In Galles stanno pensando di ridiscutere la regola sugli eleggibili all’estero

L’idea è partita da uno dei giocatori leader del gruppo dei Dragoni

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Parvus 6 Marzo 2024, 10:34

    Uorren è sempre 3 passi avanti

    • Mr Ian 6 Marzo 2024, 10:56

      Warren è uno dei principali artefici del casino che c’è in Galles…e nello specifico Turnbull è stato un giocatore di alto valore che mai è stato preso in considerazione..
      in Galles si stanno accorgendo solo ora delle storture che vanno avanti da troppo tempo

      • Unforgiven79 6 Marzo 2024, 11:10

        Mi pare che i disastri in WRU siano accaduti principalmente negli anni in cui lui era lontano.
        Le “storture” non le ha generate certo un allenatore che ha fatto fare Grande Slam al Principato più volte…

        • Mr Ian 6 Marzo 2024, 11:49

          i risultati non sempre c entrano con le scelte politiche a medio e lungo termine…la wru con gatland volevano ricreare un sistema simil nuova zelanda in gran bretagna. Con la differenza che la Nuova Zelanda è un isola ed il Galles è uno stato all interno di un isola.
          Il voler prendere una strada molto autoctona provano a blindare forzosamente i giocatori non ha pagato, soprattutto quando poi economicamente sei debole ed i tuoi vicini di casa hanno, o avevano, dei buoni budget a disposizione.
          Inoltre il Galles culturalmente non è la Nuova Zelanda, il sistema franchigie è stato mal digerito e politicamente mal gestito. Da questo punto di vista Gatland ha fatto ben poco per iniziare un processo di pacificazione, con lui per esempio vengono rilasciati sempre pochissimi giocatori per le partite di urc durante il 6N.
          A livello di politica spicciola se si dovesse parlare delle nefandezze wru staremmo qua ore…basti pensare però gli scarsi investimenti fatti nei processi di formazione, forse si erano illusi gli inglesi gli facessero a loro il lavoro sporco, invece gli hanno scippato i giocatori sotto il naso..
          se oggi vediamo il movimento gallese, tra giocatori, allenatori e arbitri, quanti gallesi ci sarebbero nella top 5 mondiale delle loro rispettive categorie?
          Gatland ha vinto si i grandi slam, ma con giocatori già formati seppur giovanissimi..

          • Unforgiven79 7 Marzo 2024, 09:44

            Mi pare che tu stia attribuendo a Gatland compiti da DoR della WRU che non era: a lui chiedevano di far vincere la Nazionale, figurati se avrebbe rilasciato giocatori senza un ordine della presidenza!

  2. Fabfab 6 Marzo 2024, 11:05

    Il discorso non fa una piega, è quello che facciamo noi in Italia e se da una parte funziona perché ci possiamo permettere di far partire titolare un Ross Vintcent contro la Francia al suo secondo cap, o Garbisi e Mori, dall’altra, logicamente si impoveriscono le franchigie che sono costrette ad acquistare anche giocatori all’estero. E noi abbiamo due franchigie, figuriamoci il Galles con 4. In pratica i gallesi avrebbero 4 franchigie di sviluppo perché i migliori, tranne qualche eccezione, andrebbero a giocare all’estero dove sarebbero pagati profumatamente rispetto alle sterline che gli possono garantire le franchigie. Il punto fondamentale è che il professionismo porta a questi paradossi. Si potrebbe anche stabilire che in URC tutte le franchigie di ogni nazione debbano essere federali con introiti derivanti solo da sponsor, ma ti andresti comunque andare a scontrare con lo strapotere economico del campionato francese o, in parte, inglese. Io penso che il problema sia stato quando nel 1995 si è accettato che il rugby union passasse al professionismo, nel senso che o non si faceva questo passo oppure andava fatto molto prima. Adesso si sta ancora assestando, complici anche tutta una serie di questioni esterne, non ultima la pandemia, e si naviga a vista. Il problema del Galles non so se sia legato alla centralizzazione da parte di WRU, o dalla mancanza di imprenditori che vogliono investire nel rugby o ambedue le cose. Certo che ci troviamo davanti ad una crisi generalizzata e non è facile fare quadrare tutto. O stipendi bassi e sicuri ma che non garantiscono una vita post rugby, oppure la fuga verso lidi più remunerativi che però vale per una piccola percentuale. Bel dubbio.

    • Maggicopinti 6 Marzo 2024, 11:13

      Il problema, in soldoni, è che il rugby professionistico non è sostenibile dal punto di vista economico perché troppo poco popolare, se non in Francia. Se professionistico, il rugby è uno sport molto costoso, per la numerosità della rosa, i tanti infortuni, le “poche” partite, lo staff molto specializzato con tante figure, i viaggi lunghi e con tanta gente. La popolarità dello sport è troppo bassa, per generare introiti che coprano le spese. In Italia è paragonabile – forse inferiore – a quella della pallavolo, che però ha bisogno di risorse infinitamente inferiori (6 giocatori in campo più le riserve, con molti meno infortuni) e può avere introiti superiori (si possono giocare molte più partite, e il pubblico è comparabile per le partite “normali”).

      • Mr Ian 6 Marzo 2024, 11:59

        il rugby dovrà trovare il prima possibile un equilibrio per quanto riguarda la sostenibilità economica. La bolla francese scoppierà a breve…C’è il rischio che si chi avrà fatto meno si salverà, proprio perchè non ha impegnato somme per alzare il livello o con la speranza di generare utili futuri..così che alla prossima intervista di rugbyrama Innocenti, o chi verrà dopo, potrà dire ” hai visto Gonzalo? tutto sommato essere lontani non è uno svantaggio se poi ti ritrovi a correre verso un precipizio”…

        • davo 6 Marzo 2024, 12:28

          Probabile, pero’ magari il sistema URC (come idea) non e’ nemmeno male perche’ permette, a chi si organizza meglio, di essere molto competitivo a livello di club e nazionale (vedi Irlanda, dove lo Union e’ comunque il terzo sport per improtanza….o Scozia dove malgrado aver cappato giocaotri non scozzesi, ed un livello di club molto risibile, riescono ad avere due franchigie competitive).
          Magari il Galles (e di riflesso Italia) non hanno/sanno gestire tutto cio’….

  3. Flaviuz 6 Marzo 2024, 11:09

    Quando l’acqua tocca il culo si diventa meno schizzinosi!

  4. Unforgiven79 6 Marzo 2024, 11:13

    Razionalmente, le regole di eleggibilità funzionano per campionati in salute, ma che il cui budget arranca per competere con (ora come ora) Top14 e Giappone: sfrutta una leva per compensare.
    Attualmente, però, nel Principato sono proprio con le pezze al sedere, quindi da quel che leggo e sento, in questo preciso periodo farebbe loro molto comodo che i giocatori migliori siano “mantenuti” da squadre francesi (dove, come side-effect, porterebbero via posti ai giocatori locali, limitando un po’ la scelta per la Nazionale).
    Poi i tempi cambieranno, ma al momento ne trarrebbero vantaggio.

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