Seconda parte della lunga intervista di Planet Rugby alla leggenda Azzurra
Italia, intervista a Sergio Parisse parte 2: “La Francia si può mettere in difficoltà. Il segreto? Non pensare al risultato”
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Beh anche lui ha pronunciato la parola proibita: vincere. Anche se inserita nel contesto di un discorso molto più ampio. Comunque, se dimostra di saper allenare in una piazza esigente come Toulon, chissà che con Quesada argentino magari tra un paio di anni ce lo ritroviamo nello staff azzurro
…”Maxime Lucu non ha nemmeno lontanamente l’X-factor di Antoine…” beh! non gliela ha mandata a dire, attendo con ansia la reazione in campo di Lucu il 3 febbraio prossimo! 🙂
Mi sembra però un discorso palese. Nessun mediano francese ha l’X factor di Dupont. Anche se io mi sarei portato Serin ad occhi chiusi
…tecnicamente anch’io, come sostenitore del RCT però (passionalmente) preferisco sia rimasto al club e non sia coinvolto nella crisi francese che seguirà la (ennesima) finale persa!!! 😉 🙂
Serin in sforma smagliante tra l’altro. Non mi capacito dell’esclusione
Dite? Per me Lucu e Coilloud sono superiore a Serin e anche se io preferisco Coiulloud forse in troppi sottovalutate Lucu! Vediamo domani intanto!
Doctor P.. Doctor P.. Doctor P… avanti!
Ecco, l’intervista avrebbe dovuto constare solo di questa seconda parte. E almeno su Lucu la pensiamo allo stesso modo.
Mah, intervista di circostanza, sa benissimo che il pack di Treviso = Italia con il suo Tolone è stato annichilito e il risultato fu di 30 e passa a 0!
Domani sarà pack Treviso vs Francia!!! 😳
Ultima frase che sancisce perfettamente lo spirito del jobber che ha caratterizzato la sua generazione.
Perdere uscendo felici e contenti.
Al netto della tremenda figura di merda fatta contro la Nuova Zelanda da questo gruppo, non credo che possa dare grandi lezioni.
Amen.
Mah… unica nazionale a vincerne due in un 6 Nazioni, e 2 volte con la Francia, All Blacks a S.Siro fermi a 20 punti e 10 minuti di cagotto davanti alla linea di meta…
misurerei le parole… 😊
Te ne potrei citare decine di altre con lui in campo dove è servito il pallottoliere per non perdere il conto delle mazzate prese o dove, dopo 10 minuti, potevamo già fischiare la fine tanto si era in campo per onor di firma.
Ma sarebbe un esercizio di stile fine a sè stesso.
Bella brock, concordo al 1000%!
Questa seconda parte dell’intervista è, perlomeno, meno provocatoria e polemica della prima.
Comunque Parisse mi ha deluso: ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa senza badare al bene della squadra. Doveva aspettare venerdì sera, tanto ai quarti di finale non si andrà, per fare certe dichiarazioni.
…l’intervista gliela hanno fatta l’altro ieri, mica poteva dire “rimandiamo a dopo l’eliminazione”… 😉
eheheh…poteva sempre inventarsi una scusa per rinviarla….
…seehh, certo… ma dai! 🙂
Poi penso che sia naturale intervistare Parisse per il suo legame con entrambi i Paesi, alla vigilia di quello che (solo sulla carta) è uno spareggio
ma non ho capito, cosa avrebbe dovuto dire? e che cos’ha detto di così terribile, che è mancata l’umiltà?
Porca miseria, dopo la figura davvero imbarazzante, ma più che imbarazzante, desolante, addirittura ridicola, fatta dai nostri venerdì scorso, cosa avrebbe dovuto dire? appellarsi alla congiunzione astrale negativa? al fatto che dopotutto non li abbiamo fatti arrivare a 100 punti?
Un ex capitano rimane sempre un capitano, Parisse è forse l’unico giocatore italiano davvero di livello internazionale degli ultimi vent’anni, ha dato tantissimo al rugby, a noi tifosi, ai tifosi delle squadre per cui ha giocato, è indiscutibilmente un monumento al rugby ed è rispettato a livello mondiale.
Oltretutto è anche un uomo intelligente, che conosce il gioco e che sicuramente farà carriera come tecnico. Questo, nel rugby, significa che può dire quello che vuole, sempre.
Solo in Italia ci sono quelli che hanno il coraggio di dire che beh, dopotutto è un giocatore sopravvalutato… per piacere, per piacere, è stato anche troppo morbido. E il bene della squadra, quale sarebbe, darsi una mossa o continuare a piangersi addosso?
Tinapica buon giorno, ma Parisse è quello della prima parte dell’ intervista. Credo che lo santifica non lo conosca. Essere ambizioso e essere arrivista c’è un Oceano di distanza. Parisse è un’attivista
Dai, fa male ma Parisse ha detto solo che la verità, e che se ne voglia, resta di gran lunga il miglior giocatore italiano di tutti i tempi, quindi magari una parola in più in piazza può anche dirla!
Amen!