La squadra londinese scompare dalla geografia del massimo campionato e dovrà rinunciare alle competizioni per la stagione 2023/24
Niente Premiership per i London Irish: ufficiale la sospensione
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Il ritorno alla grande al club del mediano di mischia dell'Italia si è fatto notare
Peccato, bellissima squadra, bella storia, bel simbolo…. E peccato per i nostri, che hanno fatto una bellissima stagione e sono cresciuti.
tornate a casa nelle zebre, stipendio sicuro e vicino casa, magari convincete un paio dei vostri compagni a scendere nella patria del parmigiano reggiano. Alziamo il livello delle zebre!
Morisi why not, avrebbe molto senso come mossa. Fischetti, con tutto il bene che voglio alle Zebre, può e deve puntare più in alto
Capito vorresti Fischetti a Treviso 😉 in effetti a sx lui e Gallo sarebbero notevoli
ma anche in Top14
30 milioni di sterline di debiti, giocatori come Coleman pagati 900.000 £ all’anno, il tutto legato al singolo imprenditore il quale per molti anni ha finanziato un’attività senza alcun ritorno, anzi perdendoci. Il prestigio mediatico e la visibilità del rugby non giustificano Interventi in perdita. Molti dei club, compresi quelli in Italia, sono legati alla lungimiranza di un individuo o di una famiglia. Nel momento nel quale questo individuo dovesse stancarsi, sarebbe molto molto difficile trovare qualcuno disposto a subentrare, coprendo le perdite e iniettando capitali freschi. I modelli francesi e irlandesi dimostrano come si possa essere sostenibili, ma difficilmente possono venire applicati all’Italia. È un momento importante di riflessione sul futuro del rugby professionistico.
…buongiorno madmax, conosco relativamente bene il modello francese (quanto poi sia effettivamente “sostenibile” senza le regolari iniezioni di euri di Lorenzetti, Altrad, HP Wild e consimili nei rispettivi club resta da dimostrare, il caso recente di Grenoble che rischia la retrocessione per motivi economici è di attualità) ma non conosco quasi niente del sistema irlandese se non per lo sponsor principale (banca d’irlanda) per Leinster e Munster, e per il fatto che la IRFU sostiene le franchigie con una forte e regolare iniezione di denaro (suppongo pubblico o simil-pubblico, ma da dove proviene esattamente: finanza pubblica, stato, sponsor e diritti tv?)… tu hai chiarimenti in merito?… sarebbe interessante conoscerli, ti ringrazio…
Buongiorno Mistral, non sono un esperto della realtà irlandese, ma da quanto capisco hanno uno zoccolo duro di finanziamenti composto da diritti televisivi, finanziamenti della federazione e biglietti d’ingresso allo stadio. A differenza del Galles e della Scozia, hanno anche una linea aerea, alcune banche e una fetta di “nuovi ricchi“ molto legati alle franchigie regionali e disposti a piccoli investimenti.
per fare un esempio, se non sbaglio Vermuellen, terza linea sudafricana, fu comprata da Ulster grazie all’aiuto finanziario di Rory McIlroy, il famoso giocatore di golf.
non conosco la ricetta magica, ma mi verrebbe da dire che lo zoccolo duro dei finanziamenti debba costituire almeno il 50% degli introiti di un club.
sono d’accordo con te su come poi sia sempre necessario avere l’imprenditore o gli imprenditori che caccino il grano dalle proprie tasche per il piacere di vedere il proprio club prosperare, ma nel momento nel quale divenissero la principale fonte di sostentamento di un club, il castello rischierebbe di crollare rapidamente.
penso sia la stessa situazione di Bath e Bristol, dove due imprenditori stanno investendo in maniera importante da anni, con risultati molto deludenti. Prima o poi si stancheranno….
…grazie mille…
È arrivato Finn Russell a Bath.
Ipse dixit! 😉 Bruce Craig a Bath non si è ancora stancato di finanziarli
altro che Premiership, fra un po’ diventano anche loro un Top 8……………….
Lovejoy è stato ingaggiato dagli Springfield Isotopes
E siamo a tre! Qui Calvisano, di là Grenoble… Alla fine rimarranno solo i georgiani, gli unici che fanno senza soldi, con le anfore e non lasciano manco 15 euro dal barbiere
Chi ha perso in giro il Top 9???