Il Galles tira un sospiro di sollievo: George North non è grave

Sarebbe meno preoccupante di quanto preventivato l’infortunio occorso all’ala degli Scarlets. Per il Sei Nazioni non dovrebbero esserci problemi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Canino 7 Gennaio 2013, 11:05

    Non so se il mio è uno sfondone, però, a parte il caso di North, la pioggia di infortuni sui top players gallesi ed irlandesi mi sembra piutosto indicativa…Voglio dire questi giocatori mi sembrano troppo sfruttati, squadre come Leinster, Munster, (Ulster già più internazionale), Ospreys e Scarlets fanno giocare gli stessi giocatori ad alti livelli in due competizioni diverse per tutta la stagione, più gli impegni internazionali ed ecco che le nazionali spesso non possono contare su alcuni dei giocatori più importanti. Per Inghilterra e Francia invece mi sembra che le cose vadano diversamente: avendo più squadre che giocano ad alto livello da cui pescare hanno una profondità maggiore e probabilmente i loro top players sono anche meno sfruttati vista la composizione internazionale delle loro squadre di alto livello. Bisognerebbe controllare il minutaggio a fine stagione l’utilizzo dei turn over, ma sono convinto che comunque il modello delle franchigie celtiche, cioè stessi 20-25 giocatori a comporre l’ossatura di squadre che giocano campionato più coppa ed impegni internazionali sia troppo usurante dal punto di vista fisico.

  2. Katmandu 7 Gennaio 2013, 12:32

    @ canino è un proema di tutte le nazionali escluso francia e AB! Solo loro possono permettersi il lusso di avere 3 nazionali complete di panchine e il livello nom cambia tutte il resto dal sud africa in giù si basano su 40 giocatori circa e lo stress fisico é quello

    • Canino 7 Gennaio 2013, 18:41

      Quello che dici sulla profondità della rosa in generale va bene, anche se a mio avviso AB, Francia, Inghilterra, Australia e Sudafrica come profondità sono all’incirca allo stesso livello, dipende dai periodi, in questo momento è vero che Francia e AB sono superiori, ma il discorso che faccio io è un altro. Quello che intendo dire è che fra le prime 8 (escludendo Samoa che è un pò caso a parte) Galles e Irlanda (molto evidentemente anche per il numero dei praticanti) sono quelle che soffrono spesso assenze importanti per infortuni. Hanno movimenti più piccoli rispetto a quelli delle altre nazioni, ma soprattutto hanno un minor numero di squadre di alto livello in cui militano i loro giocatori, quindi il problema secondo me sta nel fatto che i giocatori che forniscono l’ossatura (parlo delle prime scelte) alla nazionale cioè 20-25 costituiscono l’ossatura di 2-3 squadre dove vengono impegnati costantemente in due competizioni di alto livello e dove raggiungono spesso le fasi finali (coppa e campionato) più gli impegni internazionali. Cioè lo stesso gruppo costituisce la base della nazionale e dei 2-3 team più importanti e viene impiegato continuativamente avendo sempre la pressione addosso, intendo sia fisicamente che mentalmente, questo può essere un vantaggio per l’affiatamento del gruppo, ma secondo me è anche il motivo degli infortuni che hanno tempestato Irlanda e Galles in questi ultimi due anni (pensa alle varie tegole nella terza linea irlandese). Ad esempio Inghilterra e Francia possono pescare i loro giocatori da vari team e hanno una maggiore scelta fra giocatori che sono tutti abituati a giocare ad alto livello e che possono essere sostituiti nei loro club da internazionali di pari livello, pensa ad esempio alle mediane di Tolone e Tolosa. Ripeto secondo me non è solo un problema di qualità, ma della concentrazione programmatica (che è ben diverso dal fatto che si trovino nella stessa squadra per volere del club) di tutti i migliori giocatori in due-tre squadre, non so se mi sono spiegato meglio, poi magari sbaglio comunque.

      • Katmandu 7 Gennaio 2013, 22:13

        Stiamo facendo lo stesso discorso solo credo che l’australia non ha mai in nessun periodo avuto la profondità delle migliori

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