Italia, intervista a Sergio Parisse parte 2: “La Francia si può mettere in difficoltà. Il segreto? Non pensare al risultato”

Seconda parte della lunga intervista di Planet Rugby alla leggenda Azzurra

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Italia, intervista a Parisse parte 2: “Si può mettere in difficoltà la Francia, ma non bisogna pensare al risultato” – Ph. Sebastiano Pessina

L’Italia alla Rugby World Cup 2023 sta percorrendo il tratto del cammino più difficile. Dopo aver affrontato, e battuto, Namibia e Uruguay, ottenendo quello che era il suo obiettivo base, ha subito in pieno il confronto con la Nuova Zelanda. Un match che gli All Blacks erano obbligati a vincere e quindi non hanno lasciato nulla al caso. Hanno scelto la loro miglior formazione e hanno giocato per imporsi sin da subito.

I sogni degli Azzurri si sono infranti e contro la Nuova Zelanda è arrivata una brutta sconfitta. Bisogna però resettare tutto che una seconda, difficilissima sfida si sta avvicinando: il confronto di venerdì 6 ottobre con la Francia, squadra in testa al girone e padrona di casa. A proposito della situazione dell’Italia, Planet Rugby ha intervistato in esclusiva Sergio Parisse. Riportiamo la seconda parte della lunga intervista alla leggenda Azzurra che si concentra ad analizzare la prossima avversaria.

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“I nostri giocatori conoscono bene i ragazzi francesi e viceversa e, dato il tempo che trascorriamo insieme nel rugby di club, c’è uno stimolo in più nel volere superare amici e compagni di squadra”, ha detto Parisse.

“Dobbiamo stare attenti a ciò che possono fare e dimostrare carattere, scendendo in campo per affermare che il risultato con gli All Blacks è stato un’anomalia. Questo significa partire forte, mettere a punto i fondamentali e competere duramente in ogni singolo momento della partita”.

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“La Francia ha avuto 15 giorni di riposo e, anche se si sentirà rinvigorita, è stata anche distratta da tutte le voci riguardanti l’infortunio di Antoine Dupont. All’interno del campo, questo è il momento in cui i grandi leader come Gael Fickou e Charles Ollivon hanno bisogno di togliere la pressione da Antoine, di diventare i punti di riferimento della squadra e di mantenere la concentrazione sulla strada da percorrere”.

“Per quanto riguarda Dupont, è una perdita per qualsiasi squadra del mondo e sarà molto interessante vedere come la Francia reagirà alla sua assenza da questa partita.

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“Maxime Lucu non ha nemmeno lontanamente l’X-factor di Antoine, ma è solido in tutti gli aspetti del gioco in mediana e ha aggiunto un’abrasione ai lati con un gioco di calci di classe mondiale. Sarà titolare insieme al suo collega di club di Bordeaux, Matthieu Jalibert, e potremmo assistere a un approccio conservativo per il primo quarto di gara; è fondamentale che il triangolo allargato azzurro affronti il gioco dei calci di Lucu e della Francia.

“I trequarti della Francia dovranno mostrare le loro abilità in attacco senza la guida di Dupont, e sarà interessante. Non ci sarà lui ad impensierire la difesa avversaria, quindi trovare dei buchi sarà molto più difficile per loro, ma la pazienza è la chiave”.

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“Vorrei che l’Italia venga a mettere alla prova la Francia, che i giocatori facciano paura ai loro colleghi di club e ai loro amici, rispettandoli e reagendo a questo rispetto”.

“Possiamo metterli in difficoltà? Sì, certo, ma questo significa che non dobbiamo preoccuparci del risultato prima della partita. Dobbiamo invece stare attenti ai fondamentali del gioco che sono così importanti per il nostro successo, concentrandoci sui piccoli dettagli di ogni momento e vincendone il più possibile”.

“Sarebbe un grande risultato vincere, ma è altrettanto importante uscire dal campo sapendo che tu, come giocatore italiano, hai dato tutto in campo e hai dimostrato la profondità di carattere che so che c’è nel nostro gioco”, ha concluso l’ex-capitano Azzurro.

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