Tanto Galles e un sacco di rugby: dentro il mondo ovale di JPR Williams

Marco Pastonesi ci porta negli anni ’70, alla (ri)scoperta di uno dei più grandi campioni di sempre

COMMENTI DEI LETTORI
  1. gufo45 16 Ottobre 2012, 16:03

    A Bridgend nel settembre del lontano 1978 ho visto dal vero JPR Williams e ho conosciuto i suoi genitori con i quali mi sono intrattenuto bevendo birra alla Club House del club. Era la vigilia di un torneo di rugby seven cui partecipava anche il Rovigo di Carwyn James. Il giorno successivo il Rovigo giocò anche contro il Bridgend che schierava JPR nel ruolo di pilone (era mischia di rugby a sette!). Non ricordo il risultato ma ricordo benissimo la soddisfazione e l’orgoglio nel volto di Patrizio Zanella (allore 21enne) quando riuscì a placcare vicino alla linea di touche un “monumento” come JPR, uno che allora si poteva ammirare solo quando c’era il “5 Nazioni in tv!
    L’anno successivo nell’appartamento di Carwyn James, a Rovigo, arrivò un pacco per far vedere al coach gallese in anteprima il libro che JPR Williams aveva scritto a proposito della sua carriera sportiva. Carwyn lo aprì e mi disse che con quella pubblicazione JPR aveva finito di giocare: avrebbe fatto solo il medico. Infatti le ferree regole del dilettantismo di allora non consentivano nemmeno che uno sfruttasse la propria popolarità rugbistica per scrivere un libro! E fu così: JPR chiuse lì con il rugby giocato.

  2. malpensante 16 Ottobre 2012, 17:17

    JJ, vederlo giocare il miglior motivo per decidere che ovale è meglio di tondo. Il suo modo di andare a prendere la palla in cielo sopra la testa del branco in arrivo, poesia epica.

    • mezeena10 17 Ottobre 2012, 09:03

      straquotone..jj però giocava ala; jpr estremo!!! velocissimo e grande atleta il primo, fenomenale estroso fantasioso il secondo! mitici, come mitica resta quella squadra!!!un vero dream-team quel galles! quanti campioni, quanta classe “profusa” a piene mani su un campo da rugby! poesia!!! 🙂

  3. gufo45 17 Ottobre 2012, 18:59

    JJ (John James) Williams veniva dall’atletica leggera. Ha partecipato ai Giochi del Commonwealth del 1970 come velocista, nel 1971 è stato campione gallese nei 100 metri. Non ha preso parte al famoso tour dei Lions nel 1971 in N.Zelanda ma a quelli del 1974 (gli “invincibili”) in Sud Africa e del 1977 in N.Zelanda. Tutti i suoi tre figli hanno fatto poi atletica: il rampollo Rhys è l’attuale detentore del record gallese nei 400 metri ostacoli (49,09).

    • mezeena10 19 Ottobre 2012, 10:29

      verissimo..ed è stato anche un provetto nuotatore..dorsista se non ricordo male! grande atleta..il DNA non mente!!! 🙂

    • mezeena10 19 Ottobre 2012, 10:31

      il record sui 400 H era 48:96 (barcellona 2010)..non so che tempi ha fatto per la qualificazione olimpica..

Lascia un commento

item-thumbnail

Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol

Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2011 raccontata da Marco Pastonesi

Settimo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2007 raccontata da Marco Pastonesi

Continua il nostro viaggio attraverso la storia della Webb Ellis Cup con le letture della nostra prestigiosa firma

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2003 raccontata da Marco Pastonesi

Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi

Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1995 raccontata da Marco Pastonesi

Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"