L’impatto con il Super Rugby, le differenze ambientali e culturali con l’Europa. E infine il caso-stranieri
Philippe Doussy: “I miei primi due mesi da Southern Kings”
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Veramente una bella intervista e mi sono venute in mente un paio di considerazioni
La prima quando parlava della sinergia che c’è tra i tecnici della nazionale e la varie franchige della libertà di azione che hanno e mi chiedevo se quindi prima lui che era dall’altra parte si vedeva troppo invasivo
Poi bellissima la frase “Siamo una squadra giovane, fatta in poco tempo. Per noi era importante partire bene anche perché non è che siamo molto amati qui. Sai, con tutte le polemiche che hanno accompagnato la nascita dei Kings e il fatto che i Lions sono stati lasciati fuori dal Super Rugby” cavolo mi ricorda qualcosa soprattutto della freddezza del pubblico… vero?
Inoltre la gestione stranieri mi lascia sempre un po perplesso mi chiedo sempre quando fanno queste riunioni a domanda precisa “chi possiamo considerare stranieri?” la fraderazione che risponde perchè i casi sono 2 o non si sanno spiegare o quelli che ascoltano non si lavano le orecchie 😉
Tutto il mondo è paese
Forza Adongo!!
“Tutte le idee, tutti i metodi di lavoro possono tornare utili anche agli springboks, il passaggio delle idee e delle informazioni non è mai unidirezionale.”
Appunto è quello che avevo notato anch’io ma mi chiedevo cosa intendesse dire tra le righe dato che comunque lui era dall’altra parte della barricata
Penso seguisse la antica massima italica “attacca il somaro dove vuole il padrone”. La situazione italiana è da anni sovietica, anzi talebana. Un ristretto numero di geni che sanno e fanno tutto, scienza infusa. Se qualcuno fa bene in autonomia, non è una risorsa ma un pericolo e l’imperativo è farlo fuori (se ci riesci). Forse qualche miglioramento si comincia a vedere, a partire dalle aperture di Gavazzi a Treviso e sulle accademie, ma resta l’illusione ideologica che da Mosca si possa decidere di coltivare i pomodori in Siberia e, se poi tocca mangiare la pasta in bianco, la colpa sia dei coltivatori, se va bene inetti e se no traditori. Basta guardare come la FIR consideri i campionati giovanili, un fastidioso impiccio. E’ la logica con cui hanno deciso e decidono per le Zebre, un cantiere che dovrebbe fare solo fondamenta e mai la casa. Col risultato inevitabile che non venderanno mai appartamenti (l’appeal) e i muratori imparano poco e nulla oltre a quello che già sanno fare.
“a morte i taliban”!!! (citaz.)
Bello bello, grazie per il lavoro che fate! E’ importante non rimanere isolati solo nella nostra vecchia Europa.
sembra fantarugby !!! non credo che in europa ci siano squadre che lavorino in maniera simile ! l’emisfero sud è avanti almeno 10 anni !! la cosa ridicola è che, secondo me, ci sono tutte le potenzialità per fare altrettanto bene in europa e nel bel paese in particolare….
HECTOR…..sicuro di vivere in Italia?… o sei sulla luna.
lo ha dichiarato uno che forse conosce bene la realtà europea , o no ???