Italia: il problema non è solo tecnico ma anche psicologico e motivazionale

La sconfitta con la Georgia ha evidenziato mancanza di determinazione, fiducia nei propri mezzi e capacità di gestire le situazioni difficili

COMMENTI DEI LETTORI
  1. yes nine 12 Luglio 2022, 08:12

    è sicuramente così, tenendo “ferma” la particella aggiuntiva “ANCHE”, e lo capirebbe chi si avvicina solo ora al nostro sport. Visto che certi aspetti fanno parte del DNA italico, la Federazione come le franchigie, sottovalutano l’apporto di uno staff di ” veri motivatori” professionisti nello staff (se c’è un mental coach i fatti parlano da soli) e nello spogliatoi non abbiamo neanche un guru come Shaun Edwards che fa cantare le pietre, soprattutto in occasioni come queste. Chi “accompagna” deve fare di più che girare con la cartellina sotto il braccio. La squadra, sempre secondo, manca anche di un leader vero in campo e Lamaro non ha ancora la tromba per suonare la carica.

    • luke10 12 Luglio 2022, 10:44

      Mi vien da dire che è uno specchio della cultura italica. Dallo psicologo ci vanno i matti.
      In realtà dovrebbe essere una cosa normalissima e che per amor proprio dovremmo fare in molti.
      Anche qui sul forum tanti sottovalutano spesso questo aspetto, che invece è secondo me fondamentale.

      • Fabfab 12 Luglio 2022, 11:47

        Concordo su tutta la linea

      • yes nine 12 Luglio 2022, 16:33
      • mikefava 12 Luglio 2022, 22:19

        E ridaje con la “cultura italica” e gli atavici problemi italici…ma quanto bravi siete a fare di tutta l’erba un fascio. Questo è un problema del rugby italiano, non metteteci dentro questioni che non c’entrano.

        • Mich 13 Luglio 2022, 10:09

          Mike però perdonami, se due o più utenti fanno la medesima riflessione, il confronto è lecito. Hai replicato anche a me circa lo stesso argomento. Personalmente ebbi qui un confronto acceso con chi screditava l’Italia, invitandolo a lasciare il paese o a lavorare per cambiarlo, se proprio non ne era soddisfatto. Qui nessuno sta dicendo che l’Italia fa schifo e altrove è meglio; si rileva solo come molte condotte e impostazioni mentali della società, il larga misura derivanti da un generale stato di appagamento e benessere medio, si riflettono su aziende, sport e cultura.

  2. Zamax 12 Luglio 2022, 08:29

    Il problema psicologico per me deriva da un problema di gioco. Lo dico da tifoso del Benetton. Il Benetton di Crowley fondamentalmente ha avuto sempre un gioco “deprimente”. Anche quando arrivò ai playoff i trequarti in attacco avevano solo la funzione di “finire” l’azione degli avanti, ma nella costruzione del gioco avevano ben poco a che fare. Dopo quell’annata neanche quel gioco limitato funzionò più, e cominciò l’inflazione dei calci e delle sconfitte in serie. Tutto questo succedeva perché la squadra non riusciva ad uscire da una sostanziale staticità e lentezza nel gioco d’assieme, che nessun piano “tattico” può surrogare. Con l’Italia la storia si ripete. Tutta questa fastidiosa e perfino noiosa insistenza sui game plan e sulle preparazioni “tattiche” delle partite non serve altro che a nascondere il problema di fondo. Ogni volta che c’è una partita i giocatori e lo staff si sentono in dovere di dire le solite quattro banalità sull’importanza di “preparare” bene il piano di gioco (neanche fosse un arduo problema di trigonometria), con il risultato pratico che la testa finisce per bloccare le gambe. Ne risulta un atteggiamento rinunciatario, innaturale, quel giocare con riserve mentali che pregiudica il necessario tempismo nelle manovre di gioco. Ed infine una mancanza di fiducia.

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 08:42

      Non saprei sul problema di “piano di gioco”, ma potrebbe essere un problema di “competenze di gioco”. Mi spiego, se io non ho skills (tecniche e tattiche) non solo ci metto più tempo e sforzo ad adattarmi, rispondere e prevalere sull’avversario (vedere il Portogallo, che a tecnica in velocità era – per me – anche più avanti dei nostri), ma anche ho meno punti cui ancorarsi per riprendere una partita nelle mie corde. Un’Inghilterra in difficoltà con noi dopo un’ora vince (o stravince) non solo perchè è mentalmente forte, ma anche perchè è capace di farlo.

    • Ventu 12 Luglio 2022, 09:08

      Assolutamente no! È un problema che abbiamo in tutti gli sprt: rugby, scherma, hockey e anche calcio. È molto più profondo che il problema del treviso. Viviamo noi italiani tra il farcela e il non farcela e anziché abituarci alla cosa, la soffriamo sempre di più

      • ColdColdMan 12 Luglio 2022, 09:47

        Non proprio in tutti gli sport. Uno su tutti, lo splendido mondiale di nuoto appena concluso. Guardiamo anche le nazionali di pallavolo e basket (non hanno vinto le Olimpiadi, ma battere la Serbia a Belgrado è stata un’impresa)

        • LiukMarc 12 Luglio 2022, 09:56

          Il nuoto però è sport individuale, e il basket sappiamo bene che vive di exploit (come andare alle Olimpiadi da stra-sfravorita) e delusioni da anni (anche li figlie di un movimento poverissimo). Altro discorso – per fortuna – la pallavolo, che tra alti e bassi rimane sempre sulla breccia.
          Ieri sentivo Cottarelli in un passaggio sul servizio Sky sul Mundial 82: alla fine, se rispetto a 30 anni fa si fa la metà dei figli, avere atleti e ancora di più campioni è il doppio più difficile, e da qualche parte si paga. Solo lo sport nelle scuole (per me) potrebbe aiutare in questo senso, ma siamo un paese che si accorge dell’emergenza idrica solo dopo che non piove da 3 mesi, figuriamoci a pensare proattivo… 🙂

          • Mich 12 Luglio 2022, 10:03

            E, per fare polemica spicciola politica, in inverno soffre le alluvioni.
            Comunque non credo che il problema sia demografico. USA, Russia e Cina sono paesi enormi, presenti ai vertici di tanti sport, eppure non riescono a mettere insieme 11 calciatori o 15 rugbisti che possano davvero competere ad alto livello. Per contro, la Nuova Zelanda è un’isola popolata da 5 milioni di abitanti, eppure detta legge nel rugby e copre equipaggi velistici d’elite. Io credo, e lo ripeto, che forse l’Italia non sarà mai davvero competitiva nel rugby per un mero fatto genetico e culturale. Ci sta. Pensa ai tifosi di calcio statunitensi.

          • Bimbubam 12 Luglio 2022, 10:14

            @Mich il discorso genetico non ha senso, soprattutto in uno sport come il rugby. E in ogni caso il Giappone dimostra che se si hanno le skills, una preparazione e un piano di gioco adeguati, non c’è bisogno di essere dei bisonti. Il discorso per me è puramente culturale, economico e attitudinale

          • Bimbubam 12 Luglio 2022, 10:31

            Ho dimenticato un “per me” davanti a “non ha senso”

          • LiukMarc 12 Luglio 2022, 10:38

            @Mich non ne capisco e conosco abbastanza per dare una risposta di buon livello a questo punto, lo ammetto. Dicendo umilmente la mia, ed è indubbio che lo sport in un paese abbia le sue caratteristiche e segua una certa cultura che “forma la base” di quello sport. Questo crea le differenze che per fortuna ci sono, se no i paesi più popolosi dovrebbero giocoforza vincere sempre.
            Anche vero che le cose si possono cambiare e non serve avere 300 milioni di abitanti, l’esempio del Giappone nel rugby è lampante, per riprendere cosa dice @Bimbubam. O, pensandola in generale, basta vedere Spagna e Francia, esempi per noi molto vicini (anche come popolazione), dove sport di squadra e individuali coesistono anche meglio che qui da noi. In questo contesto, avendo un numero di giovani limitato si deve vivere di “scelte”, e se un quinquennio ho più sciatori e tennisti giocoforza avrò meno potenziali schermidori e nuotatori, e qui si che il problema demografico interviene, perchè ti toglie potenzialmente ancora più ragazzi. Al di là di attitudine e cultura, perchè anche su 60 milioni di persone, 1.000 a cui piace il curling le trovi e possono impararlo come si deve (e vedi te i risultati).
            Comunque annosa questione, bellissima da un certo punto di vista, perchè è realmente parlare di “futuro”, ma d’altra parte facilmente prona al pessimismo (almeno mio) nel nostro paese.

          • Maggicopinti 12 Luglio 2022, 14:32

            Non ricominciamo però con il discorso sulla natura italica, il mondo latino e tutte ‘ste robe, che speravo di avere messo da parte da Velasco in poi. Non c’è nessuna natura “italiana” o “giapponese” o chissà che; ci può essere l’idea di un gioco costruito sulle caratteristiche fisiche dei giocatori, ma è un’altra cosa. Sono professionisti, e i professionisti si allenano per imparare, e allenano le cose in cui riescono peggio finché non riescono a farle bene. Pensa un po’ negli anni ’80 dicevano che gli italiani a pallavolo non vincevano mai perché erano “inadatti ” alla pallavolo, sport di concentrazione (“i russi che giocano a scacchi sono forti”). Si diceva che gli italiani non erano competitivi nel nuoto, sport troppo solitario per noi pallonari; e pensa il tennis sport di pallettari concentrati e con abnegazione e noi invece eravamo estrosi, fantasiosi e incostanti… E alla fine anche gli italiani del rugby fino agli anni 70 giocavano con il marocco e il madagascar.
            La verità è che tutto si può allenare e costruire, sono bastate le piscine e gli allenatori e si vince a nuoto e pallanuoto; come si è vinto a pallavolo, sport nel quale l’italia prima del 1989 non aveva vinto NIENTE. Come si è ricominciato a vincere a tennis, una volta che anche i tennisti sono diventati dei professionisti veri anche in Italia.

        • Ventu 12 Luglio 2022, 15:24

          Momento momento momento
          Nella pallavolo un anno vinciamo e l’anno dopo prendiamo schiafi su schiaffi

      • Bimbubam 12 Luglio 2022, 12:19

        Tra l’altro, questa cosa secondo me non è vera, ci sono parecchi studi che sottolineano come sugli sport l’Italia sia un outlier in positivo: c’è una correlazione molto forte tra popolazione, investimento e risultati e l’Italia è uno dei pochi paesi che fa puntualmente meglio di quanto dovrebbe. Se ti interessa stasera ne cerco uno e lo linko, ma mi ricordo che sta cosa era saltata fuori dopo le olimpiadi di Londra 2012

        • Ventu 12 Luglio 2022, 15:23

          Ho perso il filo dei commenti e non so se rispondevi a me, ma non c’entra il rapporto soldi e risultati nel mio commenti

          • Bimbubam 12 Luglio 2022, 21:49

            A te, più o meno direttamente, ma un po’ a tutti sul discorso. Non penso sia vero che l’Italia sottoperforma, rispetto alla popolazione e a quanto poco investiamo nello sport raccogliamo più di quanto sia lecito aspettarsi. Per quanto nell’atletica e in parte anche in altri sport i risultati siano drogati dalle forze armate

        • mikefava 12 Luglio 2022, 22:28

          Bimbubam, sono concorde esattamente con quanto dici e lo dicono i risultati…ma come si fa a non accorgersene? Come si fa a sparare sempre a zero su risultati e mentalità di un paese che ottiene risultati qualsiasi cosa faccia?

      • mikefava 12 Luglio 2022, 22:24

        Ma come si fa a dire che sia un problema di tutti gli sport in Italia e, in generale, un problema degli italiani? Ma voi che sparate ‘ste sentenze siete in bilico tra il farcela e il farcela? O forse non siete italiani e per cui nessun problema? Ma dico, ci rendete conto di cosa dite oppure no?

    • feltre59 12 Luglio 2022, 14:02

      BRAVO descrizione ineccepibile ,talmente asciutta da sembrare ovvia. che abbiamo uno staff mediocrissimo , soprattutto rispetto i nostri avversari,sotto tutti i punti di vista è di tale evidenza sia nei risultati che nel gioco ,come efficacemente hai esposto, da ammutolire.
      eppure c’è chi nega l’evidenza , altro che mistero della fede . allora continuiamo così che l’abisso più profondo non ce lo toglie neanche il padre eternissimo

  3. insidecenter 12 Luglio 2022, 08:32

    Allora anzichè cercare il jolly fra la valanga di argentini equiparabili arrivati sarebbe utile che assumessero dei buoni mental coach. Pero’ se i giocatori sono poco motivati oppure entrano in campo con timore sarebbe meglio che facessero altro perchè il motivatore si demotiverebbe pure lui!!!

    • Fabio1982 12 Luglio 2022, 09:19

      Esatto. Molti di questi dovrebbero cambiare mestiere

    • LoScarso 12 Luglio 2022, 10:57

      X risolvere il problema bisogna andare alla radice del problema, i giocatori non hanno dentro di loro gli strumenti. Come si ovvia al problema: insegnando, formando, dobbiamo dirottare le risorse sulla formazione prima di educatori/allenatori e poi di giovani rugbisti.

  4. malanumber8 12 Luglio 2022, 08:33

    Complimenti a OnRugby per la ferma presa di posizione. Da sempre dico che questa situazione da psicodramma è dovuta anche ad organi di stampa che trattano la cosa con sufficienza. Se questi ragazzi sono mangiati dall’ansia quando siamo in sette a seguire il rugby non oso immaginare se cominciasse a tornare l’interesse che c’era vent’anni fa!

  5. Mr Ian 12 Luglio 2022, 08:43

    i soliti vecchi problemi, la debolezza mentale viene dalla poca abitudine alla vittoria, non si sa come vincere…ed un conto è un galles in piena crisi dove l euforia ti porta a fare cose fuori dal normale; un altra è giocare con il peso mentale di dover vincere e contrastare un avversario che cerca ardentemente lo stesso obiettivo.
    Certo che se anche tatticamente certe partite si preparassero meglio, sarebbe anche una gran cosa.

  6. LiukMarc 12 Luglio 2022, 08:46

    Non saprei sul tipo di elemento psicologico, che però credo sia innegabile (cosi come il fatto che anche noi tifosi, nonostante anni di delusioni, potremmo averne bisogno 🙂 ). In più ieri un mio amico faceva notare come spesso e volentieri viviamo di exploit anche fuori dal rugby, quasi fosse una sorta di “condizione di base” del nostro sport (di squadra), e il che fa riflettere.
    Non tralascerei anche il fatto – come han fatto notare in molti – se dopo 22 anni di 6N ci troviamo a indicare la partita con la Georgia come la “partita dell’anno”, c’è qualcosa che non va in partenza.

  7. jacoponitti 12 Luglio 2022, 08:48

    D’accordissimo con voi. Sono anni che giochiamo al di sotto delle nostre capacità. Inoltre, nonostante tutte le parole spese al riguardo, non siamo mai riusciti a risolvere il problema della continuità delle prestazioni. Prendiamo per esempio le ultime quattro: ottima in Galles, pessima in Portogallo, più che buona in Romania, pessima in Georgia. Se non è questo in problema di mentalità…
    A quanto ne so, però, c’era un mental coach che lavorava con la squadra. Non so se ci stia collaborando ancora. Chiedo lumi ai più informati

    • Redazione 12 Luglio 2022, 09:05

      Per questo abbiamo scritto “un lavoro PIU’ APPROFONDITO con il mental coach si dovrebbe farlo”

      • jacoponitti 12 Luglio 2022, 12:30

        Chiedo scusa, non avevo letto bene.
        In ogni caso grazie per il maiuscolo, Redazione: totalmente inopportuno

  8. ginomonza 12 Luglio 2022, 08:52

    Manca tutto alla nazionale.
    Giocatori assistant coach specializzati per i punti d’incontro per attacco per la difesa ed anche un po’ di tranquillanti e qualcosa contro la depressione che avvolge i ns quando scendono in campo.

    PS da buon pisano mi viene l’orticaria quando penso a Innocenti però vorrei sapere con quali denari le squadre del top 10 hanno preso tutti questi argentini (niente contro di loro).
    Tra poco il gran lavoro di Aboud sarà distrutto
    e sapremo chi ringraziare.

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 10:03

      Be gino non saprei se il lavoro di Aboud verrà distrutto, aspettiamo e vediamo cosa combina Fernandez, come abbiamo aspettato di vedere che combinava l’irlandese, dandogli un po’ di fiducia.
      Tanto più che domenica c’era in campo il fiore dei ragazzi venuto fuori dal sistema Accademia (perchè una era) federale, non un altro, quindi se manca qualcosa, manca da sempre e mancava anche in quel sistema.
      Ma finchè non si capirà che non si deve cambiare la formazione dei ragazzi dopo i 18 anni ma dai 10 ai 18, si andrà poco lontano, per me.

  9. Fab 12 Luglio 2022, 08:55

    Concordo sulle facce spaurite di molti dei nostri al momento degli inni, cosa che ha colpito anche me. Come ho letto in un altro commento, il problema è che questa generazione di giocatori, più che abituata a perdere, è abituata a situazioni dove vincere o perdere non cambia nulla. Un campionato senza retrocessione come URC ed un torneo identico come il 6 nazioni, non hanno creato in questi ragazzi l’abitudine a lottare su ogni singola palla che ad esempio (a livello tecnico inferiore) hanno i ragazzi del top 10. Può darsi che io mi costruisca conferme alla mie teorie,ma non mi pare di aver mai riscontrato questi tipi di atteggiamenti nelle selezioni (emergenti o A) costituite principalmente da giocatori di top 10.

  10. albe 12 Luglio 2022, 08:55

    Non sono d’accordo. La fiducia ai ragazzi (che chiaramente non sono abituati a vincere) la trasmetti preparando un piano di gioco che punta sulle loro qualità e mette in difficoltà l avversario. Questi ragazzi non sono scarsi, la partita è stata preparata malissimo. Secondo me dobbiamo dircelo altrimenti parlare solo di concetti astratti ci aiuta solo a rimandare a più in là le decisioni da prendere.
    Qualcuno deve avere il coraggio di dire apertamente che tatticamente non c’eravamo, punto!

    • eurobatman 12 Luglio 2022, 09:11

      bastava calciare per i pali e probabilmente avremmo vinto pur giocando di m. capitano o allenatore sono responsabili di questa scelta. Mi sembra evidente ma non ho ancora sentito un mea culpa vero, e devono esserci conseguenze

      • Fabio1982 12 Luglio 2022, 09:40

        A cavallo tra primo e secondo tempo bastava mantenere la calma e sì, calciare di più, perché quelli in crisi erano loro. Ma noi appunto non siamo una grande squadra, non siamo in grado di ammazzare le partite

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 09:53

      Può darsi, anche vero che dei giocatori professionisti in campo dovrebbero riuscire ad adattare il proprio gioco all’avversario e all’evoluzione della partita. Non dico di farlo come Irlanda o Inghilterra, ma si dovrebbe riuscire a fare. Invece mi sembra ci siamo incaponiti a fare le stesse cose che non ci riuscivano. La maturità passa anche da questo, capire quando devo cambiare qualcosa e farlo. Però qui casca l’asino della scarsità di leadership in campo probabilmente.

      • albe 12 Luglio 2022, 10:52

        Non solo Liuk, il piano di gioco vuol dire anche dove vai a giocare e come, ad esempio se il piano è cercare il punto d incontro un po’ più al largo i sostegni sono già pronti e magari soffrono meno nel BD no? Magari li è meno semplice che ci sia un loro pilone avversario a contendere no? E questo non lo decide il singolo giocatore o il capitano ma l allenatore, che lo prepara durante la settimana. La partita con la Romania doveva servire come riscaldamento per questo! Come i calci alti sul loro giocatore più forte e senza validi giocatori a contendere da parte nostra… ma ti pare degno di un allenatore?

        • LiukMarc 12 Luglio 2022, 12:25

          Ma io concordo che qualcosa è stato sbagliato in partenza, che fosse nel disegnare il piano di gioco (era da un po’ che non usavamo questo termine cosi tanto), nel tagliarlo sui giocatori o nel definire come applicarlo. Anche vero che calciarla lunga dopo 2 fasi, far risalire loro il campo e braccarli in difesa era il piano contro il Galles, ma li ha funzionato. Qui proprio siamo andati molli, senza contesa aerea, senza breakdown, con scarsissima vena offensiva. Insomma, sembravamo un’altra squadra.

  11. F.A.L 12 Luglio 2022, 09:04

    Imparare a gestire la pressione con l’aiuto dello staff sono daccordo.
    Motivare anche no..sei un professionista e le motivazioni devono venire da dentro ogni singolo giocatore altrimenti giochi nel rugby amatoriale.

    • luke10 12 Luglio 2022, 10:55

      Finchè continueremo a sottovalutare così l’aspetto psicologico non andremo da nessuna parte.
      Un’atleta non è una macchina, è una persona con capacità straordinarie.
      Quante persone sono bravissime agli allenamenti e poi sotto-performano quando c’è la partita o la gara?
      Il corpo è capace di cose che nemmeno immaginiamo, basta pensare a cosa si riesce a fare quando si è sotto adrenalina, e la nostra mente è – a volte – un freno che può essere smollato con l’aiuto di un professionista, qualora l’atleta non sia in grado di farlo da solo.
      Marcel Jacobs è l’esempio più lampante di tutto ciò. Confidente in tutto il processo, si fida delle proprie capacità e non si scompone se viene superato nei primi 40 metri, perchè sa che il proprio lavoro pagherà negli ultimi 60.

      • F.A.L 12 Luglio 2022, 11:17

        Io credo che il “sotto-performare” sia dovuto da fattori di pressione e gestione della stessa, dal fatto che ogni atleta inserito in un contesto squadra debba imparare ad essere prima di tutto “leader di se stesso”.
        La motivazione secondo il mio parere non c’entra nulla.
        Comunque sono daccordo che servano dei professionisti mirati per certe aree.

  12. Bimbubam 12 Luglio 2022, 09:07

    “Ti ho mai detto qual è la definizione di follia, sì?” Follia è fare e rifare la stessa c**** di cosa, ancora e poi ancora, sperando che qualcosa cambi”
    A noi tifosi serve altro che lo psicologo…

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 09:57

      Un pusher? 🙂

    • Mich 12 Luglio 2022, 10:09

      Albert Einstein

    • Mich 12 Luglio 2022, 10:09

      Albert Einstein

      • Bimbubam 12 Luglio 2022, 10:16

        Sì. Però in questa forma (parecchio volgare) è Vaas Montenegro di Farcry 4

        • Mich 12 Luglio 2022, 11:07
        • Bimbubam 12 Luglio 2022, 21:51

          Mi correggo, ovviamente Farcry 3 (best Farcry a mani basse)

          • Mich 13 Luglio 2022, 10:12

            Tanto non li conosco, avevo solo capito che si trattasse di un videogioco dal quale fecero un film o viceversa. 🙂

  13. ColdColdMan 12 Luglio 2022, 09:10

    Come ho letto in giro, sarebbe da giocare questa sfida sempre più spesso, anche ogni anno. Diventerebbe così un’ “abitudine”. Inoltre rimango convinto che sui grandi numeri, la maggior parte delle volte vinceremo noi. E poi insomma la prossima volta saremo ultra-motivati.
    Ormai non dobbiamo più avere paura: una volta abbiamo perso. Non è finito il mondo.
    In campo però più o meno c’erano i migliori, non possiamo dire altrimenti

  14. Ventu 12 Luglio 2022, 09:11

    Comunque un buon passo per riprendersi mentalmente è accettare il nostro livello e che possiamo perdere con la georgia. Il SA ha perso contro il giappone e contro di noi, gli AB hanno perso in casa contro una irlanda che ha fatto una partita normale.

  15. F.A.L 12 Luglio 2022, 09:20

    Chiamatela pure retorica o come volete..ma ho ricordi di nazionali che perdevano si ma in campo davano tutto ed avevano delle facce ben diverse da quelle viste domenica.
    Gente che giocava con costole rotte ma di che stiamo parlando!?
    Giocare in una franchigia ed in Nazionale non è punto d’arrivo Anzi.

    • F.A.L 12 Luglio 2022, 09:24

      Come ho letto da qualche parte in terza domenica volavano stracci tra giocatori, Paolo Garbisi che entra nell’anarchia più totale calcia, corre, si gira e non c’era nessuno dei compagni..allucinante.

    • LIBECCIO 12 Luglio 2022, 09:46

      Psicologo per i tifosi?
      Questi sono professionisti ben pagati, da oltre 20 anni nel gotha del rugby….e noi che da 40 anni sosteniamo una squadra e uno sport con passione avremmo bisogno dello psicologo?…ma via!! Se il risultato fosse stato il medesimo,ma avessimo visto i nostri sfiniti in una maschera si sangue all’80’ non avrei detto niente….. così ribadisco che servono scuse sincere verso tutto il movimento per la miserabile prestazione e soluzioni efficaci….altro che psicologo!

      • Mich 12 Luglio 2022, 09:58

        La cosa brutta è che, con tutto il dovuto rispetto per i ragazzi georgiani, se avessimo finito la partita sfiniti ed in maschere di sangue, avremmo portato a casa il risultato.

      • Fabio1982 12 Luglio 2022, 10:32

        Non posso che concordare. Ora va a finire che è colpa nostra. La mentalità del rugby dilettantistico è ancora troppo diffusa a quanto pare

  16. SilverShadow 12 Luglio 2022, 09:32

    I tifosi dell’Italrugby è da 5/6 anni che dovrebbero andare dallo psicologo.

  17. Fabfab 12 Luglio 2022, 09:42

    Credo che più che un mental coach, che dovrebbe aiutare i singoli giocatori, il problema stia nell’head coach. Non me ne voglia Crowley perché sicuramente è un buon allenatore, ma lo è per squadre che devono emergere, tant’è che il suo gioco, come è stato detto, è ancorato a mischia e difesa, poi, se ci scappano una serie di episodi positivi, c’è l’exploit. In realtà l’Italia avrebbe avuto bisogno, in questa fase, in un coach che li avesse portati ad uno step successivo e sono dell’opinione che ai nostri manchi un tecnico che trasmette sicurezza, voglia e grinta su ogni pallone. Non a caso, nei mesi scorsi, dicevo che andrebbe contattato un Ledesma che, in quanto a garra, mi pare che ne trasmettesse a sufficienza. Pensate a quello che ha fatto Galthiè in Francia, ha preso gli stessi giocatori spauriti di pochi mesi prima e, in poco più di un anno, li ha portati a vincere di tutto e ad essere primi nel ranking mondiale. È la capacità di fare uscire fuori il meglio da ognuno. Crowley non ce l’ha. E poi, mi ripeto su Lamaro, non ha neanche lui la capacità di caricare i compagni. Non so se avete visto il filmato del discorso di Vintcent ai compagni prima della partita con la Scozia. Ecco, quello vuol dire caricare a molla i compagni di squadra. È importante essere leader by example, ma è altrettanto importante trovare le parole giuste da dire nelle circostanze che il campo richiede. Quando dopo ogni metà presa ci si ritrova in cerchio dietro ai pali, è quello che si dice lì che fa la differenza. Andare a rompere le palle all’arbitro anche con una certa fermezza sulle decisioni dubbie fa la differenza perché il linguaggio del corpo è importante e se vai dall’arbitro con la faccia contrita di chi ha paura di prendere un votaccio non aiuta i compagni. Senza nulla togliere al giocatore che è un gran bel giocatore, ma la fascia di capitano per ora la passerei a qualcun altro. Se c’è

    • Louie 12 Luglio 2022, 11:03

      Ehm…capisco l’iperbole del ragionamento,ma paragonare la Francia ai nostri mi sembra quantomeno azzardato.La Francia attuale ha una profondità di rosa che con la terza squadra ci batte di almeno 20 punti,Galthiè è uno dei migliori al mondo e lo sta dimostrando,ma con quel pò pò di giocatori che ha la Francia(e quelli che stanno arrivando dalle under..)hai solo l’imbarazzo della scelta su chi mandare in campo.Noi abbiamo il problema opposto,sempre gli stessi perdenti,e nemmeno illustri.Per il resto,noi possiamo chiamare anche il sergente Hartman ad allenare e mettere i nostri a dieta di carne cruda per mesi,ma al ritorno in campo sempre quello sguardo da agnelli a pasqua vedremo..

      • Fabfab 12 Luglio 2022, 12:03

        Non sto parlando di sergenti di ferro. Non credo che Galthiè lo sia, per esempio. Mi riferivo alla Francia perché mancava loro chi gli facesse prendere consapevolezza assoluta delle proprie capacità (che, ovviamente, sono superiori alle nostre). Non credo che KC sia, in questo momento, l’allenatore che fa performare al meglio delle proprie possibilità ogni singolo giocatore. Visto che in questi giorni si festeggiano i 40 anni del mondiale di calcio spagnolo, io non credo che Bearzot fosse il migliore tecnico del mondo, anzi. Ma è riuscito ad isolare la squadra dal contesto esterno, li ha motivati e caricati. E l’Italia vinse il mondiale (con grandi giocatori, non dimentichiamolo). Ecco credo che nessuno qui sia tanto pazzo da pensare che il prossimo anno riusciamo a superare il girone mondiale, ma mettere una squadra in campo che per buona parte delle partite metta dubbi ad ogni avversario è quello a cui dobbiamo puntare. Esattamente come nel 6 Nazioni. Non me ne frega nulla del cucchiaio di legno o del whitewash. Quello che mi interessa è ottenere il rispetto degli avversari. E se non puntiamo a questo nel breve periodo mi domando che ci stiamo a fare. Da qui la domanda: staff, giocatori e gioco mostrato sono il meglio che abbiamo e che sappiamo fare? È da qui che bisogna ripartire

  18. maiunagioia 12 Luglio 2022, 09:44

    La Georgia ci ha superato domenica perché oggettivamente ci è superiore.
    Hanno meno soldi ma li usano molto meglio di noi.
    Ci sono molti più georgiani in Top14, ProD2, Premiership e Championship rispetto agli italiani che solo dalla prossima stagione hanno una presenza più nutrita nei campionati che contano.
    Altro tema non banale che da’ l’ulteriore merito ai georgiani è il fatto che domenica avevano 0 equiparati ma solo georgiani doc.
    L’Italia invece ha messo in campo 7 “stranieri” su 23.
    Oltre il danno la beffa.

    • SilverShadow 12 Luglio 2022, 09:49

      Scusa eh, ma io vedo un equiparato (Halafihi) e quattro oriundi (Capuozzo, Brex, Nemer, Sisi).
      Allan è italiano, Neculai pure.

      • maiunagioia 12 Luglio 2022, 10:02

        Oggettivamente 6 NON nati in Italia + Allan che fino a 20 anni ha giocato con la nazionale scozzese. Loro 23/23 nati in Georgia.

        • mikefava 13 Luglio 2022, 10:01

          Non è vero nemmeno quello, Sharikadze è nato in Russia, vista la grandissima pignoleria (sempre e solo quando riguarda l’Italia) che noto qui. Poi mi fa ridere chi ritiene Allan uno straniero per via di una scelta di gioventù legittima (visto che è per metà scozzese) ma per il resto mi è sempre sembrato attaccatissimo alla maglia azzurra, inoltre penso che il fatto di essere nato a Vicenza e il suo accento non lo pongano molto in mezzo alle Highlands…ma magari mi sbaglio io. Neculai è venuto in Italia quando aveva appena un anno…se non è italiano lui, quantomeno come cittadinanza, non so chi possa esserlo. Sono discorsi ridicoli.

      • Bimbubam 12 Luglio 2022, 10:20

        Parlando di formazione, i numeri sono giusti. Lungi da me fare discorsi di appartenenza (sul tricolore onestamente la penso come il Bossi dei tempi d’oro, pur non essendo per niente leghista), ma se vogliamo discutere del nostro sistema di formazione i numeri sono questi. Faccio il distinguo solo per Neculai, che da questo punto di vista è italianissimo

    • Fabfab 12 Luglio 2022, 09:51

      Quindi la soluzione qual è? Mandiamo tutti a giocare all’estero? Occorre fare con quello che si ha e farlo nel modo migliore possibile. Io tutta questa superiorità della Georgia non l’ho vista, ho visto in compenso la più brutta Italia da diversi anni a questa parte

      • maiunagioia 12 Luglio 2022, 10:11

        Hai una squadra chiamata Zebre che dovrebbe essere il 50% del serbatoio della nazionale ed invece produce il 5% dei convocati. Quindi è un fallimento. Piuttosto teniamo una sola franchigia e puntiamo ad avere 15-20 italiani in Francia e in Inghilterra. Questo ha proposto ancora anni fa un certo Dominguez. E i fatti recentissimi devono farci andare in quella direzione.
        Dobbiamo contare su più giocatori di alto livello, quelli a Treviso ci sono o ci vanno vicino; a Parma parlano del cigno nero: abituati a perdere, prima nel club e poi in nazionale.

        • Fabfab 12 Luglio 2022, 10:54

          Beh, non è che Treviso brilli di fulgida luce. Non ho visto tutte le partite, ma le due in Sudafrica dove a fine primo tempo li avevi messi sotto in tutte le fasi di gioco salvo perderle nel secondo tempo sono lì a dimostrarlo. Sulle Zebre non mi pronuncio, hanno pagato anche scelte sbagliate su vari fronti e hanno un budget molto limitato. Va poi detto che, fino all’avvento di Crowley effettivamente fornivano il 50% circa di giocatori alla nazionale, poi Crowley ha scelto i giocatori che conosceva meglio. Senza contare il fatto che molti ex Zebre hanno preferito andare all’estero sia per prestigio che per stipendi più adeguati. Ma poi il punto è la nazionale, non Treviso, Zebre o Petrarca se dovesse mai ottenere la franchigia. Qua si parla di limiti della nazionale che non sono analoghi a quelli dei club (che sicuramente ne hanno altri). Si sta parlando dell’incapacità di preparare bene una partita sia dal punto di vista tattico, mentale e motivazionale. I georgiani non sono più forti perché giocano in Francia, ma perché ci hanno creduto di più

  19. Mich 12 Luglio 2022, 09:56

    Il riferimento al 2016, quando battemmo i futuri campioni del mondo appena una settimana prima di perdere soffrendo contro una squadra che nemmeno avrebbe dovuto impensierirci lo richiamo praticamente dal 6N 2017 in poi. Quella vittoria, lo ripeto, fece più male che bene. Ci diede una falsa identità di noi stessi. Fortunatamente, appena una settimana dopo prendemmo la sveglia dagli isolani. Questa volta sono passati 4 mesi; si vince contro il Galles, si perde contro la Georgia. Molti mi hanno biasimato qui, in altri post; ma io continuo ad essere confuso. Chi è l’Italia del rugby? A che punto è? Siamo quelli attaccati alla ruota di Scozia e Argentina o quelli che soffrono contro Romania e Uruguay? Siamo quelli in grado di battere una delle 5 grandi europee o quelli che si sono fatti superare dal Giappone e la Georgia, tanto che dopo 22 anni di 6N siamo ancora a considerare alcune sfide contro Tier 2 come partite 50/50?

    • Fabfab 12 Luglio 2022, 10:08

      Il Giappone ha messo in difficoltà la Francia (e se non gli fosse caduta la palla di mano al giapponese all’ultima azione avrebbero vinto). Con le isolane abbiamo sempre avuto difficoltà con risultati alterni. La Georgia è superiore a tutte le squadre europee che non fanno il 6 nazioni. Secondo me attualmente è difficile stabilire i reali valori in campo sulla singola partita. Secondo me la differenza tra tier 1 e le altre è la continuità di risultati e prestazioni. Nel senso che il Galles o la Scozia possono anche avere ul 6 nazioni storto, ma sempre giocandosela fino all’ultimo minuto e andando poi a vincere in SA e in Argentina. Noi non siamo a quei livelli è inutile nasconderlo. Noi facciamo l’exploit, na manca la continuità di prestazioni e risultati

      • Mich 12 Luglio 2022, 10:12

        Beh, stessa cosa si può assolutamente dire della Francia che tu citi, 1° nel ranking mondiale, la quale avrà sicuramente avuto una giornata storta contro la franchigia del Giappone, salvo poi decidere di vincere e chiuderle lì. Loro hanno avuto qualche balbettio contro il Giappone; ma sono attualmente la migliore squadra al mondo.

        • Bimbubam 12 Luglio 2022, 10:23

          Sì, ma il Giappone ha battuto pure il sudafrica, l’Irlanda e la Scozia e ha una certa continuità di risultati. Noi solo l’exploit

          • Mich 12 Luglio 2022, 11:13

            Ciao Bimbumbam, rispondo qui sul Giappone anche per quanto da te detto sopra. Una squadra che piazza 9 stranieri su 15 titolari non è una nazionale, è una franchigia. Tutti equiparano (e PER ME tutti sbagliano), ma non si può negare che il Giappone sia diventato un caso lampante. La genetica centra eccome, anche se in effetti l’alto livello tende a uniformare. Inoltre, nel mentre dei trionfi di cui parli, qualche botta da noi l’ha presa.

          • Bimbubam 12 Luglio 2022, 12:25

            Moch, lasciamo stare il discorso equiparazioni (su cui il mio pensiero è abbastanza conflittuale, ma per certi versi sono d’accordo con te). Ho preso ad esempio il Giappone perché neanche gli equiparati sono grossi e cattivi, ma sopperiscono tutti con la tecnica, la voglia e un piano di gioco efficace, cosa che noi non abbiamo

    • maxsavo 12 Luglio 2022, 11:14

      Mich basta guardare i risultati degli ultimi 7 anni e il ranking, metodo statistico che assegna valori alle squadre basati sui risultati oggettivi non sulla presunzione. Per anni abbiamo visto Georgia 12 e Italia 13/14 e ci chiedevamo perchè. Adesso hai capito perchè. L’Italia non è paragonabile a Galles, Argentina, Scozia e Giappone. Queste squadre sono capaci di giocarsela nella migliori giornate anche con NZ, SA, Aus, Inghilterra, Francia, Irlanda. Noi non siamo di quel livello. Con l’Inghilterra ne prendiamo dai 30 ai 50, la Scozia invece ci riesce pure a vincere ogni tanto. Con NZ lo stesso, l’Argentina invece riesce pure a batterli in casa. Finiamola con la vittoria con il Sudafrica nel 2016, il peggiore Sudafrica mai visto, neanche lontanamente paragonabile a quello campione del mondo. Stesso discorso dopo la fortunosa vittoria con il Galles. Fortunosa perchè basta vedere il secondo tempo potevano farci altre due mete e partita chiusa e l’abbiamo sfangata con un azione personale. E bene accettare il confronto con la Georgia sennò continuerai a perdere anche con loro. Se non accetti il confronto ti batteranno sempre sulle palle alte, in breakdown, in mischia, e ti batteranno nell’orgoglio nella determinazione nella voglia, mentre noi continueremo a presumere di essere più forti di loro senza mai dimostrarlo. Perchè non si dimostra mai ? Perchè lo sei solo a livello di aspettativa e non di fatti, cioè non lo sei, fino al giorno in cui riuscirai effettivamente a dimostrare qualcosa nei fatti. Ma per dimostrarlo nei fatti ci vuole tanta tanta forza e fatica di ere geologiche per noi, tornare indietro di 25 anni e ritrovare un po di vero agonismo ad esempio.

  20. Appassionato_ma_ignorante 12 Luglio 2022, 09:58

    A me fa riflettere il gap mentale tra U20 e nazionale maggiore.

    • Dusty 12 Luglio 2022, 10:24

      Ma sei sicuro? Magari ne parliamo dopo la partita di stasera.

      • nickso 12 Luglio 2022, 12:32

        A me sembra che l’under 20 (pluriosannata) abbia perso malamente una partita ampiamente alla portata contro un galles mediocre..quindi a mentalità sempre lì siamo. Una squadra inserita in un girone fatto apposta per farci arrivare in finale(sembrava un 6nazioni A + sudafrica e un 6nazioni B + georgia)che si presentava da più forte del girone e sul più bello..ha perso. Non credo che quei ragazzi ci faranno fare chissà che salto di qualità nelle prestazioni future della nazionale, soprattutto se buttiamo a caso i ragazzini in prima squadra in partite complicate bruciandoli. Non si testano i giocatori giovani in nazionale, in nazionale ci devono arrivare dopo esserselo meritato con il club di appartenenza, non dopo 3 partite con la benetton o le zebre

      • Appassionato_ma_ignorante 12 Luglio 2022, 13:55

        Hanno peccato di supponenza. Non per timidezza.

  21. Louie 12 Luglio 2022, 10:09

    Mi chiedo se il non prendere una (che sia una)palla alta,lo sbagliare passaggi e non sapere mai come e dove posizionarsi e quali movimenti fare in attacco e in difesa,ed ancora,il non aver voglia di (provare a)prevalere fisicamente negli impatti,il non aver voglia di mettere la testa dove gli altri non mettono nemmeno i piedi(cit.)e l’elenco sarebbe molto lungo,sia una responsabilità ascrivibile al coach o al mental coach.Concordo con quanto scritto da molti sui limiti attuali dello staff tecnico nel suo complesso e credo sappiamo tutti che non sono cambiamenti che si fanno dalla sera al mattino,ma vogliamo anche ricordarci che con questo livello di atleti probabilmente più di questo non si può fare?A mio avviso il problema è per la gran parte legato alle abilità individuali che noi non riusciamo più a correggere nel singolo(a differenza di quanto fatto dagli Inglesi con May..)che,uscito magari da un brillante campionato under poi resta esattamente com’era fino a fine carriera.Sudafrica e Galles ciclicamente ci illudono che abbiamo potenziale,e poi arriva la Georgia che ci inchioda i piedi per terra urlandoci in faccia che non abbiamo vinto contro SA e Galles,hanno perso loro.

    • max85 12 Luglio 2022, 10:48

      la sensazione è proprio quella, sia sul discorso dell’evoluzione post under 18-20, sia che quando vinciamo con le vere tier1 siano stati loro ad avere una giornataccia

  22. max85 12 Luglio 2022, 10:45

    Buongiorno a tutti, 48 ore dopo fa ancora male, specialmente ierisera quando son andato al campo e per forza di cose incroci sguardi e opinioni di quei ragazzi e quelle ragazze che anni fa (non molti per fortuna) avevi convinto a venire a giocare a rugby, a touch o a tutto ciò che fosse uno sport con la palla ovale. Piccole squadre di provincia fatte di tanto volontariato e che faticano maledettamente a tirar su gente perchè quando vai nelle scuole e per rompere il ghiaccio domandi “Ragazzi, che sport fate?” ti senti rispondere da più della metà di loro che si, non fan nulla a livello sportivo a parte l’ora di ginnastica a scuola, allorchè ti demoralizzi e ti fai mille domande. Forse il problema è che ci son poche squadre di rugby in Italia e a volte son difficili da raggiungere, forse perchè in tutto il resto del mondo non esiste la miriade di micropaesi e paesini da 1000 anime o meno che abbiamo noi e dove giocoforza è improponibile per ciascuno riuscire a costruire centri sportivi con tutto (scuola, palestra, piscina, tennis, rugby, hockey su prato etc etc) come fanno ovunque all’estero, forse con la scusa che entrambi i genitori ormai lavorano è difficile per loro portare i figli a fare sport (proprio perchè non facendolo a scuola gli tocca portarli a destra e manca in orario pomeridiano lavorativo), forse mancano gli idoli a cui ispirarsi (quelli seri e genuini, non teste calde buone solo sui social o a girare in ferrari), forse boh ho finito le motivazioni plausibili…fatto sta che secondo me a noi manca proprio questo: guardo la programmazione di sky sudafrica (supersport) e per 4 giornate di fila han fatto vedere la Craven week in diretta con il meglio del rugby under18 con tanto di Nick Mallett e Swys de Bruin a fare i commenti finali (si, Nick Mallett!), così come han fatto vedere il campionato scolastico di hockey su prato (sport da loro prettamente femminile di solito) e così via. Questo ci manca! https://www.youtube.com/watch?v=006C5h-yiGw

    • Eva P. 12 Luglio 2022, 13:16

      Eccolo finalmente il commento che cercavo. Li ho letti tutti sperando di non sentirmi un’aliena a pensarla così… Quello che manca è la base, il rendere bello e appetibile questo sport ai GENITORI dei ragazzi e delle ragazze sin da quando sono più piccoli, e invece troppo spesso è visto solo come un “ripiego” per quelli più goffi e lenti che altrove vengono presi in giro… oppure non adatto a quelli piccoli e magri perché “si fanno male”… Da mamma-rugby in questo mondo da più di 8 anni ormai, avendo accompagnato mio figlio e i suoi compagni di squadra su e giù per la penisola (soprattutto su) dalla seconda elementare (Under8) al primo superiore (Under15… prossimo Under 17), le cose che mi sono sentita dire non starebbero in un libro… “ma chi te lo fa fare a fare tutti sti sacrifici”… “vedo che hai finito di avere weekend liberi”… “si fa male”… “prende freddo lui e io ad aspettarlo”… una tristezza infinita. Il mental coach ci vorrebbe prima di tutto a certi genitori (mamme).

      • feltre59 12 Luglio 2022, 14:13

        Bravissima Eva, e ben ritrovata

      • max85 12 Luglio 2022, 14:58

        facendo un paragone con il mondo anglosassone sopracitato verrebbe da dire che ci manca tutto nel sistema sportivo, manca la base ma non solo tecnica di chi lo pratica, anche di comprensione/accettazione da parte di chi non pratica. Uno sport diverso dal pallatonda non è molte volte contemplato quando servirebbe invece una conoscenza da parte di tutti i ragazzi in età scolare dei vari sport, non c’è solo il rugby come alternativa ma anche sci, nuoto, pallavolo, curling e chi ne ha piu ne metta. Detto ciò vogliamo trovare una via italiana a questo perchè non vogliamo mettere in piedi un sistema basato sullo sport a scuola in quanto per vari motivi non possiamo farlo? bene, allora mi diano una risposta in merito perchè per ora non vedo un’educazione sportiva in senso lato che sia all’altezza di un paese che culturalmente dovrebbe essere avanzato come il nostro. Esempio per ricollegarmi al discorso televisivo di cui sopra: sportmediaset potrebbero benissimo chiamarlo calciomediaset perchè per mezzora parlano solo di calcio e di che giocatore compra la tal squadra, sky forse qualcosina in piu nel senso che avendo i diritti tv a livello globale di formula1, america’s cup etc qualcosa in piu effettivamente si vede ma in maniera del tutto insufficiente e svogliata, la gazzetta dello sport manco ne parlo. Ma non è colpa loro, è colpa della nostra cultura di base che si accontenta di seguire il calciomercato e non si interessa o incuriosisce minimamente ad altro: gli sport minori non son degni di farli provare ai loro figli, questo quello che vedo

  23. 100DROP 12 Luglio 2022, 10:48

    Dopo aver letto con molta attenzione l’articolo mi viene in mente solo: ITALIANI NO BUONI PER RUGBY!

    • Darko 12 Luglio 2022, 11:16

      Spiace dirlo ma nel DNA italiano c’è la disfatta di Caporetto, quel senso di paura che si insinua nel gruppo e fa sprofondare tutti in paura e disperazione… La Nazionale di calcio ne sa qualcosa. Al contrario inglesi e tedeschi si esaltano quando la situazione sembra disperata ed irrecuperabile, è lo spirito profondo delle loro nazioni

      • mikefava 13 Luglio 2022, 11:17

        La nazionale di calcio ha vinto un europeo quando non se l’aspettava nessuno e con giocatori non certo stellari…poi è cominicata una crisi. Che ci sta, fa parte dello sport, di tutte le nazioni. La nazionale di calcio ha vinto dopo essere andata sotto dopo appena tre minuti e non si è data per vinta. Possiamo addebitare tutto ciò alla fortuna, però io credo alla magia fino ad un certo punto. Ma quando la finirete di accomunare tutto sotto la “mentalità italica”? Questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, parte proprio dalle menti prima di tutto degli appassionati, dei tifosi, di chi scrive qui. L’Inghilterra non ha fatto altro che prenderla sui denti svariate volte nel corso di quest’anno e dello scorso, in tutti gli sport. ma siamo sempre noi italiani a sentirci inferiori, a partire da darko che scrive qui. Quindi, finché c’è gente che si ritiene inferiore e lo scrive pure, come potete pensare che vada diversamente?

  24. Ovale 12 Luglio 2022, 10:55

    Credo che nel processo di crescita din un gruppo nuovo e abbastanza giovane, alla ricerca di una identità, sia possibile una alternanza di prestazioni: da ottime (vedi Galles) a pessime (vedi Georgia), con cose buone e meno buone in mezzo. L’importante è che lo staff non perda la bussola di questo percorso.
    Certo è che quando l’Italia deve condurre la partita, se non è nettamente superiore, va in evidente difficoltà. Un approfondimento a livello di gestione della pressione con un mental coach sarebbe sicuramente utile all’interno di questo percorso.

  25. mistral 12 Luglio 2022, 11:09

    … si, vabbé, tutto giusto e ripetuto e stra-risaputo, ma cominciare dal lessico comune?:
    “va fatto un lavoro sulla mentalità di questi ragazzi…” ragazzi????… uomini fatti e finiti, giocatori professionisti (alcuni nei campionati più performanti del continente), tutto quel che vuoi, ma ragazzi?… d’accordo che nella mentalità attuale si è “ragazzi” in Italia fino a 35 anni e oltre, ma c’è (deve esserci) un limite anche a questo, o no?… la “mentalità” si crea nei primi 18 anni di vita, dopo é tardi comunque, puoi solo mettere delle pezze…

  26. Maggicopinti 12 Luglio 2022, 11:18

    Ecco, mi fa piacere che venga sottolineato questo problema mentale (o di approccio) enorme che ha la nostra nazionale in questi contesti. L’Italia ha sempre fatto dannatamente fatica quando era favorita, per due motivi, credo:
    1. L’idea di essere per una volta favorita la spingeva a prendere la partita con leggerezza, un po’ come quando senti gli allenatori dell’Inter direi che la partita contro Salcazzo o Staminchia non va presa sottogamba perché sono forti ben organizzati hanno il collettivo….ma non ci credono nemmeno loro, e si vede dalla faccia. Per l’Italrugby la cosa è particolarmente insidiosa, perché non è quasi mai favorita, e quindi quando capita dicono “ahhhhh finalmente possiamo rilassarci”
    2. QUando poi si gioca e le cose fin dall’inizio non vanno subito nella direzione voluta – e succede sempre, visto quanto detto al punto 1 – subentra il panico di una squadra non abituata a vincere. Il pensiero diventa “Ma come, non stiamo vincendo senza fare fatica?” il tempo passa e arriva la frenesia, la voglia di risolvere i problemi da soli, di fare cose diverse, improvvisare…CHe è poi la differenza tra i campioni e quelli “solo” bravi: quando sono in difficoltà, i campioni giocano meglio quelli “bravi” giocano peggio.
    3 La disabitudine a vincere aggiunge poi un altro fattore, cioè la mancanza di sicurezza. Se una squadra favorita e abituata a vincere si trova in svantaggio, il pensiero che attraversa le loro teste è “Tranquilli, tanto adesso vinciamo”. Ve la ricordate l’Inghilterra 2012 a Roma sotto la neve? Tornati in campo due minuti prima dell’Italia con la faccia di chi diceva “Ma dove credete di andare, adesso vi facciamo il culo, come è sempre successo perché siamo più forti”. Niente frenesia, niente ansia, calma e vittoria.

  27. Amedeos 12 Luglio 2022, 11:18

    Il fatto sta che tra i giocatori andati all’estero, e quelli provenienti dall’U20, ci potrebbe essere un periodo interessante. Tutto sta a levare di mezzo, con tutto il rispetto, Crowlwy e Goosen…..altrimenti non ne usciremo fuori.

    • Ovale 12 Luglio 2022, 16:57

      Non so se sia il caso di arrivare a misure così drastiche…certo è che il gioco offensivo di Crowley è un po’ limitato. Anche perchè giocando sempre con squadre più forti e venendo da due anni di cinquantelli, lo staff si è concentrato giustamente sul mettere a posto la difesa (anche se sabato non ha funzionato manco quella).
      Sicuramente avere un gioco offensivo poco sviluppato non aiuta ad avere confidenza quando ci si trova a dover giocare fasi su fasi e quando la dinamica della partita non è quella da squadra sfavorita.

  28. fracassosandona 12 Luglio 2022, 11:19

    manca la “fame”…
    la nazionale riflette un movimento che vede il rugby come uno sport d’elite…
    il figlio dell’avvocato, del medico, dell’imprenditore… tutta gente che ha una carriera che la aspetta al di fuori del terreno di gioco, che vive il rugby come un periodo sabbatico prima di entrare nel vero mondo del lavoro, dove sarà pagata meglio di quanto possano permettersi le squadre di rugby…
    troppo pochi proletari che potrebbero migliorare le proprie condizioni economiche attraverso questo sport…
    se uno fa l’operaio a 18-20.000 euro l’anno trova molto interessanti i 30 guadagnati da giocatore ed anche il premio vittoria, fosse anche solo di 2000 euro, equivarrebbe ad un mese di lavoro: uno si fa il culo per poter ambire a quel tipo di miglioramento economico e sociale.
    altra cosa: non c’è un campionato concorrenziale in cui si deve emergere per poter ambire ad un posto in nazionale. ci sono i chiari percorsi con selezioni precoci in cui i “predestinati” si sentono giocatori professionisti fatti e finiti da quando hanno 16 anni. Troppi polli di batteria e troppo pochi Nicotera, giocatore che stimo per la determinazione con cui è emerso contro ogni precoce esclusione dal giro giusto.
    il problema non è che sottovalutiamo gli avversari, è che sopravvalutiamo noi stessi, a partire dalle skills dei giocatori alla personalità degli stessi…
    bravi ragazzi, per carità, vorrei che crescessero così i miei figli, contemperando studio e rugby internazionale, un inglese accademico ed un fisico statuario, ma bisogna ammettere che di questi basta averne sette otto in squadra…
    Dobbiamo clonare gente come Simone Favaro, per farmi capire dai più giovani e per non andare troppo indietro nel tempo.
    la generazione che ci ha portato al 6N era fatto da gente molto più rustica ed affamata anche di denaro e non solo di gloria sportiva.
    Il mental coach serve ai tifosi per trovare la forza di pagare biglietti ed abbonamenti TV per vedere scene di disagio come quelle viste contro il Portogallo, prima ancora che la Georgia… nel frattempo i nostri avversari nel 6N questo fine settimana sono andati a vincere in tutto l’emisfero sud… ziobuèo…

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 11:35

      Mi manchi quando non scrivi fracasso 🙂

    • 100DROP 12 Luglio 2022, 11:44

      Certo! Una Nazionale formata formata da 15 “Favaro” alla Georgia le dava una asfaltata…

    • Lafcadio 12 Luglio 2022, 11:50

      Ben detto! Servirebbe anche qualche giocatore che venisse dalle periferie del mondo, e non dalle periferie delle città venete o lombarde. Bisogna far crescere rugbisticamente il Sud Italia, perchè sono sicuro che se avessimo giocato con una squadra di ragazzi tecnicamente meno preparati ma cresciuti nei quartieri spagnoli, sull’Aspromonte o allo Zen di Palermo, la partita con la Georgia in qualche modo la portavamo a casa.

      • eurobatman 12 Luglio 2022, 15:27

        perché siamo dei coglioni noi della Lombardia e del Veneto? Chiedo per un’amica

        • Lafcadio 12 Luglio 2022, 16:55

          No, non ho detto questo. Si stava parlando di “fame”, e di ragazzi affamati se ne trovano dovunque, anche in Veneto e Lombardia, ovviamente e “per fortuna”. Ma se facciamo un discorso di questo tipo non possiamo rinunciare ad un bacino come quello del Sud Italia, dove per ragioni sociali e culturali di ragazzi “affamati” ce n’è fin troppi e, permettimi di dire, in molti casi anche ben più affamati dei pari età settentrionali.

    • Fabfab 12 Luglio 2022, 12:19

      Fracasso, sono d’accordo per quanto riguarda la realtà italiana, però teniamo presente che anche in Galles, Scozia, Inghilterra e Irlanda i giocatori che vanno in nazionale sono per la maggior parte figli della ricca borghesia che frequenta college esclusivi dove insegnano il rugby. Un esempio su tutti il Galles che aveva, fino agli anni 50-60, squadre di minatori che hanno fatto sì che il rugby diventasse sport popolare e nazionale, creando la cultura rugbistica che hanno. E infatti oggi sono in difficoltà perché i figli delle classi meno agiate preferiscono il calcio perché sperano di sfondare e guadagnare bene. In Irlanda l’unico nazionale che viene dalle scuole pubbliche è Furlong. In Italia, da questo punto di vista, non siamo né carne né pesce. Alle classi meno abbienti non gli può fregare di meno del rugby e i figli delle classi più agiate non hanno strutture formative. Nella scuola non si fa sport. E alla fine i nodi vengono al pettine

      • max85 12 Luglio 2022, 12:29

        stessa cosa che dicevo nel mio commento poco sopra, la scuola, la scuola e ancora la scuola. Non puoi chiedere a dei genitori che lavorano entrambi per tirar avanti la baracca di portare i figli a giocare in orario pomeridiano o tardo pomeridiano, non ce la fanno! se poi abitano in paesini o paesetti ancor peggio, i ragazzi finiscono per trovarsi in strada a guardare video sul telefonino e poco più ma non è colpa loro. E’ il sistema che non funziona e non stimola

        • nickso 12 Luglio 2022, 12:41

          quoto, e aggiungo che la difficoltà italica negli sport di squadra si va anche a mescolare col fatto che in rugby si gioca in 15 mentre la pallavolo in 6+1(per dire uno sport di squadra che funziona in italia) ed è molto meno logorante, ve lo dice uno che la pallavolo la allena e la pratica di mestiere. Bastano 2/3 giocatori buoni, 5/6 medi tra campo e panchina, qualche riserva fissa e la squadra è fatta.. hai voglia invece a trovare 50 giocatori di rugby forti a livello internazionale in italia, ci sono gli stessi numeri tecnici della pallavolo…2/3 giocatori buoni, 5/6 medi e il resto riserve..ma con 40 giocatori da panchina non puoi fare il 6 nazioni

          • max85 12 Luglio 2022, 13:00

            purtroppo il sistema scolastico britannico in cui i ragazzi stan a scuola anche il pomeriggio a fare sport e altre attività ce lo sognamo (ma non solo UK, anche un paese molto ma molto piu povero del nostro come il Sudafrica ha un sistema scolastico da paura, provare -o cercare su internet- per credere, per cui figurarsi Australia Nuova Zelanda etc per rimanere in tema rugby), sia perchè ci mancano le strutture di quel genere e sia perchè con tutti i campanili e campaniletti che abbiamo figurati che polverone a sapere che la scuola nuova con piscina, recreation ground etc etc la fanno nel paese vicino e non nel tuo, apriti cielo!

    • jeekelemental 12 Luglio 2022, 13:01

      Un ragionamento ineccepibile con una lontana eco di “galline crude”.

  29. Parvus 12 Luglio 2022, 11:20

    purtroppo domenica ero al lavoro di pomerggio-prima serata e non ho potuto vedere la partita, e quindi sono qua anche per ringraziare tutti quelli che hanno postato il risultato e-o raccontato in sintesi cosa succedeva.
    ho rivisto la partita ieri, ma avendo letto tutto quello che avete scritto domenica e tutto quello che avete scritto lunedì mattina. l’ho vista ieri sera, e oggi leggo altri post, che confermano tutta la mia delusione, tutta la mia rabbia, e tutta la mia perplessità.
    per ora dico solo questo, poi vorrei analizzare come tutti hanno fatto, sperando di portare un buon contributo alla discussione aperta.

  30. rugbytheo 12 Luglio 2022, 11:25

    si sapeva delle difficoltà a reggere la pressione della squadra e dell’importanza della partita con la georgia
    era così impensabile di portare l’unico giocatore che ha esperienza, carisma e la possibilità di aiutare lamaro nel guidare i ragazzi ? cioè convocare anche solo per la panchina sergio parisse?

  31. Andrea B. 12 Luglio 2022, 11:25

    Non so se serva il mental coach ai giocatori … più che altro servirebbe il mental coach all’ intero movimento rugbistico.
    Ci aiuterebbe a capire dove vogliamo andare e cosa vogliamo essere.
    Da anni ormai stiamo nella condizione di essere “l’ultima carrozza del primo treno” e ci compiacciamo di ciò… le prendiamo -salvo rare, sempre più rare eccezioni – però siamo contenti, perché dopo tutto il secolo scorso ad azzuffarci nelle retrovie con altre nazioni “piccole” o con terze squadre delle grandi, ora invece ce le danno “i maestri” in prima persona. Evidentemente ci va bene e ci basta così.
    Poi ogni tanto arrivano gli underdog e ci ricordano che non abbiamo più voglia di combattere e neanche le tecnica e la mentalità per riuscire a prevalere comunque… Uruguay, Portogallo, il primo tempo con la Romania era segnali evidenti. E meno male che veniamo da decenni di criteri di selezione dei prospetti usando metro e bilancia, sennò i georgiani “che mangiano galline crude a colazione” (cit. Munari) ci avrebbero preso e buttato fuori dalla linea di rimessa laterale con facilità …
    Qualcuno giustamente ha scritto che più che ai 18enni d’ elite dovremmo pensare a cosa si insegna dai 10 ai 18 anni ai ragazzi.
    Aggiungo che non dovremmo insegnare solo la tecnica individuale e come stare in campo (e non sarebbe poco), ma pure la personalità e la grinta agonistica … e magari così gli “underdog” con la fame spunterebbero di nuovo fuori e andrebbero a morsicare le chiappe all’ elite che si sente arrivata…

  32. Darko 12 Luglio 2022, 11:26

    Due pensieri:
    Da anni l’U20 raccoglie successi, molti di questi ragazzi che hanno affrontato con spavalderia tutte le squadre del 6N finiscono alle Zebre, dove imparano a diventare perdenti patentati… Zebre un ingranaggio marcio nel sistema di crescita dei giocatori italiani.
    Gioco aereo, exit strategy, pressione sugli avversari in questi contesti… Totale disastro… La Federazione dovrebbe fare un lavoro certosino su tutte le U per porre rimedio a questo scempio.

    • Amedeos 12 Luglio 2022, 11:37

      Mentre Treviso vince URC e Champions Cup giusto? Bisogna ricordare che Treviso quest’anno ha vinto 5 o 6 partite e lo scorso anno (allenava Crowley nessuna!!!!!!!!).

      • Darko 12 Luglio 2022, 14:24

        Senza stare a snocciolare statistiche direi che sommando tutte le stagioni dalla fondazione delle Zebre il paragone è impietoso. Treviso vale il campionato in cui gioca, tra alti e bassi… Le Zebre sono due categorie sotto… Il problema per loro è solo uno, I SOLDI….. senza un budget decente saranno sempre perdenti

    • zanzali 12 Luglio 2022, 11:54

      Il tifo stupido ti acceca,. Proprio mio n capisco come fai a scrivere certe idiozie. Se escludiamo i derby , la Benetton ha vinto tre partite su 15., le zebre una. Vedi qualche differenza apprezzabile? Si è vero, la coppa del nonno l’ha vinta la Benetton,…

  33. F.A.L 12 Luglio 2022, 11:34

    Presa da un intervista a Castro :
    Avevo pensato di smettere a Cardiff, nel 2015, dopo l’incontro del Sei Nazioni con il Galles. All’inno piango, poi prendiamo 70 punti e torno negli spogliatoi dove scopro che uno dei miei compagni più giovani sta postando una foto su Instagram e un altro già ha le cuffie con la musica a palla. Ho pensato che quello non era più il mio mondo, i tempi erano cambiati e io lì non c’entravo più nulla”.

    Castrogiovanni racconta due momenti difficili della sua vita, oltre lo sport.

    “Il primo nel 2011, quando scopro di essere celiaco. Difficile da accettare, poi però capisci che tanti malanni avevano un perché e allora ti curi. Poi nel 2015, sono in ritiro con la Nazionale in Inghilterra per preparare il Mondiale. Mi fa male la schiena ma voglio giocare, non mi sono mai allenato così tanto, ci tengo, è la mia quarta coppa del mondo, un traguardo importante. Mi dicono che ho il nervo sciatico infiammato, un bel punturone di antidolorifico e vado in campo. “

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 11:39

      Queste sono le “parole di Castrogiovanni” che mi risuonano in testa quando lo scrivo nei commenti (oltre a sorridere quando lo ripenso in quel bellissimo spot Edison per le Olimpiadi di Londra).

      • F.A.L 12 Luglio 2022, 11:51

        Tanto per parlare di “motivazioni”..
        I tempi saranno anche cambiati ma la motivazione in quanto atleta o ce l’hai o non ce l’hai.
        Castro e Company erano giocatori di una squadra che magari era meno “fit” e meno “tecnica” ma in campo pur perdendo davano tutto.
        Se come domenica (con il 9 georgiano credo) ti sbeffeggiavano altro che baruffette da bulli, l’azione dopo con un placcaggio eri a terra senza fiato.
        Ma vi ricordate Totò? Che con un occhiata ti diceva “ci vediamo nella prossima azione”?

    • insidecenter 12 Luglio 2022, 12:07

      In queste parole solo racchiuse parecchie ( se non tutte) le spiegazioni della continua decrescita dell’italietta della palla ovale.
      Castro ha smesso di giocare, il sottoscritto ha smesso di esser preso per il sellino da questi giocatori che non mi rappresentano! Il problema sarà certamente il mio, mi farò una ragione! Pace e bene!

  34. Federico Barbarossa 12 Luglio 2022, 11:51

    FEDERICO RUZZA CAPITANO. FINE DELLE CHIACCHIERE.

    • F.A.L 12 Luglio 2022, 11:56

      Un pensiero lo farei.

    • Antonello Rocchi 12 Luglio 2022, 12:11

      Esatto ! Perché in azzurro ci si arriva a 25 anni con tanta gavetta fatta nel sudore e nella modestia ! Federico ha le qualità umane e di giocatore, ma questo pare interessare poco. Ciò che è scritto nell’articolo, sottolineato più e più volte qui e sui celeberrimi forums, mi sono costati varie bannature. Da psicologo con esperienze in psichiatria lo ripeto da tempi non sospetti: ci fosse un Lombroso dello sport avrebbe letto atteggiamenti negativi nelle facce e negli atteggiamenti di molti. Ma lasciamo il campo agli “esperti”… Del resto, mi accontento di stare con il Popolo, che “ascolta le parole ma giudica i fatti”.

    • F.A.L 12 Luglio 2022, 12:28

      Ma che provino con Ruzza, io sono daccordo.
      Michele lo vedo “depresso” da quando gli hanno dato i gradi di Capitano.
      Io lo lascerei libero per il campo a segare gambe e mozzare fiati.

      • Maggicopinti 12 Luglio 2022, 12:35

        Ruzza ha già in campo atteggiamenti da capitano, e lo si vede. Sarebbe un’ottima idea.

    • ColdColdMan 12 Luglio 2022, 14:07

      Lamaro bocciato dopo 2 partite che non vanno? Dopo neanche un anno di tempo? Complimenti per la visione di lungo periodo

      • Bimbubam 12 Luglio 2022, 21:55

        Dai in parecchi hanno espresso dubbi sin dalla prima partita da capitano

        • ColdColdMan 13 Luglio 2022, 08:45

          L’unica cosa che veramente gli rimprovero è una non chiarezza sul andare in touche o piazzare, cavolo fate decidere a Crowley, o a Goosen a bordo campo. Guarda in tribuna e fatti fare un segno

      • mikefava 13 Luglio 2022, 15:42

        ColdCold, non sono “due partite che non vanno”…a parte che sono ben più di due, ma non volendo fare i pignoli, a me sembra chiaro che Lamaro non sia il capitano di cui l’Italia ha bisogno. Forse sarà un trascinatore in campo (mah…), ma non ti puoi legare mani e piedi con un giocatore che ok, ha fatto il record di placcaggi al Sei Nazioni, però è, e mi prendo tutta la responsabilità di quello che dico, meno fondamentale di parecchi altri giocatori. Non vedo tutto questo talento in lui e non vedo perché doverlo far giocare sempre e comunque quando hai Pettinelli e Zuliani che sono due perle davvero. Cioè, capite cosa voglio dire? Invece per me se non c’è Ruzza, manca una parte fondamentale della nostra squadra, è un elemento difficilmente sostituibile, al contrario di Lamaro.

  35. TommyHowlett 12 Luglio 2022, 12:07

    A mente fredda, dopo aver tirato giù di tutto, posso dire di essere pienamente d’accordo con quanto scritto. Il problema è fondamentalmente nella testa; abbiamo ragazzi (perché di ragazzi si tratta) che hanno affrontato questo tour in pietose condizioni mentali, completamente scarichi e privi di motivazioni, direi quasi scocciati di andare a giocare contro “squadrette”. La partita con il Portogallo ha ulteriormente destabilizzato la loro (poca) tenuta, rendendoli consapevoli che avrebbero potuto perdere anche contro squadre sulla carta più deboli. Ora, un gruppo fortemente motivato (come la Georgia ad esempio, senza star lì a scomodare le Tier1 che le motivazioni ce le hanno nel sangue da quando sono ragazzini), avrebbe preso spunto da questo passaggio a vuoto, corretto i tanti errori e sopperito alla naturale stanchezza del periodo con tutta la rabbia e la grinta che uno può possedere quando ha di fronte un ostacolo da superare a tutti i costi. Con i nostri è successo esattamente l’opposto; anziché ricavarne energia, la risicata vittoria li ha spompati di brutto, lasciando loro solo la paura di perdere; ed effettivamente, colmi di paura, non ne abbiamo azzeccata una, anche in frangenti dove nel recente 6N ci siamo comportati egregiamente (vedi difesa sulle prime due mete georgiane, da confrontare con la partita in il Galles ad esempio). E la frittata è stata fatta. E sarà dura da mandar giù. E ancor più dura sarà adesso far tacere le voci di una nostra potenziale esclusione dal rugby che conta.

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 12:22

      Forse la scarsa motivazione risiede anche nel fatto di essere ormai da troppo tempo in questo “limbo”. Troppo deboli per giocarsela appieno e togliersi soddisfazioni con le Tier 1, bollati come “troppo forti” per le altre, e quindi che vuoi che me ne freghi (e puntualmente casca l’asino). Ci manca l’obiettivo e la consapevolezza di cosa e come possiamo giocarcela. Concordo che questo boccone sarà bello difficile da mandare giù, sperando però serva alla crescita di tutti.

      • TommyHowlett 12 Luglio 2022, 15:34

        Sai cosa ci manca? Lo spirito guerriero, la tendenza a fare gruppo per far fronte alle difficoltà e superarle. E questo non riguarda solo il rugby ma tutti gli sporti di squadra italiani. Con gli stessi uomini nostri, una squadra come la Georgia vincerebbe molto più di noi al 6N.
        Siamo italiani, gente schizzinosa ma che si accontenta, che preferisce la comodità e sceglie sempre la via meno faticosa per arrivare dove vuole arrivare. Guardiamo un po’ nel calcio; la squadra dell’82 dominò e vinse il mondiale con la forza del gruppo dopo essere stati stuzzicati e criticati da un paese intero per il pessimo avvio; ma quello stesso gruppo fallì miseramente la qualificazione agli europei nemmeno due anni dopo. Idem per la squadra vittoriosa agli europei nel 2021 e non qualificata per i mondiali. In pratica, o mettiamo insieme i migliori al mondo e vinciamo (volley, pallanuoto) oppure serve quell’exploit spesso frutto più del caso che risvegli in noi ataviche inca$$ature. Nel rugby siamo giocoforza costretti ad attaccarci alla seconda opzione, ma al momento non si è ancora visto nulla

  36. jeekelemental 12 Luglio 2022, 13:10

    Concordo sul deficit psicologico e motivazionale che, insisto, è abbastanza palese quando prima delle partite i giocatori ripetono come un mantra “questa è la partita della vita”. Ma quale partita della vita? Devi andare in campo sicuro dei tuoi mezzi e senza farti intimidire, è vero nella ns. storia c’è Caporetto ma, diamine, c’è anche il Piave!!!

  37. demon1981 12 Luglio 2022, 13:32

    Scusate ragazzi ma dopo la partita contro il Portogallo tutti noi eravamo convinti che contro la Georgia non l’avremmo scampata.
    Ci conosciamo, sappiamo quale sia la mentalità italiana.
    Ma dai giocatori lo si può anche capire.
    Il problema è quando un intero staff non sj accorge della situazione mentale che vivono i giocatori.
    All’Italia serve uno staff di livello alto non solo tecnicamente ma che sappia lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori.

  38. brock 12 Luglio 2022, 13:33

    Il rugby di alto livello ha alcune particolarità che, nell’ottica di costruire la famosa mentalità vincente, sono deleterie.
    La prima è che affronti nell’arco di una carriera sempre e solo uno stretto numero di squadre e di giocatori.
    La seconda è che in molte competizioni di alto livello non esiste la retrocessione o ci si qualifica sempre senza particolari sforzi.
    Un giocatore italiano medio affronta nell’arco di un anno, tra URC, coppe e impegni nazionali, sempre gli stessi avversari diretti da cui viene regolarmente massacrato.
    Con quale spirito entrerà in campo per la decima volta contro il giocatore xxx quando nelle precedenti nove volte ha preso mazzate nei denti?
    Non serve essere uno psicologo per capire che nella sua testa sa già di aver perso in partenza, succede così.
    Ho giocato a livello professionistico per diversi anni ad un altro sport ma mai mi sono trovato in una situazione simile perché la “rotazione” dei possibili avversari era infinitamente superiore.
    I georgiani, tanto osannati, se iniziassero ad incamminarsi su questa strada perderebbero la loro boria molto velocemente.

  39. 100DROP 12 Luglio 2022, 13:47

    Credo veramente che domenica abbiamo perso perché fortemente demotivati, stanchi di fisico e di testa, incapaci di trovare risorse interne per reagire. Anche organizzare questa partita a luglio ed in casa loro la dice lunga sulle capacità della nostra Federazione. Ma tant’è! Misere giustificazioni per noi ma agli “altri” non gliene frega un bel niente! Vedrete come tutti ci “ inzupperanno la brioche”!!!!

    • ColdColdMan 12 Luglio 2022, 14:02

      Cosa c’entra che la partita sia organizzata a luglio in casa loro? L’Irlanda a luglio in casa loro (degli All Blacks) ha vinto.
      Stanchi di fisico: i georgiani non giocano durante la stagione? Si riposano tutto l’anno?
      Sul demotivati non so che dire, bisognerebbe chiedere a loro.

      Vedo tantissimi messaggi che dicono che abbiamo perso per motivi mentali nostri. 1 come facciamo a dirlo? 2 io ho visto più errori tecnici che mentali. In certe azioni potevamo segnare agilmente, ma non siamo abituati a farlo. La maul non è più una nostra arma da tempo, e ieri si è visto. I mediani sono troppo giovani e ancora non perfetti a questo livello. La difesa non è stata buona.
      In attacco non abbiamo continuità, sai già a chi arriverà la palla.

      • 100DROP 12 Luglio 2022, 14:29

        A luglio gli irlandesi sono andati a vincere in Nuova Zelanda? Ma forse noi NON siamo come gli irlandesi…

  40. Bariddu 12 Luglio 2022, 14:35
  41. TheTexanProp 12 Luglio 2022, 15:15

    Tutto quello che volete ma dopo due giorni a Charleston volano ancora madonne.
    Anche se una partita non vale molto statisticamente, dopp 22 anni ritrovarci battuti dalla Georgia vuol dire che non è solo la mentalità ad essere un problema. Ci sono una tonellata di fattori.

    Devono solo vergognarsi. Tutti quanti.

    • LiukMarc 12 Luglio 2022, 16:23

      Ma gli abitanti di Charleston come l’hanno presa? No che qui nel padano-veneto si è abituati, ma li non credo 🙂

      • TheTexanProp 12 Luglio 2022, 16:40

        “oh look a flaying holy Mary”
        Per fortuna non capiscono.
        L’unica ad averla presa male è mia moglie 🙂

        Per fortuna non sono riuscito a vederla causa impegni altrimenti volavano anche altre cose.

        Tristissima giornata per il rugby italiano.

  42. Parvus 12 Luglio 2022, 15:48

    non solo la partita con la georgia è stata bene organizzta, mi pare che tutte e 3 le partite del tour estivo siano state affrontate in maniera sbagliata, e quindi kieran e giocatori-non tutti sotto esame e sotto una autentica pesante verifica.
    qualcuno ha scritto gli underdog, bene, primo campanello con portogallo, poi secondo campanello il primo tempo con i romeni, poi la disfatta con i barbuti, qualcosa non va.
    ora spero che marzio, franco e kieran e tutto lo staff delle nazionali giocatori compresi si siedano attorno ad un tavolo, e una profonda auto verifica, partoriscano non un topolino, ma un CAMBIO più che necessario, a questa penosa situazione.

    • max85 12 Luglio 2022, 16:05

      proprio li volevo arrivare! cosa stan facendo ora in questo momento di silenzio? han già rotto le righe e tutti son già sul loro già da tempo prenotato aereo per le ferie? o stanno facendo un po’ di seria autocritica e riflessione assieme, di squadra? chissà … secondo me ci si rivede a novembre per affrontare Sudafrica e company e vedremo cosa avranno partorito, sempre se stanno cercando di partorire qualcosa

  43. Fabfab 12 Luglio 2022, 16:43

    Comunque rimpiango già i bei tempi quando le discussioni sul forum erano se Mori dovesse essere convocato o meno o se doveva giocare ala o centro 😐

  44. ermy 12 Luglio 2022, 19:01

    Si era detto che era una partita emotiva oltre che fisica! Povere stelle!!! Dai coraggio…

  45. Claudio61 12 Luglio 2022, 19:58

    Non scherziamo: oltre alla guida tecnica non all’altezza il problema è che i nostri sono scarsi, il nostro livello è questo. A parte un paio di giocatori di livello internazionale (Ioane, che non c’era, e Brex) il resto è poca cosa, almeno a livello Tier 1. Qualcosa (molto poco…) gli anni scorsi si è visto, Polledri, Minozzi forse, ma abbiamo una mediana francamente non all’altezza. I francesi hanno Dupont, noi dopo Braley (neppure paragonabile al francese) chi abbiamo? Nel 6N giocano Marcus Smith e Ntamack, oltre a Sexton, che però ha già una certa età, siamo così sicuri che Garbisi (o Allan) siano (e saranno mai…) a quel livello? Noi abbiamo Fuser e Cannone, gli altri hanno Itoje e Navidi, noi abbiamo Capuozzo, gli altri hanno Stuart Hogg. La verità è che i nostri giocatori non hanno nemmeno lontanamente le skills dei loro competitor nel 6N, se poi non ci mettono nemmeno la grinta e la voglia di spaccare siamo fritti, anche contro la Georgia (e per poco non ci lasciavamo le penne anche contro il Portogallo). Dopo 22 anni di 6N è evidente che passi avanti non se ne sono fatti: forse il sistema delle accademie non funziona, oppure ci sono altre cose che non vanno, ma una cosa è certa: il nostro rugby ha grandi problemi ai quali una federazione probabilmente non all’altezza non trova, ormai da anni, soluzioni. E non sono i risultati estemporanei (vedi Galles) che possono metterci una pezza.

    • mikefava 14 Luglio 2022, 00:26

      Già che tu ritenga Brex un giocatore di livello internazionale la dice lunga su quanto seriamente si possa prendere il tuo commento…i georgiani non hanno né Navidi, né Itoje, né Hogg, eppure con una squadra organizzata e compatta possono mettere nei problemi molte altre squadre. Ripeto sempre che a rugby si gioca in 15…ma forse non lo sapete…

  46. Shakespeare 12 Luglio 2022, 22:03

    Forse giocare da anni in competizioni che non prevedono la retrocessione non ha aiutato quando arrivano certi tipi di partite.
    Certo che la situazione e’ ben triste.

  47. cammy 12 Luglio 2022, 23:40

    I problemi psicologici e motivazionali vengono molto ma molto dopo tutte le lacune tecniche e tattiche che abbiamo.. non prendiamoci in giro.. la nostra nazionale è come valore similare a quella della Georgia.. continuiamo a proporre un gioco che andrebbe bene 20 anni fa.. prendiamo i nostri giocatori x fenomeni perchè hanno una pedata da 60mt.. fanno meta da maul quando inzeccano un lancio su 5 in touche.. creano/propongono gioco 20 mt dietro la linea di vantaggio.. poi però gli manca tutto il resto.. hanno fatto fuori metà Zebre.. anzichè convocarli preferiscono chiamare dei giovani che fanno una partita buona su 3.. non basta come motivazione che i prossimi ad essere fatti fuori saranno loro?

    • mikefava 14 Luglio 2022, 00:37

      cammy, sai bene che spesso abbiamo opinioni all’opposto…ma bisogna essere ciechi per non vedere che non riusciamo a fare un passaggio senza che rischiamo di perderla o farcela rubare…che al volo non ne prendiamo mezza…che ogni volta, ogni dannata volta che siamo ai 5 m, ci respingono e non perché siano bravi in difesa ma perché siamo noi pessimi in attacco…gli unici ad avere tallonatori che da maul avanzante non segnano (e non me ne voglia Lucchesi, che mi piace anche). Miglioriamo aspetti e ne peggioriamo puntualmente altri. E la cosa peggiore è che anche i giocatori migliori, che di solito sbagliano relativamente poco, in nazionale facciano errori inenarrabili. Eppure basterebbero cose semplici e lineari. Avere la mente ferrea serve a pochino, se poi un estremo avversario la piglia al volo e si trova un’autostrada davanti…non ci crede nemmeno lui…sono cose inaccettabili ad un certo livello.

  48. melo sarti 13 Luglio 2022, 01:11

    Dopo il trionfo dell’under 20, nelle interviste Brunello ha ripetuto dei concetti fondamentali, per una squadra che deve performare: piano di gioco, lucidità, determinazione. Troppo comodo buttare la croce solo sui giocatori, per altro protagonisti di una prova senza dignità, vi erano in gioco tre posizioni da guadagnare nel ranking mondiale, era dovere dello staff tecnico preparare nei minimi dettagli questa partita così importante, lo smarrimento dei ragazzi, oltre che per la mancanza di carattere, dipende anche dall’incapacità dello staff di preparare l”incontro

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