Stuart Gallacher lascia Pro12 ed ERC: la crisi gallese fa un altro passo

L’uomo che rappresenta le franchigie nel bord celtico e nell’ERC lascia il suo posto. La Premiership si avvicina?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. LiukMarc 17 Dicembre 2013, 18:40

    I club gallesi rischiano davvero di fare più danni (non solo alle altre celtiche ma anche a se stessi) di quanto si rendano contro.
    Sempre che la WRU (ma la vedo abbastanza difficile) non decida di mollare la presa e di assecondare i club, appoggiandoli lo stesso.

  2. ginomonza 17 Dicembre 2013, 18:46

    mollare la CL potenziare il nostro domestic.
    soffriremo 3/4 anni ma se lavoriamo bene sarà migliore il futuro.

    • fracassosandona 17 Dicembre 2013, 20:04

      se ci fossero altri 7 Benetton disposti a spendere altrettanto ti darei anche ragione…

      ma il nostro domestic non lo puoi potenziare con i contributi pubblici perché sappiamo bene che fine fanno: se li magnano e lasciano i giocatori senza stipendio…

      la cosa che mi fa dispiacere è che con il budget di una squadra di calcio di serie B puoi vincere l’HC di rugby, con una visibilità europea… hai gli occhi di Francia, Gran Bretagna e Irlanda addosso…
      i nostri imprenditori preferiscono invece il ritorno d’immagine locale…

      vedi a Padova: grandi lotte tra cordate per ottenere il controllo del calcio Padova ed il Petrarca a far la fame in Guizza, con il Plebiscito (a mio avviso il più bello stadio da rugby che abbiamo in Italia) che cade a pezzi da vera cattedrale nel deserto che è diventato…

      l’unico made in italy che tira ancora sta in abbigliamento e food:
      butto là due tre nomi che andrebbero tirati “per la giacca”?
      Geox, Dalla Valle, Diesel, Ferrero (magari name sponsor del torneo, visto che difficilmente si sbilanciano dalle parti di Alba), Tiscali, Barilla, Armani o qualche altro stilista tipo Prada, Red Bull, Sector-Morellato, ma anche RobediKappa, Unicredit, SanPaolo, Generali (che così potrebbe sfidare Aviva sul suo stesso terreno)…

    • Stefo 17 Dicembre 2013, 20:13

      Gino a patto che gli investitori privati ci mettano i soldi, a patto che venga rivisto il percorso formativo di giocatori ed allenatori per renderlo buono, a patto che vi sia una crescita costante dei praticanti, a patto che si faccia una cosa programmata e pianificata in ogni minimo dettaglio con un percorso di sviluppo del campionato domestic a tappe, a patto che gli imprevisti siano minimi nel periodo comunque non ti basterebbero 3/4 anni ma ci vorrebbe piu’ tempo che 3/4 anni.
      Io da sempre non sono convinto che la CL sia la strada migliore per l’Italia, nutro fin dall’inizio dei dubbi che ho espresso ma allo stesso tempo non uscirei senza un progetto chiaro e ben definito ed anche con quello saprei che i tempi sarebbero medio-lunghi e se non si attirano i privati coi soldi non se ne uscirebbe fuori.

      • ginomonza 17 Dicembre 2013, 21:24

        concordo Stefo, per questo dico che soffriremo per un pò.

        • Katmandu 17 Dicembre 2013, 21:47

          gino il benefattore da Monza li non sapevo che volessi investire 5 mln di euro l’anno per potenziare il rugby Monza 😀

      • carlo s 17 Dicembre 2013, 22:09

        non concordo in nulla, senza celtic si torna indietro e di molto. Si abitueranno tutti a giocare al livello più basso (sia sotto il profilo tecnico che fisico), e si ritornerà al dilettantismo, peccato perchè in rugby in italia stava crescendo

        • malpensante 17 Dicembre 2013, 22:39

          Dilettantismo non è un insulto, e l’Argentina ci ha spesso pettinati dilettantisticamente. Celtic o no, se non cresce la base si va da nessuna parte. E la base in questi anni è calata, in numeri e qualità. E tornare semplicemente al domestic, temo sia ancora peggio. Abbiamo già provato a cominciare dall’alto, come dogma unico e assoluto da almeno 10-15 anni, sarebbe ora di capire che serve lavoro, pazienza e umiltà.

          • gsp 17 Dicembre 2013, 23:51

            Mal non ci pettina mica con i dilettanti. E stanno facendo carte false per entrare in qualche campionato pro, nonostante abbiano giá centinaia di giocatori pro in giro per il mondo.

            Per la nazionale competitiva ci vuole sia formazione alto livello e sia livello pro. Gli Argentinian hanno bisogno dell’ultima, noi delle prima.

          • malpensante 17 Dicembre 2013, 23:59

            Avevano e hanno fior di campionati dilettantistici, che sfornavano e sfornano campioni. Che poi andavano per il mondo e una volta in nazionae ci han pettinato praticamente sempre, con la riga e pure all’umberta, compreso l’altro giorno con una delle più scalcinate squadre alboceleste che abbia mai visto . O no? O li han prodotti Ascione, Checchinato, le accademie, le squadre federali, i soldi, la televisione, il grattaevinci?

          • gsp 18 Dicembre 2013, 00:05

            Si ma per fare la nazionale competitiva ci vuole ANCHE il livello pro, sennò non si svenavano come stanno facendo. Altrimenti qualche passante pensa che l’argentina prende 15 dal campionato interno e li mette in campo. Non è cosí.

            Cmq, mal è sempre un piacere parlare con te, però fammi dire che hai una leggera ossessione con Dondi e Checchinato.

          • Stefo 18 Dicembre 2013, 00:10

            gsp sono andati avanti decenni senza il pro ma esportando all’estero, il pro adesso gli serve per via del RC perche’ e’ impossibile per loro gestire una NAzionale con calendario Emisfero Sud con tutti i giocatori nell’emisfero nord.
            La GROSSA differenza e’ che loro una volta che il rugby e’ diventato pro hanno accettato di farsi degli anni con una Nazionale non estremamente competitiva per costruire qualcosa partendo dal basso, hanno avuto la paziena di aspettare per arrivare dove sono arrivati.
            Malpensante ha pienamente ragione a dire che se non cresce la base sia quantitativamente che qualitativamente si va poco lontano.

          • gsp 18 Dicembre 2013, 00:26

            Per fortuna ho scritto ANCHE. E ci vogliono entrambe le dimensioni per una dimensione competitiva. non prendiamoci in giro.

            A meno che qualcuno immagini uno scenario da esportatore netto, tipo isola pacifica, visto che neanche l’argentina lo sará più. Ma penso sia davvero superfluo spiegare perchè non è il nostro caso.

          • Stefo 18 Dicembre 2013, 00:43

            gsp non leggi bene o sei stanco, l’ANCHE di cui tu parli e’ per essere competitivi nell’alto livello, io ti ho scritto che gli argentini quella competitivita’ al massimo livello l’hanno messa da parte nel primo periodo del professionismo del rugby preferendo puntare a solidificare le basi, la formazione e lo sviluppo.
            Il problema e’ che ci si racconta che in questo momento con la struttura del movimento italiano e le enormi lacune del movimento italiano si possano fare entrambe le cose. Il problema e’ che forse bisognerebbe mettersi nell’ordine di idee che al momento entrambe le cose non sono fattibili o sostenibili dal mvimento, il problema e’ che negli ultimi 15-20 anni entrambe le cose NON sono state fatte, si e’ concentrato tutto sulla Nazionale sperando in un trickle down effect che non c’e’ stato, il problema e’ che non si vedono idee e programmi per entrambe le cose ma si continuano a vedere idee solo ed unicamente per l’alto livello, si continua a vedere che si ragiona solo ed unicamente sulla qualificazione ai quarti del Mondiale, si continua a pensare solo ed unicamente in una direzione e nel frattempo ci si racconta le favole che l’Italia possa fare entrambe le cose.

          • gsp 18 Dicembre 2013, 01:02

            Effettivamente avevo letto di fretta. Però io sono giorni e settimane che dico che la formazione era (ed è) qualitativamente e quantitavimente insufficiente. Mal non l’ha ancora ammesso, ma anche steve, hullala, giorgioxt e molti altri.

            E come sai è una constatazione importante ed un punto fermo che si dovrebbe constatare candidamente per capire che fare dopo.

            Tornando all’ANCHE, stefo io non so se non possono fare le cose allo stesso tempo. Penso sia fuor si dubbio che fino ad oggi non ha funzionato come avrebbe dovuto, soprattutto a livello domestico e di base.

            Però non posso non riconoscere che la scelta dell’alto livello portava soldi in più e tanti come abbiamo visto che ti davano la possibilitá di investire nella formazione, anche se poi l’hai fatto male. Insomma, un problema è avere soldi e sprecarli, un conto è non averli.

            Poi non ti so dire se loro avevano in mente il trickle down come strategia, secondo me avevano in testa altro ma non avevano la capacitá di immaginare nei dettagli e mettere in pratica quelle poche idee e ben confuse che avevano.

          • Stefo 18 Dicembre 2013, 01:30

            gsp nella formaizone sono state investite noccioline, nella base neanche quelle…i soldi che l’alto livello ha portato sono rimasti nell’alto livello per cercare di spingerlo ancora di piu’. Le idee non erano e sono neanche confuse proprio non ci sono per la base e la formazione.
            C’e’ un presidente federale che parla di terza franchigia, ora lasciamo anche stare che non ci sono i giocatori, con che soldi li fa?Altra franchigia federale visto che il privato per le Zebre non c’e’?Altri soldi quindi spesi li’ con allo stesso tempo Zatta/Benetton che chiede piu’ soldi e se vogliono tenere Benetton dentro glieli dovranno dare. E tutto questo in un momento in cui dalle TV per la NAzionale stai prendendo di meno, i soldi ERC o “come sichiamera’ dal prossimo anno” dimnuiranno. Altra ideona del Presidente?Andiamo a prendere 15 pacifici e portiamoceli qua…dove sono le idee per la base, formazione e sviluppo?Siamo nel pieno della continuita’ della gestione precedente tutta incentrata in una sola direzione con il movimento che gia’ e’ a terra che vedra’ ancora meno briciole di quelle che vede oggi se si fa quello che il presidente propone.
            Purtroppo pero’ dall’altro lato come ti dicevo l’altro giorno non si sentono proposte “vere” dove con “vere” intendo non slogan o cose cosi’ buttate li’ ma proposte con un vero e proprio strategic plan che vada in dettaglio su possibile politiche differenti rispetto a quelle fatte ad oggi.
            Ed adesso e’ gia’ troppo tardi per farlo, ormai la CL e’ l’unica via almeno per qualche anno fino a che non si proporra’ qualcosa di diverso ma Gino (ed altri) hanno ragione a prosi il problema che il futuro della CL non sembra roseo…se i gallesi si spezzano o fanno il salto penso sara’ solo questione di uno-due anni che Scozzesi ed Irlandesi chiederanno di creare una B&I League.

          • gsp 18 Dicembre 2013, 10:02

            Stefo, I dubbi sulla cl non si possono negare.

            Sulla traversata nel deserto sai che io ne ho parlato anni fa. Ma ho il dubbio che non ci sia piena coscienza di che cosa questo comporterebbe. Per me spostare 10mln da CL e muoverli sull’eccellenza non porterebbe a nulla, nè alzerebbe il livello del campionato a livello sufficiente.

            Dovresti muoverli come dici quasi esclusivamente sulla formazione della base vera e poi tra 5/10,salirá anche il livello dell’eccellenza (poi dovrai metterti a trovare una situazione Pro però, salvo miracoli).

            Ci vorrebbe una decisione presa come movimento, ma non siamo pronti. Basta vedere come si commentano le partite della nazionale e le sconfitte. Senza livello Pro saranno anche molto peggio. Molti non ancora accettato che la formazione prima e con l’accademia non è qualitativamente e quantitavimente sufficiente.

          • Stefo 18 Dicembre 2013, 11:30

            gsp e’ vero e’ anni che facciamo questo discorso, ed e’ vero che e’ difficile vendere al pubblico il discorso della traversata nel deserto pero’ mi aspetterei che una federazione abbia la capacita’ di dire ci spiace ma cosi’ non siamo sostenibili nel lungo termine, serve un sacrificio per creare un movimento che funzioni oltre i prossimi 2-3 anni.
            Purtroppo e’ vero i tifosi non accetterebbero (pero’ molti poi s’incazzano che base e formazione sono snobbati), non accetterebbero un passo indietro della NAzionale, probabilmente a Treviso a queto punto non accetterebbero di non poter vedere piu’ ogni fine settimana i Leinster, Munster di questo mondo ma non e’ cosi’ che si gestisce una federazione a mio avviso.
            Poi per carita’ ci sara’ anche deformazione personale/professionale per cui io metto sempre al primo posto base e sviluppo ma cosi’ mi sembra si stia andando verso il suicidio.

          • gsp 18 Dicembre 2013, 11:45

            stefo non sono solo quelli di treviso, ci sono anche molti supporter d’eccellenza che non sopporterebbero un ulteriore ridimensionamento, o che i soldi vadano alla base senza fermarsi. o che vadano alle attivita’ di base, magari fatte dai club d’eccellenza, ma senza impatto immediato sulle prime squadre.

            e c’e’ molta eccellenza che secondo me non sopporta nemmeno che gli sia detto come fare le cose e ripartire proprio con le basi, indipendentemente che le direttive siano giuste o sbagliate.

          • Stefo 18 Dicembre 2013, 11:51

            gsp Treviso era un esempio dell’alto livello vero, ma si puo’ fare il discorso della NAzionale che i tifosi non accetterebbero un ridimensionamento ma a quel punto preferireebbero i “15 pacifici” di Gavazzi.

          • gsp 18 Dicembre 2013, 14:14

            sono daccordo.

            la formazione non e’ una tua deformazione professionale, e’ l’unico modo per avere un movimento ed una nazionale sostenibile.

            come ho detto prima, la nazionale volano un effetto positivo ce l’ha, e cioe’ che porta risorse. se la nazionale torna a fare 30000 per il 6n ad esempio, i soldi che gia’ si ridurranno, si ridurrebbero ulteriormente.

            se io avessi fiducia che gavazzi o chi per lui (ma PER ME anche Munari e’ sullo stesso piano) potesse proporre un modello che funzioni io non avrei problemi ad incamminarmi nel deserto. ma non mi fido ne’ dell’uno, ne’ dell’altro, ne nella capacita’ di elaborare anche un white paper serio senza interessi di parte.

            detto questo io personalmente non penso di aver abbastanza elementi per valutare se il modello che abbiamo oggi, misto, con le modifiche che andranno a regime tra qualche anno, funziona o e’ da buttare. anche se i giocatori fossero pronti a 24 invece che a 20, lo vedrei come il minore dei mali.

            da parte tua forse c’e’ la consapevolezza ponderata che non ci sono motivi per cui debba funzionare e su questo non ti critico. io aspetterei qualche anno ancora per giudicare.

        • ginomonza 18 Dicembre 2013, 22:12

          Carlo s
          nel 6N ci siamo entrati senza CL
          Il primo a battere la Francia è stato NM e non eravamo in CL
          Sempre NM ha quasi battuto l’ Irlanda se non fosse stato per quel dannato di ROG e non eravamo inCL
          Con Berbizier abbiamo battuto la Scozia a casa sua cosa mai più riuscita e non eravamo in CL
          Non eravamo in CL ma abbiamo pareggiato col Galles a casa sua e lo abbiamo battuto a Roma : fortuna può essere ma da allora non abbiamo fatto più un punto

          Quanto ci costa la CL?
          siamo sicuri che se avessimo investito nel domestic tutti quei soldi avremmo fatto peggio? io non penso e comunque sto ancora aspettando di vedere tutti questi
          vantaggi derivanti o derivati dalla CL.
          x

          • malpensante 18 Dicembre 2013, 23:02

            gino, gli investimenti andavano fatti sulla filiera, con i soldi federali per chi costruisce i giocatori, anche in quel caso.

          • ginomonza 19 Dicembre 2013, 12:34

            Mal quando dico domestic intendo ol nostro rugby non solo eccellenza alla quale vs comunque una buona fetta.

    • Hullalla 18 Dicembre 2013, 05:10

      “se lavoriamo bene”…

  3. malpensante 17 Dicembre 2013, 18:52

    Gli inglesi giocano il tre di briscola, se passa sono dolori. I tempi sono magri per i proprietari dei club gallesi, e guardano al rosso in banca più che al futuro. Ricordiamoci che sono franchigie “forzate” e disimpegnarsi con i conti formalmente a posto è un classico. La partita è complicata per la WRU, che tutto il mondo è paese e il pro fa male anche ai tifosi (e i media ci sguazzano).

    • Rabbidaniel 17 Dicembre 2013, 18:59

      Mal, se si tornasse all’Eccellenza senza celtiche, che succederebbe a Parma secondo te?

      • malpensante 17 Dicembre 2013, 19:32

        Le Zebre dovrebbero ragionevolmente scioglierle, ma ragionevolmente è un vocabolo sconosciuto in FIR. Per il resto qui ci sono tre squadre in B e Colorno in A, le giovanili così così, io sono preoccupato per la leva. Manca uno sbocco, la prospettiva della b non è granché per allenarsi tre volte a settimana e tantomeno aiuta coi ragazzini. Comunque sia Noceto che le due parmigiane fanno del loro meglio, ma di certo l’aria mesta è la stessa che si respira dovunque si devon fare le nozze coi fichi secchi. Ci aggiungi che l’accademia di riferimento l’han portata a Calvisano, e capisci bene che anche a livello familiare non è che ci sia un terreno favorevole: prima lascian perdere e più son contenti.

  4. scace 17 Dicembre 2013, 22:20

    Soprattutto Generali potrebbe sponsorizzare visto che l’amministratore delegato Italia é Philippe Donnet, grande tifoso francese di rugby

    • ginomonza 17 Dicembre 2013, 23:09

      generali compagnia itsliana che sponsorizza in francia ma non in italia.
      casi unici

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