Il dirigente della franchigia emiliana spiega la sua visione
Il punto di vista del Benetton Rugby, ma anche quello delle Zebre. L’introduzione congiunta, assieme alla FIR, della scelta delle franchigie italiane di URC di schierare non più di 7 giocatori non eleggibili, fa discutere e non poco nel rugby nostrano.
Zebre, Michele Dalai: “Noi eravamo già nella direzione del limite di non eleggibilità. Ora puntiamo ai derby”
A fornire la sua visione delle cose è stato l’amministratore delegato delle Zebre, Michele Dalai, che alla Gazzetta di Parma ha detto: “Noi eravamo già in quella direzione, avendo scelto di inserire molti giovani italiani che escono dalle accademie. Il primo anno si confrontano con un campionato difficilissimo, molto impegnativo, e devono accumulare esperienza. Il compito nostro e di Treviso è produrre giocatori per la nazionale. E’ chiaro che siamo chiamati anche a scelte di sostegno in quei ruoli in cui dobbiamo aiutare con l’esperienza ragazzi così giovani, ad esempio nel ruolo di pilone, che, per quanto ci riguarda, già stanno dando tantissimo”.
Sui giocatori che si mettono in luce e che poi vengono cercati all’estero, il dirigente offre una chiave di lettura alternativa e interessante: “E’ meglio anche per il movimento. Chiaro che a me piacerebbe averli più a lungo, ma capisco che certe sirene siano più seducenti; avendo, però, un club più stabile con un progetto ben chiaro credo sia un po’ diverso da prima e che alcuni, ora, abbiano l’interesse a rappresentarlo”.
Poi aggiunge, sulla sinergia con Treviso: “Per la prima volta nella storia abbiamo un rapporto che può aiutare entrambe a trovare nuove risorse, a condividere, oltre che percorsi tecnici, iniziative commerciali. Siamo due piccole nazionali, i brand che hanno interesse per la maglia della nazionale auspichiamo si convincano che Benetton e Zebre sono parte della stessa medaglia. Bank of Ireland sponsorizza tutte e quattro le franchigie irlandesi”.
Infine, una fotografia sulla stagione delle Zebre pensando anche agli imminenti derby in arrivo proprio contro i veneti: “Dopo le prime due quasi vittorie contro due giganti veniamo affrontati come una squadra che compete, ma con una squadra così giovane ci mancano quei dettagli che possono fare la differenza. Treviso è squadra molto solida che quando fiuta il sangue della preda sa come aggredire. Sono derby e tutto può succedere; noi veniamo da un periodo sfortunato per gli infortuni, però la squadra ha le energie, fisiche e morali, per giocare due buone partite. Sarebbe giusto vincere per quello che abbiamo fatto vedere finora”.
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