Wayne Smith, professore a tempo sulle Highlands

Un tour in Scozia tra squadre di alto livello e scuole di rugby per uno dei coach più “desiderati”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. nessuno 25 Settembre 2012, 08:58

    Gavazziani imparate imparate…intanto il treno dei big del rugby se ne va ancora più avanti…e le giovanili loro sfornano talenti…dormiamo noi tranquilli sognando i 70000 dell’olimpico dormiamo…

  2. Katmandu 25 Settembre 2012, 09:20

    Come succede da noi vero?

  3. mezeena10 25 Settembre 2012, 11:16

    chissà cosa pensano gli inglesi che l’han corteggiato a lungo..ahahah..grande wayne smith, il miglior coach dei 3/4 del mondo..il verbo!!! è uno spettacolo vedere schemi e linee d’attacco e incroci vari delle squadre allenate da lui!!! prendere i migliori puo solo far crescere..basti pensare all’argentina con henry..la velocità con cui evolve il rugby moderno è inversamente proporzionale alla crescita dell’italia e qua non si pensa a “consulenze” del genere, anzi, si pensa di portare un italiano alla guida della nazionale!!! del resto nel paese dell’autoreferenzialità che si puo pretendere???

  4. Teo_8 25 Settembre 2012, 14:32

    Mezeena, ti quoto pienamente per quanto riguarda il discorso fatto da te sull’Italia. Se non ci affidiamo a gente competente, non cresceremo mai! Un italiano, per diventare allenatore dell’Italia, deve meritarselo e soprattutto deve essere in grado di poter sostenere un tale impegno! Continuiamo a cambiare allenatore ogni 4 anni, con il coach in carica che già prima del mondiale sa che non gli sarà rinnovato il contratto, continuiamo pur così!del resto di qualificazioni agli ottavi di finale ne abbiam fatte talmente tante che possiamo permettercelo!!

    • Katmandu 25 Settembre 2012, 15:13

      Non è tanto il fatto che non ci affidiamo a gente competente giusto per citare alcuni nomi per l’alto livello bruinel gajan casellato cavinato etc. Il problema nasce e si sviluppa quando grattiamo sotto la patina “d’orata” del sei nazioni della nazionale e dell’eccellenza il fatto che ci siano pochi allenatori competenti nelle giovanili è un problema peraonalmente in giovanile avevo un’allentore che metteva tanta passione e che ci insegnava a placcare e a mettere tanta grinta ma non sapeva cos’era una chiusura non insegnava dove correre . è giá tanto se riusciamo a fare il sei nazioni

  5. Stefo 25 Settembre 2012, 23:52

    L’iniziativa e’ buona ma sarebbe opportuno precisare che Smith fara’ 1 settimana con l’Edinburgh, una col Glasgow e in queste due settimane fara’ 4 workshops coi tecnici del movimento scozzese a vari livelli…insomma non e’ che sitratta di una collaborazione a medio o lungo termine.
    Per carita’ buona iniziativa e che dara’ spunti ai tecnici sia elite che no interessanti ma va messa anche nella giusta proporzione di una cosa di due settimane.

    • Katmandu 26 Settembre 2012, 09:33

      @stefo il discorso è che qui in italia che ne avremmo bisogno i tecnico bravi arrivano solo ed esclusivamente per l’alto livello certo non pensavo che smith veniva solo per insegnare ai bambini dei border ma veniva anche e sorattutto per l’alto livello ma quì in basso i tecnici in alto si vedono solo allo stadio per la partite della nazionale

  6. Stefo 26 Settembre 2012, 10:40

    Katmandu come ho detto l”iniziativa e’ di certo buona e di sicuro servirebbe in Italia ma allo stesso tempo diamo il giusto peso alla cosa, 2 settimane sono due settimane, portera’ spunti nuovi ma non ti sviluppa o rivoluziona il settore tecnico in due settimane…il mio punto era solo questo, mettiamo la cosa nelle giuste proporzioni.

    • Katmandu 26 Settembre 2012, 11:10

      Certo quello che dico io è che se pur poco loro crercano di farlo noi neanche quello e credo che abbiamo più bisogno degli scozzesi

      • Stefo 26 Settembre 2012, 12:07

        Ah senza dubbio questo, pero’ forse piu’ che un allenatore come Smith che forse (dico forse) e’ piu’ utile all’alto livello bisognerebbe investire per cercare di portare persone che insegnino a mettere su progetti base validi e solidi e che portino risultati sia in termini quantitatvi (ampliamento della base) che qualitativi (miglior insegnamento del rugby).

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