Giuliana Campanella: “Le franchigie femminili sono una grande opportunità”

“Nei prossimi anni vogliamo allargare l’attività”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. fido 20 Novembre 2023, 09:38

    Come ipotizzavo attività propedeutica alla nascita del campionato femminile URC e allora torna tutta la polemica che mi sembra l’utente Gian faceva in altri post.
    Club che hanno investito anni e da soli nel femminile si troveranno defraudati delle lor atlete e dovranno chiudere perdendo sponsor.
    Di solito un movimento si allarga dal basso, non dall’alto.

    • gian 20 Novembre 2023, 12:02

      Trovo positivo che non sia già chiuso il discorso su chi avrà la franchigia, un po’ meno sull’idea, qui non espressa, ma normale in Italia, franchigia=superclub/club pro, che sarebbe letale.
      Poi un “gne gne gne” a chi diceva ” sono solo due partite”, “lo fanno per comodità”, “i club non ci rimettono” etc etc. Questo è un primo step per creare due franchigie autonome dai club di Elite, non si impara mai e si dà sui denti a chi costruisce (a prescindere che quest’ ultimo abbia anche le sue belle colpe sulla poca crescita)

  2. aries 20 Novembre 2023, 09:39

    Sul come l’iniziativa sia stata presa dai club mi pare che abbia glissato…

    • Parvus 20 Novembre 2023, 11:21

      Per me, bisognerebbe sistemare o risistemare per meglio dire le due franchigie italiane, fino ad arrivare ad avere due franchigie xon una fortissima identità italiana, e con la possibilità di inseire solo giocatori che poi potrebbero essere inclusi in nazionale quindi azzurrabili, visto che non abbiamo la quantità e la qualità dei jaguares.
      Poi avevo anche io letto il post di gian, e concordavo su tutto, spero solo che la fir sappia cosa sta facendo!!!!
      Concordo altresì anche con l’ultimo concetto espeesso da fido….
      FORZA ITALIA.

    • gian 20 Novembre 2023, 12:04

      Più che come, direi dove… 😁😁😁

  3. Mr Ian 20 Novembre 2023, 13:19

    tutti quelli che piangono per i club, retorica italianissima, ricordo che fino a pochissimo tempo fa, in moltissime realtà le ragazze erano considerate quasi un peso. Le stesse per giocare dovevano prendere ferie o permessi e che in molti caso facevano pure le collette..
    Questa falsa ipocrisia è tipica del rugby italiano…e forse questa volta le franchigie sono nate con cognizione di causa

    • Terza Linea 20 Novembre 2023, 13:47

      I problemi che elenchi esistono ancora. Contributi per le trasferte, difficoltà con il lavoro etc. Inoltre ci sono club che invece di fare reclutamento serio nelle scuole e crescersi le ragazze in casa preferiscono prenderle già firmate e portarle lontano da casa magari per farle giocare poco o nulla. Le più interessanti, magari nel giro delle nazionali giovanili, vengono a volta invitate ad andare a giocare di qua e di là bypassando il club di appartenenza. La differenza la fanno sempre le persone e non sempre le persone si comportano in modo corretto e leale. Ben venga per le giovani la possibilità di giocare partite di livello in squadre composte anche da giocatrici più esperte, quindi.

    • gian 20 Novembre 2023, 15:49

      Meno male che ci capite voi, poi se chiude tutto lamentatevi

      • gian 20 Novembre 2023, 16:06

        E quello delle ferie e simili si chiama dilettantismo, so che alcuni non lo concepiscono, ma esiste, ed è tipico degli sport emergenti, ma bisognerebbe chiedere scusa a chi, almeno, dopo molti anni e fatica, è riuscito ad arrivare al semi dilettantismo/professionismo, ed i nomi sono lì, le società che danno la quasi totalità delle ragazze, dando la possibilità alle poche ragazze che passano per i campi, di continuare. Poi ci sono società che hanno rinunciato, peccato, ogniuno fa le sue scelte, ma il problema è solo suo, c’è anche chi è tornato sui suoi passi quando ha visto un ritorno e si trova il giocattolino bello pronto in casa, ed i soldi non gli mancavano di certo, al contrario di alcuni (non tutti, sia chiaro)

        • Terza Linea 21 Novembre 2023, 12:37

          Sei troppo polemico con chi la pensa diversamente da te, per i miei gusti.

  4. Interza 20 Novembre 2023, 20:24

    Bene, intanto grazie per aver ascoltato (forse) il mio suggerimento a capire qualcosa di più facendo interviste e poi domani anche una inchiesta, allargando la platea di chi vuole dire la sua (società, giocatrici, tifosi)
    Che non ci sia dibattito prima o notizie preparatorie e tutto caschi dal cielo, è un dato di fatto. Non per essere polemico a prescindere ma per avere i passaggi delle scelte.
    Restando a quello che si dice, cosa dovrebbe andare meglio rispetto all’esperienza Celtic-Urc maschile, dopo tanti anni ? Ci troviamo di fronte ad un movimento che lentamente fa dei progressi anche su territori importanti, penso a Milano, Torino due piazze dimenticato dal movimento maschile oppure una piazza del sud, es Napoli. Eppure facciamo confluire le migliori giocatrice negli imbuti di Parma e Treviso, con la scusa che li ci sarebbero già strutture e tecnici. Ci sono alternative a questo ragionamento dell’alto livello stpendiato dalla Federazione e che ottiene scarsi risultati ? Io dico di si. E anzi proprio il movimento femminile poteva dimostrarcelo. E invece ci si riempe la bocca di opportunità. La Nazionale va bene per i club non per le franchigie. Hanno meriti club e tecnici e ragazze che ci credono ?
    Io dico di si. E se proprio vogliamo costruire un sistema più qualificato, spingiamo per giocare con squadre di club francesi, inglesi, oppure per costruire una “franchigia” in quelle citta che avrebbero seguito e numeri molto alti. Milano ?! Oppure ci lanciamo al sud ?!! Questo significa fare crescere qualcosa in territori nuovi e contestualmente a quellei 3-4 societa gia solide Villorba, Valsugana, Colorno e ci aggiungo Capitolina che dovrebbero ricevere aiuti economici e prospettive di crescita. La Nazionale femminile ha fatto buoni risultati esattamente come fece quella di Coste basata sui club. Perchè ripetere la stessa strada e non verificare un modello diverso ? Come aumentiamo la base territorialmente ?
    Io purtroppo penso che quello che si fa nasconde solo l’inseguire risultati solo economici, di crescita di immagine a fini solo del vil denaro, diritti televisivi e basta.

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