La società rossoblu ma anche Monti, Badia, Villadose. La FIR riceverà la richiesta di riconoscimento ufficiale
Rovigo e le altre si mettono assieme: il Polesine diventa franchigia
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La richiesta dovrà essere indirizzata unicamente con Marconigramma e obbligatoriamente deve riportare il solenne giuramento di fedeltà assoluta alla S.E. Il Presidente Federale.
Il Gran Consiglio, in seduta plenaria, la valuterà e sarà giudicata in base a tali adempimenti richiesti.
Firmato
Il Cavaliere d’Italia
Benito Gavazzi.
Molti nemici, molto onore !
Ti sei dimenticato la rinominazione delle squadre! Bersaglieri e balilla rossoblu! Tutti uniti al grido di mona chi molla!
ha ha ha ha berton gianni sei troppo forte mi fai scompisciare
Bene,bene
almeno cosi forse si gioca lo scudetto alla pari con il Galvisano
questa me la godo..vedremo sviluppi e commenti
Auguri, spero sia un successo e non la solita franchigia all’italiana
Secondo me, il fatto che venga posta la limitazione a tre anni significa che di programmazione non ce n’è. Però, meglio che niente!
Senza polemica e senza offesa, ma a volte ho l’impressione che scrivi tanto per scrivere. Un bel tacer non fu mai scritto.
Sei un rugbista molto gentile. Spero almeno ti piaccia la birra.
auguri sinceri, che sia la volta buona.
Oh lè! Questa sì che mi piace! Sono curioso di leggere l’accordo che hanno sottoscritto. Rovigo che sarà la squadra in cui confluiranno i migliori giocatori, e badia che dovrebbe prendersi le seconde scelte e i migliori giovani per garantire un’inserimento più soft. Rovigo che, per questo vantaggio, si assume l’obbligo di aiutare finanziariamente il badia nei limiti del bilancio (importante questo, non all’infinito ma con un limite).
Speriamo che la cosa vada in porto.
Più che in porto, in montagna 😉
@Giovanni ti giuro che non l’ho capita. In montagna nel senso che vada in alto? Davvero, spiega.
Beh Badia e Polesine sono più vicine alle montagne che al mare, giusto? Voleva essere una battuta scema, la mia…
badia polesine non val badia
@giovanni, avevo capito che volevi fare una battuta, c’era pure la faccina nel tuo commento 😉 come ti hanno già detto altri, il polesine (territorio ameno compreso tra i fiumi adige a nord e po a sud) è terra di pianura. Ogni tanto c’è un cavalcavia. In particolare, Badia Polesine è una cittadina di circa 12000 abitanti non lontano da casa mia e non è assolutamente in montagna: probabilmente ti confondi con la val Badia che è decisamente in montagna 😉 Quanto al mare, la meta preferita dei rodigini è Rosolina Mare, vicino al Parco del delta del po. Se vi dovesse capitare di passare per quelle parti fermatevi e fateci un salto: è molto caratteristico e rurale, un rurale che fa fatica a cedere alla modernità. E poi ovviamente c’è la nebbia, che copre ogni cosa.
Si avevo equivocato: pensavo alla val Badia dove anni fa si svolgeva un noto gigante di coppa del mondo di sci (ancora adesso?). Purtroppo le mie conoscenze del Veneto si fermano a Padova, dove ho parenti della famiglia di mia madre, e Venezia, che ho visitato da turista un paio di volte.
Giovanni, le montagne più vicine a Badia e al Polesine sono i Colli Euganei. Non so se sei mai stato in zona (io sì, mia moglie è di quelle parti), massima altezza 600 metri. Praticamente bassa piatta che più bassa non si può. Le prime vere montagne che trovi sono nel veronese ad almeno un’ora di superstrada.
A Badia si scia, come disse il poeta. Per Santa Lucia zò dai cavalcavia.
Con un meccanismo del genere e con il coinvolgimento delle società del territorio risulterebbe quasi un sovrappiù l’accademia, se i migliori del polesine vengono dirottati alle giovanili del Monti e poi distribuiti tra le squadre seniores l’accademia a cosa serve, chi si prende? Il tutto starà in piedi bene se la guida tecnica delle giovanili sarà di ottimo livello, potrebbe essere un progetto molto interessante, che potrebbe servire da esempio per i territori rugbisticamente più sviluppati (per quelli meno sviluppati le accademie servono e serviranno comunque…), vedremo come riuscirà…
La monti gestirà il settore giovanile fino all’under 18, poi i migliori vanno in accademia
Parlavo delle accademie zonali, che sono U.18 mi pare, quindi verrebbero “assorbite” in quest’iniziativa. L’accademia U.20 è solo 1 ed è a Tirrenia, i polesani all’anno sono pochi, al massimo 3-4, quindi non c’è problema per questo…
Ah già, hai ragione. Boh allora non saprei, in effetti ha poco senso: forse serve per ingraziarsi un po’ i quadri federali.
Soldini.
Questa sì che è una bella notizia speriamo che riescano così anche a coordinare tutte le attività giovanili ed under per creare un serbatoio di validi giocatori.
Auguri !!!
Iniziativa sicuramente interessante e che sembra andare nella direzione giusta, come aristofane mi domando della necessita’ dell’Accademia a questo punto ma presumo sia una questione economica anche a motivarla.
Se la cosa funzionasse potrebbe essere un progetto pilota poi da riproporre sul territorio.
Quello che mi piace e’ che i club sembrano finalmente prendere l’iniziativa invece che aspettare e giocare poi il gioco “colpa di chi?”, ed essere porattivi nel trovare soluzioni per un sistema che dia un percorso formativo e di sviluppo coordinato e sensato ed allo stesso tempo economicamente sostenibile (si spera).
Un applauso alle societa’ coinvolte nel progetto sentito e di cuore, sperando che altre realta’ decidano di confluire.
PS: Non posso non far notare che cio’ avviene a non poche settimane dalla netta vittoria elettorale di R&L e come dietro non possano che esserci idee dei nostri sostenitori rodigini e del polesine con una sapiente e saggia direzione del Grande Leader Rabbidaniel!
Ciao Stefo.
Ti aggiorno, tu che, come Sandro Pertini, sei al confino…
Da ieri i muri di Treviso sono tempestati di manifesti-proclami di questo tenore :
Su ordine perentorio ed assoluto di S.E. Il Presidente Federale, la O.V.R.A., istituisce un taglia di 100.000,00 euro, più…due tessere annonarie, un abbonamento annuale alla linea del bus 4barrato e due chili di pane integrale a chiunque collaborerà, fornendo indizi decisivi, alla cattura del pusillanime capo della lista R & L, tale Rabbidaniel, vera pustola nell’aureo totalitario consenso alla attuale nomenclatura.
Firmato
Benito Gavazzi.
Molti nemici, molto. Onore.
Stiamo tutti attenti : il nemico ci ascolta !
Resistere!
R&L!
Caro Gianni, le idee sono molto più forti della mia umile persona. Insieme per un rugby sano e laico.
Ciao Rabbi.
Ti dirò, se invece del 4/ offrivano l’ 11…
Quasi quasi… 🙂
Ma non temere, gli avrei dato indicazioni sbagliate !!
🙂
Digli di passare per la strada del bosco, così prendono la multa.
Ti sei dimenticato la data: 17 luglio 2014 anno II°……;-)
Giusto, Giov.
II anno del’ era Benito Gavazzi.
Chi nel culo ha un grosso dito ? Gavazzi Benito !
A noi !
Serve quanto prima , il “manifesto di Ventotene”.
Sempre viva R&L
O R&L O MUERTE!
R & T,semper fidelis!
l’accademia di rovigo prende dentro anche verona, vicenza e sicuramente ferrara, forse anche bologna (non so esattamente)
ipotizzo che l’idea sia che i ragazzi selezionati da queste zone possano poi rimanere a giocare in zona
Avanti così…. E INVESTIRE in FORMATORI STRANIERI per cortesia
A Rovigo era venuto un certo gallese, ci avevamo vinto uno scudetto..aspetta com’è che si chiamava..ah sì, Carwin James.
Bella iniziativa anche se di difficile realizzazione, anche se da quando giocavo sentivo molta più “appartenenza territoriale” (passatemi il temine) nei polesani che in altri luoghi del triveneto, ma scusate una domanda ma centra per caso l’affaire Badia che a maggio non ha disputato i PO? Comunque si sa nulla perché non han aderito al progetto pure Lendinara e Frassinelle?
Ps so che non son polesani ma anche a Ferrara potevan chiedere data la vicinanza georafica e al fatto che mi sembra stian lavorando bene (non so da quanti anni son nel campionato veneto ormai)
ciao kat,il Lendinara Rugby è stato rifondato circa 5-6 anni fa se non mi sbaglio,ma entrambe credo non siano state prese in considerazione perchè alla fine sono a livello amatoriale.
Non è che sia proprio una novità , nella stagione appena passata era stata implementata la stessa cosa, tant’è vero che erano sparite le squadre U16 e U18 di Badia, Villadose, Porto Viro, Frassinelle tutte rinominate “ROVIGO 1 2, 3 ecc.”
solo che in questo modo sono sparite 2 squadre in u16 ed una in U18 mettendo pure nei guai il Badia per l’obbligatorietà …
Speriamo che stavolta vada meglio, ma rispetto al 2012-2013 abbiamo comunque MENO squadre giovanili in campo e questa è una situazione unica per il Veneto , dove in genere le squadre aumentano invece di diminuire.
In Italia purtroppo si guarda più agli slogan che alla sostanza.
Bei titoloni e poi?
Io rimango dell’idea che più di annunciare franchigie si dovrebbero instaurare sinergie tra club dove ognuno di questi deve lavorare autonomamente e efficacemente su minirugby, U14, U16 e U18 sul territorio di competenza.
Poi è la qualità del singolo giocatore e singolo allenatore che fa si’ che vi sia una prospettiva piramidale verso l’alto su quel territorio.
Senza strombazzare titoloni, andate un po’ a vedere come si comporta la base di club padovana verso il club capofila Petrarca o la base di club trevigiana verso il club capofila Benetton.
Crosby noi abbiamo in generale club di quell’affare li’.
Poi la franchigia per definizione fa sinergia.
Infine non vedo perché non si debba provare.
L’importante è che il rugby nel resto d’Italia non cresca…. paltrimenti il piccolo veneto non potrà continuare a sentirsi grande… come gulliver nel regno di lilliput
Grazie di esistere, Joest.
C’è gran bisogno di gente come te.
Resisti !
Beati noi.
Scusami joest ma che commento e’?E’ un progetto locale, un tentativo di formare un sistema di franchigia per la loro zona, nessuno vieta altre aree d’Italia di provare a fare la stessa cosa adesso o anche successivamente sulla base di come questo progetto andra’…almeno qualcosa si muove!
Ci si lamenta sempre che mancano idee, qualcuno prova a fare qualcosa di diverso e non va bene perche’ e’ in Veneto?Cosa dovevano fare prendere ed andarlo a fare a Canicatti’?
Prima di andare a nanna-oh,
Faccio come il buon San : do i numeri…
Provincia di Treviso, giocatori inquadrati nelle giovanili, fino all’under 18.
Benetton……………..304
Villorba……………….299
Casile sul Sale………..265
Tarvisium……………..228
Castelfranco V.to……..172
Mogliano V.to………….165
Oderzo…………………154
Piave…………………..153
Paese………………….151
Conegliano V.to……….145
Asolo…………………..126
Silea…………………..117
Poi seguono altre otto società con numeri minori.
Scusate se non li ho messi allineati per bene, ma rendono l’idea del quotidiano impegno, sacrificio e passione che hanno i responsabili di tutte queste strutture.
A parte Joele, qua sopra, c’è solo d’augurarsi simili riscontri nel resto dello Stivale.
Questa fotografia ( prov.Treviso), per quanto nota agli addetti ai lavori, dovrebbe essere uno stimolo per tutti, ma anche una riflessione per Treviso stessa. ( E PER TUTTI NOI)
Questi numeri, circa 3.000 giovani atleti trevigiani fino agli U20 su una popolazione di circa 800.000 ab, sono , più o meno, tre volte superiore agli stessi confrontati con il 1990, come mai generano un numero inferiore di talenti rispetto a 25 anni fa?
Per talenti, intendo giocatori di livello internazionale.
Le risposte possono essere tante.
La mia tesi è che il professionismo ha accelerato situazioni di gioco per affrontare le quali è necessario avere fondamentali ( skills) che solo l’insegnamento del rugby in età preadolescenziale ( come fanno i ns. competitors anglosassoni) puo’ mettere in evidenza.
Come già segnalato, il preparatore atletico del Rubano, Giorgio Polin, ha scritto un libro, illuminante, su questo tema “LO SVILUPPO. DELLA VELOCITA’ SPECIFICA NEL RUGBY MODERNO: dal mini rugby all’ alto livello”
Detto questo, viva l’organizzazione rugbistica di Treviso e tutti i volontari che consento di raggiungere i numeri di cui sopra.
Ciao Gianni,
mi sa che ti è partita la prima in classifica che dovrebbe essere a 309: il Valsugana. Almeno, recentemente mi pare di aver letto questo dato su FB.
ops…scusa …ho visto dopo che ti riferivi solo a Treviso. Pardon!
Certamente per un ragazzino avere dei validi istruttori sin dall’inizio del proprio cammino e’ una condicio sine qua non, non discutibile.
La prima causa, però, credo che sia che l’asticella si è alzata e di molto.
Se andiamo a vedere, stesso identico problema c’è anche nella pallacanestro ( il basket e’ un sport che si pratica negli USA, qui da noi si gioca a pallacanestro 🙂 ).
Cmq, i bambini quasi sempre iniziano lo stesso sport del padre/madre e a rugby di questi ultimi ce ne erano ben pochi.
La FIR non ha ancora capito che si deve entrare in modo massiccio nelle scuole, proprio come fanno le altre discipline. E qui ci sta il vero…delitto !
Ai tempi che furono, la Benetton basket aveva contattato tutti i prof di educ. fisica della provincia per “convincerli” a far “baskettare” i propri alunni.
E dovrebbero, prima di tutto, fare “proselitismo tra ste tante cazzute di mamme che, causa la loro crassa ignoranza, il rugby no, mio figlio si sporca e soprattutto si fa male !
A mo’ di battuta, con tutti sti…bronzi di Riace che abbiamo in giro per lo stivale, vuoi dirmi che se si presentano alle riunioni dei genitori, tante madri non buttano via il vibratore e si presentano in campo, con la prole ?
Mamma, ma a me non piace il rugby, amo il calcio !
Sbam, stra sbam : due belle sberle e pischerlo convinto…
Quanto dici è vero. Il tutto aggravato dal fatto che , ormai, le famiglie italiane hanno un solo figlio, quando va bene. E questo ragazzino è tenuto nella bambagia, oltre ogni limite. Almeno, qualche anno fa, convinta la mamma Francescato, te ne mandava 5, la mamma De Anna te ne mandava due, la mamma Appiani te ne mandava 3. Faticavi meno.
Purtroppo, a parte gli scherzi, per un ingresso massiccio a scuola, oltre ad un format FIR ( non by-passabile) servirebbe che ogni comitato regionale approvasse interventi circostanziati e specifici.
Inutile perdere tempo con la scuola Italiana , basta regalare soldi agli amici con i “Progetto scuola” , chi poi prosegue nel nostro sport è meno del 2% di chi è stato negli “enti scolastici”.
Non ci sono strutture né lo spazio (già occupato da Basket e Volley che quelli si possono utilizzare le palestre che ci sono) né gli insegnanti.
Quello che si deve fare è informazione – far conoscere il rugby e portare i ragazzi nei club , e ottenere che per un ragazzo gli allenamenti con il club vengano contati come ore di educazione fisica , tanto nella esperienza dei miei tre figli , le ore effettive di E.F. praticate sono sempre state MENO DI UN TERZO di quelle nominali …
Il problema è che ormai le ore di educazione motoria sono i “doposcuola”. E il rugby è in dietro anni luce rispetto ad altre federazioni, vuoi per mancanza di strutture, insegnanti e qualsiasi altra cosa, ma quando queste cose ci sono la federazione ha progetti scuola assurdi ed impraticabili e quindi bisogna arrangiarsi. Provate a dare un occhio al progetto scuola sul sito Fir e potete capire quanto a loro freghi della base. Solo volontariato, e penso che sia l’unica federazione che lavori così.
un’ottima notizia. ora si lavori per consolidare. e chissà, magari potremmo essere gli apripista di progetti simili anche in altre realtà (immaginate ad esempio padova o treviso, ma anche parma).
Il progetto è buono ora è il tempo che darà la sentenza, tanti auguri!