Il club ripartirà dalla seconda serie italiana, con un gruppo formato da tanti giovani provenienti dall’under 19 e dalla squadra cadetta
Calvisano riparte dalla Serie A. Il presidente Bandera: “Ripartiamo dai giovani”
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Scusate l’ignoranza… Ma è normale che uno possa scegliere in che categoria andare?
È la stessa cosa che pensavo io, non capisco come si possa “decidere” da dove partire
Bisognerebbe leggere la circolare informativa della FIR. Ricordo che in passato era espressamente possibile rinunciare alla categoria e “auto-retrocedresi” alla categoria inferiore, ma non so se se questo sia contemplato nell’attuale regolamento.
Il Calvisano non si e’ ritirato dal Campionato, ma l’ha onorato fino alla fine, per cui, se il regolamento lo consente, non vedo perche’ non potrebbero usarlo.
idem come sopra
penso puoi scendere nella categoria appena sotto come hanno fatto loro, altrimenti avrebbero dovuto ripartire dalla categoria della squadra cadetta.
Forse, e ribadisco forse, perchè sembra che nessuno qui sappia come funziona, il “downgrade” è possibile appunto scegliendo la categoria, perchè non è che la società è fallita ed è scomparsa. Semplicemente ha ristretto il portafoglio. Ma è sempre Rugby Calvisano SRL, non ha perso ne venduto il titolo sportivo.
Poi, anche io da tifoso calvino, sarei curioso di sapere come è stato possibile tutto questo.
Si sarebbero “autoretrocessi”, quindi. Potrebbe essere, ma spero solo che sia per il fatto che se ne approfitti per ridurre le squadre della prima serie
E’ già la seconda volta che Calvisano fa lo “scherzetto”. A mio modo di vedere è sinonimo di scarsa progettualità.
Ammesso che sia possibile auto retrocedere, ed evidentemente lo è, io sarei curioso di sapere i contratti come sono stati gestiti. Se sono riusciti a fare risoluzioni consensuali per ogni contratto, tanto di cappello.
Ma a chi sarebbe stato fatto lo “scherzetto”? A Tafazzi? La scarsa progettualità vuole dire non fallire e rimanere a galla con i mezzi appropriati? Secondo me, il fatto di rinunciare a rimanere attaccati alla massima serie è un evidente e coraggioso segno di maturità imprenditoriale e sportiva, oltre che lungimirante. Nessuno rimane con il cerino in mano, nessuno rimane “fregato”, semplicemente: Signori, noi non ce la facciamo, se non scendiamo di uno scalino ci facciamo male e facciamo un botto.
Rimane disicuro l’amaro in bocca, per i tifosi, ma meglio così che fare la fine di squadre che non hanno finito neppure il campionato.
@conan
A mio modo di vedere l’auto-retrocessione e’ segno di realismo e onesta’. Altri hanno fatto dei botti enormi lasciando solo macerie, purtroppo.
La progettualita’ e’ rendersi conto che la situazione a medio termine non e’ sostenibile e che per sopravvivere e’ necessario farlo con i propri mezzi.
Per quanto riguarda i contratti, non lo so se fossero pluriennali o annuali, ma mi auguro che se qualcuno si sente gabbato fara’ loro causa, e se nessuno ha fatto / fara’ causa penso che sia giusto non fare illazioni in questo senso.
Ho pensato pure io che il “non fallimento” abbia reso possibile il non ripartire dalla C come successe per esempio ai Medicei, ripartiti come Firenze rugby ’31. Quello che non capisco è lo scegliere la categoria, anche perché cambierà anche per gli altri essere in uno in più o in meno, che sia A, B o C… Va beh, comunque se lo fanno è segno che lo possono fare!
per fortuna che calvisano non riparte dalla serie C!!!!
In C rimarrà la squadra cadetta
L’ultima volta che si sono autoridimensionati sono tornati subito in massima serie ed hanno vinto lo scudetto da neopromossi…
sono come la peperonata, si ripropongono…
E quindi arrivederci!