L’IRB dice no alla nuova coppa, ma sui soldi vincono i franco-inglesi

Indiscrezione di Le Monde: il board non riconoscerà la Rugby Champions Cup ma riforma ERC e distribuzione dei fondi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 2 Ottobre 2013, 08:36

    La bataglia sulla redistribuzione ma anche quella sul format l’avrebbero gia’ vinta da un po’…

  2. Hullalla 2 Ottobre 2013, 09:05

    Non avevo dubbi che i politici avrebbero detto che devono sempre e comunque comandare i politici… vedremo come andra’ a finire, ma la vedo dura…

    • ugotruffelli 2 Ottobre 2013, 09:25

      Nello sport è sempre meglio che a tirare le fila siano le federazioni (con tutti i loro difetti, che possono essere curati) rispetto ai businessmen il cui solo interesse è la remunerazione del loro investimento attraverso lo sport, non lo sviluppo dello sport in sè. Parlare di politici che vogliono comandare è fuori luogo…

      Comunque, non condivido questo atteggiamento fatalista in Italia nei confronti dei francesi… Non so quanto il movimento possa sperare di alzare la testa se ha sempre questo atteggiamento…

  3. Katmandu 2 Ottobre 2013, 09:25

    Più che un spifferi mi pare un epitaffio bello e buono, comunque quoto stefo la battaglia per le ridistribuzioni (quella sportiva ed economica) l’avevano giá vinta da mo!
    Ora dopo che l’IRB ha sentenziato mi viene da chiedere, i francesi che faranno? Secondo me son soddisfatti così e visto che non gli fanno fare la coppa si “allineano” con i celti, hanno ottenuto quello che volevano e cioè una ridistribuzione dei profitti. Ma le vere domande sono: e gli inglesi che se ne fanno di una coppa in cui parteciperanno da soli? Il contratto BT ha qualche bella penale? (spero proprio di si) e nel caso che faranno apparte prenderlo nel di dietro senza vasellina?
    Siediti sulla riva del fiume e vedrai il cadavere del tuo nemico portato dalla corrente

  4. mistral 2 Ottobre 2013, 09:59

    Le monde è sicuramente uno dei più autorevoli quotidiani europei, e telo un fine conoscitore del settore, la sua fonte (se non è lapasset) è sicuramente vicina al presidente del board ed autorevole… è interessante però la chiusura dell’articolo, rispetto al titolo quasi urlato, e mi spiego: il titolo è “Rugby: la coppe europea-bis non anscerà mai” e fin qui i tradizionalisti esultano… poi continua sottolineando che l’IRB è pronta a fare concessioni “sur une refonte en profondeur de l’ERC”, e chiude con un rimando ad una partita di poker bugiardo che è tutt’altro che chiusa.
    Rimane aperto il fattore contratti televisivi, ma esiste la prova provata che quello ERC/Sky sia così perfetto? mi fa strano che la lega inglese sottoscriva un contratto sapendo fin dall’inizio che un’impugnativa della ERC lo annullerebbe senza prima informarsi adeguatamente… tutto è possibile, alla stupidaggine non c’è limite… personalmente sono scettico

    • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:06

      La questione contratti TV e’quella piu’ spinosa, di fatto sia ERC che PRL hanno firmato contratti con poco senso. A quanto pare la RFU e’ attualmente fortemente impegnata a trovare una soluzione, starebbe cercando (sempre a quanto pare) di trovare una maniera in cui i due contratti possano coesistere ma perche’ questo avvenga serve un accordo tra le due TV.
      Il contratto BT e’ molto “misterioso” cosa contenga nessuno lo sa a parte la PRL, si dice che gli inglesi abbaino anche venduto i diritti della partite in Scozia, Galles ed Irlanda cosa che non sarebbe comunque spettata a loro e che danneggia direttamente le 3 federazioni le quali in ogni caso sarebbero le sole a poter vendere tali diritti o diano mandato per venderli agli inglesi.
      Il contratto ERC e’ stato altrettanto stupido, in mancanza di una competizione accordata hanno venduto dei diritti (o Sky ha fatto valere una clausola di estensione dell’accordo anche questo e’ da capire).

    • Katmandu 2 Ottobre 2013, 10:06

      @mistral non é tanto se il contratto sky erc é perfetto, il fatto é che i club non possono negozziare una cosa che non li appartiene come i diritti TV di una conpetizione gestita da terzi

      • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:12

        kat non si capisce bene cosa abbiano venduto, si parla sempre di competizioni europee…alla stessa maniera comunque ERC ha venduto i diritti di un qualcosa su cui non c’era un accordo e da cui inglesi e francesi avevano dato il notice a giugno 2012…nessuno e’ vittima in questo caso, mi pare entrambe le parti si siano comportate in maniera scorretta.

        • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:18

          Comunque il vero problema del contratto BT comunque e’ che tutti ma proprio tutti al di fuori della PRL dicono di non aver mai visto il contratto e di non sapere cosa contenga esattamente.

          • mistral 2 Ottobre 2013, 10:21

            meno male che nella city di avvocati esperti in diritto commerciale internazionale se ne possono trovare non pochi… 🙂

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:24

            Mi sa che diversi studi legali si stiano gia’ sfregando le mani mistral 😉

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:26

            O come la mette il Guardian: “If the rival broadcasters cannot reach some kind of arrangement, the lawyers will have a major field day.”

          • fracassosandona 2 Ottobre 2013, 10:56

            e io che sono qui a fare decreti ingiuntivi da pochi schei… che spreco di talenti…

      • mistral 2 Ottobre 2013, 10:32

        l’accordo sky/ERC è “sicuramente” afflitto da imperfezione alla base (mancato accordo preliminare dei partners, nel caso LNR e PRL), quello PRL/BT “può” esserlo altrettanto (ed uso il condizionale perchè, come giustamente dice stefo, nessuno ha avuto modo di vederlo al di la dei diretti interessati)… i diritti di ripresa delle partite (casalinghe e non) che vedono coinvolte squadre di club privati appartengono alla società o alla federazione?

        • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:41

          mistral per le aprtite in trasferta i diritti spettano alla Union che ospita la partita, c’e’ un limite territoriale che la PRL non poteva superare, al limite poteva rivendere i diritti di trasmissione ma solo previa autorizzazione della Union e di chi ha comprato i diritti TV nell’altro stato.
          Uno dei motivi della vendita collettiva e’ proprio il facilitare i diritti di trasmissione tra i vari stati.

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:42

            Ripreciso che questa e’ una voce ma dato che nessuno in PRL si degna a mostrare il contratto le illazioni ci stanno.

          • ugotruffelli 2 Ottobre 2013, 10:50

            Credo che se mostrassero il contratto, la posizione di PRL si indebolirebbe parecchio…

  5. Hrothepert 2 Ottobre 2013, 10:17

    Anche secondo me è meglio che il potere rimanga in mano alle federazioni, a quei molti che lo vorrebbero in mano a quegli “squali” dei clubs con le loro leghe (parlo di clubs professionistici non di quelli che si fanno un “mazzo” così nelle categorie dilettantistiche, ovviamente!!) siete convinti che farebbero il bene di tutto il movimento o farebbero solo il loro?

    • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:23

      hro pienamente d’accordo ma al riguardo credo molti facciano una guerra di religione sulla base della convinzione che privato e’ per forza meglio punto e basta…il fatto che le federazioni coi loro difetti esistano e siano irrinunciabili perche’ sono l’unica forma di gestione di uno sport che puo’ investire nella base dove non ci sono profitti da fare non e’ pres ain considerazione.

      • mistral 2 Ottobre 2013, 10:34

        forse perchè alcune federazioni questa mission l’hanno scordata o mai esercitata?

        • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:39

          mistral verissimo e l’esempio Fir e’ sotto gli occhi di tutti ma la Fir non credo lo si possa definire il centro dell’universo rugbystico…altre federazioni nel rugby (la maggior parte) tale mission l’hanno portata avanti e continuano a portarla avanti.

          Un privato certe cose non le fara’ mai, ed anche giustamente, investe per il profitto e se non c’e’ profitto ed investe si chiama beneficenza e la fa se ha voglia di farla.

          • mistral 2 Ottobre 2013, 10:45

            non mi riferivo alla fir in particolare, mi chiedevo solo dietro le federazioni di isole kaiman, granadine, mauritius etc etc cosa in realtà ci sia… bel mamre e paradisi fiscali, siamo tutti d’accordo… sviluppo del rugby?… mah!

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 10:52

            Mistral scusa ma il fatto che si debba ricorrere a situazioni poco chiare (e di cui si sa poco) secondo me non ha molto senso…non mi pare una grande argomentazione perche’ potrei rispondere cosa facciamo ci fidiamo dei privati nei paesi-paradisi fiscali?

          • ugotruffelli 2 Ottobre 2013, 10:52

            Per foruna allora che alla Cayman, alle Grendaine e alla Mauritius ci sono club di rugby potentissimi e ricchissimi…. -.-

          • mistral 2 Ottobre 2013, 10:58

            non voglio banalizzare, lo scontro tra tutto privato e tutto pubblico è vecchio come il mondo, l’equilibrio tra le due esigenze è da ricercarsi, sicuramente, ma così scome viene detto “il privato-investitore capitalista è per sua natura avido e poco attento allo sviluppo del rugby” (pierre fabre si sta rigirando nella tomba!), a me viene da dire: ste microfederazioni (ci metto anche la principautè, via, per non far torti a nessuno, e lussemburgo andora ed il liecthenstein) che c’azzeccano con il rugby?

          • mistral 2 Ottobre 2013, 11:09

            il liecthenstein non c’entra niente, mettiamoci san marino al posto…

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 11:10

            mistral continui a tirar fuori esempi estremi alla fin fine, che per me e’ una mancanza di argomentazione.
            sucsa ma sarebbe come se io basassi l’analisi sulla NBA o la NFL che nella base non ci mette uno spicciolo ma che e’ altrettanto estremo come esempio e relativo ad un modello dello sport diverso e non esportabile.

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 11:15

            E Pierre Fabre scusa mistral ma e’ di nuovo un esempio poco calzante, quando Monsier Fabre e’ entrato nel rugby eravamo ancora nel mondo amatoriale e lo si e’ rimasti per parecchi anni, era un uomo del vecchio mondo rugbystico con determinate idee e valori diversi da quelli di chi entra nel rugby oggi.
            Certo non voglio generallizzare ma i Mecenate che investono nello sport per passione e basta senza interessi nel profitto (non solo nel rugby) ormai se ne vedono pochissimi se non nessuno.

          • mistral 2 Ottobre 2013, 11:25

            non solo fabre, ma la famiglia michelin, il club dei 100 di tolosa, l’associazione di promotori che ha fatto rinascere il BB, l’imprenditoria-sociale in francia ha una tradizione vecchia come il cucco, ed esiste tutt’ora… non mecenati a fondo perso, ma imprenditori che credono in mission sociali… nelle federazioni di oltre mezzo mondo chi siede?… chi gestisce i bilanci?… a ci ne rende conto?… puoi vederla da un lato o dall’altro dello specchio, ma o sei liberista o non lo sei… chi sostiene il ruolo rpimario e privilegiato delle federazioni, a prescindere dal loro operato, non rientra nella seconda categoria (a parer mio, naturalmente) e poi possiamo discuterne fino alla nausea, naturalmente…

          • gsp 2 Ottobre 2013, 11:29

            Mistral, io lascerei da parte la teoria e mi affiderei ad un approccio totalmente pragmatico. in Italia hai avuto 15 anni di rugby club e 6 anni in cui la federazione ha deciso di virare verso il modello piu’ basato sulla federazione. fai il paragone, pro e contro, cosi’ capiamo di che si parla.

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 11:51

            mistral in molti casi continui a prendere esempi relativi al periodo dilettantistico che poco ci quagliano, trovami OGGI (e ripeto OGGI) privati che investano introno al 20-25% di budget in attivta’ di base pura come le maggiori federazioni fanno! E guarda che non e’ una critica la mia ai rpivati e’ solo che ovviamente hanno obiettivi ed interessi diversi che per me sono legittimi, non penso debbano essere obblicati a farlo.

            Vedi mistral io non sono categorico come tu pensi, il mio ragionamento e’ che nello sport sono necessarie entrambe le parti perche’ entrambe le parti perseguendo i loro obiettivi possono massimizzare lo sport.
            Le federaizoni per quello che sono hanno una visione a tutto tondo, non essendo organizzazioni con fine di profitto possono fare OGGI (che siamo nel professionismo non quindi esempi di 40 anni fa per piacere) un lavoro di investimento che i privati giustamente non possono/vogliono fare o possono/vogliono fare in maniera molto limitata.
            Dall’altro i privati investono nell’elite, laddove si puo’ “sfruttare” (lo metto tra virgolette per far capire che non lo intendo in maniera negativa ma e’ un utilizzo economico del termine) l’aspetto commerciale dello sport e giustamente il loro interesse primario e’ questo, sono i loro soldi ed e’ loro diritto investirli laddove pensano possano averne un ritorno non solo sportivo ed i loro investimenti servono a far crescere il professionismo ed il livello elite.

          • mistral 2 Ottobre 2013, 12:08

            non ho ben capito quali siano gli esempi da me fatti di 40 anni fa, ma a parte questo, ed a parte il termine “sfruttare” che giustamente virgoletti, quando esiste un “valorizzare” neutro ed economicamente altrettanto efficace, l’ho detto sopra e lo ripeto, il mix deve essere trovato tra chi traina e chi viene trainato, qualcuno dovrà accontentarsi di minori profitti, altri dovranno accettare di far scendere dal vagone un po’ di zavorra inutile, altrimenti il giocattolo rischia (in europa) di rompersi, e rompersi malamente… in questo momento vedo un arroccarsi su rendite di posizione del sistema para-pubblico federativo europeo, e un tentativo da parte di ci mette i soldi (quelli veri) di smuovere la palude: a chi va la mia istintiva simpatia di piccolo imprenditore che tutti i giorni sacramenta con i costi folli della burocrazia non credo sia un mistero, questo spazio è un picclo momento di libertà assoluta che mi prendo, essendo consapevole (l’ho già scritto e lo ripeto) che dovendo vivere di rugby quand’anche tutto sparisse non ne farei una tragedia, le cose serie nella vita sono ben altre, il rugby rimane un (bel) gioco…

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 12:12

            Il punto e’ che io la battaglia di religione che tu fai mistral non la sto facendo, tu hai la visione che privato sara’ per forza meglio, io reputo che le due aree possano anzi debbano coesistere.
            Chi siede chi contrlla i bilanci delle federazioni?I controlli nei paesi civilizzati sono fatti da societa’ esterne, si chiama independent auditing!Chi siede, dipende da paese a paese ma ci si siedono tante brave persone che sanno bene quello che fanno e lo fanno bene al contrario di quello che per convinzione filosofica pensi tu.

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 12:19

            mistral ma il punto e’ che non per forza uno debba vincere e l’altrpo perdere…una mediazione che rispetti i ruoli delle due parti e accontenti tutti si deve trovare e a mio avviso si trovera’.
            Le Unions a partire dalle celtiche sanno di aver vissuto di rendita per anni e sia CEO di IRFU che WRU hanno apertamente detto nelle ultime settimane che il criterio meritocratico e’ accettabile cosi’ come hanno apertamente detto che la revisione della redistribuzione dei proventi in maniera piu’ aderente alla realta’ si puo’ fare…hanno tenuto duro inziialmente?Si ma ci stava nella legica di una trattativa.Hanno fatto muro troppo a lungo?Si certamente.
            Ora sta all’altra parte cedere qualcosa, pensare di farsi la lega dei club gestita solo dai club e’ utopistico e non succedera’ mai per fortuna perche’ vorrebbe dire perdere il controllo del gioco da parte delle Unions che piaccia o non piaccia hanno avuto ed hanno tuttora un ruolo fondamentale nellos viluppo del gioco.

          • Stefo 2 Ottobre 2013, 12:47

            mistral posso domandarti quando parliamo di base, grassroot cosa tu intendi perche’ mi sa che e’ su questo e che tipo di lavoro ed investimento e’ la base che proprio non ci capiamo…

        • gsp 2 Ottobre 2013, 13:18

          Mistral, ripeto la domanda. il professionismo c’e’ dal 1995. In italia, valuta come ha funzionato quando era un movimento a guida club, e come e’ stato negli ultimi 6 anni da quando e’ diventato un po’ piu’ a guida federale. Cosi’ discutiamo sui fatti.

          • GiorgioXT 2 Ottobre 2013, 18:15

            Appunto, i fatti dicono che il 2007 è stato il picco sia del ranking che delle prestazioni del rugby italiano.
            I fatti dicono che il campionato italiano Super 10 gestito dalla LIRE aveva un pubblico per le finali che nessuna squadra italiana di pro12 può nemmeno sognare-: >9000 spettatori, un contratto di sponsorizzazione con una azienda di livello (Skoda)

            Se vogliamo credere alle balle federali , possiamo tirare fuori il numero di tesserati, se invece vogliamo vedere la realtà c’è un arretramento , grazie proprio alla gestione Federale.

      • Hrothepert 2 Ottobre 2013, 10:48

        Stefo, a proposito faccio un esempio proprio attuale, io ho degli amici che hanno una squadra amatoriale di calcio ed hanno in gestione un impianto di proprietà comunale dove giocano e si allenano, nei giorni scorsi mi raccontavano che sono stati contattati dal Garfagnana Rugby, che milita in Serie C (qui confiniamo con la Garfagnana e Castelnuovo di Garfagnana, dove loro attualmente giocano, è ad appena 15 km) che sarebbe interessata a scendere giù in Mediavalle e a cogestire il su citato impianto portando in dote 80.000 €, finanziati dalla F.I.R., da investire nel restauro del terreno di gioco e degli spogliato e tribunetta esistenti e nella realizzazione di un campo di allenamento adiacente a quello principale, quelli che vorrebbero la “torta” completamente in mano alle leghe sono convinti che i clubs, qui in Italia, sarebbero tanto generosi e attenti anche nei confronti della base o che invece quegli 80.000 € non li avrebbero spesi per ingaggiare un mediocre giocatore semi(molto..semi, almeno di livello!!) professionista?

        • ugotruffelli 2 Ottobre 2013, 10:53

          Che ce frega del campetto noi c’avemo il metaman

          • Hrothepert 2 Ottobre 2013, 11:10

            @Mistral, quando ero giovane ed abitavo in Scozia il 90% delle persone pensava la stessa cosa dell’ Italia: “Che c’ azzeccano con il Rugby?”!!

          • mezeena10 2 Ottobre 2013, 16:48

            “italiani no buoni pè rugby”..mi ricorda qualcuno.. 😀

        • GiorgioXT 2 Ottobre 2013, 18:19

          Vatti a vedere quanti campi sono stati finanziati dalla FIR e quanti invece sono stati realizzati dai club.

          Anzi, chiedilo a quelli di Parma …

  6. malpensante 2 Ottobre 2013, 10:43
  7. maz74 2 Ottobre 2013, 11:47

    Mi sembra che si stia delineando il tutto:
    – ERC rinnovata con suddivisione diversa dei soldi
    – LNR e PRL avranno di una formazione in più a testa a discapito di Zebre e probabilmente Edimburgo o una gallese
    – alla fine accordo SKY e BT, come fanno abitualmente SKY e Mediaset per il calcio e suddivisione così anche dei costi.
    Veri vincitori?
    Secondo me saranno a sorpresa le televisioni, visto che a parità di pagamento dei diritti(vedi contratto BT) si suddivideranno i costi di produzione ed il palinsesto, per noi spettatori forse potrebbe esserci il vantaggio di vedere più partite.

    • Hrothepert 2 Ottobre 2013, 12:00

      @max74, se le scozzesi e le italiane si giocano il posto in HC con il pazzamento in Pro12, così come stanno le cose attualmente, sei veramente sicuro al 100% che l’ italiana che resterà fuori sarà le Zebre?

      • gsp 2 Ottobre 2013, 13:06

        Cattivo, questo hroth, cattivissimo.

      • mezeena10 2 Ottobre 2013, 13:40

        infatti..mai fare i conti senza l’ oste! 😉

      • maz74 2 Ottobre 2013, 17:22

        Per rigor di logica, per i risultati dell’anno scorso e per il parco giocatori, oggi è senza dubbio la Benetton.
        Giusto però che ci sia una competizione interna in base al merito, quindi la classifica PRO12.

  8. GiorgioXT 2 Ottobre 2013, 18:17

    Il primo che dice che la federazione “si preoccupa delle piccole squadre e della diffusione dello sport” , deve anche aggiungere il resto della frase : “sempre che si tratti di società “amiche” o “vicine” politicamente e non oppositrici, altrimenti racconta solo balle.

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