Sei Nazioni 2024: l’Italia di Quesada ci prova e trova il bonus, ma a Roma passa l’Inghilterra

Gli Azzurri chiudono in vantaggio un bel primo tempo, ma nella ripresa sono gli inglesi ad averne di più e ribaltare il risultato

Sei Nazioni 2024: l’Italia di Quesada ci prova e trova il bonus, ma a Roma passa l’Inghilterra – ph. S. Pessina

A Roma l’Italia del nuovo coach Gonzalo Quesada si mette ben in mostra nella prima partita del Sei Nazioni 2024, contro l’Inghilterra bronzo all’ultimo Mondiale.

Spettatori dell’Olimpico che hanno anche potuto sognare a fine del primo tempo, con l’Italia in vantaggio per 17-14 e autrice di due mete davvero pregevoli. Nella ripresa però l’Inghilterra è soffocante, mantiene continuamente il possesso dell’ovale e gioca alla sua maniera: cariche con gli avanti e palle alte. Gli uomini di Borthwick vanno così in vantaggio e sembrano poter scappare via. L’Italia, nonostante le difficoltà tra touche e gioco aereo, comunque rimane in campo e, a tempo scaduto, riesce almeno a riaccorciare sotto break al 24-27, trovando così il punto in classifica che premia una prestazione nel complesso positiva.

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La cronaca di Italia-Inghilterra

Il debutto al Sei Nazioni 2024 è deciso per entrambe le squadre, che sin dai primi minuti non si risparmiano nella lotta in mezzo al campo. Per quanto sul primo pallone gli Azzurri commettano un’ingenuità regalando un fallo all’Inghilterra, l’Italia ci mette poco per ritrovarsi ed è abile a mettere gli inglesi sotto pressione. Non a caso la prima occasione per marcare punti è dei padroni di casa che, seguendo le indicazioni del nuovo coach Quesada, non sprecano la chance: Allan si presenta alla piazzola e calcia bene in mezzo ai pali, 3-0 dopo pochi minuti.

La prima mischia del match arriva al 9′, con l’Italia che regge e riparte all’attacco con Menoncello, che al ritorno con la maglia Azzurra si vede subito avanzante. Ma è il secondo centro Brex a tenere in vita la palla che porta alla prima meta del match, a favore dell’Italia: Paolo Garbisi passa l’ovale al numero 13, che riesce a riciclarlo e regalare un’avanzata importante a Lorenzo Cannone. A seguirlo c’è Alessandro Garbisi, che riceve la palla e può andare a marcare la meta che fa gioire l’Olimpico al 12′.

La trasformazione è facile per Allan, ma ovviamente la reazione inglese è nell’ordine delle cose. Il vantaggio di 10-0 dura per pochi minuti: prima gli uomini di coach Borthwick vanno per i pali, poi mettono pressione all’Italia col gioco al piede. Da un drop dalla linea di meta, l’Inghilterra recupera l’ovale, lo fa viaggiare fino all’altro fronte d’attacco dove trovano la superiorità numerica che favorisce Daly, che può schiacciare la palla all’altezza della bandierina. Dopo il primo quarto di gara il tabellino segna 10-8, con Ford che non trova la difficile trasformazione.

Gli Azzurri iniziano a commettere qualche ingenuità che tiene gli inglesi in attacco, ma lottano in mezzo al campo e al 24′ riescono a costringere al fallo gli avversari e interrompere il loro lungo possesso palla. E con l’ovale in mano l’Italia è subito pericolosa: la regia di Garbisi inganna la guardia inglese in mezzo al campo, apre velocemente a destra dove i trequarti azzurri fraseggiano ottimamente e, in superiorità numerica, Allan deve solo andare a schiacciare in mezzo ai pali per garantirsi la comoda trasformazione.

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Ancora una volta gli inglesi reagiscono immediatamente, con tante cariche si avvicinano progressivamente alla linea di meta e guadagnano una touche dai 5 metri. Si riparte con la maul, un’ottima Italia la contiene ma gli uomini di Borthwick non si arrendono: prima pick and go, poi apertura sulla destra, dove è decisiva la difesa di Menoncello per impedire la seconda meta avversaria. Di fronte all’accanita resistenza azzurra, Ford decide di andare per il sicuro e si accontenta del +3.

Inghilterra che però non può limitarsi a gestire, sotto per 17-11, e si affida alle cariche degli avanti e poi gioco al piede. Sulle palle alte l’Italia soffre, e i falli azzurri aumentano. Così Ford può presentarsi alla piazzola un’altra volta prima dell’intervallo: i pali sono centrati, ma si va a riposo con i padroni di casa ancora in vantaggio per 17-14. Italia che ha avuto poco l’ovale in mano, ma ne ha approfittato bene; inglesi che hanno tenuto tanto possesso, e un po’ alla volta hanno messo sempre più pressione agli Azzurri, approfittando dei loro falli.

Il primo brivido della ripresa arriva da parte di Freeman, che con un calcetto per sé stesso arriva vicino alla linea di meta prima che l’ovale esca. Ma il possesso continua a restare da parte inglese, e prima o poi doveva fruttare: al 45′ è Mitchell a fare bene, mantiene l’ovale, riparte e poi lo schiaccia. È il primo vantaggio inglese del match, aumentato grazie alla trasformazione di Ford a 17-21.

E stavolta l’Inghilterra continua a restare in attacco, ma alla seconda ondata offensiva l’Italia rimane solida, respinge indietro gli avversari e, grazie alla pressione di Menoncello, riconquista finalmente l’ovale. Palla che in mano agli Azzurri rimane poco, e anzi alla prima mischia gli inglesi scardinano quella dei padroni di casa. Gli ospiti approfittano ancora una volta del fallo con Ford, che allunga ulteriormente il vantaggio.

Solo al 57′ l’Italia riesce a ripartire bene da una propria mischia, Ioane finalmente può sgasare e arrivare fin dentro ai 22 inglesi. Arriva il fallo avversario e Allan non ci pensa due volte: si va per i pali, ma stavolta il trequarti del Perpignan sbaglia e l’occasione di andare a -4 sfuma.

Si entra nell’ultimo quarto di gara, con il gioco che si fa più spezzettato per alcuni errori gestuali da una parte e dall’altra. Situazione che va a vantaggio della formazione avanti nel punteggio, e al 67′ ha l’ennesima occasione per allungare anche oltre break. Ford non spreca la chance, Inghilterra che va sul 17-27.

Coach Quesada deve sperare che i cambi portino un po’ di freschezza e permettano all’Italia di tornare a giocare come nel primo tempo. Arrivano i debutti di Spagnolo e Izekor, oltre al ritorno in campo con la maglia Azzurra di Mori. Ed è proprio il pilone esordiente a mettere in difficoltà gli inglesi in mischia. Grazie a questo al 70′ i padroni di casa riescono a ripresentarsi nei 22 avversari, ma sul punto d’incontro ne ha di più l’Inghilterra che stoppa una delle pochissime occasioni italiane della ripresa.

Azzurri che, nonostante la stanchezza, proprio negli ultimi minuti riescono ad avere un po’ di possesso. E l’occasione arriva: Menoncello è sempre avanzante e Daly per fermarlo deve fare un mezzo sgambetto che non sfugge al TMO. L’arbitro Paul Williams estrae il cartellino giallo e l’Inghilterra deve giocare fino alla fine in inferiorità numerica.

Un vantaggio di cui l’Italia, ormai logorata dal tanto sforzo difensivo messo in campo per quasi tutto il match, non riesce ad approfittare. Soltanto a tempo scaduto, e in parità numerica per il giallo a Lamaro, gli Azzurri trovano il sussulto che dà valore, anche in classifica, al buono che hanno fatto vedere. Ioane ben oltre l’80’ mette fondo alle ultime energie rimaste per correre fino alla linea di meta, quella che permette all’Italia di chiudere sotto break e guadagnare il bonus difensivo. La trasformazione di Paolo Garbisi non manca e coach Quesada debutta sulla panchina con un 24-27 all’Inghilterra più che positivo.

Matteo Salmoiraghi

Sei Nazioni 2024: le formazioni e il tabellino della sfida Italia-Inghilterra

Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Lorenzo Pani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Alessandro Garbisi, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti.
A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Andrea Zambonin, 20 Alessandro Izekor, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Federico Mori.

Marcatori Italia
Mete: Garbisi A. (12′), Allan (26′), Ioane (80’+5)
Trasformazioni: Allan (13′, 27′), Paolo Garbisi (80’+6)
Punizioni: Allan (5′)

Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Tommy Freeman, 13 Henry Slade, 12 Fraser Dingwall, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Ethan Roots, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Jamie George (c), 1 Joe Marler.
A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Beno Obano, 18 Dan Cole, 19 Alex Coles, 20 Chandler Cunningham-South, 21 Danny Care, 22 Fin Smith, 23 Immanuel Feyi-Waboso.

Marcatori Inghilterra
Mete: Daly (19′), Mitchell (45′)
Trasformazioni: (46′)
Punizioni: Ford (16′, 33′, 38′, 54′, 67′)

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