La “World League” del rugby potrebbe iniziare nel 2026

Interessati i calendari relativi ai Test Match di luglio e novembre

La “World League” del rugby potrebbe iniziare nel 2026 (Ph. Sebastiano Pessina)

Una nuova voce torna ad alimentare le ipotesi fatte negli anni precedenti, questa volta entrando ancora di più nel dettaglio.

La “World League” del rugby potrebbe iniziare nel 2026

Secondo quanto riportato dalla rete georgiana 1tv infatti (notizia ripresa anche da Planetrugby), World Rugby starebbe definendo in maniera decisa la nascita di una World League, che andrebbe a inglobare i Test Match di luglio e novembre in un meccanismo da torneo continuativo.

Due “Top Division”: quella dell’Emisfero Nord, con Italia, Scozia, Irlanda, Inghilterra, Francia e Galles, e quella dell’Emisfero Sud, con Argentina, Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica e l’aggiunta di Giappone e Fiji.

Ogni Division chiamata a svolgere il proprio torneo d’emisfero (il Sei Nazioni o il Rugby Championship che, a questo punto, potrebbe subire delle modifiche nei prossimi anni, ndr) e poi i Test Match, inseriti nella logica della “World League”: tre test in trasferta a luglio per le squadre dell’Emisfero Nord e poi tre test in casa a novembre, in maniera tale da affrontare tutte e sei le rivali, con punti da accumulare nell’arco di due stagioni, cosicché ogni squadra possa averne affrontata un’altra sia in casa sia in trasferta. Al termine dei due anni poi i playoff per decidere, in base a delle finali di piazzamento (1-2° posto, 3-4° posto, 5-6° posto, 7-8° posto, 9-10°, 11-12° posto), il ranking della competizione.

E le altre squadre? Secondo quanto rimbalza dal media caucasico la Georgia verrebbe inserita nella “Challenge Division” della “World League”, assieme a Samoa, Tonga, Spagna, Portogallo e altre due nazionali non avendo, al pari delle altre formazioni, possibilità di essere promossa o retrocessa, almeno per il primo biennio, quello che finirebbe nel novembre del 2028; con le chance di “sblocco della situazione” resa valida a partire dal 2030.

Al momento World Rugby non si è espressa sulla questione non confermando né smentendo la situazione

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