Crescono i tifosi dell’Eccellenza: i dati complessivi dopo sei giornate

Dopo sei giornate e con una squadra in meno i numeri sono migliori di un anno fa dopo 8 turni. A tirare le fila una Rovigo tornata calda

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jock 13 Novembre 2013, 08:50

    Bene Rovigo, in rilancio e con buon gioco, vecchia piazza di gente entusiasta e competente. Una gran bella rifondazione e un traino per tutto l interesse verso un campionato in netto miglioramento qualitativo, anche se circoscritto alle prime quattro, direi

  2. jock 13 Novembre 2013, 08:51

    E redazione di on rugby sempre attenta e puntuale, grazie.

  3. AleGialloNero 13 Novembre 2013, 08:56

    Sentir parlare di “spettatori in crescita” quando si tratta di Rugby non può che aprirmi il cuore ma, come già fatto notare nell’articolo, non v’è dubbio che in tutto ciò la parte del leone (nonchè ago della bilancia) la faccia il pubblico del Battaglini (sia in casa, che col solito esodo di massa in trasferta, dato che l’entusiasmo non rimane chiuso tra le mura di casa..). Per sapere se realmente quest’anno c’è una crescita globale di appassionati sarebbe fondamentale conoscere i dati per ogni singola realtà dell’Eccellenza rispetto all’anno precedente. E, se fosse così, chiedersi il motivo…

  4. luca g 13 Novembre 2013, 09:02

    Il Battaglini si dimostra una volta di più il Tempio del rugby italiano, con tifosi appassionati e competenti. Se posso permettermi voglio sottolineare al Direttore di Onrugby che molti Rodigini seguono il Rovigo in trasferta e i numeri di altre squadre in termini assoluti hanno molti Rodigini in trasferta che fanno alzare il numero di spettatori rilevato. Ad esempio io sono stato a Viadana e Calvisano e posso testimoniare che i tifosi rossoblu sono stati tantissimi, a occhio e croce la metà del totale sia a Viadana che a Calvisano. Sono orgoglioso come Rodigino del successo di pubblico della mia squadra anche in trasferta, ma vedendo i numeri sono un poco preoccupato per il fatto che il rugby italiano, fatto di tifosi rispettosi e appassionati rimanga pur sempre uno sport di nicchia.

    • Paolo 13 Novembre 2013, 09:19

      Confermo. Il dato di Viadana-Rovigo lo abbiamo segnalato nel pezzo, Calvisano-Rovigo ha richiamato 1.100 spettatori, il massimo per una gara interna del club bresciano e terza partita più vista in assoluto in coabitazione con Reggio Emilia-Viadana

      • malpensante 13 Novembre 2013, 10:46

        Al terzo posto i derelitti cugini cubetti con Viadana, giusto per confermare la teoria che riducendo le squadre si aumenterebbero interesse e spettatori.

        • Tanito Tikaram 13 Novembre 2013, 11:11

          I derelitti cugini cubetti sarebbero…?

          • malpensante 13 Novembre 2013, 11:49

            I reggiani…tèsti quädri 🙂

  5. DaniS 13 Novembre 2013, 09:03

    Eppure sarebbe cosí facile attirare (ancora piú) gente…

    • boh 13 Novembre 2013, 09:42

      calamita?…miele? carro di buoi?….o…..

      • AleGialloNero 13 Novembre 2013, 10:04

        Be…al Battaglini hanno le Cheerleaders. Potrebbe essere un’idea… Molto a “stelle e strisce”, ma insomma… Tutto fa brodo. XDDDDD

        • barbin cursari 13 Novembre 2013, 10:13

          non dimenticare il bersagliotto, è lui che la fa da padrone!

      • DaniS 13 Novembre 2013, 10:47

        In realtá basterebbe avere un po’ di dimestichezza nell’organizzazione di eventi sportivi inglobando diverse attivitá intorno all’evento sportivo in sé.
        Poco importa se poi 8 persone su 10 vengono per le cheerleaders (dico cheerleders perché ho letto il commento qui sotto 🙂 )…ce ne saranno pur sempre 2 che diventeranno tifosi e cominceranno a seguire questo sport.

        A volte penso ci sia quasi paura ad esporsi e cominciare a far le cose seriamente.

  6. crosby 13 Novembre 2013, 09:29

    Il dato sarebbe ben più alto se il campionato fosse ridotto nel numero di squadre.
    Reggio, Fiamme Oro, Lazio, Capitolina hanno tra i 150 e gli 800 spettatori.
    L’obiettivo non deve essere per me una cosa irrealizzabile (5.000 o più a partita) ma un obiettivo raggiungibile: 2.000 spettatori di media a partita.
    942 e’ troppo poco.
    Senza Rovigo la media sarebbe sui 500 probabilmente.
    Se una città come Roma con oltre 3 milioni di abitanti, uno Stadio Olimpico con oltre 50.000 spettatori per singola partita del 6 Nazioni non riesce ad avere in nessuna delle 3 squadre romane un richiamo di almeno 1.000 spettatori (con minimi anche di 200)…c’è da trovare una soluzione urgente!
    Riduzione campionato a 6-8 squadre, obbligo di stadio con almeno una tribuna da 1.000-1.500 posti coperti, club house, spogliatoi e servizi decenti.
    Purtroppo se si continua a ragionare per deroghe ed eccezioni dobbiamo accontentarci di un campionato a 11 club con strutture inadeguate per accoglienza e pubblico.
    Aggiungiamoci un livello di gioco di bassa qualità perché spalmato su 330 giocatori di Eccellenza quando invece il numero sul quale può emergere della qualità e’ molto più basso…150-180 forse?
    Problemi economici lasciati correre o coperti da anticipo di contributi Erc…quando invece si dovrebbe obbligare tutti ad avere una fideiussione di almeno 300-400.000 euro…
    Andiamo avanti così…

    • Tanito Tikaram 13 Novembre 2013, 11:17

      Non riesco a capire perché dovrebbe essere meglio un campionato a sei squadre con 2000 spettatori di media. Allora facciamo un’Eccellenza a due squadre, Rovigo e Padova, così la media spettatori sarà di 3000 o 4000. La punta della piramide nazionale esiste già, e sono la nazionale e le franchigie; non occorre per forza assottigliare anche l’Eccellenza. Ridurre il numero di partecipanti all’Eccellenza avrà effetti positivi (più qualità, come dici tu) ma anche negativi: meno città e meno giocatori coinvolti nel massimo campionato nazionale.

      • crosby 13 Novembre 2013, 11:52

        Allora facciamo l’Eccellenza 18 squadre così allarghi il parco giocatori e giochi il campionato anche ad Alghero, Capoterra, Badia e Benevento…cosa risolvi?
        La riduzione selettiva a 6 club imponendo a questi di avere stadi adeguati e fideiussione bancaria ha il fine automatico di aumentare pubblico e qualità del gioco.
        Perché se ogni sabato c’è Calvisano-Viadana o Mogliano-Petrarca o Prato-Rovigo…il pubblico arriva…(più di ora di sicuro per Fiamme Oro-Reggio!)…i giocatori in campo sono i più forti in circolazione per l’Eccellenza…l’importanza della posta in gioco aumenta e l’attenzione dei media si fa più forte.
        Un giornale locale padovano da la stessa enfasi quando si gioca Petrarca-Capitolina rispetto a Petrarca-Rovigo o Petrarca-Calvisano o Petrarca-Viadana.
        Il pubblico patavino e’ sempre lo stesso sia che si giochi contro una o l’altra???…niente affatto!!!

        • Tanito Tikaram 13 Novembre 2013, 12:12

          Questo l’ho capito, ma la medaglia ha due facce: aumenti la qualità ma diminuisci la quantità. Avrai più interesse dai media per quelle sei squadre ma meno per quelle escluse. Aumentare la qualità diminuendo la quantità è una strada troppo facile, il diddicile è aumentare la qualità mantenendo la quantità. Se pensi che ridurre il numero di partecipanti possa servire a aumentare la qualità per poi ri-allargare in futuro il lotto di partecipanti con un più alto livello medio, posso essere d’accordo, anche se non riesco a vedere bene come si svolgerà questo processo. Se invece la riduzione delle squadre è finalizzata solo a una maggior qualità e spettacolarità del gioco, allora non sono sicuro che il beneficio valga il prezzo

    • umbro55 13 Novembre 2013, 12:03

      “Riduzione campionato a 6-8 squadre”.
      Ma perché non te lo fai da solo il campionato? Magari al computer, così non prendi la pioggia e le trasferte te le fai in casa?
      Poi: perché non restringiamo la World Cup alle prime 6 del ranking, almeno evitiamo quelle noiose Romania-Scozia e Samoa-Irlanda?
      E perché non stabiliamo che una squadra non gioca se non ha almeno 2000 spettatori?
      Discorsi ridicoli.
      Il movimento cresce se dai la possibilità a tutti di misurarsi con il meglio e spingi tutti al confronto, non se ti costruisci il box su misura con cui giocare col ninnarello dei bimbi.

      • crosby 13 Novembre 2013, 12:23

        @umbro…so che ti piacerebbe avere l’Orvieto in Celtic ma non si può…sorry!
        La piramide ha una punta in alto e una base bella ampia in basso.
        Ma nel rugby italiano non e’ proprio così:
        1. Nazionale (1 squadra).
        2. Celtic (2 squadre) e fin qui va tutto bene.
        3. Eccellenza (11 squadre perché 1 fallita) e qui iniziano i problemi.
        4. Serie A (23 squadre perché 1 fallita)…
        5 Serie B (47 squadre perché 1 fallita)…
        Dunque…il salto più grande e’ ben visibile: tra Celtic (2) e Eccellenza (11) c’è l’abisso.
        In estate ricordo le amichevoli Treviso-Petrarca 44-0 e Treviso-Rovigo 42-0….
        E’ proprio come dici te..si si…ma datti una svegliata che l’Eccellenza cade a pezzi!!!!
        Se Rovigo non avesse il Presidente che ha che ha allestito uno squadrone, ti rendi conto che un campionato senza Nagwini, Mirco Bergamasco e Basson sarebbe equiparabile a un campionato del dopo lavoro ferroviario….

        • umbro55 13 Novembre 2013, 12:58

          Chiacchiere.
          Se il Benetton è in Celtic è perché si è misurato al livello alto.
          Se le squadre “mosce” non giocano con quelle forti il movimento ristagna.
          Se crediamo al rugby italiano non dobbiamo correre dietro alle sirene compranndo stranieri a go go, ma costruire i vivai e far crescere i nostri giovani. Come sta facendo Guidi al Calvisano.

          • crosby 13 Novembre 2013, 14:14

            Guidi a Calvisano ha titolari inamovibili gli ultratrentenni Vilk, De Jager, Canavosio, Erasmus, Costanzo, Ferraro, Hehea e Griffen (che va per i 39…).
            Idee chiare vedo…

          • San Isidro 13 Novembre 2013, 14:41

            Erasmus gioca con il San Donà…scusa, ma poi quei giocatori che hai citato sono così scarsi? e poi con il Calvisano Guidi fa giocare anche Scarsini, Lovotti, Panico, Scanferla, Salvetti, Violi, Chiesa, Belardo, Visentin, Mbandà, Steyn…basta vedere gli ultimi XV che ha messo in campo…

          • umbro55 13 Novembre 2013, 16:18

            Bravo, San.
            E se hai visto la partita col Rovigo avrai anche visto – tanto per non far nomi – che finché ha giocato Violi il Calvisano ha tenuto, appena è entrato Griffen il Rovigo ha preso il sopravvento.
            E penso che in quel momento Guidi si sia mangiato le mani (ma Violi doveva uscire, era stremato…).

    • San Isidro 14 Novembre 2013, 03:01

      un campionato a sei squadre sarebbe di una tristezza infinita…

  7. barbin cursari 13 Novembre 2013, 10:17

    rovigo capolista, e non solo nei punti in classifica ma anche negli spettatori!
    dico solo una cosa, la butto lì ma è un mio chiodo fisso: immaginate una franchigia in pro12 (dico un nome a caso: DOGI) che bazzica tra battaglini, plebiscito e monigo… altro che zebrette!!!

    • soa 13 Novembre 2013, 12:55

      Parole sante! Ma ve lo immaginate un dogi-leinster al battaglini? Si sa più niente della collaborazione tra Rovigo e ospreys? Mi pare che l’anno scorso ci fosse stato uno scambio di giovani

    • San Isidro 14 Novembre 2013, 03:10

      @barbin, sarebbe bellissimo per il rugby italiano, non solo per voi, sono mesi che dico la stessa cosa…in quel caso però Zebre a Roma o Milano
      @soa, non sapevo di questa cosa Rovigo-Ospreys, ecco perchè la passata stagione calcò il battaglini quella seconda linea gallese molto giovane e brava di cui mi sfugge il nome ora, che era anche nel Galles u.20 (giocò pure la finale contro l’Inghilterra alla JWC in Francia a Giugno)…

      • soa 14 Novembre 2013, 12:55

        @san, mi pare di averla sentita da qualcuno che avevo in parte allo stadio durante una partita però poi non ho più approfondito l’argomento. Personalmente la trovo una cosa molto positiva e che andrebbe anche incentivata per le buone ricadute sia sportive sia culturali.

  8. steve 13 Novembre 2013, 10:56

    Da Rovigo non sono d’accordo. Per me il numero minimo per un Campionato Nazionale di qualsiasi sport è 10. Sono d’accordo sul fatto che strutture e infrastrutture dovrebbero essere di livello come minimo accettabile, tribune coperte, prezzi accessibili (in certi campi 15 euro sono troppi! veramente non se li meritano, non la squadra, l’infrastruttura).
    Poi sul discorso del Battaglini, del pubblico di Rovigo a Rovigo e di quello in trasferta, dell’intrattenimento (recente) col Bersagliotto, le ragazze pon-pon (anche Padova, fino a un paio di anni fa, aveva le sue cheerleaders), dell’organizzazione della Casetta Rossoblu prima-durante-dopo la partita (pochi giorni fa vi è stata inaugurata la mostra permanente su “Maci”), bisognerebbe abitare a Rovigo per capirlo, conoscere la storia del Rovigo, seguire le partite fra il pubblico del Rovigo (in Tribuna Quaglio), ma non da ora (con la squadra attuale vincente), da una ventina d’anni almeno, allora si capirebbero tante cose sul rugby.
    Per quanto mi riguarda, penso che sia fallito da un pezzo il progetto della Federazione di “modernizzare” il rugby, ovvero di togliere alle piazze storiche la visibilità nazionale nel massimo campionato, perchè grezze-provinciali-dilettantistiche-brutte e ignoranti, a favore delle piazze nuove e metropolitane, perchè queste ultime avrebbero dovuto attirare più pubblico=>interessi=>soldi, non per niente la Nazionale viene fatta giocare in stadi pieni di gente che non sa neanche dove-cosa-sia il Benneton Treviso e in che campionato giochi (non dico delle restanti squadre). Ho conosciuto di recente un giovane collega Dottore, romano d’adozione (è della Basilicata), ebbene quando gli parlato del rugby, di Rovigo, ecc, mi riferisce che si conosce il rugby e che andava sempre a vedere la Nazionale all’Olimpico quando era giù a Roma, ma non sapeva un’accidente della Benetton, delle Zebre, del Campionato di Eccellenza ecc.ecc. Non è colpa sua, lui va solo a seguire uno spettacolo (come andare a vedere i leoni al Circo di Moira Orfei) che merita di essere visto a prescindere della passione per questo sport, ma egli comunque rappresenta lo spettatore medio che va a seguire la Nazionale di Rugby. Con questo tipo di pubblico non si attraggono portatori di interesse, e la recente vicenda dei TM non trasmessi in chiaro e il 6N relegato in canale dove ti spiegano come si costruisco le marmitte o i frullatori da cucina, sono lì a dimostrarcelo.
    Il Rugby è uno sport secondario se non terziario nel panorama professionistico sportivo italiano, è provinciale, lìerrore delle Federazione (Mandelli-Dondi-Gavazzi) è stato quello di adottare una linea politica metropolitanocentrica a scapito di piazze storiche, in primis L’Aquila e Catania con lunghissima tradizione e che hanno prodotto per anni fior di giocatori che hanno portato la Nazionale al livello uin cui si trova ora. Poi Parma rappresenta l’esempio più vivido dello scempio che è stato svolto, in un territorio unico in Emilia, con società storiche come Noceto e Amatori, seguendo la politica megalomanica di Dondi, si è arrivati al paradosso che ora non c’è nenache una società nel massimo campionato, pazzesco!
    Comunque mi fermo quà, io (noi) continueremo sempre ad andare al Battaglini, stadio unico in Italia che la nostra Società sta facendo sempre più bello, nel bene o nel male sosterremo sempre i colori rossoblu, a farci coprire dal telone rossoblu quando la squadra entra in campo, a ubriacarci di coriandoli rossoblu sparati da mortaretti e a farci annebbiare la vista dai fumogeni, sosterremo sempre la nostra squadra e a pregare, a desidera empaticamente e follemente che i nostri scappino in meta come succedeva in passato con A.Osti, S.Bordon, M.Brunello, P.Calanchini, A.Bacchetti, e ora con B.Nagawini e M. Bergamasco o S.Ragusi, per poi ritrovarci come un’unica squadra al terzo tempo a festeggiare. Questo è il rugby a Rovigo.

    • malpensante 13 Novembre 2013, 11:55

      Rugby Parma FC 1931.
      Lacrime parmigiane

    • Silverfern 13 Novembre 2013, 12:04

      Da vicino di casa (ferrarese) nonchè già ospite del Battaglini in diverse occasioni, ti do ragione su praticmante tutto.
      La Storia e l’Appartenenza (maiuscole di proposito) non si comprano.
      Le varie federazioni ci provano ormai da decine di anni a spostare i baricentri.
      Mi ricordo quando dicevano che il volley, solo perchè c’erano squadre particolarmente forti in Emilia, non sarebbe esploso se relegato così regionalmente: difatti poi la Nazionale ha vinto 3 mondiali consecutivi, grazie alle varie Modena, Parma e Ravenna.
      Per non parlare del basket, dove sembra che senza Roma e Milano non si vada da nessuna parte: domenica scorsa a Bologna le due squadre hanno fatto 13.000 (!!) spettatori, considerando che la Fortitudo gioca in IV serie (sì, quarta serie).
      Milano e Roma vanno bene per quell’ex-sport del calcio, le altre discipline si basano sulle piazze storiche, ” grezze-provinciali-dilettantistiche-brutte e ignoranti ” come giustamente dici tu, ma orgogliose di esserlo, ci aggiungo io.

      • San Isidro 14 Novembre 2013, 03:17

        caro Silverfern, il rugby a Roma c’è dal 1927…a Milano e a Roma ci sono tradizioni enormi di rugby…Rugby Roma, Lazio, ASR Milano, Amatori Milano sono squadre antichissime…

        • Silverfern 14 Novembre 2013, 12:20

          il mio discorso batte sul fatto che sono ormai 30 anni che ai piani alti si dice che senza Roma e Milano non si va da nessuna parte: mi sembra che ciò non corrisponda al vero. Saranno anche antiche le squadre che citi, ma se oggi sono dove sono chiediti il perchè.

          • San Isidro 14 Novembre 2013, 23:28

            Silver, scusami, ma non mi sembra che da 30 anni si dica una cosa del genere…poi posso essere d’accordo che non è che Roma e Milano debbano essere per forza il traino rugbystico del movimento (forse c’era questa illusione prima dell’entrata nel 6N visto che l’Amatori Milano ha dominato la scena del rugby nazionale negli anni ’90 e visto che la Rugby Roma dalla metà dei ’90 ai primi 2000 è stata una squadra che ha dato parecchio al rugby italiano)…guarda io il perchè la mia Rugby Roma sia fallita due anni fa me lo chiedo spesso, però vedo anche che quest’anno la mia città ha espresso tre squadre in massima serie…ad ogni modo quello che volevo dire è che è giustissimo valorizzare le piazze storiche del rugby italiano, ovunque siano, ma le piazze storiche non esistono solo in provincia…ci sono grandi città che hanno una tradizione immensa di rugby (le già citate Roma e Milano, ma anche Genova, pensiamo al glorioso CUS Genova, Napoli, pensiamo alla grande Partenope Napoli della generazione dei Fusco e che negli anni ’60 conquistò due scudetti, oppure proprio Catania)…ovvio che poi in una metropoli gli interessi sportivi sono più concentrati verso il calcio, ma ci sono grandi città che hanno una tradizione incredibile in vari sport minori, non solo a rugby, a Roma e Milano mi viene in mente il basket, ma se penso a Genova e Napoli immagino la gloriosa storia che hanno queste città nella pallanuoto, eppure lì la maggior parte della gente segue il Genoa, la Sampdoria e il Napoli…insomma sul fatto che le piazze storiche siano rappresentate solo dalle realtà di provincia non ci stò…

    • umbro55 13 Novembre 2013, 13:11

      Sottoscrivo tutto.

    • luca g 13 Novembre 2013, 21:06

      Steve ti confesso che mi sono commosso sul finire del tuo post! Essere tifosi del Rovigo e’ proprio come ci descrivi tu. Mi ricordo quando da bambino mio padre mi portava al Battaglini. Era una festa, come ora e’ una festa. I Bersaglieri cambiano, ma il risultato non cambia. Rovigo città in mischia. Per capirlo bisogna essere di Rovigo. Tradizione, orgoglio, fatica, perseveranza ecco cosa vuol dire essere Rodigini. Giocatori e pubblico uguali. Una terra dove la fatica nei campi o sul mare ha forgiato il carattere e il modo di essere. I giocatori che capiscono ciò diventano Bersaglieri, diventano di Rovigo. Il pubblico del Battaglini porta al Tempio del rugby la propria personalità e i Bersaglieri avvertono la nostra energia. La famosa metà di Ravanelli su passaggio di Brunello e’ il miglior esempio di cosa significa essere di Rovigo. Quella metà col Battaglini in trasferta e’ stato il frutto della simbiosi tra pubblico e giocatori. Mi dispiace una cosa…un Bersagliere che hai citato si trova a Roma e gioca con altri Rodigini nelle Fiamme Oro. Quel giocatore e’ Andrea Bacchetti e anche lui da bambino e’ cresciuto a pane (biscotto) e rugby, quel giocatore ha pianto alla prima di campionato entrando al Battaglini. Ecco cosa vuol dire essere di Rovigo.

  9. xnebiax 13 Novembre 2013, 10:59

    Una cosa che aiuterebbe, soprattutto a Roma, sarebbe volantinaggio alle partite della Nazionale, con informazioni su stadi di CL e eccellenza. E con gli orari delle trasmissioni televisive delle partite.
    Poi se la FIR producesse uno spot televisivo da mandare in onda durante le partite della nazionale. Cosa soldi, ma secondo me ne varrebbe la pena. Poi ci sarebbero pubblicità locali, importanti soprattutto per città grandi ma con poco seguito (Roma e Reggio soprattutto).
    Espedienti simili si potrebbero trovare anche per le presenze online: sulle pagine dedicate alla nazionale potrebbe esserci un link al “massimo campionato di rugby italiano”. Tutto questo per attrarre nuovi spettatori, agli stadi e davanti alla tv.

    • Tanito Tikaram 13 Novembre 2013, 13:20

      A Reggio il seguito non è così esiguo. Si è formata una base costante di 3-400 spettatori e durante le partite più importanti, con l’aiuto dei tifosi avversari, si sfiorano anche i mille presenti (1100 per Reggio-Viadana secondo l’articolo qui sopra). Nell’ultima con le Fiamme Oro, partita di bassa classifica, la tribuna e la staccionata sottostante erano quasi piene, secondo me c’erano almeno 600 persone, ma forse anche 700 o 800. Tutto questo nonostante la squadra sia ultima in classifica e priva di “personaggi”, visto che gli unici due stranieri sono infortunati e in pratica non hanno ancora giocato

  10. tony 13 Novembre 2013, 11:54

    Volevo inserire un commento inerente Lo scalino superiore del rugby Italiano (celtic)…..Se vogliamo rimanere in Celtic dobbiamo pagare meno di prima ma pagare la partecipazione…..e per Heinechen garantito un solo posto ( la miglior Italiana classificata)l’altra dipende dalla classifica .

  11. Stefano S. 13 Novembre 2013, 12:08

    Ottimo..avanti così!
    Speriamo che la Rai scelga di trasmettere partite interessanti(per la qualità,la storicità e l’importanza delle partite)..è sempre un aiuto per lo sviluppo del movimento

    • San Isidro 14 Novembre 2013, 03:19

      tutte le società devono avere il diritto di andare in tv, non solo un numero ristretto…

  12. fracassosandona 13 Novembre 2013, 12:30

    statistiche dell’affluenza nel proD2 francese

    http://www.lnr.fr/statistiques-generales.html#top14

    Castres recente vincitore del top 14 rappresenta una cittadina delle dimensioni di San Donà, ma ha mediamente 8000 spettatori a partita…

    La Rochelle, città delle dimensioni di Treviso, porta allo stadio mediamente 10.000 persone per veder giocare Tarbes o Auch, noi facciamo fatica a vederne 5000 quando si gioca contro Leinster, Munster o Montpellier…

    Padova, città di oltre 200.000 abitanti, 300mila con l’Hinterland, che ha un enorme bacino di praticanti tra comune e cintura urbana, senza contare la provincia, ha rinunciato a giocare al Plebiscito e ospita le partite di Eccellenza presso il proprio centro sportivo…

    Questi i dati: come controvertire questa tendenza?
    facendo capire che il rugby è molto più figo del calcio, passando – se serve – anche per il reality su MTV se necessario…

    • ginomonza 13 Novembre 2013, 12:44

      Guardate il calcio ci pensa da solo a rovinarsi e noi non dobbiamo fare paragoni con quella manica di farabutti.
      Io il calcio lo amo da sempre ma vorrei che la FIFA ci espellesse dai mondiali dopo quello che è successo con la Nocerina.

      • GiorgioXT 13 Novembre 2013, 23:56

        Anche perché il Padova calcio fa una media di 5400 spettatori, contando (come fanno nel calcio) gli abbonati come sempre presenti,

        Il Petrarca riempie sempre la la Guizza (che tiene 1200 posti) il problema del Plebiscito, oltre al fondo non buono (è di nuovo in manutenzione) è che il comune non lo ha mai messo a norma (servono i mancorrenti sulle scale delle gradinate) ed è agibile solo con deroga.

        La statistica di questa stagione è poi falsata dal campionato “zoppo” , il Petrarca ha giocato in casa due volte finora, Rovigo e Reggio 3

  13. Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 12:43

    Campionato a 6 no, ma a 8 sì. Serie A in due gironi da 12 direi di no, meglio un girone unico da 8. Tutto quello che c’è sotto, gironi locani di squadre dilettantistiche pure. Inutile pensare di avere carburante per andare da Bolzano a Palermo quando hai 5 euro in tasca.

    • ginomonza 13 Novembre 2013, 12:44
    • umbro55 13 Novembre 2013, 13:08

      Bravi, bravi.
      Pochi ma buoni, vero?
      Così il rugby lo ammazziamo.

      • ginomonza 13 Novembre 2013, 13:26

        No così lo rinvigoriamo.

        • umbro55 13 Novembre 2013, 13:44

          Ma che rinvigorisci con 6/8 squadre?
          Così fai solo ridere i polli, a livello internazionale per di più.

          • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:03

            Le nostre squadre “internazionali” sono Benetton e Zebre, di che cosa stai parlando? Confronta modelli omogenei, guarda come si strutturano gli altri. Altrimenti sono parole in libertà.

      • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 13:48

        Questo si chiama realismo. Le Union celtiche hanno un campionato pro o semipro sotto il Pro12? Non mi pare e i loro movimenti sono molto più floridi del nostro. Tra Eccellenza e A ci sono 34 squadre, sono troppe, soprattutto in A. O vogliamo illuderci di essere in Francia?

        • umbro55 13 Novembre 2013, 14:03

          Gente, sveglia!
          L’aritmetica è spietata: ogni squadra ha una rosa di circa 30 giocatori, di cui in media 4 stranieri e 7/8 professionisti di lungo corso che girano da un club all’altro. Se le squadre dell’Eccellenza sono 8 abbiamo un parco giocatori di 240 unità (udite, udite: 240, non 5.000) in tutto, tra i quali i giovani da far crescere non possono matematicamente essere più di 120 (capito bene? 120!). E dubito che i club investirebbero la metà dei loro giocatori in giovani di vivaio o provenienti dalle accademie.
          Con tutto il movimento rugbistico che c’è in Italia da Nord a Sud (perché cari signori c’è anche il Sud, se non vi dispiace) è impossibile che meno di 120 posti (peraltro puramente teorici) possano dare sviluppo alla qualità e alla crescita.
          Meno sono le squadre dell’Eccellenza, e più il rugby italiano diventa “cosa nostra” per pochi e si deprime. Diventa un mini-box per far giocare i pupetti.
          Poi a livello internazionale si prendono le sberle.
          Che bello!…

          • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:07

            E secondo te si riesce a portare l’Eccellenza a livello, non dico del Top14, ma del ProD2? Forse sei l’unico che non si è accorto della crescita dei giocatori dall’avvento del Pro12. Poi bisogna riformare Eccellenza e A non cancellarle. Bisogna ottimizzare le risorse che ci sono e portare il rugby ovunque soprattutto nella formazione. Sì è provato a fare un Super10, è finita come sappiamo tutti. Ragiona sulla contingenza non su numeri che non vogliono dire nulla.

          • umbro55 13 Novembre 2013, 14:25

            Secondo me lavorando sui giovani in un quinquennio possiamo arrivare al livello del ProD2.
            Basta vedere quanti giovani, nel bene e nel male, sono usciti fuori negli ultimi tre anni: da Campagnaro a Odiete, da Violi a Calabrese, da Mbanda a Marinaro, da Esposito a Panico, e così via…
            MA VOGLIAMO SCOMMETTERE SU DI LORO O NO?

          • umbro55 13 Novembre 2013, 14:27

            La verità è che dietro questo discorso della riduzione ci sono interessi ben precisi.
            Che però mi auguro non prevalgano.

  14. San Isidro 13 Novembre 2013, 14:00

    Posso dire una cosa?
    Per me i dati dell’Eccellenza nella maggior parte dei casi (non sempre) sono un pò ingigantiti…da romano mi piacerebbe che ognuna delle mie squadre avesse una media di 3.000 spettatori a partita, ma da romano sottolineo che i dati spettatori sulle nostre partite di questa stagione sono stati un pò gonfiati (come quelli delle altre partite di Eccellenza), a Capitolina-Prato hanno detto che c’erano 900 spettatori, ma eravamo molti ma molti di meno…a Capitolina-San Donà hanno detto 500, ma vedendola ieri in replica sul nostro canale laziale T9 Sport vorrei sapere dove fosse tutta quella gente…per il derby Fiamme Oro-Lazio eravamo almeno un centinaio in meno da quanto aveva riportato il tabellino, mentre per il derby Lazio-Capitolina credo ci abbiano preso con 1.500 perchè eravamo veramente tanti (ad occhio avrei detto più di 1.000, quindi magari ci hanno preso)…e poi non è solo Roma, vedendo Rovigo-Lazio su Rai Sport mi chiedo se davvero al Battaglini ci fossero tutti quegli spettatori che riportava il tabellino…insomma questi dati sono arrotondati molto per eccesso, mi spiace dirlo…
    poi ci sono rari casi in cui accade il contrario…ad es. la passata stagione per la semifinale-promozione Capitolina-Lyons Piacenza il tabellino FIR riportava circa 750 spettatori, ma per eravamo molti ma molti di più (oltre 1.000 sicuro)…

    • AreaDiMeta 13 Novembre 2013, 23:42

      San, condivido quanto hai detto. Domenica ero allo “stadio” della Capitolina e gli spettatori, al massimo, saranno stati 200…e già questo è un dato arrotondato per eccesso! Non penso si possa parlare nè di aumento nè di diminuzione degli spettatori, la triste verità è che il rugby fatica ad uscire dalle nicchie storiche e, al momento, vive troppo di grandi eventi (VI Nazioni) per poi passare nel dimenticatoio per gli altri giorni dell’anno. L’unico aspetto positivo è che si può solo crescere!

      • San Isidro 14 Novembre 2013, 00:40

        Ciao, ieri sul nostro canale laziale T9 Sport ho guardato il match e debbo dire che ho visto solo una squadra in campo purtroppo, cioè il San Donà…veneti superiori fisicamente, sui punti d’incontro, in mischia chiusa. La Capitolina, seppur mantenendo sempre il suo spirito volenteroso, è stata meno combattiva e caparbia rispetto alle altre uscite, mi sarei aspettato di più dai romani, ovvero una prestazione più aggressiva e anche un risultato più tirato, magari già sarebbe stata una vittoria prendere il bonus difensivo. Al secondo tempo l’Unione è arrivata pochissimo nei 22 m avversari…ah, grazie della meta: una vera dormita in touche da parte dei sandonatesi! Mi spiace comunque, mi aspettavo di più da questa partita da parte dell’URC…mah, sarà stata una giornata no…comunque la situazione del pubblico di Eccellenza non riguarda solo le romane, anche negli altri stadi il pubblico è spesso amplificato nei tabellini.
        Al di là che quello della Capitolina non sia un vero e proprio stadio, vi è piaciuto l’impianto? Io lo adoro, c’è tutto: ristorante, Club House, negozio maglie, parco giochi per bambini, ecc…un club in perfetto stile argentino! Comunque lì si sta bene nelle belle giornate di sole, viene sempre un sacco di gente (si superano anche 1.000 spettatori, come avrete notato molta gente si mette anche intorno alle staccionate, oltre che nella piccola tribuna)…domenica di sicuro non c’erano 500 persone, però, ad occhio dalla tv, non mi pareva ce ne fossero solo 200…

        • AreaDiMeta 14 Novembre 2013, 01:59

          Impianto della Capitolina secondo noi: bello il clima raccolto e familiare, la clubhouse è calda e accogliente; persone simpatiche, brave e disponibili. Però c’è un grosso problema che si chiama campo da gioco…da quello che abbiamo capito non ha le dimensioni regolamentari (ma non ne abbiamo conferma ufficiale) e comunque ha un’area di meta in sintetico (condivisa con un campo adiacente) che proprio nun se po’ vede’… Quanto ai numeri di spettatori, il punto fondamentale è che hai ragione quando scrivi che questo articolo ha poco senso perchè i dati dei tabellini spesso sono belli gonfiati…dappertutto, non solo a roma e naturalmente anche nella nostra cara sd!

          • San Isidro 14 Novembre 2013, 02:27

            guarda sul campo da gioco non so dirvi, in effetti avete ragione sul sintetico, è un pò un cazzotto in un occhio…pensate che fino a diversi anni fa quell’area lì era in terra (quante volte ci ho sbattutto il grugno quando noi delle giovanili del CUS Roma andavamo a fare gli allenamenti congiunti con quelli “bravi” della Capitolina)…pensate che l’impianto della Capitolina è l’unico impianto privato attrezzato per il rugby che c’è a Roma…gli impianti dell’Acquacetosa (dove giocano la Lazio e la Primavera) e del Tre Fontane (dove c’era la Rugby Roma, ora le due neosocietà della Nuova Rugby Roma e della Rugby Roma Club) sono entrambi gestiti dal CONI, i campi del CUS Roma dal CUS de “La Sapienza” e quello delle Fiamme Oro dalla Polizia di Stato (tant’è che sta all’interno di una caserma)…ci sono poi altre realtà minori a Roma che hanno campi a gestione privata, ma nessuno è così attrezzato e professionale come quello dell’URC…
            ci si vede allora per Fiamme-San Donà a Dicembre…

  15. San Isidro 13 Novembre 2013, 14:03

    Non credo che diminuendo il numero di squadre in massima serie aumentino gli spettatori delle partite…

    • umbro55 13 Novembre 2013, 14:05

      Oltretutto! Giusto San.

    • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:09

      San è un discorso di ottimizzazione di un movimento interno in difficoltà, economica e tecnica. Ma a sentire molti di voi pare che siamo in Galles…

      • umbro55 13 Novembre 2013, 14:21

        No, purtroppo siamo in Italia, dove troppi si sono abituati a cavalcare gli slogan di moda.
        Ora va di moda lo slogan “riduciamo l’Eccellenza”.
        Ma come c’è entrata l’Italia nel 6 Nazioni, con un campionato a 6/8 squadre o con un campionato con più club e spremendo tutto quel che si riusciva tra Padova, San Donà, Casale sul Sile, L’Aquila, Frascati, Livorno, Benevento, Roma, Treviso, Rovigo, Catania e la Bassa Emiliana (+ un po’ di oriundi, ovvio): ma NON RIDUCENDO IL POOL DI SELEZIONE! MAI!
        Purtroppo, siamo in Italia.
        Oggi qualcuno ha lanciato la “Grande Idea”, e tutti dietro come un gregge.
        Mi dispiace solo che se dovesse accadere dovremmo ben presto pentircene amaramente.

        • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:24

          Ma come fai a paragonare il rugby di 15-20 anni fa a quello odierno? Mi pare che ragioni poco sui dati reali. La Scozia è nel 6N con 2 squadre pro, l’Irlanda e il Galles con 4. Ti pare una questione di numeri o di “sistema”? O credi che noi abbiamo i numeri e le potenzialità di Francia e di Inghilterra? Il tuo è uno slogan perché non suffraghi la tua tesi con dati concreti.

          • umbro55 13 Novembre 2013, 14:36

            Oltretutto, Rabbi, dimentichi una cosa basilare: l’Italia non è né il Galles né la Scozia perché è più grande, più lunga ed ha molti più abitanti. E le potenzialità di crescita sono teoricamente dieci volte quelle di Scozia e Galles.
            Ci vogliamo lavorare o no?
            O vogliamo fare gli esteti che filosofeggiano sulla bravura degli altri e non fanno niente per migliorarsi?
            L’alibi del “loro sono così” è e rimane un alibi.
            Se si vuole crescere SI LAVORA, non si filosofeggia.

      • San Isidro 13 Novembre 2013, 14:25

        ma infatti non siamo in Galles…basta leggere il mio commento di prima…quello che ho detto è poi riferito esclusivamente al numero degli spettatori, non ad un discorso di ottimizzazione tecnica (che poi 8, 10, 11 o 12 il livello sempre quello è)…

        • umbro55 13 Novembre 2013, 14:32

          Ed è proprio questo il punto, San: il livello a 6, 8 o 10 resta lo stesso. Solo che qualche club del nord pensa di farsi l’orticello a misura sua. L’abbiamo capito.
          E intanto i giovani promettenti non hanno chances di crescere.
          Lo ripeto: ormai da tre anni in qua, pur con le loro contraddizioni, le Accademie hanno sfornato decine di giovani di sicuro talento, che nessuno avrebbe altrimenti mai scoperto.
          Bene, ora che li abbiamo preparati gli togliamo la possibilità di giocare?
          Certo, è molto più comodo reclutare il Fijano o il Sudafricano già formati e belli tosti, e fargli avere la “cittadinanza” dopo tre anni di campionato, no?
          Magnifico.

          • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:39

            Di sicuro talento? Infatti abbiamo visto i mondiali jr. Mi sa che è qualcun altro a guardarsi l’ombelico…

          • umbro55 13 Novembre 2013, 14:41

            Tutti bravi solo a criticare.

  16. Appassionato_ma_ignorante 13 Novembre 2013, 14:33

    Formule, formule, formule… A 8 a 6 a 10…
    Ma l’unica cosa che ha mai prodotto vendite, accettazione e diffusione è il MARKETING. Funziona anche con le porcherie più impensabili, figurarsi quando il prodotto è anche semplicemente accettabile.
    Un prodotto non si vende MAI da solo. Anche i famosi “peli che tirano” devono mettersi in mostra in qualche modo (in strada, negli annunci, ecc.)
    E per intenderci, il marketing è: avere un prodotto, confezionare un prodotto, pubblicizzare il prodotto e vendere il prodotto. Sono QUATTRO elementi. Qui sembra che tutti pensino che la formula del prodotto sia sufficiente e basti come soluzione. È solo uno degli aspetti e forse neanche il più importante.

    • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 14:37

      Tutto giusto, ma ti racconto un breve aneddoto. L’altra sera ero a cena con un amico, mi fa a un certo punto: “Come va il Benetton quest’anno?” “Potrebbe andare meglio” “Ma è dietro al Petrarca in classifica” “…”. Il mio amico è di Treviso, abita a Treviso ed eravamo ai Due Mori a Treviso. Se il livello massimo del nostro rugby di club è tanto conosciuto cosa pensiamo di fare con l’Eccellenza? Chiaro, bisogna “venderla”, ma è contestualmente necessario ripensare sia l’Eccellenza che, soprattutto, la A.

      • Appassionato_ma_ignorante 13 Novembre 2013, 17:24

        Rabbi, mi sa che diciamo le stesse cose. Vogliamo fare un repackaging dell’Eccellenza, della A, dellaB? Tutto giustissimo. Packaging vuol dire trovare un nome giusto, trovare la formula giusta, trovare anche le giuste strutture dove giocare, trovare commentatori per le partite in tivù che aiutino davvero lo spettatore a seguire il gioco e ad appassionarsi.
        Ma poi, anche con il prodotto regolato a puntino, se non fai pubblicità non riuscirai mai a venderlo e a chiudere il ciclo del marketing. Il passaparola è un’ottima pubblicità, ma non basta. Soprattutto per uno sport tutto particolare come il rugby. E quando parlo di pubblicità intendo pubblicità intelligente, mirata al pubblico “giusto”, con un messaggio che titilli veramente l’interesse di quel pubblico (e qui ci vogliono sondaggi fatti con la testa). Una pubblicità che ottimizzi il rapporto spesa/ritorni. Insomma, è un lavoraccio, molto tecnico che bisogna fare. Di fatto è la chiave per la riuscita di qualsiasi impresa (commerciale o meno).

        • Rabbidaniel 13 Novembre 2013, 17:40

          Sì diciamo le stesse cose, rimarcavo solo che anche quella che è l’espressione di vertice del movimento è venduta maluccio.

          • Appassionato_ma_ignorante 13 Novembre 2013, 18:13

            Parecchio assai.

    • umbro55 13 Novembre 2013, 14:40

      Che dire, Appassionato? Hai ragione. Infatti di questa storia della formula comincio davvero ad averne le tasche piene.
      Mi sembra l’alibi per fare come il Gattopardo: cambiare in modo da lasciare tutto com’è.
      Invece bisognerebbe tirare fuori tutti i giovani in gamba che abbiamo e farli misurare alla grande in un grande campionato di Eccellenza.
      E poi, i migliori vadano subito in Celtic!
      La storia di Paddy Jackson non insegna nulla?

      • boh 13 Novembre 2013, 18:27

        Ma il grande campionato d’eccellenza, chi lo deve creare?
        1) le dieci società? (già provato e naufragato)
        2) la FIR? (già provato e naufragato)

        • Appassionato_ma_ignorante 13 Novembre 2013, 21:17

          Bisogna vedere che cosa si intende per “grande”. Ma la questione è di AMPLIARE il bacino di utenza e non si amplia il bacino di utenza semplicemente creando squadroni. Non esiste un rapporto causa-effetto fra queste due cose, non nel panorama rugbistico italiano (tranne forse a Rovigo…). Anzi, a dire il vero non è neanche strettamente necessario. Un bacino di utenza si amplia con il MARKETING.

    • boh 13 Novembre 2013, 18:22

      Appassionato…..,Tutto vero quel che dici. Poi bisogna vedere se il mercato è interessato al tuo prodotto. E se si confà al tipo di clientela che stai costruendo. Io son convinto che il prodotto rugby in Italia non rispecchi le caratteristiche del consumatore medio che si vuol gestire e costruire. Guarda che ci vogliono gli anni per trasformare milioni di italiani
      (come aspireremmo noi) da mezze seghe amanti di Xfactor veline letterine e guadagni facili. In persone che amano uno sport che è metafora della vita reale, cioè molto dura. Purtroppo il nostro sport non è sinonimo di bella vita, vacanze in Sardegna notizie di gossip sulle riviste Caaairo editore…e chi più ne ha più ne metta.

      • Appassionato_ma_ignorante 13 Novembre 2013, 21:26

        Potrei darti ragione, ma vuoi dire che non si potrebbe in un anno raddoppiare l’utenza? Guarda che la domanda il più delle volte si crea. Chiaramente bisogna in primis conoscere il mercato e per questo occorrono sondaggi (non quelli farlocchi che girano su Internet, ma sondaggi veri). E poi impostare una campagna di marketing che parli al pubblico potenziale. Sottolineo: che parli. Sto semplificando, perché si tratta ovviamente di un lavoro tecnico di precisione (sondaggi, interpretazione degli stessi, concezione della campagna…). Ma non commettere l’errore di credere che gli italiani siano 60 milioni di buoi solo perché qualche allegro giornalista va dicendo che siamo un popolo bue. Bue sarà l’allegro giornalista. Non ascoltarlo. Fino a quando non interpelli un campione significativo del tuo pubblico potenziale non saprai mai che cosa pensa.

        • boh 14 Novembre 2013, 07:54

          Si, ma le componenti che dovrebbero agire per creare la domanda (FIR, club, mezzi di comunicazione, politica ecc…)sono d’accordo?. A me fa incazzare, quando la Rai non acquisisce i diritti per trasmettere la nazionale accampando non sò quali problemi di audience o raccolta pubblicitaria. E poi ti manda in diretta quello schifo che è stata la vicenda Salernitana – Nocerina dove naturalmente mi vorranno far credere che ci sono stati milioni di ascolti e frotte di inserzionisti alla porta della RAI ansiosi di sponsorizzare la partita. E quella levata di scudi di politici inneggianti alla tolleranza zero……mi ha fatto capire quanto sia distante l’enunciazione verbale fine a se stessa dall’agire pratico.
          Per quanto riguarda lo sperduto giornalista che ci considera una nazione di buoi, non mi trovi d’accordo. E’ tutto un sistema che ci considera una nazione di buoi. E il fatto che si trasmetta in diretta una partita di calcio di una infima categoria con gli episodi che son successi, rafforza la mia convinzione che non ci siano solitari giornalisti mandriani. Ma che i mandriani siano addirittura molti di più dei buoi.

  17. genvita 13 Novembre 2013, 20:02

    Rovigo ha il Tempio del Battaglini.
    Rovigo ha il pubblico più bello e colorato d’Italia.
    Rovigo ha il pubblico più competente e numeroso d’Italia.
    Rovigo ha le tribune colorate.
    Rovigo ha il Bersagliotto e le cheerleaders.
    Rovigo è una città in mischia.
    Rovigo è rugby da quando nasci e non lo capisci se non nasci qui.
    Rovigo quest’anno fa divertire i suoi tifosi così
    http://youtu.be/7YvYwhPiZwQ

    • Rich 13 Novembre 2013, 21:09

      Difesona della lazio…una muraglia proprio.

    • gigi 13 Novembre 2013, 23:43

      ea fasevo anca mi sta meta contro sta squadra de manichini!!!!
      ps: ti sei dimenticato di scrivere : Rovigo: l’unico tifo che fischia (e offende)gli avversari

    • San Isidro 14 Novembre 2013, 01:03

      Roma ha il Colosseo
      Roma ha i Fori Imperiali
      Roma ha il biondo Tevere
      Roma ha il 6 Nazioni
      Roma ha la FIR
      Roma ha TRE squadre in massima serie
      Roma ha (veva) la Rugby Roma, sennò eravamo QUATTRO
      Roma ha il pubblico più numeroso d’Italia (quando c’è il 6 Nazioni)

      • boh 14 Novembre 2013, 11:08

        Si, ma se non ci veniamo noi da fuori, il povero Francesco deve fare la benedizione urbi et orbi all’olimpico e non in piazza S Pietro, per riempirlo

  18. luca g 13 Novembre 2013, 22:07

    Ti gà rason Genvita. Quanto ci divertiamo, non solo per le mete dei nostri campioni, ma anche per tutto il resto. Fila per entrare al Battaglini, do ciacoe e subito si parla di rugby Rovigo, minuti di attesa in tribuna al Tempio, altri commenti e risate, entrano i Bersaglieri….un boato ! Con fumo e coriandoli rossoblu. Intervallo con birretta. Partita con , si spera, un buon risultato e del bel rugby. Terzo tempo coi zogadori strachi e contenti. Birretta, panino, due salti a ritmo di musica in Casetta Rossoblu. Qualche foto coi Bersaglieri. Un saluto a Mirco, Billy, Jeff, Pippo e Andrea, Matteo e i giovani Rodigini, tutti i giocatori parlano e mangiano e bevono con noi. Un pò di domande sulla partita e qualche aneddoto raccontato dai giocatori. Caspita quanto tempo è passato, sono già le 19. I me speta a cà, ciao! Se vedemo domenega. Questa in breve è la nostra festa. Questo in breve è il rito di Rovigo il giorno della partita. Dimenticavo, ogni tanto si pranza alla trattoria Rossi. Perchè? C’è “Pepe” Andrea Scanavacca in sala, altro Bersagliere e indimenticato campione del Rovigo. Di Rovigo città in mischia.

  19. gigi 13 Novembre 2013, 23:38

    avrei qualcosa da ridire sull’ effetto rovigo che ha contribuito ad aumentare il numero di spettatori. se i dati sono quelli pubblicati sui giornali dai giornalisti rovigotti.rovigo quest’anno 2000 spettatori a partita se li è solo sognati

    • GiorgioXT 14 Novembre 2013, 00:03

      Su questo posso solo riportare cosa scrivono sul “ghestbuc inniorante”

      “22728. x bene – 2013-09-28 11:31:54 E’ giusto gioire dopo tanta sofferenza. Ma sappiate tutti che i numeri sono taroccati, come è abitudine di questo gruppo. Già lo scorso anno era così ad ogni partita. Con le Fiamme Oro, e sono dati certi, i paganti sono stati 1200. Gli abbonamenti venduti, e non regalati, sono stati poco più di 300, 100 dei quali acquistati dalla Femi Cz Azienda.
      Franco – See more at: http://www.a-free-guestbook.com/gb/guestbookignorante/2273#sthash.fwm3beTn.dpuf

    • Ricc RO 14 Novembre 2013, 16:34

      Quest’anno si rosica!!! 🙂

  20. malpensante 14 Novembre 2013, 02:06

    I numeri, ho già scritto e non è una novità. Per il resto, secondo me la soluzione non è ridurre il numero delle eccellenti, ma il tasso di professionismo. Regole ferree su bilanci, quote di età e stranieri non eligibili, salary cap. Per la A ecc., invece, ridurre il numero è fondamentale: costano troppo e non ha senso compiuto. Una decrescita, spero felice, e tanti ma tanti soldi ed energie su campionati giovanili (fino ad U18, poi ci sono i club) con una base il più larga possibile ma estremamente selettivi. 2 Accademie U20 U18 U16 presso le Celtiche e U16 U18 presso i club con assegnazione su progetto (logistica, sponsor, contributi EELL), come contributo FIR tecnici federali e soldi base, premi consistenti e in proporzione ai risultati. Valutazione ed eventuali nuovi bandi, quadriennali. Tecnici a contratto, assunti su concorso internazionale per titoli, e anche loro premiati a risultato.
    Il pubblico e l’interesse crescono solo se si allarga il numero dei praticanti e la copertura territoriale. Il rugby diventa commestibile solo se lo praticano in tanti in proporzione agli abitanti. Il marketing senza queste basi è come tirare delle cicche in acqua: le trote salgono a vedere due, tre, quattro volte poi si stufano. Buttagli una mollica e la ingoiano al volo.

    • Rabbidaniel 14 Novembre 2013, 12:56

      Dici cose di buon senso, e potrei anche essere d’accordo con te. Ridurre il tasso di professionismo sarebbe saggio, visto che le altre “celtiche” non hanno un domesti semi-pro. Però.. Però siamo in Italia e dubito su chi controlla i controllati, e ti troveresti le FFOO unica squadra realmente professionistica, la squadra X che in realtà ha un regime professionistico falsato ecc.ecc.
      Sulla Serie A, solo un deviato paranoide può pensare che sia sostenibile una struttura a 24 squadre.

      • malpensante 14 Novembre 2013, 15:25

        Rabbi, l’alternativa sarebbe uscire dalla Celtic e alzare il livello di professionismo dell’Eccellenza. Le due cose insieme è impensabile che stiano su. Ovviamente non è una prospettiva, ma un paradosso. Semmai, ma dovremmo cambiare le nostre teste, ci sarebbe da pensare di mollare contemporaneamente la Celtic e il semipro attuale in eccellenza, buttarsi sulle giovanili e sulle scuole per costruire la piramide dalla base, e fare gli argentini vecchio stile per la nazionale finché non maturano le nespole.

  21. eclipse 14 Novembre 2013, 10:45

    Gigi pensa al tuo Petrarca valà,senza fare il classico provocatore da forum.

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