Calvisano: addio al Top10, nel 2023/24 ripartirà dalle serie minori

Alla base della scelta del consiglio societario, la difficile situazione economica

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Fabfab 14 Marzo 2023, 09:10

    Questo è un colpo di scena inaspettato. A prescindere di dove andranno giocatori e tecnici, cosa succederà, il Torino o il Mogliano (una delle due candidate alla retrocessione) resteranno in Top 10? Ne saliranno due dalla A? Scenderanno a 9? E comunque, al di là delle simpatie o antipatie, sono sempre momenti tristi per il rugby, anche perché quest’anno il Calvisano ha fatto anche una campagna acquisti, possibile che allora non sapessero dei problemi economici? È stato un crollo verticale solo in 6-7 mesi?

    • gasport 14 Marzo 2023, 09:19

      Diciamo che sono anni che si viaggia sul filo…La morte improvvisa di Gavazzi ha dato l’effettivo colpo di grazia…già quest’anno c’era stato un bel ridimensionamento (rosa più corta anche se tutto sommato di discreta qualità, malcontento iniziale dello staff in merito alle ambizioni sportive, arrivo inspiegabile di De Carli questo sì) ma si pensava ad una cosa progressiva…Stagione senza play off con campionato di metà classifica un paio d’anni, poi anche qualcosa meno…Peccato..

  2. Gio Cavo 14 Marzo 2023, 09:11

    Immagino siano scelte complesse e dolorose, tuttavia a me sembra saggio fare un passo indietro quando non ci sono alternative. Non è una sconfitta, piuttosto lo vedo come un segno di maturità e serietà. In bocca al lupo.

  3. aries version 2.0 14 Marzo 2023, 09:12

    Che tristezza!

  4. Rugby4ever 14 Marzo 2023, 09:16

    Dispiace per Calvisano, ma ancora di più dispiace per il movimento rugbistico nazionale, questo è solo un tassello di quello che ci potrebbe aspettare nel breve-medio periodo. Il nostro è un movimento malato, in cui si è speso tanto per portare in paeselli di poche anime delle cattedrali nel deserto e creare giocattoli in mano a pochi senza un vero e proprio progetto. Da anni chiunque conosce un minimo l’ambiente vede alle partite poco più di 200 spettatori, numeri reali, non certo come i 1.000 e passa che vengono dichiarati da alcune società (e parliamoci chiaro, anche quei numeri teorici sarebbero un fallimento totale). In TV il riscontro è minimo, lo spettacolo è quello che è, gli sponsor sono sempre gli stessi da anni e nuovi non se ne vedono all’orizzonte. Nulla di tutto ciò è stato preso seriamente e questo è il risultato, il prossimo anno vediamo se ci sarà la volontà di salire per ben due squadre dalla Serie A e se il format verrà confermato. Quello che è lampante è che non vi è alcun interesse per chi vuole investire di rimanere nella massima serie, non ti da alcun vantaggio e anzi a volte diventa un buco senza fondo, vedi Verona che ha tirato i remi in barca quasi subito. Il rischio ora più che mai è di tornare ad avere un rugby regionale (cosa che sta già accadendo da qualche annetto) e senza alcun progetto nazionale. Chi vivrà vedrà, quello che dispiace è che, come spesso avviene in Italia, i singoli hanno preferito fare nicchie rispetto al bene comune, oppure semplicemente mancava e manca tuttora la capacità di trovare spazio in un paese che ha altre priorità sportive.

    • gasport 14 Marzo 2023, 10:03

      Secondo me invece verrà presa la palla al balzo per ridurre il numero di squadre e aumentare teoricamente il livello come voluto dal nuovo corso federale.
      Una squadra retrocede, una non si iscrive, 8 squadre..

      • Rugby4ever 14 Marzo 2023, 10:27

        Sicuramente la prossima stagione non puoi farlo, a meno che non blocchi la promozione dalla serie A, ma è ovviamente una opzione da escludere a giochi in corso. La storia comunque con 8 squadre non cambia la sostanza, continua a valere quello che ho scritto sopra, anche a 6, se manca il progetto non è certo il numero di squadre a far cambiare idea agli sponsor. Il gap economico in positivo che avresti verrebbe compensato in negativo dalla necessità di pagare bene più giocatori “buoni” in rosa, diventa un cane che si morde la coda se non c’è liquidità. Il problema è a monte, anche le 10 squadre non sono male se vogliamo dare la possibilità di valorizzare l’ambiente nazionale (altrimenti facciamo delle franchigie, ma è un altro discorso ed anche quello è un campo minato) con squadre che non hanno budget astronomici ma che hanno la possibilità di partecipare. Il problema è il progetto, senza quello anche 2 squadre sono tante.

        • gasport 14 Marzo 2023, 11:47

          Sul blocco hai ragione, però temo che, come si vocifera da tempo, qualcun altro ci abbandonerà…
          Io invece credo che per via di spesa ci sarebbe una razionalizzazione, con meno stranieri “ad cazzum” per rimpolpare le rose e più spazio per giocatori di qualità al giusto prezzo.
          Se 400 giocatori di livello non ci sono (10 squadre per una media di 40 giocatori, calcolo spannometrico) meglio ridurre a mio parere…
          A me non dispiacerebbe nemmeno l’idea di seconda squadra Benetton e Zebre con regole tipo fuoriquota di un tempo (dopo 5 presenze in prima squadra non si può più giocare in seconda) per alzare un attimo il livello del campionato e dar spazio a tanti giovani interessanti…

          • Rugby4ever 14 Marzo 2023, 12:28

            Speriamo di no, comunque è scritto, non è sostenibile questo progetto, qualcosa deve cambiare, tutte idee valide anche le tue. Speriamo solo di non farci troppo male dopo anni di risorse ed energie sprecate. Sempre da voci piuttosto fondate pare che più di un presidente/gruppo che “caccia la grana” si stanno tirando indietro.

    • Shakespeare 14 Marzo 2023, 21:11

      Veramente in questa stagione l’unica societa’ che arriva a 1000 e’ Rovigo.
      Per il resto, che siano paeselli o citta’, si tratta di qualche centinaio di spettatori.

  5. mamo 14 Marzo 2023, 09:33

    La fine di un’era dove il beneficio del “chiaro percorso” ha scombussolato le carte e, forse, agevolato oltremodo il Club bresciano.
    Ma è anche la fine di una bugia durata anni annorum ossia che quella squadra era del tutto avulsa dall’allora Presidente FIR.
    In ogni caso un pezzo di storia del rugby italiano.

  6. Camoto 14 Marzo 2023, 09:48

    Dispiace sul serio e spero non sia la prima di una serie.

  7. maz74 14 Marzo 2023, 09:49

    Purtroppo finisce la storia o comunque si ridimensiona pesantemente di un club con oltre 50 anni alle spalle che negli ultimi vent’anni è stato protagonista, anche se molto discusso, del panorama italiano.
    La fine dell’era Gavazzi pesa molto ed è determinante per quanto sta accadendo e certifica fuori da ogni dubbio il vantaggio calvino dalla Presidenza Federale (accademia Remedello, uffici arbitrali, giocatori alle Zebre, ecc….) che molto probabilmente gli ha permesso di vivere sopra le proprie reali disponibilità.
    Detto questo però questo rappresenta una pesante sconfitta anche per l’attuale FIR perchè il TOP10 è un campionato mediocre, senza interesse e senza futuro con la FIR ed il suo Presidente completamente disinteressati.

  8. carneade 14 Marzo 2023, 09:53

    Aggiungerei anche : l’ennesima bellissima cattedrale/stadio nel deserto che rimarrà semivuota ed utilizzata in minima parte. Le 2 tribune, il capo centrale, 2 campi in erba + 1 in erba sintetica.
    Un vero peccato, ma anche uno enorme spreco di risorse. A prescindere da chi abbia pagato l’investimento.

  9. nikola 14 Marzo 2023, 10:15

    Dispiace .
    Ma se il motivo è la scomparsa del signor Gavazzi
    Significa che per un po’ di anni abbiamo avuto il presidente della federazione propinano ( più o meno ufficialmente) di un club ..
    🤷‍♂️

  10. eclipse 14 Marzo 2023, 10:50

    Nonostante non abbia mai avuto simpatie per il Calvisano, mi dispiace di questa decisone. Di fatto anche con aiutini dalla Federazione, Calvisano resta comunuqe un club prestigioso e l’abbandono del campionato è una sconfitta per l’intero movimento. Pochissime persone investono in un campionato che è bistrattato dall a Fir, c’è disinteresse totale basti pensare al fatto che per seguire le partite bisogna pagare per un servizio che è fra l’altro di non grande qualità.

  11. Atley73 14 Marzo 2023, 10:55

    Calvisano, ben prima che Gavazzi diventasse presidente FIR era una delle squadre più importanti del palcoscenico nazionale come testimoniano i dati che potete trovare su wikipedia:
    2001-02 · 3º Super 10 (sconf. finale scudetto)
    2002-03 · 1º Super 10 (sconf. finale scudetto)
    2003-04 · 2º Super 10 (sconf. finale scudetto) Coppa Italia (1º titolo)
    2004-05 · 3º Super 10 Campione d’Italia (1º titolo)
    2005-06 · 3º Super 10 (sconf. finale scudetto) Coppa Intercontinentale (1º titolo)
    2006-07 · 3º Super 10 (sconf. semifinali play-off)
    2007-08 · 1º Super 10 Campione d’Italia (2º titolo)
    2008-09 · 3º Super 10 (sconf. semifinali play-off)
    2009 · luglio: mancata iscrizione al Super 10, riassegnato alla serie A2
    2009-10 · 2º serie A2 ripescaggio in serie A1
    2010-11 · 1ª Serie A1 Campione d’Italia serie A promozione in Eccellenza
    2011-12 · 1° Eccellenza Trofeo Eccellenza (2º titolo) Campione d’Italia (3º titolo)
    A Calvisano hanno giocato molti dei più forti giocatori della nazionale di rugby italiana, compresi Zanni, Griffen, Castrogiovanni, Cutitta e mille altri, e hanno allenato alcuni degli allenatori di punta del movimento italiano (e non solo).
    Il rugby italiano, quindi, perde un enorme patrimonio in termini di apporto tecnico ed umano oltre a perdere definitivamente sostegno di quei pochissimi imprenditori disposti a mettere soldi in un campionato pressochè morto.
    L’abbandono dell’alto livello da parte del Calvisano è un messaggio forte e chiaro al sig. Innocenti e a tutto il movimento: o si riparte da zero con un progetto interessante, o di gente disposta a metter soldi nel rugby ce ne sarà sempre meno (zebre docet).

    • mamo 14 Marzo 2023, 11:21

      Vero ma Gavazzi, sin dal 2000, era vice di Dondi ed proprio allora che è nato il chiaro percorso che passava per Calvisano (Gavazzi) ed era tappa (quasi obbligatoria per accedere alla carriera internazionale.
      Nel 2010 o 2011 (non ricordo) il tragitto si è perfezionato con l’inserimento delle Zebre a Parma, città di Dondi.
      Non è dietrologia.

      • Atley73 14 Marzo 2023, 11:46

        Dici cose che non potresti mai documentare e le dici insinuando solo il sospetto: se non è dietrologia questa non saprei che altra definizione dargli.
        Comunque mi fermo qui, non ho intenzione di iniziare una tiritera infinita basata sul niente.

        • Rugby4ever 14 Marzo 2023, 12:06

          Permettimi Atley, ma le tempistiche sopra riportate combaciano alla perfezione, negarlo sarebbe inutile e secondo me anche un po’ da salame sugli occhi come dicono dalle mie parti, permettimi di dire che più di qualche sospetto viene se un paesello di poche anime diventa una top, troppe cose tornano e sembrano più che logiche, poi per carità, si può anche sostenere il contrario, non penso che ormai valga qualcosa, quello che è certo è che adesso una squadra di serie C ha una struttura da squadra Inglese o Francese di secondo ordine, potevano essere spesi meglio questi soldi? Ehh…SECONDO ME si.

          • Atley73 14 Marzo 2023, 12:55

            Non è mai una questione di opinioni ma di fatti e io qui di fatti non ne leggo, leggo speculazioni, ipotesi, teorie. Io so solo che finché i soldi li ha cacciati lo sponsor il Calvisano è stato in piedi. Oggi lo sponsor fa un passo indietro e la partita è finita. Ci sarebbe da domandarsi come mai, nemmeno nella ricca provincia bresciana salta fuori un imprenditore che decide di entrare nel rugby dalla porta principale, ma questa domanda magari la facciamo a Innocenti con il suo rugby di base. Che di base resterà.

          • Rugby4ever 14 Marzo 2023, 13:11

            Certo che non ci sono fatti, ci mancherebbe anche altro, altrimenti staremmo parlando di un’altra storia. È semplicemente innegabile che suona strana la tempistica ed il luogo, strane coincidenze che fanno pensare, poi ripeto, se si vuole pensare che NESSUNA influenza è arrivata dai signori che conducevano la barca, va benissimo, io nutro dubbi e tali spero rimangano o vengano smentiti dalla storia.

  12. breda120 14 Marzo 2023, 11:00

    Dispiace leggere queste notizie ma questa è la dura realtà. Le voci che corrono sono anche di un Mogliano sul filo del rasoio e anche scendendo in serie A tanti club non sono messi meglio. Cercando di essere ottimisti, questo potrebbe essere preso come spunto da una federazione lungimirante per fare quel grosso cambiamento da tempo invocato. Un livello di non più di 6 club con risorse e strutture idonee che possono offrire uno spettacolo costruito su un format interessante a TV e sponsor. Tutto il resto deve essere solo puro dilettantismo con budget limitati e dedicati principalmente a tecnici preparati. 2 franchigie e 6 club di livello potrebbero garantire una base più che sufficiente per raccogliere tutti i prospetti più validi con ambizioni di giocare ad alto livello. Chi non riesce ad entrare in quelle rose vuol dire che, seppur bravo , non può sperare di impostare una carriere nel rugby e quindi è meglio per lui e per tutti che giochi per divertirsi cercandosi un lavoro. Massima attenzione quindi dei club e della federazione ai settori giovanili per individuare subito a 16/18 anni i ragazzi con vere potenzialità che possono ambire ad entrare nei 6 club di riferimento o direttamente nelle 2 franchigie che abbiamo.

    • madmax 14 Marzo 2023, 11:10

      Ottima proposta.

    • MIchele88 14 Marzo 2023, 12:27

      Vero , alternativa che da aria alla fantasia: Padova o Rovigo ( o entrambe unite se vogliono) in URC . 1 o 2 squadre con progetti buoni nel 2 campionato europeo se vogliono ( Reggio Emilia /Rovigo / Padova ). Il resto tutto in serie A , con gironi regionali , supporto Fir per giovanili con relativi campionati con tecnici di livello e giocatori selezionabili in entrambi i versi con quelle che fanno “professionismo”. Il tutto coordinato e volto a formare ed espandere il rugby di base e lavorare per ottenere risultati nell’alto livello , URC e nazionali.

      • Rugby4ever 14 Marzo 2023, 12:34

        Beh facile però commentare se si sa di essere nella cerchia ristrettissima del rugby di “alto” livello. Il difficile è avere una buona omogeneità territoriale per il massimo livello, con un progetto magari costruito come dite voi, del resto c’è gente pagata per pensarlo e non siamo noi ahimè. Il problema sostanziale rimane come scrivevo sopra che la liquidità monetaria deve essere giustificata dai numeri, dall’interesse, dal professionismo. Tutte cose che sono difficilissime anche con tutta la buona volontà. I giocatori nostrani non bastano, questo è ovvio, non si può prescindere dagli stranieri, se vuoi richiamare quelli di alto livello e spettacolo servono soldi, se vuoi richiamare sponsor servono gli stranieri e pubblico. È durissima…

  13. djebel 14 Marzo 2023, 11:21

    Gavazzi, come altri imprenditori, ha contribuito in modo incredibile allo sviluppo di questo sport. Purtroppo il suo impegno è stato a livello personale e succederà esattamente la stessa cosa quando, mi auguro il più tardi possibile, Zambelli a Rovigo e Benetton a Treviso chiuderanno i rubinetti del loro appoggio filantropico alle loro amate squadre.
    Il post-Covid, qui a Brescia, ha lasciato un segno profondo sia a livello economico che ancor di più a livello umano, perchè molti “anziani” mecenati ci hanno abbandonato. Piange il cuore, ma senza pecunia questo sport che ha bisogno di organici molto numerosi ha il destino segnato. Forza Calvisano, viva il rugby.

    • mamo 14 Marzo 2023, 11:35

      Non solo lì.
      Anche il nord-est ha perso non solo atleti e, soprattutto atletini (che non sono ritornati al campo dopo il lockdown) ma la crisi ha allontanato quei generosi e volonterosi imprenditori che, più per amicizia che per altro, aiutavano i Club.
      Treviso, Rovigo e Padova sono un discorso a sé stante.
      Il San Donà (che ha una storia importante) ha dovuto rununciare ed altri si sono salvati (vedi Mogliano) anche grazie al fatto di esser entrati nella sfera Benetton (che fa giocare lì i suoi ragazzi).

    • valterc68 14 Marzo 2023, 20:14

      Il post covid ha lasciato situazioni difficili dappertutto, ciononostante a Padova e Rovigo da anni i sigg. Zambelli e Banzato investono a mantengono squadre al top, Calvisano da anni con l’accoppiata Gavazzi Dondi ha avuto privilegi di tutti i tipi anche con fondi non suoi (vedi stadio ecc.) adesso tutto questo d’incanto è finito e per le dimensioni della piazza non poteva essere così. Sul piano sportivo è cmq un a grandissima perdita.

    • valterc68 14 Marzo 2023, 20:14

      Il post covid ha lasciato situazioni difficili dappertutto, ciononostante a Padova e Rovigo da anni i sigg. Zambelli e Banzato investono a mantengono squadre al top, Calvisano da anni con l’accoppiata Gavazzi Dondi ha avuto privilegi di tutti i tipi anche con fondi non suoi (vedi stadio ecc.) adesso tutto questo d’incanto è finito e per le dimensioni della piazza non poteva essere così. Sul piano sportivo è cmq un a grandissima perdita.

  14. PrinzEugen 14 Marzo 2023, 11:38

    Duro colpo per un gia’ claudicante top 10 che cercava ultimamente di invertire la tendenza

  15. Fabfab 14 Marzo 2023, 12:21

    Qualcuno qui sopra ha scritto proposte interessanti, soprattutto sulla riduzione dei club della massima serie, però resto comunque perplesso al riguardo perché per fare un percorso di questo tipo occorre mettere dei paletti economici importanti che, attualmente, solo poche squadre si possono permettere. Quindi occorrerebbe stabilire che non ci possono essere retrocessioni o promozioni senza garanzia che la squadra sia competitiva. Ma così facendo si rischia di fare come nell’Eccellenza femminile dove la Benetton prende cinquantelli a raffica, ma siccome ha le spalle coperte dal punto di vista finanziario, resta a far parte di queste sei squadre. In pratica si potrebbe creare una situazione per cui 4 squadre su 6 sono realmente competitive e le altre fanno da sparring partner e non è certo il massimo. Poi c’è il discorso Fiamme Oro che sono finanziate in toto dallo stato e quindi non dovrebbero avere problemi di bilancio, ma le altre no. Inoltre, se un ragazzo promettente gioca in un club dilettantistico lontano dalle regioni guida (Veneto ed Emilia su tutte), difficilmente potrà mettersi in mostra senza squadre che rappresentino il territorio. Io sono dell’opinione, come ho ribadito più volte, che occorra allargare il più possibile la base, istruire i tecnici, avere un rugby ben distribuito su tutto il territorio nazionale, gruppo di osservatori federali che girano in lungo e in largo osservando, promuovendo e indirizzando. E’ un progetto che va iniziato dalle fondamenta, altrimenti, di qualsiasi realtà si parli, sparito lo sponsor o l’imprenditore appassionato, sparisce il club

    • Parvus 14 Marzo 2023, 12:38

      Dobbiamo non noi ma la fir deve e dovrà di fatto riprogrammare il max luvello, come molti hanno già scritto bisognerà rivedere al ribasso il numero totale delle squadre coinvolte nel nostro max campionato.
      Direi che la perdita di calvisano è e sarà enorme, quindi bisognerà riprogrammare anche l’entrata degli stranieri che dovranno a mio modesto parere essere più o meno immediatamente cappabili.
      La.fir.dovrà gestire questa situazione negativa al.meglio e valorizzare quanto di buono si può valorizzare.
      Banzato pare sia intenzonate ad acquisire il padova calcio!!!! E questo mi lascia molto perplesso.

    • eurobatman 14 Marzo 2023, 13:46

      vuoi replicare anche nella FIR il modello Stato Italiano insomma?

  16. Mr Ian 14 Marzo 2023, 12:30

    La prossima sfida del nostro rugby sarà quella di trovare un equilibrio sostenibile tra gestione finanziaria e gestione dei giocatori.
    A Calvisano non si sono svegliati ieri mattina e si sono accorti che erano falliti, il presagio veniva da lontano, un po fa strano visti gli acquisti o i rinnovi che venivano fatti, forse si sperava in un colpo di coda finale..
    Cmq ribadisco l esigenza per il territorio di provare a sviluppare un progetto territoriale che includa più società…
    Quello che succede in Galles deve essere un monito per noi, ancora più grave perché se dovesse vacillare il nostro rugby di alto livello, sarebbe per lo più la base a subire le conseguenze più pesanti..il calcio ci sbatterebbe fuori dagli impianti, il reclutamento subirebbe uno stop senza precedenti e così via…
    Ma tanto, saranno parole al vento, stai a vedere che squadre come Petrarca e Reggio hanno messo sotto contratto gli uscenti del Calvisano, vorresti mica farti scappare un All Black???
    Top

    • djebel 14 Marzo 2023, 13:44

      Guarda che a Calvisano sono due anni che tra un’aria di restringimento dei target. E le ultime campagne acquisti ne erano l’evidenza. Ovvio che se fossero finiti nei primi quattro magari la gestione sarebbe stata diversa, ma la rosa ristretta ha evidenziato quello che si sapeva da qualche tempo, ossia che senza un cospicuo sponsor si sarebbero dovuti tirere i remi in barca. Il vecchio Osso, comunque fosse, un pò per passione un pò per politica, era sempre riuscito a fare andare bene la sua società, grazie anche all’azienda che dirigeva che forniva un gran budget operativo. Vorrei vedere se la Femi-CZ avesse qualche problema come la impaglierebbero a Rovigo, oppure se la Benetton si stufasse, come in passato già avvenuto con la F1, il basket e il volley, anche del rugby. Poi in FIR non mi sembra siano arrivati dei gran geni del marketing. A me pare stiano godendo dell’onda lunga di Gavazzi con qualche giusto e corretto aggiustamento.

      • Mr Ian 14 Marzo 2023, 13:51

        sono anni che a Calvisano mancava un progetto tecnico degno di questo nome…poteva andare bene con i permit, ma poi quando vedi che prendono over 30, capisci che c’è qualcosa che non va…
        Poi cmq parliamo di un paese di 7000 abitanti, difficile fare sport di alto livello con questi numeri, forse meglio allargare gli orizzonti e quantomeno provare a non disperdere il capitale logistico, tra campi e stadi, costruito negli anni…
        Nessuno si meraviglia di quello che è successo, anzi si grattano le palle perchè sono tutti sulla stessa barca.
        O forse non si è capito il ruolo che il campionato domestico in questo momento ha nella piramide del rugby nazionale…

        • djebel 14 Marzo 2023, 14:50

          Calvisano 8500 abitanti
          Colorno 8900 abitanti
          Viadana 19000 abitanti
          Mogliano 27000 abitanti
          Piacenza 102000 abitanti
          Rovigo 50000 abitanti
          Padova 210000 abitanti.
          Torino: 890000 di abitanti
          Roma: 2,8 mln
          Solo per dire che gli abitanti della collocazione della società c’entrano pari a zero nel discorso.
          Devi cacciare la pila… se non amen!

          • Shakespeare 14 Marzo 2023, 21:27

            Mi permetto di continuare con le sedi del Top14, tanto per non sbagliarsi… e nel ProD2 le sedi sono spesso ancora piu’ piccole:

            Bayonne 49,207
            Bordeaux 249,712
            Brive 47,349
            Castres 41,483
            Clermont 141,398
            La Rochelle 75,735
            Lyon 522,228
            Montpellier 295,542
            Pau 75,627
            Perpignan 119,344
            Parigi 2,145,906
            Toulon 178,745
            Toulouse 493,465

      • eclipse 14 Marzo 2023, 15:07

        Vero e’ che Rovigo senza il supporto di Zambelli avrebbe sicuramente dei problemi non da poco ma Rovigo vinceva campionati anche quando non era sponsorizzata da Femi Cz. Sono realtà diverse fra loro.

  17. fabrio13H 14 Marzo 2023, 12:59

    Per pensare di poter arrivare ad avere una delle Nazionali che si battono a livello delle migliori occorre rivedere tutto quello che ci sta sotto. Ripeto: “Anche solo per pensare di potervi arrivare”.

  18. alibaba 14 Marzo 2023, 13:33

    Mamma mia che disastro la rinuncia di Calvisano!
    Il fatto è che io trovo già noioso un campionato con solo 10 squadre, e ne vorrei uno a 14 squadre con più copertura territoriale…
    Passare a 8 o a 6 squadre sarebbe uccidere l’interesse, già modesto, per il TopX. A quel punto meglio fare partecipare le squadre nazionali più solide ad una competizione europea di seconda fascia (magari con squadre di Spagna, Portogallo, Belgio, Romania, Georgia?).
    Per me bene anche rimpolpare il TopX con seconde squadre delle franchigie, in cui fare giocare gli atleti che non vedono il campo a Treviso e Zebre.

    Serve comunque un piano di copertura territoriale di tutte le regioni di Italia, inclusi bacini storici come Sicilia, Campania, Abruzzo, etc. La riduzione del gioco a Veneto ed Emilia significherebbe la sua fine in Italia, con perdita di interesse anche da parte dei pochi imprenditori che ancora ci mettono risorse.

  19. cammy 14 Marzo 2023, 13:34

    Questo è un monito a quelle persone che voglio dare la gestione dello sviluppo a delle società private.. quando queste ultime non riuscirebbero a sopravvivere senza contributi federali o la pazzia di un imprenditore..

    • eurobatman 14 Marzo 2023, 13:44

      infatti Treviso vanno abbastanza bene e le Zebre sono un flop

      • Fabfab 14 Marzo 2023, 14:57

        Treviso se non avesse la copertura FIR avrebbe più o meno lo stesso budget delle Zebre, non dimentichiamolo.

  20. fracassosandona 14 Marzo 2023, 17:55

    il massimo campionato italiano, dove la federazione dovrebbe far girare bei soldi, dovrebbe essere un campionato under 23 di eleggibili, con un numero limitatissimo di fuori quota, specie in prima linea dove c’è più bisogno…

    chi vuole fare il professionista e non trova posto nelle franchige potrà trovare la sua strada in francia, dove questo sport suscita l’interesse necessario per poter sostenere economicamente dei giocatori…

    il resto che rimanga a giocare in un sano campionato amatoriale per gente che si allena dopo lavoro e si diverte…

  21. Interza 14 Marzo 2023, 21:22

    mi dispiace molto perchè in questi anni ha reso il campionato più bello. E pur non apprezzando Gavazzi come Presidente, non ho mai criticato il suo rapporto con la squadra che ha creato e reso forte. Ho sempre considerato chiacchiere che la squadta sia stata favorita. E trovo che la notizia sia da commentare dispiaciuti e non parlare ancora di una persona che non c è più e che, al netto delle scelte sulla federazione che spessp io non condividevo, per me è stato un vero uomo e imprenditore rugby, oltte che ex giocatore. 360 gradi di Gavazzi ! E spero che Calvisano torni presto solido e competitivo, altrimenti il campionato è meglio giocarlo al Computer

  22. Shakespeare 14 Marzo 2023, 21:30

    Dispiace molto, ma non ho dubbi che sara’ solo un (altro) passaggio nelle serie minori prima di ritornare da protagonisti nel massimo campionato Italiano.

  23. nikola 15 Marzo 2023, 00:20

    Ho letto tanti commenti sensati .
    Ma questo torneo ( top 10 ) quanto interesse sviluppa ?
    Intendo in termini di pubblico !
    Mi sembra che ,tra le prime 5 o 6 squadre che si giocano i playoff ,non si superi i mille spettatori di media .
    Tranne una o due eccezioni.
    Senza offendere nessuno.
    La capolista attuale ha giocato in casa con qualche centinaio di persone sugli spalti.
    Società di top 10 che riflettono e pensano … ma perché affannarsi tanto ?
    Per 300 tifosi ?
    È brutto , ma sono sicuro che ha molti dirigenti è passato questo pensiero .

  24. Vintage 15 Marzo 2023, 19:11

    Che dispiacere. Proprio ieri sera riguardavo una partita registrata su RaiSport di Calvisano. Si trattava di Valorugby vs Calvisano con una vittoria inattesa del Calvisano, che ha dominato il 2 tempo a Reggio E. Premesso che concordo con molto di quello che si dice nei commenti precedenti relativamente allo scarso interesse che ruota intorno al Top 10, in merito a spettatori (non da ora, ma da 15 anni almeno alle partite non si raggiungono i 200 spettatori), sponsor, scuole rugby, rugby nelle scuole, media (TV, giornali, siti, forum ecc), sul campo le partite del massimo campionato nazionale restano ancora l’ultimo livello accettabile di spettacolo rugbistico. Io seguo volentieri le partite di Top 10 quando le trasmettono, e al netto di una presenza di stranieri davvero eccessiva – es. Viadana, altra realtà storica nazionale ha in rosa (quasi) esclusivamente giocatori argentini – si riescono ancora ad apprezzare negli incontri del campionato nazionale dei talenti nostrani di prospettiva. Calvisano in casa del Valorugby (favorito) ha giocato un secondo tempo davvero godibile mettendo in luce un giovane di assoluto valore, elogiatissimo dal suo allenatore, Guidi, a fine partita. Mi riferisco a Flavio Vaccari da Roma classe 2002 un ala di 191 cm per 95 kg. Prospetto che se si affermasse a buon livello tornerebbe utilissimo per la nostra Nazionale che ha bisogno di nuovi talenti con fisico adatto anche al gioco aereo proprio nel ruolo di ala. Della rosa del Calvisano fanno parte anche due promesse della Under 20 anno 2004, impiegati nel 6 Nazioni di categoria, Jacopo Botturi che sta facendo bene a n. 8 e Filippo Bozzoni mediano di mischia che secondo me nel suo ruolo è il più promettente dei giovani Azzurri. Che fine faranno questi ragazzi? La Fir si starà interessando a loro? 0ppure finirà che le Zebre pur senza tangibili migliorie (VDS successi) continuerà a schierare giocatori stranieri lasciando i nostri giovani ad allenarsi facendoli raramente scendere in campo? Un solo esempio per tutti l’ex Capitano dell’Under 20 il terza linea Ferrari. In mancanze di risorse mi è sempre stato insegnato che si riparte dalla formazione dei giovani. Io ci credo.

Lascia un commento

item-thumbnail

Sei Nazioni Femminile 2024: Alyssa D’Incà è candidata per la “Try of the Round”

Ancora una volta la trequarti azzurra strabilia tutti con le sue corse vincenti

23 Aprile 2024 Rugby Azzurro / Nazionale femminile
item-thumbnail

URC: le designazioni arbitrali per il 15esimo turno

Scelti i direttori di gara per i match di Benetton e Zebre. Nel quadro totale figurano anche Piardi e Vedovelli

23 Aprile 2024 United Rugby Championship
item-thumbnail

Zebre Parma: arriva il rinnovo di Leonard Krumov

L'avanti continuerà la sua lunga carriera con la franchigia emiliana

item-thumbnail

Massimo Brunello verso la panchina delle Zebre

Con lui anche Mattia Dolcetto, suo assistente con gli Azzurrini

item-thumbnail

Benetton, Niccolò Cannone verso Ulster: “Vogliamo stancarli col nostro rugby veloce”

Il seconda linea biancoverde ha le idee chiare: "Sono grandi e grossi, fondamentali le fasi statiche"

item-thumbnail

Jake Polledri comincia una nuova carriera da allenatore: “Ne ho passate tante, ma sono ancora qui”

Sono stati anni durissimi, sportivamente e umanamente, ma come l'ex terza linea racconta al Telegraph il futuro è ancora tutto da scrivere

23 Aprile 2024 Emisfero Nord