I tifosi degli Springboks in delirio per il tour della Rugby World Cup

La popolazione si sta riversando nelle strade delle principali città del paese per festeggiare il passaggio della squadra

I festeggiamenti dei tifosi degli Springboks a Langa, vicino Città del Capo – ph. Rodger Bosch / AFP

Il Sudafrica è ufficialmente in delirio: il ritorno degli Springboks nel loro paese con la William Webb Ellis Cup tra le mani ha generato un’incredibile entusiasmo nella popolazione locale, che si è riversata nelle strade per celebrare il passaggio dei propri beniamini impegnati nel tradizionale Trophy Tour.

Dopo essere atterrati in patria nella giornata di mercoledì, gli Springboks stanno attraversando le principali città del paese. Giovedì 2 novembre è stata la volta di Pretoria, venerdì quella di Città del Capo e dintorni. Sabato 4 saranno a Durban e domenica 5 a East London.

Dovunque siano andati, i giocatori della nazionale sudafricana hanno incontrato una popolazione in visibilio, come si evince dai numerosi video presenti sui social networks.

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L’arrivo all’aeroporto

Mercoledì Siya Kolisi ha fatto letteralmente ruggire l’aeroporto di atterraggio della squadra uscendo dal terminal come una vera e propria rockstar.

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Città del Capo

I tifosi hanno costantemente reso omaggio agli Springboks circondando il pullman scoperto degli Springboks nel loro passaggio dalla Mother City. Ma non solo: anche la township di Langa, una delle più vecchie della città, ha risposto in maniera straordinaria al passaggio del bus della squadra.

L’appello di Siya Kolisi al presidente del Paese e la chiamata a Roger Federer

Al centro dei festeggiamenti c’è la figura carismatica del capitano degli Springboks Siya Kolisi, che ha trovato il momento giusto, durante la visita a Città del Capo, per organizzare una diretta Instagram con Roger Federer dal tetto dell’autobus. Il tennista svizzero, che ha passaporto anche sudafricano, era presente alla finale di Parigi con la maglia degli Springboks indosso.

Kolisi è una figura che trascende i tradizionali confini entro i quali si muove uno sportivo, come ha dimostrato in occasione della celebrazione della vittoria della Rugby World Cup nella capitale del paese, Pretoria, alla presenza del presidente Cyril Ramaphosa.

“Questo gruppo è pieno di leader – ha detto dal palco Kolisi – Io gioco solo una piccola parte nella guida di questa squadra e non avrei mai potuto ottenere quello che abbiamo ottenuto senza l’aiuto di altri giocatori come Eben [Etzebeth], Duane [Vermeulen], Handre [Pollard].”

“Da parte della squadra vorrei dire grazie, signor presidente, per il supporto datoci dal governo. Grazie per essere venuto fino in Francia a dirci alcune parole, è stato speciale per noi.”

“Soprattutto però voglio ringraziare il popolo sudafricano. Come squadra abbiamo scelto di dedicare a voi questo trofeo. Siete voi la ragione per cui siamo dove siamo oggi. Il modo in cui non vi arrendete mai, il modo in cui lavorate duro e le cose che dovete affrontare nella vostra vita sono cose che non penso possano essere capite dalla gente di altri paesi. Il vostro tifo ci ha fatto andare avanti, e inoltre siamo una squadra con una grande diversità, proprio come voi. Volevamo dimostrare questo, che la diversità è il nostro punto di forza come sudafricani.”

“E a dirla tutta, signor presidente e gentili signori del governo, abbiamo bisogno di utilizzare un po’ di più questa nostra diversità. È una forza potente che non tutti i paesi hanno, ma che noi possiamo sfruttare. Provenire da contesti diversi e diverse aree del paese, con diverse sfide da affrontare nella vita, ci ha portato a vedere la vita in maniera differente l’uno dall’altro. E più condividiamo tra di noi, più riusciamo a fare per il Sudafrica. Noi abbiamo utilizzato questa cosa per ottenere la nostra vittoria e lo abbiamo fatto da giocatori di rugby, che è molto semplice, ma credo che questo possa valere per tutto il nostro Paese.”

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