La filosofia, le idee tecniche e i propositi di allargamento dello staff del nuovo capo allenatore dell’Italia
“L’Italia assomiglia ai Jaguares”. Intervista a Gonzalo Quesada
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Italia: il ritratto di Gonzalo Quesada, tra titoli di studio, podcast e amicizie internazionali
In una lunga intervista rilasciata a Rugbypass il coach degli Azzurri ha rivelato tante curiosità sulla sua vita da allenatore
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Come profondità e prospettiva, ad ora, la rosa ha problemi ad Pil sx (pochi, qualcuno in arrivo e pochi in prospettiva), tall (un paio e poca prospettiva) e 9 (poca prospettiva), per il resto da lavorare c’è, speriamo bene, poi questo dubbio staff dovrò prima o poi togliermelo, perché i nostri staff sono slegati dai HC, mentre ovunque no?!?!
a questo punto la domanda lecita da “porci” è, ci meritiamo questi personaggi? Il rugby argentino è uscito da un periodo di lotte clandestine interne, malcontenti vari etc, sono riusciti a fare sistema ed andare tutti verso una direzione comune. Noi siamo pronti a mettere da parte il politichese che fa da contorno al nostro rugby? dove spesso chi mette legna al fuoco sono personaggi manco attivi nella quotidinanità dei club…
se siamo disposti a questo cambiamento, con Fernandez e Quesada siamo in ottime mani, esprimono in italiano concetti di assoluto valore rugbistico e già questo è un gran passo avanti, tutto il resto dobbiamo mettercelo noi…
Bisogna capire cosa vogliono fare i “pseudo-pro” team Italiani…ma quelli fan piu’ paura perche’ sono quelli che davvero si mettono di traverso. Quando poi leggo di “dirottare” i fondi URC sul campionato Italiano…ho i brividi…
Esatto, per comprare qualche argentino magari, che c’è carenza…
con la differenza che loro dopo 3 anni di super rugby approdarono alla finale e poi vennero gentilmente smantellati per aver rotto le gerarchie dell’emisfero australe, noi invece dopo 24 edizioni di 6 nazioni…abbiamo giocato ventiquattro edizioni del sei nazioni…
Ecco, ci stavo pensando l’altro giorno: cos’è successo agli Jaguares?
I Jaguares sono stati chiusi per l’insostenibilità economica, per le casse della federazione argentina, causata dai costi troppo elevati che la partecipazione al Super Rugby comportava.
Grazie!
Peccato, però… Il Super Rugby ora è geograficamente più compatto, e l’ingresso delle due squadre del pacifico mi piace molto, ma gli argentini avevavo un bel club.
https://www.onrugby.it/2020/06/02/allarme-jaguares-sono-a-rischio-chiusura/
diciamo pure che la parte oceanica del super rugby è stata ben contenta che i jaguares non superassero la crisi da introiti del 2020…
anche se in NZ-AUS forse son piu’ contenti cosi’…i Jaguares avevano scombinato di non poco l’ordine naturale delle cose…chissa’ se fra qualche anno la chiusura dei Jaguares non pesera’ in negativo alla nazionale…
per me si…e credo gli effetti si siano già visti nell’ultimo periodo…
Siamo in un circolo vizioso per cui per poter competere con le altre nazioni più forti occorre allargare parecchio la base e la distribuzione territoriale, ma per fare questo (lo ha detto anche Pacini in conferenza stampa) occorre una nazionale vincente che faccia da traino a tutto il movimento. Qualcuno obietterà che non si può partire dal tetto per costruire una casa solida e io rispondo che se intanto con un tetto un po’ instabile riusciamo a ripararci dalla pioggia nel frattempo possiamo rinforzare le fondamenta e le pareti. Ma fino a che tutti stanno con le mani sui fianchi a criticare quello che fanno gli altri nel frattempo non abbiamo né fondamenta, né pareti, né tetto. E stiamo tutti alla pioggia e al freddo. Una metafora per dire, per la milionesima volta, che si deve remare tutti nella stessa direzione e non guardare ognuno al proprio orticello, che sia consenso elettorale per la federazione o soldi per le franchigie o soldi e considerazione per i club di serie A Elite. Inoltre esiste una realtà ancora minore in tutti i club sparsi per la penisola: leggevo che nell’ultimo anno sono nati 18 nuovi club. Gli vogliamo dare un minimo di futuro? Per farlo servono tesserati, strutture e fondi. Una nazionale vincente consente più introiti sia diretti (a seconda del piazzamento nel 6 Nazioni, ad esempio) e indiretti (pubblicità, diritti TV, ecc.). Due franchigie vincenti consentirebbero di liberare più fondi da destinare più in basso e, a cascata, a tutte le realtà territoriali. Un rugby con più visibilità aumenta gli sponsor e via dicendo. Probabilmente la faccio facile, ma certo la strada non è chiudere ad esperienze internazionali. Magari razionalizzarle, capire dove e come intervenire per rendere più competitive le franchigie, questo sì. Non so se Quesada sarà quello giusto perché io non credo ai salvatori della patria, agli uomini soli al comando, ma se riesce comunque a suggerire dell’importanza di remare tutti dalla stessa parte, non potrà che tornare utile
Curioso di vedere nei mesi (anni) a venire, se dello staff implementato da Quesada farà parte anche un italiano, di nascita e formazione argentina, che, come lui, ha giocato tanti anni in Francia e anche, come lui, a Parigi. Nel qual caso ne sarei strafelice.
Buon lavoro coach!
Buongi’ a tutti…be’ a me ciò’ che ha detto a parole, piace, vedremo i fatti ..ho il timore che come ha gia’detto qualcuno, cambiare solo HC mantenendo lo stesso tran tran, serva poco…comunque forza Italia e daje Gonzo!!
p.s. martedi’ ho spedito il quadro al vincitore carletto76 in Piemonte…Complimenti ancora!
Mi piace. E’ senza dubbio più bravo di Kieran nel comunicare. Non ho nemmeno capito il senso di tutte le polemiche inutili sullo staff di Quesada che è lo stesso di Kieran: per Kieran andava bene, per Quesada lo staff è una mer*a e bisogna prenderli nuovi, stranieri e simpatici. Mah!
No fermo, non è una “mxxxxa”, semplicemente non gli hanno dato la possibilità di sceglierselo, e l’ha detto in conferenza stampa.
Poi se sta bene a lui, per carità!
La penso como el señor Quesada e l’ho detto subito…la prima cosa che io farei è sistemare la mischia ordinata. Se non conoscessi bene i giocatori, mi farei consigliare quali possano essere i migliori prospetti sui quali lavorare, specie in prima linea (tra questi penso ci debba essere Mirco Spagnolo, ad esempio)…mi spiace, non è cattiveria, ma chi si fa portare tre metri indietro costantemente non può stare a livello internazionale, anche fosse come un tre quarti palla in mano. Chi non sa lanciare rimesse buone? Via. Insomma, come ha detto lui, ripartire dalle basi, ma primariamente riacquisire sicurezza nelle fasi statiche. Mi pare che il nostro nuovo tecnico così punti a lavorare e le idee le ha ben chiare…il problema è che la FIR (leggasi Innocenti) vuole e vorrà metterci sempre il becco.
Per sistemarla intendi allenarla diversamente? Perchè ( Gallorini a parte che speriamo non si bruci ) non vedo questa quantità di talenti ( italiani ) in giro…
esatto, mike ha detto quello che dicevamo io e te l’altro giorno, dobbiamo ancorarci a delle ertezze, mischia e touche. Inutile un pilone mobile che poi si fa ararare, o un tallonatore che non sa lanciare.
Ripeto, partiamo dalla difesa. Poi avanti con gli Zuliani, ci vogliono giocatori che fanno le sportellate e grillo talpano.
Poi ci vuole un focus sul piede, noi calciamo male, riceviamo male, nel rugby attuale è fondamentale, altro che ripartire dai 22, non abbiamo la benzina e la bravura per fare rugby champagne.
e attenzione che una squadra che come gioco mi piace molto, la Francia, calcia, placca ed è forte in mischia; senza queste cose i tra quarti non possono avanzare.
Se ho letto bene qualche post di Mike dovremmo metterli all’ingrasso anche.. 🙂
Per i calci e gioco aereo sottoscrivo… siam messi male, però anche qui, non lo so, il fatto di calciare bene mi sembra più un talento personale che una qualità allenabile.
L’uso tattico del calcio lo puoi insegnare ma se uno ha il piede quadrato..
Nel complesso intendo dire che la coperta è corta…
Sui calci e sulle prese alte Pani non sembra essere messo male… Un triangolo allargato con lui estremo e joane e capuozzo Ali potrebbe anche funzionare. Aspetto poi il ritorno di menoncello e marin per i centri: mani, fisico e piedi
A me l’ intervista è piaciuta perché ha detto che vuole mantenere la mentalità del gioco attuale perché gli sembra quello più adatto a noi, kc non era ubriaco quando aveva scelto un certo stile di gioco. Ma al contempo ha riconosciuto che abbiamo alcuni problemi gravi in altri aspetti basilari che se non sistemati non ci permettono nemmeno il nostro gioco perché basta un nulla per demolirci fisicamente e mentalmente. Non credo voglia ispirarsi a Inghilterra e sud africa perché non abbiamo le loro caratteristiche ma non aver sistemato in 3 anni certe mancanze è grave e mi sembra che Quesada abbia la Grinta giusta per prendere scelte sulle convocazioni e forse anche sul capitano.
Intendo trovare un sistema per non essere costantemente in debito quando ci troviamo a competere in mischia…come si diceva con fido qualche giorno fa, abbiamo puntato troppo su un tipo di avanti che facesse un particolare tipo di lavoro in campo aperto, ma non si può prescindere dalle fasi statiche. Non volevo fare nomi…ma Nemer a questo livello non si può vedé, Faiva nemmeno. Meglio qualcuno che placchi e porti i sostegni e poco altro, ma che sia forte in mischia e maul. Poi certo, come diceva sempre Quesada, non siamo efficaci nel portare palla…e forse dipende anche da questo il problema nel punto d’incontro. Sul discorso del peso, sì, sapete ormai come io pensi su questo aspetto…ma purtroppo dobbiamo fare con quello che abbiamo. I piloni da 130 kg ci sono…ma uno è Neculai, che ha dimostrato poco finora ad alto livello, e l’altro è Gallorini, che ha ancora tutto da dimostrare. Poi bisognerebbe pensare a soluzioni alternative, tipo spostare Rizzoli a tallonatore…magari non sarà pronto in tempi brevi, ma potresti avere un buon elemento in quella posizione tra qualche anno.
Voglio aggiungere che, anche questo è stato detto tante volte, i piloni a livello internazionali non sono mai giovani. Per questo aspettarsi Gallorini al massimo livello in questo momento è assurdo, pur essendo un ragazzo che potenzialmente può essere il nuovo Furlong. Ma lo stesso vale per Neculai, devono acquisire esperienza prima. Spagnolo è un po’ un’eccezione, probabilmente, ed è comunque un sinistro, che è comunque un po’ diverso.
Secondo me farà come tutti i suoi predecessori.. metterà i 15 meno peggio.. con i regolamenti attuali la mischia è poco più di una rimessa in gioco.. nn penso si tornerà a giocatori di peso che nn corrono..
Ma anche perché non ne abbiamo di peso che non corrono, cammy…dovremo fare con quello che abbiamo. Che la mischia con le regole attuali sia poco più di una rimessa in gioco, però, non sono d’accordo…o forse solo io ho visto che certi avversari contro di noi hanno attaccato l’erpice…
A me l’ intervista è piaciuta perché ha detto che vuole mantenere la mentalità del gioco attuale perché gli sembra quello più adatto a noi, kc non era ubriaco quando aveva scelto un certo stile di gioco. Ma al contempo ha riconosciuto che abbiamo alcuni problemi gravi in altri aspetti basilari che se non sistemati non ci permettono nemmeno il nostro gioco perché basta un nulla per demolirci fisicamente e mentalmente. Non credo voglia ispirarsi a Inghilterra e sud africa perché non abbiamo le loro caratteristiche ma non aver sistemato in 3 anni certe mancanze è grave e mi sembra che Quesada abbia la Grinta giusta per prendere scelte sulle convocazioni e forse anche sul capitano.
Buon giorno a tutti , parte bene Quesada , almeno parla Italiano, non voglio criticare ma Kieran un po’ di italiano i tutti questi anni poteva sforzarsi di impararlo un po, per il resto si vedra
Bella intervista. Almeno a parole le premesse per un buon impegno ci sono tutte.
Condivido particolarmente le considerazioni sulla fase di conquista come obiettivo principale, mi piacciono poi le considerazioni oneste e sincere sulle competenze che ha la squadra che non permettono di giocare senza possesso o sui calci.
Come tanti continuo a non apprezzare la non possibilità di scelta dello staff da parte degli HC italiani. Nelle parole di Quesada leggo però la volontà quanto meno di implementarlo (e poi chissà, magari anche solo dei cambi ruolo /ridimensionamenti potrebbero essere utili).
Buon lavoro!
Onestamente è da anni che speravo in un tecnico argentino, esattamente dal 2007 quando ci fu l’exploit dell’Argentina alla RWC superando per ben 2 volte i padroni di casa francese e quando addirittura i Leicester Tigers presero Loffreda, il tecnico di quella meravigliosa squadra.
Nelle successive altre 4 edizioni di RWC per ben altre 2 volte l’Argentina arrivò tra le prime quattro al mondo.
Purtroppo nell’epoca ascioniana non si voleva ammettere che gli italiani fossero inferiori agli argentini e si è pescato altrove con risultati quasi sempre in linea e molto deludenti.
Ora abbiamo responsabile tecnico della federazione e tecnico della nazionale argentini. Insisterei su questa strada magari prendendo un certo Ledesma oggi libero per le Zebre.
Dobbiamo imparare da loro la fame agonistica. Prima di tutto.
…anche non solo agonistica…