Summer Series: primo round agli All Blacks, Inghilterra battuta di misura

Domina l’equilibrio a Dunedin, dopo un primo tempo più frizzante i neozelandesi si fanno cinici nella ripresa e vincono per 16-15

Summer Series: primo round agli All Blacks, Inghilterra battuta di misura

A Dunedin il primo round delle Summer Nations Series 2024 tra Nuova Zelanda e Inghilterra va agli All Blacks. Dopo un avvio scoppiettante, coi primi 25′ che vedono le due squadre rispondersi colpo su colpo, il primo tempo termina in assoluta parità e tutto si decide nella ripresa.

Al rientro dagli spogliatoi gli inglesi premono subito forte e con la meta di Feyi-Waboso trovano il loro primo, solido vantaggio, dopo un brevissimo primato intorno al 20′. I neozelandesi allora cambiano strategia e si fanno più tattici, mettendo pressione col gioco aereo e approfittando delle occasioni concesse dall’Inghilterra per andare alla piazzola. Costruiscono così un vantaggio di misura, per 16-15, con cui sì rischiano (McKenzie non si accorge dello scadere dello shot clock) ma alla fine portano a casa la partita.

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La cronaca di All Blacks-Inghilterra

Non spaventata dalla Kapa o Pango, è l’Inghilterra ad avere tra le mani, anzi tra i piedi, la prima occasione del match. La prima mischia vede infatti gli All Blacks andare giù nonostante il peso del pacchetto, e gli inglesi si propongono alla piazzola con Smith al 6′. Il mediano manca però i pali, e il risultato non si sblocca.

Bisogna aspettare il 16′ per vedere il tabellino muoversi, e grazie a una gran meta. Scampato il rischio Smith dalla piazzola, gli All Blacks salgono in cattedra, vincono la seconda mischia della partita e si portano in profondità nella metà campo avversaria. Inizialmente gli uomini di coach Borthwick respingono l’assalto ma è solo un palliativo. I neozelandesi si ripresentano in attacco conducendo una lunga azione e, con la sicurezza del vantaggio, McKenzie apre al largo con un preciso calcetto per Sevu Reece. L’ala regge al ritorno difensivo avversario e schiaccia sull’out di destra.

Il tabellino si sblocca, e a questo punto la partita si fa scoppiettante. L’Inghilterra torna nella metà campo avversaria con Furbank, bastano pochi minuti e conquistano un fallo con cui si avvicinano alla linea avversaria. È proprio dalla touche successiva che scaturisce la prima meta inglese: portato giù l’ovale gli avanti di Borthwick caricano, Cunningham-South viene fermato ma Itoje è lesto e la schiaccia lui al 20′.

Non c’è neanche il tempo di segnalare il primo vantaggio dell’Inghilterra per 5-7 che gli All Blacks vincono un’altra mischia e si riportano pericolosamente nella metà campo avversaria. L’azione è conclusa da Savea in meta, ma a fare il break decisivo è stato l’estremo Perofeta, che batte il diretto avversario e costruisce la superiorità al largo grazie al quale il numero 8 può schiacciare l’ovale. Ancora una volta la trasformazione è molto angolata e McKenzie non centra i pali. Il risultato si stabilizza sul 10-7.

Come avviene spesso in partite di questo livello, alle fasi più accese segue un periodo di maggiore equilibrio: gli scontri in mezzo al campo si fanno più duri e, tra errori forzati e difese che alzano l’attenzione, la situazione si stabilizza. Il primo tempo sembra finire così, non fosse che gli All Blacks tengono il pallone in gioco una volta scaduti i primi 40′, tentando di conquistare un calcio di punizione. La decisione non paga e anzi sono loro a concederlo all’Inghilterra che mette le mani sul pallone. La posizione è centrale, Smith si ripresenta alla piazzola e stavolta non sbaglia: si va agli spogliatoi in assoluta parità sul tabellino, 10-10.

Il secondo tempo riparte con un cambio importante nelle fila dei padroni di casa: fuori Perenara per Finlay Christie. La scelta non è tecnica ma precauzionale, col mediano titolare che negli ultimi minuti del primo tempo si è visto sofferente alla gamba, essendogli caduto sopra involontariamente Scott Barrett con tutto il suo peso.

Il subentrato commette però subito un errore: in mischia non raccoglie l’ovale su comando dell’arbitro Amashukeli, che punisce la mischia neozelandese. Smith si presenta alla piazzola da posizione abbastanza comoda ma, come all’inizio del test match, il primo calcio di punizione non va. Nonostante ciò è l’Inghilterra a farsi vedere di più in questo avvio di ripresa e al secondo assalto non fallisce: Cunningham-South e gli altri avanti premono con insistenza ed efficacia sulla linea difensiva dei neozelandesi, portandosi sempre più vicini alla meta. Stretti gli avversari, Smith esegue un lungo e preciso passaggio al largo per Feyi-Waboso che segna la seconda marcatura inglese.

La trasformazione è molto angolata e Smith non trova il centro dei pali, ma l’Inghilterra torna avanti per 10-15. Gli uomini di coach Robertson tentano subito di rispondere con Tele’a, ma l’azione dell’ala viene interrotta. Non trovando il bersaglio grosso, al successivo fallo inglese gli All Blacks si fanno attenti e preferiscono andare per i pali: McKenzie non può sbagliare e accorcia le distanze a -2 al 55′.

All Blacks in caccia di un’altra occasione per tornare in vantaggio, sfruttando i buoni piedi della sua trequarti per risalire il campo, mentre l’Inghilterra cerca di rallentare il gioco e far scorrere il tempo. Proprio un bel calcio del subentrato Beauden Barrett riporta i neozelandesi ben dentro l’area avversaria, che mettono subito pressione, si prendono la touche e poi un comodo calcio di punizione. Ancora una volta McKenzie non può e non sbaglia: ecco gli All Blacks nuovamente in vantaggio al 66′ per 16-15.

Continuano ad affidarsi al piede gli All Blacks, per tenere schiacciata nella propria metà campo e sotto pressione l’Inghilterra, che ora vorrebbe risalire il campo ma non gli riesce. La tattica neozelandese è vincente e proprio al 77′, continuando a tenere gli inglesi nella propria area, conquistano un nuovo fallo: McKenzie si presenta alla piazzola ma clamorosamente non sta attento al nuovo shot clock sui calci (più breve) e perde l’occasione. Gli inglesi si ripresentano nella metà campo avversaria per un’ultima chance ma è Papali’i a difendere il risultato, conquistando fallo a tempo scaduto e la vittoria di misura, 16-15, per la Nuova Zelanda.

Matteo Salmoiraghi

Summer Nations Series 2024: formazioni e tabellino di All Blacks-Inghilterra

Nuova Zelanda: 15 Stephen Perofeta, 14 Sevu Reece, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Mark Tele’a, 10 Damian McKenzie, 9 TJ Perenara, 8 Ardie Savea, 7 Dalton Papali’i, 6 Samipeni Finau, 5 Patrick Tuipulotu, 4 Scott Barrett (c), 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot.
A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19 Tupou Vaa’i, 20 Luke Jacobson, 21 Finlay Christie, 22 Anton Lienert-Brown, 23 Beauden Barrett.

Marcatori All Blacks
Mete: Reece (16′), Savea (25′)
Trasformazioni:
Punizioni: McKenzie (55′, 66′)

Inghilterra: 15 George Furbank, 14 Immanuel Feyi-Waboso, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Tommy Freeman, 10 Marcus Smith, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Chandler Cunningham-South, 5 George Martin, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Jamie George (c), 1 Joe Marler.
A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Fin Baxter, 18 Dan Cole, 19 Alex Coles, 20 Tom Curry, 21 Ben Spencer, 22 Fin Smith, 23 Ollie Sleightholme.

Marcatori Inghilterra
Mete: Itoje (20′), Feyi-Waboso (47′)
Trasformazioni: Smith (22′)
Punizioni: Smith (40’+2)

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