Il tecnico analizza la brutta sconfitta in terra scozzese: “Quando difendi in continuazione spendi troppe energie”
Benetton, Bortolami dopo Edimburgo: “Risultato pesante, ma il turnover è fisiologico”
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Challenge Cup: la formazione del Benetton Rugby per la sfida al Gloucester
Negri, Lamaro e Halafihi in terza linea, Menoncello e Brex al centro e una panchina "pesante"
Marco Bortolami: “Giocare contro Gloucester per me sarà speciale. Siamo pronti per la partita”
A parlare è il tecnico dei veneti che in passato è stato giocatore degli inglesi
Gloucester-Benetton, il DG Pavanello:” Sono gli avanti a dover dimostrare di essere superiori”
Il dirigente dei biancoverdi ha sottolineato quale sarà la chiave del match
Benetton Rugby, Michele Lamaro: “Vogliamo attaccare Gloucester. In attacco dovremo essere cinici”
Il capitano carica i suoi in vista della semifinale di sabato contro gli inglesi
Benetton, Albornoz: “A Gloucester per cancellare la delusione dell’anno scorso e far gioire i tifosi”
Il numero 10 non è soddisfatto dal risultato con Ulster nonostante i due bonus, arrivati anche grazie a lui
Un tantino deboluccia come analisi…. Certo bisogna giocare a rotazione a tutti, ma stravolgere la squadra anche no, non capisco, o c’è troppa fiducia nel livello dei rincalzi o partiamo già perdenti in trasferta.
Fortino Monigo non basta per andare ai Playoff….
Ripeto, secondo me visto l’andazzo concentrerei le forze sulla coppa visto che lì hai qualche chance non dico di vincerla ma almeno di raggiungere le semifinali se non incontri corazzate come l’anno scorso o l’anno precedente con Tolone e Montpellier, mentre in campionato anche vincendo tutte quelle casalinghe ai playoffs (e in Champions) non ci vai.
Già creare una base solida rendendo inespugnabile o quasi Monigo sarebbe tanto, certo che una squadra che ambisce ai playoff DEVE vincere anche in trasferta ma per farlo (senza scomodare Ulster che è andato a vincere in casa dei Lions) devi perlomeno battere le 2 gallesi e magari una tra Glasgow e Connacht.
Vedremo, intanto c’è subito da pensare alla prossima dove avremo dei Bulls in casa in cerca di punti dopo la ripassata che hanno preso in Irlanda.
P. S comunque per il 26 novembre quando gli scoti di Edinburgo scenderanno a Monigo mi aspetto una partita con il coltello tra i denti!!
Difende i suoi giovani di fronte ai cronisti. Bravo Bortolami
La verità è un pò diversa. Le indicazioni corrette sono che
– i lungodegenti tornati hanno bisogno di trovare un ritmo diverso
– alcuni giovani in una squadra così lunga devono pur giocare da qualche parte. Io di pronto ho visto solo Albanese.
Sinceramente non aver partecipato al torneo sudafricano lo trovo sbagliato, inutile prendersela col top10, il 90% sarebbero stati giocatori di Treviso e Zebre che non trovano spazio, si capisce chi ha fatto annullare la partecipazione.
Ancora peggio aver detto no a priori alla Europe Super Cup.
Le abbiano prese dalla Georgia e quasi dal Portogallo. Come possiamo pensare che il livello era troppo basso per convocazioni congiunte tra Treviso e Zebre facendoli comunque allenare con le squadre di appartenenza.
Anche irlandesi, inglesi e francesi hanno squadre lunghissime. Giusto imitarle su questo ma chi non va in prima squadra gioca in un campionato minore.
Mi sembra più attrezzato il Petrarca che usa le serie A anche per dare minuti a chi non li trova in Top10.
sarebbe da capire bene il perché del calo fisico nel secondo tempo.
E’ presto detto, vecchio mio…hanno speso tutto nel primo tempo a cercare di contenere un’ondata continua di attacchi da parte di Edimburgo. Non puoi reggere quella pressione senza stancarti.
Sarò io che non ne capisco nulla…ma, tra tutti, citare Avaca che mi è sembrato solo tanto confuso e ha sbagliato un calcio di fronte ai pali o quasi, non mi pare il massimo. Se Avaca ha dato buone indicazioni, figuriamoci gli altri…vabbè. Per carità, nessuno vuol buttare la croce addosso al ragazzo, che non ha colpa alcuna…la croce addosso a Bortolami però sì, per aver fatto la scelta scellerata di non giocare questa partita e, secondo me, pure consciamente. Ci sarà un grande disegno dietro a tutto ciò, non ne dubito (veramente lo faccio), però fatico davvero a capirlo. Se non bastasse il discorso della classifica di girone italo-scozzese come motivazione, c’è sempre quello della dignità….9 mete prese è un qualcosa di inaccettabile. Come detto già nell’altro articolo e da vari altri utenti del forum, salvo solo la prova coraggiosa e promettente di Manfredi Albanese.
Scusate, ma quale sarebbe stata una formazione adeguata per questa partita? Considerando che non possono giocare sempre gli stessi
Eh…forse rischiare questa formazione con i Dragons in casa e tenere i 23 selezionati la settimana scorsa per la trasferta in Scozia.
Il punto è che Marco e lo staff devono fare una scelta, anzi l’hanno già fatta, cercare di rendere Monigo “inespugnabile” (cosa non da poco) e far fare minutaggio agl’altri nelle trasferte e di conseguenza lasciando piú di qualcosa sul campo. 9 peri presi sono lì a testimoniarlo.
Se poi ci aggiungiamo la lista degli infotunati ed il rientro di 3 giocatori che non vedono il campo da un bel pò il cerchio si chiude.
Stanno già puntando i Bulls a Monigo e non sarà certo una passeggiata di salute.
@F.A.L.
I Bulls vengono da due sconfitte consecutive e non paiono in gran forma…
Proprio perchè vengono da 2 sconfitte e poi sono pure sempre i Bulls.
Non per ultimo avranno ancora il ricordo della Coppa Arcobaleno.
Ma guarda, ColdCold, se rileggi non ho nemmeno parlato tanto di formazione…quanto dell’approccio alla partita. Tralasciando Gallo e Chaparro che non erano certo in debito di minuti ma venivano da un usurante Rugby Championship, Lucchesi e Halafihi, il resto degli avanti non aveva praticamente mai giocato da inizio stagione. Tavuyara è stato tirato fuori dalla naftalina per l’occasione…ma comunque i tre quarti non hanno praticamente avuto opportunità. E la panchina con due novità assolute e inesperte e altri giovanissimi, tranne Zani e Pasquali. Troppi cambi ed esperimenti tutti insieme, contro un Edimburgo con il dente avvelenatissimo. Ma la formazione in sé non è nemmeno il problema principale, è che c’è stata una squadra che si è fatta aggredire in modo totale, senza possibilità di scampo…dominata in lungo e in largo. Quindi, con le attenuanti date sopra, è una sconfitta grave e pesantissima. Non ammissibile, se punti ad arrivare tra i primi 8. Queste sconfitte non fanno bene, possono lasciare il segno. Se fatto apposta, non lo capisco comunque.
maik ciao, si ho letto anche io l’intervista di marco bortolami, ma non penso sia solo una questione di calo fisico, per me qua c’é sotto altro….
cossa ti disi??
Gente non più abituata al ritmo partita e non abituata al livello…sommali ad una partita tutta giocata in difesa…e il gioco è fatto.
Beh almeno l’Italia del League ha nettamente battuto la Scozia oggi🤣😂
Quello che Bortolami voleva dire è “ho 1 squadra competitiva e devo gestirla con parsimonia, gli altri non sono di questo livello e si è chiaramente visto”.
Certo che su 60 giocatori in rosa speravo ci fossero almeno 30 giocatori che potessero tenere il livello, invece sono molto meno. Evito di fare nomi perché sarebbero troppi, cmq abbia un grosso problema di giocatori di qualità.
I giocatori di livello ci sono.
Purtroppo molti rientrano da lunghi infortuni, altri sono nuovi e devono ambientarsi, altri ancora per una questione meramente numerica non avevano mai messo piede in campo in questa stagione.
Oltre agli infortunati, di lungo corso o recenti.
Ovvio che se metti in campo mezza squadra che per un motivo o per l’altro ha pochi minuti nelle gambe (Lazzaroni, Wegner, Steyn, Stowers, Albanese, Tavuiara, Avaca, Passarella, Drago, Piantella, Arroyo, Izekor) non puoi sperare di andare lontano, specie contro una signora squadra, al completo e i farcita di nazionali (non ex…)
Tu metti uno alla volta questi inseriti nella squadra di domenica scorsa e vedrai che le qualità le trovi.
si sa qualcosa di Padovani?
Ragazzi come ho detto nell’altra discussione: io tralascio tutto ma abbiamo preso 100pt in due partite, 100pt.
Io onestamente credo che in casa di Edimburgo con quella formazione qualsiasi squadra del urc fa grossa fatica a tornare a casa vincitrice.
Una Benetton in formazione tipo non avrebbe vinto. Chiedo: Sareste stati disposti a “rischiare” una partita in casa contro i dragons con una sconfitta onorevole in Scozia?
La cosa che non mando giù piuttosto sono i 50 punti specie dopo un primo tempo di grande sacrificio. C’è stato un crollo psicologico dopo la terza metà, quella al 42mo, da lì in poi la squadra si è sciolta.
Questo è inaccettabile!
Se l’obiettivo sono i playoff credo che Treviso qualche rischio se lo debba prendere, proprio perchè vincere solo le casalinghe non basta.
In formazione tipo magari non si facevano 4 punti ma anche tornare a casa con 2 non avrebbe fatto schifo…anzi..
Io sarei stato disposto, perché i Dragons sono alla portat(issim)a di Treviso, anche con formazione rimaneggiata…Edimburgo è sempre stata squadra tosta, ma non impossibile. Certo se ti presenti come Bortolami ha voluto…i risultati possono essere solo questi. Io non riesco ad accettare un’imbarcata del genere, soprattutto alla luce del fatto che la Benetton non è mai, mai, mai stata in partita…ha avuto un’occasione vera in attacco, da sommare all’azione della meta di Halafihi. Per il resto ha passato tutta la partita in difesa. Giusto provare anche altri giocatori, per carità, ma non mi si può parlare di ricambio completo alla quinta giornata…cioè, capisco che Ruzza, Lamaro, Ferrari, Brex, Duvenage e tutti i titolari più o meno fissi, non possano esserci sempre…ma da qui a rivoluzionare completamente una squadra mettendo insieme un gruppo di giocatori appena rientrati e di giovanissimi e partirsene alla volta di Edimburgo, diretta avversaria di girone e con formazione tipo o quasi…be’, non lo capisco. Vuol dire volersi fare del male, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Vuol dire che ai playoff ci arriveranno, giustamente, loro…perché, se per congiunzioni astrali favorevoli, noi ci arrivassimo, saremo sempre la squadra che ne prende 50 ad Edimburgo e 40 a Dublino: il fisico dimentica, ma la testa no.
C’è da sempre la sensazione che certe partite si diano per perse in partenza e quindi si vada in campo per onor di firma, prendendo poi capottate memorabili.
L’anno dei playoff, non a caso raggiunti, è stato l’unico in cui non ho avuto questa sensazione e infatti di imbarcate ce ne sono state pochissime.
Rimango dell’idea che, alla lunga, sconfitte del genere minino fortemente l’autostima di un gruppo che già non è solidissimo da questo punto di vista.
Le famose lezioni dei più forti, a botte di 50 punti, aiutano a perdere anche le partite che potresti vincere.
Vedremo
Esatto, la penso così anche io.