Il campione del Mondo nel 1987 ha detto la sua prima della finale, tra la diversa filosofia di gioco delle due squadre e qualche provocazione
Il giorno più atteso del quadriennio si avvicina sempre più: domani sera, sabato 28 ottobre, si disputerà la finale della Rugby World Cup 2023. Una finale tra i due storici rivali, All Blacks e Springboks, Nuova Zelanda e Sudafrica per diventare la squadra più vincente della Coppa del Mondo.
Si tratta della sfida forse più iconica del rugby e, seppur disputata in una sola finale nelle nove edizioni precedenti del Mondiale, quell’unica volta è rimasta nella leggenda: la battaglia all’Ellis Park di Johannesburg del 24 giugno 1995. Davanti al presidente del Sudafrica Nelson Mandela gli Springboks riuscirono a vincere, unendo per la prima volta la nazione da poco uscita dal periodo dell’apartheid.
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A proposito di leggende, a dire la sua prima della finale non poteva non dire la sua John Kirwan, campione del Mondo con gli All Blacks nella prima edizione del torneo nel 1987. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex-allenatore dell’Italia dal 2002 al 2005 ha lanciato anche alcune provocazioni di cui riportiamo una parte.
Rugby World Cup 2023, John Kirwan: “Una finale tra due filosofie di gioco opposte”
“Uno solo sarà l’uomo decisivo della finale – ha esordito Kirwan – Wayne Barnes, l’arbitro inglese. Se interromperà di continuo il gioco, farà il bene del Sudafrica. Le due squadre hanno stili profondamente diversi. Noi [gli All Blacks, ndr] corriamo, andiamo al largo e dovremo costringerli a fare lo stesso. Loro rallentano, puntano su mischia, maul, breakdown e penalità. Vanno in panchina con sette avanti e un trequarti. Sarà una battaglia tra due filosofie del rugby”.
Kirwan vede questo orientamento anche nella mediana titolare scelta dagli Springboks: “Con una coppia come Pollard e De Klerk hanno scelto la soluzione più conservativa, che si adatta a quanto ho detto prima. Libbok neanche sarà in panchina perché la sua fantasia, nei piani del Sudafrica, non serve”.
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Dall’altra parte gli All Blacks rispondono con Aaron Smith e Richie Mo’unga, entrambi da tenere particolarmente d’occhio secondo Kirwan: “Mo’unga dovrà attaccare e riuscire a gestire al meglio la pressione che avrà su di lui; Smith dovrà demolire la difesa degli Springboks anche calciando”.
Per quanto riguarda il miglior giocatore, Kirwan restringe la possibile rosa a due nomi, uno per squadra: “Etzebeth o Savea, due grandissimi, a seconda di chi vincerà la Rugby World Cup”. Ma non si trattiene da una seconda provocazione: “Cosa non dovrà succedere? Che dopo ogni raggruppamento entrino in campo cinque o sei portatori di borracce, con il solo scopo di interrompere il ritmo”.
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