere le accademie, ma chi comanda non vuole cosi’.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 12:13

            E giovanni appunto qua ci sono le magagne di tutto il movimento da risolvere e imputare a Treviso responsabilita’ che sono altrui non mi sembra molto corretto.
            Le Accademie non gliele vuoi dare, vuoi continuare ostinatamente nell’assura idea di fare un domestic pro di livello alto in concomitanza con la CL, il percorso formativo non lo rivedi in maniera logica, la base e lo sviluppo non li riformi in maniera sensata…ma il problema in questo e; Treviso che prende stranieri.

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 12:17

            @Stefo: benissimo, allora converrai con me che si sta configurando quella sorta di “tacito accordo” a cui accennavo prima. Un po’ come il duo PD-PdL che litigavano nei talk-show “ad usum populi” e poi…sappiamo come è andata a finire…

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 12:23

            @Stefo: io ho premesso nel mio discorso che Treviso deve affrontare la partecipazione ad un torneo professionistico nel quale, giustamente, vuole cercare di ottenere i migliori risultati possibili. La mia preoccupazione è che, avendo deciso, magari più per obbligo che per volontà, di ricorrere ad un numero massiccio di stranieri si ritrovi a fare il gioco della FIR che un domani si riceverà su un piatto d’argento un certo numero di equiparati (e bisogna vedere poi quanti…) con cui “farsi belli”, senza aver fatto il proprio dovere che è quello di rifondare un sistema che è sempre più in difficoltà da parecchi punti di vista.

          • Paolo 20 Luglio 2014, 12:27

            Ciao. Scusa ma la lettera che ha confermato la presenza di Treviso in Pro12 è arrivata ad aprile inoltrato. Giocare in Pro12 o Eccellenza non è esattamente la stessa cosa. Come fai a tenere i giocatori quando fino ad aprile non sai di che morte morirai?
            Giocatori, cosa mai sottolineata abbastanza, che Treviso è riuscita a trattenere nelle stagioni precedenti nonostante le tante richieste.
            Il Benetton ha fatto sicuramente degli errori ma la presenza o meno nel torneo celtico non la decidono in Ghirada.

          • gsp 20 Luglio 2014, 13:09

            Ragazzi, che di santo, Rouyet e Williams, VZ erano a fine carriera non é assolutamente un imprevisto. Che citta, ghira, DeM e Rizzo sarebbero andati via non lo é neanche. Chiunque qui avrebbe potuto forti 3 anni fa che sarebbero andati via.

            Il ricambio andava gestito meglio e per tempo. E non é avvenuto, semplice, bastava imparare da glasgow.

            Ch significa in pratica? Che uno tra citta e Rizzo, ed uno tra Rouyet e di Santo andavano rimpiazzati 12 mesi fa, magari dagli eccellenti che hai preso quest’anno. Rizzo o citta magari partiva quest’anno e DeM l’anno prox. Magari prendendo quelli che hai preso quest’anno ma spalmati su 3 anni.

            C’erano dei fattori imprevedibili, altri erano previdibilissimi per una societá di vertice europea. E tenendo quelli sotto controllo si limitavano anche gli imprevisti.

            Paolo, non avrebbero fatto la Celtic, ma avrebbero cmq fatto l’eccellenza, ed ad esempio i nuovo innesti dall’eccellenza ci sarebbero stati bene cmq.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 13:42

            gsp per fare l’Eccellenza con 1 milione di euro ti fai una squadra che lotta per lo scudetto, con un milione di euro non fai una ceppa in CL.
            Tu pretendi che Benetton facesse investimenti sul futuro senza sapere di che futuro si trattasse, De Marchi potevi offrirgli un contratto da Eccellenza (un contratto da pro vero senza sapere se facevi la CL solo un matto glielo avrebbe offerto) con al massimo un’opzione “se invece facciamo la CL ti do di piu'”…intanto lui riceva un’offerta di Premier sia per soldi che sicurezza di giocare in PRemier e lui cosa sceglieva?
            Dai gsp, pretendere che Benetton s’impegnasse sull’incognito e’ assurdo e ricordo che quando mesi fa io dicevo che la Fir avrebbe dovuto proporre qualcosa senza accordo col board a Treviso per aiutarli tu dicesti che era assurdo chiedere alla Fir d’impegnarsi senza la sicurezza…ma tu vuoi che lo facesse un privato coi suoi soldi.
            Il ricambio lo puoi fare e programmare se sai a che gioco giocherai, non se non sai domani in che lega giochi.

          • gsp 20 Luglio 2014, 14:15

            Stefo, ci sono fattori legati alla Celtic ed altri che non lo erano. Il rinnovamento era gestibile su più anni invece che su uno. Quasi nessuna delle partenze era difficile da prevedere e si poteva fare molto di piu. Anche spendendo meno, ad esempio un pilone partiva l’anno scorso ed arrivava un’eccellente.

            Cmq, accetto ma non condivido che non ci vedete errori di programmazione, non era colpa della FIR e quindi non é colpa di nessuno.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 14:20

            gsp si potevano portare eccellenti su l’anno scorso tanto in caso si tornava in eccellenza?Probabilmente si, sui nomi di prima fascia non potevi fare nulla oltre questa stagione…a fare gli splendidi coi soldi degli altri siamo bravi tutti.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 14:23

            E nell’incertezza di poter ritornare in eccellenza solo un cretino si sarebbe impegnato per piu’ di 800k-1mil oltre la fine della passata stagione…e con una cifra come quella programmi ben poco in chiave CL.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 14:46

            La programmazione come la si vorrebbe tutti puo’ iniziare col mercato della prossima stagione con l’accordo quadriennale Fir-board e Benetton-Fir.

          • gsp 20 Luglio 2014, 17:49

            Stefo, quello che sto cercando di dire é che una serie di variabili importanti erano al di fuori del controllo FIRe Treviso.

            Ma altre, tipo, l’eta di 5/6 giocatori, o l’appetibilitá di 5/6 era certa piu che prevedibile, da parte Treviso e FIR (contratti ponte?). Quindi il rinnovamento si poteva tranquillamente spalmare anche a paritá di costo.

            Detto questo, speriamo siano finiti anche un pò gli alibi, ma immagino tra un anno inizieremo a discutere che non possiamo programmare perchè non sappiamo che succede ai dogi.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 18:07

            gsp quando e’ stato trovato l’accordo benetton-fir?
            La programmazione in chiave CL di Benetton puo’ partire solo da li’ perche’ solo un cretino avrebbe messo soldi sul tavolo senza sapere a cosa avrebbe giocato…a meno che non si pretenda che Benetton siccome ha tanti soldi decida di rischiare di buttarli nel cesso impegnandosi senza sapere su cosa.
            Benetton ha portato a conclusione un ciclo, quello che a me ha dato fastidio e’ stata la mancanza di onesta’ coi tifosi un anno fa di dire “la situazione e’ questa, andiamo con sta squadra speriamo di confermare i buoni risultati” invece che parlare di PO a vanvera per esaltare i tifosi.

            Contratti ponte Fir?Ok va bene e se poi non trovavano un accordo col board?

            Da adesso non hanno scusanti, nessuno, la Fir ha un accordo di 4 anni col board e Treviso un accordo di 4 anni con la Fir…la prima deve dare un senso a tutto il sistema, la seconda deve iniziare a programmare uno sviluppo piu’ equilibrato…se magari la prima si rendesse conto della mostruosita’ dei PP e si avvicinasse all’idea non dico della seconda squadra ma di un sistema di interscambio piu’ fluido si potrebbe iniziare anche a forzare qualche regola che dia delle responsabilita’ alle due franchigie maggiori.
            Se Treviso si nascondera’ dietro ai Dogi li si critichera’ giustamente.

          • gsp 20 Luglio 2014, 19:02

            Stefo ma anche senza l’accordo FIR avresti fatto cmq l’eccellenza. E quindi dall’anno scorso potevi lavorare con giocatori, come quelli che hai preso sul mercato italiano quest’anno, che in caso di pro12 avrebbero fatto le riserve ed in caso l’eccellenza i titolari. Ed avresti risparmiato un anno di Rizzo ad esempio, facendolo partire l’anno prima. Non necessariamente spendevi di più.

            La sparata sui play off, é tutta da capire. Se era una stimolo per i giocatori, per il pubblico, e Se davvero é stato sopravvalutato il parco giocatori o la capacitá di motivarli.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 19:16

            Cioe’ fammi capire, dovevano vendere giocatori come Rizzo un anno prima rinunciando quindi di fatto ad ogni minima velleita’ di competitivita’ per far crescere dei giovani?E questo a spese loro perche’ i 4 milioni un anno fa non li prendevano?Questa sarebbe la grande programmazione?

          • Stefo 20 Luglio 2014, 19:20

            Sui PO, la squadra era stata sopravvalutata, nel senso che non si era ben visto secondo me che nel 2012-13 in termini di infortuni erano stati fortunati, ma secondo me c’e’ stata anche tanta mancanza di onesta’ verso quella che era la situazione: non sappiamo dove si andra’ quindi el paron soldi per il mercato non ne sgancia, anzi el paron vuole spendere di meno i prossimi anni e se la Fir non ci da i soldi noi smettiamo.
            Poi magari io penso male alla mancanza di onesta’…

          • Stefo 20 Luglio 2014, 20:01

            gsp io penso che tu fai una programmazione sui basi di quanto e’ successo in Europa, ma Treviso un anno un anno e mezzo fa quanto sarebbe successo non poteva prevederlo o saperlo.
            Ora se invece di andare com’e’ andata in Europa si fosse trovato velcoemente un accordo a settembre e di conseguenza ad ottobre-novembre uno sulla CL probabilmente l’esodo dei giocatori sarebbe stato inferiore e probabilmente si sarebbe lavorato su un progetto differente da quello odierno.

          • gsp 21 Luglio 2014, 01:40

            Esatto, dico proprio quello. Spalmare il rinnovamento su più anni invece che su soli 3 mesi. Anche se quello significava dare via Rizzo 12 mesi fa e DeM tra 12 mesi, e quindi a paritá di costo. Idem per quelli a fine carriera.

          • Stefo 21 Luglio 2014, 14:42

            gsp mi sembra una politica fatta a posteriori, se le cose fossero andate diversamente in europa la programmazione sarebbe stata differente.
            Aggiungo avessero cominciato a vendere il Rizzo o altri nazionali si sarebbe criticato che bisogna tenere i nazionali nelle celtiche.

        • fabrio13H 20 Luglio 2014, 14:59

          Altro è in campo industriale ma chiedo umilmente quale nome abbia da far rispettare Benetton in campo rugbystico dal momento che, in circa due decenni, non è mai riuscito a far passare alla propria squadra il primo turno della Coppa dei Campioni (chiamiamola così visto che non più Heineken) e in quattro partecipazioni a una competizione di secondo livello continentale è riuscito una volta ad arrivare a metà classifica scarsa. Se poi si dice che si tratta dell’unica famiglia italiana dell’elite economica che si è impegnata con continuità nel rugby, allora si dicono le cose nella giusta misura e anch’io ringrazio Benetton.

      • malpensante 20 Luglio 2014, 10:49

        Io no, era la opzione più realistica. Fa un po’ schifo, ma son contenti tutti.

        • Giovanni 20 Luglio 2014, 11:22

          Eh però proseguendo di questo passo, la CL rischia di diventare una foglia di fico: Treviso è contenta perchè la CL è molto più prestigiosa che l’Eccellenza, la FIR copre le proprie “magagne” nel non fare formazione, con gli equiparati. Ma non è quello il motivo che ha portato il rugby italiano ad aderire alla Celtic. Che Benetton voglia poter schierare il meglio possibile per essere competitivo è comprensibile, ma allora, se non vuole vincoli, lo faccia coi soldi propri ed i 4ml la FIR li destini alla formazione di tecnici, al sostegno di club che si trovano in difficoltà, al fare propaganda ed accordi nelle scuole, ecc. Qui stiamo a ripetere come un mantra il “così fan tutti”, ma abbiamo appena avuto l’esempio recente della Scozia che ha deciso di andare in controtendenza ed investire “in toto” i soldi dell’accordo con BT sul rugby di base. Noi non abbiamo la fortuna di avere una BT che ci viene a coprire d’oro, però qualche soldo la FIR ce l’ha ed ha il diritto/dovere di chieder conto di come vengano investiti. Gavazzi ha “strepitato” per la vicenda-Bernabò e mugugnato per Van Zyl e rimane zitto e muto per lo sbarco massiccio di stranieri? Mah!

          • malpensante 20 Luglio 2014, 12:01

            In Celtic ci siamo andati con Dondi, sembra un secolo fa. Quella era la strada per realizzare i suoi sogni di gloria con la nazionale che traina, la Celtic che traina, le tv che fanno a botte per trasmettere, il casello di Parma intasato dagli sponsor che accorrono e file interminabili ai botteghini. Questa è la strada di Gavazzi, non va da nessuna parte ma è comoda e asfaltata, almeno fino a che c’è la cassa da svuotare. Escludendo quella inutile pratica antiquata e obsoleta che si giocava in Italia con la palla ovale, non vedo controindicazioni di sorta.

          • gsp 20 Luglio 2014, 13:21

            Ma io non sono contento Mal, e non conto nulla. E non sei contento nemmeno tu. Si sono ridotte enormemente le aspettativa sulla condotta dei cavalieri bianchi, perchè quello Nero é peggio, o uno che ha fatto peggio negli ultimi 30 sempre Si trova.

          • malpensante 20 Luglio 2014, 13:40

            Anche Giovanni non mi sembra che faccia i salti di gioia. Ma sono fiducioso, secondo me il giocattolo si rompe presto, sempre che non sia già rotto. A quel punto, una palla ovale per far giocare i ragazzi la troveremo comunque.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 13:46

            Nessuno credo che sia contento, la situazione a cui si e’ arrivati e’ pessima, manca uno straccio d’idea su cui costruire un sistema funzionante, si va avanti a tentativi e scorciatoie perche’ non si vuole aggiustare il giocattolo, si va avanti a mettere cerottini sempre piu’ piccoli mentre la ferita si ingrandisce e infetta.

          • malpensante 20 Luglio 2014, 13:58

            Sul merito della questione Treviso, sono d’accordo con Stefo ma anche convinto che questa cosa l’abbiano decisa l’anno scorso, e che l’accordo ci fosse a parte le manfrine. Una cosa che nessuno dice è che di sicuro c’erano ingaggi (o rinnovi) non ragionevoli, figli di quelli FIR-Aironi e della sopra ricordata follia dondiana.

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 10:45

      Tattica, solo tattica, maledetta tattica!!!

    • tony 20 Luglio 2014, 10:53

      Mi sa che hai centrato un problema importante.

  10. Joest 20 Luglio 2014, 10:48

    è sostanzialmente quello che voleva fare Mallett, ma gli fu impedito da Dondi.,.. quello che opggi rimpiangiamo in molti…

  11. ginomonza 20 Luglio 2014, 11:04

    TV fa bene a fare ciò che sta facendo almeno fino a quando c’è questo sistema controproducente e disastrato.
    Se a Mr. G non sta bene ci vada lui in CL.
    Però sono convinto che gli sta comodo visto come opera Calvisano.

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:14

      Non ho capito

      • ginomonza 20 Luglio 2014, 11:48

        Cosa non hai capito?
        TV o l’ultima frase?

        • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:48

          L’ultima frase

          • ginomonza 20 Luglio 2014, 11:50

            Che anche nel suo piccolo compra stranieri !!!

  12. berton gianni 20 Luglio 2014, 11:26

    Credo che, più importante di…rutto 🙂 sia essere più realisti del re.
    Non fatalisti, ma questi siamo.
    Star qui e continuare a sparare su questo o quello, dire, io si che so : le “colpe” sono di Benito Gavazzi o di chi altri…non serve più a nulla.
    Abbiamo ormai capito che la realtà dice che siamo al 14 posto nel ranking.
    Ma Treviso, oltre a Stracchin, Lucky Lucchese e Ragù doveva prenderne altri…venti, idem se non di più le Zebre…sinceramente cosa avrebbe risolto ?
    Se tra tre anni Salesianu, Putanae e company vestiranno la maglia azzurra, personalmente continuerò a tifare Italia.
    Oppure siamo così masochisti che aspettiamo che Castro e Città smettano, per dar merda a sostituti non all’altezza.
    Non condivido, però, l’opinione di chi “giustifica” le Nazioni che, già ricche di loro, stanno prendendo “stranieri” a più non posso.
    Le biasimo sotto tutti i punti di vista, sia sportivo che umano.
    Cattivo e “vigliacco” esempio che proprio i “ricchi” non dovrebbero dare.
    Come giovane che vuol emergere ed arrivare al top, sarei molto più incazzato se fossi un ragazzo inglese e mi vedo superato da un coetaneo arrivato dall’Oceania, di un coetaneo italiano che, quantomeno, sa di non possedere ancora lo stesso livello qualitativo.
    Ovvio che ci vuole questa benedetta filiera, ma resto dell’idea che questa ci debba essere anche fra Zebre ( primo step dopo l’ Ecc. ) e Treviso che deve puntare ad essere squadra di vertice nel Pro12.

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:33

      Ma perché secondo te Treviso non ce la fa a fare questo balzo.Non credo ci sia nessuno , in Italia, che la ostacola. I 4 mln li ha incassati!

      • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:33

        Aggiungo, lo stadio ce l’ha, gli abbonamenti anche.

        • ginomonza 20 Luglio 2014, 11:49

          Lo stadio ce l’ha e gli abbonati pure?
          Tali da competere con gli altri?
          Vogliamo scherzare !

          • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 11:57

            Perché tu pensi che se Treviso, gareggiasse per stare tra le prime 6, non avrebbe più spettatori di Connacht, Newport o degli Ospreys?

          • ginomonza 20 Luglio 2014, 12:39

            non lo so però :
            1) occorre avere gli stadi adeguati
            2) quelli di Radio Dimensione Suono tra poco potranno accomodarne 25.000 se non erro

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 12:06

          Non ce la fa a fare questo balzo ?
          Chi l’ha detto ?
          Se glielo lasciano fare, per me può tentare di farcela.
          I Benetton han sempre puntato al vertice, in ogni attività sportiva a cui han partecipato.
          Formula 1 compresa.
          Qui ovviamente è’ ben diverso, ma son convinto che questo può essere l’anno della verità.
          Con umiltà e pazienza, Treviso può iniziare un ciclo positivo.
          Per se è per tutto il movimento. Se sarà così, tranquillo che Luciano non si tirerà indietro.
          In tutti i casi, giriamola come si vuole, ma è l’unica realtà italica che può pensare a questo.
          E’ proprio questo il realismo di cui scrivevo sopra.
          Non dimentichiamoci che i Benito Gavazzi, Piscione, Cacchionato e company li abbiamo noi.
          Come metro di paragone, avere questi personaggi e’ la stessa coscia che, ad un concorso di miss Europa, ci presentassimo con Rosy Bindi, Luridona Berte’ e Wanna Marchi…

          • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 13:59

            Sì, ma finite le lagne e là dove contano solo i risultati sul campo, ripeto, cosa impedisce a Treviso di decollare. La storiella che la letterina di Natale è arrivata a Pasqua, non regge.
            Se Treviso è tutto ciò che tu dici che sia, tempo due anni e deve arrivare nelle prime sei.
            Diversamente, parliamone e devono volare tutti gli stracci!
            Gavazzi, Ascione e Cecchinato , per quanto si impegnino, cosa possono fare per mettersi di traverso?

          • fabrio13H 20 Luglio 2014, 15:21

            Ti ricordo @Berton Gianni, e ricordo a tutti, che la Nazionale italiana di rugby union ha vinto un solo trofeo che si possa considerare di livello internazionale assoluto ed è stata la Coppa Europa del 1997 (poi si potrebbero aggiungere alcune un paio di Trofei del gruppoB del mondiale under20 ma che è appunto un secondo livello). Il prode Benetton in circa due decenni non ha mai passato il primo turno della Champions Cup o Heineken e in quattro anni è riuscito al massimo ad arrivare a metà classifica scarsa in una competizione di secondo livello continentale. E’ poi vero che le altre osannate realtà di club nostrane hanno fatto anche meno ma, ugualmente, non posso fare a meno di pensare che mi pare non siamo né le vere e plausibili aspiranti miss, né le tardone mai state miss, ma che forse il rugby italiano e i suoi fan assomigliano/assomigliamo più a quelle tusate che hanno appena qualcosa di carino e si truccano e stracamuffano, cercandosi poi un loro pubblico per convincersi di essere miss e tener lontano il pensiero di esser sul punto di cadere tra le tardone 😉

          • jock 20 Luglio 2014, 17:47

            Cacchionato mi mancava, non sono preparato abbastanza.

          • mezeena10 21 Luglio 2014, 09:43

            “Non dimentichiamoci che i Benito Gavazzi, Piscione, Cacchionato e company li abbiamo noi.”!!!
            eh si caro Gianni, non un gran bel biglietto da visita con cui presentarsi al resto del mondo ovale sto trio, palesemente!

      • Rabbidaniel 20 Luglio 2014, 12:08

        Alberto ti dirò, per quanto in un bacino privilegiato, come ben sai, anche qui il rugby non è il primo sport. Anche qui, fra chi non è di “osservanza” rugbistica stretta, passa più la nazionale che il club. Amici miei di TV e dintorni si sono fatti km per vedere la nazionale per poi non sapere che Treviso non gioca il campionato italiano. C’è qualcosa che non ha funzionato e che non funziona.

    • Giovanni 20 Luglio 2014, 11:50

      Ciao Gianni, scusami ma cosa vuoi dire con “Treviso deve puntare ad essere squadra di vertice nel Pro12”: non sta scritto in nessuno statuto che una franchigia debba dedicarsi allo sviluppo e l’altra alla competitività. Tanto più che Gavazzi lo ha detto varie volte: mira alla privatizzazione delle Zebre. Cosa succederà quando avremo entrambe le franchigie a gestione privata? Lo abbiamo criticato per l’uso “disinvolto” di denaro pubblico, ma anche quello che fornisce a Benetton per l’impegno celtico lo è. Ed allora? Qui sta emergendo un potenziale conflitto tra gli interessi dell’uno e le aspettative dell’altro: il privato vuole essere competitivo e vincere purchessia, la federazione ha a cuore lo sviluppo di giocatori nostrani in ottica Nazionale. Io non mi rassegno a pensare che questo è il nostro valore, che siamo 14esimi nel ranking, ecc. Credo che si debba lavorare per migliorare le fondamenta del rugby italiano sui cui poggia tutto il sistema di vertice. Invece mi pare che sia stia, una volta di più, procedendo nel senso delle scorciatoie di comodo, del rimandare, per l’ennesima volta, a domani quello che si può e si deve fare oggi. Certo, non ho le fette di prosciutto davanti agli occhi, lo vedo che l’Eccellenza non è in grado di fornire, nè per qualità nè per quantità, il numero di giocatori necessari al ricambio generazionale. Ma questo problema non può diventare una scusa continua, un rimando “sine die” a mettere le mani fino in fondo nel sistema per rifondarlo. Per i frutti bisognerà aspettare almeno 5 o 6 anni, ma prima si comincia e meglio è. Altrimenti, se al prossimo quadriennio avremo davvero i Dogi, non saranno l’espressione di un territorio, ma solo l’ennesima accozzaglia di stranieri, oriundi, equiparati, qualche giovane di belle speranze e qualche cavallo di ritorno dall’estero. Non stiamo qui su questo forum ripetendo da settimane che 10-15 anni fa il rugby italiano aveva più investitori e le partite di campionato facevano una media spettatori superiore a quella attuale? Vogliamo che si dia finalmente inizio al processo di controt o continuare in questo lento sprofondare degli ultimi anni verso un “cupio dissolvi”?

      • Giovanni 20 Luglio 2014, 11:51

        Vogliamo che si dia finalmente inizio al processo di controtendenza (maledetta tastiera!).

  13. Rabbidaniel 20 Luglio 2014, 11:58

    Ho già detto altrove che questa iniezione di stranieri mi pare figlia di una filiera inesistente o quasi. Può piacere o meno e avevo già detto che qualche straniero della nuova infornata sarà equiparabile. Budd per esempio lo sarà a breve e, purtroppo, Budd è superiore a un giocatore italiano “medio” (passatemi la forzatura).
    Nei commenti e nell’articolo non è stato sottolineato un punto. Treviso deve affrontare un torneo! Qui continuiamo sempre a ragionare in ottica nazionale, come se il Pro12 fosse un lungo allenamento “competitivo” per tenere caldi i nazionali e selezionare i nazionabili. Se la mentalità resterà quella e anche nelle coppe ci beccheremo gran legnate, perché sono allenamenti+, il rugby italiano continuerà nella sua inarrestabile decadenza.

    • Giovanni 20 Luglio 2014, 12:11

      @Rabbi: quello tra Benetton e FIR è un matrimonio d’interesse e come tale prevede da un lato di rinunciare a qualcosa e dall’altra di reclamare dei diritti da parte di ciascuna delle due parti. Ora la federazione ha sicuramente commesso errori vari, s’è lavata le mani sulla questione permit, ha lasciato trascorrere un intero inverno senza dire se avrebbe rinnovato la licenza e cosa intendesse fare sui contratti, ecc. Treviso ha fatto non bene, ma benissimo a porre l’aut-aut col famoso comunicato di Gennaio. Ciò detto non si può ridurre tutto il problema ad una mera questione di mentalità: poniamo che Treviso mandi in campo 12 stranieri su 15, esca dal campo con onorevolissime sconfitte (o addirittura qualche clamorosa vittoria) contro dei top-team, poi a Febbraio fornisce alla Nazionale 10 giocatori, di cui almeno 7-8 abbiano giocato col contagocce fino a quel momento. Secondo te basta loro osservare dalla panchina (o dalla tribuna) i propri compagni battersi con la giusta mentalità vincente per essere a loro volta competitivi al 6N?

      • Rabbidaniel 20 Luglio 2014, 12:16

        Non ho detto questo, anzi, ho detto che questa robusta iniezione di stranieri è figlia di una filiera inesistente. Abbiamo imboccato la strada del Pro12 non strutturando a dovere il movimento dalle accademie all’eccellenza, e questi sono risultati.
        La mia considerazione verteva, piuttosto, sul fatto che si considerano le franchigie centri di allenamento per la nazionale (a parte i tifosi, sopratutto quelli di Treviso). Questa è una perversione del sistema e così non si arriverà da nessuna parte.

        • Giovanni 20 Luglio 2014, 12:32

          E su questo son d’accordo con te, così come son d’accordo con te e Stefo sul discorso delle mancate accademie collegate alle due franchigie. Resta il fatto che quest’imbarcata di stranieri giustificata dalla necessità e dal fatto che tra 3 anni diventino equiparabili, rischia di tramutarsi in una comoda foglia di fico per la federazione e coprire ciò che dovrebbe esser parte dei suoi compiti prioritari.

          • Rabbidaniel 20 Luglio 2014, 13:21

            Be’ è da quando siamo entrati nel 6N che immettiamo oriundi ed equiparati a rotta di collo. Sì lo fanno anche gli altri, ma, voglio dire, se la Francia equipara, in prospettiva, un Kockott e noi invece equipariamo giocatori di seconda-terza scelta, anche in questo c’è una differenza che significa le diverse portanze dei rispettivi movimenti.

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 18:41

            @Rabbi: e non solo tra gli equiparabili nostri e quelli loro c’è differenza, ma non va dimenticata un’altra cosa: che l’immissione enorme di stranieri nei club francesi sta influendo negativamente sulle prestazioni della Nazionale, questo, con le dovute differenze esistenti tra i due movimenti, dovrebbe però essere motivo di riflessione anche per noi. Abbiamo spesso sostenuto che avere qualche straniero di qualità in ruoli-chiave aiuta a “svezzare” meglio i nostri giovani, ma ciò è vero fino ad un certo punto. All’inizio potrà esserlo (magari il I anno), ma a lungo andare rischia di togliere spazio ai nostri. Prendiamo l’esempio di Ambrosini: si sarà dimostrato meno pronto di quanto si sperava, al salto di qualità (come sostenne Munari in un tinello), ma questa stagione che sta per cominciare sarà la terza per lui in CL: se non compie il benedetto salto di qualità adesso, cominceranno ad addensarsi dubbi sempre più grossi. Intanto però Treviso ha appena ingaggiato 3 giocatori che giocano tutti come apertura (2 anche centro), come ha evidenziato @San Isidro nel suo intervento: finiremo per vedere Ambrosini spostato a MM? e Gori? Capito cosa voglio intendere? Se sono per prime le franchigie a non credere fino in fondo agli italiani che portano in CL è difficile che quelli diventino dei campioni.

    • berton gianni 20 Luglio 2014, 12:17

      Ciao Giovanni.
      Ti rispondo qui sotto, proprio perché condivido quello che scrive il nostro unico et etereo Presidente.
      Da tempo dico che, pensiero mio, un primo passo migliorativo, per tutto il nostro movimento, sia quello che, sta benedetta filiera, ci sia anche fra le due celtiche.
      Zebre ( quando mai riusciranno a diventar “private” ? ) che fanno salire di livello un gruppo cospicuo delle migliori realtà dell’ Ecc. e Treviso che fa da step, successivo e finale, per far fare il salto al massimo livello a cui puoi arrivare in Italia.
      La realtà dice che l’unica struttura che, oggi, può garantire questi tre gradini, e’ Treviso.
      Se poi, San, con l’aiuto dello IOR, riesce a creare gli Ostia Eaters nell’Urbe, tanto meglio…diventeremmo imbattibili, grazie allo Spirito Santo !!

      • Stefo 20 Luglio 2014, 14:11

        gianni la franchigia di sviluppo e’ un suicidio, e’ stato abbandonato come concetto anche altrove (Connacht) perche’ alla fin fine destinare una suqadra ad essere squadra materasso e’ insostenibile economicamente e far giocare dei ragazzi abituandoli a perdere e non poter puntare in alto non aiuta poi molto la crescita.

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 14:19

          Ciao Stefo.
          Concordo, intendevo dire che le Zebre devono continuare così come sono.
          Cioè, loro si, dove si può, scelgono il giocatore italiano, evitando troppi stranieri in squadra.
          Treviso, invece, deve essere ( riuscire ad essere ) il top del movimento.
          Ovviamente, son consapevole anch’io, che sarebbe assurdo far fare loro da carne da macello.
          Zebre devono esser competitive anche loro. Come lo stanno diventando.
          Cioè, un Senialvento, arrivo anche a capirlo nel roster biancoverde, non nelle Zebre.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 14:39

            Gianni non condivido molto o meglio, faccio un distinguo:
            A- quello che DOVREBBE essere, ed allora penso che pur senza le regole idiote sugli stranieri del passato dei paletti o meglio limti dovrebbero esserci, penso che le celtiche dovrebbero essere potenziate con della Accademie proprie in maniera anche da responsalizzarle nella formazione in maniera che il DS di turno non abbia piu’ alibi “ma me li date non formati”.
            B- Quello che EFFETTIVAMENTE e’: le accademie/seconde squadre non gliele danno, il sistema PP e’ fondamentalmente inutile, quindi in qualche modo bisogna andare avanti.

          • berton gianni 20 Luglio 2014, 14:46

            Stefo,
            guarda che da tempo immemore condivido il tuo DOVREBBE e lo giudico come condicio sine qua non.
            Batto ( oltre al marciapiede 🙂 ) anche il fatto che,V almeno un’italiana, DEVE lavorare-tentare-provare a strutturarsi come squadra che punta ai vertici delle competizioni a cui partecipa.
            Dovrebbe essere insito nello spirito stesso della parola sport. Ed è così in tutte le discipline sportive.

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 19:45

            Gianni, il top del movimento Italiano l’anno prossimo giochera’ all’estero (in gran parte).
            Nemmeno le franchigie rappresenteranno il top del movimento Italiano: a che serve finanziarle cosi’ pesantemente, allora?

      • San Isidro 20 Luglio 2014, 14:26

        @gianni, guarda ieri ne ho parlato con Bergoglio, ha detto che mi farà sapere…mi sono permesso anche di nominarti come possibile pontificio direttore tecnico…l’unica forzatura, se la cosa andasse in porto, è che dovresti girare con una toga da cardinale, per il resto (stipendio, appartamenti, auto blu, vitto, alloggio, rimborsi spese, ecc) sarai un privilegiato…

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 14:40

          Ciao San.
          Ringrazio di cuore sia te che Bergoglio-a-Bergamo-non-c’è-l’Oglio, ma il Rugby & le Tette resta fedele al patto pre elettorale e non abbandona il Presidente Rabbi.
          In un futuro, si potrà ridiscuterne, qualora il vitto e soprattutto l’alloggio saranno nel collegio delle novizie…
          Cmq, sarò sempre tifoso della futura franchigia clericale, Ostie Eaters e, soprattutto della nuova compagine argentina che debutterà nel SR : San Isidro Puerco River Club !
          Vamos !

          • San Isidro 20 Luglio 2014, 14:54

            e in temi sanisidriani il CASI becca la sua terza sconfitta consecutiva nella terza giornata dell’URBA Top 14…ieri in quel de Villa de Mayo il CUBA passa sull’Academia 28-13…occorre una scossa…

    • Hullalla 20 Luglio 2014, 19:39

      NON sono completamente d’accordo con la tua tesi che gli stranieir siano figli della mancanza di filiera, perche’ tra di essi ci sono stranieri che NON hanno fatto la differenza in Eccellenza.
      Serve aggiungere altro?

  14. Joest 20 Luglio 2014, 12:35

    Dunque :
    1) La celtic doveva servire a far giuocare a livello internazionale i talenti nostrani

    2) La celtric doveva servire a far rientarre in Italai i giocatori italiani all’estero

    3) Treviso doveva diventare la rappresnetativa (Dogi) del rugby veneto…

    alla faccia del ……

  15. tunga 20 Luglio 2014, 12:55

    Ma vi siete scordati fina a ieri il 99% dei club come si occupava del settore giovanile?
    Più soldi la fir versava piu si spendevano per oriundi e argentini.
    Ma quali settori giovanili. andate a vedete l età media di 10 anni fa in tutte le categorie.
    Non siamo pronti nella mentalità e competenze. La fir ha riempito un vuoto di cui nessuno si voleva occupare.

    • Rabbidaniel 20 Luglio 2014, 13:25

      È vero, in parte, ai bei tempi ricordo squadre inesistenti salite dalla C alla A2 con 13-14 argentini in rosa.
      Resta il fatto che il rugby italiano non ha saputo adattarsi al professionismo. Anche a livello giovanile una volta c’era meno gap. Se penso agli anni ’80 mi ricordo di aver visto diverse U19 giocarsela bene contro le Home Unions e la Francia. Quindi, al tempo del dilettantismo, una filiera esisteva. Esistevano le selezioni locali che individuavano i prospetti.
      Ora esiste la nazionale, la nazionale, la nazionale e tutto deve essere visto in prospettiva nazionale. Che ce ne frega a noi di vincere una coppa europea o un Pro12, puntiamo direttamente al 6N!

      • ermy 20 Luglio 2014, 14:51

        Giusto Rabbi, negli anni ’80 era così… In Veneto si era anche cominciato ad avere un back up dei Dogi senior con i Dogi junior, che andavano in tournée in Irlanda, si giocava al Ravenhill contro l’Ulster, alla pari, insomma sembrava di fare la Celtic… 😉 poi tutto nel dimenticatoio, cioè non si è continuato nel progetto, credo… e anche allora FIR e CIV erano due mondi separati…
        il punto, tecnico, era che noi non eravamo preparati fisicamente, mancando lo sport di base nelle scuole, la preparazione non era all’altezza, e questo anche in serie A! Credo che oltre alle questioni strettamente di gioco e di skills, la mancanza di un progetto rugby sia stato la causa di una mancata crescita… tradotto, per fare un esempio, la preparazione fisica per il periodo estivo non la deve fare solo l’accademico, ma la devono fare tutti i ragazzi che giocano in tutte le categorie giovanili! Da lì si alza il livello… Questa mentalità credo faccia difficoltà ad essere capita anche ora, a 25 anni di distanza!

    • malpensante 20 Luglio 2014, 13:48

      10 anni fa eravamo già nazionaldipendenti da 10, e la FIR faceva e disfaceva con il campionato come fa e disfa oggi. Quando siamo entrati a Disneyland, c’erano ragazzi che a 18 anni esordivano tranquillamente in serie A, se non in nazionale.

  16. fabiogenova 20 Luglio 2014, 14:02

    Volevo chiedere: Van Schalkwjk è equiparabile?

    • malpensante 20 Luglio 2014, 14:06

      L’anno prossimo, Vunisa quest’anno. Credo.

      • malpensante 20 Luglio 2014, 14:07

        quest’anno=2015

        • fabiogenova 20 Luglio 2014, 14:25

          Secondo te è impossibile pensare a un su utilizzo ai mondiali?

          • Stefo 20 Luglio 2014, 14:44

            Se diventa eleggibile a settembre 2015 impossibile.

  17. San Isidro 20 Luglio 2014, 14:33

    Questa volta sposo (senza che si fraintenda) il commento di sopra di @gsp delle 10.30…

    • gsp 20 Luglio 2014, 17:53

      Va beh @san, uomini, donne, di ogni etá. Altro che Jep Gambardella, tu sei David Bowie.

  18. Hullalla 20 Luglio 2014, 14:56

    Mi permetto di tornare su alcune cose che ho gia’ scritto in passato.
    1) La Guinnes Pro12 e’ un torneo che NON si autofinanzia: gli introiti (sponsor, TV, spettatori,merchandising…) sono ben lontani (praticamente per tutti) dal finanziare i costi delle frnachigie. Sono necessari sovvenzionamenti da parte delle varie Unions.
    2) Da dove prendono quelle sovvenzioni le suddette Unions? Fondamentalmente, dai proventi del Sei Nazioni (chi piu’ chi meno – l’Italia piu’).
    3) Hanno dunque ragione le Unions a chiedere alle franchigie di “comportarsi” in un certo modo, che permetta di sostenere al meglio le rispettive nazionali e di coordinare un po’ gli sforzi?
    Direi di SI, visto che pagano la loro parte (per cortesia per un attimo lasciamo da parte le controversie Gallesi, che ci porterebbero un po’ troppo fuori strada in questa occasione…)
    4) Inserire molti stranieri NON confermati al livello giusto ha senso in questa ottica?
    Se accettiamo che il passaggio dall’Eccellenza alla Pro12 e’ troppo alto, allora e’ troppo alto per tutti! In questo senso uno straniero che NON fa la differenza il Eccellenza non e’ pronto per la Pro12 e bisognera’ formarlo (come e’ stato fatto con Gori, Campagnaro, Esposito, Morisi eccetera), pur sapendo che, se fogliono, una volta preparati per giocare a livello, questi stranieri potrebbero benissimo andare a giocare con la nazionale dei loro paesi (vedi vicenda Pasquali al contrario…).
    Secondo me, la cosa NON ha assolutamente senso.
    Leonard alle Zebre (o Nick Williams, o VS…) possono avere un certo senso, perch’ fanno fare un salto di qualita’ alla squadra e (forse) insegneranno, ma ne bastano pochi: due o tre, magari anche il doppio per dare un po’ piu’ di “stabilita’” alla squadra nelle finestre internazionali, ma di piu’ di cosi’ diventa controproducente (tenendo conto che le franchigie e il campionato non sono in grado di camminare con le loro gambe, ma hanno bisogno dei soldi del Sei Nazioni per sostenersi “artificalmente”.
    5) Volete farmi credere che la FIR e’ d’accordo con Treviso perche’ hanno assieme fatto un programma per individuare dei giocatori da equiparare in prospettiva e quindi hanno coordinato tra loro la cosa in questo modo?
    NON CI CREDO!
    Prima di tutto non ci credo perche’ fare programmi di questo tipo che vadano oltre i tre anni per la FIR e’ impensabile: non guardano ad un palmo dal naso.
    Secondo motivo e’ che di coordinamento tra FIR e Treviso finora, a detta degli stessi protagonisti, non c’e’ praticamente nulla.
    Terzo motivo e’ che questo tipo di “programmi” (a mio avviso certamente di dubbia utilita’, o quanto meno di dubbio “gusto”) NON ha senso che vengano iniziati in massa l’anno prima dei mondiali, ma casomai avranno un senso (se un senso possono avere) l’anno dopo! l’anno prima bisogna perfezionare, amalgamare e casomai allargare le proprie scelte per il mondiale, mentre si sta’ facendo l’esatto opposto! L’idea di mettere sotto contratto una ventina di giocatori equiparabili a lungo termine potra’ (forse ma forse) avere senso solamente l’anno successivo ai Mondiali, quando si deve seminare e non raccogliere!

    SE Treviso (e mettiamoci pure anche le Zebre) cerca di confondere le acque dichiarando che comunque i tanti stranieri messi sotto contratto (senza coordinamento FIR) forse in un futuro potranno diventare Azzurri (quando i giocatori che giocheranno il Mondiale che e’ alle porte sono stati gestiti malissimo in prospettiva Mondiale), IO NON CI CASCO.

    SE la FIR, pur mettendoci un fracasso di soldi di “sovvenzioni statali” (che provengono dalla Nazionale), non e’ riuscita a mettere dei paletti che permettano di sostenere la Nazionale al meglio (anche in prospettiva Mondiale), HANNO FATTO L’ENNESIMA CAPPELLA.

    Chi paghera’ le scelte egoiste e per nulla lungimiranti di questi personaggi?
    Il Movimento rugbystico Italiano.
    Come sempre.

    Se avete un figlio o una figlia promettenti e che vogliono fare del rugby il loro futuro (per lo meno a breve termine), mandateli quanto prima all’estero in una realta’ seria, professionale e affidabile.
    Evitate in ogni caso di far firmare contratti con la FIR (*), perche’ sono contratti capestro che sono fatti per avvantaggiare solamente quattro pagliacci che non sanno vedere ad un palmo dal naso. L’esperienza insegna.

  19. Hullalla 20 Luglio 2014, 15:04

    Nella dialettica tra FIR e franchigie (il resto del movimento nelle discussioni sembra regolarmente non aver voce e quindi non lo riprorto), mi sembra di rivedere l’eterno teatrino della politica Italiana, dove non si decide mai nulla a lungo termine, si cerca di mettere qualche mezza pezza (peso el tacon che ‘l buso) a brevissimo e si va avanti cosi’, come la va la va, accusandosi perennemente a vicenda tra i vari protagonisti, le varie istituzioni, per capire di chi sono le competenze per cominciare finalmente a cambiare il corso della storia.
    “Se lui non fa prima questo, io poi non posso fare quest’altro e se quell’altro non fa quell’altro io non posso fare quest’altro” e ci si ritrova sempre piu’ paralizzati in una lotta di potere sempre piu’ ridicola e insensata.
    Speriamo che per lo meno gli orchestrali continuino a suonare mentre la nave affonda inesorabilmente, tra i litigi di tutti i protagonisti della vicenda.

  20. San Isidro 20 Luglio 2014, 16:05

    Inutile girarci intorno, gli stranieri/oriundi, presi da Treviso sono troppi…l’ho detto fin dal principio, non ho mai detto 0 stranieri per la Benetton, anzi alcuni fanno veramente comodo e ci stanno, soprattutto quelli di prima linea dove, dopo le partenze di Ghiraldini, Rizzo, Cittadini e Alberto De Marchi, la situazione era diventata drammatica…di tutti gli altri 2-3 si potevano evitare portando su promettenti giocatori dell’Eccellenza…l’acquisto di Seniloli poi è veramente incomprensibile, il fijano avrà anche qualità e pare sia un buon prospetto, ma questa è la sua prima esperienza pro, ma perchè deve crescerlo Treviso quando la Benetton poteva formare un Violi ad esempio? Le Zebre si sono andate a prendere dall’Eccellenza Padovani, un giovane 10 del campionato, non fenomenale, ma almeno è stato inserito in una rosa di alto livello e questo potrà solo che fargli bene nel lungo periodo, all’inizio probabilmente non vedrà nemmeno la panchina, pian piano però comincerà a ritagliarsi un pò di minutaggio…la Benetton si è andata a prendere tre stranieri (forti per carità, piacciono anche a me) che possono ricoprire lo spot di apertura, anche se potranno giocare anche a trequarti, ovvero Carisle, Christie e Hayward…ma erano tutti e tre indispensabili? Lasciare solo uno di questi in patria per far crescere un’altra giovane apertura dell’Eccellenza sarebbe stato insensato? Capisco che gli stranieri di calibro portano qualità, ma, anche a discapito dell’abbassamento di qualità, occorre azzardare, se mai provi a certi livelli i ragazzi, mai puoi sapere se possono o meno valere il livello e alla fine il problema dell’apertura azzurra di formazione italiana ce lo porteremo avanti in eterno…sono d’accordo con chi dice che la Benetton deve fare il suo torneo, con quelli che sostengono che vedere le franchigie come la palestra della nazionale non è il modo giusto di interpretare le cose, ma la Pro 12 serve per formare ad alto livello i nostri connazionali, questo è il punto fondamentale alla base di tutto, altrimenti la stessa entrata nel torneo celtico non avrebbe avuto senso…con tutte le differenze del caso perchè gli argentini se ne sono andati a giocare un torneo fino in Sud Africa? L’ingresso in Vodacom Cup era finalizzato a formare gli atleti domestici argentini in un campionato di livello…affrontare le province sudafricane (seppur depauperate dei miglior atleti visto che la Vodacom si gioca parallelamente al Super Rugby) è stata una buona palestra per gli atleti dei campionati amatoriali argentini…analogamente anche noi ci siamo spinti in quest’avventura celtica per poter rendere competitivi ad un certo livello i nostri giocatori ed avere una base di veri professionisti su cui pescare per la nazionale…naturalmente è mancato tutto dopo, ovvero filiera, accademie legate alle franchigie, ecc, e questi sono i problemi, laddove non abbiamo italiani di qualità da immettere nelle franchigie ci aggrappiamo agli stranieri…tuttavia, a mio avviso, di qualche straniero, soprattutto in casa Benetton, se ne poteva fare a meno…la questione dell’equiparazione mi sembra un pò forzata onestamente, pensare adesso che tra tre anni questi stranieri, che ancora non abbiamo visto all’opera, siano con la maglia azzurra, boh, mi pare esagerato al momento, poi tutto può essere…e comunque non è vero che tutte le nazionali equiparono, l’Argentina non lo fa per esempio, e non dimentichiamoci che i giocatori di origine isolana che miltano con Wallabies ed All Blacks in realtà sono australiani o neozelandesi le cui famiglie in origine sono emigrate lì…i francesi isolani (come Fofana) vengono dai dipartimenti d’oltremare del Sud Pacifico, non sono stati strappati da altri movimenti…inoltre giocatori come Faletau o i Tuilagi si sono formati nei movimenti di Galles e Inghilterra…diciamo pure le cose come stanno, è vero che si equipara e che queste regole dell’IRB fanno schifo, ma non è vero che tutti lo fanno e poi ci sono casi particolari…
    No, no, qui il messaggio della Benetton è un altro, è un segnale preciso che è si è voluto dare alla FIR, Munari & company per me hanno detto “signori i tanti stranieri sono la risposta a un movimento che non produce qualità e giocatori per certi livelli, noi i giocatori per la Pro 12 ce li andiamo a prendere all’estero finchè voi non cambiate le cose!”…messaggio duro, che la federazione non coglierà, ma anche alla Ghirada potevano incaponirsi di meno e tentare con qualche altro italiano…

    • Alberto da Giussano 20 Luglio 2014, 16:27

      Come vedo io lo sport e la conseguente battaglia agonistica, in ogni competizione una squadra ci deve andare per vincere, o cmq per vincere il più possibile. La “formazione” dei più giovani, sempreché ne abbiano il talento, avviene se ci sono regole ferree per vincere, alle quali tutti devono adeguarsi:
      1) condottiero riconosciuto in panchina
      2) leader veri in campo
      3) nessuno che si tira indietro
      In questa logica il giovane si può formare.
      Meglio vincere con due italiani in meno che perdere con tre in più.
      Detto questo, ci sono problemi di paraculaggine sia a Treviso che a Parma.
      Treviso, non può trattare per avere i 4 mln e poi non metter su una squadra con i contro fiocchi.
      Parma non può fare la raccolta differenziata con la scusa che se non ci fosse Lei molti nazionali dovrebbero giocare in eccellenza.
      Se ci fosse rigore e serietà un nazionale che non trova spazio in una delle due celtiche o gioca in eccellenza o va in pro2D e amen.
      Se poi fossero anche solo 20, tra le due celtiche gli italiani, non importa purchè fossero in una squadra vincente.
      Ciò detto, rimane sempre aperto il problema di trovare gli italiani per il livello internazionale. Ma qui come già detto da molti e anche da me il tema è ciclopico.

      • San Isidro 20 Luglio 2014, 17:32

        sui tre punti che citi siamo d’accordo, sul fatto che un ambiente vincente aiuti a crescere anche (seppure non è mica facile essere una squadra vincente), però siamo entrati in Pro 12 per formare il maggior numero di atleti italiani ad alto livello, se mai azzardi a portarne su qualcuno, mai puoi sapere se sia pronto o meno per stare in una rosa celtica…se ci fossero veramente solo 20 italiani tra le due franchigie allora vuol dire che non ha avuto senso entrare nel torneo celtico…

    • berton gianni 20 Luglio 2014, 17:00

      Che…VOI argentini non pratichiate la…sovra marchiatura, ok, ma non dirmi che, con quei cognomi, poi, sono stati mamme e papà a…pagaiare verso i vari isolotti, from NZ o Canguronia…
      Poi, dire che : vengono dai dipartimenti del sud Pacifico…e’ giustificare un puro colonialismo anni duemila.
      Idem per i Tuilagi e tatuaggiati simili.
      Resto dell’idea che, quando questo super market viene operato dalle Nazioni più “ricche”, sia molto più vergognoso di quello che possiamo fare noi, mal messi come siamo.
      Questo non giustifica il nostro adeguarsi, ma c’è chi è arrivato ad osannare il modello pallonaro tedesco, chi il Tolone, chi O Puttanone…
      Direi che, forse, sia arrivato il momento di “lasciare” che Treviso e anche Zebronia si facciano i cazzi loro e concentriamoci su sto Benito Gavazzi and Company, che DEVONO arrivare a capire che ci vogliono le accademie-filiere e una scuola più ancora che per allenatori, soprattutto per Istruttori/Insegnanti e DIRIGENTI di rugby !

      • ginomonza 20 Luglio 2014, 17:37
      • San Isidro 20 Luglio 2014, 17:49

        gianni, lontana da me l’idea di giustificare qualsiasi forma di colonialismo, sto semplicemente riportando la realtà dei fatti…in Australia e NZ ci sono grosse comunità di isolani che si sono stanziati nei due Paesi dell’Oceania…All Blacks celebri hanno chiare orgini isolane, pensa a Lomu (il padre fu anche pilone della nazionale tongana), Rocokoco (di famiglia fijana), Umaga (di famiglia samoana), ma sono cresciuti in NZ fin da piccoli perchè le loro famiglie erano emigrati lì molti anni prima…soprattutto ad Auckland c’è una grande comunità di isolani e non è un caso (non so se si fa ancora) che fino a diversi anni fa si allestiva la selezione degli Auckland Samoa (team che raccoglieva i neozelandesi di origini samoane della provincia di Auckland) e giocava un torneo amatoriale con altre rappresentative samoane…Anae e Manu, che arrivano ora in Ghirada, è chiaro che sono australiani di origini isolana e lo sono anche i neozelandesi Auva’a e Luamanu, lo era Sinoti per chi ne ha memoria…anche sui francesi è vero, loro hanno dipartimenti d’oltremare nel Sud Pacifico, come la Nuova Caledonia, le Isole Wallis e Futuna e la Polinesia francese, gli “isolani francesi” hanno origini di queste parti, la Francia non ha tolto alle Samoa o alle Fiji potenziali talenti…Faletau e i Tuilagi si sono formati fin da piccoli in Galles e Inghilterrra, sono prodotti di quei movimenti…che poi in altri casi l’equiparazione sia una vergogna sono d’accordo con te…sul discorso accademie e filiere ne abbiamo parlato e riparlato, dunque mi trovi nuovamente d’accordo…
        Lunga vita a OP! Anche in Polinesia francese…

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 18:15

          Grande San,
          non è questo di certo il sito dove dissertare di questi argomenti, però tutto quello che tu “giustifichi” per NZ et AUS e ancor piu’ ( e per me, peggio ) per F e GB, non mi trova d’accordo.
          Sempre sfruttando le miserie degli altri, allora dobbiamo solo aspettare che i figli degli stranieri che arrivano sui barconi diventino i nostri Tuilagi, Umaga ecc.
          Vabbè, oggi è domenica e so che a quest’ora hai il Vespro…

          • San Isidro 20 Luglio 2014, 19:07

            gianni, credo che tu non mi abbia compreso…non sto giustificando nulla, anzi ho sempre detto che per me queste regole sull’equiparazione sono un’assurdità…sto invece dicendo che ci sono casi e casi, sto riportando delle realtà…in Australia e Nuova Zelanda ci sono grosse comunità di isolani che si sono stanziati lì non negli ultimi anni, ma da una vita, sto parlando di tutti quei rugbysti austaliani e neozelandesi di origine isolana…Umaga, Lomu, Rocokoco, seppure di origini isolane, sono neozelandesi nati, cresciuti e formati in NZ…gli AB non si sono andati a prendere Lomu dalle Tonga, non lo hanno sottratto al movimento tongano, ma Lomu è nato ad Auckland e ha fatto tutta la sua vita lì…altro conto è sottrarre rugbysti ad un movimento…
            Lasciamo poi stare i poveri migranti che arrivano sulle nostre coste (e purtroppo molte volte nemmeno riescono ad arrivarci), andiamo alla questione concreta dei nostri rugbysti italiani di “seconda generazione”…i vari Odiete, Mbandà, Appiah, Traorè, Rorato, Souare, tutti validissimi atleti delle nostra Eccellenza (addirittura il reggiano David gioca alle Zebre), sono figli di quelli che anni fa migrarono in Italia nella speranza di una vita migliore (so che i genitori di Odiete sono nigeriani, quelli di Mbandà vengono dalla RDC, gli altri non li conosco) e che ora vivono stabilmente nel nostro Paese…questi ragazzi, essendo nati e cresciuti qui, sono italiani, tant’è che hanno vestito anche la maglia delle nostre nazionali giovanili…quanti francesi poi di origini magrebine o sub-sahariane abbiamo visto indossare la maglia della nazionale di rugby?
            Non ho ben capito la critica che fai, se è riferita al fatto che una nazione ovale potente toglie giovani promesse ad un movimento (guarda ad es. i grandi club di Premiership e Top 14 che vanno ad aprire le succursali nel Sud Pacifico) sono d’accordo, se è riferita anche ad altro allora non ho capito…

      • Hullalla 20 Luglio 2014, 18:32

        Si e no: Treviso e Zebre avranno tutto il diritto di fare quello che vogliono quando riusciranno a pagarsi le loro spese senza sovvenzioni statali.
        Prima di allora, e’ il caso che si coordinino almeno un po’ con chi scuce la grana (che ha comunque moltissimo da mettere a posto pure lui…)

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 18:46

          Ok, capisco il concetto.
          Però, una buona volta, visto che in tanti battono il tasto sui soldi dati alle due celtiche, fatte le debite/debitissime proporzioni, cominciamo a far le pulci anche a tutte le società che ricevono soldi a pioggia e non combinano una mazza o poco piu.
          E via dicendo…

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 19:49

            assolutamente!

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 20:30

            Non sapevo che le societa’ ricevessero soldi a pioggia, pero’… a chi ti riferisci?

        • Stefo 20 Luglio 2014, 18:47

          Hullala hai ragione ma allora le devi anche mettere nelle condizioni di poter lavorare con un minimo di progettualita’ sensata se no stai domandando a loro di coprire le tue magange.

          A Treviso anche se il disinvestimento e’ palese di soldi privati ne vengono ancora messi e la societa’ e’ privata e di proprieta’ di Benetton, se non vuoi perdere anche questo allora devi anche arrivare ad un compromesso se no ti ritrovi a pagare Zebre e seconda franchigia, e se vuoi dargli delle regole gli devi anche dare la possibilita’ di raggiungere obiettivi che eventualmente lui si da.

          Ad oggi da parte Fir le uniche critiche che si son sentite sono state su Bernabo’…le cose son due o non hanno letto tutto il mercato fatto oppure gli va bene cosi’, dove con il gli va bene cosi’ non intendo che ci sia per forza un “tacido accordo” ma che per una volta abbiano razionalizzato che nelle condizioni in cui Treviso ha fatto il mercato (da meta’ aprile in poi) non c’erano molte altre alternative.

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 18:57

            Sottoscrivo Stefo: hai riassunto con altre parole (forse in modo più efficace) il senso di ciò che avevo provato ad esprimere stamattina nel mio primissimo intervento. Proprio con questo significato avevo parlato di “tacito accordo”.

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 19:59

            Detto che un intervento sulla continua litigiosita’ Italica delle paerti in causa che non aiuta mai a sistemare i problemi di fondo ma solo a rimandare le emergenze l’ho scrtitto subito sopra, sono QUASI d’accordo con te, e adesso spiego.

            Tra gli acquisti di Treviso ci sono una serie di giocatori stranieri gia’ testati ad un livello adeguato (e per quanto riguarda questi sono assolutamente d’accordo con te) e altri no (e qui non sono piu’ d’accordo). Tra questi, alcuni vengono dall’Eccellenza e NON hanno fatto la differenza in Eccellenza.
            Per quanto riguarda questi ultimi, sono convinto che adeguate alternative erano disponibili. Non capisco proprio il perche’ di certe scelte, che comunque rappresentano una percentuale significativa della rosa.

          • Stefo 20 Luglio 2014, 20:44

            Allora gli eccellenti stranieri sono 4…ora Swannepoel io ne ho sempre letto bene ed ha fatto il permit lo scorso anno senza sfigurare.
            Gli altri 3…si puo’ discutere su questo o quel nome ognuno avra’ sempre la sua opinione (io non ne ho una certa non conoscendoli bene gli eccellenti).

            Gli altri immagino siano Cinalli, Auva’a, Seniloli.

            Ad 8 io il nome che sneto sempre fare e’ steyn…ora sara’ piu’ forte di Auva’a ed essendo piu’ giovane piu’ sensato come inserimento ma non e’ italiano…si torna al discorso degli eleggibili.

            Cinalli…di seconde noto che anche le zebre sono andati a pescarne uno all’estero (Ferreira) ben prima di andare a prendere Bernabo’…due management su due che non si sono accorti che c’era da pescare in Italia qualche bel giovane.

            Resta Seniloli che nessuno di noi conosce veramente che magari poi arriva e ti fa il Matawalu della situazione giocando MM o ala…con comunque Treviso che dietro Gori porta su anche Lucchese con Ambrosini poi anche magari spostato a MM.

            Per il resto?Poi oh magari quelli che non convincono son quelli che vanno bene e alcuni su cui si e’ piu’ certi non si ambientano, non si adattano al gico, soffrono di saudade, la moglie si scopa mezza Treviso e se ne vogliono andare.

            Io penso che le richieste di un certo tipo di lavoro a Treviso si debbano giustamente fare a partire dalla prossima sessione di mercato quando si spera potranno iniziare a lavorarci come tutti gli altri, valutare chi lasciar andare e chi inserire ecc ecc.

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 22:16

            Con 18 stranieri in rosa a Treviso (ma un discorso non troppo diverso si potrebbe fare a Parma) mi sarei anche accontentato di avere 4 stranieri (non a livello) in meno (~10% della rosa?) e di avere 4 possiili prospetti Italiani (altrettanto non a livello?) in piu’.

            Quale differenza (in termini di punti) potra’ mai fare questo scambio?
            Per me pochi o nessuno.

            Con un po’ piu’ di aggressivita’, da quei 18 si sarebbe anche potuto scendere a 8 senza assumersi grandi rischi di classifica. Tanto la retrocessione non e’ un rischio perche’ mamma FIR ci para il culo da quella parte (come fanno anche le altre Unions “Celtiche” con le loro franchigie).

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 22:24

            Se al posto di Steyn e Swanepoel, che tu citi, avessimo Targa e Giusti (entrambi permit in passato, con buone prestazioni alle spalle) quante partite in piu’ rischieremmo di perdere l’anno prossimo in Pro12?

            Non parlo dell’ex prima linea completa (e a volte di riserva) del Petrarca, che in eccellenza ha il suo punto debole proprio in prima linea.
            Fazzari sul campo e nella stessa squadra ha dimostrato di essere piu’ forte di quei piloni (sia a destra che a sinistra) e Giovanchelli ha dimostrato di essere piu’ forte del tallonatore.

            Con la situazione di mercato non avevo dubbi che Treviso sarebbe andato all’estero a prendere la nuova prima linea completa, ma per i rimpiazzi di Di Santo e Rouyet avrei guardato altrove, anche se la scelta non era esaltante, visto che il pilone piu’ forte in mischia dell’eccellenza e’ stato Costanzo.

          • Stefo 21 Luglio 2014, 00:43

            Quindi alla fine 5 nomi tra cui:
            Fazzari che (con massimo rispetto) per il ragazzo e’ gia’ passato sia a Treviso che alle Zebre e da entrambe e’ stato poi scartato.
            Costanzo che (sempre con massimo rispetto) a 32 anni (ed anche una stagione di CL a Treviso poi non confermato) spero non si consideri come il giovane da far crescere.

          • Hullalla 21 Luglio 2014, 09:06

            @Stefo
            Io ti ho fatto solo qualche esempio, ma se secondo te Fazzari non va bene perche’ e’ gia’ stato scartato sia da Treviso che dalle Zebre, che senso ha prendere Acosta e Novak che sul campo (in Eccellenza) hanno dimostrato di essere nettamente inferiori a Fazzari?
            A quel punto qualunque Italiano titolare in prima linea in Eccellenza sarebbe stato meglio! Anche Quaglio.
            Tra parentesi, le Zebre hanno preso Lovotti e hanno fatto benissimo. Sono certo che fara’ meglio di Acosta e Novak.

            La verita’ e’ che il campo ha decretato che il pilone piu’ forte dell’Eccellenza (per lo meno in mischia) e’ Costanzo (un altro che da anni si sa fare rispettare e’ Roan, ma e’ un altro straniero). A questo punto, se devi prendere stranieri, vai da qualche altra parte e prendine di migliori. Se invece devi prendere dei giocatori completamente da sviluppare, prendili Italiani.

            Io avrei preso la batteria di piloni dell’U20, tanto per capirsi.

            I nomi sui quali scommettere (tanto sono scommesse al posto di altre scommesse….) volendo, c’erano.

          • Stefo 21 Luglio 2014, 15:03

            Acosta e Novak sono piu’ giovani di Fazzari, possibile che magari pensino ci sia del potenziale da lavorare come avevano pensato di Fazzari quando aveva quell’eta’…resta il fatto che Fazzari ha avuto le sue possibilita’ e due managment su due non l’hanno confermato…col massimo rispetto evidentemente non ritengono possa fare il salto avendoci gia’ lavorato, mentre magari pensano che Acosta e Novak piu’ giovani magari abbiano il potenziale, poi se non lo dimostreranno non verranno confermati.
            Resta la differenza d’eta’ e che con uno ci hai gia’ lavorato e gli altri no.

  21. parega 20 Luglio 2014, 18:46

    direi che dopo 4 anni di celtic ABBIAMO FALLITO SU TUTTA LA LINEA
    nn volgio fare il malato di catastrofismo ma e’ pura e semplice realta’
    professionalmente parlando siamo dei FALLITI
    FALLITI perche’ nn si e’ creata la filiera per far arrivare giovani in celtic
    FALLITI perche’ non c’e’ unione di intenti e anzi c’e’ una guerra tutti contro tutti
    FALLITI perche’ chi e’ responsabile del movimento e’ il responsabile di questo casino
    FALLITI perche’ si era detto di entrare in celtic per far tornare chi giocava all’estero adesso invece succede l’incontrario
    FALLITI perche’ l’eccellenza doveva migliorare con la celtic e invece e’ peggiorara tanto da diventare un serie A degl’anni 2001/2003
    FALLITI perche’ siamo tornati agl’anni 2000/2005 dove eravamo piendi di stranieri oriundi equiparabili per la nazionale
    ho esagerato ?

    • parega 20 Luglio 2014, 18:48

      aggiungo il punto del pubblico , addirittura nell’ultimo anno e’ diminuito per le squadre celtiche soprattutto per il treviso vista la orrenda annata

    • berton gianni 20 Luglio 2014, 18:49

      Manca il fallimento piu’ grave :
      O Puttanone non esala ancora…

      • Giovanni 20 Luglio 2014, 18:53

        Ma Gavazzi è già sposato? Se provassi a rifilarla a lui? Vedi mai che prendi due piccioni con una fava…

      • Stefo 20 Luglio 2014, 18:55

        Quella e’ una responsabilita’ verticistica gianni, devi prendertela con quello che non si sa se esiste o meno in caso.
        Anche se c’e’ da notare un certo tuo immobilismo al riguardo…insomma come faceva la canzona?Ammazza la vecchia…col flit!

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 19:15

          E se non muore, col gas !
          Vero, Stefo, ma dato che mi rifiuto da due anni di andarla a trovare, dovrei far eseguire, per interposta persona…Le sto provando tutte, per convincere mia moglie, dandole piena e totale delega.
          Niente da fare : mi sono persino spinto al parossismo. Cioè fino a giurarle che sarò presente al funerale…ancora un pò e, per sfinimento, mi riuscirà di convincerla.
          C’è solo un ultimo punto d’attrito con mia moglie : a tutti i costi non vuole che io resti in auto, ma entri almeno in chiesa…
          Cosa dici : patteggio per l’ultima fila, fianco all’ingresso ??…

          • Stefo 20 Luglio 2014, 19:24

            Gianni: per qualcuno Parigi valeva bene una messa…sta a te decidere se la morte di OP val bene una messa.

          • berton gianni 20 Luglio 2014, 19:34

            Messa in culo, a lei… SI !
            Canto anche nel coro !

          • Hullalla 20 Luglio 2014, 22:26

            Ti vedrei bene a fare il chierichetto…;-)

    • Joest 20 Luglio 2014, 18:50

      no ei stato torppo buono: l’eccelenza non è affatto al livello della serie A 2001-03-… è sotto

    • Stefo 20 Luglio 2014, 18:52

      Perega hai ragione a sottolineare i fallimenti su una sola non concordo: “l’eccellenza doveva migliorare con la celtic” non so chi l’abbia raccontata questa ma era ovvio che se svuotavi il domestic dei migliori 60-70 giocatori non la miglioravi la cosa, anzi e qui e’ uno dei piu’ grossi “malintesi” (chiamiamolo cosi’): l’aver pensato e continuare a pensare di poter fare un domestic pro vero di buon livello in concomitanza con la CL.

      • parega 20 Luglio 2014, 18:59

        e’ vero stefo che svuotavi le squadre ma non piu’ di tanto non avevamo tanti giocatori da celtic vedi gli stranieri presi , quello che intendevo era l’entusiasmo che doveva dare a tutto l’ambiente che avrebbe dovuto fare da traino agl’altri campionati quando invece e’ diventata come una cosa a se’ sembra quasi che non siano neanche in italia le squadre questo intendevo
        i problemi dell’eccellenza sono enormi lo sappiamo, mancanza di giovani di qualita’ perche’ quelli arrivati dall’eccellenza non hanno qualita’ neanche per partire titolari in un campionato cosi’

        • Stefo 20 Luglio 2014, 19:04

          Parega io parlo all’inizio, con Benettone Aironi si portarono via il meglio dell’Eccellenza (o quello che teoricamente era il meglio).
          Che dovesse fare da traino e’ vero e li’ e’ il fallimento commerciale e di visibilita’ che e’ enorme e che secondo em doveva far ragionare se fosse un modello sostenibile e da proseguire calcolando anche i problemi che la CL di suo sta avendo.

          • Mr Ian 20 Luglio 2014, 19:40

            Ieri perchè ho dettp che l eccellenza è un campionato di mè mi hanno rimproverato a morte, meno male che non sono l unico a pensarla così…ovviamente di mè si riferisce alla struttura e non a chi la gioca, che anzi mi meraviglio come non mandino tutto all aria…

  22. jock 20 Luglio 2014, 20:26

    Avevo scritto, per tre quarti d’ ora, un lungo commento che mi aveva lasciato soddisfatto alquanto, magari erano tutte schiocchezze: me lo sono fumato al momento di postarlo, e poi, mi è passata l’ ispirazione e non ci riprovo, mollo il colpo. @San Isidro e a chi altri viene su, ci vediamo al Monigo o a Venezia, fatemi sapere date e coordinamento, per piacere.

    • Giovanni 20 Luglio 2014, 20:40

      Che delusione: ‘na volta ti fumavi solo sigari, ora invece i commenti…

      • Hullalla 20 Luglio 2014, 22:27

        Fa meno male ai polmoni, ma piu’ male al fegato… son compromessi…

  23. Giovanni 20 Luglio 2014, 21:24

    @San: Sergio Martin non è ancora intervenuto sui post odierni. Le ultime notizie, risalenti a circa mezz’ora fa, lo danno incolonnato nel traffico della via del mare, a bordo di una FIAT 850 familiare, con sul tetto legato alla meglio un ombrellone gigante ed un megacontenitore di cibarie ormai desolatamente vuoto. Le previsioni di Rai IsoRadio lo danno di rientro a casa per le ore 23-23.30 circa.
    P.S.: sul lunotto posteriore si può ammirare un piccolo gagliardetto dondolante appeso a ventosa recante la scritta “allimortacci vostri e dell’estate!”. 🙂

    • Sergio Martin 20 Luglio 2014, 22:46

      @Giovanni, non ve se po’ nasconde niente. Allora è vero che siete come la Digos… È vero, sto fermo con il radiatore dell’850 Supermirafiori biturbo azzurra che bolle e la linea dati dell’Ipad che non prende…

      • Giovanni 20 Luglio 2014, 22:52

        Ma Digos io, ad una tanica d’acqua in più per il radiatore non hai pensato…? Cmq, tra le due la cosa più grave è iPad che non prende…coraggio, c’è di peggio che la via del mare intasata: il FecciaMorta, per esempio…

        • berton gianni 20 Luglio 2014, 23:00

          Ciao Sergio,
          nella Otto e s’impianta, oltre ai tradizionali santini, compresi quelli con la calamita ed al Vaipianodiocan tridimensionale, hai anche l’antenna radio bella lunga che si piega, legandola al retro ?
          E non dirmi che ti sei fatto rubare la coda di Tigre della Shell…?!?

          • Giovanni 20 Luglio 2014, 23:37

            …e vogliamo parlare dell’Arbre Magique appeso al gancio dello specchietto retrovisore…? 😉

          • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 00:08

            Se è per questo, ho anche i mega-dadi di peluche appesi allo specchietto retrovisore e i cagnolini con la testa che oscilla dietro al lunotto posteriore…Il tutto regolarmente omologato dalla Motorizzazione…
            E questo è il mio (inarrivabile) mito:
            http://youtu.be/xTv5CRd5_ps

    • San Isidro 20 Luglio 2014, 23:10

      ahahahah…

      • Giovanni 20 Luglio 2014, 23:36

        @San: a romano m’hai provocato e mo’ beccate sto Tony Tammaro d’annata! 😀

        • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 00:00

          Strano che non menzioni la frittata coi maccheroni, che è un must del tamarro balneare, così come il pollo con i peperoni del coatto ai cancelli di Ostia…

          • Giovanni 21 Luglio 2014, 00:08

            Te la ricordi questa, Sergio? Un hit del 2005, la ricordo bene, vivevo a Roma in quel periodo…

          • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 00:29

            Ahahah! Sì, l’avevo sentita…Amici, a Roma stiamo proprio messi male…
            Però, rilancio. Pure questa è carina:
            http://youtu.be/jAfuns8LZec

          • San Isidro 21 Luglio 2014, 01:37

            a @Sergio ammazza che coattume, questa me mancava proprio, ahahahah…”amò ma come devo annatte a pija a borsa n’machina? stamo a Ostia, ho parcheggiato a Acilia!!!”…ahahah…
            Io invece ieri me ne stavo a Maccarese beach, sopra al costume me so messo la maglietta nera della Rugby Roma e praticamente me so attirato tutti i raggi de sole che se proiettavano sul litorale romano, come dice la canzone “sto a brucia…sto a brucia…”
            Comunque rilancio questa:

          • San Isidro 21 Luglio 2014, 01:50

            comunque, affinchè non si giudichi sempre dalle apparenze, volevo sottolineare che i protagonisti del video di Ostia Beach sono in realtà persone raffinate…lui è un dottore di ricerca in teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana, lei insegna latino e greco al prestigioso Liceo Classico “Giulio Cesare”…

          • Giovanni 21 Luglio 2014, 02:17

            @San: non avevi bisogno di precisare, era già evidente. D’altronde, anche Tony Tammaro e quelli che appaiono nel video con lui fanno tutti parte di un famoso centro di ricerca sperimentale sulle nanotecnologie, finanziato dal MIT di Boston.

      • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 00:01

        Canzone della mitica Gabriella Ferri…

  24. Mr Ian 20 Luglio 2014, 21:39

    La notizia più bella di giornata è la nomina di Nicolò Pagotto a DS del Mogliano, un ragazzo del 87 per cui molto giovane. Bene quello di cui il rugby italiano ha bisogno è uno svecchiamento massiccio del sistema. Ovviamente non per forza si deve essere giovani a tutti i costi, ma se gli “esperti” sono al timone da 20 e i risultati sono i 140 commenti e passa di oggi, svecchiare è fondamentale

  25. Sergio Martin 21 Luglio 2014, 00:42

    Ho letto sopra molti commenti interessanti, però voglio dire la mia. 18 stranieri, nella rosa del Treviso, anche a me sembrano francamente troppi…e di qualcuno proprio non si sentiva il bisogno. Per quest’anno ci può essere la giustificazione per cui si è dovuto riempire la rosa in poco tempo e si è dovuto porre rimedio alla fuoriuscita di molti elementi. Quindi, per forza di cose si è dovuto ricorrere a soluzioni “belle e pronte”, ma questa modalitá non può diventare permanente, perchè altrimenti si smarrisce il senso stesso della partecipazione al Pro12. In ogni caso, bisognerá al più presto dare sostanza al concetto di filiera, così come è stato proposto in vari contributi.

    • Alberto da Giussano 21 Luglio 2014, 06:09

      Ribadisco. Troppi o troppo pochi è un problema di lana caprina. Se Treviso si avvicinerà alla zona che conta (prime sei e dintorni) andranno bene. Se fa lo stesso campionato dell’anno scorso, non solo sono troppi, ma gli andrebbero levati almeno 2 dei 4mln di contributo celtico.

      • fabrio13H 21 Luglio 2014, 14:55

        …fammi capire. Arrivare settimi in una competizione certo di buon livello, ma altrettanto certo, non la prima d’Europa, giustificherebbe il numero di stranieri e il contributo ? E se invece ottengono l’ottavo posto iniziano le decurtazioni (probabilmente solo “morali”) e via proporzionalmente fino all’11esimo ? Poi però c’è anche la possibilità che arrivino 12esimi…Allora ciò che penso lo dico fuori dai denti: i signori Benetton, che pure hanno fatto per il rugby italiano più delle altre famiglie in vista, non sono mai stati capaci in circa un ventennio, di portare la squadra al secondo turno della Champions Cup (Heineken, ora non più tale) e solo una volta su quattro sono riusciti ad arrivare in una posizione di centro classifica scarso, all’interno di una competizione continentale non di primo piano. I fatti parlano…
        Il problema principale, è vero, è dato dal fatto che al rugby si avvicinano meno bambini di quanto succeda per altri sport, ma penso che una valutazione meritocratica in base ai risultati ottenuti vada applicata anche a chi mette i soldi, almeno da parte di chi il rugby lo guarda con passione.

        • ginomonza 21 Luglio 2014, 18:54

          scusa fabrio 13H
          non sarà di primo piano come dici te la CL ma da li sono usciti più vincitori di HC negli ultimi 10 anni che dalla Premiership inglese.
          Pensa un pò se fosse stata di primo piano.

      • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 17:02

        @Alberto, a mio avviso l’obiettivo immediato non deve essere vincere o fare meglio della stagione precedente, ma piuttosto quello di far crescere i giocatori, la Nazionale ed il movimento. Altrimenti, Treviso poteva rimanere in Eccellenza, riempire la rosa di mercenari strapagati, stravincere il Campionato italiano e giocarsela in (ex) Heineken Cup… Il discorso è inverso: partecipiamo al Pro12, il movimento cresce, e solo dopo, ma molto dopo, forse proviamo a giocarcela per entrare nei play off e provare a vincere.

        • San Isidro 21 Luglio 2014, 17:27

          sono d’accordo…

        • Stefo 21 Luglio 2014, 17:39

          Poi pero’ ci si lamenta se il pubblico diminuisce, gli sponsor escono dal rugby o comunqnue non ne arrivano di nuovi, le TV ed i media in genere snobbano il tutto e magari gli altri stufi che tu non cresci sportivamente e non porti una mazza sul tavolo dal punto di vista economico iniziano a pensare che forse e’ meglio stare senza di te.
          I risultati sono fondamentali perche’ il rugby cresca come interesse, ed il movimento deve crescere sotto le franchigie prima di tutto, inutile girarci intorno se non hai un sistema di formazione e sviluppo sotto efficace non farai mai nulla sopra.

          • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 20:24

            E torniamo a bomba: possiamo anche far vincere il Pro12 al Treviso, infarcendolo di stranieri, ma tanto ora come ora non se lo filerebbe nessuno. Una squadra di marziani… Sarebbero contenti a Treviso e noi quattro malati. Invece, facendo crescere e radicando il movimento, dalla base, costruendo “un sistema di formazione e sviluppo sotto efficace”, come giustamente scrivi tu, con pazienza (se avessimo iniziato dieci anni fa, saremmo già a buon punto), lì, sì, potremmo sperare di conquistare interesse, sponsor, diritti televisivi ecc.

          • Stefo 21 Luglio 2014, 20:43

            Appunto Sergio Martin devi partire dalla base del movimento, qui invece ci si aspetta che siano Zebre a Treviso a risolvere le magagne.

          • Sergio Martin 21 Luglio 2014, 21:03

            Ok, ora ho capito cosa intendevi. Siamo perfettamente d’accordo.

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