Come si produce una partita di rugby in diretta tv

Con Francesco Pierantozzi di Sky Sport abbiamo provato a capire quanto lavoro c’è dietro a ogni singolo evento

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 15 Novembre 2022, 08:40

    Intervista molto interessante. Spesso ci si dimentica come noi, in quanto utenti, ci interfacciamo con un prodotto o servizio finale dietro al quale si cela un’enorme lavoro di squadra. Non è solo il caso di una telecronaca di rugby. Pensiamo anche solo a un gesto “semplice” come prendere il treno o l’aereo: ci sono decine e decine di persone che rendono possibile spostare da A a B il seggiolino su cui poggiamo le natiche. Un pensiero a latere: il dettaglio della skycam che in Italia richiede millemila autorizzazioni per essere utilizzata mi fa dondolare la testa come Noddy.

  2. Fabfab 15 Novembre 2022, 09:20

    Bella intervista. La cosa più difficile penso che sia la capacità di allargare la base di appassionati senza essere “di nicchia”. Credo che sia un equilibrio difficile da raggiungere perché il rugby è uno sport che non ti puoi limitare a vedere una volta ogni tanto, capire quello che succede e avere anche quel minimo di competenze per godertelo. E il compito di un telecronista o di un regista penso proprio che sia quello di fare da tramite tra chi conosce lo sport e chi no. Un esempio lampante è stato l’errore di non potere rivedere il calcio di Allan se fosse dentro o fuori. Per un appassionato è un problema relativo, perché la partita è ancora lunga, ma per uno spettatore X, magari calciofilo, gli episodi sono molto importanti

  3. Dusty 15 Novembre 2022, 09:46

    Pierantozzi è veramente bravo e si vede che arriva alla telecronaca davvero preparato. Talvolta secondo me esagera un po’ nel rimarcare il mancato rispetto di certi standard propri del rugby come il non fischiare il calciatore durante una trasformazione o il non stringere la mano a fine partita etc. Però fra tutti è il migliore insieme a Molla e Gritti. Trovo invece superati al limite dell’insopportabile i commenti di De Rossi e il duo Raimondi – Munari (più il secondo che il primo) sia per le modalità della telecronaca sia per l’eccessivo indugiare in aneddoti triti e ritriti che ormai non portano più niente di nuovo al rugby. So che sempre più persone tolgono volentieri l’audio per andare su commentatori stranieri.

  4. Alessandro 1972 15 Novembre 2022, 09:58

    Buongiorno. Trovo Pierantozzi eccessivamente piatto e didascalico, con una tonalità di voce monotona. A mio avviso è uno dei commentatori peggiori. Spesso mette enfasi laddove non necessita. In sostanza è un aziendalista nel senso deteriore del termine: ricordo che Rino Tommasi diceva sempre “non vendiamo tappeti: se la partita è brutta dico che è brutta” riferendosi al tennis. Ora il nostro durante i mondiali del 2015 all’intervallo di una partita già ampiamente decisa, fu colto in un fuori onda a dire “e non è che posso dire al mio abbonato che il match non ha più storia” raccontando di rimonte immaginarie che avrebbero potuto esserci (e che non ci furono): ecco mi sono sentito come se volesse vendermi i tappeti. Spesso ho scritto a Sky per lamentarmi. Molto meglio, ma molto molto, Moreno Molla. Sulle vicende tecniche che ruotano intorno alla produzione non ho nulla da dire: sarà così per tutti. Saluti

  5. Flaviuz 15 Novembre 2022, 10:46

    Posso farvi i miei complimenti? È veramente un articolo interessantissimo.
    Sapere cosa c’è dietro alle quinte aiuta a comprendere ed a rispettare le fatiche e la passione di chi ci lavora.
    Un aneddoto interessante è stato sapere che i registi, se non conoscono lo sport, non sanno che immagini prendere per i replay.
    Infatti a volte non capisci perché, dopo un fallo, mostrano un azione precedente che non c’entra niente…. Ora è tutto più chiaro

    • aries 15 Novembre 2022, 11:59

      È anche molto più chiaro come mai i registi britannici che invece la sanno lunga, talvolta non ci propongono i replay di azioni “losche” in cui sono coinvolti i nostri, azzurri, Treviso, zebre, nelle quali era chiaro a tutti ne saremmo usciti meglio noi…🤣🦊🦊🦊🦊

      • Fabfab 15 Novembre 2022, 12:01
      • Flaviuz 15 Novembre 2022, 13:24

        Come in gergo dire “ciàmee oche, ti, e ànare” 😂
        Il gioco è suo e le regole le usano a loro piacimento… Che tristezza…
        Comunque rispondendo a Fabfab (e ad altri che l’hanno chiesto): in realtà un mezzo replay l’hanno mandato del calcio di Allan (tipo 2 sec ma l’ho visto) e lo fermano proprio quando il pallone è in corrispondenza della parte esterna al palo…gli ha fatto la barba.
        Sta di fatto che un Tmo lo dovevano fare comunque… E poi dico: ma non si può fare niente per evitare sto problemi? Un pallone fucsia o i pali con le luci di Natale aggrovigliate?

  6. gian 15 Novembre 2022, 11:59

    Articolo molto interessante, sicuramente bisognerebbe spendere due lire per formare team più adatti all’evento, ne guadagnerebbe il prodotto. Però, sinceramente, mi stupisco che dopo tanti anni di rugby in televisione, ancora non ci siano registi, e non solo, che non riescano a gestire in maniera minima una trasmissione. Ci possono stare problemi sul gestire dinamiche particolari di uno sport complesso, come i vantaggi, ma che un professionista non sappia gestire 4 tipi di inquadrature in maniera intellegibile per vedere lo sviluppo dell’azione (per una partita di rugby ne bastano 4: 1- strettissimo per le riprese del gioco o i lanci da fase statica; 2- media per le fasi di mischia e battaglia; 3- larga per il gioco al largo o il gioco rotto; 4- panoramica per gli scambi di calci e la salita della rete), o un cameramen che non si renda conto che è meglio inquadrare tutta la mischia, piuttosto che guardare quanto cerume ha il pilone più vicino, mi pare il minimo per farli lavorare. È vero che negli incontri internazionali certe bestialità, ora, si vedono raramente, ma tra urc e domestico, tra battaglie di topi sui 5mt riprese dalla stazione spaziale, azioni al largo in cui si vede, principalmente, “l’occhio della madre” di fantozziana memoria, tra stacchi feroci sull’ala che si scaccola, sull’allenatore incaxxato come una vipera, sull’alcolizzato vestito simpaticamente o sulla smutandata di giornata, dopo un fischio, non inquadrando né l’arbitro che, gesticolando, spiega il fallo, né il solito furbo che gioca veloce, certe produzioni sono da sangue dal naso per chi qualcosa ci capisce, figuriamoci per un “curioso”!

  7. Bigpaci 15 Novembre 2022, 15:43

    Articolo molto interessante, ma quando leggo il nome di Pierantozzi mi viene la pecola.
    Personalmente non riesco più a sentire le sue telecronache. Al dì là del lato enciclopedico, che magari ogni tanto è interessante, ma che se sei un abituè finisci per sentire le stesse cose 1000 volte (chi si scorda che Olly Kohn era soprannominato “mister sousages”) trovo insopportabile anche la saccenza che esprime in certe uscite, vedasi “Arbitro è un fallo, devi fischiare” oppure “Eh ma che errore, non si può sbagliare così” rivolto ai giocatori, davvero mi rende difficile godermi la partita.
    Altra storia con Moreno Molla, che riesce da dare le giuste informazioni senza essere pedante, conosce il gioco anche da giocatore e riesce a trasmettere grande entusiasmo con anche una punta di ironia.

  8. Maggicopinti 15 Novembre 2022, 17:21

    È incredibile come Pierantozzi sia una persona così intelligente – perché lo è – preparato, figlio di un ambiente chiaramente di grande cultura, estremamente attento e curioso ….ma poi fa delle telecronache in cui commette l’errore che stigmatizza nell’intervista: riempie le bottiglie da 0.75 con un litro di vino.
    Fa benissimo a studiare tutto, conoscere i dettagli dei giocatori e i numeri, ma sarebbe meglio usare un po’ di misura. Ad ogni telecronaca ci propina il mestiere di Wayne Barnes (è avvocato, nel caso non lo sapeste) e i genitori di Capuozzo, la vita di Micheal Hooper e le lingue parlate da…non ricordo chi ma tranquilli, ci penserà Pierantozzi a dircelo nella prossima telecronaca.
    Fa bene a fare attenzione alla lingua italiana, ma in ogni telecronaca usa aggettivi e poi dice che sono desueti, termini che suonano antichi…usali e basta, lascia giudicare all’ascoltatore se sono desueti o no, se titubante è una parola antica o non lo è.
    Parla di dizione: ha ragione anche in questo ma anche lì ci vuole un po’ di misura: ci sono parole nelle quali la dizione sbagliata ha una connotazione regionale fortissima, ma altre nelle quali la dizione corretta fuori contesto suona fastidiosa. I “dièci” detti da un varesotto in mezzo a cento parole con dizione sbagliata suonano falsi come una banconota da tre euro. A proposito, Pierantozzi prova a dire “dièci” ma poi “cénto” “trè” … 🙂

    • Waene 15 Novembre 2022, 23:16

      Condivido tutto e aggiungo che quel “tocco di stile Sky” nelle riprese è proprio quello di cui faremmo volentieri a meno. Non so se le professionalità che producono per conto di Sky siano le stesse che producono anche per Eurosport, ad esempio, ma le inquadrature delle falangi dell’arbitro quando viene fischiato un fallo o la continua ricerca della strafiga di turno in tribuna sono decisamente inaccettabili, soprattutto dopo vent’anni e passa di rugby in TV.

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