Delusione nel clan azzurro dopo il ko interno contro una squadra che era ed è alla nostra portata
Dopo Italia-Scozia, reazioni a caldo: Brunel amaro, “un passo indietro”
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Che evoluzione può avere Leonardo Marin da ala?
L'utility back si sta ritagliando molti minuti in una nuova posizione. Questa potrebbe essere una "carta" da spendere anche in azzurro
Richard Hodges, allenatore della difesa delle Zebre, verso la Nazionale
Il tecnico gallese sostituirà Marius Goosen come specialista della fase difensiva
Le sedi dei Test Match delle Autumn Nations Series dell’Italia: in attesa degli All Blacks
Prima Argentina e poi Georgia, poi il gran finale contro la Nuova Zelanda
Italia, Marzio Innocenti: “Samoa, Tonga e Giappone partite complicate”
Il presidente federale ha parlato di Nazionale e delle prossime Summer Series
Italia, Gonzalo Quesada: “Ora il difficile è confermarsi, in estate avremo partite impegnative”
Il ct azzurro: "Ho imparato e comunico in italiano anche per rispetto: sono io a dovermi adattare, non viceversa"
Italia, Niccolò Cannone: “È un momento importante per il nostro rugby, non abbiamo mai smesso di crederci”
Intervistato durante la nuova puntata del nostro Podcast, l'Azzurro ha rimarcato il duro lavoro che c'è dietro i successi della nazionale
Brunel: al solito prendiamo allenatori a fine carriera ed ormai superati che devon o chiudere la carriera o ricilarsi
(Johnstone, BBZ, Mallett ecc.)
Da RImpiangere JK e Costes….
Ma il nostro rugby ad essre malato, non è colpa sua.. siamo messi peggio che nel 2000 quando almeno qualche parita di HC ogni tanto la vincevamo e non perdevamo in Challenge (o Shield) contro le spagnole e le romene.
ma cosa stai dicendo?!?!?!? ma stai Delirando?!?!?! cavolo Bruinel ci ha fatto proprio male vero…..peggio del 2000 perchè gli altri corrono tanto di più e senza un campionato pro da questa Scozia ne prenderemmo 80!
Si certo certo: infatti questa scozia rispetto al 2000 batte regolaemte All Blacks ed Australia.
Che siamo noi ad anadre indierto o loro ad andare avanti non cambia nulla: siamo rimasti indietro.
Sul “correre di più” dopo avere letto il ridicolo rapporto dell’IRB sul doping, permettimi di pensare che il problema sia solo uan questione di farmaci, perchè il doping nel turborugby, sopratutto al sud è a livelli da Germania Est anni 70-80…
Questa sconfitta fa male, molto male. Lo capisco dai post scomposti e irrazionali che si scrivono in un blog comunque interessante come questo. La Scozia ha giocato un bel secondo tempo, noi siamo stati più bravi in mischia ordinata nel primo tempo, senza mai dominare la partita. L’Italia è una squadra che gioca sul filo della concetrazione. Quando deve impostare la partita è piuttosto pesante e oggi ha mancato in alcuni fondamentali. Non venite a dirmi, però, che la Scozia ha vinto perché ha ben gestito la filiera dei giocatori che dalle giovanili arrivano alle squadre di club alla nazionale, perché come ha già ben detto Munari e come dimostra il risultato netto degli Under 20, è palesemente falso. Gli scozzesi non sono più forti, ma hanno ancora sufficienti fondamentali per metterci in difficoltà, non mollano mai, sono stati anche un poco fortunati con quel drop che gli ha risolto la partita, ma quella fortuna se la son cercata, non gli è arrivata dal cielo. E per quanto mi riguarda, hanno meritato. Noi non abbattiamoci: chiunque ne sappia un poco di rugby, sa bene che la nazionale italiana è inferiore (Scozia esclusa) alle altre del Sei Nazioni, ma che questo gap negli anni si è ridotto, grazie a diversi fattori, tra cui la Celtic League e quel Brunel che gli amici francesi con cui mi vedo il Sei Nazioni ci invidiano. Mi dicono:” Noi Lievremont e Saint-Andrè, voi Berbizier e Brunel: non capisco perché gli allenatori buoni li diamo a voi e noi ci teniamo i relitti della FFR.” Questa riduzione di scarto tra noi e le altre di questo torneo non può farci pensare che ogni partita noi dobbiamo confermare di essere lì. Ci vuole pazienza, lavoro, concentrazione. E sostegno, non polemiche. Perché il lavoro che stanno facendo il movimento del rugby italiano è perfettibile, perché c’è ancora tanta strada da fare e perché questi ragazzi non meritano critiche eccessive.
Sottoscrivo in toto.
mah..leggo da ormai un paio di anni il blog e ho sempre scritto pochissimo (quasi mai). Non riesco ancora a capire se scrivi volutamente in tono sarcastico o sei proprio un troll.
Dopo tutte le innumerevoli volte nelle quali abbiam mangiato cacca, sarebbe meglio “vietarle” le interviste post diarrea a coach ‘n players…
baffone: tutto giusto, solo un particolare, senza la palla in mano (o solo nella nostra metà campo) è un po’ difficile imporre gioco
de marchi: nel secondo tempo avete giocato 10min scarsi, loro hanno sistemato la mischia col primo cambio del pilone (32° circa), cosa vuoi imporre stando a placcare e sperare che l’avversario perda palla (l’unica controruck l’ha fatta il MEDIANO D’APERTURA con i piloni che guardavano!!!!)
garcia: puro vangelo, ha detto tutto!
E’ inutile pretendere i buoni frutti quando il problema sono le radici dell’albero… La Fir investa sulla formazione di tecnici capaci, dall’ Under 8 di una serie C ad una squadra di eccellenza e vedrete che i frutti miglioreranno.. Inutile porsi il problema dell’uscita delle nostre squadre dalla Pro12, non si migliora giocando contro i migliori, ma allenando meglio i giocatori da quando sono bambini!
no montag….2 accademie u19 e una 20….tutto il resto non serve…migliaia di generazioni di giocatori all’anno persi per concentrare tutto sulla punta…mi sa che 3000 anni fa gli egiziani le piramidi le facevano partendo dalla base mi pareva….
domanda montag hai ragione 1000 volte una domanda sola come fai a allenare meglio i giocatori?
prima di aallenare meglio i giocatori alleni gli allenatori. Mi hanno chiesto di fare da event manager per una coaching clinic l’anno prox ad Auckland “Coaching Coaches” i migliori allenatori della regione di Auckland quindi Blues ed Auckland, che alleneranno 30 allenatori tra i top 15 club e i top 15 high schools. Verranno utilizzati i giocatori della accademia di Auckland e Barbarians. Perche? perche e’ inutile che Graham Henry e Wayne Pivac allenino in una settimana 100 giocatori. Questi che fanno dicono cosa fare agli allenatori di scuole e club?? no, tu alleni gli allenatori in una unanime filosofia di sviluppo e poi loro penseranno a divulgare gli insegnamenti ai giocatori. 7 super coach allenano 30 allenatori. 30 allenatori allenano 900 ragazzi. Questo lo abbiamo proposto alla FIR 3 anni fa quando i Blues erano intenzionati ad instaurare una partnership con gli italiani. La FIR ha risposto che non aveva i soldi.
Melita hai ragione ma amche trovati i soldi per farlo poi i giocatori finirebbero ai club che non son competitivi (sfido io dirmi il contrario) e quindi saremo sempre nella stessa situazione 🙁
ok io farei in modo diverso in italia. per esempio per una volta prenderei come spunto cio’ che fa il calcio che non da i ragazzini in mano ad allenatori a meno che non abbiano un certo livello di certificazione. in italia devi dividere il concetto di allenar gli allenatori in due categorie. i bambini e i preaccademici. tutti uesti allenatori pero’ devo appartenere ad un netowork nazionale dove concetti e filosofie siano le stesse. In un paese dove purtroppo le realta’ rugbystiche non fanno altro che prendersi a cazzotti e’ difficile mettersi d’accordo e decidere una sola linea da seguire. ci sono a mio avviso troppi incompetenti che muovovno troppi soldi e siedono in troppe porltrone di potere non solo nella fir ma anche in altre realta’ forti del rugby italiano. Consistenza e coordinazione prima di tutto. il resto viene da solo. che la maggior parte dei giocatori finisce in club non competitivi certo che accade si chiama selezione e si chiama alto livello. Quanti ragazzi che hanno provato a giocare blindside flanker non hanno sfondato perche’ il posto e’ stato preso da latimer, cane mccaw? nn tutti devono essere da nazionale ma alla fine la nazionale puo’ valersi di un gruppo di giocatori di classe mondiale su cui contare scegliere e svilupparsi. chi ha ascoltato la telecronaca della partita in inglese dell’aitalia e’ stato commentato che Allan e’ un buonissimo guocatore ma non un giocatore di classe mondiale. Oggi si vince se hai un 10 che puo’ toccare la classe di wilkinson e carter. e un 10 cosi’ non lo trovi nei vivai altrui ma lo trovi a casa con un percorso che inizia allenando gli allenatori ad insegnare le basi fatte bene, af individuale il talento, a custodire il talento, a svilupparlo e a farlo maturare dalla tecnica alla tattica. Ma non si fa nulla se si punta solo sulla nazionale, devi iniziare dalla base e devi iniziare da coloro che formano i giocatori.
La FIR aveva ragione: i soldi doveva dari al Progetto Scuola di Tullio Rosolen che ci ha resi famosi nel mondo…
E’ ora di guardare in faccia alla realtà.
Tutte le scelte buffonesche degli ultimi anni, solo per l’apparenza della prima squadra devono finire.
Torniamo a dei campionati semplici, serie A; serie B, serie C.
Smettiamola di creare squadre federali per salvaguardare professionisti in disarmo più qualche carneade straniero.
Se il nostro movimento può esprimere economicamente solo semiprofessionismo, creare finte squadre professionistiche senza nessun seguito è perfettamente inutile.
Un derby Viadana- Calvisano, oppure Capitolina – Lazio a Roma è molto più sentito di un Lupi – squadra gallese sconosciuta.
Era meglio quando si stava in coppa FIRA e forse sarebbe il caso di tornarci, almeno con una selezione nazionale del campionato di serie A.
Purtroppo credo che il sistema rugby italiano sia sulla via del fallimento. E non lo dico in base al risultato di oggi ma per quello che quotidianamente accade.
almeno cerca di argomentare il fallimento…quali sono queste vie??
JB sulla partita di oggi ha ragione nulla da dire, penso che più che altro sia deluso come noi dalla gestione della partita, se fosse stato un match di tennis diremo che il giocatore ha avuto il braccino, quando le squadre italiane devono fare il saltino per vincere le partite da vincere gli manca ancora qualcosina, è questo che JB voleva vedere e non ha visto
Come al solito ti quoto, Kat.
Ragazzi, che delusione
ma secondo voi, pur nel marasma generale, chi si è salvato oggi, oltre a Furno, che ho visto davvero superiore a tutti gli altri italiani oggi (peraltro alla premiazione di mm era incazzato nero).?
sarto, allan, esposito e campagnaro…oltre al generoso come sempre quintino
oggi io ho sentito molto anche la mancanza di maurone bergamasco…
per me anche se ne capisco poco… ce i senatori devono farsi l’esame di coscenza ma rendiamoci conto O Driscol a 139 caps tiene legata bene la squadra noi ci perdiamo alla prima difficota … e poi siamo italiani siamo capaci solo a criticare dobbiamo aiutare, i nostri ragazzi Allan quando e uscito quasi piangeva… di piu che poteva fare PARISSE PENSO VADA CAMBIATO DA CAPITANO a volte prende dei svarioni… MAURO non e mai stato CAPITANO faciamo un toto CAPITANO A ME MANCA ANCHE MIRCO individualisti e cosi non si va da nessuna parte …e che ca… ma stiamo vicini ai nostri giocatori mica siamo noi in campo … DEVONO ci sul televideo RAI dicono ABBIAMO GIA IL CUCCHIAIO DI LEGNO e che ca… ITALIA DI M… FACCIAMO SENTIRE IL CALORE ALLA NOSTRA NAZIONALE FORZA ITALIA ciao da bruno
quotone!!!
domani c’e le ragazze e gli under 18 DMAX CON VITTORIO sono troppo forti
l’unica delusione ‘cocente’ a mio avviso è stato allan. impreciso nei calci piazzati che per noi sono come oro colato (purtroppo), molle nei placcaggi. troppo prevedibile la strategia scozzese nel metterlo in difficolta: l’hanno piallato più volte, e nessun compagno ha cercato di sostenerlo moralmente.
penso che qualcosa di peggio di perdere contro una scozia ai minimi storici della sua storia del rugby, sia bruciare un giovane di cui questa italia ha un estremo bisogno. oggi abbiamo perso due volte.
Una mischia deludente a parte Furno e un MM imbarazzante che possono fare i 3/4 ?
Ho letto riflessioni e sfoghi. La pesante amarezza mi suscita alcune domande. Ho letto della proposta dei Blues (contributo di Martorana), così, sulla carta, interessante.
Partirei da qui.
1) il crollo del secondo tempo (due indizi fanno una prova?). Cosa succede nello spogliatoio?
2) il mix di gioventù e esperienza ha i suoi limiti nei confini dell’esperienza dei più anziani. L'”acerba cottura” veleggia discretamente sull’entusiasmo, ma le capacità gestionali della partita, delle situazioni?
3)pochi giocatori hanno giocato in club vincenti. Pochi “sanno” vincere?
4) quei pochi non hanno avuto ruoli di responsabilità, con un paio di eccezioni (Bortolami e Parisse). L’arte e il talento di guidare vanno coltivate con esperienze vincenti o crescono e funzionano indipendentemente dall’esperienza?
5) Se in Italia non ci sono squadre che puntano credibilmente alla vittoria, come sarà possibile che i ns. atleti imparino a vincere?
6) Il know how richiesto in questo sport per vincere è mostruoso. Chi lo conosce? Chi è in grado di insegnarlo? Chi di gestirlo?
Ovviamente non penso che l’istituzione sia per diritto “divino”, tantomeno dei fatti, all’altezza della situazione.
non ho capito la proposta dei blues…mi delucidi l’argomento per favore.
p.s…letto post più su di melita. tutto logico ed essenziale la proposta blues…tutto banale e classico la risposta italiana: non abbiamo soldi per il rugby…quindi non vogliamo fare crescere il rugby.
I second all that. Hai colto in pieno la parte psychologica dell’Alto Livello. non si tratta solo di saper placcare e passare ma anche di saper leggere e capire e soprattutto saper rimanere lucidi.