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Spero che dal prossimo anno sia in pianta stabile nel gruppo zebre al posto di quel paracarro di Eden
Stavo pensando lo stesso. Avere un trio di aperture Montemauri – Da Re – Pucciariello + Prisciantelli (che copre due ruoli, come Da Re) credo non farebbe che bene anche al rugby azzurro (senza dimenticare Brisighella, anche lui nell’Accademia delle Zebre mi pare).
Da Re alle zebre sarebbe quanto mai opportuno, ma per ora non se ne parla molto…
…e se lo avessimo avuto in nazionale lo scorso anno al posto di Sante, nel 6N avremmo vinto sia con Francia che con l’Inghilterra, per un secondo posto storico dietro l’Irlanda…
Ezio vedrai che a breve qualcuno di dirà che è un bene che questi ragazzi vadano innfrancia o in inghilterra, perché studiano un’altra lingua, imparano molte cose, prendono più soldi con ingaggi faraonici, che il livello là è altissimo…., ecc….
Vediamo chi scrive….
😁😁😁😁😁
Ciao Parvus, guarda a me che vadano in Inghilterra o in Francia non mi disturba più di tanto, penso che siano esperienze di vita che fanno bene in ogni caso (te lo dice un emigrato di lungo corso 😄). Il punto è che se dobbiamo tenerci come zavorre degli stranieri strapagati allora preferisco vedere solo giovani italiani alla prova in prima squadra magari anche col rischio di vincere qualche partita, tanto voglio dire retrocedere non retrocedi. Poi se Pucciariello dovesse fare 3-4 anni stratosferici alle zebre e poi diventare apertura titolare dello Stade Toulousain sarei solo che felice
Ezio caro, su i molti stranieri che albergano nel nostro domestic sfondi una porta che non c’è più o per meglio io non è mai esistita.
Io non avrei mai ingaggiato decine e decine di mestieranti stanchi ed annoiati….nel nostro max campionato.
@Parvus: argomento spinoso, sul quale purtroppo non ci sono risposte precise. Per un Menoncello che esplode a Treviso c’è un Garbisi che a 23 anni dimostra a Roma una sicurezza e leadership impressionanti. Sarebbe diventato così a Treviso? Menoncello sarebbe esploso anche a Montpellier?
Certo che avere Montemauri, Da Re, Priscinantelli, Brisighella e pure Pucciarelli alle Zebre… quanto campo vedrebbero?
Mad sai come la.penso, e come vedi lo dico da anni, e come vedi treviso si sta prendendo il meglio degli azzurrabili come ho sempre auspicato io.
Questa è la controprova che avevo più che ragione.
Ora auspico che arrivi a parma vincent ross, e lamb come minimo e come max …., behh ognuno di noi ha desideri da vendere.
Spero che parma possa avvalersi di un buon sponsor e che possa decollare definitivamente.
Lo sponsor a Parma verosimilmente arrivera’ quando gli spalti saranno gremiti (non prima).
Vero non ci sono risposte precise; permettetemi una piccola considerazione calciofila, se un nutrito gruppo di calciatori francesi non giocasse in inghilterra / spagna / italia / germania dubito che sarebbero finiti in finale nelle due ultime edizioni della coppa del mondo.
Io per il mio lavoro sono andato all’estero (come tanti altri Italiani) e ti assicuro che in Italia nessuno si e’ stracciato le vesti (infatti non hanno offerto un euro in piu’ per trattenermi, pur avendone la possibilita’).
Perche’ dovrei giudicare i ragazzi che fanno lo stesso?
Vanno a fare i professionisti dove sono trattati da professionisti (con annesso trattamento pensionistico, come e’ giusto che sia per i professionisti).
Se fossero tuoi figli cosa gli consiglieresti?
Credo che incominciamo ad avere una certa profondità in quasi tutti i ruoli ed una nazionale estremamente giovane per cui sarà veramente difficile, pur con tutto l’impegno del mondo, che tutti i prospetti di talento che abbiamo sott’occhio riescano a trovare spazio in Italia nelle due franchigie e per di più facendo minutaggio e quindi mettendo dubbi ai selezionatori. Ci sono solo tre strade per fare crescere i ragazzi: 1) franchigie composte solo da giocatori italiani come dice Parvus (ma dovrebbero essere estremamente equilibrate sul piano delle possibilità), 2) tre franchigie, 3) un campionato domestico di altissimo livello. Federazione e club credo che si debbano mettere a ragionare su quale sia la strada più opportuna. Inoltre occorre non disperdere tutto questo entusiasmo che si va creando allargando il più possibile la diffusione del rugby sul territorio. Questo se vogliamo continuare a crescere senza vivere di exploit o di annate positive alternate ad altre negative
La strada maestra per far crescere il rugby in Italia e’ avere un grande pubblico allo stadio (a tutti i livelli). Il resto sono toppe temporanee 🙂