Il Consiglio federale ha approvato la proposta di rinominare i due campionati di vertice del rugby maschile e femminile
FIR: il Top10 e l’Eccellenza femminile diventano Serie A Elite
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Mi dispiace essere d’accordo con il Presidentissimissimissimo., anche se c’è ancora una “ELITE” di troppo.
Ma fare A B C D troppo difficile?
Per me sarebbe fantastico anche perché’ quando ho iniziato a giocare nel 1975 c’era la serie D
quoto
Il compromesso viene dal fatto che le squadre di serie A avrebbero una difficolta’ in piu’ con gli sponsor se si chiamasse serie B.
E’ un compromesso, ma tutto sommato per me ci puo’ stare.
Il problemone pero’ e’ riuscire a decuplicare le presenze allo stadio, ed e’ un problemone per niente facile da risolvere.
Ci siamo evitati il topotto, meno male!!
Ho pensato la stessa cosa!!! Con il bonus aggiunto della slinguazzata da politically correct.
Quante etichette inutili per un campionato che resta sempre uguale a sé stesso. Fra parentesi, e senza alcuna polemica, ma il fatto che uno si chiamasse Topquellocheè e l’altro Serie A, davvero creava discriminazione di genere?
Veramente il formato di questa competizione e’ cambiato fin troppo…
Certo, intendevo come crescita tecnica e mediatica.
Il riferimento è al fatto che maschile e femminile hanno la stessa denominazione
E va bene, è una buona soluzione che crea uniformità, anche semplicemente dal punto di vista del “marketing” e, per quel che vale, la condivido, ma cosa c’era di discriminatorio nelle denominazioni Top 10 e Serie A, tanto da dover tirare in mezzo la parità di genere?
Ormai appiattire formalmente tutto è un must che piace un sacco
Il gioco delle tre carte, come se la denominazione attirasse più spettatori. Ci si perde in dettagli inutili e si perde di vista la sostanza. Che è quello che è.
Poche mete, poco spettacolo, poco pubblico, pochi soldi, tanto spirito di sacrificio a babbo morto, pseudo stipendi e un manipolo di spartani che lottano per la propria passione, cambiano packaging(eh si, ci stanno colonizzando culturalmente, viene più facile usare i loro termini che i nostri)ma la politica quando cambia, Oshea aveva avuto l’idea giusta con ascensori franchigie serie a top elite deluxe master mega, a quando squadre delle franchigie nel domestico?
Il poco pubblico dipende anche dagli appassionati da tastiera che non vanno allo stadio.
Come logica ci può stare, la serie A composta dalla prima e dalla seconda divisione (quest’ultima avrebbe dei problemi, sicuramente, a passare in serie B, almeno per sponsor e giocatori di prospettiva), poi distinguo i migliori X in elite e gli altri in normale.
Poi possiamo stare qui a discutere se il campionato sia rugby vero o un torneo di falliti, quanto bene gioca o i pro, quanto sfi… ortunati siamo noi nel domestico (irlandesi, scozzesi e gallesi domestici, invece, vincono campionati di livello e le franchigie fanno l’URC per non incontrarle), etc etc, ma per il nostro sistema la cosa ha più senso delle ultime denominazioni
“La nuova denominazione dei campionati, a cui viene affiancata una revisione completa dell’identità visiva delle due principali competizioni domestiche, si inserisce in una più ampia strategia di sviluppo sportivo, commerciale e sociale – si legge nel comunicato ufficiale della FIR – che tiene in considerazione il ruolo centrale del torneo maschile e di quello femminile nello sviluppo dell’alto livello nazionale, al servizio della maglia azzurra, perseguendo al contempo un nuovo traguardo sul fronte dell’uguaglianza di genere.”
Ok, io critico tutto e sono una brutta persona, ma qua Ugo Tognazzi se la sta ridendo di gusto, hanno inserito anche un occhiolino alla parità di genere, vette di supercazzola politicamente corretta da record del mondo.
Concordo con chi dice.che non serve a niente….. cambiare i nomi non serve.
Peccato aver perso una bella occasione per variare sostanzialmente il corso delle cose.
Quindi avresti preferito mantenere il nome che c’era prima?
A parte gli scherzi, per cambiare sostanzialmente le cose manca solo il pubblico che vada allo stadio e io non credo che la cosa dipenda tanto dalla FIR quanto dal pubblico dal pubblico degli appassionati che deve decidere di darsi una mossa e andare alo stadio. Se aspettiamo che tornino a giocare nei nostri stadi gli equivalenti di Campese, Botha, Green e Kirwan prima di considerare forse la possibilita’ di farci vedere allo stadio, allora possiamo aspettare le calende greche con la certezza che non cambiera’ mai niente.
Il cambiamento deve venire piu’ dagli appassionati che dalla FIR, che ha relativamente poche leve.
…si sarebbe anche potuto chiamarlo campionato SuperTop 9, abbreviato in Stop9, e l’anno dopo Stop qualcos’altro… no, non ci sarebbe una immediata parità di nessun genere, é un numero dispari… santoddio quante cretinate in un solo comunicato, ed hanno pure fatto un consiglio federale per partorire questa frase “una revisione completa dell’identità visiva”… visiva certo, perché per il resto non basta una revisione, si deve pensare ad una rottamazione, e senza bonus…mah!
Quando parlavo con altre persone che non conoscono il nostro sport, era già un caos fare capire che la serie A non era il massimo campionato come in altri sport. Adesso sarà ancora più complicato. Ma chi decide queste trovate (compresa l’eguaglianza di genere, che l unica reale e non ipocrita soluzione sarebbe dare pari soldi ai movimento uomo e donna non pensare solo ai nomi) viene lautamente pagato per giungere a queste conclusioni illuminate ? Dai su ridateci A1 e A2 con playoff finali che ci divertiamo di più e in teoria prina o poi ritorniamo anche a viaggiare lungo tutto lo stivale…
Toc, toc… c’è nessuno li dentro?
Come dice Interza, anch‘io ho avuto questo problema di spiegare che la serie A non era il massimo livello. Poi alla risposta che neanche il Top/super/eccellenza/ecc era il livello più alto per via delle celtiche, rimanevano ancora più straniti e la prendevano come una cosa poco seria.
Almeno questa denominazione può rimanere senza dare problemi. La serie A non avrà problemi con gli sponsor. Se cambia il munero o formato va sempre bene. Suona come una qualcosa di meglio della serie A mantenendo la denominazione „serie A“ che ognuno collega a ciò che da il titolo di campionato italiano.
Ora però serve di più. Ad esempio playout (quest‘anno è stato interessante avete la sfida salvezza) tra penultima e terzultima oppure alla francese tra penultima e perdente della A. Così si scongiura la presenza di squadracce che si prendono imbarcate per un anno per poi giocarsi una sola partita per salvarsi (una decina di anni fa era tristemente così)
Veri permit, che alzino il livello invece di scaldare la panca fino poi a scendere tutti a mogliano.
Dato che sono meno squadre, farle partecipare a coppe internazionali.
non è colpa della FIR se non c’è eleggibilità per le coppe internazionali. io vorrei che tornasse il Continental Shield con qualche squadra georgiana, romena e portoghese e le migliori squadre dei campionati nazionali dello URC, chi vince gioca la Challenge Cup dell’anno successivo. secondo me sarebbe molto interessante e costruttivo
Concordo sulla perplessità dei permit player usati come gettoni in partite importanti, falsando il campionato. Purtroppo il problema dei playout con una della serie A è nella pratica infattibile, il livello tra l’ultima del top10 e la prima della serie A rischia di essere comunque troppo diverso, tieni sempre conto che poi le squadre che salgono spesso e volentieri cambiano mezza squadra se non di più, altrimenti si vola giù a piè pari, a mio avviso è giusto che chi ha avuto la bravura di essere la migliore del suo campionato vada su, poi le altre due o tre o quattro del top10 se la vedano per la retrocessione.
è ovvio che il problema è il livello generale e l’attrattiva (scarsa) che ne deriva, ma rendere uguali i nomi di competizioni maschili e femminili non mi sembra un crimine così grave come questa sezione commenti lo dipinge. il Super Rugby in Nuova Zelanda l’ha già fatto da un paio d’anni, la Rugby World Cup anche (tanto che la Coppa del Mondo femminile dell’anno scorso si chiamava anch’essa semplicemente RWC2021, e pubblicitariamente si distingue da quella maschile di quest’anno solo, appunto, per l’anno), la All-Ireland League uguale, la Premiership inglese l’ha fatto fino al 2018 per poi diventare Premier 15s… e insomma non è morto nessuno, dai.
mi dispiace, e mi sembra strano, che questa (non-)notizia scaldi così tanti animi, e poi sotto il riepilogo della finale di Eccellenza femminile ci siano stati otto (8) commenti, meno di un terzo di questa notizia
per evitare discriminazioni e minor appeal di marketing potrebbero chiamare le varie serie: A, diversamente A, più diversamente A, ancor più diversamente A, etc.