Permit players: un problema di regole o di cultura?

La questione permit sarà affrontata in FeIR. Accontentare tutti sarà difficile, ma forse bisognerebbe pensare un po’ meno al proprio orticello…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 27 Marzo 2014, 12:42

    Ripeto il concetto espresso più e più volte….
    In italia l’unica selezione che può fare più di 10 partite annue é la nazionale, che se ne facciano una ragione tutti, siam cresciuti con un idea di patria unitaria non di regione unitaria, in questo siam molto più simili ai francesi che agli anglofoni, in irlanda c’é un esempio piramidale da spavento, un paese contro l’altro, ma tutti assieme nella stessa contea contro le altre contee, e le contee assieme per la propria regione contro le altre regions ma tutte le regions assieme contro gli inglesi invasori… Insomma noi ci fermiamo al paese contro il paese e arriviamo a tutti assieme per l’Italia (più o meno)

    • soa 27 Marzo 2014, 15:44

      No, cresciuti con l’idea di patria unitaria proprio no. Se proprio c’è un Paese che si assomiglia all’Italia, è la Germania.

  2. LiukMarc 27 Marzo 2014, 12:46

    Una soluzione (che non piace a nessuno mi sa) ci sarebbe, la stessa che usano nell’emisfero Sud, e sarebbe modificare il calendario dell’Eccellenza in relazione a impegni nel Pro12 e della Nazionale. Specie se il numero di club della massima serie dovesse scendere a 10 (o a 8?).
    Condivido assolutamente l’ultimo pezzo. Per un club di eccellenza dovrebbe essere un motivo di orgoglio preparare i giovani che vengono lanciati in Pro12, ma in Italia prima si pensa a se stessi, e poi, se avanza tempo, agli altri.
    (posto che legalmente io legherei i permit ai club con un passaggio “verso l’alto”, e un numero massimo di permit per squadra; e, al massimo, se la Fir ha qualche dindino per far contenti i presidenti, pagare un “obolo” per i permit di interesse nazionale che salgono con le franchigie. Ma è fantarugby)

    • Katmandu 27 Marzo 2014, 12:52

      Son convinto che si dovrebbe cooperare tutti, ma la tua soluzione (spostare il calendario dell’eccellenza) volevo chiederti quante partite dovrebbero giocare all’anno i giocatori? Giocano in eccellenza in CL e pure in nazionale? 40 gare all’anno?

      • LiukMarc 27 Marzo 2014, 13:01

        Be, considera che gli eccellenti che giocano in nazionale non ci sono (e quindi qua son già partite in meno), poi se l’eccellenza diventa a 19 giornate, un permit potrebbe trovarsi a giocare un 25-30 partite all’anno (non di più direi). La mia era una provocazione; in sud Africa e in Nuova Zelanda lo fanno, perchè non lo si può pensare anche qui?

        • Katmandu 27 Marzo 2014, 13:12

          Si ma in NZ e SA e Irlanda quanti giocano nel domestic? E quante ne giocano molto poche insomma non avrebbe senso imho

          • LiukMarc 27 Marzo 2014, 15:40

            Può essere che non abbia senso, Kat, ci mancherebbe. Vorrei solo capire quali sarebbero gli ostacoli al pensarci (e al farlo), e vedi che tu me ne hai già trovati. Certo, magari iniziamo a eliminare il Trofeo Eccellenza, che non serve a nessuno, e poi “adattare” il calendario dell’eccellenza a quello del Pro12 lo si potrebbe fare (qui entriamo nel fantafantarugby, ma se metti caso si spalmassero le partite in più giorni, magari la rai o chi per lei ne trasmetterebbero anche di più. Bo, qui la smetto che sto andando ben oltre
            🙂

    • malpensante 27 Marzo 2014, 12:54

      Nessuno e in nessun posto “presta” i giocatori per orgoglio, nemmeno alla nazionale. A meno che l’orgoglio non sia imbustato nell’adeguata contropartita economica, o regolato da un rapporto di collegamento e/o controllo con altre società o franchigie. La nazionale paga, e mi sembra anche giusto.

      • LiukMarc 27 Marzo 2014, 13:07

        Vabbè @mal, lo so che non esiste, usavo il condizionale apposta. Sull’obolo per la nazionale ok, mi chiedevo se farlo anche per i permit (avendo le risorse) avrebbe senso per aumentare “l’orgoglio” nel dare giocatori alle franchigie. 😉

      • LiukMarc 27 Marzo 2014, 13:09

        Se no facciamo tesserare i permit (preventivamente individuati in un numero consono e ripartito tra le varie eccellenti) alle franchigie, che li “prestano” quando non li utilizzano. Forse avrebbe anche più senso di quanto ho scritto sopra…

        • malpensante 27 Marzo 2014, 14:49

          Fossero franchigie avremmo dei modelli da imitare e adattare. Non lo sono, per cui occorre inventarsi qualcosa che stia in piedi, sia economicamente che dal punto di vista sportivo. Il mio parere è che non possa in alcun caso essere un obbligo, ma una opportunità (vera, che vuol dire vantaggi) per chi ci sta. Chi non ci sta, padronissimo. Già con questa impostazione, mi son giocato il 90% delle probabilità che succeda.

          • LiukMarc 27 Marzo 2014, 15:37

            Si in effetti il fatto che il nostro sistema sia di club (come in Francia o Inghilterra) ma si cerchi di adattarlo ad un sistema per franchigie (vedi NZ) è un paradosso. Ma da qualche parte dobbiamo iniziare. Visto che non puoi obbligare nessuno (se no i presidenti te li vedi come continuano a starci) o si capisce tutti che è per il bene del rugby italico (e qui mi son giocato 99% delle mie possibilità di convincere) o non ci si sposta di molto dal sistema (pessimo) di oggi.

          • malpensante 27 Marzo 2014, 16:40

            Sembri un mio conoscente che sosteneva di lavorare per la gloria. Che era il nome della moglie del padrone.

        • LiukMarc 27 Marzo 2014, 16:42

          ahahahah
          Noi ci si prova (con la gloria)

  3. Piotr 27 Marzo 2014, 13:00

    Molto triste non riuscire a trovare una soluzione. In Premiership come in Top14 come in Pro12 le nazionali saccheggiano le squadre durante il 6nazioni. Sabato scorso gli Harlequins hanno addirittura riposato i loro nazionali con la partita dei Saracens (con 80mila spettatori a Wembley). Quanti spettatori ci sono durante una partita di eccellenza? Rimbocchiamoci le maniche e usciamo da queste piccole beghe. Giavazzi ha ragione poco importa se i giocatori siano tesserati con le 2 squadre di Pro12 o con le squadre di eccellenza.

  4. GiorgioXT 27 Marzo 2014, 13:05

    “pensare un po’ meno al proprio orto e un po’ più al parco dell’intero movimento” – quanta retorica stupida caro Roberto Avesani !

    La verità è che formare un giocatore costa , tempo e soldi !
    Si crei un sistema dove formare i giocatori diventi interessante anche economicamente per le società, e le cose cambieranno .

    Allo stato attuale la FIR ha fatto da tempo tutto il possibile per scoraggiare ed ostacolare la formazione dei giocatori da parte delle società, dal “regime dei giocatori d’interesse nazionale” alla distribuzione di accademie e centri di formazione, alla limitazione dei prestiti , alle deleghe ecc. ecc.

    Ritorniamo ad un movimento dove la produzione di giocatori viene aiutata e tutelata prima di parlare di interesse generale , finora l”unico interesse che è stato tutelato e primario su tutto è stato quello della dirigenza federale e suoi accoliti.

  5. gsp 27 Marzo 2014, 13:07

    @roby, il problema e’ tutt’altro di carattere formale, e’ proprio di sostanza. chi paga i giocatori?

    Munari ed altri hanno una visone idilliaca dei PP che per me non puo’ funzionare, e non esiste altrove. facciamo le cose come fanno gli altri. le celtiche hanno 42/44/46 giocatori, ed ogni 3 mesi le celtiche decidono se tenerli o passarli a chi ne ha bisogno, cmq pagandoli per farli giocare. cosi’ il rischio di falsare e’ minore.

    ma basta pensare all’assurdita’ di prendere uno che gioca in eccellenza, due giorni d’allenamento e poi va in campo in CL. e’ una cosa assurda.

    altrimenti diventa un sistema in cui i piccoli in eccellenza fanno gli investimenti di lungo periodo con tutti i rischi (contratto per un anno) e le celtiche pagano a progetto. non esiste.

  6. Rabbidaniel 27 Marzo 2014, 13:12

    Sono i nodi gordiani dall’entrata in Pro12. Status dell’Eccellenza, formazione, accademie non legate alle Celtiche. Per come gira sto paese, che nella sua anima più profonda è irriformabile, finirà tutto con un pannicello caldo.

  7. wallar 27 Marzo 2014, 13:20

    La gestione dei permit players dovrebbe essere come in Galles dove la region ingaggia paga e allena i giocatori e quelli che non trovano posto nella squadra giocano come p.p. In premier o in division one nei club della franchigia perché è importante che giochino per la loro formazione.

  8. Stefo 27 Marzo 2014, 13:30

    “Con chi si tesserano questi giocatori, con il club di Eccellenza e poi si muovono verso l’alto, oppure con quello celtico e poi si muovono verso il basso? Ma più che questo problema, di carattere formale più che di sostanz”

    Assolutamente nella maniera piu’ totale in disaccordo con questa frase, la differenza di come il movimento funziona e’ enormemente SOSTANZIALE e non puramente formale.
    Una cosa e’ il giocatore che lavora costaantemente ed in maniera continuativa nella franchigia PRO vera e propria e che viene dirottato sull’Eccellenza a fine settimana per fare minutaggio, una cosa e’ il giocatore che lavora prevalentemente in una realta’ semipro al massimo che viene chiamato a livello superiore alla bisogna…questa e’ uandifferenza SOSTANZIALE ENROME altroche’ purramente formale ed e’ come funziona altrove. I giocatori giovani lacvorano in seno alla franchigie sia tramite Academy o altro nome che gli si vuol dare e li’ lavorano e si allenano prevalentemente venendo esposti in maniera regolare e continuata ad allenamenti con la prima squadra ed e’ per questo che quando chiamati sono pronti ad un certo livello.
    Prendoi due nomi esplosi quest’anno e che hanno iniziato ad affacciarsi la scorsa stagione in prima squadra nel Leinster Moore e Murphy, 23 e 22 anni, dove si pensa abbiano lavorato negli utlimi 4-5 anni?Nel Leinster allenandosi regolarmente e continuamente con il gruppo dell’Academy prima e della prima squadra poi, si controlli quante partite in questi anni hanno giocato col loro club di AIL anche quando avevano 20 anni. E cosi’ si potrebbe dire praticamente per ogni altra franchigia delle altre nazioni, il senso in cui il movimento va e’ fondamentale e fa una differenza enorme.

  9. massimo1 27 Marzo 2014, 13:59

    La questione e’ molto semplice, bastacon questa storia della celtic che e’ solo per gli anglosassoni (e poi neanche tanto visto gli stadi vuoti in galles dove hanno distrutto societa’ storiche) torniamo a un campionato professionistico magari da 10 squadre.
    Ricordo a tutti che nel 6nazioni ci siamo andati con giocatori che giocavano nel ns domestic.

    • Katmandu 27 Marzo 2014, 14:22

      @masismo1 il domestic italico come fai a farlo pro se non hai i soldini? metti tu 10 milioni di euro per una squadra?
      e poi siamo entrati nel 6n perchè avevamo un sistema di contributi che gli altri si sognavano i vari Botha & co. prendevano soldi che in patria non prendevano, ora che anche in altre parti ci son mercati più floridi se ne vanno la
      come fai a dire ad un presidente “investi 10 milioni” se questa squadra non ti fa nemmeno da volano pubblicitario?
      vatti a vedere i bilanci della altre squadre, ti dico che inglesi e francesi investono per la formazione più del budget a disposizione di molte squadre eccellenti…

  10. barbin cursari 27 Marzo 2014, 14:24

    in totale disaccordo con l’autore dell’articolo. ribadisco un concetto espresso sino alla nausea in molti altri post: UN CONTO è una franchigia, magari espressione di un territorio, UN ALTRO CONTO è un club privato come è treviso. non capisco perchè un club di eccellenza debba investire i SUOI denari (visto che da altri pulpiti ultimamente si è battuto molto su questo tasto) per prestare giocatori ad un altro club, col rischio che si infortunino pesantemente e che non siano disponibili. la faccenda dei permit players non può essere a senso unico. e rinfacciare a qualcuno (neanche tanto velatamente) di curare il proprio orticello fa solo sorridere, visto come si è svolta la pantomima-dogi nelle ultime settimane…

    • soa 27 Marzo 2014, 14:40

      Quotone! Al proprio orticello non bisognava pensarci quando era ora di fare una franchigia vera e propria: l’unico senso che ha dare i giocatori come permit è per soddisfazione personale e niente più. In galles i club li mandano ma non li mandano né a neath né a Swansea, li mandano agli ospreys. Comunque è andata così, ormai ha poco senso piangerci addosso. Speriamo trovino una soluzione ragionevole.

    • gsp 27 Marzo 2014, 15:43

      effetivamente Barbin. alcuni potrebbero vederla cosi’; sbatti la porta in faccia per fare la franchigia da te, e poi vuoi i miei giocatori, ma pagandoli solo se e quando ti servono?

      • soa 27 Marzo 2014, 16:07

        @gsp, chi sta sotto la vede solo così. Se i due club di pro12 avessero la propria accademia, metà dei problemi sarebbero già risolti. Oppure che le squadre celtiche tesserino più giocatori e mandino quelli superflui in eccellenza, farli restare in allenamento è loro interesse

  11. massimo1 27 Marzo 2014, 14:30

    Bene allora facciamo un campionato da 8 squadre e la federazione investe 1/2 milioni a testa invece di buttarli in altre cose e le societa’ si danno da fare per trovarne altri 2. Penso che con 3/4 milioni si possa allestire una discreta squadra, la federazione pero’ investe tutto il resto su centri formazione giocatori, arbitri, allenatori.

  12. Hullalla 27 Marzo 2014, 14:38

    Guardando al Triveneto, la soluzione tecnica sarebbe facilissima: i giocatori interessanti per la franchigia si allenano la mattina con la franchigia e il pomeriggio con la squadra di domestic collegata.
    Gli allenatori del domestic si scambiano continuamente informazioni tecniche, metodologie e indirizzi con quelli della franchigia e a volte si scambiamo completamente anche per gli allenamenti, con l’allenatore di domestic che va ad allenare la franchigia assieme al vice di franchigia e l’allenatore di franchigia che va ad allenare la squadra di domestic assieme al vice di domestic (…e tutte le altre combinazioni).
    Quando serve il giocatore giochera’ in franchigia e nelle altre occasioni in domestic, senza traumi.

    E’ necessario pero’ che in questo ci sia un tornaconto sia tecnico che economico per tutti – soprattutto per i reclutatori e formatori!
    Volendo si puo’ fare, non volendo la cosa diventa impossibile.

    • Stefo 27 Marzo 2014, 14:48

      Scusa hullala quella dell’allenatore domestic che va ad allenara la franchigia proprio no…lasciamo le responsabilita’ a chi spettano che se no poi gli alibi e le accuse fioccano….diverso e’ un assistere agli allenamenti, uno scambio di informazioni ma una squadra un giorno allenata da uno un giorno dall’altro proprio non ha senso.
      Per il resto io resto dlel’idea che non serva reinventare la ruota o riscoprire l’acqua calda ma basterebbe copiare…giocatori con doppio tesseramento ma tesseramento principale alla franchigia che e’ dove si allenano in maniera continuata e regolare venendo girati al livello sotto al giovedi’ per permettere minutaggio….semplice come sistema, testato da chi le cose le fa da piu’ tempo e con risultati piu’ che buoni.

      • Rabbidaniel 27 Marzo 2014, 15:04

        Stefo l’Italia non è la patria delle soluzioni semplici (ovviamente sai che sono d’accordo con quanto affermi).

        • Stefo 27 Marzo 2014, 15:12

          Lo so rabbi e’ che proprio non capisco sta mania di voler reinventare la ruota o riscoprire l’acqua calda a tutti i costi che da anni si fa su sti permit players.

          Comunque SE Treviso avesse battuto Leinster, Ulster, Ospreys, Munster fuori casa si parlerebbe di tuttaltra stagione eh 😉

          • Rabbidaniel 27 Marzo 2014, 15:41

            Dettagli, dettagli…

          • Stefo 27 Marzo 2014, 16:03

            E vorrei sottolineare rabbi come SE l’Italia avesse battuto Francia, Scozia, Inghilterra, Irlanda e Galles avrebbe fatto il Grand Slam e si parlerebbe di Grande Italia…mi sembra importante sottolineare questa cosa perche’ se no e’ il solito “Chi gioca gioca di loro. Se mai conta di noi. Palesemente.”

          • Hullalla 27 Marzo 2014, 18:40

            …e basta con questi new trolls!!!

    • San Isidro 28 Marzo 2014, 02:26

      “i giocatori interessanti per la franchigia si allenano la mattina con la franchigia e il pomeriggio con la squadra di domestic collegata”…ma così è un massacro fisico!
      D’accordo con @Stefo l’allenatore di Eccellenza rimanga al suo posto…
      Hulla comunque il tuo è un commento da troll!

  13. Giovanni 27 Marzo 2014, 15:29

    E se si provasse a fare qualcosa del genere:
    – ognuna delle due franchigie indica in estate 4 squadre di Eccellenza FISSE da cui poter prelevare i giocatori.
    – ognuna delle due franchigie indica in pre-season fino ad un MASSIMO di 4 giocatori (può anche essere uno solo) da poter chiedere in prestito ad ogni singolo club, ripartiti per ruolo (massimo 2 avanti e massimo 2 trequarti).
    – la FIR, durante la pre-season, provvede ad effettuare un doppio tesseramento (club+franchigia) per i giocatori in elenco.
    – ogni club ha facoltà di porre il veto, per proprie esigenze interne, su MASSIMO 2 giocatori ripartiti per ruolo (1 avanti ed 1 trequarti) nel caso di 4 giocatori richiesti o il veto su 1 giocatore, nel caso la richiesta sia di 2 giocatori da parte della franchigia.
    – la FIR garantisce una sorta di indennizzo parziale (copertura assicurativa) nel caso un permit dovesse infortunarsi gravemente (per esempio indisponibilità superiore ad 1 mese) nel corso di una gara di CL.
    – varie ed eventuali 🙂
    Che ne dite, troppo semplicistico? Troppo difficile? Ho tralasciato qualcosa di importante? Proposte per miglioramenti oppure è del tutto impraticabile?

    • soa 27 Marzo 2014, 15:39

      E’ una soluzione ingegnosa, ma rimane sempre il problema che si manda un giocatore a giocare/farsi male per un’altra squadra, per cui la cosa continuerà ad essere mal vista. Preferirei un sistema di franchigie vere o un tesseramento da parte dei club di pro12, i quali manderebbero i giocatori in esubero alle squadre di eccellenza. Almeno i costi principali li sopporta chi piglia più soldi.

    • gsp 27 Marzo 2014, 15:40

      giovanni, la commento con assoluto rispetto e col sorriso.

      per me e’ complessa e non risolve il problema importante di chi li paga questi giocatori. e non si allenano nemmeno con la squadra celtica.

      il sistema c’e’ ed e’ semplice. celtiche con rose larghe, che prestano quando ce n’e’ bisogno a chi ne ha bisogno, magari a finestre trimestrali.

      anche il legame a squadre specifiche le vedo una rigidita’ inutile. se il pilone di cui treviso ha bisogno sta nella squadra feeder delle zebre?

      • Giovanni 27 Marzo 2014, 15:50

        Se obblighi la franchigia a richiedere il giocatore minimo 6 giorni prima (diciamo domenica per il sabato successivo), il giocatore avrebbe la possibilità di allenarsi 4-5 giorni consecutivi con la franchigia.

        • gsp 27 Marzo 2014, 15:54

          giovanni, ti rimane il problema che il giocatore in soli 6 giorni non ritrova il ‘fitness’ necessario ed entra nei meccanismi della squadra con difficolta’.

          • Giovanni 27 Marzo 2014, 15:57

            Vero, ma non è che allo stato attuale sia poi diverso…

    • Stefo 27 Marzo 2014, 15:44

      @ Giovanni come gsp con assoluto rispetto ma perche’ si continua a cercare di reinventare l’acqua calda e riscoprire la ruota?

      • Giovanni 27 Marzo 2014, 19:41

        Ehm Stefo, dovrebbe essere il contrario: reinventare la ruota e riscoprire l’acqua calda…palesemente 😀

    • Giovanni 27 Marzo 2014, 15:45

      @soa, @gsp: anche io preferirei il sistema delle franchigie vere, come avviene per le altre nazioni celtiche, ma siccome la cosa da noi non sembra fattibile (almeno allo stato attuale delle cose) ho pensato che almeno si metterebbero in chiaro le “regole del gioco”, dato che mi sembra sia sempre stato quello, in questi 4 anni celtici, il terreno attorno al quale franchigie e club si son sempre lamentati.

      • Giovanni 27 Marzo 2014, 15:45

        @Stefo: vale lo stesso detto per @soa e @gsp.

      • soa 27 Marzo 2014, 16:15

        @giovanni, si si per carità, piuttosto che niente è meglio piuttosto. La tua idea sarebbe già meglio di quello che abbiamo adesso

        • Giovanni 27 Marzo 2014, 18:35

          Grazie.
          Ok, il costo del contratto e l’onere di eventuali infortuni rimarrebbe ai club, provo allora a ribaltare il ragionamento.
          Premessa: le rose della franchigie si aggirano intorno ai 37-38 elementi (Treviso ne aveva 42-44, ma ha deciso di calare quest’anno).
          Si potrebbe scendere a 33-34 elementi FISSI ed integrare con 8 giocatori aggiuntivi dai 4 club d’Eccellenza per ciascuna franchigia, secondo lo schema che ho descritto prima. Da ciascun club ogni franchigia preleverebbe un MASSIMO di 2 giocatori che però stavolta verrebbero tesserati PRIMA dalla franchigia e, in seconda battuta, dal club. La differenza è che gli oneri contrattuali se li accollerebbe completamente la franchigia (cioè la FIR) con immediato risparmio per il club d’appartenenza.
          Inoltre, ogni settimana (diciamo il mercoledì), la franchigia sarebbe obbligata a liberare ALMENO 1 giocatore (ma potrebbe anche restituirli entrambi) che tornerebbe al club d’origine e sarebbe così schierabile per la partita di campionato (o di CC).
          I vantaggi? La franchigia potrebbe contare su un “cuscinetto” di giocatori che non si troverebbero all’improvviso, nel bel mezzo della stagione, gettati nella mischia della CL, senza nemmeno conoscere bene i meccanismi di gioco della propria franchigia, perchè si allenerebbero quotidianemente, fin dalla pre-season, con essa ed inoltre farebbero esperienza in campo fin da settembre e non solo nel periodo d’emergenza febbraio-marzo. Per il club: si ritroverebbe ad avere ogni weekend al più un solo giocatore in meno a disposizione (o addirittura nessuno), ma avrebbe 1-2 giocatori abituati ad allenarsi e giocare ad un livello superiore, con evidenti vantaggi tecnici qualitativi per il club stesso. Inoltre il club pagherebbe 2 stipendi in meno per un’intera stagione: un risparmio economico non trascurabile.
          In definitiva ci sarebbero 16 giocatori (8+8) a cavallo tra CL ed Eccellenza, con però abitudini d’allenamento ed esperienza tecnica (sia pure parziale, ma pur sempre maggiore e meno traumatica di quella attuale) superiori rispetto ad oggi.

          • soa 27 Marzo 2014, 18:56

            @giovanni, molto meglio questa in cui il tesseramento avviene col club di pro12 che poi provvede a liberare i giocatori di cui al momento non abbia bisogno

    • Hullalla 27 Marzo 2014, 18:42

      Si: io permetterei che i giocatori possano entrare in questo meccanismo anche a stagione in corso, per esempio nel caso di un giovance che “esplode” oppure di particolari infortuni concentrati in un ruolo.

      • Giovanni 27 Marzo 2014, 18:53

        …e della seconda proposta (alternativa alla prima, ma su una base di ragionamento simile) che ho fatto, che ne pensi…??

  14. Katmandu 27 Marzo 2014, 16:32

    e se facessero delle accademie private e dirottassero i giocatori inutilizzati in Eccellenza?

    • Stefo 27 Marzo 2014, 16:48

      Perche’ son soldi che chiedi ai privati di mettere andando in competizione con le Accademie finanziate dalla Federazione…non fai prima a dare un’Accademia co-finanziata dalla federazione a franchigia direttamente …di nuovo soluzione semplice, testata e funzionante ma siccome in Italia bisogna fare gli originaloni no si fanno le Accademie staccate da tutto e da tutti che giocano in A e/o Eccellenza, ci si barcamena a cercare soluzioni cervellotiche sui permit players…

      • Katmandu 27 Marzo 2014, 16:50

        appunto….. in italia mancano i soldini per farlo…..

        • Stefo 27 Marzo 2014, 16:52

          no kat i soldi la federazione per le Accademie staccate da tutto e da tutti li spende gia’ ed a iosa per un numero di accademie enorme e per grandi e piccini ma sempre staccate da tutto e da tutti…perche’ le Accademie come le sta mettendo su a Gavazzi sono una spesa assurda ed inutile e basta.

          • Stefo 27 Marzo 2014, 16:54

            Le Accademie alle franchigie le finanzi federalmente come avviene negli altri paesi di CL…no in ITalia le finanzi per farsi i fatti loro, essere staccate da tutto e da tutti ed essere solo un posto dove riciclare i soliti nomi come direttori.

          • Katmandu 27 Marzo 2014, 17:01

            stefo su come si spendono i soldi è un discorso e hai 100% di ragione sopratutto per come le sta organizzando ma un conto son i soldi privati e un altro quelli federali nel senso i privati danno soldi per avere i risultati la federazione potrebbe pure finanziare a “fondo perduto” non e così ma quasi, per cui noi siam nel guado e ci troviamo ad aver un ponte lastricato d’oro alle spalle e non sapere se riusciamo a finirlo

          • Stefo 27 Marzo 2014, 17:12

            kat ormai le franchigie sono prevalentemente federali (io che Benetton metta piu’ di 1.5-2 mil non ci credo ma sono pronto a cospargermi il capo di genere se lo fara’) quindi a quel punto accorparci anche due Accademie finanziate federalmente (tanto lo sono gia’) diventerebbe il passo piu’ semplcie e logico, Accademie come altrove che abbiano programmi triennali per i ragazzi che vi entrano a 18-19 anni nel primo anno vengono rispediti molto nei loro club di partenza per giocare e gradualmente col passare del tempo ed in base ai progressi vengono coinvolti maggiormente con la prima squadra.
            Siamo al solito discorso: nulla di clamorosomante nuovo basta C-O-P-I-A-R-E senza cercare di reinvantare nulla.
            Si e’ scelta la via celtica?Questa e’ allora l’unica soluzione logica e semplice.

          • Giovanni 27 Marzo 2014, 18:54

            @Stefo: cenere, non genere 🙂

          • Stefo 27 Marzo 2014, 18:58

            Eh vabbeh giovanni oggi gli errori di battitura si sprecano…

  15. jazztrain 27 Marzo 2014, 16:46
    • Stefo 27 Marzo 2014, 16:53

      Molte cose vere a mio avviso…e come al solito essendo fuori dal giro mainstream puo’ andare a mettere il dito nella piaga in maniera molto diretta.

    • Rabbidaniel 27 Marzo 2014, 18:18

      Ha sacrosanta ragione in realtà, e lo dicono i fatti. Abbiamo visto bene che il sistema cervellotico di accademie, franchigie e club slegati fra loro non si tiene. O fai come le celtiche, per ottimizzare le risorse, oppure fai come gli anglo-franzosi, ma mancano i soldi. Noi scegliamo la terza via, il vicolo senza uscita.
      Una nazionale che difficilmente sarà vincente, franchigie che difficilmente saranno vincenti, eccellenti che difficilmente esprimeranno un rugby di alto livello e forse non avranno un futuro in coppa (voglio dire, se mandi una selezione nella fantomatica terza coppa, quale sarà il suo pubblico e via discorrendo?).
      Non puoi sperare di andare oltre la nicchia vendendo sempre il rugby come sport “dei valori, del terzo tempo ecc. ecc.”.

      • gsp 27 Marzo 2014, 18:42

        Rabbi, la centralizzazione e’ ovviamente andata avanti in modo eccessiva. il problema che il nero dice che ci sono 4/5 persone che decidono tutto a me sembra abbastanza oggettivo ed evidentemente.

        Ma il problema sta sempre nel dibattito che avremmo dovuto fare con l’ingresso in Celtic. Con l’ingresso in Celtic i rapporti di potere si sarebbero necessariamente spostati dai club verso la federazione, anche , sopratutto e per necessita’,di pari passo ai flussi finanziari nel nostro rugby. Per me non poteva essere altrimenti se si voleva fare il professionismo in italia. Certo non cosi’.

        • Rabbidaniel 27 Marzo 2014, 23:39

          Ok, il problema è che la FIR ha avuto un massimo di decisionismo per certi versi, e un massimo di lassismo per altri. Se sei decisionista? Allora decreta un downgrade dell’Eccellenza. Fai le Zebre? Collega subito l’Accademia. Mi sembra una centralizzazione scombinata e un decisionismo schizofrenico.

    • Giovanni 27 Marzo 2014, 19:10

      Ciò che esprime il Nero nell’articolo mi sa che è lo stesso motivo per cui Munari abbia detto “no, grazie” a Gavazzi che gli proponeva il ruolo di DS per i Dogi (che abbiamo visto poi quanto concreti fossero) e lo stesso per cui ha deciso di lasciare da Giugno il “nuovo Benetton”, targato FIR.

  16. nonno1 27 Marzo 2014, 17:26

    Credo che il vero problema non sia tanto il permit player che dall’eccellenza va a giocare in Celtic (basta stabilire poche regole chiare individuando le squadre di riferimento di ogni franchigia e d il n. massimo di permit per squadra oltre che organizzare al meglio possibile il calendario dell’Eccellenza) ma piuttosto quello di prevedere la possibilità che il giocatore della franchigia non convocato per la partita giochi nel campionato di Eccellenza.
    Faccio presente ai molti che hanno sollevato il problema “economico” che già oggi la franchigia paga alla squadra di eccellenza il prezzo per l’utilizzo del permit player (ho sentito parlare di circa € 2.000,00 a convocazione).

  17. luis 27 Marzo 2014, 18:46

    La soluzione semplice semplice è quella di dare una accademia alla franchigia, come dice “palesemente” @Stefo stop.
    Ma siamo in Italia e ci sono tanti da sistemare ( non importa se sanno, se conoscono, se hanno esperienza . . . ), così poi controlli meglio i voti quando serve.

  18. San Isidro 28 Marzo 2014, 02:44

    Siamo entrati in Celtic nel 2010 e ancora, in un modo o nell’altro, la FIR non ha risolto la questione dei Permit, è questo che è assurdo!
    Tante idee buttate al vento, come quella di legare i club alle franchigie in base all’ordine di classifica…qualcuno ricorda anche l’idea dei permit per la CC? Ciò che i quattro club impeganta in coppa per rafforzarsi avrebbero potuto prendere giocatori dagli altri club non impegnati in Challenge, altra idea solo chiacchierata…

    • Stefo 28 Marzo 2014, 08:36

      Allora l’idea per la CC e’ una boiata perche’ le regole ERC richiedono che tu consegni la lista atelti ad inzio stagione.
      Sulle altre idee…e’ proprio quello il problema, si e’ vaneggiato con idee per reinventare la ruota invece che COPIARE cio’ che viene gia’ fatto e si e’ dimostrato estremamente funzionante.

Lascia un commento

item-thumbnail

Benetton, Albornoz: “A Gloucester per cancellare la delusione dell’anno scorso e far gioire i tifosi”

Il numero 10 non è soddisfatto dal risultato con Ulster nonostante i due bonus, arrivati anche grazie a lui

item-thumbnail

Benetton Rugby: inizia la settimana che porta alla semifinale di Challenge Cup

I veneti puntano alla finalissima - un traguardo storico - dando un occhio anche allo URC

item-thumbnail

URC: a Belfast il Benetton segna 5 mete ma non basta. Vince Ulster 38-34

Treviso segna all'80' con Tomas Albornoz e conquista due punti di bonus

item-thumbnail

URC: la preview di Ulster-Benetton

Calcio d'inizio alle 20:35 per un match decisivo per la qualificazione ai playoff

item-thumbnail

Benetton, Bortolami: “Affronteremo 4 settimane di trasferte, ma abbiamo un piano”

Si parte stasera con Ulster, già una sfida cruciale per la lotta playoff in URC

item-thumbnail

URC: ben 9 cambi nella formazione del Benetton che affronta Ulster a Belfast

Confermato l'esperimento Marin, ma per il resto Bortolami modifica radicalmente il XV iniziale