Inghilterra, Galles e Irlanda sono di fronte a scelte importanti nel ruolo di mediano d’apertura
Sei Nazioni 2024: il dilemma del 10
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Beh, anche noi siamo con l’eterno dilemma Garbisi 10 e Allan 15 oppure Allan 10 e Garbisi 12 oppure uno dei due in panchina? E, soprattutto, dietro di loro, al momento, c’è un Marin che è reduce da un anno e mezzo di tribolazioni, un Da Re che non ha mai convinto del tutto e un Montemauri che ancora deve crescere e dimostrare totale affidabilità. Sono tutti (tranne Allan) molto giovani e quindi con ampi margini di miglioramento, anche se non è detto, potrebbero anche avere già raggiunto il proprio limite tecnico. Dietro di loro il boh più totale: Sante involuto, Teneggi ai box da parecchio, Pucciariello unica apertura dell’under 20 con pregi e difetti, Brisighella anche lui infortunato.
A questo proposito vedrei bene “spostare” Da Re alle Zebre in modo da far alternare lui e Montemauri a numero 10. (per le Zebre Liberarsi dal contratto di Tiff Eden permetterebbe poi di pensare ad usare lo slot da straniero su altri ruoli)
Il post di toso è azzeccatissimo.
Con me sfondi una porta aperta. Lo dico da anni che le due franchigie dovrebbero avere un rapporto di stretta collaborazione
Negli anni ce ne sono stati di scambi anche se capisco che non sia così facile mettere tutte le parti d’accordo.
Ma credo che una parte della nostra crescita debba passare anche da questo tipo di collaborazioni.
Qui facciamo l’esempio dei 10, ma a mio avviso anche a livello di centri almeno uno potrebbe passare da Treviso a Parma. In tutto questo però il Benetton cosa ci guadagna?
I soldi della cessione? Poi non prende anche una parte dei fondi della federazione? Poi aumentare la qualità interna porta sempre più valore a tutti perché fa circolare più denaro e giocatori. Considerando poi che il traino economico del rugby italiano è la nazionale maggiore direi che pure i leoni ci guadagnerebbero ad aumentare la qualità dei nazionali.
Concordo su tutto fab.
Se le altre hanno dei problemi…., anche noi non siamo messi bene.
Purtroppo pensiamo che il galles sia messo peggio di noi perché va a prendersi un seconda linea di 30anni irlandese ma con chiare e certe origini gallesi, e noi siamo al palo, visto che lamb non lo abbiamo….
Avvessimo due lamb…
Il Galles sta invecchiando e non sembra avere giovani né in quantità né in qualità pari ai loro recenti ottimi anni.
Però non è una squadra di 40 anni, molti di loro senza infortuni avranno ancora 2/4 anni di rugby internazionale e nel mentre giovani comunque usciranno in una nazione dove il rugby è il secondo sport di squadra ed il primo in termini di vittorie.
Purtroppo la nostra situazione è ben diversa, abbiamo più profondità che in passato ma in qualche ruolo è comunque strettissima la coperta e in Italia il rugby non è nemmeno bella top 3 degli sport di squadra o nella top ten degli sport in generale,per cui l’afflusso di giocatori rischia di essere più lento .
Ciò tra l’altro ci porta a giocare sempre con una grossa pressione ed a far giocare troppo Alcuni giocatori con la conseguenza che si rompono e a volte pure definitivamente. Quanto farebbero comodo in questa nazionale Polledri , minozzi e campagnaro? Sperando che odogwu si riprenda bene.
Purtroppo invece non abbiamo due alternative in tutti i ruoli e facciamo faticare a fare giocare un mm italiano tra due franchise.
Forse e sottolineo forse servirebbe beccare quei 3/4 naturalizzati che facciano fare un grosso salto di qualità, facciano vincere qualcosa (e non solo perché l’avversario era totalmente in panne) per attirare spettatori e ragazzi.
Vedo che gli altri si stanno muovendo, mentre noi siamo fermi con le acquisizione di giocatori foresti/italiani.
Vorrei tanto che arrivassimo ad avere almeno 2 nazionali maggiori per avere un minimo di tranquillità.
Vecio due son le cose: o la Federazione è ferma o non abbiamo appeal (i speta offerte migliori).
Volendo sperare che non siamo ai livelli di tale portata d’incompetenza da non muovere un dito (spero), credo che, finito l’effetto mondiale, molti temporeggino in attesa d’esser convocati da “l’altra loro nazionale” la quale può garantirgli una carriera di soddisfazioni maggiori.
Questo è certo. Non saremo mai una prima scelta a meno che uno non sia Parisse con genitori entrambi italiani che spingono in questo senso. In un periodo, oltretutto, dove Argentina e Italia più o meno si equivalevano. Ma per giocatori di seconda generazione che si sentono a tutti gli effetti appartenenti al Paese nel quale sono nati e cresciuti e che magari hanno una storia rugbistica superiore alla nostra, difficilmente se sono competitivi per quella nazionale sceglieranno l’Italia