Tommaso Boni debutta negli USA… e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

L’ex-Azzurro pronto a esordire con gli Old Glory DC, mentre confida i motivi per cui ha lasciato l’Italia

Tommaso Boni e gli Stati Uniti battono la Spagna

Tommaso Boni debutta negli USA… e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

Tommaso Boni è pronto ad iniziare un nuovo capitolo della sua carriera, debuttando da titolare quest’oggi, sabato 2 marzo, nella Major League Rugby americana con la sua squadra, gli Old Glory DC, che sfiderà il NOLA Gold.

Un capitolo, quello americano, che in realtà è incominciato già lo scorso anno, quando l’ex-Azzurro ed ex-Zebre era stato convocato con la nazionale degli USA, esordendo poi con le Eagles il 5 agosto scorso nel test match con la Romania.

Leggi anche: Tommaso Boni torna titolare, con la maglia degli USA

Boni ha potuto approfittare della famosa regola numero 8 di World Rugby, quella che consente a tutti i giocatori che hanno almeno totalizzato 1 cap con una nazionale, ma che non vengono convocati dalla stessa per tre anni, di poter cambiare maglia – solo una volta nel corso della propria carriera – a patto che vadano a giocare per la propria nazione di nascita o di origine familiare.

Per via del nonno materno Tommaso Boni ha potuto giocare con la Nazionale degli Stati Uniti ed ha confermato la sua scelta, volando dall’altra parte dell’oceano per proseguire la carriera anche a livello di franchigia, chiudendo così la sua avventura alle Zebre dopo 117 caps (14 dei quali da capitano) e 75 punti con i ducali. Sono state 11 invece le presenze con l’Italia.

Ora che ha deciso di abbracciare pienamente l’esperienza americana, trasferendosi in USA con la famiglia, Boni è tornato a dire la sua sugli ultimi anni in Italia, lasciando i suoi pensieri sul sito The Owl Post. Una lunga lettera quella scritta dall’ex-Azzurro, in cui ha confidato tutta la sua amarezza per essere stato escluso dal giro della Nazionale e la gioia ritrovata nel Nuovo Continente. Di seguito ne riportiamo alcuni passaggi significativi (in fondo il link per leggerla integralmente).

Tommaso Boni debutta in USA… e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

“Giuro, ci ho provato a tornare in nazionale. Ci ho provato con tutte le mie forze. Per anni. Oltre 3, anzi quasi 4. Settimane infinite in cui il mio solo ed unico obiettivo era riguadagnarmi l’azzurro, un premio che desideravo con tutto il cuore, e che ho inseguito nel solo modo che conoscessi: rompendomi il cu*o in allenamento e in partita”.

“Il punto di non ritorno è stato nel novembre del 2021. Dopo 46 mesi in cui ero stato convocato a volte, ma senza una singola occasione di scendere in campo, sono finalmente riuscito a tornare in gruppo per una tournée autunnale, e non stavo più nella pelle all’idea che il mio momento fosse arrivato. Di quei 46 mesi, gli ultimi 18 erano stati splendidi, in campo, e io non mi ero mai sentito più forte di così […]. Nel pieno della mia maturità, volevo soltanto una chance.”

“E invece nulla”.

“Mi è stato detto che pagavo il fatto di giocare alle Zebre, che quello staff aveva costruito un rapporto solido con il blocco Benetton, che c’era una diversa conoscenza reciproca. Sicurezze diverse. Mi è stato detto di essere il quarto centro tra quattro centri, e di dovermene fare una ragione. Anche se mi sentivo il più in forma dei quattro, anche se sentivo che la scelta non fosse stata completamente trasparente. Chi mi conosce e mi è stato vicino sa quanto io abbia sofferto. Quanto abbia lavorato duramente e quanto mi abbia fatto male toccare con mano che spaccarsi la schiena non significa poi molto, quando c’è di mezzo un giudizio politico”.

“Mi sono chiuso in una bolla tutta mia, dove contavano solo i miei cari e la fatica, e dove potessi costruirmi un sogno nuovo. Visto che quello vecchio era morto, per me.”

Per leggere integralmente la lettera di Tommaso Boni clicca qui

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