Caso Minto, Gavazzi e Zatta in sintonia: “Devono decidere i medici”

Posizioni un po’ più morbide sul giocatore del Benetton Treviso e della nazionale, soprattutto da parte del presidente federale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 18 Marzo 2014, 09:05

    @la redazione quindi da questo comunicato si evince che San Francesco da Mirano é entrato in campo senza autorizzazione medica? Non capisco proprio ma alla fine non era un problema assicurativo che impediva al ragazzo di scendere in campo? Cioé l’assicurazione dalle sue perizie l’ha ritenuto non idoneo, avevo capito così

    • LiukMarc 18 Marzo 2014, 09:36

      Anche io avevo capito che i medici gli avessero detto ok, ma non aveva in quel momento una copertura assicurativa (che si è scoperto dopo gli era stata negata), e che nessuno si era preoccupato della cosa finchè non ha avuto qualche altro dolore. Bel casino, e povero Minto

    • Hullalla 18 Marzo 2014, 10:22

      Ovviamente i dettagli sono coperti dalla privacy del giocatore.
      Quello che si intuisce e’ che avesse l’OK dei medici federali e di Treviso, ma non dell’assicurazione (o dei medici dell’assicurazione).
      Giusto andarci piano con la salute dei giocatori, giustissimo tenerli fuori dal campo se non c’e’ copertura assicurativa e pienamente condivisibile lasciare l’ultima parola ai medici.

  2. mezeena10 18 Marzo 2014, 09:42

    mah! sentire il ragazzo sarebbe possibile?

    • Hullalla 18 Marzo 2014, 10:24

      Se avesse qualcosa da dire, l’avrebbe detto, mentre sia il giocatore che il suo procuratore hanno preferito non rispondere, a quanto era scritto su un articolo precedente.

  3. AleGialloNero 18 Marzo 2014, 10:09

    Non è così difficile da capire. C’è un atleta che ha un problema fisico importante (cervicale) e che, stante il tipo di sport che fa, potrebbe rischiare niente come anche l’invalidità totale. Potrebbe fare 100 partite senza subire conseguenze come potrebbe, alla terza, rimanere paralizzato. Fin’ora, Federazione e staff medico lo hanno fatto giocare assumendosi dei rischi (ammessi dagli stessi interessati) ma ora non si sentono più in grado di farlo. E un’assicurazione, giustamente, non può correre il rischio di coprire un ragazzo ad alto rischio di grave infortunio. Certo…l’atleta potrebbe assumersi lui stesso la responsabilità di giocare firmando un’autocertificazione che sollevi da colpe qualsiasi organo competente, ma qualcuno riesce ad immaginare, anche in un caso simile, che razza di polemiche emergerebbero se il ragazzo rimanesse paralizzato? Le colpe ricadrebbero comunque su chi gli ha permesso di scendere in campo! Giustizialisti e moralisti come sono gli italiani, poi… Eternamente alla ricerca di un colpevole…

    • sandruzzo 18 Marzo 2014, 10:22

      Cavolo non mi era così chiaro… hai reso il problema chiaro… ti ringrazio perchè ho finalmente capito la questione… mi è sepre mancata l’informazione del rischio di paralisi, che in effetti avendo un problema cervicale era abbastanza prevedibile. Cmq grazie della delucidazione.

      Mi dispiace per lui ma anche io non lo farei giocare e non è secondo me una questione di moralismo, ma di buon senso (temine che in questo periodo viene usato spesso per varie vicende fir ^__^).

    • mezeena10 18 Marzo 2014, 10:24

      non credo che con un’ autocertificazione possa decidere di giocare o meno..
      c’ è un “vincolo medico” per la pratica sportiva agonistica, senza autorizzazione medica non si puo giocare..
      a questo punto mal-penso, quando dicono di avere “grosse responsabilita”, che abbian fatto pressioni sullo staff medico o i medici del club per poterlo far giocare (vista anche la crisi di risultati..comunque a discapito della salute del ragazzo)!
      spero non sia davvero cosi!

    • Giovanni 18 Marzo 2014, 10:48

      @AleGialloNero: hai ragione, tanto su una sedia a rotelle per il resto della propria esistenza ci finirebbe lui, mica noi. Ma si, lasciamolo giocare, rischiando che si rompa l’osso del collo, l’importante è che la Nazionale possa vincere una partita in più e noi goderci le sue giocate seduti sugli spalti coi pop-corn…ahhh questi giustizialisti e moralisti, sempre a preoccuparsi del bene altrui, che noia che sono…

      • AleGialloNero 18 Marzo 2014, 11:19

        Che polemica sterile… Sei l’unico a non aver afferrato ciò che intendevo. Io sono tra quelli che salvaguarderebbero la salute del ragazzo, ovviamente (il quale LUI STESSO vorrebbe giocare…). Resta il fatto che qualcuna tra le parti interessate dovrebbe assumersi una responsabilità troppo più grande di loro. E quindi? Chi gli dice che deve abbandonare lo sport che ama? O chi gli dice che può tranquillamente giocare? Io non sto da nessuna delle due parti. Ho solo detto che, qualora trovasse qualcuno che assecondasse i VOLERI del ragazzo e gli desse il benestare al proseguo dell’attività, se poi malauguratamente accadesse qualcosa di grave ci sarebbe già pronto un plotone d’esecuzione fatto di gente che, come accade sempre e solo qui da noi, punta l’indice inquisitorio pontificando che “il problema si doveva evitare”… Colpa dei medici! Colpa di Gavazzi! Colpa della Benetton! Colpa della malasanità! Però se lo si obbliga sensatamente e preventivamente al fermo dell’attività, si è senza cuore… Io inviterei a non “schierarci”. E’ una vicenda delicata…umana, prima ancora che sportiva. Rispetto per tutte le parti interessate. E magari…eviterei polemicucce da bar. Sei d’accordo?

        • Giovanni 18 Marzo 2014, 11:35

          …e meno male che ci sarebbero un mare di polemiche, aggiungo io! Vuol dire che, per fortuna, non ci siamo ancora ridotti ad anteporre il valore dei soldi a quello della vita umana, come già avviene in altri Paesi (che non nomino per evitare, stavolta si, polemiche). Concordo che è una vicenda umana delicata, delicatissima e che i medici, dopo milleuno esami dovranno assumersi la responsabilità di dare l’ok o meno. Purtroppo di situazioni simili nel mondo dello sport ce ne sono state, anche in Italia: anni fa il nuotatore Fioravanti venne fermato pochi mesi prima delle Olimpiadi, dove avrebbe dovuto difendere due ori vinti 4 anni prima, dopo che gli trovarono una malformazione cardiaca. Ovviamente qui stiamo parlando di una patologia completamente diversa da quella. Speriamo bene ed incrociamo le dita.

        • Giovanni 18 Marzo 2014, 11:38

          Recentemente a seguito di un infortunio al collo s’è dovuto ritirare dall’attività agonistica Carlo Del Fava. Speriamo davvero che in questo caso ci possa essere un esito differente.

          • speartacKle 18 Marzo 2014, 11:50

            Pensa che del Fava s’era pure operato al collo e aveva continuato a giocare, Minto senza neanche operarsi ha tutte queste attenzioni, io un’idea sul perchè me la sono fatta, e la sicurezza del giocatore centra molto poco…

          • San Isidro 19 Marzo 2014, 00:56

            @spear, e allora diccela…

  4. HECTOR 18 Marzo 2014, 14:53

    vi assicuro che è molto improbabile il caso in cui una o più ernie cervicali mettano in pericolo la salute di un giocatore : questa evenienza si palesa solo in presenza di fratture dei corpi vertebrali (vedasi il caso di quel forte giocatore scozzese costretto a smettere qualche anno fa a causa di un tale incidente, era scozia-galles prima giornata del 6nazioni)ove ulteriori traumi potrebbero causare una paralisi motoria. Questo significa che la situazione non è chiara, ma alla luce di quello che è stato fatto trapelare, ripeto che per il giocatore non vedrei problemi per il prosiego della carriera

  5. HECTOR 18 Marzo 2014, 14:57
  6. itrolic48 18 Marzo 2014, 18:27

    ma come può essere che prima si lancia il sasso e poi si nasconde.la m………Ora pare ,dopo il colloquio tra presidenti, che la coscienza sia lavata ,e così si diano inizio le danze coinvolgendo i” tecnici” lasciando intendere che esiste una struttura ,CI PUO’ STARE,ma perché all’inizio, quando serviva tale struttura, non c’era anzi è stata oscurata da tutte le “scrivanie” parlanti che sono state a mio parere D E V A S T A N T I ,nella comunicazione a tutti i volontari addetti ai lavori e al mondo dei volontari che riempiono gli stadi mettendosi le mano in tasca,elargendo euro contanti, ripianando così gli errori di colori che si definiscono PROFESSIONALI e prendendo le distanze dai Professionisti alzando a tutela i “QUARTI” di convocazione nelle varie Nazionali anche minori.E’ vero, mi aspettavo un passo da INTELLIGHENZIA ,ma mi trovo ad assistere ad un’alzata di “MURI” con imput precisi (fate bene il vostro lavoro) per rimanere a collaborare con il gioco del Rugby svolgete secondo nostra coscienza il vostro lavoro di medici F I S C A L I ,ricordando che la scienza medica fa ricerca per deduzione e quindi ha poco S C I E N Z A .Mi domando :quanto il corpo umano può resistere a sollecitazioni esterne? lo sport, sotto gli occhi di tutti, ha sempre spostato l’asta della resistenza in avanti

    • mezeena10 18 Marzo 2014, 22:33

      ehm sarebbero medici sportivi (o dello sport) non medici fiscali (medici inviati dalla asl o dall’ inps, a seconda della tipologia di lavoro dipendente pubblico o privato)!
      poi potresti tradurre per cortesia? non ho capito nulla!

  7. San Isidro 19 Marzo 2014, 01:04

    Mi spiace tanto per questo grande giocatore che si è fatto apprezzare anche dal punto di vista umano…comunque poche chiacchiere, qui la responsabilità ce l’avranno solo i medici, i presidenti possono fare poco…

  8. itrolic48 19 Marzo 2014, 01:35

    per tradurre dovresti chiedere ai presidenti cosa si sono detti o passato per fare un’asserzione congiunta rilasciata alla stampa di categoria,forse il giornalista non ha definito il momento storico dell’affermazioni così poco eloquenti. Ma voglio provare a sostenere ipotesi di fantasia,(1)la federazione è un connubio tra volontariato che fanno sconfinare nel professionale e il professionismo(quindi i votanti il presidente federale sono tutti di origine v o l o n t a r i a che a pioggia eleggono tutte le altre posizioni tranne quella del segretario generale che d e v e garantire professionalità nell’ esercizio della cosa s p o r t i v a -amministrativa-etica-quindi posizione nella quale risiede una grande competenza con attestati scolastici e riconoscimenti statali a garanzia di T U T T I ) (2) oggi un componente la nazionale maggiore è assimilabile ad un libero professionista e come tale può assicurare il suo “lavoro”e rispondere in prima persona della sua prestazione e il medico che lo giudica non lo può esaminare con le stesse valutazioni volte ad un dilettante(3)quante pressioni nel tempo che fu’ sono state fatte per far giocare il più possibile atleti-atleti-atleti perché, mi chiedo (politicamente si parla del caso Minto) era cosi’ ovvio allontanare un malato di Rugby esempio ogni giocatore ha la sua patologia chi se ne fa carico?

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