E’ scomparso a 63 anni l’ex trequarti di nazionale e Rugby Roma. Era diventato un noto imprenditore nella ristorazione
Rugby italiano in lutto, è morto Rocco Caligiuri
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Purtroppo non l’ho visto giocare, ma ricordo un aneddoto in TV, durante Scozia-Italia del 2007. Interrogato su di lui, Greenwood raccontò, col tipico accento english: “Rocco calciava ed erano quaranta metri guadagnati…”. RIP.
Rip.
Sapevo da un suo compagno di nazionale che le cose non andavano bene, non lo conoscevo come persona ma fu un grande estremo ti ricorderò sempre con piacere…..
Una grande stella del rugby romano (Rugby Roma e vecchia S.S. Roma Rugby) e della nazionale italiana si è spenta…
Essendo nato negli anni ’80, ne ho solo sentito parlare e ho letto molto su di lui, e di sicuro è uno di quei rugbysti che avrei voluto veder giocare dal vivo…cavolo, uno che mette tre drop di seguito all’Ellis Park (comunque l’Italia non giocava proprio con i Golden Lions, ma con il Tranvaal XV) e gli dedicano pure una targa! Tra l’altro un romano! Record di drop in una partita dell’Italia poi eguagliato solo da Dominguez!
Peccato che se ne sia andato in un momento così bello del rugby romano, una città che la prossima stagione esprimerà tre squadre di massima serie…situazione che non accadeva dalla stagione ’69/’70 dove proprio le due squadre in cui ha giocato Rocco e la Lazio capitarono tutte insieme nello stesso campionato…e Caligiuri giocò quella stagione con la Rugby Roma vincendo due derby su quattro (con la Lazio e la S.S. Roma Rugby) e pareggiandone uno (con la Lazio), meglio di così! Caligiuri ha giocato quella che è stata probablimente la stagione più bella del rugby romano (ma ne ha giocate moltissime altre ancora) e la più significativa per la Rugby Roma, perchè proprio nel ’69/’70 la RR si trasferì dall’Acquacetosa, la culla dell’ovale capitolino, al glorioso Tre Fontane e si fuse con l’Olimpic ’52 (la nascita della Rugby Roma Olimpic Club) aggiungendo al bianco e al nero, che già da Giuseppe Bigi furono portati da San Isidro, anche il verde come terzo colore sociale. Insomma, Rocco ha vissuto tutte queste pietri miliari del rugby romano! Davvero un peccato non possa assistere ad un’altra stagione rugbysticamente importante e florida per la nostra città…
Come ho fatto per Edoardo e Francesco, i due giovani atleti biancocelesti scomparsi nei mesi scorsi, dedico anche Rocco queste parole che Piermarcello “Buby” Farinelli (1917-1988), storico rugbysta del GUF Roma, della Rugby Roma e della nazionale italiana, per altro allenatore dello stesso Caligiuri, scrisse nel suo diario “Il rugby: etica di uno sport”:
“…i rugbysti hanno un loro Paradiso tutto speciale, come tutto speciale è il loro modo di vivere sulla terra. Nel nostro Paradiso i campi sono sempre verdi, soffici ed elastici; dopo mezzogiorno non piove mai, nè fa mai caldo. L’aria è frizzante e ti mette addosso una voglia di stringere fra le braccia il pallone di cuoio…di correre…di batterti. Poi, dopo un’ottima cena, seduti su delle comode poltrone, sorseggiando dei vini meravigliosi, ci racconteremo le nostre magnifiche storie…”
Ciao Rocco