Stefano Bettarello lancia Tommy Allan: è il dieci che cerchiamo

… non si insegna … (?)
… non si impara … (?)
… troppo piede … (?)

questo non è certo il posto ideale per disquisizioni tecnico accademiche, ma davanti a queste 3 affermazioni così categoriche non ho potuto non replicare!
Non vorrei essere troppo banale, ma nulla, proprio nulla ti è dato in dono prima della nascita se non ciò che serve alla basilare soppravvivenza vitale, ergo respirare e poche altre capacità strumentali alla funzionalità dell’organismo umano. Il resto, a partire dal camminare lo si impara day by day. L’essere umano è fatto per imparare e con un buon insegnante si può apprendere meglio e più velocemente e questo vale per tutto, per ogni disciplina o pratica umana. Figurarsi se non si possa imparare a dare un calcio ad un pallone, anche se ovale. Forse, quanto affermi attiene più ad attitudini fisicocomportamentali e, quindi, come per alcuni può risultare più facile avvicinarsi ad alcune cose, per altri è più facile avvicinarsi ad altre cose, ma mi viene difficile immaginare un Allan in fasce che calcia istintivamente un ovale nell’H 😐 . Il 10 nel rugby calcia perchè, sin dagli inizi della pratica di questo sport, solitamente, è stato quel giocatore con il fisico meno prestante e, quindi, più idoneo morfologicamente ad eseguire un gesto che richiede anche una certa, elasticità e agilità – t’immagini una tradizionale prima linea calciare nell’H, anche se la storia del rugby ci insegna come anche giocatori dal fisico imponente come Mario “Maci” Battaglini seppero calciare divinamente – ma un conto è possedere naturalmente un fisico elastico ed agile, un conto è saper naturalmente calciare bene un pallone, in particolare se ovale. Poi non ho capito questa storia che nel calciare ci devi mettere poco piede, ma se tra i calciatori e parlo di quelli della palla tonda, più famosi per la sensibilità del tocco la maggioranza è di piccola, media statura un motivo ci sarà; i loro piedi sono più piccoli di un giocatore alto ed un piede piccolo si adatta meglio, avvolge meglio la sfericità del pallone, tanto da poter imprimere maggiore controllo, migliori effetti, insomma proprio il contrario di quanto dici. La palla va accompagnata nell’H, quasi fosse una mano invece che un piede a colpirla, e come farlo se non avvolgendo al meglio l’ovale con l’interno del piede. Molti ottimi calciatori, con alte percentuali dalla piazzola, usano colpire se non esclusivamente, spesso l’ovale con l’esterno del piede per ottenere più potenza a discapito di una minore sensibilità, ma il calcio dei più grandi in questo particolare skill, uno su tutti Dominguez, si sono distinti per un calcio soffice e delicato colpendo l’ovale con la parte interna del piede ad accompagnare l’ovale ed Allan è uno di questi. Il ragazzo ha coltivato ed imparato molto bene questo gesto, per niente naturale (provate a colpire un ovale da indirizzare nell’H per rendervi conto di quanto poco sia naturale il gesto rispetto a calciare una palla sferica) e con un po’ più di tranquillità che l’esperienza gli darà, saprà fare grandi cose.