L’Italia parte bene poi si scioglie, ed è marea Australia (20-50)

Mah…fin dal preludio ho detto che quella di Torino sarebbe stata una partita difficilissima per tanti aspetti: l’Australia comunque è forte (e infatti), i Wallabies hanno delle grandissimi individualità, soprattutto a trequarti dove hanno gente con gambe (e infatti), gli aussies comunque sanno sfruttare bene la superiorità psicologica quando l’avversario va in bambola, proprio come hanno fatto a Rosario con i Pumas (e infatti)…è andato tutto secondo i piani.
Onestamente un risultato così pesante non me lo aspettavo, l’atmosfera dell’Olimpico di Torino, quei primi 10 minuti con cui sono partiti gli azzurri, quella meta bellissima di McLean comunque mi facevano ben sperare, e poi…il buio. Australia che schierava una signora formazione, ci temevano e volevano fare risultato. Italia che dopo quei dieci minuti di splendore, si salva ancora per altri dieci poi cala vertiginosamente. All’inizio ci mettiamo intensità sui punti d’incontro, nei placcaggi, abbiamo voglia, sembra che quell’Italia di Brunel di qualche tempo fa sia tornata, e invece…l’Australia comincia a prendere corpo, non ci stanno a farsi mettere sotto da una squadra che sta peggio di lei, e allora emergono quelle qualità eccezionali che hanno dietro: Folau che va via come una “folauta” di vento, Ashley-Cooper, quella bestia di Kuridrani, Cummins (che giocatore! che talento! che voglia!), Toomua, Cooper che anche oggi ci mette il suo, poi possono permetersi in panchina uno come Lealiifano (o come cavolo si scrive) che la mette dentro pure piazzando dalla cucina di casa mia, e pensare che non c’erano atleti fortissimi come O’Connor (che ci purgò ai mondiali), Barnes (che ci purgò a Firenze) e Beale (che ci purgherà…tanto visto l’andazzo). Wallabies che ci credono sempre di più, sembrano essere un collettivo (cosa che mancava nell’ultima parte dell’era-Deans), pacchetto potente, il solito Hooper sgattaiola per quanto può in mezzo alle maglie azzurre…muscoli, massa, tecnica e abilità di Horwill e Timani, quest’ultimo devastante nei placcaggi…e gli azzurri che facevano nel frattempo? Calavano sempre più, non ci credevano più nei placcaggi (è tanto bello correre dietro l’avversario quando sta andando in meta, ma guai dico guai ci buttassimo per fermarlo, anche solo per far vedere che ci si prova e invece no, Gori, Benvenuti e altri a correre e correre seguendo l’avversario, ma non si buttano), dominati nei punti d’incontro, nella mente della squadra sembra insinuarsi il pensiero “vabbè tanto è persa, vincono loro, sono più forti, ormai pure se ci fanno altre due mete non cambia”, invece del “salviamo il salvabile, placchiamoli alla morte comunque vada, difendiamo l’onore, giochiamocela fino all’ultimo quale che sia il risultato”…negli ultimi dieci minuti però quel secondo pensiero sembra che riaccenda il gruppo azzurro, si lotta, si cerca di scardinare la difesa australiana, ma anche se arriva una meta, ci siamo svegliati troppo tardi. I nostri? McLean onora al meglio il suo 50° cap proprio contro i sui lontani parenti aussies…Sarto? mai visto…non sarei troppo duro su Benvenuti, ha iniziato molto bene, nella prima parte di gara l’ho visto di nuovo in forma, poi è andato calando…Morisi per quel che ha potuto ha dato, all’inizio ha placcato e si è speso…Di Bernardo: negativo in tutti i sensi, ma era prevedibile visto che non giocava da tre partite a Treviso e visto che non è al massimo sui calci in questo periodo. Gori: nì. Per quanto riguarda il pacchetto, la mischia sembra avere più spessore quando entrano Ghiraldini, Aguero e Gedenhuys. Parisse dà sempre il suo enorme contributo, ma cavolo, la deve piantare con le sue uscite no-sense (ha classe ok, ma non si può permettere certe cose quando si perde così), che senso ha avuto il suo presunto up & under che ha regalato palla all’avversaro, sei no.8 e sfonda, i calcetti lasciali a quelli dietro. Zanni e Barbieri hanno lavorato come al solito, soprattutto il friulano. Cuore e voglia di Bortolami, Pavanello visto pochissimo. Giazzon oggi aggressivo e a mille, ma a poco è servito, buono Castro, ma anche Rizzo non mi è dispiaciuto nel complesso. Degli entrati sottolineo Cittadini che ha giocato nonostante il grave lutto, la sua meta vuol dire molto (probabilmente dedicata al suo caro, anche l’anno scorso segnò nel primo TM contro Tonga, un’altra marcatura simbolica di fronte la sua Brescia). Furno visto poco, Botes non smuove più di tanto le cose al di là della sua furia…Allan: beh, positiva la sua prova, ma non corriamo, era normale che comunque si sarebbe messo bene in luce, però dobbiamo vederne la continuità. Bella la sua meta, i calci sbagliati penso siano frutto dell’emozione. Ma Iannone è entrato? Perchè io non l’ho visto…
E vabbè, abbiamo grandi problemi: infortunati importanti, una coperta corta in tutti i ruoli, giocatori troppo logorati e un movimento che ci dà poche alternative al momento. Al di là di questo, mi piacerebbe che l’Italia approcciasse le gare anche con un altro spirito mentale, anche se non abbiamo in pugno la partita non dobbiamo lasciarci andare, oggi 2-3 mete erano evitabilissime.
La vedo dura, credo che stiamo per fare un passo indietro, ma come si dice “una volta toccato il fondo si può solo cominciare a risalire” (l’importante è che non ci ostiniamo a voler trovare il petrolio)…