La Georgia al lavoro per un posto nel rugby che conta

Dopo le storiche vittorie con Italia e Galles la Federazione Georgiana è all’opera per ottenere più spazio nel rugby di alto livello

Georgia rugby ph. S. Pessina

Georgia rugby ph. S. Pessina

La Federazione Georgiana cerca di capitalizzare le storiche vittorie di quest’anno contro due squadre del Sei Nazioni (in casa con l’Italia e in trasferta col Galles) per riuscire ad assicurarsi più partite contro le migliori squadre del mondo e mettersi alla prova a lungo termine con l’intento di potersi aprire una strada che li porti all’introduzione nel Sei Nazioni.

Leggi anche: Autumn Nations Series: colpo Georgia, il Galles cade a Cardiff 12-13

Mentre già si parla di un possibile warm-up test match per la Coppa del Mondo 2023 contro gli All BIacks, due mesi fa una delegazione che comprendeva il presidente dil World Rugby Sir Bill Beaumont, si è recata in Georgia e la Federazione ha istituito un comitato consultivo di sei persone –  di cui fa parte anche Mamuka Gorgodze – in collaborazione con l’organo di governo globale.

Nella giornata odierna intanto Ioseb Tkemaladze, presidente della Federazione Georgiana, incontrerà Bill Sweeney, amministratore delegato di quella inglese.  “Voglio conoscere Bill”, ha detto Tkemaladze, “Voglio ascoltare lui e i suoi consigli. Vogliamo imparare da lui e lavorare a stretto contatto con i club inglesi. Al momento abbiamo un solo giocatore nella in Premiership. Il Lelo Saracens (club georgiano, ndr) aveva dei legami diretti con i Saracens ma con alcuni cambi di gestione sono andati perduti. Chiederò a Bill se possiamo rinnovare quei legami”.

A proposito di un inserimento della Georgia nel Sei Nazioni Tkemaladze ha detto: “Una o due vittorie non decidono il nostro futuro, noi dobbiamo lavorare e lavorare per dimostrare che possiamo farcela”. Poi “Se il Sei Nazioni fosse aperto, siamo pronti. So che ci stanno guardando, ma dobbiamo fare molti altri passi avanti dal punto di vista economico, fisico, per mostrare maggiore stabilità”.

Il presidente federale georgiano che auspica un allargamento del torneo senza nessuna esclusione, ha poi aggiunto che, vista l’introduzione delle squadre sudafricane nel rugby di club europeo, non reagirebbero bene all’aggiunta degli Springboks nel Torneo: “Se il Sudafrica venisse invitato al posto nostro, ci sarà una reazione”.

Infine, come riportato da The Times, il mese prossimo ci sarà un incontro per prendere in considerazione la potenziale inclusione dei Black Lion (franchigia di Tbilisi che gioca nella Rugby Europe Super Cup e nella Currie Cup First Division) nella Challenge Cup e nello United Rugby Championship.

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