Il presidente dei Saracens in una intervista usa parole davvero poco diplomatiche nei riguardi del boss dell’International Board
Coppe europee, attacco “saraceno” a Brett Gosper e IRB
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“Il fine settimana più importante nella storia degli Harlequins”
Lo dice Alex Dombrandt, il numero 8 del club londinese che per la prima volta si gioca una semifinale di Champions Cup
Il derby personale di Stephen Varney: “Questa settimana non ho amici al Benetton”
Il mediano di mischia protagonista della sfida tra i biancoverdi e il Gloucester, dove milita
Champions Cup: l’analisi di Leinster-Northampton e Tolosa-Harlequins
Due semifinali con oltre 100000 spettatori fra Dublino e Tolosa
Questi “folli” non otterranno altro che far scendere l’IRB ancora più prepotentemente in campo (anche perché il SANZAR è sul piede di guerra). Non solo “minacciano” il ruolo delle federazioni, ma pure quello dell’organismo mondiale…
Comunque Wray non dice “è illegale” ma ” The IRB’s stance HAS TO BE illegal.” la sfumatura è diversa. Prosegue “It doesn’t take a genius to work out it’s anti-competitive under European Law. We could be in engineering or pharmaceuticals, all we want to do is run a business. You can’t have somebody called the IRB saying you can’t take an order from Toulouse, but you can take one from Dublin. Sorry Mr Gosper, but it’s none of your business.”
È abbastanza speculativa come posizione, piaccia o non piaccia a Wray lo sport non è “semplicemente un altro business” ma ha regole diverse da quelle che regolano aziende ingegnieristiche o farmaceutiche.
In ogni caso, più tempo questo teatrino va avanti e maggiore sarà l’incertezza sul futuro, indipendentemente da quello che sarà l’esito finale, più grande darà il danno fatto al rugby.
BTW:
leggete questo articolo http://www.therugbypaper.co.uk/features/columnists/jeff-probyn/11120/jeff-probyn-money-is-not-the-root-of-all-success-in-europe/
e questo: http://www.espnscrum.com/heineken-cup-2013-14/rugby/story/200391.html
per l’intanto (fonte rugbyrama) la federazione neozelandese ha dato l’autorizzazione ai chiefs per l’incontro con rct (a tolone e non a nizza come preventivato)… è un segnale di apertura per incontri “non istituzionali” che modifica ancor più gli esili equilibri in campo… il rischio di danno all’immagine del movimento è reale, concordo, ma la rigidità delle federazioni celtiche ricorda i momenti più bui dello snobismo “dilettantisco” di trascorsi decenni, e non aiuta di certo…
Un incontro col via libera delle due federazioni come fa a essere “non istituzionale”?
non si chiama “super-coppa” o qualcosa di simile, denominazione che richiederebbe l’autorizzazione sanzar…
Bé, di fatto è un amichevole tra due squadre in quanto vincitrici delle Coppe, non è un match tra le squadre vincitrici delle Coppe.
amichevole di lusso, ma con copertura mediatica (immagino) planetaria…
La ia idea su quello che dice Wray penso sia chiara, gli do atto pero’ di una cosa, almeno non si nasconde come altri presidenti inglesi e francesi dietro falsita’ ma dice chiaro e tondo quello a cui puntano in realta’.
Ovviamente ci sara’ chi pensa che privato e’ per forza meglio di pubblico, io non sono cosi’ penso che certe cose debbano venir fatte in ambito ubblico perche’ solo il pubblico puo’ farlo senza pensare al proitto e nello sport tutto cio’ che riguarda la base e lo sviluppo non porta al profitto…se non si riconosce questo non si ha minimamente indea di cosa vuol dire gestire, promuovere, far crescere uno sport nella sua intierezza non solo a livello elite.
concordo in toto….
Vedo materializzarsi il rischio concreto che le leghe creino il loro circuito indipendente dall’IRB e ERC… di fatto la nascita di un nuovo codice, come gia’ successo in passato…
Nel 1895…
per capire con chi si ha a che fare basta leggere le parole di Wray. Ed e’ la normalita’ economica, sociale e politica dell’Inghilterra di oggi. ed anche la posizione RFU e’ tipica di un modo di vedere la societa’ di oggi, del pubblico di scostarsi ed abdicare al ruolo.
ma il clima d’opinione in generale, sulla stampa e non solo, sembra un po’ cabiato. posto che tutti ormai accettano il criterio meritocratico e meno posti per tutti, sono davvero pochi quelli che sembrano seguire LNR e PRL in questa crociata tutto business e poco sport e rugby di club per club. ed anche in Ing dove il rugby e’ parte della comunita’, sono pochi disponibili a seguire questo modello di business, ma soprattutto questa idea assurda di rugby. avra’ effetto sulla trattativa? non necessariamente. soprattutto perche’ al momento non c’e’ trattativa.
mi fa un po’ sorridere molti commenti in cui si chiude ‘questo non e’ calcio’. certi toni di wray e mcafferty, e certe motivazioni assurde, non si sentono nemmeno nel calcio, dove i soldi che gitrano nei club davvero ridicolizzano la nazionale.
c’e’ anche un altro piano politico. la campagna presidenziale di Lapasset, appoggiata da Dondi (ma e’ ancora nell’executive committee?) si basava anche su una campagna federalista e pro federazioni. per questo le dichiarazioni non sorprendono.
gsp ad onor del vero il grossi club europei di calcio avevano provato in passato qualcosa di simile, avevano anche un’organizzazzione vera e proprio G-“un numero che non ricordo”…andarono a sbattere contro FIFA e UEFA e persero la loro battaglia.
Terra chiama sarries mi sentite?
Questi si stanno scolando dalla realtà! Allora una squadra di rugby è si un impresa ma deve rispondere a dei dettami che vendono imposti dalla federazione i quali si attendono a direttive più alte. Non gli va bene non investano nel rugby! Basta pagliacci! Anzi basta astronauti, chissà se hanno già allunato 😉