Lo ha raccontato Nika Amashukeli in una lunga intervista
Il grande lavoro dietro le quinte degli arbitri internazionali
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La tendenza attuale escluso un arbitro inglese, Foley che ho visto di recente, è che appena il difensore mette le mani sulla palla al breakdown per una frazione di secondo prima della pulizia, è subito penalty a favore della squadra che difende. Non è questo il rugby di 10 anni fa e stiamo assistendo a un proliferare di penalties. Dove sta andando il gioco?
Il difensore se lo deve guadagnare il penalty, non basta mettere le mani x un millesimo di secondo! World Rugby ma che review fai? Let the boys playing!
Oltre alla differenza di trattamento per le squadre. Per gli altri è un millesimo di secondo, per le italiane 10 secondi abbondanti
L’amico georgiano la sa lunga e già immagino gli arbitri chiusi nelle stanze a vivisezione ogni loro prestazione con la supervisione degli esperti.
Alcune sessioni di videocheck saranno durate un paio di giorni vista la densità di vaccate concentrate in certe direzioni di gara.
Mi rimane da capire cosa succede quando (ovvero spesso e volentieri) la qualità dell’arbitraggio è insufficiente: gli arbitri vengono fermati? No. Vengono ammessi pubblicamente gli errori? Mai, nemmeno quelli più madornali. Cambiano atteggiamento? No.
Ore 10 calma piatta, se la cantano e se la suonano da soli.
Questo non è mica lo stesso arbitro doppiopesista di Irlanda Italia all’ultimo Sei Nazioni? L’errore umano ci sta, ma come dici tu qui sembra proprio che se la cantino e se la suonino da soli.
è proprio lui, e non fece una bella figura nemmeno a settembre in occasione di All Blacks-Argentina (quella vinta dai Pumas quest’anno). non dico che sia un cattivo arbitro (perché non essendo un arbitro non lo posso dire di nessuno) ma se lui merita di arbitrare le Tier 1 allora Piardi lo stra-merita
Giusta osservazione.
Condivido in toto: non ho mai visto tanti, macroscopici, errori arbitrali come nell’ultimo anno.
Sono dell’idea che le review degli arbitri vadano pubblicate. Spesso difendo gli arbitri e vedo che c’è gente che semplicemente pensa di sapere le regole ma non le sa. Per esempio l’eventuale doppio movimento nella meta francia SA. Il giocatore effettivamente non toccava terra col ginocchio e il placcaggio non era completo. Ci sono casi invece che non sono così, come l’inavanti a LeRoux nella stessa partita…
Inoltre nessuno vede punizioni o elogi per decisioni sbagliate o giuste!
Bellissima intervista che evidenzia quanta e quale mole di lavoro ci sia per la preparazione di una partita di rugby da parte dei giudici di gara. Fa anche capire come quella dell’arbitro, se svolta a certi livelli, non può che essere una professione che richiede una dedizione quasi totale. E’ quindi giusto che essi siano messi nelle condizioni di maggior serenità per arrivare alla partita nelle condizioni psico-fisiche migliori. E forse qui si capisce anche perchè certe carriere come quella di Nika siano state così rapide o nel caso di Owens così durature: solo se entri in un contesto realmente professionistico dedicandoti al 100% all’arbitraggio puoi pensare di arrivare a certi livelli. E qui non posso che pensare ancora una volta al nostro campionato dove oltre ad un professionismo tutto da verificare dei giocatori, si aggiunge il dilettantismo degli arbitri che devono sottrarre tempo al lavoro, alla famiglia e ad altre cose per arrivare al meglio all’appuntamento del fine settimana dove una schiera di sedicenti esperti sono pronti ad impallinarli al primo avanti non fischiato.
Per capire come funzionano certi meccanismi dobbiamo saperlo da un arbitro georgiano.
Facciamoci qualche domanda.
Chissà che per il 2030 emerga anche in Italia un arbitro con qualità e capacità per arbitrare al 6 Nazioni e al Mondiale.
Se mittea avesse accettato le lusinghe irlandesi di tanti anni fa avrebbe fatto un’altra carriera internazionale
Invece scelse di rimanere italiano
E si è visto
Mitrea è stato testato ad alto livello ma mi pare si sia fermato a fare il segnalinee ai mondiali e al 6 Nazioni quindi non è stato ritenuto all’altezza di essere arbitro in quelle competizioni, il georgiano si invece.
I fatti dicono che lato arbitri siamo ancora molto indietro rispetto altre federazioni, da un anno stiamo dietro pure a quella georgiana.
Niente alibi, questi sono i fatti.
Il georgiano batte bandiera irlandese
Per questo ti ho citato mittea
Il georgiano è georgiano pagato dalla federazione georgiana. Che si alleni e studi in Irlanda è stata una scelta intelligente della sua federazione. Non lavora per la IRFU tantoche’ non è nel pannello degli arbitri irlandesi e non arbitra in URC.
A Mitrea, forse, avevano proposto di trasferirsi in Irlanda e arbitrare come irlandese.
Discorso completamente diverso.
Vorrei sapere di che cosa ci stupiamo quando leggiamo di minacce fatte a Barnes e alla sua famiglia dopo un arbitraggio sgradito, di accuse non troppo velate da parte di allenatori internazionali etc…
In Italia, in un campo di periferia, un allenatore (adulto) Under13 entra in campo e aggredisce verbalmente un allievo arbitro di 15 anni perché a suo giudizio sta arbitrando male, in una di quelle domeniche festose da concentramento, bambini, brace e siamo tutti amici perché ilrugbyèlosportpiùbellodelmondo… di che cosa ci stupiamo?
Su questo sono totalmente d’accordo. Ho visto anche io scene simili. Che però, a livello internazionale, dove gli arbitri sono professionisti, ci sia qualche problema mi sembra un dato di fatto.
Grande lavoro dietro le quinte…grandissimo. Dobbiamo preservare la salute dei rugbisti…sì. Poi ieri sera un giocatore degli Sharks applica un suplex vero e proprio su un altro del Bordeaux, che ha l’ardire di non cadere di testa…e dunque giallo. Poi parliamo della preparazione estenuante con le revisioni video…già.
Questo qui è un gran volpone!