L’attacco palla in mano, il gioco al piede, le uscite dai propri 22 metri: ritorno all’Olimpico con l’ala degli Azzurri
Italia, Pierre Bruno: “Ecco cosa vogliamo aggiustare per domenica”
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Giusto essere in controtendenza, per certi versi, però tante fasi nei propri 22 sono tanto pericolose…non vorrei che il problema fosse il fatto che ci manchi un calciatore fine…
Potrebbe essere vecio….
Ciao @mike per me appunto il problema non è stato il rischio preso nelle ripartenze palla in mano, ma proprio la cattiva esecuzione delle uscite al piede.
Varney stoppato, Bruno che cilecca,
Capuozzo che calcia male, Allan lento calciare a inizio secondo tempo con angolo troppo chiuso.
Inspiegabilmente abbiamo rischiato più col piede che palla in mano.
Vero anche questo
Comunque Varney normalmente il piede lo usa benone
Concordo. Con Samoa superbo
Interessante l’ultimo paragrafino dell’intervista… A me l’uscita suicida dai 22 palla in mano non mi dispiace assolutamente, magari alternarla appunto con una soluzione differente, darebbe qualche grattacapo in più agli avversari. La Francia se non sbaglio non portava molti giocatori sul punto d’incontro e la linea aveva la densità di una supernova, mi aspetto qualche variante con l’Inghilterra! Magari pure aggiungere qualcuno al “trenino”(anche se non lo posso vedere), quando calcia il mediano, memori dell’ultima…
Inutile girarci intorno,noi coi calci in questo momento siamo messi maluccio,meglio provare a ripartire palla in mano e sorprendere,se ci si riesce,gli altri.Non abbiamo calciatori da bombarda nè calciatori precisi,perciò pallone ben stretto e pedalare.
Veramente Padovani la bombarda ce l’avrebbe…
Bisogna avvertire Crowley,a quanto pare non lo sa..
…se rientra Garbisi senior qualche opzione in più c’é…
Vero che davanti avevano la difesa francese e vero che da una tastiera si parla bene, ma, per esempio, dopo due o tre calci di liberazione in cui hai già addosso due giocatori avversari che saltano per intercettare come successo a Varney, ci starebbe ogni tanto anche la finta del calcio e poi andare dritti per guadagnare almeno altri metri e non avere davanti un difensore che cerca di stopparti il calcio. Allan ogni tanto lo ha fatto in passato e mi aspettavo lo facesse anche domenica. Così come è stato fatto, se non ricordo male, un solo calcetto a scavalcare la prima linea dei difensori in tutta la partita. In effetti, come dice Bruno, se riusciamo ad essere ancora più imprevedibili è tutto guadagno. La Francia ci aveva studiato e non addensava mai uomini nei punti d’incontro per non trovarsi fregati dalla velocità degli italiani al largo come successo con Samoa e Australia. Se si studia bene la partita di domenica scorsa abbiamo lavorato molto più con gli avanti di quanto abbiamo mai fatto recentemente. E devo dire, a meno che non fosse casuale, che forse è la prima volta che vedo l’Italia avere un piano A e un piano B. Un’altra cosa su cui dovranno lavorare, stavolta in difesa, è sui cross kick sulle ali dove abbiamo preso due mete, perché sia Farrell che Smith sono molto precisi su questo aspetto del gioco e possono farci male
Per difendersi dai cross kick, che i mediani inglesi giustamente sanno fare molto bene, occorre riuscire a difendere nei punti di incontro con meno uomini, quindi ancora una grande prestazione degli avanti. Le nostre ali sono dei piccoletti e da sole sono in difficoltà a coprire sulle palle alte contese. Coperta corta.
Ho scritto che ci devono lavorare. Come è compito dello staff, io non saprei nemmeno da che parte cominciare
Infatti inserire Padovani contro l’Inghilterra garantirebbe bei centimetri in più
Il problema è che sulla meta di Dumortier non era questione di cm, non c’era proprio nessuno. Diversa la seconda meta di Ramos dove forse Padovani al posto di Capuozzo avrebbe fatto valere i 15 cm di differenza
“….anche la sconfitta in Georgia è stato un momento di apprendimento per il gruppo, anche quella con il Sudafrica è servita a capire come approcciare i secondi tempi nella maniera più efficace”…
Ecco, qui si vede come in un processo di crescita sia importante analizzare la prestazione, nel bene e nel male, mettendo da parte il risultato. Da questo punto di vista, una sconfitta può far più bene di una vittoria, a volte.
Si ovalre purtroppo il fattore apprendimento è molto importante.
Però le nuove leve delle under già sanno fare rispetto ad una volta molto ma molto di più.
Quondi arriveranno nella maggiore ragazzi già ben rodati
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Cossa dise a dona russa…?? Fracasso??? Tasi il nemico ti ascolta???
O altro???
Pare la mi nonna quando mi mollavano da lei da piccolo… Tasi! Atu che da zigar?! O qualcosa del genere… Passati 40 anni quasi, il dialetto purtroppo l’ho perso!
Il discorso esco palla in mano perché c’è poca gente e non se lo aspettano, ci può stare, anche per togliere pressione al calciatore, forse servirebbe un “primo centro”, anche di situazione, che, se vede che gli altri non sono profondi, una volta che si è allargato, e quindi, evitato lo stoppatore diretto, invece di continuare ad aprire, tiri un bel pedatone, ecco che ti tieni le opzioni e metti pepe all’avversario: io attacco, se stai in fondo, corro, se stai piatto, te la sbatto 40 mt dietro; vedi tu cosa preferisci
Bruno ha giocato una partita discreta ma è stato un suo errore peraltro stupido a costare la punizione contro che è poi risultata determinante. Che sia proprio quella la mentalità perdente e poca disciplina che deriva dal giocate in una squadra abituata a raccogliere solo delusioni? Forse un Bruno in forza a Treviso quell’errore non l’avrebbe fatto…