Grande soddisfazione ma anche umiltà e consapevolezza. Un atteggiamento che da sempre caratterizza il formidabile gruppo guidato da Di Giandomenico
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Guardando la partita ho capito perché il capitano sia Elisa Giordano.
Capitano silenzioso, giocatrice meno appariscente rispetto a Giada Franco e Sara Tounesi, ha dato il meglio di se quando Ostuni Minuzzi ha preso il giallo. Vedere una terza centro che va a coprire gli spazi lasciati vuoti da un estremo sia nelle prese aeree che nelle fasi di attacco al largo, giustifica la scelta. Una Parisse al femminile, fortunatamente in una squadra decisamente migliore rispetto a quella del collega in nazionale.
Comunque si chiama Italia, non “italdonne”
Mi pare una giusta considerazione!
Concordo! E aggiungo che sinceramente mi ero perso la difficoltà del girone…prima usa e poi Canada! Complimenti e in bocca al lupo!
Con solo 12 squadre ogni girone è difficile. Beccare Inghilterra e Francia era peggio.
La cosa che c’è da dire è che qualche anno fa gli USA li guardavamo col binocolo
Crescita impressionante delle nostre.
In realtà, nel 2017 le abbiamo avute nel girone e ci abiamo perso 24 a 12. Erano chiaramente di un altro livello fisico-atletico (avevano in campo varie porfessioniste del Seven, che all’epoca erano le uniche professioniste tout-court nel rugby femminile), ma anche allora in termini di mischia chiusa e gioco non avevamo affatto sfigurato.
Quest’anno le Americane hanno messo in campo atlete che si sono dedicate solo al XV, pur avendo magari un pedigree professionistico nel Sevens. In ogni caso, giocatrici di grande valore, la maggior parte delle quali gioca titolare nel campionato inglese, di cui tutti conosciamo il livello.
Quindi, averle schiacciate come hanno fatto, è stato un grande risultato per l’Italia