Francia, Galthié: “Conosciamo bene l’Italia, ci aspettiamo una grande reazione da loro”

Le parole del tecnico in conferenza stampa, insieme al capitano di giornata Ollivon: “Gli Azzurri non giocheranno come contro la Nuova Zelanda, sarà una partita completamente diversa”

Francia, Galthié: "Conosciamo bene l'Italia, ci aspettiamo una grande reazione da loro" (ph. Sebastiano Pessina)

Francia, Galthié: “Conosciamo bene l’Italia, ci aspettiamo una grande reazione da loro” (ph. Sebastiano Pessina)

Venerdì 6 ottobre si chiude il girone A della Rugby World Cup 2023. A Lione si giocherà Francia-Italia, una partita che per i padroni di casa è da dentro o fuori, e il c.t. Fabien Galthié ne è perfettamente consapevole: “È come essere già nella fase a eliminazione diretta e dobbiamo fare delle scelte. Conosciamo bene l’Italia, ci abbiamo giocato 5 volte in 4 anni, e a Roma è stato molto difficile per noi. Inoltre ci confronteremo con una squadra ferita e ci aspettiamo una reazione molto forte da parte loro Hanno cambiato delle cose, alcuni giocatori sono tornati titolari e la loro squadra ha tutto da guadagnare”.

Leggi anche: Rugby World Cup 2023: la formazione della Francia che attende l’Italia

Charles Ollivon sull’Italia

Anche il capitano di giornata, Ollivon, è intervenuto in conferenza stampa: “Non abbiamo dubbi sul fatto che l’Italia non giocherà come ha giocato contro la Nuova Zelanda, per questo non ci siamo soffermati molto su quella partita. Quella di venerdì sarà completamente diversa, e senza dubbio giocheranno meglio e faranno meno errori. Sarà una partita dura e dovremo essere costanti per 80 minuti”.

Maxime Lucu sull’Italia

Dello stesso avviso anche Maxime Lucu, mediano di mischia che sostituirà Dupont: “Questa è effettivamente una partita ad eliminazione diretta. O vai ai quarti o torni a casa, quindi la tensione è un po’ più alta. I dettagli sono più importanti e abbiamo lavorato maggiormente sull’analisi. La situazione sta diventando molto seria adesso”.

“La prestazione degli All Blacks contro l’Italia nei primi 20 minuti è un esempio da seguire: quattro rimesse laterali, quattro mete. La loro disciplina è stata perfetta. La Nuova Zelanda ha giocato una partita davvero di classe. Dobbiamo imparare da loro, essere pragmatici. Al Sei Nazioni abbiamo concesso troppi calci di punizione all’Italia, dobbiamo applicare la strategia a cui abbiamo lavorato. Se lasciamo troppo facilmente il pallone a loro, diventano una squadra formidabile”.

Leggi anche: Rugby World Cup 2023: la formazione dell’Italia che affronta la Francia

Le parole di Galthié

Ovviamente, sono arrivate domande anche sulla scelta che in patria è considerata la più importante: il sostituto di Antoine Dupont. La scelta, nel rispetto delle gerarchie, è ricaduta su Maxime Lucu: “Max non ci ha mai delusi, ha sempre fatto buone prestazioni con la Francia, gioca per la squadra sia in attacco che in difesa e per il suo coraggio è praticamente un nono avanti. Con Jalibert si completano a vicenda: è un 10 esperto, il fatto che giochino insieme tutti i giorni significa che sanno cosa fare l’uno con l’altro”.

Sulla panchina 5+3: “Quando definiamo la formazione, iniziamo prima con gli 8 che partono dalla panchina, e poi la formazione titolare. La scelta dei 23 è legata alla forma e alla disponibilità. Abbiamo due assenti, Dupont e Marchand, quindi abbiamo scelto fra i 31 giocatori quelli che potevano costruire la squadra migliore per venerdì. È una panchina 5+3, ma consideriamo anche che Moefana ha concluso la partita con la Namibia in terza linea”.

Sulla scelta del capitano: “Ollivon era il nostro capitano all’inizio del ciclo, ed è stato un grande leader. Purtroppo si è gravemente infortunato e a quel punto (una volta cambiato capitano) è stato difficile tornare indietro. Le altre scelte? Cros ha fatto molto bene, ma volevamo dare altri minuti a Jelonch che è tornato da poco. Bielle-Biarrey o Villiere? La forma può variare, sia a livello fisico e mentale, cerchiamo di fare una scelta sempre attenta e accurata, ma sono scelte dettate dalla situazione del momento, dire che uno ha superato l’altro sarebbe inesatto”.

 

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