La via obbligata dell’Italia: chiudere il capitolo Heineken e ripartire

Il boss della Premiership l’ha ribadito ancora una volta: con l’ERC abbiamo chiuso. E ora bisogna scegliere da che parte stare

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 16 Settembre 2013, 08:31

    Paolo capisco il senso del tuo articolo ma finche’ le altre celtiche tengono il fronte comune l’Italia non puo’ far altro che stare con loro…non dimenticare che si sta anche giocando sul tavolo delle trattative con il Pro12 e non credo che essere i primi a saltare dall’altra parte sarebbe di grande aiuto non solo per chiedere uno sconto sui famosi 3 milioni ma proprio per rimanere dentro a quel punto.
    A meno che non si creda alla possibilita’ abbastanza fantascientifica a mio avviso di due Italiane nel T14 l’Italia oggi come oggi deve rimanere a far fronte comune.
    Gli inglesi stanno cercando il dividi et impera, nel week end Wray ha lanciato il messaggino ai Gallesi “dai unitevi con noi in Premier vi conviene”, e sono state fatte chiamate a destra e manca per far cercare a quelcuno di fa saltare il locco celtico.

    • mezeena10 16 Settembre 2013, 08:50

      concordo con te..mi chiedevo, dopo aver letto l’ articolo, quale union potrebbe fare il salto per prima..sono indeciso proprio tra galles ed italia, per vari motivi..
      fronte comune se vogliono aver chances di riuscita in qualsiasi trattativa..
      spero solo, alla fine, a piangere non siano i soliti “poveretti” (italia e scozia)

      • Stefo 16 Settembre 2013, 08:55

        Ho sentito cge McCafferty ha promesso a Gavazzi che gli toglie l’IMU per sempre e su seconda e terza casa 🙂

      • mezeena10 16 Settembre 2013, 09:04

        scusa ot, nel fantarugby mi ha tolto 9 punti (3 cambi extra) dal risultato di giornata e 9 appena finita la formazione..in tutto 18 anziche 9 appunto..
        come posso fare per far notare o eventualmente correggere l’ errore??? grazie

        • mezeena10 16 Settembre 2013, 09:33

          ho fatto 38 due volte, ma il conteggio da 68 anziche 76..sai com’ è possibile? ci sono altri bonus o malus da conteggiare?

          • Stefo 16 Settembre 2013, 10:30

            mez prova l’email che danno nel sito ma aspetta qualche giorno magari, a me devono ancora calcolare i punti dei giocatori di Leinster Opsreys, Treviso e Scarlets per questa settimana.

          • mezeena10 16 Settembre 2013, 11:01

            ok grazie stefo!
            gsp magari, la prima l’ ho “giocata” in 10 mi pare!

        • gsp 16 Settembre 2013, 10:46

          puoi vedere se ti fanno giocare in 16 o 17. 🙂

          • Stefo 16 Settembre 2013, 12:48

            Sono stati aggiiornati i punteggi sul fantasy, ho dato una controllata e mi pare tutto in regola.

            Top 3 della settimana:
            3face di ungar con 58 punti
            patateecc di gsp e Gelnlive Lions di Geln Livet con 55 punti
            Sinking Tackles di xnebiax con 54 punti

            Top 5 dopo 2 giornate:
            Sbarbarians di Mastersofa 120 punti
            patatecc di gsp 114 punti
            Marmeotti di marmeotti 104 punti
            Maddogs di Stefo aka Naotodate e Sinking Tackles di xnebiax 96 punti

            PS: Paolo hai fatto una squadra?

    • Paolo 16 Settembre 2013, 09:32

      Ciao Stefo. Secondo me il discorso Pro12 e il discorso Coppe sono come un binario: stanno vicino ma non si toccano

      • Giovanni 16 Settembre 2013, 09:54

        Beh Paolo, come scrivevi in altro post, la Benetton sta parlando coi francesi. Se i gallesi dovessero cedere alle “sirene” inglesi, la CL andrebbe nel cassetto dei ricordi. Saranno pure binari che non si toccano, ma si rischia di riscrivere l’intero panorama dell’emisfero nord.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 10:29

        Paolo concordo che sono due binari finche’ pero’ uno non fa uno “sgarbo” come quello di correre dagli inglei e francesi cercando di salvare se stesso e basta.

        • Paolo 16 Settembre 2013, 10:48

          Stefo, news da Dublino: il Leinster starebbe pensando di aggregarsi ai franco-sassoni

          • Stefo 16 Settembre 2013, 11:15

            Come scritto sopra gli inglesi provano il divide et impera…e’ la strategia che probabilmente sara’ vincente…non credo pero’ il Leinster possa decidere da solo senza l’ok della IRFU, il discorso di Dawson e’ se salta tutto prendiamone atto e vediamo come lavorare con francesi ed inglesi.

            Tutti si stanno facendo i loro calcoli, McCafferty promette piu’ soldi per tutti nella nuova competizione, che la ERC ormai sia una barca che affonda penso anche sia assodato, solo un colpo di coda poco auspicabile puo’ salvarla come associazione, bisogna vedere che cosa le federazioni cercheranno di salvare in termini di potere/controllo.

      • tony 16 Settembre 2013, 20:05

        Dissento per un semplice motivo finchè una società di celtic non vive di luce propia , cioe finchè vive con i contributi federali non può prendere decisioni autonome….

    • Andrea da Treviso 16 Settembre 2013, 10:06

      Sono daccordo con te che entrare nel top14 sia impossibile!ci sarebbero diverse problematiche come la retrocessione,credo sarebbe difficile essere competitivi con la possibilità di avere solo 4 stranieri e poi bisognerebbe avere una rosa di 42-45 giocatori!

      • eze 16 Settembre 2013, 10:23

        I francesi hanno una macchina perfetta e non vogliono nessuno. han 30 squadre professionistiche d’alto livello tra top14 e prod2 e la loro strategia è diventare sempre più il primo campionato del mondo.

  2. eze 16 Settembre 2013, 09:05

    La strategia inglese per me è chiara da un bel po e solo gli struzzi non la vedevano. La scozia forse è già in saccoccia ma il precipizio delle gallesi le porterà in bocca agli inglesi.
    Noi siamo irrilevanti e Dondi ha speso molto male le risorse che è riuscito a recuperare ed ora nessuno sa più che fare visto che per parlare serve prima recuperare risorse.
    Comunque alle celtiche non arriveranno risorse anglo-francesi e questo è l’unico dato certo e se vogliono bussare alla porta dei padroni dovranno portare risorse perché le intermediazioni dei politici non serviranno a nulla.

    • Stefo 16 Settembre 2013, 10:27

      eze a dire il vero McCaufferty e’ stato molto chiaro, nella nuova competizione nessuno terra’ per se e basta ma continuera’ ad esserci redistribuzione che pero’ sara’ fatta in proporzioni diverse ma sempre a suo dire tutti prenderanno di piu’ di quello che prendono oggi.
      Visto che insisti nel dire che non ci sara’ redistribuzione ed ognuno si terra’ il suo posso sapere sulla base di cosa lo dici?Dove l’avresti letto vsito che i diretti interessati dicono il contrario?
      Posso poi sapere sulla base di cosa affermi che gli scozzesi sarebbero gia’ in saccoccia?

      • Hullalla 16 Settembre 2013, 11:10

        Gli Scozzesi hanno problemi strutturali: il loro pubblico e i praticanti (purtroppo) sono in calo storico.
        Questo li rende un mercato relativamente meno interessante per gli sponsor.
        Speriamo che riescano a trovare una via d’uscita…

        • eze 16 Settembre 2013, 11:16

          il glasgow ci starebbe bene e non credo che ci stiano piu di 1 scozzese in premiership.
          glasgow contro inglesi sarebbe invece una bella partita ed attirerebbe molto pubblico.
          le vie d’uscita vanno elencate e descritte altrimenti son come quei commenti dove abbiamo tenuto testa nei primi 40 minuti… peccato che la partita duri 80

      • eze 16 Settembre 2013, 11:35

        Le mie son supposizioni che cercano la soluzione più probabile e non quella più raccontabile. La realtà dei fatti procede con gli scenari probabili e le notizie arrivano sempre dopo se arrivano.

        • Stefo 16 Settembre 2013, 11:43

          eze quelli piu’ facilmente “spostabili” sono i gallesi perche’ per la maggior parte le squadre non sono federali, le scozzesi sono federali quindi difficile spostare loro. Wray non a caso ha untato subito diretto sulle gallesi nel week end invitandole ad unirsi alla Premier.

          • Stefo 16 Settembre 2013, 11:44

            Poi volendo c’e’ anche un discorso politico, nel calcio i Gallesi si sono uniti alla PRemierleague gli scozzesi vanno avanti con la loro SPL anche senza i Rangers falliti pur di non “andare a letto” con gli inglesi 😉

  3. malpensante 16 Settembre 2013, 09:15

    Spero ci sia abbastanza sangue freddo e sufficiente intelligenza..La rottura alla fine non gioverebbe a nessuno, nemmeno a bibì e bibò: un anglo-francese non avrebbe di certo l’appeal della HC, nemmeno per i tifosi e i telecomandi dei due paesi. Tutto nasce dalla megasponsorizzazione singola di BT, ma secondo me un anglo-francese non piacerebbe neanche agli sponsor. Troppe partite “nazionali”.

    • eze 16 Settembre 2013, 10:20

      secondo me chi porta risorse non solo è ben visto ma tappeti rossi gli stendono ma scusa fammi l’elenco cosi anziché parole a vuoto possiamo misurare questi ricchi “esclusi”.
      poi concetti come rottura, penali.. secondo me son sbagliati quelli si fanno una cosa loro gestita da loro ed altri se non gli piace si creano alternative e mi sembra tutto molto semplice.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 10:24

        eze non e’ semplice nulla se ci sono dei contratti e degli accordi firmati come l’ex presidente RFU ha anhe detto venerdi’ scorso, e senza offese eze ma credo che sappia meglio lui che accordi e contratti sono stati firmati e quindi le eventuali azioni che la RFU puo’ prendere.

        • eze 16 Settembre 2013, 10:47

          guarda che se gli inglesi non si muovono rapidamente la distanza coi francesi diventa incolmabile e lo sanno bene tutti e l’ex presidente è un ex cioè un catafalco che vive nel secolo scorso.
          federazione e lega si daranno da fare al massimo per inglobare le celtiche (alcune s’intende , le più grosse) oppure per affamarle prima ma ormai il tempo manca.
          sai come quando un giocatore se ne vuole andare lo devi lasciare andare se questo non gioca più che fai lo paghi per dispetto ? se ci sono accordi saranno certo aggirabili altrimenti gli inglesi non si mettevano a fare tutto sto casino.
          quelli che comandano ora sanno che devono rapidamente portare molte più risorse al loro campionato prima che decolli quello francese questo è il punto strategico.

          • Stefo 16 Settembre 2013, 11:30

            eze che il presidente sia un ex non cambia il discorso che ci sia un accordo firmato, cosi’ come se vuole la FFR in base agli accordi tra lei e la LNR puo’ bloccare qualsiasi cosa…sono regolamenti ed accordi firmati ed esistenti.
            Il tempo manca anche per Premier e LNR, una nuova competizione non e’ cosi’ facile da tirar su, e lo sanno anche loro. McCafferty dice che e’ 12 mesi che la scelta e’ gia’ stata presa ma in questi 12 mesi mi risulta sia sempre andato ai meeting per cercare un accordo in seno alla ERC, la competizione “alternativa” poteva gia’ dirla lo scorso anno o 6 mesi fa ed oggi presentare un progetto di frmat, invece oggi e’ adesso ci siederemo e la prepareremo.

            Sull’inglobare la CL da parte della Premier: possibile come cosa, a quel punto sembrerebbe la piu’ logica delle vie ma non semplice (neanche impossibile).

    • Hullalla 16 Settembre 2013, 11:12

      Non sono per nulla sicuro che un torneo anglo-francese avrebbe meno appeal anche per i tifosi anglo-francesi.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 11:18

        Hullala irlandesi e gallesi tirano in Europa, tirano in termini di interesse del pubblico e quindi degli sponsor…scozzesi ed italiane e’ vero tirano poco invece. Una coppa monca (che comunque non succedera’ se la ERC sventolera’ baniera bianca la scleta per le altre e’ forzata) non avrebbe lo stesso appeal, Munster, LEinster, Ulster, Ospreys e Scarlets sono club importanti che il pubblico anche inglese e francese vuole vedere giocare in una competizione europea.

  4. Silverfern 16 Settembre 2013, 10:41

    Da che parte stare?
    Non sarà bello, etico, corretto o quel che pare, ma bisogna stare con chi ha la money, purtroppo il mondo oggi funziona così.
    E’ uno sport PROFESSIONISTICO? Ed allora c’è poco da domandarsi.
    Saranno arroganti e presuntuosi, gli angolofrancesi, ma hanno il manico, il coltello, ed anche la pistola, carica oltretutto.
    Non c’è futuro senza i loro soldi, nel mondo di oggi non c’è posto per le verginelle.

    • Stefo 16 Settembre 2013, 10:46

      Silverfen hai ragione sul principio ma la domanda che ti faccio e’: ti schieri con inglesi e francsi subito, domani al meeting col board celtico ti dicono “ci spiace ma la sua partecipazione al Pro12 non ci interessa piu’. Perche’?Perche’ cosi’ impara a saltare direttamente sull’altro carro”
      A quel punto cosa fai?

      • Silverfern 16 Settembre 2013, 11:38

        Capisco, e l’obiezione è pertinente, ma mi sembra anche di capire che senza HC e CC anche il Pro12 non ha futuro.
        Secondo me i celti stanno temporeggiando per cercare di avere condizioni migliori.
        Ripeto: è fastidioso ed arrogante il modo utilizzato, ma gli anglofrancesi hanno il potere decisionale dalla loro parte e gli alri non hanno alternative.

  5. giangi2 16 Settembre 2013, 10:47

    Secondo me è impensabile che gli inglesi possano inserire le squadre di Galles e Scozia nel loro campionato; sarebbero 4/6 squadre in più e qualcuno dovrebbe accomodarsi più sotto. La schermaglia riguarda solo le due coppe (e la riduzione a 20 + 20 non sarebbe male) con relativa distribuzione dei proventi, e di riflesso il destino del Pro12, che senza gli attuali introiti derivanti dalle coppe faticherebbe a stare in piedi. Alla fine conviene a tutti trovare un accordo, e si troverà. Il problema dell’Italia è che è vaso di coccio tra vasi di ferro, perchè la sua non la può dire nè in coppa nè in Pro12, quindi al momento deve fare fronte comune con le celtiche, sperare di liberarsi della zavorra dei 3 milioni di tassa d’ingresso (e la fedeltà al board potrebbe anche valere qualcosa), e poi accontentarsi di quello che si può ottenere nelle coppe (ma vedo difficile riuscire ad avere più di 3 max 4 squadre al posto delle 6 di oggi).

    • Hullalla 16 Settembre 2013, 11:15

      Non credo che abbiano parlato delle squadre Scozzesi (purtroppo non generano sufficiente interesse), ma 2/3 Gallesi potrebbero interessare parecchio, magari aumentando per un anno le retrocessioni (da una a 2 o 3) oppure ampliando il numero delle squadre del campionato.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 11:23

        giaingi2, Wray dei Saracens ha esplicitamente invitato i gallesi ad unirsi alla premier (scelte le gallesi perche’ non federali come scozzesi ed irlandesi). Ristrutturare in generale la Premier per far spazio ad altri sarebbe un lavoro difficile come dice hullala ma non credo impossibile, anche prendendo dentro scozzesi, 3 irlandesi e 3 gallesi (credo che nel caso Connacht e Dragons chiuderebbero bottega o al limite inserite nel Championship non in Premier).
        Ci si puo’ sbizzarrire in termini di format, a partire dal fare conferences come il SR. In termini di calendario poi bisogna anche valutare che format in caso avrebbero in mente per la nuova competizione europea.

      • eze 16 Settembre 2013, 11:24

        passano a 14 in premier e fanno una seconda divisione tipo prod2 da cui le celtiche che accettano di entrare non retrocedono mai e cosi gli inglesi accoglierebbero subito tutte le celtiche non tutte in prima ovviamente ma solo 4 o 5 e le altre possono esservi promosse se riescono.
        Il discorso a questo punto è quante celtiche ci stanno ?
        e le rimaste avrebbero alternative migliori della seconda divisione inglese ?

        • Stefo 16 Settembre 2013, 11:38

          eze non credo che gallesi-irlandesi-scozzesi possano accettare solo una premier che da loro 2 posti, chi va tra Leinster/Munster/Ulster/Ospreys/Cardiff/Scarlets/Glasgow/Edinburgh?Le altre 6 in Championship?Botta economica da paura impossibile da assorbire e sarebbe sciocca come cosa viste le medie spettatori.
          Leinster e Munster hanno medie spettatori che sarebbero da primi 4-5 posti nella classifica media spettatori della Premier, l’Ulster delle ultime due stagioni sarebbe nelle prime 6-7 come medie ed ha appena finito l’ampliamento dello stadio.
          Piu’ probabile a mio avviso nel caso un sistema a conferences modello SR anche perche’ genererebbe molti piu’ soldi.

  6. gsp 16 Settembre 2013, 10:58

    la situazione e’ complessa, molto.

    e quindi devi valutare un po’ di strategia.

    1 – la CL e’ piu’ importante della HC. semplicemente perche’ e’ meglio per la nazionale e per il movimento. non dimentichiamo che fino a 4 anni fa avevamo 2 HC e 4 CC. e la nazionale non e’ andata da nessuna parte, il movimento soffre cmq.

    2 – CL e HC sono due binari separati? dubito, soprattutto dal momento che l’accordo con le le federazioni celtiche non e’ concluco e non l’ha detto a loro il dottore di tenerci dentro. quindi trovo un po’ stupido rompere il blocco celtico.

    3 – capisco i sogni di grandezza di alcuni tifosi, ma benetton non penso raddoppi il contributo alla causa da 4 ad 8 mln almeno per fare il top14. non dimentichiamo che Zatta ha gia’ detto quali sono i programmi per i prossimi anni e non ci sono idee di spendere di piu’. con un budget del genere dove si va in top14? gia’ cosi’ dal prossimo anno l’idea e’ di spendere 50/50 tra federazione e club

    4 – c’e’ sempre il piano delle federazioni inglese e francese ed anche IRB che va considerato. e’ un piano per nulla secondario, essenziale e dove la strategia di McCafferty potrebbe arenarsi fortemente

    5 – invito tutti a lasciare le polemiche esistenziali liberismo/statalismo o le scorie della faccenda Aironi perche’ non aiutano a comprendere quello che succede, e soprattutto non aiutano a prendere la decsione giusta.

    ma soprattutto, ripeto il consiglio dato ad eze, di cercare di capire perche’ in tutto il mondo rugbystico le federazioni sono centrali. che non significa che lo status quo non deve cambiare, ma che aiuta a capire che a volte non sono scelte ma strade obbligate. ad esempio quelli che chiedono la lega italiana come soluzione a questo problema. dove pensate che vada treviso e 10 club con un budgetdi 1,5mln. che pensate che rappresentino e quale peso possono mai avere?

  7. maz74 16 Settembre 2013, 11:23

    Secondo me il buon Gavazzi non deve attendere od essere titubante.
    Deve chiamare il pari collega francese ed intavolare una trattativa in piena regola con tre obbiettivi:
    1) le due squadre celtiche iscritte in TOP14, il primo anno e se poi nel secondo anno una retrocede in PRO2, amen;
    2) farsi confermare almeno 3 squadre nella futura Challange
    3) aderire alle nuove formule e mandare al quel paese i celtici che hanno solo pretese (3 milioni) e che poi non garantiscono un adeguato ritorno economico.
    Per le tre partecipanti nella nuova challenge, sicuramente le prime tre classificate del campionato con la possibilità di utilizzare permit players dalle altre di eccellenza o serie A.
    Il prodotto televisivo francese sarebbe molto più apetibile rispetto al PRO12

    • eze 16 Settembre 2013, 11:28

      mi sa che il buon Gavazzi se ha ste pretese trova sempre linea occupata.
      i francesi non voglion nessuno o meglio vogliono tutti gli spettatori del mondo ed i migliori giocatori ma di squadre non ne vogliono.

    • Stefo 16 Settembre 2013, 11:42

      maz74 con queste pretese Gavazzi resta a casa con un pugno di kosche…visto che si aprla sempre di sti 3 milioni ma tu pensi che i francesi non chiederebbero garanzie?Che i francesi si prrenderebbero dentro le Zebre dopo che proprio i francesi come gli inglesi tra le argomentazioni usate in HC hanno fin da subito detto che e’ ridicolo che le Zebre con 0 vittorie in una stagione nel campionato celtico possano partecipare alla HC?E lasciamo star le 3 in Challenge perche’ francesi ed inglesi hanno detto subito e chiaro di voler tagliare anche sulle squadre della seconda coppa e indovina chi erano le prime che volevano far fuori per rendere la competizione piu’ attraente e di alto livello?

      • maz74 16 Settembre 2013, 11:57

        Tutto quello che dite che plausibile e reale, ma però bisogna fare qualcosa e non restare alla finestra in attesa di nulla.
        La FIR deve decidere oggi cosa fare domani e dopo domani, le possibilità sono molteplici:
        1) campionato italiano ad 8 squadre con budget condiviso con la federezione?
        2) chiedere l’ingresso in TOP14 per due squadre o in ripiego per una e l’altra in PRO2?
        3) chiudere l’accordo col PRO12, ma chiedendo noi garanzie sul futuro del torneo
        Di una cosa sono sicuro, nessuno può permettersi di fare a meno dell’Italia in vista 6N ed anche come bacino di pubblico da conquistare.
        I francesi non sono stupidi e se possono allargare a 60 milioni di italiani la loro potenzialità penetrativa sia televisiva che di sponsors, vedrai che una soluzione la troveranno. Il mercato dei loro sponsors è molto vicino a noi e l’Italia potrebbe rappresentare un sbocco interessante, quello che invece non c’è con le celtiche. Ma la stessa cosa varrebbe per sponsors italiani che vedrebbero interessante cercare di penetrare nel mercato francese.

        • Machete 16 Settembre 2013, 12:04

          ancora con questa storia del bacino potenziali di 60 milioni????…..
          di sponsor italiani non se ne vede nemmeno l’ombra…..e non vedo perchè aziende straniere dovrebbero investire in un prodotto che in italia vedono 4 gatti…..le ultime trattative per i diritti del 6 nazioni stanno li a confermarlo…
          io credo che si debba esser realisti e cercare di raggiungere il male minore…..perchè ad oggi non abbiamo potere di contrattazione….

          • gsp 16 Settembre 2013, 12:13

            La storia del potenziale rimane vera come lo era 10 anni fa. Il problema è proprio quello, che non diventa mai reale.

          • Maggicopinti 16 Settembre 2013, 15:15

            Quella della demogragia è l’ l’unica carta che l’Italia ha da spendere. Ed è anche carta in parte vera, e non perché noi siamo tanti, ma perché loro sono pochi. Il Veneto ha quasi cinque milioni di abitanti: da solo più dell’Irlanda, e quasi quanto la Scozia, ed è certamente più ricco. Magari Sicilia, Sardegna, Puglia non sono proprio un bacino di pubblico su cui contare, ma basterebbe allargare un po’ il cuore del rugby italiano, diciamo a tutta la pianura padana, e hai già una platea che da sola è più grande di tutte e tre le celtiche insieme. E’ un discorso forse cinico, ma bisogna investire prima di tutto in questa parte d’Italia dove la base di partenza è più solida, le strutture e i collegamenti sono migliori per allargare il bacino di giocatori e pubblico.
            In fondo se guardiamo alla Francia, hanno un campionato nazionale che è semiregionale: sono tutte squadre del sud, con l’eccezione delle due parigine. Eppure è il campionato più ricco di tutti.

          • Machete 16 Settembre 2013, 15:43

            Maggicopinti con il discorso della popolazione dovremo essere superiori agli AB…ma questo ovviamente non succede……
            la demagogia può funzionare per la politica nostrana ma non funziona per aziende che devono investire nel tuo territorio….grandi marchi non se ne vedono all’orizzonte….e come credi di convincerli??……dicendogli la balla che a vedere la squadra che sponsorizzeranno verranno 20 mila persone quando la nostra migliore franchigia fa in media 3-4 mila paganti??ma veramente crediamo ai film di Totò con lo straniero che imbocca a qualsiasi cosa che gli diciamo???

        • Stefo 16 Settembre 2013, 12:33

          E basta con sti 60 milioni son 15 anni che l’Italia presenta questo biglietto da visita ma in realta’ a parte la Nazionale che in quanto Nazionale per definizione fa storia a se questo potenziale non si verifica mai.
          Ma veramente ci crediamo ancora a questa storia o la si continua a scrivere solo perche’ si pensa alle barzellette “ci sono un italiano, un francese ed un inglese” dove gli italiani sono sempre i furbi e si pensa di menare per il naso celti, inglesi e francesi?
          Quanto i francesi valutano l’Italia e’ ampiamente dimostrato da quello che francesi (ed inglesi) hanno ripetuto e ripetono ancora oggi quando si parla di HC e CC, che cavolo ci fanno le Zebre in HC e tagliamo i rami secchi della CC diminuendone le squadre per renderla una coppa piu’ interessante.

    • Machete 16 Settembre 2013, 11:57

      maz74 pensi che la LNR accoglierebbe 2 squadre italiane gratis???…secondo me chiederebbe almeno il doppio di quanto chiesto dal board celtico…..in più dovresti presentarti con un budget ben più alto di quello di adesso…..cosa che ne Benetton ne Zebre sono in grado di fare….
      in più così schierandoti apertamente contro chi ti ha ospitato per 4 anni…ti inimicheresti tutto il gruppo celtico con la conseguenza che se le trattative fallissero ti ritroveresti con un pugno di mosche in mano…

      • Stefo 16 Settembre 2013, 12:41

        Concordo Machete, cioe’ i Boudjellal, Lorenzetti, Goze e compagnia cantante, gente che ha un’idea ben chiaro del rugby-business si pensa che non chiederebbero garanzie davanti a quello che l’Italia oggi ha dimostrato e’ in grado di portare?
        L’Italia oggi come oggi non ha alcun potere, minaccia l’uscita dal 6N?Chi ci perderebbe di piu’ (sportivamente e finanziariamente) l’Italia o gli altri 5?
        Smettiamo di pensare che il mondo rugbystico senza Italia non va avanti perche’ in realta’ e’ il contrario.

      • Maggicopinti 16 Settembre 2013, 15:19

        Ma figuriamoci se la Ligue NATIONALE de Rugby si prende dentro una squadra italiana, per decidere chi è campione di Francia! Sono già tante squadre, sono tutte ricche, che se ne fanno di una squadra italiana?

  8. Hrothepert 16 Settembre 2013, 11:50

    Secondo me Gavazzi non ha un compito semplice, non si può schierare contro l’ ERC, semplicemente perchè lui non è il presidente di una lega di clubs come McCafferty o il boss della LNR, ma un presidente federale, (per intendersi è come le Abete che è il presidente della FIGC si schierasse contro l’ UEFA!!) d’ altro canto una competizione senza gli anglo-franzosi non avrebbe appeal per sponsor e tv, in definitiva non lo invidio!!
    Una domanda tecnica: se le leghe anglo-franzosa mettono su una competizione internazionale, senza l’ avallo dell’ ERC e delle Unions, gli arbitri poi dove li prendono?

  9. BRCK 16 Settembre 2013, 11:54

    Domandone: se le squadre di Pro12 restano fuori dalla nuova Coppa Anglofrancese, che succede?

    Io scommetto su 2 Coppe, 20+20 (HC 6+6+2+2+1+1+vincitrici CC e HC e CC 6+6+3(Italia, Zebre e prime due eccellenza)+2+2+1). Anglofrancesi lasceranno almeno 1 squadra per federazione e i celti accetteranno la riduzione di team nelle coppe…

  10. Luca da Monza 16 Settembre 2013, 12:38

    Bisogna essere pronti ad abbandonare le celtiche, se necessario, appena scade il contratto (la prossima stagione). Elemosinare dai Francesi due posti nei loro campionati non sembra una soluzione percorribile, anche perché oltre a quei 50/60 giocatori che orbitano intorno alla nazionale non migliorerebbe nessuno, neanche da punto di vista di pubblico e sponsor.
    Se non ci fosse più il pro12, io punterei (e investirei) tutto su un campionato italiano fatto così:
    Benetton
    Zebre privatizzate e spostate a Milano
    Rovigo+Padova
    San Donà+Mogliano
    Viadana+Parma+Reggio
    Calvisano+Brescia+Rovato
    Prato+Firenze
    Lazio+Capitolina+Fiamme Oro
    Se trasformi i club in franchigie, anche a livelli più bassi, metti insieme i costi e aumenti numeri e livello delle singole squadre. Ogni franchigia potrebbe esprimere una squadra professionistica o quasi e poi seconde e terze squadre seniores; stesso principio per le giovanili, meglio se la federazione finanzia le squadre che si accorpano (impianti, tecnici, eventi e visibilità).
    L’accordo con i Francesi si potrebbe fare per le giovanili, chiedendo stage (o scambi?) di un anno o due con i club per gli accademici, che a 20/22 anni tornano però in Italia a giocare. Così migliorano sia i giovani che il livello del campionato (che diventa vetrina e banco di prova per i giovani, senza farsi problemi se li richiamano in Francia dopo qualche stagione), instaurando il circolo virtuoso che fa aumentare spettatori, sponsor, visibilità, giocatori, soldi, livello etc. Ci vuole tanta pazienza e tanto tempo, ma secondo me è fattibile. Più avanti, quando il livello sarà aumentato, si potrebbe organizzare una coppa franco-italiana sul modello della LV= cup anglo-gallese.
    Già così si potrebbero chiedere un posto in HC (o quel che sarà) e 3 in CC (idem), da aumentare in futuro in base ai miglioramenti delle squadre.

    • Luca da Monza 16 Settembre 2013, 12:46

      siamo o no un cazzo di paese con 60 milioni di abitanti? cosa andiamo a fare con i celti, che hanno un mercato così diverso dal nostro? avremo migliorato qualche giocatore, ma i club come sono oggi piangono miseria di pubblico e sponsor (le Zebre a Parma hanno sempre lo stadio vuoto) e il livello dell’eccellenza è diminuito, ci giocano troppi giocatori vecchi e giovani di talento che fanno le riserve, quando potrebbero giocare, se non in top14, almeno in pro d2 da titolari.. è ora di cambiare

      • Stefo 16 Settembre 2013, 12:54

        Di quei 60 milioni che sventoliamo a destra e sinistra da 15 anni nel rugby quanti giocano a rugby? Quanti sono interessati al rugby? Quali sono le presenze allo stadio delle Zebre per esempio (lacio perdere l’Eccellenza che e’ meglio)? Quanti soldi di sponsor privati girano nel rugby?Quanto interesse genera il rugby per le TV?

        Risponditi a queste domande e poi fai paragone con popolazioni piu’ piccole come quelle Gallesi e Irlandesi e vedi il giro che loro hanno nel rugby, e’ 15 anni che la si semna coi 60 milioni di potenziale non si pensa che inizia un po’ ad essere stantia come cosa?

      • Machete 16 Settembre 2013, 12:55

        e come pensi di poter cambiare…???…con quali soldi con quali sponsor…con quali tecnici…quelli che abbiamo in eccellenza adesso???….ad oggi non c’è uno straccio di progetto uno per rivalutare l’eccellenza……
        l’unico modo che abbiamo è quello di attaccarci alle celtiche e cercare di salvare il salvabile (un posto per la futura HC + 1/2 posti per la futura CC)

      • Hrothepert 16 Settembre 2013, 12:57

        @Luca, è vero che siamo un paese di 60 milioni di abitanti, che al 99,9% però pratica e segue sports che non sono il Rugby, a differenza dei paese celtici dove il Rugby una percentuale molto più ampia ce l’ ha. Poi a me l’ unica cosa che mi viene in mente da fare con i frogs sarebbe la..guerra!! :; 🙂

    • Hrothepert 16 Settembre 2013, 12:50

      @Luca, quello che proponi è sicuramente rispettabile ma, a mio modestissimo parere, sarebbe come gettare una pietra tombale sulle ambizioni di crescita del rugby d’ elite italiano, anzi sarebbe la rinuncia ad averne uno degno di questo nome, poi se ad uno interessa divertirsi di più con un torneo del livello “scapoli-ammogliati” quale è l’ Eccellenza liberissimo di farlo, salvo poi però evitare di lamentarsi perchè la nazionale non progredisce e perchè se vai nelle competizioni europee (qualsiasi esse saranno in futuro) fai delle figure da…amatore.

    • And 16 Settembre 2013, 21:09

      ma Rovigo e Padova nn sono come Pisa e Livorno? Fantapolitica

  11. dagniele 16 Settembre 2013, 12:38

    L’Italia ha una sola scelta… seguire gli Irlandesi..

  12. GiorgioXT 16 Settembre 2013, 12:57

    Vi rendete conto delle stupidaggini scritte ?
    Non solo non ha nessun senso che squadre italiane arrivino in Top14 , ma è una cosa che nessuno vuole, per primi i Francesi.

    La cosa concreta che LNR e PRL stanno preparando è una “nuova Heineken Cup” gestita dai club, a cui logicamente non potranno accedere tutte le 14 squadre Francesi + le 12 inglesi, quindi verrà fatta una selezione per merito e questa futura coppa sicuramente divisa in due livelli come adesso HC e Challenge.

    La differenza sostanziale sarà che l’accesso sarà per merito, niente più posti garantiti. e che la divisione dei proventi sarà per club e non per federazione come adesso.

    Tornando alla nostra situazione , a tre anni di distanza si può fare una valutazione onesta dell’era celtica :
    – Per il movimento è stata pesantemente negativa ; infatti non c’è uno solo dato reale ad indicare una ricaduta positiva – meno praticanti , meno squadre, meno sponsor.
    – Per la Nazionale resta un grosso punto interrogativo , infatti i risultati del 2006-2007 non sono stati raggiunti nè nel 6N nè nel ranking e nemmeno come giovanili; e nel 2006-7 il Pro12 non esisteva.
    – Per la crescita dei giocatori : c’è indubbiamente stata, ma su numeri più ridotti .
    – Per la crescita delle squadre Pro12 : Benetton è cresciuta, ma aveva già nella storia risultati in HC molto migliori degli attuali – 2004 tre vittorie e tre sconfitte – il passaggio da Aironi a Zebre non si può certo definire un successo sotto nessun aspetto.

    Rimane sempre il pensiero di cosa poteva diventare il campionato Italiano se ci si fosse investito anche solo la metà di quanto è costata l’avventura Pro12, ovvero >5-6 milioni di euro a stagione con delle norme serie , stabili e fatte rispettare… e quanta capacità di crescita avrebbe potuto generare.

    • Hrothepert 16 Settembre 2013, 13:10

      @GiorgioXT, mi pare che nell’ ultimo 6Ns l’ Italia abbia battuto Francia ed Irlanda e non mi sembra che in passato sia mai riuscita a far meglio, o no? Si chiama rugby d’ elite perchè è il meglio che può essere prodotto dal movimento e quindi è chiaro che se lavori sull’ elite il numero dei giocatori interessati sarà minore ma qualitativamente migliore.

    • Machete 16 Settembre 2013, 13:20

      GiorgioXT i risultati non possono essere considerati in soli 4 anni ma nel medio lungo periodo…….quindi credo sia ancora troppo presto per fare questo tipo di bilancio….
      in HC a parte le 3 vittorie di quella stagione…..le prestazioni convincenti della Benetton erano molto episodiche (vittoria contro il perpignan di brunell sotto un nubifragio)…oggi in casa di Treviso è dura per tutti….vedi gare contro Biarritz Leicester Saracens Ospreys Toulouse
      per la nazionale vedo l’italia che non scoppia dopo il 60° minuto….e se la gioca più o meno con tutti (tour estivo in sudafrica a parte)
      quindi miglioramenti ci sono…..
      su che tipo di eccellenza sarebbe stata con gli stessi finanziamenti dati alla celtic….come dici te se ci fossero norme serie stabili e rispettate…..ma siccome non ci sono credo sarebbero stati soldi buttati al vento….

    • gsp 16 Settembre 2013, 13:21

      Giorgio che differenza un budget di 2mln o di 2,5 con l’aiuto federale per squadra d’eccellenza? Pochisssimo.

      Quello che producono 6mln in pro12 in termini di preparare, sviluppare, recuperare giocatori per nazionale ed alto livello non lo ottieni spendendo per l’eccellenza. È semplice discorso di costo oppoetunità.

      Se poi mi dici, 6mln sulla formazione allora inizia a diventare un discorso diverso. Ma eccellenza non è ne base, nè formazione. Veniamo da 15 anni di eccellenza e club, non dimentichiamolo.

      • malpensante 16 Settembre 2013, 14:58

        Gsp, va tutto bene, ma mica sono 6, a occhio sono più o meno 12, che per 8 squadre farebbero 1,5 a cranio, mica pizza e fichi. Con questo non voglio darti torto, ma i numeri van messi giusti.

        • gsp 16 Settembre 2013, 15:28

          ho capito mal, ma quante sono oggi?

          1,5mln non sono certo pizza e fichi, ma servono a costruire una squadra ed un campionato competitivo per competere? riesci a costruire un campionato per cui il giocatore x va in nazionale e non esplode dopo 20 minuti? secondo me no.

          anzi hai il rischio di creare una lega a prezzi inflazionati ma con gli stessi giocatori.

    • eze 16 Settembre 2013, 13:32

      Condivido al 100% i fatti da te elencati.
      Mi piacerebbe leggere sempre dei numeri e dei fatti misurabili ma purtroppo non è abitudine italiana.

    • Stefo 16 Settembre 2013, 13:50

      Il Pro12 ha un costo, lo si sapeva prima, bastava guardare le altre celtiche, il professionismo della CL sacrifica il domestic senza vie d’uscita. Ora a me va benissimo che uno pensi era meglio evitare questa spesa e puntare ad professionismo “nostrano”. Benissima ida rsipettabile, io per primo nei primi 2-3 anni ho avuto il dubbio che fosse stata la scelta giusta ed infatti nel dibattto delle elezioni federali lo scorso anno avrei voluto che Amore spiegasse meglio che progetto aveva in mente quando diceva che si sarebbe potuti uscire dalla CL, cosi’ come mi sarebbe piaciuto che Zatta anche spiegasse le alternative quando disse che la celtic league non era l’unica via proprio perche’ conscio del costo sportivo sul domesitc che il Pro12 comporta.
      Pero’ queste cose non sono mai state spiegate e faccio a giorgio ed eze nel rispetto delle loro idee una domanda a cui vorrei una risposta seria e realistica: diciamo che si fosse fatta un’Eccellenza a 10 e la Fir avesse dato anche un milione a club, che budget raggiungono i club? 3-4 milioni di media?Non ditemi di piu’ perche’ la storia di piu’ di 10 anni di professionismo con vari format di campionato ci dicono questo.
      Alla luce dei budget delle altre squadre in Europa si pensa che con 3-4 milioni di budget si faccia del professionismo vero oggigiorno? Che si sarebbero ingaggiati grandi tecnici e grandi stranieri per innalzare il livello con quei soldi? Con quei soldi non tenevi neanche i Ghiraldini, Zanni quasi sicuramente.
      Sulla base dello storico del campionato italiano pre-celtic league dire che la NAzionale non abbia tratto benefici e’ avere il prosicutto sugli occhi, gente come Zanni, Ghiraldini, Cittadini ed altri sono cresciuti in maniera enorme nel giocare ogni settimana ad alto livello, un livello che un’Eccellenza sussidiata con 1 milione a club in piu’ non sarebbe stato raggiunto. Sono i giocatori stessi ragazzi a dire ogni volta quanto importante sia stato e sia giocare in un campionato professionistico vero e serio.
      Io sono il primo a maledire la Fir per la mancanza decennale di investimenti nella base e nello sviluppo ma dare 1 milione a club di Eccellenza per provare a fare professionismo non e’ base e non e’ sviluppo, quella la fai prima, la fai nella formazione dei tecnici soprattutto quelli govanili, la fai nei club locali non nell’Eccellenza.

      L’iea di investire a fondo perduto nell’Eccellenza si basa fondamentalmente su una speranza, che in qualche maniera si instauri un circolo virtuoso per cui quei soldi in qualche maniera nel medio-lungo termine (di sicuro non nel breve periodo) attraggano investimenti privati che facciano fare l’ulteriore passo ma la storia del rugby italiano nell’era del professionismo ci dice che non e’ stato cosi’, in Italia io non vedo le Coca Cola, Honda, Yamaha, Toyota, Kobe Steel, Toshiba che vedo nel rugby giapponese, a parte Benetton il rugby e’ stato finanziato da medio-piccoli imprenditori locali che vanno ringraziati per quello che hanno fatto in alcuni casi ma che di sicuro non hanno il portafoglio delle multinazionali citate sopra. Che questo circolo virtuoso scatti e’ una scommessa e basta, se non scatta nel giro di 10 anni sei esattamente dove eri prima ma nel frattempo gli altri sono andati avanti.

      • eze 16 Settembre 2013, 14:14

        Il modello migliore per l’italia è una BenttoNazionale che giochi il CL o in altri campionati competitivi ed un eccellenza ad 8 squadre con agganciato un campionato under20 e toglierei tutto franchigie ed accademie tutte cose che in italia portano solo spreco.
        La Nazionale avrebbe il blocco della BenettoNazionale di 20 giocatori più la legione straniera di 10 o 15 ed altri 15 potrebbero prepararsi in eccellenza.
        8-10 milioni li darei alla BenettNazionale e 10-12 milioni alle 8 squadre eccellenza+U20
        In 10 anni questo sistema funzionerebbe molto meglio del casino fatto da FirDondi che ci lascia “città del rugby” senza rugby.

        • gsp 16 Settembre 2013, 14:23

          Eze, devi fare un pò pace con te stesso. Da giorni dici che bisogna iniziare a tagliare perchè non ci saranno più soldi, e chiaramente non sei ben informato.

          Adesso proponi un sistema che forse costa il 50% in più, con club tutti a sussidio pubblico. Indipendenza dei club ma sempre e solo con i soldi federali. Eddai…

          • gsp 16 Settembre 2013, 14:31

            E convinciti una in pro12 non basta. Hanno fatto più le zebre in pro12 (con tutti I limiti e colpe FIR) per la nazionale che un campionato intero d’eccellenza pre Celtic. E non è colpa di nessuno, il professionismo funziona cosí.

        • Stefo 16 Settembre 2013, 14:45

          eze scusa ma il tuo ragionamento non funziona proprio come prospettive per l’Eccellenza.
          Domanda se togli all’Eccellenza i migliori per mandarli alla BenettoNazionale e/o a formare la legione straniera come la chiami tu continui a togliere quei 30-40 giocatori teoricamente migliori come fai oggi per Benetton e Zebre ed “emigranti”, quindi continuerai ad avere un’Eccellenza di livello basso (se tolgo i 40 giocatori migliori il livello si abbassa per forza).
          A quel punto che senso ha distribuire a loro 10-12 milioni (che sommati a 8-10 che daresti alla Benetton diventa un budget piu’ alto di quello odierno in un periodo in cui si prospettano meno entrate come tu stesso sostieni)?
          Se non e’ per trattenere i migliori o firmare i migliori in maniera da innalzare il livello del campionato per quale motivo gli dai i soldi? La formazione e la base non sono l’Eccellenza, la base a la formazione viene ben prima. Come pensi poi di attirare interesse di pubblico, sponsors e TV se il campionato ha la funzione solo di primo sgrezzamento dei giocatori e poi appena uno dimostra di valere viene spedito alla BenettoNazionale o all’estero?Chi investe in campionato di basso livello?
          Non risolvi minimamente il miglioramento del domestic.

          L’unica vera alternativa in realta’ e’ rinunciare al professionismo vero per un po’ ed ispirarsi al modello argentino, investimenti forte sulla base e sulla formazione dei giocatori ed esportazione (visto poi che gli argentini sono meno attranti per i club francesi causa RC) forte sperando poi nel giro di 10-15 anni di poter guardare al passo successivo come ha fatto la UAR.

          • Machete 16 Settembre 2013, 14:58

            passo successivo che cmq non prevede un campionato interno prefessionistico …ma la formazione di 1/2 franchigie per il SR

          • eze 16 Settembre 2013, 14:59

            i soldi elencati son inferiori a quelli spesi per accademie 6/8 contributi eccellenza 3 e contributi pro12 che son circa 12 e quindi il totale di 20 è simile.
            se avessi dovuto scegliere io disponendo dei soldi spesi avrei fatto cosi dal 2010 in poi e se disponessi di cifre simili farei cosi anche ora.
            non disponendo più di tali cifre il modello argentino è certamente il più adatto anzi direi di più metterei Munari direttore generale Fir per 4 anni e poi vediamo. (tanto la Benetton lascerà il pro12 e Munari sarà libero…)

          • gsp 16 Settembre 2013, 15:15

            quindi eze, tu toglieresti ancora piu’ soldi alla formazione per darli all’eccellenza? che altro vuoi aggiungere… Per fortuna la tua opinione e’ minoritaria altrimenti dovremmo veramente accettare Dondi e gavazzi come salvatori della patria rugbystica.

    • Stefo 16 Settembre 2013, 14:05

      Aggiungo una piccola cosa visto che si parla della stagione 2006-07 come la migliore per la NAzionale.
      Dove giocavano PArisse, Bergamauro, Bergamirco, Canale, Dellape’, Bortolami, Ongaro, Masi, Perugini, Nieto? O dove aveva giocato per anni Troncon? Francia ed Inghilterra, tutti giocatori che il vero salto qualitativo l’avevano fatto andando a giocare laddove si giocava il professionismo vero.

      • gsp 16 Settembre 2013, 14:27

        Ed aggiungiamo anche che all’apice della storia dei club, a parte quelli che nomini tu, in nazionale mancavano MM, MA, Ali ed estremi. Hai a voglia a cercare di vendere la storia che la CL non serve, I club vanno benissimo e la loro formazione è sufficiente.

      • And 16 Settembre 2013, 21:20

        è una balla quella dei risultati: 2006 pareggio esterno col Galles e 5 sconfitte; 2007 2 vittorie, e sappiamo le circostanze fortuite come sono generate (intercetti a go-go di Murrayfield ed equivoco finale Galles-arbitro). Mondiale: asfaltati dagli AB, a fatica con Romania e Portogallo, alla pari con la Scozia ma comunque sconfitti. E la squadra era piena di equiparati e/o oriundi molto + di adesso

  13. Silverfern 16 Settembre 2013, 14:21

    Prima di dire che anche solo una squadra Italiana possa partecipare al TOP14, andatevi a rileggere i budget delle squadre Francesi (non solo in top, ma anche in D2), e già che ci siete anche il numero di abbonati.
    Sarebbe come se una squadra di calcio di Malta pretendesse di fare la serie A Italiana.
    Per Luca da Monza: hai ipotizzato Viadana+Pama+Reggio, grazie, ma avremmo anche già dato….
    Per Stefo: Celtic e Rangers, nel calcio, da mò chiedevano di essere ammessi alla Premierligue, erano gli Inglesi che non li volevano! (a giusta ragione, vedi fallimento Rangers).
    La verità è che noi Italiani, nel rugby che conta, siamo e saremo (non so per quanto) considerati solo come degli ospiti.

    • Hrothepert 16 Settembre 2013, 16:08

      @Silverfen, Celtic e Rangers non hanno mai chiesto di andare in Premierleague, ma semplicemente se ne era parlato, così come si era parlato di una lega atlantica con le migliori portoghesi, svedesi e norvegesi ma la Scottish FA si è sempre opposta per non svilire ulteriormente la Scottish Premiership .
      In quanto al fallimento degli Orange, oltre a debiti di esercizio, il colpo finale è stato che era più di un decennio che evadevano le tasse e quando il fisco se ne è accorto (non come in Italia ed in Spagna dove ai grandi clubs calcistici, Real,Barcellona, ecc..,ecc.., nessuno fa niente!!) non c’ ha pensato due volte a presentare il conto con relative ammende!!

    • Stefo 16 Settembre 2013, 16:53

      Neanche a me risulta che Celtic e Rangers abbiano mai chiesto di entrare nella Premierleague e dubito fortemente gli inglesi avrebbero rifiutato Celtic ed in passato anche Rangers visto il seguito ed interesse che generano.

      • And 16 Settembre 2013, 21:24

        invece io ho sentito qualcosa..una mezza idea c’ èra stata ma nulla di concreto. Cmq il Celtic ha battuto il Barça l’anno scorso. So invece che le 2 gallesi del calcio sono state estromesse dalla federazione locale già da un pò in quanto hanno fatto tutta la trafila nelle serie minori inglesi prima di raggiungere la Premier di oggi

  14. fracassosandona 16 Settembre 2013, 14:47

    la realtà è che le 6 federazioni si stanno facendo prendere a calci in culo dai club: se fossero d’accordo tra loro (e con l’IRB) anziché con le rispettive leghe i giocatori impiegati in manifestazioni parallele sarebbero squalificati dalla federazione e non potrebbero partecipare ai tornei internazionali (e la RWC è molto prossima)…
    la realtà, temo, è che RFU e FFR abbiano già spartito la torta con i loro club e li appoggino semplicemente mantenendo lo scandaloso silenzio di questi giorni…

    • boh 16 Settembre 2013, 16:47

      Fracasso, ce le vedi tu 2 federazioni che squalificano i giocatori delle loro leghe di club, quando queste contribuiscono con entrate da parecchie decine di milioni di euro e rendono i loro rispettivi campionati i più appetibili del mondo. Fatti un giro e guarda quanti milioni di euro distribuisce la LNR francese ai club… e poi ne parliamo. Noi ai tempi della LIRE si davano € 10.000 circa al vincitore del campionato.
      Ah dimenticavo che a quel tempo si dividevano quasi equamente gli euro delle coppe fra le 10 squadre del super 10. Ma questi soldi servivano per foraggiare colonie di stranieri e oriundi e ci massacravano comunque in HC e in callenge

  15. cassina 16 Settembre 2013, 14:54

    Insomma ragazzi alla fine delle finite mi sembra di capire che inglesi e francesi ci hanno messo il grano e quindi comandano, noi i nostri soldi di contribuenti tanti o pochi che siano li abbiamo buttati al vento nell’esperienza Aironi prima e Zebre dopo.
    Lo dico da Italiano che ama il rugby l’idea di chiudere l’esperienza Zebre mi lascia veramente l’amaro in bocca.

  16. ugotruffelli 16 Settembre 2013, 16:34

    Scusate se è il mio primo post su questo blog e sarò forse un po’ pesante 🙂 Premetto che purtroppo non ho mai giocato “seriamente” a rugby, ma da quando 18enne sono stato 5 mesi in Nuova Zelanda, mi sono innamorato della palla ovale e la seguo con interesse e passione.

    Credo che il punto sollevato nell’articolo sia corretto. Ma credo che le 4 federazioni della Pro12 devono capire che ormai si è superato un punto di non ritorno. Il discorso della suddivisione dei ricavi è diverso, ma sono convinto che il sistema 6×3 proposto anche se può sembrare brutto non possa che fare del gran bene alla Pro12: è vero che manca di competitività rispetto alla Premiership e al Top14 e questo è evidenziato anche dal lungo turn over che le squadre fanno fare ai loro campioni. In fondo quello che dicono gli inglesi è giusto, non c’è uno stimolo altrettanto forte in Pro12 a lottare per la classifica, e le squadre risparmiano molto i propri giocatori per le europee mentre invece inglesi e francesi usano moltissimo i propri giocatori anche nel campionato (e giustamente, con quello che li pagano). La Pro12 è a un bivio incerto per il proprio futuro, accettare il 6×3 porterebbe maggiore competitività, maggior utilizzo dei giocatori (che si sentirebbero più gratificati, e magari chissà potranno anche non andare dai nababbi: ad un giocatore importa anche e soprattutto poter giocare), e di conseguenza maggior attrattiva perché diventerebbe un torneo contestabile, più bello. La maggior attrativa (associata ad un buon lavoro di promozione) porterà poi miglior qualità, maggior ingressi da sponsor, da spettatori e da televisioni. è vero, forse all’inizio le italiane non andranno in heineken (o come si chiamerà) ma in amlin, ma il Pro12 sarà più competitivo e dovremmo guadagnarci sul campo il posto. Se non si percorre questa strada, la Pro12 arriverà ad un punto morto, e morirà. Morirà anche nel caso ci divdessimo e quelli a rimetterci di più saremo noi e gli scozzesi (ed irlandesi).

    Inoltre ormai abbiamo imboccato la strada del Pro12 che fa e farà del bene al movimento italiano (i risultati si vedono nel lungo periodo, non possiamo vederli dopo 3 anni) perché non importa quanto si possa investire ma se mai il campionato domestico fosse competitivo “al punto giusto” ci vorranno decenni senza avere sicurezza. La Pro12 è sicurezza, dobbiamo spingere per ottenere il massimo, e il 6×3 è la strada giusta per la Pro12 e soprattutto in prospettiva per noi italiani. Certo occorre davvero fare dei cambiamenti al nostro interno, mi rifersico ai soliti discorsi delle accaddemie, delle franchigie reali, ecc…
    La Top14 è fantarugby e fantapolitica, tornare indietro è insensato e controproducente. Andare avanti, e andarci al meglio per il meglio è l’unica soluzione. Dobbiamo convincercene noi, e convincere le altre celtiche.

    Un’ultimo “sogno”: quando la Pro12 sarà più competitiva e più attrattiva e quindi più ricca, sarebbe bello istituire dallo stesso board magari una coppa tra le 4 migliori squadre dei campionati domestici (semiprofessionali), di modo da creare una sorta di effetto “seconda lega”, in cui i giocatori dei club che si suppongano in un futuro possano approdare nella Pro12 possano già iniziare a crescere e a sperimentarsi in un contesto “maggiore”.

    • ugotruffelli 16 Settembre 2013, 16:42

      PS: sempre nel senso dell’aumentare competizione, si potrebbe decidere che i nostri (Pro12) 6 posti vengono decisi automaticamente per i primi 4, e i secondi 4 (dal 5 all’8) contestano un playoff per assegnare gli altri 2… Non lo sono sono idee per dare un po’ + di sicurezza alle scozzesi e alle italiane numericamente parlando e per far lottare di più le squadre.

      Il punto è che la Pro12 è un giocattolo fondamentale, e bisogna fare in modo di potenziarlo e salvarlo. Romperlo non conviene a nessuno. Rinchiuderci nell’Eccellenza aumenterebbe il divario con francesi ed inglesi….

    • eze 16 Settembre 2013, 17:22

      fosse solo il 6×3 nella testa degli inglesi non vedrei che vantaggi ma non credo sia cosi perchè secondo me “i 6 inglesi” si terrebbero i loro diritti e facciamo che sian 45 mentre i francesi farebbero lo stesso con i loro 45 e quindi ai 6 celtici arriverebbe solo 10 che diviso 6….
      non è solo la formula in gioco ma la suddivisione delle risorse che è molto più importante nel medio periodo e svuoterebbe il pro12 perché i migliori se ne andrebbero in altri campionati.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 17:32

        eze McCafferty e’ stato esplicito e chiaro al riguardo ha detto apertamente che gli inglesi non hanno mai detto che ognuno si tien il proprio ed ha chiaramente detto che non e’ questo il progetto, che ci sara’ redistribuzione anche nella loro formula l’ha detto chiaramente ovvio che non sara’ piu’ 52% inglesi+franesi 48% gli altri ma non ha MAI detto che non ci sara’ suddivisione anzi ha detto esattamente il contrario sbilanciandosi al punto di dire che tutti vedranno piu’ soldi secondo la loro formula.

        • eze 16 Settembre 2013, 23:13

          “If anyone from the other four countries involved in the European cups wants to join us, they will be welcome, but we will have nothing more to do with ERC.”
          mi sembra chiaro che decidono loro due e se uno dei 4 vuole unirsi bussa e gli danno il benvenuto ma non i soldi tanto meno se li pretende dicendo che arriva mandato da ERC.
          sui soldi in più ai club che dicono loro mi sembra banale e se prendiamo treviso dall’heneken non prende nulla (i soldi vanno alla fir) e se prendesse anche 1 euro sarebbe già di piu. Treviso la prenderebbero domattina ma solo lei ed anche treviso credo parteciperebbe.

          • Stefo 17 Settembre 2013, 01:02

            eze questa frase non dice nulla sulla redistribuzione, trovami dove McCafferty ha detto: ognuno si tiene il suo e basta, ha sempre parlato di rivedere il sistema di distribuzione dei proventi non noi ci teniamo il nsotro, i francesi il loro e cosi’ via.
            Il fatto stesso che come detto da Zatta (ma anche altre squadre europee) siano stati contattati da francesi ed inglesi ti dice che non e’ un semplice “se volete” ma che stiano attivamente cercando di coinvolgere le altre realta’ direttamente.

  17. ugotruffelli 16 Settembre 2013, 17:31

    Ecco appunto, credo anch’io per quello che dicevo la suddivisione della risorse è un’altra cosa. Ma sicuramente il 6×3 è quello che fa più “rumore” e la carta giocata di più come immagine anche verso i propri tifosi (“non vogliamo diventare più ricchi, vogliamo un gioco più eguale e meritocratico”).
    Ma nelle negoziazioni, nei tavoli bisogna concedere qualcosa per ottenere. Se intanto si dice 6×3? benissimo, è quello che pensavamo anche noi. Va bene facciamolo. Che motivo ci sarebbe per andarsene allora? … Voglio dire, se concedi qualcosa puoi anche discutere anche sul resto in maniera migliore. Anche nei confronti delle federazioni e dell’IRB.. se dici no e no rimani con le pigne secche.

  18. GiorgioXT 16 Settembre 2013, 18:53

    Va fatta un pò di storia, la propaganda federale vedo che ha inciso nonostante il ranking sia lì a smentire le balle. Fra 2006 e 2007 (con Berbizier) abbiamo pareggiato in trasferta e vinto una partita in casa , vinto in trasferta e vinto in casa, cosa che finora non è stato possibile ripetere ancora.

    C’è poco da dire, finora – grazie soprattutto alla Federazione – abbiamo cercato scorciatoie per lo sviluppo .
    – La prima scorciatoia è stata l’immissione di stranieri, oriundi & c. PRIMA IN NAZIONALE e poi nelle squadre del campionato Italiano, cosa su cui la FIR ha spinto, e che ha favorito anche economicamente.
    – La seconda scorciatoia è stata la decisione presa dopo la sconfitta con i Pacific Islanders di scegliere una strategia di tipo Irlandese per il “rugby di alto livello” , centralizzando controllo e gestione dalle accademie u.18 fino alla nazionale e partecipando a condizioni capestro alla Celtic League.
    – La terza scorciatoia è stata quella di continuare ad assorbire TUTTE le risorse disponibili per la nazionale , le accademie, lo staff e le squadre di pro12 , di TUTTE le federazioni del 6N la nostra è quella che di gran lunga spende meno soldi per il resto del movimento – nemmeno l’8,6% rimane al movimento che non sia celtico, accademico o nazionale. Non solo non è stato pensato o creato nulla come sviluppo del resto del movimento ma è addirittura stato fatto il contrario.

    Invece si poteva – e si potrebbe ancora adesso, scegliere un tipo diverso di sviluppo, uno sviluppo costruito dal basso, dai numeri VERI dei modelli B e dei fogli di concentramento invece che dai tesseramenti; uno sviluppo basato su una ampia disponibilità di fondi (che ci sono) ma legata ad una meritocrazia spietata, puntando sul rafforzamento dei club legato sia ad una applicazione non rigida, ma semplicemente eguale per tutti, dei regolamenti (già questa avrebbe ripulito da tempo l’ambiente dei club da tanti furbi, furbi e protetti), al lavoro di qualità nei settori giovanili.
    Questo in 4 o 5 anni ci porterebbe realmente ad un livello pari o superiore a quello Celtico, ma stabilmente ed IN CRESCITA.

    C’è anche da dire che senza i 9 milioni di euro con cui abbiamo finanziato i nostri competitori celtici in queste tre stagioni, i loro risultati sarebbero stati gli stessi ? prendete un pò nota da quale stagione L’Ulster per esempio ha potuto permettersi giocatori come Pienaar o Strauss che costano giusto quei 150-200.000 euro che arrivano loro come ns. tassa …

    • Stefo 16 Settembre 2013, 20:04

      Girgio vogliamo fare un po’ di storiaI buoni stranieri arrivavano prima anche in Irlanda: Contemponi, Howlett, Van der Linde, Mafi, Botha e senza contare Giorgio che i Pienaar, Muller ecc furono tutti firmati prima che l’entrata delle italiane fosse confermata (ti ricordo che la prima risposta alla richiesta dei 3 milioni del board fu un no-bluff). E’ pur vero che il budget Ulster fu aumentato dopo la stagione in cui rischiarono di finire dietro al Connacht ma questo fu fatto in base ad un nuovo piano di redistribuzione tra tutte le Provincie a cui sussegui’ una ristrutturazione del Connacht stesso. Aggiungo con in realta’ in questi anni la IRFU ha indirettamente tagliato i soldi sesi nel professional game, passare da 25-26 central contract a 21-22 e’ di fatto un taglio ai soldi investiti nelle Provincie. Al tempo stesso visto che quei 3 milioni non vanno solo all’Ulster o alla IRFU ma a tutte e 3 le celtiche dovresti spiegarmi com’e’ che i Gallesi nonostante questa iniezione di denaro non riescono a tenere i loro giocatori. Mi spiace ma questa idea e’ proprio sbagliata di partenza e non basata sui fatti.

      Sulla storia italiana, non affronti il discorso che per piu’ di 10 anni si e’ tentato (male) di mettere su un professionismo in Italia?Perche’ non ammettiamo una cosa chiara e semplice: che l’Italia non era (e non e; ancora oggi) minimamente pronta per il professionismo. Credo Giorgio che questo sia innegabile, come e’ innegabile che si e’ senza dubbio speso tanto e male, com’e innegabile che non si e’ progettato nulla che partisse dal basso, come e’ innegabile che si sia sempre piu’ abbandonata la base puntando ad un sistema autoreferenziale. Su questo sono assolutamente d’accordo con te.

      Che un sistema che aprta dal basso in 4-5 anni porti ad un livello tipo quello celtico scusa Giorgio ma credo sia una sparata bella e grossa, se tutto va bene (nel senso non solo che non fai un minimo errore di tuo come Federazione, ma anche che tutti i pianeti sono allineati in tuo favore e non trovi un ostacolo che sia uno) ti ci vogliono almeno 10 anni per colmare il gap formativo e di sviluppo partendo dal fatto di dover formare i formatori (scusa il gioco di parole). Che poi nel giro di 4-5 anni tu possa mettere su un campionato professionistico del livello della CL e’ ancora piu’ utopistico.

      Nel frattempo cio’ comunque vorrebbe dire abbandonare l’alto livello e pneso tu sia abbastanza intelligente da capire che 1-2 milioni a club di Eccellenza non creerebbe professionismo vero. Pero’ da quello che capisco non e’ questa la tua idea, ma la tua idea e’ di investire solo sulla base vera. Bene ma allora come lo crei poi un campionato professionistico in cui fare il salto finale? Di nuovo si torna alla speranza che si instauri un circolo virtuoso che porti investitori privati nell’alto livello?E se non succede?Si torna quindi all’unica vera alternativa di prendere gli argentini come modello, lavorare solo sulla base lasciando da parte l’idea di un professionismo italiano e puntando invece sull’esportazione. A me come modello piace, l’ho detto tante volte che questo e’ probabilmente l’unica via praticabile e sostenibile nel lungo termine per l’Italia ma bisogna essere consci che e’ cosi’ e non raccontarsi che in 4-5 anji si raggiunge una situazione pari a quella celtica perche’ non e’ cosi’.
      Sulla NAzionale ripeto la domanda dove giocavano od avevano giocato crescendo enormemente molti di quei giocatori nel periodo subito precedente ai risultati 2006-07?Dove veramente sono cresciuti rugbysticamente i PArisse, Bergamauro, Bortolami, Castro ecc? Nessuno di quei giocatori il saldo internazionale lo ha fatto grazie al S10 o altro ma grazie ad essere andati all’estero a giocare in campionati pro veri e propri, cosi’ come per gli Argentini non sarebbero cresiuti come sono cresciuti se non avessero esportato in Europa i loro giocatori per farli diventare pro veri e propri.

      • GiorgioXT 16 Settembre 2013, 22:29

        Mi dispiace, ma il rugby lo conosci proprio poco, e quello italiano ancor meno.
        Và a vederti Bortolami da dove è partito per arrivare a Narbonne (allora semifinalista in Top14) e diventare capitano, per poi la stagione successiva andare a Gloster da capitano….

        Và a studiare, la storia del rugby italiano è interessante e varia, e non inizia certo con la celtic league…

        • Stefo 16 Settembre 2013, 22:48

          Caro giorgio mi spiace ma in base a quello che scrivi credo che la storia del rugby la devi ripassare tu oltre a dover fare un corso di lettura e comprensione.

          Io non ho detto che Bortolami e’ partito da Narbonne o Gloucester (devi anche ripassare l’inglese tra le altre cose) ho detto che Bortolami (come altri giocatori) per fare lo step decisivo nell’alto livello sono dovuti emigrare laddove c’erano, ci sono e ci saranno campionati pro veri e propri che l’Italia nell’era pro non ha mai avuto; puoi fare tutta la formazione di ottimo livello che vuoi a livello giovanile ma poi per competere a livello internazionale serve competere con regolarita’ in campionati professionistici veri e propri, se non sei in grado di riconoscere questo mi sa che tu ti rugby ne sai ben poco.
          Impara a leggere quello che ti si scrive invece che fare l’arrogante e dare consigli di studio.

      • ugotruffelli 16 Settembre 2013, 22:38

        Sono in parte d’accordo con te, tranne sulle conclusioni. L’Italia non è pronta per un professionismo domestico, e forse non lo sarà (se mai lo sarà) per decenni. C’è ancora troppo provincialismo che non riuscirà a far sfondare il gioco al di fuori delle sue terre storiche. I Parisse i Bargamaco, ecc sono cresciuti in Francia è vero. Ma al tempo loro l’Italia aveva il Super10 e non il Pro12. La strada intrapresa, nella filosofia generale non sempre nella realizzazione pratica, è quella giusta per far crescere il movimento. Poi chissà tra 20 anni avremo un “Mega10”, ma non ci si arriva rimanendo nel cortile. Quando semini, non puoi continuamente travasarlo e cambiare la terra, la pianta deve crescere ed attecchire.

        Io vivo a Genova, è vero con una sua piccola tradizione ma oramai era solo nicchia. D’essai. Negli ultimi anni le scuole di rugby stanno fiorendo come funghi, io sono capo scout l’anno scorso nel mio reparto avevo più ragazzi che giocavano a rugby di quelli che giocavano a calcio. E successo tutto negli utlimi 4 anni, fino a non molti anni fa ero quello strano che si faceva da solo i km per andare in centro nell’unico bar che trasmetteva la RWC. Nel mio Municipio (sono Consigliere) quest’anno abbiamo avuto un poì di contatti con una società e degli sponsor per trasformare l’ennesimo campo di calcio di quartiere in uno da rugby. E c’è un progetto, vedremo se va in porto… Lentamente ma i frutti e i fiori nascono. Diamo gambe al progetto…

        L’Italia al suo interno non è pronta per un professionismo? Ebbene c’è la Pro12 apposta. Il modello argentino è distante dal nostro, sono anche isolati geograficamente. Noi no, sfruttiamo le possibilità!

  19. Katmandu 16 Settembre 2013, 21:21

    mah ho letto un sacco di cose poco felici in questi post
    fare paragoni tra l’era BBZ Mallet la Celtic e Bruinel, che dobbiamo andarcene in Francia, anzi no in Inghilterra anzi molliamo li e torniamo al domestic tanto la celtic è un campionato con pochi conenuti….
    1 Paragonare il materiale con cui doveva confrontarsi BBZ e Bruinel non ha senso perchè nio non avevamo un campionato nemmeno minimamente paragonabile al pro 12 figurarci al top 14
    2 se ce ne andiamo in francia non abbiamo i budget per competere per la vittoria del prod2 figuriamoci avere due squadre in top 14, che poi diventerebbe top 16 e già oggi pensiamo che son fuori a orgaizzare un turno infrasettimanale figuriamoci se veniamo noi a bussare alla loro porta che succederebbe
    3in inghilterra il discorso è similare ma con l’aggravante che ci prenderebbero a bastonate e basta
    4 l’obbiettivo della CL è tenere in italia i migliori senza perdere l’opportunità di farli giocare ad un livello altissimo ogni week end, allora mi domando e dico se abbiamo bisogno di 2 squadre in CL (impensabile far fare alla benetton oltre al pro 12 anche 12 partite internazionali) vhiudere le zebre per dare a pioggia un “mijone” (san si scrive così?) alle squadre di eccellenza per fa che?
    vorrei ricordare che la peggior francese in top14 ha circa a budget 10mlnmentre la migliore del pro d2 ne ha 14!
    5 la CL non è un campionato competitivo? negli ultimi 8 anni hanno vinto l’HC 5 volte, e per le statistiche i primi 10 giocatori conme numero di presenze son 10 giocatori celtici per cui se non li prepara la CL a reggere questi ritmi che cosa li prepara? per non parlare dei progressi farri dalle varie nazionali, appena entrati nel 6 N la scozia arrancava purosamente il galles e l’irlanda aspettavano noi per tornare a galla con la differenza punti, mentre altimamente tra che il galles ha finito di pagare il millenium, l’irlanda e scozia hanno comunque avuto un impennata e noi a traino

    • ugotruffelli 16 Settembre 2013, 22:25

      Sono molto d’accordo con te Katmandu. Con “poco competitivo” non intendevo non performante, perché con le poche statistiche che tu riporti è mostrato esattamente il contrario, e fin’ora l’ex-CL ha fatto tanto e molto per le sue nazionali. Però è innegabile che non c’è la stessa intensità nel Pro12 che nella Premiership o nel Top14, e la partecipazione di pubblico e di sponsor è sintomo di ciò. In questo turno Leinster-Ospreys è stata una partita superba e intensissima con un RDS molto pieno. Ma non succede spesso e sempre… L’essere performanti nel mondo odierno del pro non è sufficiente, occorre essere intensi, più competitivi (con voglia di vincere), più spettacolari. In senso positivo, non certo all’americana. Mi sono guardato Saracens-Gloucester e Bath-Leicester… L’aria, l’elettricità che trasmettevano era molto diversa anche da una bella Leinster-Ospreys. É questo che manca al Pro12, ed è questo che si deve costruire per il Pro12. Per il bene delle 4 unions, e del rugby in generale.

      Anche perché un obbiettivo mica tanto velato di Inglesi e Francesi è proprio quello di spolpare e il Pro12. Mica le coppe…

      • Katmandu 16 Settembre 2013, 22:34

        Ok su quello che dici per quanto riguarda l’intensità globale del campionato ma questo è dovuto al fatto che gli mettono pepe al c..o per la partecipazione non garantita per l’anno prossimo
        E poi il top 14 è diverso dalla CL e ancora più “dell’ignorante” premier

        • ugotruffelli 16 Settembre 2013, 22:45

          Nella Pro12 al momento non hanno neanche il pepe al c..o per partecipare all’HC. É questa la differenza su cui in fondo gli Inglesi hanno ragione. Basta leggere le formazioni che giocano in Europa e quelle in Pro12.
          La Top14 è ancora diversa anche perché, non solo, girano molti soldi. (Ed il fatto che la Ligue, prima dell’inizio dell’arrivo dei petroldollari vedi PSG, non sia la PremierLeague ha avuto e ha un suo peso…)

    • GiorgioXT 16 Settembre 2013, 22:35

      Katmandu : certo che le celtiche sono competitive in heineken cup ! basta che ti vai a vedere le formazioni schierate in Pro12 dalle stesse prima delle partite importanti di HC … senza 10, 12 titolari.
      Già giochi meno partite, in più senza rischi.

      E’ proprio questo il punto importante su cui Francesi ed Inglesi non transigeranno : le celtiche hanno già il vantaggio di non aver retrocessioni , in più non devono combattere nemmeno per il posto in HC

      Questa cosa vedrete che finirà comunque.

      • Stefo 16 Settembre 2013, 22:51

        Su questo invece concordo con te Giorgio, lo status quo celtico ha di certo aiutato nel poter gestire le forze celtiche in maniera piu’ selettiva e questo di sicuro cambiera’, o meglio dovra’ cambiare come dovranno cambiare situazioni come il player welfare program irlandese.

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