La “questione celtica”: un po’ di appunti sparsi sulla vicenda

Impressioni, domande e poche sicurezze: cosa c’è sul tavolo tra FIR, squadre venete, Laziali e Benetton Treviso?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 19 Febbraio 2014, 16:46

    Niente da dire sul Gavazzi Presidente federale che mette su una societa’ con Gavazzi privato con il 70% di fondi federali, societa’ che potrebbe permettere al Gavazzi privato di ricavare un rpofitto da suddetta societa’?

    • gsp 19 Febbraio 2014, 16:47

      se calvisano dovesse entrare nelle zebre.

    • Paolo 19 Febbraio 2014, 16:49

      Gavazzi non è più presidente del Calvisano

      • malpensante 19 Febbraio 2014, 16:54

        Ce n’è un altro che non era più presidente di qualcosa di televisivo, ma non mi viene il nome.

      • Stefo 19 Febbraio 2014, 17:05

        Paolo non e’ questione Calvisano, e’ questione che Gavazzi subentra come socio privato di una societa’ finanziata al 70% dalla federazione di cui Gavazzi e’ Presidente.

        • gsp 19 Febbraio 2014, 17:36

          sarebbe anche molto peggio. non penso abbia la faccia nemmeno di proporla. ma sono pronto ad essere smentito.

          • Stefo 19 Febbraio 2014, 17:43

            Gsp (e Paolo) sbaglio o Gavazzi e’ socio fondatore di Calvisano?!?!?!?!

          • gsp 19 Febbraio 2014, 18:09

            onestamente non so quale sia peggio.

          • gian 19 Febbraio 2014, 18:31

            non ricordo l’articolo,forse paolo e la redazione possono aiutare, ma un virgolettato su questo blog riportava la sua dichiarazione, poi smentita, che calvisano sarebbe entrata nell’organizzazione ed ambito zebre

          • gian 19 Febbraio 2014, 19:11

            trovato, ma mi scuso, non era una dichiarazione del presidente riferita direttamente, ma un’indiscrezione riportata,ricordavo male io, comunque secondo punto del progetto FIR riferito in questo articolo:
            http://www.onrugby.it/2014/02/16/franchigie-celtiche-accademie-ed-eccellenza-questo-il-piano-della-fir/

      • maz74 19 Febbraio 2014, 18:00

        Gavazzi non è più presidente, ma è il proprietario del Calvisano e comunque la storia mi pare già scritta e comincia da “C’erano una volta gli Aironi ……..”

        • Stefo 19 Febbraio 2014, 18:25

          Eh ma maz “non e’ piu’ Presidente”….

          • maz74 19 Febbraio 2014, 18:38

            Se vuoi per agevolarti il sonno, continuo a raccontarti questa bella storiella.
            Comunque Gavazzi, per chi non lo sa, è padre e padrone del Calvisano e vi ricordo che il Calvisano non ha mai avuto un direttore sportivo, ma il buon Gavazzi ha sempre fatto tutto lui, dato che è ossessionato dal controllo totale.

    • william 19 Febbraio 2014, 18:16

      Stefo in Italia le privatizzazioni si fanno sempre cosi’

    • ginomonza 19 Febbraio 2014, 18:38

      Scusa Stefo ma dove hai letto del Gavazzi privato?

      • Stefo 19 Febbraio 2014, 18:43

        gino se Gavazzi e’ proprietario al 100% o in parte in quanto socio fondatore del Calvisano lo sappiamo fare 1+1?

        • ginomonza 19 Febbraio 2014, 19:20

          Piùche matematica trovo che questi tipi di discorsi così ripetuti su questo argomento siano pregiudizi.
          Non è Gavazsi ma la FIR quindi ancheRagazzi al qualefiliati che metterebbe il 70 %.
          Poi piaccia o meno il più grande investitore disponibile in Italia nel rugby è la FIR e se questo è lo stato dell’arte non è certo colpa di Gavazzi

          • ginomonza 19 Febbraio 2014, 19:23

            Stefo scusa errore :
            Non è Gavazzi ma la FIR quindi anche gli affiliati che mette il 70%

          • Stefo 19 Febbraio 2014, 19:45

            gino e l’altro 30% che parrebbe (usiamo il condizionale) verrebbe da Calvisano!
            Quindi se tu Gino sei presidente federale e crei una societa’ che e’ finanziata al 70% dalla Federazione che tu amministri e poi entri da privato con il Calvisano per il 30%, se tu anche solo guadagni 1 euro come privato lo stai facendo sfruttando la tua posizione di Presidente della Federazione usando dei soldi del movimento.
            Se tu sei sindaco e crei una societa’ privata per svolgere una funzione che e’ finanziata al 70% dal comune e al 30% da un’azienda privata di cui tu sei proprietario anche di una minima quota sara’ mica accettabile spero?

          • Stefo 19 Febbraio 2014, 19:49

            Giusto perche’non l’hai capito la prima volta ed accusi di pregiudizi senza aver capito il discorso e’ il 30% privato di Calvisano sotto discussione, e’ il fatto che Gavazzi sia socio federale ed al contempo socio privato il problema, e’ il fatto che possa trarre un profitto da privato in una societa’ finanziata anche con soldi della Federazione che lui amminsitra il problema.

          • Stefo 19 Febbraio 2014, 19:50

            E gino sottolineo una cosa prima di accusare di pregiudizi vedi di aver il discorso chiaro

          • ginomonza 19 Febbraio 2014, 19:59

            Scusa stefo
            Ho con me la stampa tratta da on rugby.
            70% FIR 30 % soggetti privati.
            Tutto il resto lo aggiungi tu compresi i se.
            Questo per me è puro pregiudizio

          • Stefo 19 Febbraio 2014, 20:13

            @ gino il discorso Calvisano e’ stato riportato qua su questo stesso sito:

            http://www.onrugby.it/2014/02/16/franchigie-celtiche-accademie-ed-eccellenza-questo-il-piano-della-fir/
            “- Nell’area delle Zebre, diciamo così, entrerebbe anche il Calvisano che andrebbe ad affiancare le altre realtà già collegate alla franchigia”

            Di nuovo prima di attaccare e parlare di pregiudizi vedi di essere sicuro di quello che scrivi, io uso il condizionale apposta perche’ e’ una voce, ma la voce e’ riportata, vedi quindi prima di attaccare di essere informato!

          • ginomonza 20 Febbraio 2014, 14:01

            e allora se entra calvisano quale è il problema?
            Allora lo espelliamo dall’eccellenza perchè c’è Gavazzi?.
            oppure occorre sempre rincorrere le ombre?

          • Stefo 20 Febbraio 2014, 17:01

            gino chiaramente non capisci di cosa sto parlando o sei assuefatto a certe cose, Calvisano non mi risulta sia finanziata al 70% con finanziamenti federali quini non centra un’emerita mazza il tuo discorso.
            Se per te e’ appropriato che Gavazzi entri da privato in una societa’ finanziata al 70% dalla federazione che lui stesso gestisce e da privato possa trarre un profitto anche di un solo euro tramite finanziamente federali che come presidente puo’ dare amen…cosa vuoi che ti dica capisco sempre piu’ che in Italia si e’ assuefatti al conflitto d’interessi e a certimcomportamenti, io lo trovo “molto discutibile” come comprotamento…non ti va bene?Amen io ho la mia testa e per fortuna non sono assuefatto a certi comportamenti e continuero’ a contestarli…se per te vanno bene non posso che concludere che sei uno degli itaGLIani (scritto apposta cosi’) che si merita la classe politica degli ultimi 20-30 anni almeno (se non di piu’) visto che di comportamenti simili ne hanno fatti a bizzeffe (e non e’ un discrso da pentastellato perche; i pentastellati non li posso sopportare).

    • Joest 19 Febbraio 2014, 20:24

      Dopo che abbiamo avuto uno che era proprietario, sponsor. presidente nonch’è vicepresidente e e azionista del fornitore renumerato di una squadra….

  2. malpensante 19 Febbraio 2014, 16:52

    Benetton, al momento, non è uno sponsor: è la Benetton Treviso.

  3. soa 19 Febbraio 2014, 16:55

    Paolo ma solo io ho interpretato le dichiarazioni di gavazzi nel senso che la Benetton è fuori formalmente proprio come ha precisato nel suo comunicato (il contratto scade, siamo fuori), ma che non è assolutamente fuori e anzi la si vorrebbe coinvolgere?
    E’ probabile che le imprese locali investirebbero a fatica sulla celtic, però dipende molto da come verrà strutturata la squadra. Se fosse veramente rappresentativa dell’intera regione (e del triveneto in generale), non sarebbe da escludere l’interesse di marchi forti (banche magari)

    • Paolo 19 Febbraio 2014, 17:00

      Il punto è (uno dei punti): perché investire X milioni in qualcosa su cui non ho alcun controllo? Luciano Benetton sborsa 6 milioni di euro l’anno. Credo che con 2/3 milioni (meno probabilmente) potrebbe sponsorizzare qualche grande squadra europea con una visibilità 10 volte superiore a quella di oggi, però non lo fa

      • soa 19 Febbraio 2014, 17:24

        Passione, appunto. Benetton spende 6 mln per partecipare attivamente alla crescita del movimento (tanta sincera stima, dovremmo fargli un monumento), per quello non ne spende solo 3 per sponsorizzare. Credo gli piaccia proprio l’idea di avere una squadra e che non sia solo una questione di visibilità. Concordo che la guida tecnica imposta dall’alto sia un nodo non indifferente nella trattativa, però capisco che la FIR voglia avere una voca in capitolo mettendoci il 70% del capitale. Il comunicato della FIR pare definitivo nel prevedere 2 franchigie partecipate in tale proporzione, ma siamo davvero sicuri che non si possa arrivare ad un 50%? Se non ci fosse la partecipazione della FIR, credo che le altre squadre venete farebbero fatica a raccimolare i soldi per arrivare al budget che serve, per cui della FIR non se ne può fare a meno. Mi pare poca fiducia da entrambe le parti, Benetton che si fida poco delle scelte della FIR (e i motivi si sprecano) e la FIR che si fida poco delle capacità di gestione di treviso.

  4. San Isidro 19 Febbraio 2014, 17:06

    “Certo che l’ideale sarebbe avere una squadra a Roma e l’altra in Veneto”…
    Ecco su questo punto credo che siamo tutti d’accordo, perchè la FIR non ci pensa concretamente? Perchè non spostare le Zebre a Roma? Oppure cambiarle nome proprio in “Pretoriani” mantenendone però lo status federale?
    Capisco che il trasferimento di una franchigia non sia semplice, in più c’è il rischio che il Veneto, la patria del nostro rugby, non abbia più un team pro nell’alto livello…
    Mi dispiacerebbe un pò per @mal che poi non potrà più andare al XXV Aprile, ma gli possiamo fare un buono per il Flaminio (che include due pinte gratuite per tutta la stagione)…

    • soa 19 Febbraio 2014, 17:28

      @san, calvisano è distante da roma..

      • Hullalla 19 Febbraio 2014, 18:33

        Esatto: come mai le Zebre sono state fatte (senza bando) a Parma e non, per esempio, a Roma o a Catania?
        Perche’ a Dondi piaceva cosi’.
        Per un motivo analogo non andranno lontano da Calvisano, anche se a Catania…

        • maz74 19 Febbraio 2014, 18:43

          Era il contentino dato a Dondi per uccidere gli Aironi, dato che vari personaggi influenti della FIR (Gavazzi, Saccà, Cecchinato, ecc..) avevano deciso questo.
          Il fatto di avere il controllo assoluto, che giustamente Benetton non accetta, è esattamente quello prospettato a Melegari, che allora giustamente non aveva accettato.
          La storia si ripete

        • San Isidro 19 Febbraio 2014, 22:45

          scusate però mi ricordo che una volta falliti gli Aironi Dondi lasciò un pò di tempo per permettere di presentare altre candidature, ma, anche per i tempi molto stretti, nessuna proposta di altre franchigie fu fatta…non mi ricordo però bene la questione legata alla proposta Aironi 2…
          Comunque in assenza di proposte la FIR si vede “costretta” a creare le Zebre…

          • Hullalla 20 Febbraio 2014, 11:20

            Il tempo era risicatissimo, ma gli Aironi 2 fecero comunque in tempo a presentare la loro proposta.
            Detto questo, perche’ proprio Parma in tutta Italia? su questa scelta non c’e’ stata la necessaria trasparenza (nei confronti dei tesserati), anche se magari era la migliore opzione possibile…
            Il resto e’ storia.

    • Burroughs 19 Febbraio 2014, 17:33

      Bah, San, mi sembra che a Parma abbiano costruito una cittadella del rugby che non penso FIR abbia intenzione di smantellare solo per consentire a Roma di avere una propria franchigia.
      Poi, essendoci ancora Dondi in circolazione…
      Ovviamente, anche per me, siculo-napoletano spesso in trasferta nella Capitale, sarebbe una gran cosa venire a vedere il Pro12.

      • San Isidro 19 Febbraio 2014, 17:55

        si hai ragione, hanno anche ammodernato il XXV Aprile e presentano ormai le Zebre come il XV del Nord-Ovest, ma per me rimane un investimento inutile, una forzatura lasciarle a Parma…già dopo il flop dell’anno scorso si doveva cambiare sede questa stagione…se effettivamente si vogliono rappresentare come XV del Nord-Ovest e non hanno radicamento con Parma allora dalla prossima stagione (semmai saremo ancora in Pro 12) dovrebbero fare metà delle partite a Parma e l’altra metà a giro per le piazze storiche del Nord-Ovest: Torino, Genova, Milano, Brescia, Calvisano, Reggio Emilia, Bologna, Viadana (ah no, misà che le Zebre a Viadana farebbero meno spettatori di Parma) e così in coppa: 1 match a Parma e gli altri due fuori…almeno così ne esce qualcosa di buono dal punto di vista del seguito…vediamo se già da questa stagione le Zebre riusciranno a giocare la partita contro i Dragons al Carlini di Genova…

        • maz74 19 Febbraio 2014, 18:05

          A Viadana il buon Gavazzi non penso venga accolto molto bene, ma bisognerebbe sapere che impegni ha sottoscritto la FIR col Comune di Parma a tutela degli investimenti di quest’ultimo. Non penso sia così facile andar via da Parma e di fatti non lo menziona mai.

      • LiukMarc 19 Febbraio 2014, 17:55

        Quella cittadella la potrebbero usare come quartier generale delle nazionali, insomma, se vogliono si possono organizzare, ma mi pare che qui si voglia andare solo dove piace a loro… (si oggi son più nero del solito) 🙂

      • Hullalla 19 Febbraio 2014, 18:36

        Anche a Viadana mi sembra di ricordare un investimento sulle infrastrutture per il rugby, eppure… … … … o no?

        • maz74 19 Febbraio 2014, 18:41

          Esatto ma Viadana i soldi erano privati e non pubblici, dal momento che gli investimenti della Regione non sono mai stati spesi visto che poi è saltato tutto.

          • malpensante 20 Febbraio 2014, 10:47

            La cittadella del Rugby ce la siamo pagata coi soldi delle tasse in più di vent’anni (lo stadio con quelli dell’EFSA, a fronte della demolizione del Lanfranchi per farci la loro sede), e la FIR se l’è portata a casa praticamente gratis (investimento: due fondi sintetici che usano le Zebre, la palazzina con la tribuna dietro la porta che è peraltro di proprietà FIR ma il suolo è comunale). Ce l’avesse avuto Roma un centro sportivo con 6 campi di allenamento, palestra, stadio adeguato alla Celtic (quasi, a parte i seggiolini del Flaminio), e tutto quel che serve, PAGATO, PRONTO E GRATIS, sarebbero andati a Roma, sempre che Dondi trovasse degli imbecilli e/o dei ladroni con cui fare l’affare. E non avrebbero raso al suolo quel che restava del rugby di Parma. Dovunque vadano le Zebre, avranno eventualmente spettatori ed estimatori, tra dieci anni magari anche tifosi ma la ricetta è la stessa che per avere spettatori: risultati, gioco, integrazione con il territorio. E qui sono partiti facendo terra bruciata, con una squadra inguardabile e inconcepibile. Quest’anno, un po’ meglio e un po’ più di spettatori. Ma col territorio resta il gelo, e per quelli come me l’incazzatura.

  5. neurone bruciato 19 Febbraio 2014, 17:08

    la Fir ha sancito una volta per tutte che l’alto livello è solo monopolio suo.
    non vuole ingerenze e concorrenza.
    Dalla Nazionale alla formazione x l’alto livello attraverso il sistema delle dei centri di formazione/accademie è roba sua.
    Mi domando cosa resta ai club? che incentivi hanno a formare una franchigia dove non possono fare nulla e perdono tutta l’identità?
    ah sì gli resta il minirugby…

  6. Rabbidaniel 19 Febbraio 2014, 17:13

    Buona sintesi. I punti critici sono:
    1) 3 milioni di diritti televisivi? Gavazzi renda noto il contratto in essere con Mediaset, intanto.
    2) Sul mix federal-privato, in Italia sappiamo tutti come vadano le partecipazioni statali o le municipalizzate ecc. ecc.
    3) Pur con tutti i campanili, non so quanto le società venete possano essere allettate da un progetto federale:
    Fra Tv-PD-Ro uno stadio resterebbe fuori.
    Gli sponsor territoriali, com’è stato notato, non hanno così tanta convenienza a investire in una squadra senza identità, calata dall’alto, di un campionato che appeal ne ha poco e dovrebbe essere rilanciato.
    4) Sul conflitto d’interressi già detto.

    • LiukMarc 19 Febbraio 2014, 17:27

      L’unica idea che mi viene in mente per i diritti televisivi è che il buon Alfredo abbia trovato il modo per legarli a quelli della nazionale (si può?), che, anche se sono stati assegnati a DMAX tra enormi difficoltà, almeno “attirano” di più. Se no poche storie, li deve ritirare fuori lui…
      Sul punto 3 niente da dire, ai veneti la Fir non sta troppo simpatica, e il doversi organizzare partendo già con “le mani legate” non credo vada giù a nessuno…

      • soa 19 Febbraio 2014, 17:34

        A nessuno va giù (a me non piace), specie quando si pensa di essere sufficientemente competenti per poter fare quel compito. D’altra parte le condizioni le decide la FIR, ci mette i soldi e vuole (legittimamente) metterci becco.
        Credo, tuttavia, che o i dogi si fanno questa volta o non si fanno più, per cui meglio farli ora. Più che la guida tecnica, quello che mi spaventa di più è l’indirizzamento federale dei giocatori.

        • maz74 19 Febbraio 2014, 18:07

          Ma scusa quei poveri disoccupati o in mobilità della FIR quali Troncon, Cecchinato, Arancio, ecc… devono trovare un posto di lavoro!!!!!!!!

    • gsp 19 Febbraio 2014, 17:33

      daccordo rabbi, ma gli sponsor territoriali non ci sono neanche oggi. cmq se le condizioni sono quelle di portare meno di due mln, la platea di ‘possibili investitori’ si allarga.

      pero’ sui soldi e’ tutto aleatorio, vediamo queste proposte e capiremo. se la Fir mette 4 (come suggerisce paolo) e benetton 6 una squadra da PO in 2/3 anni si potrebbe anche fare.

      • soa 19 Febbraio 2014, 17:35

        @gsp, se la fir mette 4, Benetton mette meno di sicuro (circa 1,8). la fir metterebbe il 70%, per cui vuol dire sui 6-7 mln di euro come budget totale

        • gsp 19 Febbraio 2014, 18:00

          vero soa, ma c’e’ da vedere se qualcuno vuole spendere di piu’ ed in cambio ottenere piu’ liberta’. personalmente penso (ma on sono nessuno e conto meno) che sia una proposta alla quale gavazzi potrebbe essere interessato.

      • Rabbidaniel 19 Febbraio 2014, 17:40

        A Rovigo mi pare che abbiano trovato i soldi per fare una bella squadra. A Mogliano qualche soldo lo mettono. Chi mette soldi in un carrozzone federale se hai delle squadre con un seguito, magari non clamoroso, ma radicato? Non è che il Pro12 sbanchi.

        • soa 19 Febbraio 2014, 17:43

          @rabbi, la fir mette i soldi per permettere a rovigo, mogliano, padova, san donà e treviso di continuare ad avere squadre in eccellenza, altrimenti si porrebbe seriamente l’alternativa di finanziare solo i dogi senza avere le squadre, o di avere le squadre senza i dogi.

          • Rabbidaniel 19 Febbraio 2014, 17:57

            Il punto non sono i soldi FIR ma i fantomatici investimenti privati.

        • gsp 19 Febbraio 2014, 17:58

          rabbi, eccellenza e pro12 sono investimenti completamente diversi, e di certo oggi l’eccellenza non attrae quegli sponsor piu’ ‘istituzionali’

          c’e’ pero’ oggi una differenza importante. fare una squadra competitiva in eccellenza tipo rovigo, e prendersi una celtica costa piu’ o meno lo stesso, se i numeri che abbiamo sentito sono veri.

          • Rabbidaniel 19 Febbraio 2014, 18:07

            D’accordo, ma chi sul territorio può essere interessato a investire? Se investi 1 su Rovigo hai un ritorno di un certo tipo, se investi 1 sulla Franchigia X non sai che ritorno potrai avere. Almeno nella declinazione che è stata prospettata da Gavazzi.

          • gsp 19 Febbraio 2014, 18:21

            dipende come nasce rabbi. oggi come oggi penso il ritorno sia davvero minimo.

  7. Dagoberto 19 Febbraio 2014, 17:49

    Circa l’indicazione espressa sulla necessità di coordinare la guida tecnica delle due franchigie con quella della nazionale, andrebbe focalizzata l’attenzione più che sulla ventilata volontà di ingerire con il loro potere sportivo, si dovrebbe valutare l’utilità di convogliare energie fisiche e mentali spese dai giocatori anche nelle fasi di preparazione atletica presso i rispettivi club durante tutto il corso della stagione sportiva nella medesima direzione voluta dal CT della nazionale. Allenarsi per una difesa attendista, modello Mallet, è diverso che farlo per prepararsi ad una difesa rovesciata e non è solo un problema di meccanismi da automatizzare, ma anche di diverso allenamento aerobico/anaerobico da pianificare. Stesso discorso valga nell’impostare strategie basate principalmente sul gioco verticale coadiuvato principalmente dagli avanti, piuttosto che essere aperti ad un gioco più largo dove i 3/4 possano sfruttare meglio la piena estensione del campo. I CT delle nazionali, normalmente, scelgono i giocatori anche in funzione del gioco che vogliono proporre, ma in Italia non c’è l’ampia scelta di una Premiership e di un TOP14 dove non è certo necessario condizionare le scelte di preparazione dei club, le franchigie sono solo 2 ed i giocatori disponibili per ruolo non sono più di 2/3. Fino a qualche anno indietro, la nazionale irlandese pur avendo ben altra profondità di giocatori del movimento rugbistico italiano, era caraterizzata da una linea degli avanti organizzata quasi esclusivamente con i giocatori del Munster ed una linea dei 3/4 con i giocatori del Leinster, sarà stato un caso o si voleva sfruttare le particolari abilità dei giocatori coltivate nei loro club in queste 2 fasi di gioco?

    • Stefo 19 Febbraio 2014, 18:00

      La situazione irlandese di anni fa era molto casuale dettata dai putni di forza di quelle squadre che tra l’altro avevano nel Munster strabnieri prevalentemente nella 3/4 (Tipoki, Mafi, Howlett). A questo si aggiunga il Connacht che non forniva giocatori ed un Ulster che all’epoca era ben indietro rispetto alle altre due franchigie e forniva pochi giocatori anche esso.
      Se la scelta fosse cosi’ logica non si capisce perche’ tale scelta non si veda in altre realta’ celtiche dove assolutamente tale direzione Nazionale sul piano tecnico tattico non avviene e non e’ mai avvenuta, anzi spesso i cambiamenti in NAzionale sono stati spinti dall’attivita’ delle franchigie stesse. Per restare in IRlanda basta vedere l’ultimo biennio di Kidney con un gioco in chiaro distacco dal gioco che meglio si addiceva al gruppo largamente cambiato e che id fatto ha portato a non rifirmarlo ma rifirmare l’allenatore della franchigia che meglio si era espressa negli anni con un gioco all’antitesi del credo rugbystico di Kidney.

      • Hullalla 19 Febbraio 2014, 18:41

        In Scozia Cutitta responsabile della mischia in nazionale e’ ben presente nelle franchigie.

        Ci sono comunque altre cose “intelligenti” che si possono fare senza ledere l’onore di nessuno, e lo stesso Smith in una delle sue interviste (riportata su questo sito) si dichiarava sorpreso che non ci fosse scambio di informazioni, indirizzi e metodi di allenamento tra nazionale e franchigie.

        • Stefo 19 Febbraio 2014, 18:45

          Hullala collaborazione non e’ direzione…anche Fitzgerald fu schierato 2 partite estremo quando tutti gli estremi erano rotti per facilitarne lo spostamento in emergenza in nazionale.
          Ti sembra che Glasgow ed Edinburgh pratichino lo stesso rugby?Una cosa e’ Cutitta che aiuta, una cosa e’ la collaborazione che ci deve essere, una cosa ben diversa e’ indirizzare la conduzione tecnico-tattica.

          • Hullalla 20 Febbraio 2014, 11:30

            A quel che mi hanno detto dei giocatori, le giocate e gli assetti in mischia di Glasgow e Edinburgh sono di fatto gli stessi. Magari mi prendevano per il culo, non prendere le mie parole come oro colato.

            L’esempio di Fitzgerald poi e’ perfetto: per la Nazionale serviva che gli si desse tutta l’esperienza possibile nel breve tempo a disposizione ed e’ stato fatto, anche se forse in quella partita la franchigia aveva altre opzioni per loro preferibili (magari schierando estremo uno straniero…), ma si e’ anteposto il bene della nazionale.

            Questo tipo di collaborazioni secondo me sono quello che ci vuole.
            Se invece la FIR vuole scegliere per tutti gli allenatori e direttori sportivi in toto, si trovi anche i soldi e gli sponsor. In questo modo non ridurra’ MAI il budget per la Celtic (o Pro12 o quel che FORSE sara’…)

          • Stefo 20 Febbraio 2014, 11:42

            Hullala sono pienamente d’accordo che ci debba essere una collaborazione di qualche livello tipo il caso Fitzgerald (ma anche altri e’ il primo che mi viene in mente).
            Nessun dubbio che collaborazione e dialogo siano positivi ma parliamo di collaborazioe o dialogo…cosa ben diversa e’ una direzione tecnico-tattica piu’ forte e decisa come si prospetta. Il punto e’ capire dov’e’ quella linea di demarcazione per cui si passa dalla collaborazione all’imposizione.

    • gsp 19 Febbraio 2014, 18:04

      il coordinamento tecnico penso sia una fissazione tutta di gavazzi. non e’ cosi’ da nessuna parte.

      diversa invece la collaborazione e magari scegliere su quali giocatori puntare. quello penso purtroppo sia necessario per la nazionale e gavazzi fa bene a chiederlo.

  8. ginomonza 19 Febbraio 2014, 18:07

    A Rovigo hanno trovato i soldi per mettere su una bella squadra?
    A livello eccellenza magari ma poi?
    Ore io ero per Zatta ma ha vinto Gavazzi.
    Bello o brutto che sia il suo è l’unico progetto di una certa consistenza uscito negli ultimi 10 anni dove si cerca di sfruttare
    le sinergie della regione vheche e l’ asse portante del rrugby Italiano.
    In genere si boccia dopo aver studiato e dato esame.
    Poi mi sembra che abbia detto che tutto deve passare al vaglio del consiglio federale e dove tutti hanno la possibilità di dire la sua.
    Allora di cosa lo si accusa?

    • Hullalla 19 Febbraio 2014, 18:45

      di aver fatto apposta a far passare il tempo (mentre le proposte da parte di Treviso e Viadana negli anni ci sono state…) per poi saltare fuori con “l’unica proposta” all’ultimissimo momento – siccome Gavazzi sa cosa vuol dire avere un’azienda e programmare investimenti non si puo’ pensare altro che questa tempistica non sia un caso

      • ginomonza 19 Febbraio 2014, 19:29

        Negli anni c’era Dondimi

        • Hullalla 20 Febbraio 2014, 11:55

          Quest’anno c’era Gavazzi Presidente o no?
          Detto questo, non e’ che in passato Gavazzi fosse uno straniero in FIR…

          • ginomonza 20 Febbraio 2014, 14:06

            e infatti le cose potrebbero cambiare.
            Nessuno è stato straniero in FIR: nè Zatta ne gli altri Veneti che invece lo appoggiavano.
            Invece sembrano altri, molti frequentatori di questo blog, che sembrano stranieri appena arrivati da un altro pianeta e non conoscere la storia.

          • Stefo 20 Febbraio 2014, 17:36

            Gavazzi ha iniziato ad avere incarichi federali dagli anni ’90, il signor Gavazzi e’ stato vicepresidente della Fir negli anni 2000…che incarichi federali ha avuto Zatta?
            Gino mi sa che tu non conosci bene la storia.

    • Joest 19 Febbraio 2014, 20:26

      sopratutto a Rovigo sono riusciti a stare qualche anno senza veder fallire la società……

  9. mat 19 Febbraio 2014, 18:11

    Ma club come Mogliano e S. Donà, dove un’eventuale franchigia celtica non potrebbe comunque giocare, che interesse avrebbero ad investire 3-500 milla euro annui in un progetto, in cui comunque non potrebbero mettere bocca su pressoché nessuna decisione tecnica?

    • gsp 19 Febbraio 2014, 18:20

      mat, pero’ deve anche chiederti se sia ragionevole l’aspettativa di avere una voce tecnica. perche’ mogliano dovrebbe avere voce tecnica?

      diverso se metti una parte maggioritaria del budget, allora cambia quasi tutto.

    • Dagoberto 19 Febbraio 2014, 18:25

      penso che il senso di appartenenza ad un progetto sportivo non debba essere stimolato principalmente dal desiderio di poter dire la propria sulla gestione operativa, le franchigie irlandesi in particolare in quanto storicamente più datate, ma anche quelle gallesi e scozzesi, sono supportate da diversi altri club che si fregiano di appartenere al medesimo territorio e hanno in queste franchigie un punto di riferimento e stimolo, un traguardo per i loro giovani a cui ambire. Spesso sono organizate manifestazioni di coinvolgimento e supporto reciproco e questo non è aspetto di poco conto, rappresenta una vision che per un percorso formativo è fondamentale. Inoltre, l’esperienza recente ha visto la continua presenza dell’attuale CT della nazionale in molti club dell’Eccellenza, proprio per valutare possibili contributi da sfruttare e perchè non dovrebbe poter ripetersi con le direzioni sportive delle franchigie indipendentemente se si sia seduti o meno delle sale dei consigli di amministrazione?

  10. PedemontanaRugby 19 Febbraio 2014, 18:25

    Temo ci sia un pò di confusione. La FIR ha sempre messo soldi per poter utilizzare i giocatori sotto contratto con i club. All’inizio c’erano le liste A e B con diversi parametri di partecipazione ai costi da parte della FIR, che poi sono stati sostituiti con un contributo secco uguale per entrambe le franchige. Peccato che le franchige non abbiano mai fornito lo stesso numero di giocatori. Ormai da sempre Treviso fornisce almeno il doppio dei giocatori che hanno fornito gli Aironi e le Zebre, motivo per cui la richiesta di un contributo più consistente era quanto mai motivata. Ora Gavazzi sostiene da una parte che l’attuale contributo è troppo oneroso per la FIR, dall’altro vuole partecipare al 70% per poter quindi decidere su tutto. A questo punto i conti non tornano, perchè l’attuale format portato a regime con la privatizzazione delle Zebre costerebbe alla FIR circa 8 (2.5 Treviso+2,5 Zebre+3 tassa d’ingresso) milioni di euro, mentre quello futuro, con la partecipazione al 70% a due budget da 8 milioni, costerebbe almeno 11 milioni. Qualcuno quindi racconta frottole, i budget non saranno di 8 milioni, non potranno più essere mantenuti contratti per giocatori di prima (e forse anche seconda) fascia che quindi se andranno per altri lidi. La partecipazione italiana alla lega celtica si ridurra di competitività, e l’nteresse in proporzione, ed è altresì noto che squadre perdenti non sono in grado di formare giocatori vincenti. Che poi la FIR voglia sostituire le competenze dei club con quelle dell’apparato federale nonostante i continui fallimenti, è ampia dimostrazione che l’iniziativa è finalizzata solo al raggiungimento di obiettivi personali da un lato, ed al mantenimento delle rendite di posizione dell’apparato dall’altro. E la nazionale nel medio periodo finirà per scontare questa debolezza.

    • malpensante 20 Febbraio 2014, 10:24

      E’ utile ricordare che parte dei soldi FIR sono stati una partita di giro, molto più esplicita il primo anno con le liste: nei soldi che ti do rientrano i rimborsi per i nazionali e la partecipazione alla HC. Con gli Aironi la sproporzione con TV c’era, ma non così clamorosa. Ovvio poi che se la squadra è federale (o a maggioranza e controllo federale) sembra abbastanza ridicolo che la FIR rimborsi sé stessa. Insomma, il sistema non ha vie di mezzo che non puzzino come pesci morti da una settimana:
      1) o la squadra è privata con un contributo FIR giustificato dall’interesse “nazionale” e dalle partite di giro (quanto grande, almeno in teoria, non importa ma va giustificato in modo trasparente);
      2) oppure la squadra è federale e i privati hanno ruoli da sponsor, mai partners, fiancheggiatori, ecc. ma in nessun caso possono essere soci nel senso di avere ricavi.
      Il resto sono pasticci, o peggio. A meno che il socio sia unicamente di capitale e la società non a fini di lucro. Con l’avvertenza che il socio di capitale (e tutto ciò che controlla, partecipa, ecc) non può essere fornitore della società.
      Altra cosa, in materia sportiva la legge ha dei buchi grossi così, ma comunque uno non può (non potrebbe) gestire i soldi di una Federazione del CONI come se fossero suoi.

  11. tony 19 Febbraio 2014, 18:49

    Voglio fare una sintesi dei pareri da me espressi in post precedenti, e di quanto mi è dato a sapere.I Benetton decisero a suo tempo di disinvestire nello Sport, i motivi furono molteplici, in quella sede la decisione riguardò tutti gli sport (basket,volley,rugby), si decise di continuare a finanziare solo ciò che consideravano sociale,o con investimenti non rilevanti (il rugby si continuò a finanziare in forma rilevante in quanto esistevano degli impegni pregressi presi quando decisero di partecipare alla Celtic per 4 anni con garanzie fidejussorie che scadono ora a Giugno) I Benetton lasciano? No per ciò che riguarda la parte che considerano sociale,o ritenuta con ritorno….è evidente che questa considerazione li porterà a dare un contributo molto inferiore a quanto dato precedentemente e questo lo fanno per il legame verso la città..etc…Il comunicato non è stato un boomerang, secondo me hanno condotto male la trattativa, sapendo di ricevere meno dai Benetton dovevano considerare il loro minor peso , incominciare già far squadra con gli altri club Veneti e andare a trattativa con le carte scoperte,potevano fare da capo cordata delle società Venete,però ciò non era nel loro dna basti ricordare quando in Veneto si paventò la possibilità di una cordata 4 anni fa in sede bando Celtic chiaramente dichiararono di non gradire ( aneddoto dell’animale con più propietari docet). Io credo che le società Venete gradiscano di essere partecipi a questo progetto Pro12, Il problema sarà trovare la quadra, gli equilibri è evidente che si muoveranno assieme,non dovranno però commettere alcuni errori primordiali,cioè non dovrà esserci nessuno che schiacci le posizioni degli altri,e sapere che quando si fanno le società con una partecipata chiamiamola centrale (Fir) il comando spetta a chi apporta di più….Non esiste nel diritto societario che chi ha la minoranza comanda, a meno che non si torni ai tempi di Enrico Cuccia che amava dire :i voti non si contano ma si pesano,……Gavazzi che ne approfitta del comunicato, direi propio di nò ,solo che essendo uomo di impresa fa valere quanto da me espresso sopra:il comando spetta a chi apporta la maggioranza.Budget non permette di trattenere i top player ; è evidente come in altri post sottolineai…in Italia il rugby è uno sport minore , non ha ritorni,escludendo i grandi eventi: 6Nazioni e Test match, pertanto alcuni se ne andranno, cercheranno di trattenerne una parte in considerazione del budget a disposizione.Permit debolezza…in questo tema ci sono talmente tante componenti che qualsiasi sia la decisione qualcuno si scontenta…potremmo parlarne per anni.Alternativa Lupi; a quanto mi è dato a sapere stante le Zebre ha messo una scaletta: prima la continuità con Benetton,poi i i Dogi (franchigia Veneta)poi i Lupi (franchigia centro-sud)….Che dire nulla si può imputare ai Benetton che hanno deciso di allegerire il loro impegno , vanno solo ringraziati per quanto dato allo sport Trevigiano. Spero solo che le parti lascino da parte personalismi e pensino al bene del rugby.

  12. gian 19 Febbraio 2014, 18:50

    non capisco alcune cose: da cosa si deduce che i club veneti siano attratti da quello che è stato prospettato da gavazzi? affaire tassa d’ingresso, a voi dice una cosa e, lo stesso giorno, ad altri dice tutt’altro, dove sta la verità? come fate a farne un punto di riassunto?
    ecco una cosa mi è chiara, la federelizzazione totale e la coordinazione di stile ed allenamento è una “cagata pasesca!!!” (cit.)

  13. poros 19 Febbraio 2014, 21:22

    Un’impressione? QUESTO PRESIDENTE IN DUE ANNI CI FA PERDERE, NEL SENSO DI USCIRE, DAL 6N.
    La scorsa edizione, da molti giudicata la migliore ns. partecipazione al 6N, ha tratto vigore dal vento in poppa del Benetton Treviso.
    Vedremo quest’anno (faccio gli scongiuri). E anche gli auguri per i prossimi impegni.
    Ho visto giocatori crescere, maturare, diventare competitivi e performanti a Treviso, come singoli, come reparto, come squadra. Hanno ancora da migliorare, ma un processo così graduato, dosato e consapevole non l’avevo mai visto prima in Italia.
    Non credo che ora come ora ci sia in Italia un’altra società (e un team) con questa capacità di programmazione, gestione, formazione. Tantomeno la Fir.
    In sintesi, perchè la Fir non coordina, regolamenta, gestisce e orienta il movimento, invece di pretendere di dirigerlo e governarlo alla maniera di un militare?

  14. RigolettoMSC 20 Febbraio 2014, 00:11

    Tutte queste baruffe mi fanno venire in mente i famosi “polli di Renzo”….

    Almeno il movimento del Rugby nazionale fosse una potenza almeno continentale (Galles, dove si litiga ma su ben altre basi) capirei la sostanza del contendere. Ma con una Nazionale che dallo scorso 6 Nazioni ha “collezionato” una sola vittoria (peraltro facilitata da quattro cartellini di cui uno rosso), con le squadre di PRO 12 che annaspano e con squadre di Eccellenza che vanno in Europa a prenderle regolarmente (e pesantemente, molto pesantemente) da TUTTI non vedo cosa ci sia da litigare. L’unico vero interesse della federazione dovrebbe essere un serio tentativo di rifondare il Rugby partendo dalla basi (ad esempio portare SERIAMENTE il Rugby nelle scuole) ed invece si fa di tutto per cacciare l’unico coglio… mecenate che investe milioni in questo sport. Non capisco la ratio di tutta questa operazione, o forse la capisco anche troppo bene, peccato che il risultato credo sarà una fine più o meno rapida del Rugby di alto livello in Italia. Si vede che, come ha sostenuto qualcuno, siamo costituzionalmente negati per questo sport. 🙁

    • RigolettoMSC 20 Febbraio 2014, 00:12

      Sport incredibilmente bello ed affascinante.

  15. boh 20 Febbraio 2014, 10:41

    Per me è tutto un fare e disfare, per preparare le prossime elezioni. Mettendo fin d’ora in difficoltà eventuali concorrenti. Gli interessi dell’italico rugby? ma lasciamo perdere..tanto quei pecoroni votano secondo indicazione dei capizona di turno.

  16. neurone bruciato 20 Febbraio 2014, 13:05

    In tutto questo qualcuno dovrebbe spiegarmi che interesse ho io a collaborare con la Fir?
    mi costruisco un settore giovanile che mi costa e mi portano via i migliori selezionati x le accademie, sempre sistematicamente.
    Li spremono e li rompono.
    Quelli scartati me li ridanno indietro cotti con un riscatto minimo.
    quelli buoni vanno ai club di eccellenza o alle franchigie/accademie ma ci guadagno qualcosa?
    La Fir con qs sistema non drena niente ai club perché il 90% del bgt finisce x l’alto livello.
    Visto dalle famiglie e dai ragazzi all’età di 16-17 anni se ti va bene hai davanti un percorso 3-4 anni di sacrifici pazzeschi che bene che vada per il 90% di loro termina e si trova con un pugno di mosche in mano, disadattato, ignorante e con le poche prospettive di lavoro che si respira c’è da chiedersi cosa farai?
    Ma chi ce lo fa fare di portare i ragazzini ai concentramenti?

    • 6nazioni 20 Febbraio 2014, 15:40

      QUOTONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
      AL 10000 X 10000 SU TUTTO IL DISCORSO.
      con questo sistema (*) si credono anche di fare del bene al rugby
      ma sopratutto ai ragazzi.

    • Dagoberto 20 Febbraio 2014, 17:54

      considerare, anche minimamente, la passione, ma forse è fuori moda?
      è questa parola che fa avvicinare principalmente i giovani ad una disciplina e ciò vale non solo per lo sport, poi, sempre per passione, lo sport è seguito e proposto da altri appassionati che per la stessa parola dedicano tempo ed energie in quanto trovano in quello che fanno fascino e coinvolgimento emotivo che cercano per spirito emulativo di trasferire ad altri e questo dovrebbe riguardare quelli più adulti. Ha sempre funzionato così. Certo che se nel fare ciò si dovesse trovare anche il modo di recuperare qualche soldo non guasterebbe certo, ma l’impostazione di neurone bruciato mi sembra completamente strampalata e scollegata alla realtà economica attuale. Disadattati, ignoranti, nessuna prospettiva di lavoro, ma di cosa si sta parlando, i club di rugby giovanile non sono mica degli uffici di collocamento! Comunque, anche se fosse, senza un alto livello adeguato con il piffero che si potrebbe proporre loro delle adeguate opportunità di lavoro e il progetto celtic pro nazionale è nato anche per non far emigrare all’estero i migliori giocatori italiani. Prima di tutto ci deve essere la passione, diversamente qualsiasi sport, in particolare se fatto a certi livelli, può risultare troppo poco ludico rispetto ai sacrifici richiesti che solo una forte e radicata passione permetteno di essere affrontati con professionalità. Secondariamente lo studio deve essere comunque curato, potrà essere un po’ trascrurato, ma addebitare l’ignoranza alla pratica del rugby mi sembra fuori luogo, tra l’altro è lo sport con la più alta percentuale di laureati anche tra i giocatori professionisti. Infine, il fatto che un giovane e la sua famiglia investa su un’attività sportiva che, poi, non porti ai risultati sperati è nella fisiologia delle cose, succede in molti casi ed in molti sport, anche dove non c’è la FIR, anzi è la routinne della maggioranza di chi ci prova, ma ciò non fa venir meno la gioia di aver coltivato una passione con amore e convinzione in età giovanile. Se la praticata è vissuta come da te descritto credo ci siano tutti gli estremi per non essere adatti ne ad avvicinarsi alla pratica agonistica di livello, tantomeno proporsi in veste didattica e formativa. Sembra più un atteggiamento da procuratore sportivo di professione.

      • Stefo 20 Febbraio 2014, 18:03

        Questa volta dagoberto sono in piena sintonia con quanto scrivi…

      • venezuela 20 Febbraio 2014, 22:04

        esatto PASSIONE….

      • neurone bruciato 21 Febbraio 2014, 07:38

        @dagoberto …mi piacciono le persone schiette e sincere, sono convinto che dagoberto sia da annoverare in questa categoria. mi sembra uno che ne capisce di rugbye poi deve essere un toso terra a terra, molto pragmatico. ecco ci vorrebbe uno cosi’ in federazione, uno che rompa gli schemi, ma perchè un bocia del genere sul libro paga della fir, mi piacerebbe saperlo….
        Cosa volete sono neurone e sono un c…one, sono il re degli ignoranti, faccio il pittore, pavimentista, cottimista, se ho sbarellato me ne dolgo ma le scuse sono come il culo tutti ne hanno uno.
        Mah, la Laurea….Ma che cos’è una laurea…un pezzo di carta con il quale pulirsi il cu–come la definì un mio amico bocia una volta. io non ho fatto scuole alte, ho solo la terza media, però come cottimista quadagno qualche sgheo in più di un dutur. E allora come la mettiamo, vogliamo i figli dotti con la pancia piena, o ignurant con le tasche piene?
        Grazie per le spiegazioni, ti sei dimostrato come siamo noi cottimisti, sinceri e puri. da giovane sono convinto che hai fatto un lavoro del genere cottimista o piastrellista.
        Ormai noi in Italia siamo dei quaqquaraqquà, e quando c’è qualcuno che dice le cose come stanno subito viene bollato da eretico.
        Comunque ne ho viste in giro per i campi che ormai ho la vista lunga e sapete cosa vi dico? In questo blog ormai ci sono due correnti di pensiero da una parte quello dei filo federali che mi sa tannto da youppie svalvolati, da quest’altra l’eretico @6nazioni ……e sapete con chi sto……con l’eretico!! di solito quando venivano bruciati, dopo secoli venivano riabilitati…
        Ciao bocia, un saluto dal vostro neurone e come dico sempre ai miei bocia ricordatevi che la vittoria va sempre presa per le palle

        • Dagoberto 21 Febbraio 2014, 08:52

          non ho mai dato importanza ad un titolo di studio più di quello che rappresenta e non è certo l’unico aspetto della vita di una persona da considerare per poterla giudicare. si può coltivare una professione dignitosa e remunerativa anche senza un percorso particolarmente accademico, anzi, al giorno d’oggi in Italia, forse c’è anche un eccesso di offerta di laureati rispetto alla richiesta delle imprese. inoltre, non è certo un titolo di studio che garantisce dignità e valore etico ad una persona, ma limitare l’opportunità di studiare ad un giovane è un’altra cosa. Sull’appartenenza o meno ad una corrente di pensiero piuttosto che ad un’altra che dire, ognuno ha le sue opinioni. Quello che mi piace poco è l’aderenza empatica a idee e convinzioni per partito preso e per la moda di essere comunque contro il sistema. Un sistema paese che negli ultimi 20/30 anni non è certo stato all’altezza delle aspettative spingendoci ad una istintiva sfiducia che non ci deve portare, però, a tenere lobotomici atteggiamenti all’insegna del pregiudiziale politically incorrect. Io preferisco farmi un’opinione valutando i fatti che conosco, cercando soluzioni razionali e praticabili e, semmai, quando interpreto posizioni ipocritamente pregiudiziali istintivamente le osteggio. L’appartenenza ad un branco per il solo gusto di apartenere non mi affascina. Alla prossima 😉

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