Troncon ricorda Grenoble 1997: “Quel gruppo voleva cambiare le cose, e ci è riuscito”

Il mediano di mischia di quell’Italia ricorda un match memorabile: “Quella partita non la vincemmo quel giorno, ma nei 3 anni precedenti”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ChrisRosso 22 Febbraio 2024, 17:28

    Purtroppo abbiamo retto poco il passaggio al professionismo, abbiamo tenuto un po’ la scia fino al 2013 grazie soprattutto ad un gruppo di avanti di primo livello che tuttavia non supportati da adeguate riserve e da trequarti altrettanto forti faticavano lo stesso a vincere.
    Ora sembra che ci stiamo adeguando un po’ di più al livello ma il gap creatosi è molto grosso e il lavoro da fare ancora tanto. A partire dallo sfruttare meglio le accademie e creare percorsi Ancora più agili per arrivare nelle franchigie. Passando per il capire cosa fare del campionato (imho visto la diffusione dello sport in Italia, basandomi anche su quanto qualcuno mi ha spiegato, unirei elite e serie a e porterei tutto a livello amatoriale, per gli u21 sarebbe comunque occasione di crescita). Arrivando a fare similmente alla scozia ed ad aumentare gli oriundi (ovviamente se di buon livello, non per fare numero), di sicuro non tutti accetteranno ma con progetti seri parliamo comunque di franchigie sane economicamente e che fanno urc e coppe e di una nazionale che ti porta al 6 nazioni e al mondiale, e a test match spesso prestigiosi e siamo sulla scia per entrare nella top10 del ranking non proprio pizza e fichi imho.

    • aries 22 Febbraio 2024, 20:50

      Cosa vuol dire imho?

      • aries 22 Febbraio 2024, 20:53

        Varietà tardiva di fichi? Non i fioroni perciò, quelli maturano precocemente!

      • ChrisRosso 22 Febbraio 2024, 22:09

        in my humble opinion, ossia nella mia umile/modesta opinione. Non uso molto il linguaggio giovanile ma avendo meno di trentanni qualcosa ogni tanto mi esce 😛
        E’ per dire che è una mia opinione ma che non ho pretese che sia qualcosa di corretto visto che non è materia su cui ho abbastanza esperienza.

    • Shakespeare 22 Febbraio 2024, 23:14

      Il gap piu’ vistoso che abbiamo con le altre cinque nazioni (anche quelle con una popolazione dieci volte inferiore a quelle italiana) e’ la scarsa partecipazione del pubblico, purtroppo.

      • ChrisRosso 22 Febbraio 2024, 23:33

        Lo so, ma la questione della popolazione è relativa. In altri Stati il rugby è nella top 5 degli sport più praticati e seguiti e spesso nella top 3 in quelli di squadra oltre ad essere l’unico con risultati importanti (Irlanda, scozia,Galles ma anche Georgia hanno tutti ambizioni ben inferiori bel calcio che nel rugby anche se magari il calcio ha più praticanti) oltre ad essere uno sport più antico in quei Paesi.Il fatto è che da noi non è nemmeno così consolidato nelle ragioni ove è più praticato. Per aumentare un po’ i tifosi servirebbe inizia a vincere con più regolarità e si parla comunque di un processo lungo.
        Poi per la nazionale credo che aiuterebbe alternare gli stadi, non solo a Roma ma qualcosa anche in toscana,in Emilia o in veneto per avvicinarsi alla zona con più tifosi.
        Ohi poi magari sto dicendo stupidaggini, però credo che siano tutte cose che in qualche modo influiscono.

    • AleTv 23 Febbraio 2024, 10:05

      Secondo me il passaggio al professionismo non l’abbiamo mai fatto, togli il torneo del debutto, e quello del 2007 gli altri anni sono stati conditi da qualche exploit ma nulla più, se in più vogliamo aggiungerci i 10 e passa anni di batoste in Europa (dove la sola Treviso ha collezionato 8 vittorie mi sembra in totale) prima dell’approdo in URC…

  2. mistral 22 Febbraio 2024, 17:46

    …caro Tronky, il ricordo di Grenoble ’97 è un tatuaggio indelebile anche nella memoria di molti francesi!!!… almeno di quelli della “nostra” generazione!… 🙂 🙂

  3. Fabfab 22 Febbraio 2024, 20:01

    C’era tanta più fame agonistica. Un po’ come la Georgia oggi. La volontà e il desiderio di giocarsela alla pari con le squadre di grande tradizione rugbistica. Va anche detto che in quegli anni tanti tra i migliori giocatori australiani, neozelandesi e sudafricani venivano a giocare in Italia grazie a un professionismo mascherato portando conoscenza e cultura rugbistica

  4. Shakespeare 22 Febbraio 2024, 23:20

    Che ricordi fantastici! 🙂

  5. mikefava 23 Febbraio 2024, 04:22

    Quando l’idiota di turno si chiede “mA PchE’ l’ITagLiA e nEl SeI NaZioniH!1!”, bisognerebbe fargli leggere questa intervista ad Alessandro Troncon…ma forse non capirebbe comunque. Poi chiaramente non abbiamo sempre meritato di rimanerci, nel Torneo, ma in quel momento meritavamo di entrarci, penso che su questo non ci siano dubbi. L’Italia ha subito una profonda involuzione, soprattutto in anni recenti, diciamo dal 2016 in poi…dalla quale tuttora fatica a tirarsi fuori. Finché, con qualche passaggio a vuoto, si vinceva almeno una partita l’anno, ci poteva essere qualcosa da dire…ma non si poteva dire che fossimo la squadra peggiore o non necessariamente. Quando poi si rimane a secco di vittorie per ben sei edizioni consecutive, be’, i dubbi vengono per forza…poi diventano certezze. Sono troppi anni che la nostra crescita è troppo lenta o assente, va cambiato assolutamente l’andamento, perché alla fine il Torneo va onorato e per quanto nessuno ci cacci (per ora), è giusto meritarsi appieno la partecipazione.

    • carletto76 23 Febbraio 2024, 08:55

      Perfetto.
      Non ho mai sopportato l’ autolesionismo dettato peraltro dalla frustrazione. Siamo qui, ce lo siamo meritato e non sarà certo una Batumi a caso a ridimensionare la nostra storica posizione. Certo, parimenti concordo anche nel darci una mossa, sicuramente per noi ma anche per onorare un torneo che se ti fermi un attimo a pensare cos’è ti vengono i brividi e il volerne uscire è una bestemmia.
      La Storia, anche nello sport, non la si inventa o compra e ritengo abbia un peso anche lei, oltre ai valori tecnico sportivi (per esempio, anche se ora saremmo tecnicamente in grado di giocarcela con il galles, difficilmente vinceremo perché hanno rugbisticamente 100 anni di storia in più di noi e la cosa, proporzionalmente, ha un peso).

      • ChrisRosso 23 Febbraio 2024, 09:14

        Sempre che ci arriviamo con qualcuno ancora integro tra gli Avanti, che di sto passo siamo alla quinta scelta 😅 tra l’altro proprio negli avanti che secondo me è la zona dove creiamo il gap principale tra noi e le altre 5.

    • ChrisRosso 23 Febbraio 2024, 09:24

      Come dicevo con Carletto per me soprattutto il problema è relativo all’ involuzione degli avanti e di alcuni loro fondamentali come mischia chiusa o touche. Per dire non ricordo che perdessimo così tante touche prima del 2016, anzi.
      Poi è uno sport molto deleterio fisicamente e l’aumento eccessivo di partite unito ad alcune trasferte troppo lungo (per esempio in saf) incidono sulla salute dei giocatori riducendo le alternative di quello che è un movimento comunque Piccolo al di là della dimensione del paese.
      C’è da sfruttare meglio ancora le due franchigie per fare in modo che vi siano più giocatori e meno distrutti fisicamente, valuterei anche l’istituzione di una terza piuttosto a scapito del finto professionismo del campionato interno che farei diventare solo amatoriale unendo A ed Elite. Per concludere con l’aumento degli oriundi per aumentare profondità e/o qualità nel breve, non tutti accetteranno ma direi che siamo comunque più attrattivi della Georgia o del Portogallo di turno e paghiamo li stipendi almeno 😅🤣

  6. Rugbymaniaco 23 Febbraio 2024, 08:23

    Ricordo indelebile, di quella giornata ricordo tutto. Uno dei momenti sportivi più emozionanti della mia vita, da tifoso, pareggiato solo da Pantani trionfatore al Tour, dalla Schiavone vincitrice al Rolans Garros…e dalla vittoria sulla Scozia all’esordio del 6N. ..

  7. Noname1994 23 Febbraio 2024, 19:17

    “Era l’inizio di un professionismo ‘velato’, con George Coste avevamo iniziato a concentrarci solo sul rugby, anche grazie al sostegno della Federazione. Eravamo estremamente avanti per i tempi per quanto riguardi allenamenti, sia a livello tecnico che fisico”. L’Italia parte sempre avanti a tutti, poi si ferma, si fa recuperare e sorpassare. Succede in tutti i campi, sportivi e non. Non abbiamo la ferocia di altri popoli nel perseguire gli obbiettivi

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