Sei Nazioni: la meta creata da Capuozzo e segnata da Padovani vista da quattro angoli diversi

Io penso che Capuozzo abbia un’intelligenza tattica e tecnica fuori dal comune, ma è anche un istintivo, ragiona in una frazione di secondo su quello che gli detta l’istinto. Detto questo e detto anche che le partite si vincono in 23 altrimenti diventeremmo Capuozzo-dipendenti, l’Italofrancese ha portato in dote un qualcosa che non tutti hanno, ma che spero sia contagiosa, ovvero la cultura del segnare e vincere. Già a risultato acquisito, con la Scozia, aveva dimostrato che si gioca fino a che l’arbitro non fischia la fine segnando le due mete. Col Galles ha fatto qualcosa che in pochi avrebbero avuto il coraggio di fare tra lucidità e pazzia con quel contrattacco che non mi stanco mai di vedere. Ma c’è un altro punto sul quale mi soffermerei sottolineato anche da molti tifosi gallesi. Fino a poco tempo fa i gallesi avrebbero tenuto palla per due minuti fino al tempo rosso con continui pick and go. Stavolta l’hanno allontanata il più possibile. Merito dei nostri che hanno dominato le ruck impaurendo i dragoni che temevano di perdere palla in ruck o che gli fischiassero un fallo contro. Capuozzo è stata l’arma finale, quella che non ti aspetti. Mi auguro che nella testa dei nostri scatti quell’interruttore di fiducia nei propri mezzi che li fa stare in partita fino in fondo perché magari ci sono un Capuozzo o un Ioane o un Padovani che te la possono svoltare all’ultimo, esattamente come aveva fatto Josh Adams al 69′ per i gallesi