Gioco statico, velocità di risoluzione per il TMO e ingresso in campo dei Water Boy: queste le aree di interesse
Rugby e regole: si pensa allo “Shot Clock” per velocizzare il gioco
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L’unica cosa che mi trova d’accordo è il rispetto dei tempi per i calci di punizione e trasformazione. Le altre mi sembrano sciocchezze che rischiano di compromettere l’incolumità del giocatore. Per quanto riguarda il TMO, trovo giusto che invece, in caso di falli non visti (sempre che comportino pericolo per i giocatori) il TMO intervenga, così come per l’assegnazione della meta. Diverso, in questo caso, è quando si va a ritroso di parecchio per trovare un motivo per non convalidare la meta. Se a un arbitro o agli assistenti è sfuggito un velo o un passaggio in avanti 7-8 fasi prima, a quel punto si dà la meta, anche perché altrimenti diventa troppo discrezionale l’uso che si fa del TMO: quanto si deve andare indietro e per quale delle due squadre?
Pienamente d’accordo. Oltretutto, non mi pare che le interruzioni per rimesse e water-boys diano troppo fastidio al pubblico (sia in tribuna o tramite video), il quale anzi può esso stesso riprendere fiato a livello emotivo.
Il rugby non è il calcio, per il quale anche a gioco in moto ci sono fasi lente, statiche e di studio (= do bae). L’azione viva è ad alta intensità e richiede attenzione anche da parte dello spettatore (alla peggio c’è il ping-pong dei calci). A gioco fermo si può staccare la mente, bere un sorso e commentare col vicino, a gioco in moto è impossibile perché ti puoi perdere il line break decisivo.
Inoltre, se i giocatori riescono a rifiatare (anche col TMO!), tanto meglio per la qualità di ciò che seguirà… o pensiamo che Treviso sarebbe riuscita a fare la partita che a fatto sabato, senza un paio di “time-off!” giunti al momento opportuno?
Se poi è una partita di gennaio sotto il diluvio, ahinoi, non c’è shot-clock che tenga: li gioco sarà quel che sarà.
Stavo per scrivere esattamente quello che hai scritto tu! Vanno sempre a 1000 i giocatori se anche tirano un attimo il fiato non ci vedo niente di male e pure io posso girarmi verso il frigo e prendere una birra! Certo a calciare una punizione non ci devi mettere un quarto d’ora, però i problemi veri mi sembrano altri!
Che poi non ho capito… Se la partita dura 5 minuti in meno cosa cambierebbe? Oppure sperano di attrarre qualche skizzato in più davanti al televisore? Di quelli che… gli omini si devono sempre muovere altrimenti cambia canale! Mah… “Quest’altri sembrano fermi”, questo è quello che mi disse un amico dopo aver visto insieme una partita del sei Nazioni e poi subito dopo, una della fiorentina.🤣🤣
Amico mio, come sta la cavalletta? Ancora attaccata al chiavistello per svernare? 🙂
Concordo, anche se io replicherei, a chi osserva che i giocatori di rugby stanno troppo fermi, che quelli di calcio stanno troppo a terra mani in viso.
Dopo Inghilterra SAF la TV fu messa (non da me, ci tengo a chiarire) sul mondiale di calcio. E’ stato come passare da Quentin Tarantino a Rosamunde Pilcher. Sempre a simulare, sempre a lagnarsi con l’arbitro, sempre a terra. Li avrei presi a calci.
A rileggere il mio commento, la prima riga sembra una serie di doppi sensi… 🙂
E in cosa consisterebbe il Decision Review System del cricket?
Come tutte le cose del cricket, è complicato e noioso 🙂
Scherzi, a parte, se ricordo bene è nella categoria dell’instant replay del basket. Gli arbitri in campo (che nel cricket se non erro sono 2 o 3) cosi come i giocatori possono chiedere al TMO (che nel cricket sicuro non si chiama cosi) di rivedere un’azione o una decisione presa in campo – ma mi pare solo in alcuni casi, non per tutto. Tra l’altro nel cricket (questo perchè me lo spiegavano) il replay è solo una delle tecnologie in uso, ce ne sono di più (a partire dalla stessa che nel tennis verifica se la palla è in campo o meno).
Ma infatti o investi sulla tecnologia tipo, così per parlare, un pallone con dei sensori che se schiacciato in area di meta dove ci sono altri sensori, determinano il grounding, oppure un pallone che rivela in qualche modo il passaggio in avanti. Ma mi sto addentrando nella fantascienza
Temo che sulla linea di meta, sotto un drive collassato, nessun sensore saprà comunque dirti se sotto di lui ci sia l’erba oppure la manona di un difensore…
Ho parlato provocatoriamente di fantascienza. Il punto è che quando ci sono questi grappoli di uomini sopra la palla dove l’arbitro assegna la meta (è a pochi metri e sicuramente vede meglio di uno spettatore) spesso vedo i difensori che negano furiosamente che la palla sia stata schiacciata mentre gli attaccanti esultano. E, il più delle volte, anche rivedendola da dieci angolazioni, resta il dubbio che possa essere davvero meta. Occorrerebbe, per come la vedo io, una totale chiarezza del grounding perché sono convinto che spesso mete che vengono assegnate come valide in realtà non lo siano affatto.
D’accordo solamente per quanto riguarda i calci e le trasformazioni.
Concordo con chi mi ha preceduto sull’inutilità di certi interventi e sulla necessità di far rifiatare i giocatori.
Resto basito a leggere dell’inserimento del dialogo tra arbitro e TMO tramite altoparlanti dello stadio. Significherebbe incoraggiare interventi condizionanti o addirittura intimidatori da un pubblico che per il 70/80% non conosce le regole e giudica con gli occhi dei tifoso (penso alla giustissima espulsione di Minozzi sabato, tanto per fare un esempio).
La stessa tecnologia è pericolosa, un pallone “intelligente” può avvisare di aver superato la linea di meta e magari anche segnalare il grounding, ma non può dirci chi ce l’aveva in mano, se è stato annullato e se si è adagiato a terra o sulle palle di uno stoico difensore…
Nell’altoparlante magari no… anche se comunque è meglio della musica rompip***e ad ogni interruzione (una cosa davvero truzza) o lo speaker come sabato che incitava il pubblico mentre Treviso attaccava nei 22 (una cosa davvero buzzurra). Tuttavia, la radiolina per sentire l’arbitro, dodici anni fa, a Twickenham la pagai volentieri: si capisce meglio cosa stia succedendo, perché senza capire cosa decide l’arbitro è davvero difficile e, spesso, i suoi dialoghi coi capitani sono meritevoli.
Si potrebbe anche fare un’app che faccia sentire gli arbitri in streaming, perché no?
guardare le partite senza le italiane su eurosport: solo audio dell’arbitro e rumori del campo… una favola!